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Maxi sequestro di droga, la polizia di Torino scopre 1700 chili di hashish

Nel corso delle attività investigative condotte dalla Polizia di Stato, volte al contrasto del traffico internazionale di stupefacenti, nella mattinata del 21 febbraio , a Torino, veniva arrestato  un uomo di origine maghrebina, regolare sul territorio nazionale, ritenuto responsabile dell’illecita detenzione di circa 190 chilogrammi di  hashish.

In particolare, gli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile acquisivano notizia del probabile arrivo, presso l’interporto “Sito” di Orbassano, di un ingente quantitativo di hashish, proveniente dalla Spagna, destinato anche al mercato di Torino.

Sin dalle prime ore del giorno, gli investigatori approntavano un  servizio di osservazione,  di soggetti e mezzi potenzialmente riconducibili al traffico. L’attività veniva premiata quando il personale di polizia, nel piazzale antistante al distributore di carburanti , riconosceva un maghrebino, già noto agli inquirenti per una precedente condanna passata in giudicato in materia di stupefacenti, che si aggirava con fare sospetto all’interno del parcheggio.

Da quel momento l’attività si focalizzava sui movimenti dello straniero, che subito dopo veniva visto salire a bordo di un furgone a noleggio ed allontanarsi dal luogo.

Gli investigatori davano quindi corso ad un servizio di pedinamento lungo la tangenziale nord e successivamente in  c.so Regina Margherita, dove il furgone attenzionato, all’intersezione con c.so Tassoni, veniva bloccato e sottoposto a controllo.

La perquisizione del veicolo consentiva di rinvenire una pedana contenente numerosi sacchi di pellet provenienti da Malaga (Spagna), al cui interno erano stati occultati 190 chilogrammi di hashish, suddivisi in panetti da 50 e 100 grammi cadauno. L’autista del mezzo veniva quindi tratto in arresto.

I successivi accurati ed approfonditi accertamenti eseguiti sul mittente e sul destinatario della pedana rinvenuta all’interno del predetto furgone, segnalati sulla bolla di accompagnamento della merce, consentivano di appurare che analoghi colli erano stati recentemente stoccati presso alcuni magazzini e di procedere conseguentemente all’ulteriore sequestro di oltre 1.500 chilogrammi della stessa sostanza stupefacente.

L’intero quantitativo, ammontante quindi a 1.700 chilogrammi di hashish, rappresenta uno dei più rilevanti sequestri di narcotico di questo tipo, operato dalla locale Sezione Antidroga; il valore della sostanza sequestrata, al dettaglio, secondo gli attuali costi di mercato, avrebbe fruttato all’organizzazione criminale oltre 6 milioni di euro.

Senza fissa dimora cucinano nella cantina di un palazzo: intossicati

Ieri due senza fissa dimora  sono rimasti intossicati dopo essersi entrati nelle cantine di un edificio e aver cucinato accendendo un fuoco con i pochi mezzi a disposizione, in corso Molise a Torino.I condomini si sono accorti  del fumo che aveva invaso le scale. I due sono stati soccorsi e trasportati al Maria Vittoria con un’intossicazione causata dall’inalazione del fumo.

È morto il sedicenne colpito da malore in seggiovia

Non ce l’ha fatta  il ragazzino di 16 anni di Chieri colpito da un malore in seggiovia a Prali nei giorni scorsi. Era ricoverato in gravi condizioni alle  Molinette di Torino. Era stato soccorso  anche con il defibrillatore  e i carabinieri della compagnia di Pinerolo gli avevano praticato il massaggio cardiaco prima dell’arrivo dell’elisoccorso. I genitori hanno dato l’assenso per la donazione degli organi.

Utilitalia: da 7 a 19 i Comuni piemontesi al massimo livello di severità idrica

I numeri forniti dalla Federazione nel corso dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. Altri 141 Comuni al livello 2 (severità media), 388 al livello 3 (severità bassa) e 1.922 al livello 4 (severità normale)

 

Ieri  nel corso dell’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche) ha reso noto che sono 19 i Comuni – segnalati dalle proprie associate – al massimo livello di severità idrica (criticità su parte significativa dell’abitato, riempimento serbatoio integrato con autobotti o atri interventi provvisori di somma urgenza), tutti concentrati in Piemonte: Armeno (NO), Cannero Riviera (VB), Piedimulera (VB), Pieve Vergonte (VB), San Bernardino Verbano (VB), Pettinengo (BI), Strona (BI), Valdilana Soprana (BI), Zumaglia (BI), Demonte (CN), Moiola (CN), Roccabruna (CN), Macra (CN), Isasca (CN), Venasca (CN), Brossasco (CN), Melle (CN), Peveragno (CN), Perlo (CN). Altri 141 Comuni sono al livello 2 (severità media – criticità limitate alle reti locali delle frazioni per abbassamento sorgenti o portate disponibili, riempimento serbatoi secondari integrato con autobotti o altri interventi provvisori di somma urgenza e/o interconnessioni) e 388 al livello 3 (severità bassa – livello di attenzione elevato con attingimenti anormalmente alti e possibili criticità a breve), mentre 1.922 Comuni si collocano al livello 4 (severità normale). Nell’ultima rilevazione del 9 febbraio scorso, i Comuni al livello di severità alta erano 7. Considerando le quantità di precipitazioni attese nelle prossime settimane, ha avvertito Utilitalia, il quadro della situazione rischia di peggiorare ulteriormente.

Giardino Maria Magnani Noya, prima donna sindaco

ALL’ANAGRAFE CENTRALE

NEL 1987-90 FU LA PRIMA DONNA ELETTA SINDACO DI TORINO

Il giardino di fronte all’ingresso dell’Anagrafe Centrale di via della Consolata è stato  intitolato alla memoria di Maria Magnani Noya, avvocata, deputata, parlamentare europea e prima donna sindaca di Torino tra il 1987 e il 1990.

Lo scoprimento della targa è stato preceduto da una cerimonia alla quale hanno preso parte autorità civili e militari, l’ex sindaco Valentino Castellani, Raffaele Gallo in rappresentanza del Consiglio regionale del Piemonte, il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Domenico Garcea, il presidente dell’Associazione consiglieri comunali emeriti della Sala Rossa Giancarlo Quagliotti. Presenti in sala anche tante persone che di Maria Magnani Noya condivisero le battaglie politiche nelle file del Partito socialista Italiano, dagli anni Sessanta in avanti, oltre a un gruppo di bambini e bambine dell’Istituto Sant’Anna accompagnati dalle loro insegnanti

Al tavolo degli oratori sedevano l’assessore Jacopo Rosatelli, la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio, Marziano Marzano dell’Associazione consiglieri emeriti e Daniele Cantore, già consigliere comunale in Sala Rossa.

Rosatelli ha ricordato quanto sia stata simbolica la scelta di intitolare a Magnani Noya, prima donna sindaca di Torino, con una grande sensibilità sociale e per i diritti, un luogo come il giardino prospiciente all’ex manicomio femminile, chiuso cinquant’anni fa. Cristina Savio si è detta orgogliosa che sia la Circoscrizione 1 a ospitare il ricordo dell’ex sindaca. Più improntati a ricordi personali i contributi di Marziano Marzano e Daniele Cantore, che vissero in prima persona la fase politica che portò Magnani Noya ad assumere la guida della città – designata dal Consiglio comunale, come avveniva allora-  in quello che era un delicato periodo di transizione sociale, economica e urbanistica. Marzano ha anche ripercorso l’itinerario della scomparsa sindaca, dalla prima esperienza Partito radicale all’ingresso, nel 1960, nel Partito socialista torinese del quale divenne una dei principali esponenti, deputata e poi sottosegretaria dal 1972 agli anni Ottanta, sempre impegnata per i diritti civili, soprattutto delle donne e dei lavoratori.

A chiudere la cerimonia, prima del breve corteo fino alla targa da inaugurare, è stato l’intervento della presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, la quale presiede anche la commissione Toponomastica.

La presidente ha definito Magnani Noya come “una donna che poteva permettersi di parlare a ragion veduta, avendo alle spalle una storia straordinaria, nella professione e nell’impegno pubblico, fino a ricoprire quella carica di sindaca che lei stessa definì quale il lavoro più bello, Una carica che ricoprì con rigore e senza fronzoli, lontana da qualunque atteggiamento autoreferenziale. Si occupò costantemente e con passione delle cause legate all’emancipazione femminile e al superamento del pregiudizio nell’attribuzione dei ruoli di vertice, anche nel suo stesso partito.

Fino all’ultimo dei suoi giorni, ha aggiunto Grippo, “Magnani Noya snocciolava ogni volta che ne aveva la possibilità, i pregi e le potenzialità di Torino, che lei fu il primo sindaco a definire bella, non più solo centro industriale, convinta com’era che il fermento culturale e le bellezze architettoniche avrebbero regalato alla città una vita nuova dopo la ristrutturazione industriale. Oggi più che mai possiamo vedere – ha proseguito la presidente della Sala Rossa – quanto sia diventate trasversale quella sua idea di una città bella e civile. Dobbiamo sentire sulla nostra pelle come una responsabilità permanente quella definizione di città civile data da Maria Magnani Noya alla nostra Torino, da lei tanto amata: dobbiamo meritarla, soprattutto in un periodo difficile come questo.

Folgorato dall’alta tensione, 15enne perde le mani

Ha 15 anni il ragazzino  folgorato dai cavi dell’alta tensione che vive nel campo nomadi di Asti.  È ricoverato con prognosi riservata al Cto di Torino dove gli sono state amputate  le mani fino agli avambracci. Si trova in rianimazione, intubato.  Dopo l’incidente, che non si sa se sia avvenuto nei pressi del campo,  non sono stati  chiamati  i soccorsi. Alcuni adulti lo hanno successivamente potato al Cto senza spiegare cosa era accaduto.

Magnani Noya sindaca di Torino, donna sola, socialista non pentita

IL COMMENTO  Di Pier Franco Quaglieni
Ho partecipato volentieri all’inaugurazione in via della Consolata del giardino  intitolato a Maria Magnani Noya, prima donna sindaco di Torino, parlamentare italiana ed europea  del PSI, il partito a cui aderì dopo una militanza nel partito radicale di Pannunzio e di Villabruna, una eredità che Maria riconobbe nel Centro Pannunzio che frequento’ assiduamente. Era una donna inflessibile ed onesta, capace e generosa. Tornando in taxi dalla cerimonia,  mi è capitato di imbattermi in un taxista che, intuendo da dove arrivassi, mi ha detto brutalmente   che la Magnani Noya era stata una “ladrona”. Avrei voluto scendere dal taxi, ma poi  ho scelto di spiegare al giustiziere forse grillino che, se dei ladri ci furono per lo stadio  delle Alpi del ‘90, essi  furono altri, non certo lei che, tra il resto,  era  un grande avvocato che non ebbe mai bisogno della politica per vivere agiatamente. Ho apprezzato tutti gli interventi anche di persone estranee, se non avversarie del socialismo riformista. Come sindaco  Maria non riuscì a far ripartire la Metropolitana che le giunte rosse avevano bloccato in modo sciagurato. Troppi dissidi e personalismi dividevano la giunta da lei presieduta  che pure portò  conclusione il piano regolatore ed avviò opere importanti.
Sembra che avesse detto che era stata scelta come sindaco “anche“ perché donna:  Maria si augurava a ragione  che quell’anche fosse cancellato
Dopo una  lunga militanza nella sinistra del PSI, divenne una craxiana convinta e io la ricordo quando insieme a Stefania Craxi e a Giorgio Cavallo  commemorai Bettino  morto da poco. La Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo ha tenuto il discorso più bello perché ispirato al più autentico spirito istituzionale. La Grippo ha detto che Maria si ispirava ad una città civile, l’aggettivo amato da Bobbio. Poco civili sono stati i sindaci di Torino suoi successori  non intervenuti alla inaugurazione.  Valentino Castellani, il sindaco migliore che abbia avuto la città e che riscuote sempre l’applauso dei torinesi, non ha mancato di presenziare in terza fila. Qualche presente ha voluto esibire un garofano rosso. Se l’avessi avuto, l’avrei  messo anch’io, pur se non essendo mai mai stato del PSI,  anche se spesso ho votato per i socialisti, in primis per Magnani Noya. Ho conosciuto bene Maria  e ho constatato con dolore che, malgrado il successo professionale e politico, fosse una donna molto sola. Una sera,  accompagnandola a casa a piedi , mi accennò alla sua situazione che la affliggeva profondamente. Una donna  inflessibile, ma fragile.  Fu l’unica volta in cui ci scambiammo delle confidenze personali che mi  rivelarono la sua grandezza d’animo.

Ragazzo di 23 anni uccide la madre a colpi di martello

Tragedia a Pinerolo dove al culmine di una lite un giovane di 23 anni ha ucciso la madre a martellate, una donna pachistana di 45 anni. Il padre ha cercato di bloccare l’aggressore e ha dato l’allarme ma la donna è morta dopo l’arrivo dei soccorsi.  Sul posto i carabinieri di Pinerolo.

Si urtano spalla contro spalla: giovane preso a pugni e schiaffi

Un accidentale scontro  spalla contro spalla ha provocato una lite violenta in una via di Biella. Dopo gli insulti uno dei due giovani ha preso  a pugni e schiaffi l’altro, un 19enne. Dopo l’aggressione è fuggito e i carabinieri stanno cercando di identificarlo.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Mega discarica abusiva di oltre 200 veicoli e olii esausti scoperta a Torino dalle Fiamme gialle

220 autoveicoli, 35.000 litri di olii esausti e idrocarburi ed oltre 400 tonnellate di rifiuti eterogenei, speciali e non, di origineautomotive, tutti in evidente stato di abbandono, rinvenuti in una discarica a “cielo aperto”, situata in piena città, estesa per oltre 7.000 metri quadri. 6 le persone denunciate.

È questo il bilancio di un intervento della Guardia di Finanza di Torino che ha individuato nei giorni scorsi, nel quartiere “Villaretto”, grazie anche alla collaborazione della Sezione aerea della Guardia di Finanza di Varese che ha effettuato rilevamenti dall’alto mediante specifici sorvoli, una vasta area degradata, in evidente stato di abbandono, ove erano custoditi, ammassati, disomogenei cumuli di rifiuti.

Le riprese eseguite dall’elicottero delle Fiamme Gialle hanno consentito di acclarare il descritto contesto ambientale, fornendo un quadro d’insieme allarmante dal punto di vista della tutela dell’ambiente. Di conseguenza, i Finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano, che hanno condotto l’attività coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, hanno perquisito l’intero sito, vasto oltre 7.000 metri quadri, dove sono stati rinvenuti 220 autoveicoli, un rimorchio contenente 35.000 litri di olii esausti e idrocarburi, con percolamenti e abbruciamenti potenzialmente pericolosi per il suolo e la salute pubblica, nonché 400 tonnellate di rifiuti eterogenei, speciali e non, di origine automotive, tutti in evidente stato di abbandono e a diretto contatto con il terreno.

Due le imprese coinvolte nella gestione della discarica a cielo aperto entrambe attive nel settore dell’autodemolizione.

I Finanzieri hanno proceduto al sequestro dell’intera area e, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, alla denuncia all’Autorità giudiziaria di 6 persone le quali dovranno rispondere del reato di gestione di discarica non autorizzata.

Sono in corso ulteriori approfondimenti finalizzati alla messa in sicurezza del sito e alla verifica dell’eventuale contaminazione ambientale causata dallo sversamento dei prodotti, in collaborazione con personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (A.R.P.A.).