CRONACA- Pagina 833

Tunnel della Maddalena a Chiomonte, confermata mancanza totale dell’amianto

La giunta fa il punto sull’avanzamento del cantiere TAV sulla Torino-Lione

Nessuna criticità ambientale né per la sicurezza e per la salute dei lavoratori. Il punto della situazione, relativamente all’avanzamento del cantiere Tav sulla Torino-Lione, è stato fatto durante il question time in Consiglio regionale. È il maggior cantiere italiano della Torino-Lione e sito d’interesse strategico nazionale. La galleria geognostica è stata completata a febbraio 2017 e realizzata per conoscere la struttura della montagna in cui passerà la nuova linea, ed è la via d’accesso italiana al cantiere del tunnel di base.

«Tutti i dispositivi di controllo necessari sono stati attivati – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – e su richiesta di Arpa sono stati effettuati ulteriori sondaggi in corrispondenza delle nicchie per escludere la presenza di fibre d’amianto. Sondaggi che ne hanno confermato l’assenza, così come è avvenuto durante lo scavo del cunicolo».

Inoltre, con l’utilizzo innovativo di un robot, che ha lavorato a Chiomonte tra aprile e ottobre 2022 nell’ultimo tratto di 3 chilometri, è stato certificato che non esistono criticità per la salute ed è stata verificata la salubrità dell’ambiente interno della galleria.

Per quanto riguarda «l’avanzamento del cantiere delle nicchie è pienamente in linea con le previsioni di avvio dello scavo del tunnel di base, alla fine del 2023, con 14 nicchie terminate sulle 22 previste dal progetto esecutivo. Il costo di realizzazione delle nicchie si è mantenuto in linea con le previsioni del costo certificato».

«La Regione Piemonte – ha aggiunto Marnati – segue con attenzione l’avanzamento del cantiere e tiene incontri regolari con TELT per approfondire le varie tematiche connesse ai lavori, tra cui l’ambiente e la sicurezza. In materia di sicurezza in particolare, il coordinatore della sicurezza del cantiere svolge sopralluoghi settimanali con il responsabile sicurezza dell’impresa e lo SPRESAL (Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) territoriale fa sopralluoghi periodici nel sito senza aver mai riscontrato criticità. L’impresa poi svolge monitoraggi ambientali diffusi nel cantiere su tutte le componenti, che sono messi a disposizione di ARPA per le valutazioni di competenza».

In conclusione «nei rapporti periodici che Arpa trasmette alla Regione non sono mai state evidenziate situazioni di criticità o problematiche e TELT esegue controlli periodici di verifica in applicazione della propria politica di sicurezza sul lavoro».

A Torino il premio FAO per le città degli alberi

Torino è una delle “Tree Cities of the world”2023, le Città degli alberi, riconoscimento che l’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle nazioni unite Fao conferisce ai centri urbani che mettono in campo ogni sforzo possibile per assicurare la cura e la valorizzazione del loro polmone verde.

Il premio, conferito nella giornata internazionale delle foreste, che ne celebra il contributo nell’agenda 2030 dello sviluppo sostenibile, è stato consegnato dal direttore generale della Fao Qu Dongyu al Sindaco Stefano Lo Russo, presente in rappresentanza dei Sindaci di tutte le Città coinvolte nell’iniziativa a livello internazionale, nel corso di una cerimonia che si è tenuta questa mattina nella sede della Fao a Roma.

“E’ un onore essere qui oggi in rappresentanza non solo di Torino ma anche di tutte le città che partecipano al programma  – ha detto il Sindaco -. Ricevere questo premio è un grande riconoscimento ma anche una grande responsabilità. Le nostre azioni, in qualità di amministratori, sono da considerarsi fondamentali: diamo una direzione, un contributo attivo e concreto a quella transizione ecologica che è più che mai necessaria. Le città hanno la grandissima opportunità di programmare e progettare il proprio futuro attraverso azioni concrete e progettualità ambientali puntuali. Per essere funzionale alla crescita e allo sviluppo di un territorio la sostenibilità non può prescindere da nessuno di questi fattori: ambientale, sociale ed economico”.

Per essere riconosciute come Tree Cities, le città devono soddisfare cinque standard, che riguardano: l’esistenza nella città di una struttura dedicata alla gestione degli alberi (“Definisci le responsabilità”), la presenza di regole specifiche (“Individua le regole”), l’esistenza di un censimento degli alberi (“Conosci il tuo patrimonio”), la definizione nel bilancio di risorse dedicate (“Dedica delle risorse”), l’organizzazione, annualmente, di eventi di promozione e consapevolezza in tema albero (“Celebra i risultati raggiunti”). Standard che Torino soddisfa grazie alla tutela del verde urbano ma anche ad azioni programmatiche di più ampio respiro. In particolare, la Città ha da poco approvato il piano di Resilienza Climatica, per affrontare le sfide del cambiamento climatico, e si appresta a varare il piano strategico delle Infrastrutture Verdi che si propone di indirizzare in modo armonico gli investimenti e le politiche di gestione del verde pubblico cittadino del prossimo decennio. Un patrimonio per il quale già Le Corbusier nel secolo scorso definì Torino “la città con la più bella posizione naturale” e che oggi annovera 340mila alberi di proprietà pubblica tra i giardini storici (Giardini Reali, Parco del Valentino), i parchi collinari (Parco della Maddalena, Parco Europa, Parco Leopardi, Parco del Nobile), le alberate secolari lungo i viali urbani e le due aree protette di Superga e del Meisino.

Carola Quaglia

Disturbi alimentari: bando per tre nuove strutture

 L’ASSESSORE ALLA SANITA’ DEL PIEMONTE, LUIGI ICARDI: «IN ATTIVAZIONE INNOVAZIONI TERAPEUTICHE»  

«Da poco meno di un anno e mezzo, in Piemonte è attiva la “Rete dei servizi regionali per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, una capillare e integrata organizzazione regionale per la cura ambulatoriale, ospedaliera e riabilitativa. Sei livelli di presa in carico e cura del paziente: centro esperto regionale, livello di base (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), livello ambulatoriale di primo livello, livello ambulatoriale complesso/semiresidenziale, livello ospedaliero (emergenza e posti letto dedicati di riabilitazione) e comunità terapeutica».

 

Così l’assessore regionale alla SanitàLuigi Genesio Icardi, in risposta a un’interrogazione sullo stato di applicazione della Legge regionale n. 10 “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie” e del Piano Biennale di attività biennale previsto dall’Intesa Stato Regioni.

 

«Lo scorso 16 marzo – sottolinea l’assessore alla Sanità piemontese -, è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale e sul sito della Regione Piemonte l’avviso per la manifestazione di interesse per l’attivazione di nuove strutture residenziali dedicate al trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. La ricerca riguarda nello specifico una struttura residenziale sanitaria per adulti da 20 posti letto da destinare a pazienti in trattamento per anoressia nervosa e bulimia nervosa e due strutture per minori (CTM), per le medesime patologie, da 10 posti letto ciascuna, per le fasce di età 10-14 e 14-17 anni».

 

«Al Centro Esperto Regionale per la cura dei Disturbi dell’Alimentazione della Città della Salute di Torino – aggiunge Icardi -, sono inoltre in attivazione due importanti innovazioni terapeutiche. La prima, di tipo biologico e sperimentale, verrà avviata dal prossimo 15 aprile per i soggetti ricoverati ed è costituita dalla somministrazione per 2-4 settimane di sedute quotidiane di 40 minuti di stimolazioni magnetiche di un’area specifica del cervello (la corteccia dorsolaterale prefrontale), deputata al controllo emotivo, un trattamento che ha già dato buoni risultati nella cura della depressione. La seconda, di tipo psicologico, introduce nella cura dei disturbi dell’alimentazione uno strumento psicoterapico ben noto ed efficace per la cura dei traumi, vale a dire il trattamento EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), una psicoterapia ambulatoriale attivata presso l’ospedale Molinette da ottobre 2022 e che si sviluppa ora a pieno regime; si tratta di una tecnica di rievocazione di ricordi traumatici mediante il movimento degli occhi, in modo da attivare i ricordi emotivamente, rendendoli più facilmente rielaborabili».

 

«A partire dal mese di maggio – conclude l’assessore Icardi – verrà inoltre contrattualizzato in tutte le Asl piemontesi personale dedicato alla cura dei DNA (Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione), grazie ai fondi ministeriali stanziati per il biennio 2023-2024 e all’impegno sia della Regione Piemonte che dell’Assessorato alla Sanità. Sono previste sette figure professionali (psichiatra, neuropsichiatra infantile, psicologo psicoterapeuta, medico nutrizionista, dietista, educatore ed infermiere) per rinforzare i Centri già esistenti e migliorare la capacità di curare con équipe integrate multidisciplinari».

 

Cirio: Asti-Cuneo, sopralluogo con Salvini

«Nelle prossime settimane è previsto un sopralluogo sul tratto dell’autostrada Asti-Cuneo tra la tangenziale di Alba e lo svincolo Alba ovest, con l’accesso diretto all’ospedale di Verduno». Lo annuncia il presidente della Regione Alberto Cirio, aggiungendo che al sopralluogo saranno presenti, insieme alle istituzioni locali, anche il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, l’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi, l’amministratore del gruppo Astm Umberto Tosoni e l’amministratore delegato dell’Asti-Cuneo Bernardo Magrì.
Procede intanto l’iter di perfezionamento dell’atteso parere del ministero della Cultura sulla valutazione di impatto ambientale, dopo gli incontri tra la Sovrintendenza e la società Asti-Cuneo che si sono svolti a Torino nelle scorse settimane. Incontri positivi perché la società Asti-Cuneo ha recepito le istanze della Sovrintendenza integrando la documentazione richiesta. Si tratta di interventi di carattere non strutturale, che non modificano il tracciato ma sono finalizzati a migliorare gli aspetti legati al mascheramento di alcuni dei rilevati autostradali previsti. Ora la Sovrintendenza ha trasmesso a Roma la documentazione per il parere formale definitivo dal parte del ministero della Cultura che integrerà la procedura di Via (valutazione di impatto ambientale) per l’autorizzazione definitiva da parte del ministero dell’Ambiente titolare della procedura complessiva.

Menno Liauw nominato direttore del Festival della fotografia

Si è conclusa con la nomina di Menno Liauw (Amsterdam 1971), la manifestazione di interesse per la selezione del direttore artistico dell’iniziativa “FOTOGRAFIA. FESTIVAL INTERNAZIONALE DI TORINO”, promossa dalla Cabina di Regia composta da Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino,  Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo e coordinata dall’ente organizzatore Fondazione per la Cultura Torino.

La Commissione di Valutazione, nominata dalla Cabina di Regia, presieduta da Giorgio Van Straten e composta da importanti professionisti del settore quali Luca Beatrice, Giovanna Calvenzi, Nicoletta Leonardi e Chiara Massimello ha analizzato le oltre 20 proposte pervenute e ha individuato all’unanimità in Menno Liauw il candidato più idoneo.

Menno Liauw è il fondatore e direttore di Futures, una piattaforma europea che comprende artisti, curatori internazionali e le più importanti istituzioni del mondo della fotografia.

Attivo da oltre 20 anni come consulente strategico è esperto in fundraising, sviluppo di prodotti e servizi, branding reputation management, per diverse tipologie di organizzazioni, a livello nazionale e internazionale.

Ha fondato il marchio Foam Amsterdam ed è stato il co-fondatore e proprietario di Foam Magazine. Ha lavorato come consulente del Museo Stedelijk di Amsterdam e della Royal Concertgebouw Orchestra. È stato anche co-fondatore di Unseen, international photography fair. È docente ospite all’HKU University of the Arts, dove aiuta gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro. È inoltre membro del Consiglio Van Gogh Connects del Museo Van Gogh di Amsterdam.

La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori si presenta alla Feltrinelli

La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Città Metropolitana di Torino APS nasce nel giugno 1927, ad opera del Professore e Senatore Bellom Pescarolo. Dal 2010 è presieduta dalla Dottoressa Donatella Tubino.

Oltre alla sede di Torino, la LILT è distribuita su gran parte del territorio provinciale grazie alle sue 13 Delegazioni: Brandizzo, Caluso, Cavagnolo, Ciriè/Lanzo/Basso Canavese, Chivasso, della Collina (San Sebastiano Po, Casalborgone, Castagneto Po), Grugliasco/Collegno/Rivoli, Montanaro, Rivarolo Canavese, San Raffaele Cimena, Settimo torinese, Verolengo, Volpiano.

La LILT si occupa di Prevenzione oncologica Primaria, Secondaria e Terziaria.

La Prevenzione Oncologica Primaria si espleta attraverso conferenze all’interno delle scuole, interventi per le aziende ed eventi aperti a tutti i cittadini (in presenza e online).

La Prevenzione Oncologica Secondaria si sviluppa attraverso visite ad indirizzo oncologico di varie specialità, sia a Torino sia presso le Delegazioni. Tale servizio è possibile grazie ai medici specialisti e ai volontari che prestano la loro opera costantemente, in modo che esso sia fruibile al maggior numero possibile di persone.

La Prevenzione Oncologica Terziaria si fa carico delle problematiche che insorgono durante il percorso di vita di chi ha sviluppato un tumore attraverso pratiche quali l’assistenza domiciliare, la riabilitazione fisica, psichica e il reinserimento sociale e occupazionale del malato oncologico. In particolare, LILT Torino, attraverso volontari appositamente formati e psicologi offre un supporto al malato oncologico, in particolare tramite la vicinanza al malato, la compagnia – in molti casi vero e proprio antidoto alla solitudine, e la piccola assistenza quotidiana. Inoltre, vi è la disponibilità di mettersi in contatto con la Consulenza legale.

Le molteplici attività svolte sono possibili solo grazie ai donatori e volontari che ogni giorno, attivamente e in modo autonomo, contribuiscono e portano avanti ogni singolo servizio dell’associazione.

In occasione della Settimana Nazionale della Prevenzione Oncologica, il prossimo giovedì 23 marzo 2023 alle ore 18.00, laFeltrinelli di piazza CLN ospiterà l’Associazione: in quell’occasione saranno presentate le attività, ci saranno i rappresentanti dell’Associazione e verranno lanciate delle nuove iniziative.

All’appuntamento parteciperanno e animeranno l’incontro, con letture dalle loro opere: Elisabetta Ramondetti “Spezie: una miniera di benessere” Ed. Sigem Il Fiorino; Gino Torchio “Generazione covid” Ed. Serel International; Gigliola Magnetti “Luna arancione” Ed. Montedit; Alessandro Boidi Trotti “Non solo canzonette” Ed. Araba Fenice; Rinella Nebbia “Fuori dall’ombra”; Ester Federico Jahier “Le scarpe di Angiolino” Ed. Graphot.

Per ogni informazione, invitiamo a contattare la segreteria LILT Torino al numero 011/836626 in orario ufficio (Lun./Ven. 9-13, 14-17). In alternativa si può inviare una mail a legatumoritorino@libero.it.

La LILT ha un sito web: https://legatumori.to.it.

Moda Pandemica. Una mostra che raccoglie sorprendenti fotografie a colori

ArtPhotò presenta insieme alla neonata Eikon un progetto fotografico nato durante il drammatico periodo del Coronavirus, precisamente durante l’ultimo mese di quarantena del 2020: quando il mondo era come immobile, tratteneva il respiro, la sicurezza del quotidiano e delle sue abitudini, ridere amare divertirsi scoprire sperare si spezzavano nell’attesa, nel dubbio senza speranza. Fotografare il dolore e il silenzio sembrava allora l’unico scenario possibile.

La giovane autrice del progetto Marta Scavone frequentava da remoto i corsi dell’ultimo anno di IED. Le fu chiesto di realizzare un progetto fotografico sul Coronavirus. Marta si interroga, guarda questo mondo rovesciato: qual è diventato ora il concetto di ciò che è sostenibile, come si trasforma il comportamento di noi spavaldi consumatori di mode, come usare la fotografia non solo per documentare ma anche come terapia…? Ad esempio ha ancora senso fare scatti di moda, uno dei grandi palcoscenici della fotografia? Così matura questo progetto, apparentemente stonato, provocatorio, paradossale, articolato lavoro di razionalità e creatività che oppone al dramma il grido di una normalità da ritrovare per sentirsi di nuovo vivi. La tragedia si capovolge nel suo contrario, un modo per ricomporre e lasciarsi dietro il ricordo di mesi terribili.

Dopo diversi interrogativi e riflessioni ho sentito la necessità di raccontare un aspetto diverso della pandemia che potesse donare un sorriso in un momento in cui tutti avevamo bisogno di speranza. Mi avevano colpito i tanti articoli su internet, le statistiche in televisione sui comportamenti di consumo, di approvvigionamenti fuori controllo e di picchi di vendite inimmaginabili di moltissimi articoli come i dispositivi medici, alcuni prodotti alimentari, oggetti per combattere la noia o soddisfare un improvviso desiderio. Perché non raccontare il fenomeno attraverso le mie grandi passioni: la fotografia, la moda ed il teatro? È stato per me di grande aiuto: poter dirottare le mie ansie, creare sostenuta dalla costante voglia di continuare a sperare.”

Il risultato è fresco, giocoso, gradevole ma nello stesso volutamente uno choc. Le immagini del progetto “Moda Pandemica” richiamano scopertamente nell’estetica un sapore retrò degli anni ’50, perché Marta si autoritrae con i vestiti da lei creati sulla base di ciò che nei mesi ‘’impossibili’’ era diventato normalità, materiali, oggetti, strumenti che aiutavano a sentirsi sicuri, immuni, protetti. La macchina fotografica dunque come strumento di immaginazione, di creazione.

Potrebbe essere una sorta di analisi economica, “l’impatto del Coronavirus sul mercato italiano”; ma si converte subito in un insieme multidisciplinare in cui all’interno coesistono più forme d’espressione artistica: fotografia, moda e performance. E poi l’idea di portare le immagini in esposizione cercando un titolo più accattivante, dal vago sapore surreale: Moda Pandemica. Una mostra che raccoglie dodici sorprendenti fotografie a colori, con oggetti e installazioni.

Marta realizza e fotografa un abito elegante, frivolo, divertente ma con che cosa? Con i guanti! nel marzo del 2020 l’articolo che ha fatto registrare la maggiore crescita delle vendite: il 300%. I consumatori ricercavano prodotti in grado di aumentare il livello delle difese immunitarie. I guanti che formano un gonnellino che riprende quello leggendario di Joséphine Baker, i guanti che avvolgono il seno, che fanno la cresta e oltre ad indossarli sulle mani fuoriescono anche dalle scarpe. Con la stessa ironia Marta gioca con le boccette dell’alcool e le bustine dei disinfettanti in una posa da equilibrista come a mantenere le distanze dagli altri. Nella seconda settimana di marzo dell’anno maledetto il consumo di alcool e disinfettanti cresce del 240%. Arriva ad inventare un abito nuziale con uno degli articoli che ha registrato un raddoppio negli acquisti: la carta igienica! E quanto è fantasioso tutto quel bianco: un vero abito alla Vivienne Westwood! Una cintura di rotoli di carta igienica che morbidamente decorano l’estivo abitino bianco ricamato con ……. E una pettinatura assolutamente vintage con i rotoli di carta vuoti che sembrano bigodini pop. Il tocco del ventaglio e dei guanti e quell’aria ingenuamente seducente rendono l’immagine un piccolo capolavoro di raffinata estetica. I fondali mutano di colore quando ad esempio deve esibire gli “insettorepellenti” che a maggio, sempre del 2020, erano saliti in vetta alle classifiche di vendita del 230%! Un’accurata messa in scena sull’abito sganciante del giallo insetticida con gli zampironi effetto grandi bottoni che decorano anche la pettinatura verso l’alto come il movimento del fumo che si attorciglia in su quando fuoriesce dal marchingegno. Marta è sempre attenta a mettersi in posa, a fissare se stessa con cura e ricercatezza. Pose eleganti che solamente chi ha fatto esperienza nella danza riesce a creare con tanta semplicità.

L’influenza di artiste da Claude Cahun a Cindy Sherman – che hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso mascheramenti identità o stereotipi diversi – è evidente seppur con una originalità che pongono Marta all’inizio di un lungo sorprendente percorso che sarà tutto da seguire.

Bio di Marta Scavone

Nata a Torino nel 1998. Diplomata al liceo artistico in Fashion Design nel 2017 e in seguito, seguendo le orme di mio nonno fotografo, mi sono iscritta allo IED di Torino dove mi sono laureata nel 2020, con il massimo dei voti, in Arti Visive e Fotografia. Ho concluso il mio percorso universitario realizzando un progetto che unisce più discipline artistiche. Nel 2021 ho partecipato alla mostra collettiva “Fotografi a Torino” tenutasi nell’Accademia delle Belle Arti di Torino. Nel 2023 realizzo la mia prima mostra personale dal titolo “Moda Pandemica”. Nel 2023 sono rientrata tra gli artisti finalisti selezionati per la call “30 Under 30 Women Photographers”, promossa da Artpil.

Multidisciplinarità è una parola chiave del mio processo creativo, in quanto il mio approccio mette insieme diversi mezzi espressivi: la fotografia, l’arte, la moda e la performance teatrale. L’unione e la sperimentazione di questi linguaggi mi consente di indagare temi attuali o condivisi in modo creativo ed unico. Oltre la fotografia mi applico nella danza e nel teatro altre mie passioni da diversi anni. Possiedo uno studio fotografico personale e mi sono specializzata nei settori della fotografia commerciale, di moda e nella fotografia di architettura legata alla ristrutturazione di immobili storici.

Testo di Tiziana Bonomo

Innovare, creare, costruire pensando che il linguaggio della fotografia riesca ad esprimere i pensieri, le idee dell’autore. Ecco cosa è riuscito a Marta Scavone una giovane artista che sin dall’infanzia ha sempre avuto una personalità creativa ed eccentrica, una sensibilità molto marcata. Una giovane ragazza con idee decisamente chiare, intraprendere una carriera artistica. L’impegno è notevole e il risultato di “Moda Pandemica” lo dimostra proprio attraverso la fotografia: il suo mezzo espressivo.

La macchina fotografica come strumento di immaginazione, di creazione.

Un progetto nato durante i mesi drammatici del Coronavirus: il mondo come immobile, che trattiene il respiro, la sicurezza del quotidiano e delle sue abitudini, ridere amare divertirsi scoprire sperare che si spezza nell’attesa, nel dubbio senza speranza. Fotografare il dolore e il silenzio sembra l’unico scenario possibile.

Marta si interroga appena scoppia la pandemia, guarda questo mondo rovesciato: qual è ora il concetto di ciò che è sostenibile, come si trasforma il comportamento di noi spavaldi consumatori di mode, come usare la fotografia non solo per documentare ma anche come terapia… Ad esempio ha ancora senso fare scatti di moda, uno dei grandi palcoscenici della fotografia? Così matura questo progetto, apparentemente stonato, provocatorio, paradossale. nasce grazie ad un articolato lavoro di razionalità e creatività che oppone al dramma il grido di una normalità da ritrovare per sentirsi di nuovo vivi. Marta ama avere certezze, elementi consistenti sui quali ritagliare il suo estro e realizzare i suoi scatti. La tragedia così si capovolge nel suo contrario, un modo per ricomporre e lasciarsi dietro il ricordo di mesi terribili. Il risultato è fresco, giocoso, gradevole ma nello stesso volutamente uno choc. richiama scopertamente nell’estetica un sapore retrò degli anni ’50, perché Marta si autoritrae con i vestiti da lei creati sulla base di ciò che nei mesi ‘’impossibili’’ era diventato normalità, materiali, oggetti, strumenti che aiutavano a sentirsi sicuri, immuni, protetti.

Marta realizza e fotografa un abito elegante, frivolo, divertente ma con che cosa? Con i guanti! nel marzo del 2020 l’articolo che ha fatto registrare la maggiore crescita delle vendite: il 300%. I consumatori ricercavano prodotti in grado di aumentare il livello delle difese immunitarie. I guanti che formano un gonnellino che riprende quello leggendario di Joséphine Baker, i guanti che avvolgono il seno, che fanno la cresta e oltre ad indossarli sulle mani fuoriescono anche dalle scarpe. Con la stessa ironia Marta gioca con le boccette dell’alcool e le bustine dei disinfettanti in una posa da equilibrista come a mantenere le distanze dagli altri. Nella seconda settimana di marzo dell’anno maledetto il consumo di alcool e disinfettanti cresce del 240%. Arriva ad inventare un abito nuziale con uno degli articoli che ha registrato un raddoppio negli acquisti: la carta igienica! E quanto è fantasioso tutto quel bianco: un vero abito alla Vivienne Westwood! Una cintura di rotoli di carta igienica che morbidamente decorano l’estivo abitino bianco ricamato con ……. E una pettinatura assolutamente vintage con i rotoli di carta vuoti che sembrano bigodini pop. Il tocco del ventaglio e dei guanti e quell’aria ingenuamente seducente rendono l’immagine un piccolo capolavoro di raffinata estetica.

I fondali mutano di colore quando ad esempio deve esibire gli “insettorepellenti” che a maggio, sempre del 2020, erano saliti in vetta alle classifiche di vendita del 230%! Un’accurata messa in scena sull’abito sganciante del giallo insetticida con gli zampironi effetto grandi bottoni che decorano anche la pettinatura verso l’alto come il movimento del fumo che si attorciglia in su quando fuoriesce dal marchingegno. Marta è sempre attenta a mettersi in posa, a fissare se stessa con cura e ricercatezza. Pose eleganti che solamente chi ha fatto esperienza nella danza riesce a creare con tanta semplicità.

L’influenza di artiste da Claude Cahun a Cindy Sherman – che hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso mascheramenti identità o stereotipi diversi – è evidente seppur con una originalità che pongono Marta all’inizio di un lungo sorprendente percorso che sarà tutto da seguire.

Titolo Moda Pandemica

Fotografie Marta Scavone

Curatela Tiziana Bonomo

Organizzazione Eikon di Gianni Oliva in collaborazione con ArtPhotò

Dove Studio Gianni Oliva, piazza Statuto 13, Torino

Inaugurazione martedì 21 marzo 2023 dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Durata 21marzo – 18aprile 2023 Su appuntamento

Per informazioni tel.: 348 8605091marta.scavone98@gmail.com

 

Semaforo antismog, livello 0 (bianco) fino a mercoledì 22 marzo

In vigore le sole misure strutturali

 

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti  da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a mercoledì 22 marzo 2023 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Ultimo giorno per l’annullo. Negli uffici postali la cartolina per la Festa del papà

Poste Italiane dedica una colorata cartolina filatelica alla Festa del Papà del 19 marzo, un’occasione per ogni collezionista o per chi vuole festeggiare in modo originale una giornata speciale e un modo per sostenere il valore della scrittura e custodire nel tempo un ricordo della festività.La cartolina può essere acquistata (costo 1,00 €) online sul sito poste.it, i 19 Uffici Postali con sportello filatelico della provincia di Torino e nello “Spazio Filatelia” di Torino, dove fino al 22 marzo sarà anche disponibile l’annullo tondo con datario centrato mobile.

Piazza San Carlo, chiesta la condanna in appello a 18 mesi per l’ex sindaca Appendino

La Procura generale al processo d’appello  in corso a Torino per gli incidenti in Piazza San Carlo in occasione della finale di Champions League del 2017, ha chiesto la conferma della condanna a 18 mesi di reclusione per l’ex sindaca Chiara Appendino.

Oggi parlamentare del  Movimento 5 Stelle è chiamata in causa come sindaca per quel che accadde la sera del 3 giugno 2017, quando le ondate di panico tra la folla in  piazza per seguire sul maxischermo la finale di Champions League causarono  oltre 1.500 feriti e successivamente  la morte di due donne.