CRONACA- Pagina 794

Edisu Piemonte assegna 200 posti letto a titolo gratuito per studenti

Domande entro il 24 febbraio 

Duecento nuovi posti letto a Torino per studenti e studentesse interessate e che presenteranno domanda entro il 24 febbraio. 

Edisu Piemonte ha infatti indetto un avviso per raccogliere le dichiarazioni di interesse per l’assegnazione di 200 posti letto con l’erogazione gratuita del servizio residenziale per il secondo semestre dell’anno accademico 2022/2023.

Potranno accedere alla graduatoria gli studenti e studentesse iscritti a un qualunque corso di laurea o dottorato presso gli Atenei torinesi, con un Isee universitario inferiore a 60mila euro e che abbiano conseguito il numero minimo di credito previsto.

“Si tratta di un ulteriore impegno per rafforzare il diritto allo studio in Piemonte offrendo nuovi posti letto a studentesse e studenti. Un’importante opportunità che mi auguro gli interessati colgano” ha commentato il presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti.

La dichiarazione di interesse debitamente compilata, deve pervenire entro il 24 febbraio 2023 entro le ore 24.00, e dovrà essere presentata dal diretto interessato, maggiorenne, corredata da fotocopia del documento d’identità in corso di validità e codice fiscale del richiedente e potrà essere inoltrata via mail all’indirizzo:

assegnazioniresidenze@edisu-piemonte.it

Maggiori informazioni sul sito www.edisu-piemonte.it 

Paura in autostrada: tir in fiamme nella galleria

Un autoarticolato carico di bottiglie di vetro si è incendiato nella galleria ‘Cels’ della A32 Torino-Bardonecchia, nei pressi di Chiomonte.

Tre squadre dei Vigili del fuoco, il 118 e Arpa sono giunti sul posto.  I tecnici  hanno misurato le concentrazioni dei principali inquinanti in aria e controllato la gestione delle acque di spegnimento.

Non si registrano feriti.

(foto di repertorio)

Allarme bomba all’Oval, il terzo a Torino in pochi giorni

Nel pomeriggio allarme bomba all’Oval di Torino, dove è in corso la fiera internazionale A&T sull’innovazione.

Una telefonata anonima ha fatto scattare l’allerta che ha fatto intervenire polizia, unità cinofile dei carabinieri e vigili del fuoco.

Si tratta del terzo allarme bomba scattato in questi ultimi giorni nel capoluogo piemontese: il primo ad una filiale di banca e ieri in un ufficio postale. (ANSA).

 

Appello per la pace e la libertà in Ucraina

Nella ricorrenza della ingiustificabile e crudele invasione dell’Ucraina, voluta dal presidente della Federazione Russa Putin, si svolgeranno molte, importanti iniziative.
Una di queste si terrà giovedì 23 febbraio, a partire dalle h 23.00, presso il Centro Dar al Hikma, Via Fiochetto, 15 Torino. Tale evento è stato voluto e promosso dal Coordinamento Interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi” e dal Comitato Interfedi della Città di Torino – con l’adesione del Comitato per i diritti umani della Regione PIemonte – e si articolerà nel seguente modo:
Alle h 22.30/23.00 ritrovo dei rappresentanti delle diverse confessioni religiose e dei Movimenti aderenti ai succitati Comitati.
Tra le h 23.00 e le h 24.00 interventi comunitari di testimonianza, di riflessione e di preghiera, preceduti dalla lettura dell’  “Appello per la pace e la libertà in Ucraina”. Alla mezzanotte e un minuto – cioè alle h 0,01del 24 febbraiogiorno dell’invasione russa – accenderemo delle candele e ci uniremo in una preghiera conclusiva di speranza per la pace, la giustizia e la riconciliazione.
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Giampiero Leo portavoce del Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi, Valentino Castellani presidente del Comitato Interfedi della Città di Torino

Appello per la pace e la libertà in Ucraina a un anno dalla seconda invasione russa

Ho preso la decisione per un’operazione militare. La Russia non farà lo stesso errore  due volte nel compiacimento dell’Occidente. Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire in Ucraina sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto, smilitarizzeremo, liberemo ed elimineremo il nazismo in Ucraina con una operazione militare speciale“. Con queste parole, in diretta televisiva, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato al suo popolo l’avvio della guerra in Ucraina. In Italia erano le 03,50 del 24 febbraio 2022.

 

A un anno di distanza dalla guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina è arrivato il momento di considerare che la pace, la libertà, la giustizia e i diritti sono un tutto unico, indivisibile e si conquistano ogni giorno, per tutto il tempo che ci è dato vivere.

Sono sufficienti le preghiere, gli appelli, le fiaccolate, le manifestazioni? Possiamo disarmare il prepotente di turno solo con questi gesti? O è il tempo della denuncia, dello schierarsi con decisione al fianco di chi soffre, di chi non ha panni per coprirsi, di chi non ha più lacrime per piangere?

Le nostre fedi ci insegnano che la nostra forza è frutto di costanti e pazienti mediazioni; credere ci impone di batterci sempre e comunque per il bene comune anche di chi vive lontano da noi.


Dobbiamo arrenderci all’ idea che la distruzione dell’Ucraina è arrivata al punto di consentire sempre meno margini di intesa? Migliaia di morti militari e civili, donne e uomini torturati, stupri, infrastrutture annientate, economia fatta a pezzi, bambini rapiti, esodi di massa.
Si parla troppo delle operazioni militari, delle avanzate, degli arretramenti, di razzi, di carri armati, di missili. Troppo spesso si tace su quella umanità dolente costretta a vivere nelle stazioni della metropolitana, nelle cantine, nelle buche scavate dalle bombe. Una vita da topi. Come dimenticare lo sgomento dei piccoli, la rassegnazione dei vecchi, gli ammalati senza medicine e cure. Il silenzio degli innocenti: l’altra faccia della guerra che noi dalle nostre case confortevoli, calde e illuminate misuriamo con i metri conquistati o perduti ogni giorno sul terreno degli scontri. Travolti da una vita superficiale e smemorante.


Cosa dire allora alla ragazza ucraina Ludmila quando urla alle nostre coscienze: “Mio fratello Vassilij di soli vent’anni si è perso in guerra a novembre. Era di stanza a Backhmut, quindi c’è una buona possibilità che sia morto. Ma fino ad ora non sono riusciti a trovare il suo corpo perché quel territorio è occupato“.
Ludmila è una delle migliaia di anime che vagano in quell’inferno alla ricerca di un senso per sopravvivere, di una notizia che procuri speranza, di una protezione che sia efficace e duratura. Da allora è in cammino verso Est alla ricerca di Vassilij e oggi le sue parole da quell’urlo di dolore sono diventate quasi una preghiera: “Dal 21 novembre – dice in un sussurro –  ho vissuto di nostalgia per mio fratello, ora mi sono resa conto che il Padre è con lui e quindi non l’abbiamo perso. E allora se il Padre si prende cura di lui, perché devo rattristarmi”?

Non possiamo certamente abbandonare un popolo intero che sta subendo sacrifici inenarrabili per resistere all’invasore, ma abbiamo altresì il dovere morale di aiutare a cercare ogni altra strada seriamente praticabile, che porti a risparmiare vite e sofferenze tanto al popolo ucraino, quanto alle centinaia di migliaia di giovani russi, incolpevolmente lanciati nel crogiuolo della guerra, da un dittatore che non tollera alcuna voce libera nella sua stessa federazione russa.

Forse occuparci della pace in Ucraina significa anche seminare con ancora più determinazione una speranza fondata in questo nostro tempo dell’indifferenza.

Per questo proponiamo di unirci nella preghiera personale e di gruppo nella giornata del 24 febbraio – data anniversario della seconda invasione armata in Ucraina. Ci ritroveremo alle 22,30 di giovedì 23 febbraio al Centro culturale Dar al Hikma Via Fiochetto, 15 Torino per riflettere insieme sulla strada da seguire per chiedere la pace. Alla mezzanotte e un minuto ci uniremo nella preghiera comune fra appartenenti a religioni diverse.

 

Il Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi”.

Il Comitato Interfedi della Città di Torino

Fermato dalla polizia stradale, viaggiava contromano in tangenziale

Tragedia evitata, la sera del 21 febbraio  verso le 18,30, grazie al tempestivo intervento di una pattuglia della Sottosezione della Polizia stradale di Torino che riusciva a bloccare un autoveicolo mentre stava percorrendo contromano un tratto della tangenziale di Torino carreggiata nord, direzione Aosta, in prossimità del casello di settimo Torinese.

Il veicolo, un Fiat punto di colore bianco, è stato fermato mentre viaggiava, in senso contrario, a ridosso della banchina non transitabile adiacente al guard rail di destra e alle corsie di canalizzazione verso detto casello autostradale.

L’autovettura, grazie anche all’efficacia del sistema di videocamere di sorveglianza collegato con la centrale operativa della Polizia Stradale (COPS di Settimo Torinese) e all’azione coordinata con un mezzo della società ATIVA, veniva fermata dopo circa 500 metri dalla barriera, e messa in sicurezza dalla pattuglia.

Agli agenti intervenuti il conducente, un cittadino albanese di 38 anni, riferiva di essersi accorto di aver sbagliato strada e, giunto presso la barriera del pedaggio di Settimo, di aver deciso di invertire la marcia e procedere contromano per riprendere la tangenziale in direzione sud.

Il soggetto veniva quindi sottoposto a tutti gli accertamenti di rito per verificare l’eventuale abuso di alcol e/o di sostanze stupefacenti, con esito negativo. Risultava però sprovvisto della patente di guida.

Torino, frase shock contro bimbo ebreo: “In altri tempi ti avremmo bruciato”

A Torino alcuni bambini, nel corso di una festa scolastica  hanno insultato un bimbo ebreo. “In altri anni ti avremmo bruciato”. Questa la frase shock contro il bambino che partecipava alla  festa con la kippah  sul capo. Lo ha reso noto il presidente della comunità ebraica torinese, Dario Disegni, ascoltato in audizione alla commissione Segre del Comune. “E tutti gli altri si sono messi a ridere. Mi domando dove sentano certe cose e il ruolo delle famiglie”, ha commentato Disegni.
(Nella foto Palazzo Civico)

Imprenditore trovato morto con la pistola accanto

Si è trattato probabilmente di un suicidio. Il corpo senza vita di un impresario 45enne originario della Moldavia è stato trovato in un campo della frazione Castelrosso a Chivasso. La morte è stata causata da un colpo di pistola, arma trovata a fianco del cadavere. La moglie aveva denunciato la scomparsa e i carabinieri hanno trovato il corpo grazie anche al tracciamento del telefono cellulare dell’uomo scomparso.

Con Volotea da Caselle a Parigi e Palermo

Volotea, la compagnia aerea low-cost delle piccole e medie città europee, scalda i motori e scende in pista con una novità che arricchisce la propria offerta presso lo scalo di Torino: dal 26 maggio, infatti, prenderà il via un nuovo collegamento esclusivo alla volta di Parigi – Orly, rotta che avrà 2 frequenze a settimana, ogni lunedì e venerdì. E sempre dall’Aeroporto di Torino, Volotea conferma il riavvio di 3 rotte alla volta di Palermo, Alghero e Lampedusa. L’offerta Volotea presso lo scalo piemontese prevede, per il 2023, collegamenti verso 7 destinazioni, 6 in Italia e 1 all’estero, per un totale di oltre 1.470 voli e circa  250.000 posti in vendita.

 

“Siamo molto felici di proporre a Torino un nuovo collegamento alla volta di Parigi – Orly, un aeroporto che consente a tutti coloro che vogliono passare qualche giorno nella città più romantica al mondo, di raggiungere il centro cittadino in pochissimo tempo. Ci auguriamo che la nuova rotta per la Francia possa incrementare ulteriormente i flussi turistici da e per Torino, sostenendo il tessuto economico locale grazie all’indotto generato – ha dichiarato Valeria Rebasti, Country Manager Italy & Southeastern Europe di Volotea -. Abbiamo pensato anche a chi, alle città d’arte preferisce il mare delle isole italiane! A Torino ripartono 3 dei nostri classici collegamenti alla volta di Sardegna e Sicilia: nei prossimi mesi torneremo a collegare il Piemonte con Alghero, Palermo e Lampedusa. Stiamo già scaldando i motori per la Summer 23 e ci auguriamo di ospitare a bordo della nostra flotta tantissimi passeggeri da e per lo scalo di Torino”.

“Grazie al nuovo collegamento di Volotea per Parigi Orly aumenta l’offerta disponibile da Torino verso la Francia –ha commentato Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport -, con l’aggiunta di uno scalo molto comodo per visitare la capitale francese e le attrazioni turistiche più famose nei suoi dintorni. Con le frequenze operate di lunedì e di venerdì la nuova rotta per Parigi Orly servirà non soltanto il target turistico, ma anche coloro che viaggiano per motivi di lavoro. Inoltre, con la riattivazione dei voli su Alghero, Palermo e Lampedusa, che si affiancano a quelli verso Cagliari, Olbia e Napoli, viene garantita al territorio piemontese un’ampia scelta verso destinazioni molto richieste per le vacanze estive”.

Diventano così 7 le destinazioni collegate da Volotea all’aeroporto di Torino, 6 in Italia (Cagliari, Napoli, Olbia, Palermo, Lampedusa e Alghero) e 1 in Francia (Parigi-Orly – Novità 2023).

Suicidi in carcere, 5 casi in Piemonte nel 2022

Sono 6, a livello nazionale, quelli già verificati nel 2023.È quanto emerge dallo studio sui suicidi negli Istituti penitenziari italiani elaborato dal Garante nazionale delle persone private della libertà personale e presentato  nell’incontro Il fenomeno dei suicidi in carcere: un’emergenza tragica e un grido d’allarme, organizzato e moderato dal Garante regionale delle persone detenuteBruno Mellano.

“L’escalation dei suicidi in carcere – ha scritto l’assessore alle Pari opportunità Chiara Caucino in un messaggio letto da Mellano in apertura dei lavori – è un’emergenza sulla quale dobbiamo intervenire. Il carcere è certo privazione di libertà, ma deve diventare anche luogo di redenzione e rieducazione, occasione di crescita e rinascita: per permettere ai detenuti certamente di scontare la pena, ma senza mai perdere la speranza che un nuovo futuro sia possibile”.

Una linea lungo la quale si sta già muovendo la Regione attraverso il gruppo tecnico Sanità penitenziaria, attivo presso l’Assessorato alla Sanità e e di cui lo stesso Mellano è coordinatore del sottogruppo dedicato ai suicidi, “per verificare il rischio di suicidi e autolesionismo in carcere e rinnovare la relazione tra le amministrazioni penitenziaria e sanitaria”.

“Un interesse e un impegno – ha aggiunto il garante – testimoniato anche dall’operato del gruppo di lavoro costituito all’interno della Commissione Sanità del Consiglio regionale per acquisire notizie, informazioni e documenti sulla gestione del Sistema sanitario all’interno delle carceri piemontesi”.

“Sovraffollamento, degrado, picchi di caldo estivi non rappresentano fenomeni nuovi e a essi non si può attribuire la causa del picco di suicidi in carcere avvenuti lo scorso anno, salito a 85 da una media di 44 l’anno nell’ultimo decennio – ha dichiarato Emilia Rossi del collegio del Garante nazionale –. Lo testimonia il fatto che ben 50 persone si sono tolte la vita entro sei mesi dall’ingresso nel carcere, di cui 10 entro le prime ventiquattro ore, e che non sono rari i casi di suicidio nel trimestre che precede l’uscita dal carcere, dovuto alla mancanza di prospettive e alla paura del futuro”.

“A un detenuto – ha aggiunto – serve, una volta uscito dalla detenzione, avere prospettive diverse da quelle che lo hanno portato in carcere: un’abitazione, opportunità di lavoro, e un clima culturale nel quale diminuisca lo stigma. È quanto mai necessario introdurre mediatori in grado di facilitare il reinserimento sociale dei detenuti una volta usciti dal carcere”.

La necessità di agire e di coinvolgere anche la società civile per far sì che chi entra in carcere da “invisibile” non torni a essere “invisibile” al termine della pena è stata sottolineata anche dal presidente della Camera penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte Occidentale e della Valle d’AostaRoberto Capra e dal provveditore dell’Amministrazione penitenziaria Rita Russo, mentre il coordinatore regionale della Rete della Sanità penitenziaria e responsabile dell’Articolazione per la salute mentale (Atsm) di Torino Patrizia Vaschetto ha evidenziato come “la ricerca di un senso, di una responsabilità, sia fondamentale per un percorso riabilitativo capace di includere e di accogliere chi è detenuto”.

Dopo gli interventi del Garanti regionali dei detenuti della Valle d’Aosta e della Liguria Adele Squillaci e Doriano Saracino, e della garante comunale di Torino Monica Cristina Gallo, il portavoce nazionale della Conferenza dei Garanti territoriali Stefano Anastasia, Garante regionale del Lazio, ha sottolineato che “durante la pandemia i detenuti, come il resto della società, hanno sofferto molto e subito numerose privazioni. Quando la morsa del virus si è allentata, non sempre le attività interrotte sono state riprese, contribuendo ad accentuare il senso di solitudine e di abbandono”.

Auschwitz-Birkenau a Torino negli scatti del fotografo Dipinto

 

ריק Reek – Reportage fotografico su Auschwitz-Birkenau a Torino

Mercoledì 22 febbraio ore 18.30 inaugura presso l’associazione fotografica Phlibero la mostra ריק | Reekdel fotografo torinese Fabio Dipinto.

Mercoledì 22 febbraio ore 18.30 si terrà linaugurazionepresso lassociazione fotografica Phlibero della mostraריק | Reekdel fotografo torinese Fabio Dipinto. Realizzata nell’ottobre 2022, la mostra racconta il museo e memoriale di Auschwitz-Birkenau, mettendo in connessione gli scatti con i film più iconici della storia del cinema che hanno affrontato il tema della Shoah.

La mostra, secondo le parole dell’autore, cerca di rispondere alle domande: “come è possibile che, a quasi ottant’anni dalla fine della Shoah, in questi luoghi si respiri un surreale senso di pace? Come possono degli immensi spazi oggi frequentati quotidianamente da migliaia di persone trasmettere una sensazione di silenzio assordante? Partendo da queste domande, e colpito dalla contraddittoria esperienza sensoriale che qui ho percepito, ho cercato di cogliere l’essenza di un luogo di memoria, della quiete che lo pervade e dei vuoti che custodisce, nonostante il riecheggiare delle urla del passato.” Presente il fotografo che introdurrà al pubblico il progetto.

La mostra sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì ore 15-19 fino al 17 marzo. Ingresso libero.

Maggiori informazioni e presentazione: www.leghiande.it/reek/

Evento facebook: https://www.facebook.com/events/1222799431673798/

Mal: info@phlibero.it

Cellulare: +39 347 1817 384