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Il Politecnico di Torino tra le 50 università top del mondo

Qs World University Ranking by Subject 2023:

PER ARCHITETTURA E INGEGNERIA

Il Politecnico di Torino ottiene un ottimo risultato nel QS World University Ranking by Subject, autorevole classifica che prende in considerazione complessivamente oltre 1500 Atenei e istituzioni scientifiche, analizzando i singoli ambiti disciplinari.

Anche in questa edizione, il Politecnico di Torino consolida la sua posizione nella top 50 a livello mondiale nell’area di Ingegneria su 530 Ateneiclassificati nel Ranking e oltre 2000 Atenei valutati.

Mechanical, Aeronautical & Manufacturing entra tra i migliori 30 Atenei al mondo su oltre 500 Atenei classificati; ottima anche la posizione per Electrical and Electronic engineering nelle top 40 sempre su oltre 500 Atenei.

Si mantengono stabili e in buona posizione Civil and Structural che si conferma intorno alle top 30 nel suo ambito disciplinare e Georesources and Geoenergy Engineering in 15° posizione su 160 Atenei. Notevole il miglioramento per l’ambito Chemical Engineering che, con un guadagno di ben 35 posizioni nelle ultime due edizioni, si colloca al 63° posto su 420 Atenei. Da segnalare inoltre il salto di 28 posizioni per Computer Science and Information systems, che si avvicina così alla top 100 su quasi 700 Atenei.

Le ottime performance del Politecnico non si limitano al campo dell’ingegneria: l’Ateneo si conferma in top 30 anche nell’ambito disciplinare Architecture/Built Environment.

Si segnalano inoltre importanti miglioramenti in Material Sciences (top 60) e Mathematics che con un guadagno di oltre 30 posizioni entra nelle top 100 su oltre 500 Atenei.

Per la prima volta il Politecnico entra nel ranking nell’ambito disciplinare Business & Management Studies (fascia 301-550) e in Environmental Sciences dove si colloca nel top 150.

Per costruire questa classifica, QS valuta la reputazione in ambito accademico e in ambito industriale, il numero di citazioni delle pubblicazioni scientifiche, il grado di internazionalizzazione della produzione scientifica, oltre ad alcuni indici bibliometrici tra i quali l’H-index.

“Il miglioramento nella maggior parte degli ambiti disciplinari, nelle aree di Ingegneria e Architettura, testimonia l’ottima reputazione internazionale del Politecnico di Torino e la capacità di confrontarsi con i migliori Atenei al mondo nella ricerca -sottolinea il Rettore Guido Saracco – con questi risultati l’Ateneo consolida il ruolo di importante player nel contesto internazionale per l’alta qualità della sua ricerca e della formazione”.

La storia di Torino ghigliottinata

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
Anatema! avrebbe detto Mario Soldati, leggendo le proposte dei censori della storia che vorrebbero eliminare i nomi di numerose vie cittadine di Torino.
Innanzi tutto anatema per chi vuole provocare un grave disagio a molti cittadini ed attività per il cambio di indirizzo su tutti i documenti che un cambio di via comporta. Con un’anagrafe non in grado di rilasciare in tempi accettabili la carta d’identità  appare una proposta volta ad evidenziare una arretratezza che ci rende una città da terzo mondo. Ma al di là della boutade, che senso ha eliminare via Tripoli o piazza Bengasi o piazza Massaua  che i torinesi pronunciano con l’accento sbagliato da sempre?  Significa voler mettere sotto il  tappeto la storia senza misurarsi con essa.
Sarebbe la stessa cosa pensare di cancellare corso Unione Sovietica, anche se  l’URSS non c’è più e Tripoli e Bengasi , Massaua ci sono . Il col. Gheddafi si sarebbe sentito ancora più antiitaliano ad apprendere che la capitale della Libia era stata cancellata dalla toponomastica torinese. Si sono dimenticati di cassare dalla toponomastica la Somalia che è stata anch’essa colonia italiana. Qui il colonialismo o il fascismo non c’entrano nulla . Già dopo il 25 aprile 1945  e il 2 giugno i nomi delle vie e dei corsi torinesi cambiarono a furor di popolo e molti Savoia e Gabriele D’Annunzio ne fecero le spese . Benedetto Croce in visita a Torino dopo la guerra protesto ‘ contro lo snaturamento della storia della Città in una lettera al direttore de “La Stampa “ Filippo Burzio che i censori non conoscono e che dovrebbero leggersi per capire che il giacobinismo applicato alla toponomastica è del tutto fuori luogo.
Potrebbero anche pensare di eliminare corso Lepanto, ad esempio, che evoca una battaglia vinta dai cristiani contro l’Islam. Magari ,andando a spulciare , potrebbero trovare nomi di vie che non corrispondono ai gusti dei censori odierni che io  non voglio neppure nominare. Le motivazioni addotte rivelano una totale assenza di quello che Omodeo definiva “il senso della storia“.
Addirittura vogliono eliminare le vie intitolate a due Medaglie d’oro al Valor Militare. Magari dovrebbero anche chiedere la revoca del conferimento della massima  decorazione  militare e  anche la degradazione  postuma di quei due ufficiali caduti al fronte  , uno dei quali , Giuseppe Galliano, venne selvaggiamente ucciso ad Adua nel 1896 ,suscitando l’esecrazione degli Italiani. Il col. Galliano era un militare che obbediva agli ordini e non può essere considerato colonialista e razzista da gente che non  sa nulla della vita militare da cui sarebbero stati dispensati.
Per non parlare dell’ ammiraglio Umberto Cagni noto soprattutto come esploratore per la spedizione al Polo Nord con il Duca degli Abruzzi, che per essere vissuto molti anni in Somalia dove scelse di farsi seppellire, dovrebbe essere il primo dei censurati. Al Duca è anche intitolato il Museo della Montagna a cui dovrebbero cambiare il nome , seguendo la furia iconoclasta dei nuovi crociati della cancel culture subalpina. Anche il Duca Amedeo d’Aosta viceré di Etiopia morto in prigionia a  Nairobi, dovrebbe subire la stessa sorte. E forse, andando a spulciare nel mio libro dedicato alle lapidi e alle vie di Torino edito dal Comune di Torino si potrebbero trovare altri nomi da mettere sotto la ghigliottina. Il buonsenso e la cultura della Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo e della Commissione Toponomastica sono certo che impediranno di far cadere nel ridicolo Torino.

Uomo trovato morto a Torino sul sedile dell’auto

Un 49enne è stato trovato morto seduto in un’auto parcheggiata in corso Racconigi angolo piazza Marmolada a Torino.  I passanti hanno dato l’allarme e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118  che hanno provato a rianimarlo e i carabinieri. Purtroppo non è stato possibile salvarlo. Il decesso è avvenuto per cause naturali.

Passeggera aggredita e malmenata su bus Gtt finisce in ospedale

È finita in ospedale per essere medicata la donna di 60 anni  che a bordo di un bus della linea 8 Gtt in strada San Mauro a Torino è stata aggredita apparentemente senza  motivo da un’altra donna. Quest’ultima l’ha presa  per i capelli e le ha sbattuto più volte la testa contro le pareti  del mezzo pubblico. Dopo l’aggressione è scesa facendo perdere le proprie tracce.

Donna trovata morta in casa, indaga la Scientifica

Una donna è  stata trovata  priva di vita all’interno del suo appartamento a Biella. Ancora non sono note né età e generalità, né le cause della morte. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale, con  i sanitari del 118 e il medico legale che ne ha constatato il decesso. Sul posto anche Carabinieri e Polizia insieme alla Scientifica.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Muore in carcere a 27 anni dopo aver inalato gas da una bomboletta

Un altro suicidio in carcere, questa volta a Torino dove un detenuto di 27 anni è morto al Lorusso e Cutugno  dopo avere respirato del gas da alcune bombolette. Si è salvato il compagno di cella trovato privo di conoscenza ma salvato dopo essere stato portato in ospedale.

Spiraglio olimpico per Torino Forse il pattinaggio all’Oval

Dopo la rinuncia dell’ex sindaca di Torino Chiara Appendino ad aderire alle Olimpiadi di Milano e Cortina, Torino potrebbe comunque ospitare le gare di pattinaggio. Le opzioni in campo sono al momento la Fiera di Rho e l’ Oval del Lingotto . Lo ha stabilito  la cabina di regia per le opere e gli interventi relativi ai Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026 attraverso un comunicato diramato da Palazzo Chigi. Il sindaco di Milano Beppe Sala, è  pronto a sollevare una questione politica su Torino, proprio per la scelta pentastellata fatta a suo tempo da Appendino. Cirio e Lo Russo, governatore del Piemonte e sindaco, esprimono la loro soddisfazione per la possibilità di utilizzare l’Oval.

Tunnel della Maddalena a Chiomonte, confermata mancanza totale dell’amianto

La giunta fa il punto sull’avanzamento del cantiere TAV sulla Torino-Lione

Nessuna criticità ambientale né per la sicurezza e per la salute dei lavoratori. Il punto della situazione, relativamente all’avanzamento del cantiere Tav sulla Torino-Lione, è stato fatto durante il question time in Consiglio regionale. È il maggior cantiere italiano della Torino-Lione e sito d’interesse strategico nazionale. La galleria geognostica è stata completata a febbraio 2017 e realizzata per conoscere la struttura della montagna in cui passerà la nuova linea, ed è la via d’accesso italiana al cantiere del tunnel di base.

«Tutti i dispositivi di controllo necessari sono stati attivati – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – e su richiesta di Arpa sono stati effettuati ulteriori sondaggi in corrispondenza delle nicchie per escludere la presenza di fibre d’amianto. Sondaggi che ne hanno confermato l’assenza, così come è avvenuto durante lo scavo del cunicolo».

Inoltre, con l’utilizzo innovativo di un robot, che ha lavorato a Chiomonte tra aprile e ottobre 2022 nell’ultimo tratto di 3 chilometri, è stato certificato che non esistono criticità per la salute ed è stata verificata la salubrità dell’ambiente interno della galleria.

Per quanto riguarda «l’avanzamento del cantiere delle nicchie è pienamente in linea con le previsioni di avvio dello scavo del tunnel di base, alla fine del 2023, con 14 nicchie terminate sulle 22 previste dal progetto esecutivo. Il costo di realizzazione delle nicchie si è mantenuto in linea con le previsioni del costo certificato».

«La Regione Piemonte – ha aggiunto Marnati – segue con attenzione l’avanzamento del cantiere e tiene incontri regolari con TELT per approfondire le varie tematiche connesse ai lavori, tra cui l’ambiente e la sicurezza. In materia di sicurezza in particolare, il coordinatore della sicurezza del cantiere svolge sopralluoghi settimanali con il responsabile sicurezza dell’impresa e lo SPRESAL (Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) territoriale fa sopralluoghi periodici nel sito senza aver mai riscontrato criticità. L’impresa poi svolge monitoraggi ambientali diffusi nel cantiere su tutte le componenti, che sono messi a disposizione di ARPA per le valutazioni di competenza».

In conclusione «nei rapporti periodici che Arpa trasmette alla Regione non sono mai state evidenziate situazioni di criticità o problematiche e TELT esegue controlli periodici di verifica in applicazione della propria politica di sicurezza sul lavoro».

A Torino il premio FAO per le città degli alberi

Torino è una delle “Tree Cities of the world”2023, le Città degli alberi, riconoscimento che l’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle nazioni unite Fao conferisce ai centri urbani che mettono in campo ogni sforzo possibile per assicurare la cura e la valorizzazione del loro polmone verde.

Il premio, conferito nella giornata internazionale delle foreste, che ne celebra il contributo nell’agenda 2030 dello sviluppo sostenibile, è stato consegnato dal direttore generale della Fao Qu Dongyu al Sindaco Stefano Lo Russo, presente in rappresentanza dei Sindaci di tutte le Città coinvolte nell’iniziativa a livello internazionale, nel corso di una cerimonia che si è tenuta questa mattina nella sede della Fao a Roma.

“E’ un onore essere qui oggi in rappresentanza non solo di Torino ma anche di tutte le città che partecipano al programma  – ha detto il Sindaco -. Ricevere questo premio è un grande riconoscimento ma anche una grande responsabilità. Le nostre azioni, in qualità di amministratori, sono da considerarsi fondamentali: diamo una direzione, un contributo attivo e concreto a quella transizione ecologica che è più che mai necessaria. Le città hanno la grandissima opportunità di programmare e progettare il proprio futuro attraverso azioni concrete e progettualità ambientali puntuali. Per essere funzionale alla crescita e allo sviluppo di un territorio la sostenibilità non può prescindere da nessuno di questi fattori: ambientale, sociale ed economico”.

Per essere riconosciute come Tree Cities, le città devono soddisfare cinque standard, che riguardano: l’esistenza nella città di una struttura dedicata alla gestione degli alberi (“Definisci le responsabilità”), la presenza di regole specifiche (“Individua le regole”), l’esistenza di un censimento degli alberi (“Conosci il tuo patrimonio”), la definizione nel bilancio di risorse dedicate (“Dedica delle risorse”), l’organizzazione, annualmente, di eventi di promozione e consapevolezza in tema albero (“Celebra i risultati raggiunti”). Standard che Torino soddisfa grazie alla tutela del verde urbano ma anche ad azioni programmatiche di più ampio respiro. In particolare, la Città ha da poco approvato il piano di Resilienza Climatica, per affrontare le sfide del cambiamento climatico, e si appresta a varare il piano strategico delle Infrastrutture Verdi che si propone di indirizzare in modo armonico gli investimenti e le politiche di gestione del verde pubblico cittadino del prossimo decennio. Un patrimonio per il quale già Le Corbusier nel secolo scorso definì Torino “la città con la più bella posizione naturale” e che oggi annovera 340mila alberi di proprietà pubblica tra i giardini storici (Giardini Reali, Parco del Valentino), i parchi collinari (Parco della Maddalena, Parco Europa, Parco Leopardi, Parco del Nobile), le alberate secolari lungo i viali urbani e le due aree protette di Superga e del Meisino.

Carola Quaglia

Disturbi alimentari: bando per tre nuove strutture

 L’ASSESSORE ALLA SANITA’ DEL PIEMONTE, LUIGI ICARDI: «IN ATTIVAZIONE INNOVAZIONI TERAPEUTICHE»  

«Da poco meno di un anno e mezzo, in Piemonte è attiva la “Rete dei servizi regionali per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, una capillare e integrata organizzazione regionale per la cura ambulatoriale, ospedaliera e riabilitativa. Sei livelli di presa in carico e cura del paziente: centro esperto regionale, livello di base (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), livello ambulatoriale di primo livello, livello ambulatoriale complesso/semiresidenziale, livello ospedaliero (emergenza e posti letto dedicati di riabilitazione) e comunità terapeutica».

 

Così l’assessore regionale alla SanitàLuigi Genesio Icardi, in risposta a un’interrogazione sullo stato di applicazione della Legge regionale n. 10 “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie” e del Piano Biennale di attività biennale previsto dall’Intesa Stato Regioni.

 

«Lo scorso 16 marzo – sottolinea l’assessore alla Sanità piemontese -, è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale e sul sito della Regione Piemonte l’avviso per la manifestazione di interesse per l’attivazione di nuove strutture residenziali dedicate al trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. La ricerca riguarda nello specifico una struttura residenziale sanitaria per adulti da 20 posti letto da destinare a pazienti in trattamento per anoressia nervosa e bulimia nervosa e due strutture per minori (CTM), per le medesime patologie, da 10 posti letto ciascuna, per le fasce di età 10-14 e 14-17 anni».

 

«Al Centro Esperto Regionale per la cura dei Disturbi dell’Alimentazione della Città della Salute di Torino – aggiunge Icardi -, sono inoltre in attivazione due importanti innovazioni terapeutiche. La prima, di tipo biologico e sperimentale, verrà avviata dal prossimo 15 aprile per i soggetti ricoverati ed è costituita dalla somministrazione per 2-4 settimane di sedute quotidiane di 40 minuti di stimolazioni magnetiche di un’area specifica del cervello (la corteccia dorsolaterale prefrontale), deputata al controllo emotivo, un trattamento che ha già dato buoni risultati nella cura della depressione. La seconda, di tipo psicologico, introduce nella cura dei disturbi dell’alimentazione uno strumento psicoterapico ben noto ed efficace per la cura dei traumi, vale a dire il trattamento EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), una psicoterapia ambulatoriale attivata presso l’ospedale Molinette da ottobre 2022 e che si sviluppa ora a pieno regime; si tratta di una tecnica di rievocazione di ricordi traumatici mediante il movimento degli occhi, in modo da attivare i ricordi emotivamente, rendendoli più facilmente rielaborabili».

 

«A partire dal mese di maggio – conclude l’assessore Icardi – verrà inoltre contrattualizzato in tutte le Asl piemontesi personale dedicato alla cura dei DNA (Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione), grazie ai fondi ministeriali stanziati per il biennio 2023-2024 e all’impegno sia della Regione Piemonte che dell’Assessorato alla Sanità. Sono previste sette figure professionali (psichiatra, neuropsichiatra infantile, psicologo psicoterapeuta, medico nutrizionista, dietista, educatore ed infermiere) per rinforzare i Centri già esistenti e migliorare la capacità di curare con équipe integrate multidisciplinari».