CRONACA- Pagina 745

Comitato Salviamo la Pellerina: “Alla fiera dell’ipocrisia”

Oggi abbiamo assistito ad una dimostrazione di quanto la politica torinese e piemontese sia lontana dai cittadini e dalla difesa dell’ambiente. Partiti di governo e cosiddetti dell’opposizione, con rare eccezioni, presso la sala del Consiglio regionale del Piemonte si sono distinti per avvallare la scelta fatta fuori dalle aule consiliari, senza alcun dibattito pubblico preliminare, senza aver ascoltato i vari comitati dei cittadini, le varie associazioni degli ambientalisti, le stesse organizzazioni sindacali o i rappresentanti delle circoscrizioni.
In un’aula, per lo più deserta nella parte dei consiglieri di maggioranza, si è inscenata la farsa dell’illustrazione della scelta dell’area della Pellerina come migliore area individuata dai tecnici sia del Comune di Torino che da parte di quelli della Regione, così come esposto dall’assessore Icardi che, ovviamente, pochi minuti dopo l’esposizione sua e dell’assessore all’urbanistica della Città di Torino Mazzoleni, ha pensato bene di andarsene senza ascoltare il poco dibattito consentito. Scelta tecnica, ribadita più volte e non politica. Peccato che il Comune non ha neppure chiesto un parere preventivo alla propria divisione “Verde e Parchi”…
Criteri molto discutibili per la scelta dell’area dove individuare il nosocomio, con la premessa che l’individuazione non poteva prendere in considerazione aree da bonificare. Su questo punto diversi interventi hanno ribadito la necessità di bonificare l’area della Thyssen, ovviamente a spese di chi ha inquinato come previsto dalla legge, ma vista l’urgenza tutti hanno convenuto, sia dall’opposizione (con esclusione dei 5 stelle, del gruppo Misto Europa Verde e del gruppo misto Unione Popolare) che dagli esponenti della maggioranza che l’area della Pellerina non può essere cambiata, spostando la tematica sugli aspetti sanitari piuttosto che quelli ambientali.
Con giri di parole, con un linguaggio “politichese”, supportati da diversi interventi per lo più di sanitari e contrastato da pochi interventi riservati alle sole associazione ambientaliste riconosciute (10 minuti in tutto), senza concedere la possibilità di intervenire a chi rappresenta veramente, dal basso i cittadini ossia al Comitato Salviamo la Pellerina e agli altri comitati facenti parte di Resistenza Verde, si sono trovati d’accordo a realizzare il nuovo ospedale in un parco, nel più grande polmone verde della Città, in barba agli aspetti idrogeologici, di traffico, di mancate bonifiche e soprattutto in barba ai cittadini. Una vera e propria passerella che ha rappresentato una vera fiera dell’ipocrisia da parte di chi a parole difende l’ambiente ma nei fatti porta avanti logiche che con l’ambiente e il bene comune non hanno nulla a che fare.
Ribadiamo che è scandaloso che un gruppo spontaneo di cittadini, unitamente ad Associazioni torinesi che hanno subito condiviso la delicatezza del problema, che sollevano domande serie e tecnicamente argomentate e ben lungi dalla protesta meramente emotiva, vengano regolarmente osteggiati e con il rifiuto di prendere seriamente in carico tali domande proprio da coloro che in definitiva dovrebbero essere null’altro che i Rappresentanti dei primi. E’ il crollo della politica, con conseguente palesata assenza di democrazia sia per la mancanza di coinvolgimento iniziale dei veri rappresentanti dei cittadini, sia oggi per non aver neppure ascoltato le loro voci.
La loro arrogante mancanza di trasparenza e rispetto fanno pensar male, molto male…

Comitato Salviamo la Pellerina Coordinamento Resistenza Verde

Motociclista ferito a una gamba nello scontro con un’auto a San Salvario

Un incidente si è verificato in corso Dante a Torino, coinvolte una moto e una Fiat Tipo. Il conducente della moto  ha subito un infortunio alla gamba. Il 118 è intervenuto con il personale medico per fornire le cure e trasportare il motociclista in ospedale. La Polizia Locale è stata chiamata sul posto per indagare sulla dinamica dell’incidente e stabilire le eventuali responsabilità dei conducenti coinvolti.

 

Come va la tua pressione? Misurazione gratuita alle Molinette

Postazioni per la misurazione della pressione arteriosa nell’atrio dell’ospedale Molinette della Città della Salute e una conferenza sul tema nell’Aula Magna di Medicina Interna dell’ospedale Molinette
Mercoledì 17 maggio, in occasione della XIX Giornata Mondiale contro l’ipertensione e delle Settimane della Scienza, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino si svolgerà l’iniziativa “Come va la tua pressione? Fermati 5 minuti e scoprilo con noi. Misura e controlla la pressione”, promossa dal Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino, in collaborazione con il Centro Eccellenza ESH – Medicina Interna 4 universitaria della Città della Salute – Centro Ipertensione Arteriosa (responsabile professor Franco Veglio) e con il patrocinio della SIIA (Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa).
Dalle ore 9,30 alle ore 16,40, nell’atrio delle Molinette (ingresso corso Bramante 88), verranno posizionate alcune postazioni, dove i medici internisti del Centro Ipertensione Arteriosa effettueranno, per tutti coloro che lo desiderassero, la misurazione della pressione, affiancati da dietisti e dietologi, che forniranno consigli nutrizionali relativi all’ipertensione arteriosa.
Alle ore 18, nell’Aula di Medicina Interna (via Genova 3-14) si svolgerà la conferenza “Sotto centoventiottanta: alla ricerca della pressione perfetta”, con relatori il professor Franco Veglio ed il dottor Franco Rabbia.

Nell’alpeggio strage di animali: i carabinieri trovano decine di carcasse

In un alpeggio del Biellese, a Veglio, i carabinieri hanno trovato un cimitero di animali con una trentina di scheletri di ovicaprini, e le carcasse di un bovino e di un cane.

Gli animali sarebbero stati legati e lasciati morire senza cibo e acqua. Le indagini sono seguite dai carabinieri della stazione di Pray e del Nipaaf carabinieri forestali del gruppo di Biella. Gli accertamenti sono stati coordinati dalla Procura della Repubblica di Biella.

Elezioni: Ivrea al Centrosinistra, Orbassano al Centrodestra

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A Ivrea vince al primo turno il centro-sinistra con Matteo Chiantore, nuovo sindaco della città. La coalizione di centro-sinistra comprendeva anche il Movimento 5 Stelle e ha superato per qualche centinaio di voti il 50%. Sconfitto il sindaco uscente, Stefano Sertoli, sostenuto dal Terzo Polo, attorno al 30%, e il centro-destra di Andrea Cantoni con poco più del 15% dei voti. A Orbassano ha invece vinto il Centrodestra. Cinzia Bosso è stata confermata sindaca con oltre il 55 per cento, sconfitto Luca Di Salvo.

Regione e Università per gli specializzandi nei pronto soccorso

Azienda Zero come collettore delle istanze delle Aziende sanitarie regionali e delle Scuole di Medicina, aggiornamento dell’accordo tra Regione e Università e migliore comunicazione verso gli specializzandi per chiarire e favorire il più possibile i percorsi che consentono l’impiego degli specializzandi nei Pronto Soccorso, attraverso l’applicazione del decreto Calabria e gli incarichi libero professionali.

Sono gli impegni assunti ieri sera nel tavolo congiunto convocato dalla Regione, con Azienda Zero, le Università del Piemonte e le rappresentanze nazionali e regionali delle Società scientifiche dei medici dell’Emergenza Urgenza per superare gli eventuali equivoci interpretativi delle norme.

Insieme all’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi,  le parti hanno concordato sulla necessità di implementare il più possibile l’utilizzo degli specializzandi nei reparti di Emergenza, venendo incontro in modo significativo alle drammatiche necessità del momento, per consentire non soltanto di allentare la pressione sui medici urgentisti, ma anche di limitare il ricorso al personale esterno.

La medicina narrativa per ridurre la conflittualità in sanità

Inizia martedì 16 maggio anche a Torino l’innovativo progetto portato avanti da SIMeN con Regione Piemonte

 Inizia anche a Torino martedì 16 maggio, nella sede dell’Assessorato alla Sanità in corso Regina Margherita, la formazione in Medicina Narrativa per i professionisti della sanità piemontese, già avviata lunedì 15 maggio all’ospedale Maggiore della Carità di Novara.

Questa iniziativa, di carattere laboratoriale, rappresenta una delle azioni  principali del primo progetto in Italia finalizzato a validare l’efficacia della Medicina Narrativa e a valutarne l’impatto nella pratica clinica, nell’ottica di una sempre maggiore attenzione alla relazione tra operatore di cura e persona assistita.

Si chiama NAME ed è portata avanti dalla Società Italiana di Medicina Narrativa (SIMeN) insieme alla Regione Piemonte e alla società di consulenza manageriale Apertamente, per sviluppare tra i dipendenti delle Aziende sanitarie e ospedaliere la formazione sulla Medicina Narrativa che, è dimostrato, aiuta a ridurre il conflitto tra sanitari e pazienti.

L’Istituto di Management della Scuola Superiore S. Anna di Pisa sarà a fianco di SIMeN durante tutto il percorso con lo scopo di validare dal punto di vista scientifico i risultati intermedi e finali.

L’innovativo progetto, avviato da SIMeN attraverso il Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) della Regione Piemonte, si svilupperà in quattro città: oltre a Novara e Torino, anche  Alessandria e Cuneo.

In tutte queste realtà, da questo mese di maggio 2023 vengono allestiti altrettanti “laboratori narrativi” a cui è prevista la partecipazione di molti professionisti della sanità: una platea qualificata, multidisciplinare e motivata a raggiungere importanti obiettivi. Oltre allo sviluppo della formazione sulla Medicina Narrativa, verranno individuati e verificati specifici indicatori come la rivisitazione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA), l’aderenza alle terapie da parte dei pazienti e, appunto, la riduzione del conflitto tra sanitari e pazienti.

Il processo attivato nella Regione Piemonte entra quindi nella sua fase operativa, dopo alcuni passaggi di carattere più logistico e organizzativo.

Intanto era stata formalizzata la partnership tra SIMeN e Regione Piemonte, tramite DAIRI, per sviluppare un progetto formativo accreditato ECM sulla Medicina Narrativa.

Un focus group che si è svolto lo scorso 16 febbraio nella sede dell’Assessorato alla Sanità a Torino, ha poi permesso di definire gli indicatori più adeguati e di mettere a punto una Cabina di regia composta dai referenti delle Aziende sanitarie.

Il 7 marzo, sempre in Assessorato, c’è stata la presentazione ufficiale delle attività, mentre a partire da questo mese di maggio 2023 e fino ad aprile 2024 sono previste 6 sessioni formative di tipo laboratoriale per tutti i sanitari che avranno aderito. In tal modo ogni operatore seguirà 24 ore di didattica.

Alla formazione prendono parte professionalità diverse: medici specialisti (neurologi, ematologi, oncologi, chirurghi generali etc), infermieri, farmacisti ospedalieri, personale delle Direzioni generali e sanitarie.

È prevista, successivamente, l’analisi degli indicatori individuati per misurare l’impatto della medicina narrativa nella formazione e nella pratica clinica. Una fase, quest’ultima che sarà condotta da SIMeN in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore S. Anna di Pisa.

“Siamo davvero grati alla Regione Piemonte – evidenziano la presidente nazionale SIMeN Stefania Polvani e il responsabile dei rapporti con le istituzioni SIMeN Giovanni Melani – per aver permesso, tramite il DAIRI, la realizzazione di questo progetto unico a livello nazionale. Grazie anche agli altri nostri partner: Scuola S. Anna di Pisa e Apertamente di Milano.

In base alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità con il termine di medicina narrativa si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo terapeutico-assistenziale. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso personalizzato (storia di cura).

Curare la malattia e curare la persona che vive l’esperienza della malattia sono due cose ben diverse. Il paradigma deve cambiare e la medicina narrativa nasce proprio dal riconoscimento di un’esigenza comune tra i professionisti della salute e le persone che si trovano ad affrontare un’esperienza di malattia.

Oggi è indispensabile conoscere e comprendere i caratteri essenziali di una pratica che concorre alla razionalizzazione delle risorse, anche economiche ma che, soprattutto, produce effetti importanti tra cui l’aumento della compliance delle terapie e la prevenzione e riduzione della conflittualità, che spesso in sanità è generata da problemi relazionali, comunicativi e di umanizzazione.

Con l’empatia e con le abilità di comunicazione, che possono essere insegnate da esperti e quindi apprese da tutti i sanitari, è possibile migliorare entrambe le parti della relazione.

Il progetto con Regione Piemonte permetterà, infatti, di agire in maniera positiva sia sul paziente (miglioramento degli esiti della relazione, gradimento dell’esperienza e dei servizi, minore conflittualità) che sull’operatore sanitario (gestione di situazioni di burn out, miglioramento della capacità di ascolto e di diagnosi, comunicazione e relazione)”.

Da sottolineare anche il contributo non condizionante al progetto delle aziende Sobi e Orion Pharma.

L’auspicio, sia di SIMeN che delle Istituzioni, è che il progetto NAME Piemonte diventi buona pratica di cura e di governance in sanità e che la metodologia narrativa possa essere davvero a servizio di tutti i cittadini piemontesi.

Sicurezza, servizi e movida. Torino avrà un governo della notte

La Città vara un piano per il governo della notte. Le linee guida sono state approvate nel corso di una seduta straordinaria della Giunta comunale e si propongono di intervenire nelle zone della movida per ridurre il rumore, garantire la tutela della salute dei cittadini residenti e, insieme, la sicurezza dei frequentatori dei locali notturni senza dimenticare la garanzia economica degli operatori del divertimento e la distribuzione più adatta dei servizi.

Le delibera,  in un’ottica di compartecipazione, traccia un piano di azioni che vedranno sin da subito il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati: già domani, infatti, è in programma un primo confronto con le associazioni di categoria dei commercianti sulle misure da attuare. Il documento porterà a provvedimenti puntuali (ordinanze e modifiche di regolamenti esistenti) ed è frutto di un lavoro di sei mesi che ha coinvolto più assessorati della Città, in collaborazione con altre istituzioni, in attività di analisi e sperimentazione: l’assessorato al Decentramento insieme al Politecnico ha lavorato sul progetto Mover la Movida, l’assessorato all’Innovazione con Anci per ToNite, mentre quello alla Sicurezza si è concentrato su un piano regolatore della notte vero e proprio nell’ambito del Forum Italiano della sicurezza urbana.

Il principale obiettivo è quello di ridurre il rumore della movida, oggetto di una sentenza del Tribunale di Torino (poi parzialmente riformata dalla Corte d’Appello e attualmente al vaglio della Corte di Cassazione) che chiedeva provvedimenti urgenti per far cessare “le immissioni rumorose superiori alla normale tollerabilità”.

Un fenomeno, quello dell’inquinamento acustico, così complesso e variabile da far sì che l’individuazione degli interventi da attuare non possa prescindere da un’ ampia partecipazione di tutti i soggetti coinvolti dal momento che le azioni presuppongono anche la modifica di regolamenti comunali, come, ad esempio, il 329 “Regolamento per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande degli esercizi pubblici”,  il 388 per la “Disciplina dell’allestimento di spazi e strutture all’aperto su suolo pubblico, o privato ad uso pubblico, attrezzati per il consumo di alimenti e bevande annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione” e il 318 ovvero il “Regolamento comunale per la tutela dall’inquinamento acustico”.

L’Amministrazione ritiene inoltre necessario implementare il coordinamento tra le politiche cittadine, le azioni dei soggetti economici del territorio e le esigenze dei residenti. Le linee guida saranno perciò incentrate sull’accrescere la sensibilità sul tema dell’inquinamento acustico e la consapevolezza della responsabilità di ognuno, compresi i clienti della movida, per contribuire a ridurlo e ad individuare nuovi modelli di business per i soggetti economici delle aree interessate, che valorizzino, come azione di responsabilità sociale delle imprese, il contributo al miglioramento della qualità acustica attraverso l’adozione di comportamenti più consapevoli.

In programma non ci sono soltanto modifiche normative ma anche la sperimentazione di strumenti innovativi per  rendere più efficaci le azioni di riduzione del rumore e del disturbo, come ad esempio totem fonometrici che consentano agli esercenti di monitorare la soglia di decibel superiore ad un livello di normale tollerabilità, insegne luminose che avvisino i clienti dell’imminente chiusura del locale, variazioni del cromatismo dell’illuminazione pubblica anche in risposta all’andamento nel tempo dei livelli di rumorosità ambientale, utilizzo di elementi mutuati dai giochi e di grafiche accattivanti per diffondere messaggi positivi e stimolare i giovani frequentatori della vita notturna a comportamenti più coscienziosi.

“Siamo alla fine di un periodo di incontri e approfondimenti, ma pronti per avviare la fase operativa nel modo più condiviso possibile – spiega l’assessora alla Sicurezza Gianna Pentenero-. Oggi ci troviamo a varare un atto di indirizzo che è stato condiviso qualche settimana fa con il Ministro Piantedosi e che, nella sua complessità, affronta il tema della riduzione del rumore e punta a nuove risorse per videosorveglianza e potenziamento dell’illuminazione. Dobbiamo pensare a una sorta di piano regolatore del tempo notturno, che scriveremo grazie al contributo e alla partecipazione di tutti i soggetti interessati”.

Una vita per la sua squadra di calcio: ultimo saluto al presidente

È morto Dino Ronchi, 87 anni, presidente nella prima metà degli anni ‘80, del Verbania Calcio dopo le retrocessioni che avevano fatto scendere la squadra dalla serie C alla Promozione. Fu presidente per 5 stagioni, dal 1981, la squadra si classificò al quarto, terzo e secondo posto. Il  Verbania e Ronchi furono legati fin dal 1959 quando egli era dirigente della Libertas Pallanza, una delle due società poi confluite nel Verbania.