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In orbita con il satellite del Politecnico di Torino il messaggio di papa Francesco

SPEI SATELLES: UN MESSAGGIO DI SPERANZA A TUTTA L’UMANITA’

 

Il 10 giugno 2023 dalla base di lancio di Vandemberg in California, a bordo di un razzo, inizia il progetto “Spei Satelles”: un CubeSat costruito dal Politecnico di Torino ed operato dall’Agenzia Spaziale Italiana, che entrerà in orbita per portare un messaggio di speranza e pace custodito in un nanobook realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’iniziativa, promossa dal Dicastero della Comunicazione della Santa Sede, si ricollega al messaggio del Papa il 27 di marzo del 2020 con la Statio Orbis in Piazza S. Pietro. Quella preghiera è divenuta una icona di speranza che continua il suo viaggio e che continua a chiamare all’azione gli abitanti del pianeta. Per significare questo impegno comune, camminando insieme al Papa, chi lo desidera potrà partecipare al viaggio di “Spei Satelles” e farsi portatore di speranza e pace iscrivendo il proprio nome sul sito www.speisatelles.org. Mercoledì 29 maggio al termine dell’Udienza Generale il Santo Padre benedirà il satellite e il nanobook prima del suo trasferimento per le ultime verifiche tecniche prima del lancio.

 

In piena pandemia, il 27 di marzo del 2020 Papa Francesco, da solo, sotto la pioggia, nel buio di quella sera, sale in piazza San Pietro per pregare con e per tutta l’umanità flagellata dal Covid, poi, entrando nel Tempio, prega e benedice tutto il Popolo di Dio, ovunque disperso, ma radunato nella speranza ed in preghiera col cuore in quella piazza. È la Statio Orbis.

A partire da quel giorno sono nate – per iniziativa del Dicastero per la Comunicazione, guidato dal Prefetto Paolo Ruffini e dal Segretario mons. Lucio Adrian Ruiz – diverse iniziative affinché questo evento non venisse dimenticato. Nel 2021 la pubblicazione del libro “Perché avete paura? non avete ancora fede”, ha racchiuso le parole e le immagini più importanti di quell’evento, significando la tenerezza e la benedizione che il Santo Padre aveva voluto far arrivare a tutta l’umanità in un momento di difficoltà esistenziale.

Poi – nel 2022 – il libro, in una edizione “mini” (10 x 8 cm) è stato depositato allo Svalbard Seed Volt nell’isola norvegese di Spitsbergen, inscritto come “seme di speranza”. E questo evento ha, a sua volta, segnato l’inizio di un progetto più grande, portato avanti con l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – IDGCE, che ha come obiettivo istituire il 27 di marzo come Giornata Mondiale della Speranza.

Nel terzo anniversario della Statio Orbis e nel decimo anniversario del Pontificato, il Dicastero per la Comunicazione, ha lavorato con soggetti tra loro molto diversi per lanciare, insieme, un rinnovato segno di speranza; a partire da quel primo seme. È nato così un progetto, coordinato dal Segretario del Dicastero, Monsignor Lucio Adrian Ruiz, che ha coinvolto, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Il Politecnico di Torino, l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – IDGCE, l’Istituto Universitario Salesiano Venezia – IUSVE e l’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino: la missione spaziale “Spei Satelles”.

Il libro del Papa, “Perché avete paura? non avete ancora fede”, che porta il messaggio della Statio Orbis, è diventato, grazie al Consiglio Nazionale delle Ricerche ed in particolare all’attività dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie coordinata dal dott. Andrea Notargiacomo, un “nanobook” (una lastra di silicio, di 2x2x0,2 mm), in cui è stato inciso il libro ad alta miniaturizzazione per mezzo di tecnologie di micro e nanofabbricazione.

Per mettere in orbita, come segno e profezia di speranza, questo micro-manufatto, l’Agenzia Spaziale Italiana ed il Politecnico di Torino hanno lavorato poi in stretta sinergia.

I giovani dell’Ateneo torinese, guidati dalla prof. sa Sabrina Corpino, hanno progettato e costruito a tempo di record un CubeSat 3U SpeiSat che potesse ospitare e custodire il nanobook. L’Agenzia Spaziale Italiana guidata dall’ing. Giorgio Saccoccia ha reso possibile il suo sviluppo, il lancio e la messa in orbita bassa terrestre (Low Earth Orbit-LEO) ad un’altitudine di circa 525 Km.

Il lancio è previso per il 10 di giugno del 2023 dalla base di Vandenberg (VSFB) in California, USA. Il CubeSat viaggerà a bordo di un razzo Falcon 9, il vettore in due stadi parzialmente riutilizzabile di SpaceX. Il satellite è anche dotato, oltre che della strumentazione di bordo per funzionare ed essere guidato da terra, anche di un trasmettitore radio. Per il tempo di permanenza in orbita saranno captabili, nel momento in cui il satellite sorvolerà quella porzione di Terra, e facilmente codificabili in modo testo, frasi desunte dal Magistero Pontificio che hanno a tema la speranza e la pace. I messaggi sono in italiano, inglese e spagnolo.

La missione è stata pensata anche per attivare coloro che si lasceranno coinvolgere. Attraverso il sito www.speisatelles.org non solo è possibile seguire l’evolvere della missione, ma anche iscrivere il proprio nome in un chip che Spei Satelles custodirà in orbita. Per ottenere un virtuale boarding pass verrà chiesto di impegnarsi a fare un’opera di misericordia in favore della pace e la speranza. Ciascuno così può diventare seme di speranza concreto nel suo ambiente di vita.

Il logo della missione spaziale richiama tutti questi aspetti. È stato realizzato nell’ambito di un progetto didattico dagli studenti dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia IUSVE guidati da Marco Sanavio. Il logo richiama innanzitutto le iniziali di Spei Satelles, il Custode della Speranza in lingua latina. Le due lettere “S”, disposte in maniera speculare, indicano la complementarità di “terra” (la semicirconferenza inferiore) e “cielo” (la semicirconferenza superiore), oltre a segnare l’orbita del satellite attorno al nostro pianeta. Un’altra traccia orbitale più esterna, tratteggiata, composta da 59 linee tante quante i grani del rosario, unisce tre forme, a rappresentare le tre grandi realtà presenti in Piazza S. Pietro la sera del 27 marzo 2020:

  • la croce (nel logo con i lati ricurvi quasi a rappresentare una stella), elemento più grande e importante dei tre, che indica la presenza di Cristo Salvatore, che richiama sia la Croce di San Marcello che l’Ostensorio contente l’Eucarestia con la quale Papa Francesco ha benedetto l’umanità nella piazza vuota;
  • la stella a 12 punte, a rappresentare la presenza della Vergine Maria, invocata come Salus Populi Romani;
  • il triangolo più piccolo richiama la figura del Santo Padre mentre sale i gradini del sagrato della Piazza.

I tre puntini che compaiono a scavalco della traccia orbitale più esterna sono segno della presenza della Trinità, come pure il triplice annuncio della passione, morte e risurrezione nei vangeli sinottici, messaggio che dona speranza all’umanità.

Elementi tecnici e di senso, tecnologia e narrazione sono stati tra loro coordinati e tenuti insieme grazie al lavoro dell’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino guidato da don Luca Peyron.

           Gli attori di questa impresa spaziale, che inizia oggi, hanno così commentato:

Il Presidente dell’ASI Giorgio Saccoccia sottolinea che: “La Santa Sede ha chiesto all’Agenzia Spaziale Italiana di aiutarla ad individuare e realizzare, grazie alla tecnologia spaziale, una soluzione che consentisse alle parole di speranza del Santo Padre di oltrepassare i confini terrestri e di raggiungere dallo spazio il maggior numero possibile di donne e di uomini sul nostro pianeta affannato. Per chi, come noi, è abituato a vedere nello spazio il luogo privilegiato dal quale osservare il mondo e comunicare con esso senza confini, è stato semplice immaginare una soluzione rapida, umile ed efficace per offrire ali al messaggio del Santo Padre. È nato così Spei Satelles, concepito in maniera da essere realizzato e gestito dai giovani, i primi destinatari del messaggio di fiducia che Papa Francesco volle offrire al mondo il 27 marzo del 2020. Un connubio tra fede e tecnologia per nutrire la speranza in un futuro migliore”.

Il Magnifico Rettore prof. Guido Saracco del Politecnico di Torino, istituzione che parimenti si è spesa molto per Spei Satelles, così si esprime: “Il programma Spei Satelles, con la progettazione e costruzione del satellite e con il controllo missione successivo, rappresenta un’occasione straordinaria per il nostro ateneo, soprattutto per i nostri studenti e ricercatori guidati dalla prof.sa Sabrina Corpino. I nostri giovani hanno potuto misurarsi con una sfida tecnica e scientifica non facile in un quadro valoriale che rappresenta una sfida umana e culturale decisiva. Il messaggio che il Politecnico accoglie e rilancia con questo progetto è che scienza e tecnica possono e debbono essere uniti in alleanza come portatori di un messaggio di speranza e di pace per il mondo intero. Tutti abbiamo in mente il 27 di marzo del 2020 e cosa stavamo vivendo. I nostri giovani hanno costruito un artefatto tecnologico che, a partire da quel momento iconico, parlerà al mondo e permetterà ad ogni persona di essere protagonista di speranza e fratellanza universali insieme a Papa Francesco”.

L’Arcivescovo metropolita di Torino, mons. Roberto Repole, sottolinea che: “Abbiamo tutti bisogno di speranza, in modo particolare i giovani. Custodire la speranza è la missione di questo satellite progettato e costruito da giovani, raccontato nel logo missione da giovani, abitato, speriamo, da molti giovani che vorranno salire a bordo con il Papa attraverso il sito impegnandosi così a seminare speranza e fraternità là dove abitano. Siamo lieti di aver contribuito con la pastorale universitaria e l’apostolato digitale della nostra Diocesi a far sì che una intuizione di Papa Francesco si potesse concretizzare a testimonianza tanto della comunione ecclesiale quanto del desiderio dei credenti di entrare sempre più in dialogo con il mondo soprattutto nell’ambito della scienza e della tecnica

La Presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza ha dichiarato: “Oggi la scienza dell’infinitamente piccolo ci mette davanti a un progresso enorme: la capacità di miniaturizzare il nostro sapere facendolo viaggiare attraverso il tempo e lo spazioLa ricerca scientifica accompagna il cammino dell’uomo individuando soluzioni per migliorare la qualità della vita, il benessere delle società, la salute del pianeta. Ma è anche uno strumento di dialogo grazie al quale abbattere barriere e costruire speranza: un aspetto, questo, particolarmente importante nel momento di conflitto che stiamo attraversando”.

Il Direttore dello IUSVE, don Nicola Giacopini ha affermato: “Siamo grati e quasi increduli di essere stati coinvolti così da vicino in questa esperienza che unisce la terra al cielo. I nostri giovani studenti e laureati in Comunicazione hanno potuto cimentarsi nell’elaborazione del logo e nella narrazione della missione Spei Satelles. Nella nostra didattica operiamo tutti i giorni mediante la comunicazione simbolica, propria anche del linguaggio religioso, per rendere i messaggi che desideriamo trasmettere accessibili e il più universali possibili”.

Nella carrozzeria smontavano le auto: arrestati per furto, riciclaggio e ricettazione

5 PERSONE SOTTOPOSTE A MISURA CAUTELARE 

Nei mesi scorsi, nell’ambito dei controlli di natura amministrativa pianificati dalla Polizia di Stato per la verifica della attività commerciali del settore automobilistico veniva individuata ad Alpignano (TO), una carrozzeria, gestita da due fratelli, la cui conduzione aveva destato sospetti negli investigatori per le troppe irregolarità rilevate.

Gli approfondimenti investigativi predisposti, a cura dalla Polizia Stradale, portavano ad una complessa attività di indagine che consentiva di ipotizzare in capo ai gestori dell’attività gravi indizi sull’utilizzo della carrozzeria come centro di smontaggio di veicoli provento di furto per tutta la provincia torinese.

A conferma della bontà della ricostruzione investigativa al termine delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari di Torino, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica che aveva coordinato le indagini, ritenendo sussistere il presupposto dei gravi inizi di colpevolezza, emetteva un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 5 persone (tre uomini e due donne): 3 di natura restrittiva in carcere, 1 agli arresti domiciliari ed 1 di sottoposizione all’obbligo di presentazione quotidiano alla P.G.

Le misure cautelari sono state eseguite dagli uomini della Polizia Stradale tra le provincie di Torino e Cuneo e gli arrestati sono stati condotti nei relativi istituti di custodia.

Anche le perquisizioni eseguite hanno permesso di reperire materiale che potrebbe fornire numerosi riscontri all’ipotesi accusatoria delineata dagli investigatori.

Grave bimbo di 11 anni caduto dal quad guidato dal padre

È in condizioni critiche, ricoverato  al Regina Margherita di Torino il ragazzino undicenne ferito in un incidente stradale avvenuto  a Leini’. Era a bordo del quad guidato da suo padre, di 38 anni, quando il mezzo si è cappottato ed è finito contro un muro. I due sono stati trasportati in ospedale con l’elisoccorso.

Antisionismo e antisemitismo a Torino?

La Sala Rossa ha discusso, ieri pomeriggio, un’interpellanza generale avanzata dal consigliere Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) attraverso la quale ha chiesto al Sindaco quali siano gli intendimenti e la posizione dell’Amministrazione in materia di antisionismo e antisemitismo. Il documento nasce in seguito al convegno pubblico che si è svolto il 1 febbraio scorso sul tema della “situazione dei Territori occupati palestinesi” durante il quale è stato presentato un report di Amnesty international dal titolo “Apartheid di Israele contro la popolazione palestinese”

Il sindaco Stefano Lo Russo ha risposto che la Città di Torino è contraria ad ogni forma di antisemitismo e di antisionismo, confermando che, su questo tema, la posizione non si discosta da quella che è la posizione italiana ed europea.

L’Amministrazione comunale, ha concluso, continuerà ad essere pienamente disponibile ad accogliere e promuovere formali atti di indirizzo e di impulso in materia di antisemitismo che si collochino su una linea di continuità rispetto a posizioni diplomatiche italiane ed europee come in più occasioni sintetizzate dal Capo dello Stato.

Dopo il Il dibattito

Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) vuole rispondere all’accusa di volere fomentare l’antisemitismo. Lo fa citando Amnesty international che in alcuni documenti paragona le modalità espresse dal governo Israeliano nei confronti dei sette milioni di Palestinesi come un sistema di discriminazione su base etnica, definibile come Apartheid nel diritto internazionale. Denunciare gli effetti delle politiche Israeliane sui Palestinesi non ha nulla a che vedere con la discriminazione degli ebrei, né contro lo Stato di Israele.

Silvio Viale (Lista Civica per Torino) non tollera chi ritiene di sostenere gruppi che chiedono la fine dello Stato di Israele, è antisemitismo. E ritiene un errore che Amnesty definisca il governo Israeliano come simile a quello che ha praticato l’Apartheid. Viale sostiene poi che sui diritti civili non c’è partita fra Israele e i partiti che lo circondano. Ma Israele deve potersi difendere da chi lo attacca. Tiziana Ciampolini (Torino Domani) richiama attenzione sull’utilizzo dell’antisemitismo come arma politica e lamenta la ricerca dell’antisemitismo dove in realtà non c’è. Si può discutere di tutto ma va evitata la caccia al nemico. Serve la democrazia del dialogo perché non le piace il rischio di odio ideologico e ritiene pericolose le contrapposizioni assolute. E l’interpellanza in discussione le ricorda tanto modalità da guerra santa.

Giuseppe Catizone (Lega), ritiene il report di Amnesty International non veritiero e pensa che il sindaco avrebbe dovuto prendere una posizione più netta. In Israele non c’è alcuna apartheid, i cittadini arabi vi hanno rappresentanza politica e istituzionale, ha aggiunto, può darsi che a Gaza ci sia preclusione di alcuni diritti ma è così anche in altri Paesi: infine ha proposto atti concreti di solidarietà con Israele, magari in toponomastica

Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha attaccato Sinistra ecologista perché critica verso la TAV, le forze dell’ordine, ora su Israele, chiedendosi quale sia il suo ruolo nella maggioranza

Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) ha segnalato come nella lotta contro discriminazioni e antisemitismo si dovrebbe essere uniti, ma suo avviso si è lontani dal raggiungere questo risultato, visto il dibattito. Ci sono stati episodi e dichiarazioni di antisemitismo a Palazzo Civico. Oggi, ha aggiunto, il primo cittadino è sembrato invitare la maggioranza a tacere. Fd’I, ha concluso, ha una posizione chiara e più volte ha preso le distanze dell’antisemitismo.

L’antisemitismo non è scomparso e basta poco per ripropagarsi ha spiegato Nadia Conticelli (PD) evidenziando gli attacchi a esponenti del Pd – non ultimo alla neo segretaria Elly Schlein – per poi ricordare come nessun esponente della maggioranza di Palazzo civico abbia espresso posizioni antisemite e antisioniste, definiti due concetti da combattere sempre.

La consigliera Elena Apollonio (Misto di maggioranza) ha espresso ferma condanna nelle varie declinazioni si esprimano oggi l’antisemitismo e l’antisionismo ricordando come l’Amministrazione comunale abbia dimostrato vicinanza alla comunità ebraica evidenziando che oggi in Aula si è riproposto un dibattito strumentale.

Valentina Sganga (M5S) ha condiviso le posizioni di Ravinale ringraziandola di aver organizzato il convegno con Amnesty International dove si è ricordato quel poco che resta del territorio palestinese. Nel ricordare la discussione di un atto da calendarizzare in Commissione di accordi fra Iren e una società israeliana, la consigliera si è detta solidale con il popolo palestinese, definito parte debole del conflitto.

Secondo Giovanni Crosetto (FDI), il dibattito odierno è stato più utile per le cose non dette che per quelle dette. Non c’è stata nessuna condanna per le parole usate nel convegno nel quale si è accusato Israele di apartheid quando è l’unico Stato con una democrazia compiuta in tutta quella zona.

Pierino Crema (PD) ricorda come in Commissione, egli stesso, a nome della maggioranza, abbia condannato ogni forma di antisemitismo e antisionismo, evidenziando come altra cosa sia contestare le scelte dello Stato di Israele.

Per Ludovica Cioria (PD) ci sono state ben tre occasioni durante le quali il tema è stato affrontato: durante il convegno, quando è stata data la parola a chi non condivideva le posizioni emerse, in Commissione, con i rappresentanti della Comunità Ebraica, e nel Consiglio odierno.

Enzo Liardo (FDI) ha l’impressione che si metta in discussione la democrazia di Israele. Non ha sentito nessuna parola di condanna per il convegno ed evidenzia un “doppiopesismo” della maggioranza che non dice nulla rispetto a chi, anche in Francia, sta lottando per una forma di libertà.

Per Andrea Russi (M5S) se non c’è illegalità, tutti hanno il diritto di organizzare un convegno e dire quello che pensano. Che in quei territori qualcosa non funziona è risaputo da anni: i coloni nei territori Palestinesi sono un problema, i razionamenti dell’energia sono un problema, il muro è inaccettabile. In una situazione di conflitto è lo spiegamento di forze in campo, anche mediatiche, ad essere inaccettabile.

Nella sua replica il Sindaco Stefano Lo Russo ha ribadito di essere stato chiaro nella sua risposta, nel dire che la Città lavora nell’ottica della cooperazione internazionale nell’ambito di una politica di Pace che prova a tradurre in opere concrete un’azione amministrativa coerente con questa impostazione. Il Sindaco ha ricordato che Torino ha una lunga storia di cooperazione internazionale sia con il governo Israeliano sia con l’autorità nazionale Palestinese. Senza nulla togliere all’importanza della discussione odierna, ha poi insistito sul fatto che il Comune di Torino continuerà a fare quello che ha sempre fatto in passato: raccordare le proprie politiche con il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

Semaforo antismog, livello 0 fino a mercoledì 29 marzo

In vigore le sole misure strutturali

 

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a mercoledì 29 marzo 2023 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Semaforo antismog, prosegue il livello 0 (bianco). Fino a mercoledì 29 marzo in vigore le sole misure strutturali

 

Un giardino intitolato ad Alda Croce

VENERDÌ 31 MARZO ALLE ORE 11.15, in piazza Adriano angolo via Frejus, verrà solennemente inaugurato dalla Città di Torino il giardino intitolato ad Alda CROCE scrittrice, pioniera dell’ambientalismo, presidente del centro “Pannunzio”. Tra gli altri parteciperanno la nipote di Alda Marta HERLING, segretario generale dell’ Istituto italiano di studi storici “Benedetto Croce” e Pier Franco QUAGLIENI che propose al Sindaco di Torino l’intitolazione di un ricordo di Alda nata a Torino, figlia di Adele Rossi torinese e del filosofo Benedetto Croce.

Al grattacielo della Regione Baby e Pet room

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Baby room e Pet room al grattacielo della Regione e, auspicabilmente, anche nelle aziende piemontesi. La notizia è emersa in prima Commissione presieduta da Carlo Riva Vercellotti, dove l’assessore Chiara Caucino ha illustrato, per il Bilancio di previsione, i capitoli su organizzazione, sviluppo, capitale umano e pari opportunità.
Alla domanda di Sean Sacco (M5s), che chiedeva circa l’opportunità di creare un asilo all’interno della nuova struttura che ospiterà in pratica tutti i 2.800 dipendenti di Giunta, Caucino ha risposto che la sua realizzazione non è esclusa, “anche se al momento non ci sono progetti concreti a riguardo”. Ciò che invece è già stato deciso, è la realizzazione di una baby room e di una pet room, così come molte aziende in Lombardia stanno facendo. Per questo vogliamo anche lanciare un bando per tutte le aziende piemontesi, in modo da incentivare lo sviluppo di tali iniziative”.

L’assessore ha spiegato che si tratta di strutture in grado di ospitare sia i figli dei dipendenti in circostanze eccezionali (il forfait improvviso dei baby sitter o uno sciopero del personale di asili e scuole) e non continuativa come un asilo aziendale, così come le Pet room possono ospitgare gli animali da compagnia, magari dopo un’operazione veterinaria o in altre situazioni imprevedibili, che impongono ai dipendenti di doverli tenere vicini a sé in via straordinaria.

La consigliera Monica Canalis (Pd) ha chiesto ragguagli sulla politica della Giunta in materia di smart-working e l’assessore Caucino ha chiarito che “c’è attenzione particolare sulla conciliazione vita e lavoro dei nostri dipendenti, stiamo lavorando al nuovo regolamento sullo smart working con i sindacati, ci sarà un borsellino di ore con al massimo due giornate di smart a casa. Stiamo dando grande fiducia ai lavoratori regionali, pensiamo di dover uniformarci a quanto si fa in Consiglio”.

Anche il presidente Riva Vercellotti è intervenuto per sollecitare la possibilità di effettuare il telelavoro, specie per i dipendenti che arrivano da fuori Torino e che avranno più difficoltà a raggiungere la sede di lavoro, “poiché il grattacielo non è prossimo né a Porta Nuova, né a Porta Susa”.

 

Auto si scontra con un’altra vettura e investe un ciclista che muore sul colpo

In un incidente stradale avvenuto in via Di Nanni, nel pomeriggio a Torino è morto un ciclista di 46 anni. La sua bicicletta è stata travolta da un’auto coinvolta nello scontro con un’altra vettura. A scontrarsi sono state una Dacia e una Ford, all’incrocio tra via Di Nanni e via Vinadio. La Dacia ha urtato un’auto posteggiata e poi uno scooter finendo contro la bici. Il conducente dell’auto è rimasto incastrato ed è stato liberato dai vigili del fuoco.

Torino si candida come sede dell’Autorità europea Antiriciclaggio

Comune di Torino e Regione Piemonte hanno trasmesso formalmente al governo italiano il dossier di candidatura di Torino come sede dell’Autorità europea Antiriciclaggio: innovazione, qualità della vita e tradizione di legalità tra i suoi punti di forza.

 

L’idea di candidare Torino a sede dell’Amla è nata lo scorso luglio: in questi mesi si è costituito il comitato promotore, presieduto da Alberto Perduca, magistrato di grande esperienza, già procuratore aggiunto di Torino e procuratore di Asti, con elevate competenze in materia di antiriciclaggio costruite nel corso della sua lunga carriera e con esperienze internazionali di altissimo livello. Il comitato è composto, oltre che dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, anche da Gian Carlo Caselli, nel ruolo di Special Advisor. Il dossier tecnico è stato curato da Ires Piemonte con l’apporto di numerose istituzioni e realtà pubbliche e private.

Nei giorni scorsi il documento è stato integrato con ulteriori elementi richiesti dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano alle città che, come Torino, hanno avanzato la propria candidatura. In corsa, oltre al capoluogo piemontesi ci sono infatti Milano, Palermo, Roma, Venezia, Napoli, e, all’estero, Varsavia e Berlino.

Il dossier consegnato al governo e presentato agli organi di stampa offre una dettagliata panoramica del perché “Torino è la città ideale per ospitare l’autorità”, come si spiega fin dalle prime pagine.

«Pensiamo che questa città abbia le carte in regola per ospitare un’autorità europea di così alto profilo» spiegano il presidente della Regione Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Tra i punti di forza della candidatura ci sono le due sedi proposte: la Curia Maxima, in via Corte d’Appello, e il Palazzo della Regione, in piazza Castello. Entrambe offrono una superficie di oltre 10 mila metri quadrati per ospitare circa 400 persone, così come richiesto dai requisiti per la candidatura. I due palazzi si trovano nel centro della città: sono edifici aulici di pregio a pochi passi da luoghi simbolo della storia d’Italia come Palazzo Madama e Palazzo reale. La Curia Maxima ha un impianto originario precedente al 1600 ed è stata, fino ai primi anni Duemila, la sede storica degli uffici giudiziari di Torino. L’attuale Palazzo della Regione è stato invece costruito tra il 1612 e il 1619, e si affaccia sulla piazza Castello, salotto pedonale nel cuore del centro storico cittadino.

Per il sindaco Stefano Lo Russo: «Con una grande tradizione di impegno per la legalità delle istituzioni e della società civile, Torino è una città che guarda al futuro senza dimenticarsi il suo passato. Prima capitale d’Italia, successivamente città industriale, grazie a un processo di trasformazione ancora in corso ha rafforzato le storiche vocazioni produttive sviluppandone di nuove come l’alta formazione universitaria. Qui sede uno dei gruppi bancari più importanti d’Europa, ci sono grandi investimenti in formazione e innovazione. Ma la nostra è anche una città che offre qualità della vita e proposte culturali di qualità ed è posizionata al centro del continente europeo. Sono tutte caratteristiche che ne fanno la candidata naturale ad ospitare l’Autorità Europea per l’Antiriciclaggio e a diventare la casa di coloro che ci lavoreranno e le loro famiglie»

«Torino è la sede ideale per ospitare l’Authority e quanti ci lavoreranno non solo per le caratteristiche e la qualità della città, ma anche per tutto ciò che la città ha intorno – spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – La posizione del Piemonte “nel cuore” dell’Europa sarà sempre più strategica per l’incrocio di due corridoi come la Lisbona-Kiev e la Genova-Rotterdam. E già ora Torino si trova a pochi chilometri da bellezze e attrazioni turistiche come le montagne olimpiche, le colline Unesco di Langhe Roero Monferrato e il Lago Maggiore che fanno della città un luogo privilegiato in cui vivere e lavorare».

Innovazione, qualità della vita, solido tessuto imprenditoriale e produttivo, vivacità culturale, collegamenti nazionali e internazionali, in particolare con Roma e Bruxelles, infrastrutture di mobilità green, copertura del 100 per 100 del territorio con la banda larga, poli di formazione e di ricerca d’eccellenza, oltre alla bellezza architettonica e alla vicinanza alle montagne olimpiche sono alcune delle caratteristiche che vengono descritte nel dossier, che cita anche la tradizione di sicurezza e legalità del capoluogo piemontese.

«Qui sono nate alcune delle istituzioni italiane più importanti per la tutela della legalità. La storia stessa della Guardia di Finanza ebbe inizio a Torino, nel 1774, con l’istituzione del primo Corpo specializzato in compiti di difesa militare delle frontiere e di vigilanza del “cordone doganale – ricordano il presidente del comitato promotore Alberto Perduca e l’ex magistrato Gian Carlo Caselli – Qui è nata l’Arma dei Carabinieri, nel 1814. E sempre a Torino si celebrarono i primi processi, con la partecipazione di cittadini giurati, contro le principali formazioni armate terroristiche».

Una tradizione che oggi è proiettata verso il futuro, come dimostra la scelta di un gruppo bancario leader quale Intesa Sanpaolo di insediare qui il proprio Anti Financial Crime Digital Hub.

«La città di Torino e il territorio piemontese – spiega il presidente di Ires Piemonte, Michele Rosboch – presentano un tessuto economico innovativo e un tessuto sociale accogliente, con una particolare vivacità nell’offerta formativa e culturale. Inoltre da sempre Torino ha una speciale vocazione europea e internazionale avendo ospitato negli anni Cinquanta istituzioni come la Comunità europea di credito comunale e la firma della Carta Sociale Europea (1961)».

Un capitolo è dedicato in particolare alla qualità della vita. Il 25 per cento del territorio cittadino è infatti costituito da aree verdi, vi sono 207 chilometri di piste ciclabili integrate con oltre 1300 km di sistema urbano del trasporto pubblico. Per quanto riguarda poi i costi, il dossier contiene una comparazione tra i prezzi per gli immobili di pregio a Torino e in altre città italiane, compresa Roma che, come il capoluogo piemontese, è in corsa per ospitare l’Amla. In media affittare una casa a Torino nel centro storico, quindi nelle vicinanze delle due sedi proposte, costa 12,52 euro al metro quadrato, rispetto ai 28,76 di Milano e i 24,14 di Roma. Anche per quanto riguarda gli immobili in vendita, Torino garantisce prezzi più convenienti: 3471 euro al metro quadrato, rispetto ai 9823 di Milano e ai 7284 di Roma.

Tre ragazzi aggrediti e derubati da baby gang nel parco

In un parco cittadino tre giovani sono stati aggrediti e derubati da quattro coetanei. I fatti sono avvenuti nei giardini dell’Allea di Novara. La polizia avvisata dai tre ragazzi aggrediti ha perlustrato i dintorni con le auto pattuglie e ha visto quattro giovani che, una volta raggiunti dagli agenti, non hanno dichiarato le generalità e sono stati portati in questura. Qui sono stati riconosciuti dalle vittime. È stata recuperata una catenina d’oro rubata.