CRONACA- Pagina 712

Botti e fuochi d’artificio: cosa si farà quest’anno per gli animali?

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Caro direttore,

il “Tavolo Animali & Ambiente”, costituito dalle maggiori sigle animaliste ed ambientaliste, è estremamente preoccupato per l’insensata tradizione che, dall’inizio di dicembre, fa risuonare in città le esplosioni di botti, petardi e fuochi pirotecnici vari, nonostante l’art. 9, comma 23, del “Regolamento per la tutela ed il benessere degli animali in città“, n. 320 ne sancisca ormai da anni il divieto assoluto di utilizzo su tutto il territorio comunale.

Tale usanza, peraltro alquanto pericolosa e priva di qualsiasi valida giustificazione, che si intensifica con l’approssimarsi del Natale, raggiungendo l’apice a Capodanno, è fortemente nociva non solo per tutti gli animali, ma anche per moltissimi cittadini, principalmente per quelli più fragili e sensibili ai rumori, quali gli anziani, i bambini piccoli e gli ammalati.

Il fragore dei botti, infatti, scatena negli animali una naturale reazione di spavento e li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento e/o investimento. In caso poi di esplosioni a ridosso dell’animale, le conseguenze possono essere molto più drammatiche, causandone spesso il ferimento o la morte per le ustioni o per lo stesso spavento. Gli animali, inoltre, hanno l’udito molto più sviluppato di quello umano e i forti rumori li gettano nel panico, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, come gettarsi nel vuoto, divincolarsi spaventati, scavalcare recinzioni e fuggire in strada, mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri.

Per gli animali selvatici, poi, la mezzanotte del 31 dicembre è un vero incubo: il rischio maggiore riguarda gli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate. Le improvvise detonazioni, infatti, determinano istintive reazioni di fuga negli uccelli che riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose, che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di loro, soprattutto per eventi traumatici derivanti dall’impatto in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.).

Anche quest’anno, il Tavolo Animali & Ambiente  ha chiesto al Sindaco di Torino Lo Russo ed agli Assessori Tresso, Pentenero e Chiavarino che l’Amministrazione comunale intraprenda, al più presto, una idonea campagna informativa dei cittadini sull’esistenza di tale divieto, attraverso tutti i canali ritenuti utili (giornali, televisioni, radio, manifesti, ecc.), di sensibilizzazione, specialmente dei più giovani, sui rischi che si corrono utilizzando i vari botti e, allo stesso tempo, attui anche un costante e capillare controllo, mediante la Polizia Municipale, sul commercio degli artifici pirotecnici, specialmente nelle aree mercatali, per impedire la vendita di quelli illegali.

 

È stato sottolineato che tutta questa meritoria attività preventiva dovrà essere affiancata anche da quella sanzionatoria, da porre in essere di fronte a quei casi di chiara violazione del divieto, anche a seguito delle segnalazioni dei cittadini, per garantire a tutti di trascorrere le giornate in piena sicurezza. Che la Polizia Municipale si attivi !

Ovviamente si è anche chiesto che la stessa Amministrazione comunale eviti di organizzare per Capodanno uno spettacolo pirotecnico rumoroso e inviti anche altri Enti e Organizzazioni a non programmarli, senza concedere alcuna deroga a tale divieto!

Pertanto le associazioni del Tavolo Animali & Ambiente si augurano che il Comune accolga le suddette richieste, specialmente quelle relative al rispetto del divieto di utilizzo di ogni tipologia di botti, in particolare nell’approssimarsi del Capodanno, attraverso una idonea e capillare campagna di sensibilizzazione sull’argomento.

 

Per il “Tavolo Animali & Ambiente”

Marco Francone LAV Torino

 

 

“Interrotta continuità delle cure ai non autosufficienti” I casi sottoposti alla Regione

LA FONDAZIONE PROMOZIONE SOCIALE RECAPITA AL PRESIDENTE CIRIO E ALL’ASSESSORE ICARDI
“LE STORIE DEI PIEMONTESI AI QUALI NEGANO LE CURE”

Con il recapito della prima lettera nella sede della Giunta della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino, si è aperta la consegna al Presidente Cirio e all’assessore alla Sanità Luigi Icardi delle storie dei malati cronici non autosufficienti e delle loro famiglie che sono “vittima della interruzione/negazione delle cure”, spiegano gli esponenti della Fondazione,  per effetto delle delibere regionali 1-5265 del 28 giugno 2022 e 10-5445 del 29 luglio 2022.

LA DENUNCIA DELLA FONDAZIONE

Le disposizioni firmate dall’assessore Icardi interrompono la continuità delle cure post ospedaliere per i malati cronici non autosufficienti dopo 60 giorni di presa in carico da parte del Servizio sanitario (30 a totale carico, 30 pagati al 50% dall’utente).

Dopo questa scadenza – contro la legge nazionale e dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato in relazione ai Lea – i malati vengono valutati in base a criteri socio-economici (Isee, possesso di casa, conti in banca, presenza di parenti…) per valutare se erogare in loro favore la quota sanitaria, prevista dalle leggi nazionali come diritto esigibile e universalistico, come tutte le prestazioni sanitarie.

Il loro accesso alla continuità delle cure in Rsa, con il 50% della retta pagata dall’Asl, viene così negato nella maggioranza dei casi. Non perché non stiamo male – sono tutti talmente malati da aver perso l’autonomia, spesso hanno forme di demenza avanzatissime – ma perché, secondo gli illegittimi criteri della Regione, si devono pagare da sé le cure. La Giunta Cirio-Icardi ribadisce di voler mettere le mani nelle tasche dei cittadini piemontesi, intaccare i loro risparmi non riconoscendo il loro diritto alle cure (quota sanitaria, 50% della retta), contribuendo all’impoverimento delle famiglie.

I malati cronici non autosufficienti vengono esclusi dalla continuità delle cure e abbandonati dalla sanità piemontese a causa delle delibere regionali. Raccontano le loro storie e chiedono aiuto alla Fondazione promozione sociale (riuscendo a resistere alle minacce e pressioni dei gestori delle Rsa): è giusto che il Presidente Cirio e l’assessore Icardi sappiano quali sono gli effetti concreti, diretti sulle famiglie piemontesi, dei loro provvedimenti.

Com’è stato annunciato un mese fa, tre organizzazioni di rappresentanza e difesa dei diritti dei malati, l’Associazione Alzheimer Piemonte, l’Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte e la Fondazione promozione sociale, hanno presentato ricorso al Tar del Piemonte contro le delibere. Mercoledì 9 novembre è convocata l’udienza per la sospensiva.

Noi sosteniamo che le delibere devono essere sospese dalla magistratura amministrativa:

  1. a) perché rappresentano un danno immediato e irreversibile alla salute dei malati non autosufficienti;
  2. b) perché senza le due delibere contestate il percorso di continuità terapeutica non verrebbe affatto interrotto, dato che è regolato dalla delibera 72/2004;
  3. c) perché le misure annunciate dalla Regione, per esempio la cosiddetta “Scelta sociale” del Voucher per i non autosufficienti, non hanno valenza sanitaria, cioè non riconoscono concretamente il diritto alle cure (anzi, ammettono che la Regione non fa il suo dovere in questa materia), e di fondano su criteri e risorse del tutto incerti.

FONDAZIONE PROMOZIONE SOCIALE

Una ricerca conoscitiva sulle piste ciclabili

Una ricerca conoscitiva sul tema delle piste ciclabili e del biciplan della Città di Torino. E’ l’obiettivo delle Commissioni Ambiente (VI^) e Urbanistica (II^) dichiarato nella mozione presentata dal consigliere Claudio Cerrato (Pd) approvata all’unanimità dal Consiglio comunale.

Nasce un gruppo di lavoro formato da consiglieri di maggioranza e di minoranza che opererà per un massimo di dodici mesi con l’obiettivo di valutare la normativa, la progettazione, la realizzazione delle piste ciclabili e del biciplan cittadino vigente dal 2013. L’idea di fondo è acquisire le conoscenze delle normative vigenti e in evoluzione e degli strumenti finanziari del settore come i fondi europei, ministeriali e regionali.

Nel corso dell’incontro inaugurale del gruppo sarà definito il calendario delle convocazioni per tutta la durata dei lavori e al termine dei dodici mesi una relazione finale completerà il monitoraggio.

Sullo stesso tema è stata respinta la mozione di minoranza presentata dalla consigliera Elena Maccanti (Lega) mentre il consigliere Andrea Tronzano (Forza Italia) ha ritirato la propria mozione. Dopo la presentazione dei tre presentatori sono intervenuti i consiglieri: Conticelli, Fissolo, Firrao, Viale, Castiglione, Ravinale, Catizone, Ledda, Liardo, Diena.

Donna ruba pensione a un’anziana e nasconde le banconote nel pannolino del bimbo

la Polizia di Stato è intervenuta nel quartiere Rebaudengo in soccorso di una signora 85enne: l’anziana aveva chiesto aiuto al 112 NUE riferendo di essere stata appena derubata della pensione e del bancomat, per strada. La signora veniva immediatamente raggiunta da una Volante dell’UPGSP, a cui riusciva a fornire alcuni dettagli sulla presunta autrice del furto: una donna di probabile etnia rom, con al seguito due minori, uno dei quali neonato, all’interno di un passeggino. L’85enne riferiva che dopo aver prelevato la pensione da uno sportello ATM di un Istituto bancario della zona, mentre era in attesa di attraversare l’incrocio pedonale, era stata avvicinata da una donna con due bimbi al seguito, di cui uno di pochi mesi, che con arguzia la distraeva parlando dei propri figli e del meteo. Tale atteggiamento confidenziale insospettiva la vittima che, poco dopo, si accorgeva di non aver più nella tasca del giubbotto né la busta con i soldi della pensione né il bancomat. Immediatamente le pattuglie della Polizia di Stato presenti in zona hanno avviato le ricerche della sospettata e hanno rintracciato e fermato in via Porpora una donna, corrispondente alla descrizione fornita dalla vittima, in compagnia di un ragazzino e di un infante. La stessa, alla vista della volante, veniva vista gettare qualcosa fra le autovetture in sosta: i poliziotti recuperavano l’oggetto constatando che si trattava del bancomat sottratto poco prima. Grande è stato lo stupore degli agenti quando si sono accorti che la pensione di 900 €, appena rubata con destrezza all’85enne, era stata occultata nel pannolino del neonato. La somma è stata dunque interamente recuperata e restituita alla vittima.

In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di furto aggravato, la donna, 35 anni, è stata tratta in arresto.

Muore sul lavoro operaio schiacciato da una catasta di tubi metallici

Questa mattina i vigili del fuoco hanno estratto il corpo senza vita di un operaio marocchino di 41 anni. L’uomo è stato travolto da una catasta di tubi metallici nell’azienda Alessio di La Loggia, nel Torinese. Sembra, dalle prime informazioni, si trattasse di un lavoratore interinale. Sono in corso da parte delle autorità gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente, che si è verificato verso le 10. (Foto archivio)

Malamovida in via Maria Vittoria e dintorni, residenti esasperati

Caro direttore,

siamo un gruppo di residenti di via Maria Vittoria a Torino esasperati dalla malamovida. Schiamazzi fino alle 5 di mattina, urla a squarciagola, un accenno di rissa con spintoni e minacce in strada: questa è stata la cronaca di sabato scorso, ma potrebbe valere per qualsiasi altra sera nell’isolato all’angolo tra via San Massimo e via delle Rosine a Torino. Un isolato dove sono concentrati 12 locali: ristoranti, trattorie, pizzerie, club. La maggior parte di loro rispetta le regole – così come i loro clienti – alcuni però le ignorano totalmente. Ogni sera i residenti sono costretti a subire gli schiamazzi, i cori da stadio, le litigate, e la totale mancanza di rispetto verso chi la mattina seguente deve lavorare o studiare. Uno di questi locali è già stato sanzionato in passato come si apprende dalle cronache. La condotta dei suoi titolari mette in cattiva luce il corretto comportamento degli altri esercenti, e rischia di danneggiare tutte le attività economiche dell’isolato. Noi, come residenti, chiediamo che le regole siano rispettate.

Un gruppo di residenti di via Maria Vittoria a Torino

Accademia di Medicina di Torino, sarà un interessante anno accademico

Venerdì 18 novembre alle ore 17.30, si inaugura l’anno accademico 2022/2023 dell’Accademia di Medicina di Torino, sia in presenza, sia in modalità webinar.

La prolusione sarà a cura di Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia. Seguirà una relazione sul tema “Fisiopatologia, clinica e trattamento del Long Covid” tenuta da Giovanni Di Perri, Direttore della Struttura Complessa Malattie Infettive, Ospedale Amedeo di Savoia.

Il long COVID è una sindrome clinica che interessa una buona parte di coloro che hanno avuto COVID-19 e che dopo più di 4 settimane da un’infezione acuta da SARS-CoV-2 vede la persistenza o l’insorgenza di segni e sintomi legati all’infezione.

Verrà consegnato alla famiglia Dianzani il premio attribuito dal Collegium Historicorum Chirurgiae a motivo della monografia “Giacinto Pacchiotti: professore Universitario e uomo politico”, scritta dal Prof. Mario Umberto Dianzani. Verrà presentato il Giornale dell’Accademia dell’anno CLXXXIV (2022), che riporterà le relazioni tenutesi nell’anno precedente ed altre utili notizie societarie.

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.

Tumore causato da cellulare: riconosciuta rendita mensile

C’è “un’elevata probabilità” che a causare il tumore sia stato l’uso prolungato del cellulare. Così ha stabilito una sentenza della Corte d’Appello di Torino, che ha confermato la decisione del Tribunale di Aosta di condanna all’Inail a pagare la rendita per malattia professionale ad un lavoratore oggi in pensione. Era  tecnico specializzato alla Cogne Acciai Speciali. La rendita è di circa 400 euro mensili.

Nuova apertura straordinaria dell’ufficio passaporti

Per agevolare i cittadini residenti nella provincia di Torino è stata  disposta la quinta  apertura straordinaria dello sportello dell’Ufficio Passaporti della Questura, sito in Piazza Cesare Augusto 5, per la giornata di martedì 8 novembre p.v. orario 15-18, dedicata anche alla presentazione dell’istanza per il rilascio del passaporto  di coloro che non sono riusciti a richiedere un appuntamento sull’Agenda on line e devono partire entro il 15 dicembre 2022.

Si specifica che non saranno ricevute le istanze di coloro che devono partire oltre il 15 dicembre 2022.

In questa giornata l’utente può presentare l’istanza senza prenotazione dell’appuntamento sull’Agenda online del sito istituzionale della Polizia di Stato, recandosi presso l’Ufficio portando con sé tutta la documentazione richiesta consultabile sul sito della Polizia di Stato all’indirizzo www.poliziadistato.it.

L’iniziativa è replicata per le stesse motivazioni evidenziate  quando sono state pubblicizzate  le precedenti aperture straordinarie: aumento  esigenze dell’utenza di ottenere o rinnovare  il passaporto – fenomeno che ha interessato l’intero territorio nazionale – determinato, in particolare,  dal rinnovato desiderio di trascorrere vacanze all’estero dopo le restrizioni determinate dalla pandemia da covid-19, nonché dalla necessità di munirsi del documento per l’espatrio anche per  recarsi nel Regno Unito imposto dalla “Brexit”.

Il rilascio del passaporto avverrà secondo tempistica ordinaria, con facoltà, al momento di presentazione dell’istanza, di delegare una persona di fiducia per il ritiro o di chiederne la spedizione al proprio domicilio tramite assicurata postale.

Nei casi di dimostrata urgente necessità, riconducibile ai soli motivi di salute, di lavoro o studio, la gentile utenza è invitata a consegnare al momento della presentazione dell’istanza la documentazione che attesti l’urgente necessità.