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Piano di sviluppo di territoriale: al centro la Sacra di San Michele e la sua candidatura UNESCO

È stato presentato  nella prestigiosa cornice della foresteria della Sacra di San Michele, “Terre di Sacra, Terre lente”, il piano di sviluppo a base culturale destinato al territorio che circonda l’importante bene faro della Valle di Susa e simbolo della Regione Piemonte. Un documento operativo programmatico a breve e medio periodo, che racchiude le progettualità per la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, inquadrate nel sistema economico sociale territoriale, con un’attenzione costante agli obiettivi dell’Agenda Europea della Cultura e del PNRR. Interventi strategici che vedono nella cultura l’asse portante della progettualità, ma che si compenetrano e interagiscono anche con gli altri asset della progettazione territoriale, a cominciare dal percorso di candidatura a patrimonio UNESCO dell’Abbazia.

Un piano frutto del tavolo di lavoro “Terre di Sacra”, nato informalmente nel 2016 e formalizzato nel 2019. I fondatori all’epoca furono i Comuni di Avigliana, Chiusa di San Michele, Sant’Ambrogio di Torino e Valgioie, con capofila l’Unione Montana Valle Susa; a questi si aggiunsero l’associazione Amici della Sacra, il Gruppo DAI Impresa e, successivamente, i Comuni di Vaie e Giaveno.

Nonostante le fondamenta fossero state gettate alcuni anni fa, come ha spiegato Andrea Archinà, vicepresidente dell’Unione Montana Valle Susa (ente capofila del progetto) e sindaco di Avigliana: “Quando la Regione ci invitò a presentare i progetti per candidarli al PNRR, ci rendemmo conto che mancava consapevolezza complessiva sulla strategia: ognuno aveva una propria visione del territorio e del suo sviluppo. Dopo una mappatura delle progettualità, abbiamo quindi capito che necessitavamo di un supporto tecnico e ci siamo rivolti a Promo PA, la cui consulenza è stata finanziata dalla Consulta. Come Unione abbiamo fatto la stessa cosa, realizzando un piano di sviluppo complessivo del territorio, presentato a marzo, di cui Terre di Sacra è una parte. Grazie a questa comunione d’intenti e a un’analisi del territorio e dello stato dei progetti, oggi possiamo trovare il modo di finanziarli”.

Presupposti che fanno capire, secondo il rettore della Sacra don Claudio Papa, come:“qui si stia puntando molto in alto, realizzando una proposta che avrà importanti ricadute, economiche e non solo”. Ma per far portare avanti un progetto di tale portata, è necessaria la collaborazione di tutti, come ha evidenziato l’assessore regionale a Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio“Qui i sindaci hanno scelto di non coltivare più ciascuno il proprio orto, ma di guardare più in là, ad un progetto importante che valorizza un bene faro”.

Linea su cui converge la sindaca di Sant’Ambrogio Antonella Falchero, per la quale: “noi amministratori abbiamo  una missione importante: rendere i cittadini consapevoli di cos’è la Sacra e qual è il suo valore storico, architettonico, culturale e trasferire questa consapevolezza alle nuove generazioni”. Concorde anche il presidente della Consulta Valorizzazione Beni Artistici e Culturali di Torino Giorgio Marsiaj, che ha sottolineato come: “la cultura è la ricchezza più importante del Paese”.

Il piano “Terre di Sacra, Terre lente”

Il piano, sostenuto dalla Consulta per la Valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino e realizzato da Promo PA Fondazione, è stato sviluppato con la collaborazione dei Comuni partner dell’Accordo Terre di Sacra, della Sacra di San Michele e di una serie di stakeholder locali coinvolti nel processo di crescita del territorio. Il documento è basato su due punti: cultura e sviluppo sostenibile, da cui il claim “Terre di Sacra, Terre lente”. Partendo da un’analisi puntuale di tutti i progetti presentati dagli Enti del territorio, si è arrivati all’individuazione di 4 macro settori di intervento: connettività e accessibilità (sia intese come rete viaria, che come digitalizzazione), turismo lento e silver tourism, welfare culturale, sviluppo sostenibile. I progetti sono stati quindi suddivisi per ambito di pertinenza a seconda del loro legame con il culto micaelico, la Via Francigena, o lo sviluppo green del territorio (comunità energetiche e green communities).

Partendo dall’analisi delle criticità, come ad esempio la mobilità attorno all’abbazia, il piano è andato ad individuare le progettualità che possono determinarne una soluzione, in questo caso, tra le altre, un hub presso il Comune di Sant’Ambrogio. Elemento importante è anche la riqualificazione dei beni attorno alla Sacra, come la Cava D’Andrade sul territorio di Chiusa e la Chiesa di San Bartolomeo ad Avigliana. Beni che dovranno essere messi in rete, con l’obiettivo di realizzare un sistema museale diffuso. E poi occorrerà lavorare sulla ricettività, con lo sviluppo di strutture già esistenti, come l’area camper di Chiusa di San Michele, o in via di realizzazione, come l’Ostello del Pellegrino, sempre a Chiusa.

Tanto già esiste, ma su molto bisognerà lavorare, anche investendo sulle competenze, perché questo piano si realizzi.

La Candidatura UNESCO della Sacra

Tassello importante del puzzle è la candidatura della Sacra di San Michele a patrimonio dell’umanità. Candidatura che procede, anche se si tratta di un processo complesso e potenzialmente ancora lungo, come spiegato da Giulio Mondini, chair holder della Cattedra UNESCO. Per diventare bene UNESCO infatti, sono necessari alcuni requisiti essenziali: rispondere ai principi di autenticità, integrità, universalità ed eccezionalità, rispettare almeno 1 dei 10 criteri che identificano un bene come patrimonio dell’umanità e distinguersi dai territori già iscritti attraverso un’analisi comparativa.

Nel caso della Sacra, il “pretesto” per la candidatura seriale sua e degli altri 7 siti è dato dal suo essere espressione del monachesimo benedettino, che ha avuto impatto sulla crescita culturale delle civiltà medievale, ha realizzato complessi architettonici e artistici di straordinaria bellezza che si inseriscono nel contesto naturale conservando l’ambiente, e a costruito sedi in cui il patrimonio universale di conoscenze è stato per secoli recuperato e conservato.

“Oggi siamo ad un momento cruciale”, ha spiegato Mondini, “qualche settimana fa al Ministero della Cultura ha preso le redini del processo: un passo di grande importanza, già molto difficile da raggiungere”. Nel prossimo mese, verranno quindi creati un comitato di pilotaggio (pubblico), un comitato scientifico e gruppo tecnico (fondazione Links: Compagnia San Paolo e Politecnico Torino), che si occuperà di redigere il dossier di candidatura. A settembre ci sarà quindi il cosiddetto “preliminary assessment”: l’incontro con ICOMOS, ente che si occuperà di valutare la validità della candidatura e che entro un anno (settembre 2024) dovrebbe dare il suo responso. Lì inizierà poi il vero accesso alla candidatura che dovrebbe portare la Sacra tra gli altri beni patrimonio dell’umanità.

La strada è però ancora lunga e complessa e per far sì che la candidatura possa procedere senza intoppi è necessario che si risolvano prima le diverse criticità, come ad esempio la viabilità, già mappate nel piano “Terre di Sacra, Terre lente”. Anche dall’attuazione di quest’ultimo, dipendono le sorti della proposta.

Aggrappato a un ponteggio al quarto piano: salvato dalla polizia

Alcuni residenti di via Leinì segnalavano al 112 NUE un soggetto che si era arrampicato su un’impalcatura di uno stabile e, risalendo a mani nude lungo il tubo portante esterno del ponteggio, aveva raggiunto il 4° piano; l’uomo appariva in evidente stato di alterazione psicofisica e minacciava il suicidio e, risultando privo di appigli stabili, si trovava in imminente pericolo di caduta.

Più operatori di polizia giunti sul posto, appartenenti al Comm.to di PS Madonna di Campagna, all’UPGSP ed all’RPC, richiesto con massima urgenza personale dei Vigili del Fuoco e sanitario sul posto, accedevano all’interno dello stabile e si posizionavano rispettivamente al piano inferiore e superiore rispetto alla posizione dell’individuo, allo scopo di raggiungerlo e trarlo in salvo, mentre lo stesso ciondolava nel vuoto.

Uno dei poliziotti riusciva ad agguantare per le braccia l’uomo, il quale per nulla collaborativo lasciava la presa e veniva sorretto per il polsi e le braccia da lui ed altri operatori, che con grande sforzo riuscivano a passargli attorno alla vita le fasce in velcro in dotazione al personale della Polizia di Stato.

Contestualmente, gli agenti posti al piano sottostante, tenendogli le gambe ben salde, lo trattenevano dalla cinta dei pantaloni, per poi, nel momento in cui lo stesso mollava la presa dal tubo, riportarlo all’interno della struttura e così trarlo in salvo.

Il malcapitato veniva dunque affidato alle cure mediche e trasportato in codice giallo in ospedale, così come 6 dei poliziotti intervenuti, che hanno riportato lievi lesioni (traumi distorsivi e contusivi) durante l’intervento di soccorso.

La campagna ‘TorinoMercati’ e la nuova app presentate oggi a Porta Palazzo

Il maltempo ha reso impossibile molti degli eventi che erano in programma oggi per la festa dei mercati cittadini.

Gli artisti che avrebbero dovuto esibirsi tra i banchi in varie parti della città si sono dati appuntamento a Porta Palazzo davanti al IV alimentare per il loro spettacolo. All’interno del mercato centrale è invece stata presentata la nuova APP TorinoMercati, pensata per accedere dal proprio smartphone a molte informazioni utili, sia per i torinesi, sia per i sempre più numerosi visitatori e turisti stranieri della città.

L’iniziativa rientra nella nuova campagna di valorizzazione e promozione dei mercati cittadini ‘Torino Mercati’ promossa dalla Città nell’ambito dell’iniziativa ‘Love Your Local Market’ ideata dall’Associazione Nazionale dell’Autorità di Mercato Britannica, a cui il Comune di Torino ha aderito.

‘Torino Mercati’ si concretizza in un’identità visiva coordinata che rappresenta un’ipotetica visione dall’alto delle bancarelle e si compone di una strategia di comunicazione attraverso molteplici strumenti sia fisici, sia digitali, con affissioni, eventi e l’App TorinoMercati.

L’applicazione, dedicata a tutte le realtà mercatali torinesi, è caratterizzata da una navigazione intuitiva e permette di conoscere quali sono i mercati più vicini, gli orari di apertura, cosa offrono, qual è il percorso migliore per raggiungerli oltre ad accompagnare le persone nella scoperta di ogni singolo mercato, del suo quartiere e della sua storia.

La campagna di comunicazione e il nuovo servizio digitale tramite app si inseriscono nell’impegno per la valorizzazione dei mercati cittadini che l’Amministrazione comunale sta portando avanti. Grazie ai fondi europei del Pnrr, infatti, si effettueranno numerosi interventi di restyling dei mercati cittadini. Per Porta Palazzo sono previsti lavori da due milioni e mezzo di euro che prevedranno, ad esempio, il rifacimento delle tettoie e la riqualificazione di tutta la pavimentazione. Un milione e mezzo di euro sarà invece investito sul mercato di corso Racconigi, uno dei più lunghi d’Europa che vede oltre 350 banchi, dove sono in programma nuovi impianti elettrici, idrici e fognari per i banchi di vendita e una nuova pavimentazione del mercato e di tutte le aiuole del corso. Riqualificazioni, sempre con fondi europei, interesseranno anche i mercati di corso Sebastopoli, via Don Grioli, via Baltimora, via Nitti, via Madama Cristina, via Cesare Pavese, via Guala, via Porpora e corso Brunelleschi per migliorare accessibilità, sicurezza e fruibilità.

I mercati sono una grande ricchezza di Torino – spiega l’assessore al Commercio, Paolo Chiavarino – non solo per il commercio, ma come luogo d’incontro e socialità, di crescita lavorativa, di sviluppo interculturale. Raccontano la storia di una città che, da sempre, ha saputo accogliere e integrare le popolazioni in cerca di lavoro, prima dall’Italia e ora dal mondo, accogliendole con rispetto e maturità sociale. Questa iniziativa e, insieme, il grande lavoro di miglioramento della qualità degli spazi dei mercati in corso sono le azioni con cui ci proponiamo di valorizzare questa importante rete commerciale”.

Cade sulla pista di motocross, grave centauro

Un uomo di 53 anni si trova presso il CTO di Torino dal mattino di domenica 11 giugno: ha subito una caduta durante una gara di motocross a Baldissero di Cumiana, rimanendo coinvolto nell’incidente. Si tratta della sua prima competizione di questo tipo e, dopo essere stato trasportato inizialmente all’ospedale di Pinerolo in ambulanza, le sue condizioni di salute si sono aggravate, rendendo necessario il trasferimento al presidio torinese. Le indagini sui fatti sono attualmente in corso da parte dei carabinieri.

 

Agente libero dal servizio salva donna che sta per cadere dal balcone

 

Personale della Squadra Volante dell’UPGSP è intervenuto, nelle scorse ore, a seguito della segnalazione di una richiedente che riferiva la presenza di una donna pericolosamente sporta dal balcone sito al primo piano.

Un agente fuori servizio del Commissariato “Borgo Po”, che casualmente si trova in zona, tenta di far desistere la donna dal compiere gesti che avrebbero potuto metterne a rischio l’incolumità, e con l’aiuto di alcuni passanti riesce a recuperare una coperta che, tenuta dai quattro lati, avrebbe potuto attutirne una eventuale caduta.

Sul posto giungono le Volanti dell’UPGSP che richiedono con massima urgenza personale dei Vigili del Fuoco e sanitario sul posto; mentre alcuni poliziotti restano in strada per instaurare un dialogo con la donna e guadagnare tempo, altri accedono all’interno dello stabile con l’intento di entrare nell’appartamento al primo piano.

Dopo alcuni tentativi i poliziotti riescono ad aprire la porta che presentava un doppio blocco dall’interno con l’inserimento del chiavistello nonché diverse suppellettili poste verosimilmente dalla donna come ostacolo per impedire i soccorsi.

Una volta entrati nell’alloggio i poliziotti raggiungono il balcone da cui la donna si sporge pericolosamente, l’afferrano e tirano all’interno, traendola in salvo.

La donna, in evidente stato confusionale, è stata successivamente affidata alle cure di personale del 118.

Torino – Milano allagata, auto si ribalta a Rondissone

Le piogge battenti di queste ore stanno causando disagi alla circolazione  sull’autostrada Torino-MIlano che si allagata all’altezza del casello di Rondissone, dove un’auto si è ribaltata. A Moncalieri una frana ha bloccato in casa tre famiglie. Anche in altri comuni del Torinese si segnalano allagamenti.

Servizio trasporto disabili: con la nuova gestione oltre 30mila tratte e 450 utenti

Si sono aperte le iscrizioni per usufruire del trasporto per studentesse e studenti con disabilità per il prossimo anno scolastico. Nel frattempo, il bilancio del servizio per l’anno appena concluso è più che positivo: i dati raccolti oltre a rilevare una crescita degli utenti del 38% (da 327 allievi a 452) e un aumento della tratte del 58% (da 17.000 a 30.114 tratte mensili), riflettono la soddisfazione delle famiglie riguardo il ripensamento e la riabilitazione dell’intero impianto.

 

Spiega l’Assessora alle Politiche Educative Carlotta Salerno: “Dal giorno zero del mio mandato è iniziato un profondo lavoro di ripristino della qualità di tutto il servizio, in modo da trovare una soluzione adeguata ed efficace alle complesse criticità che lo riguardavano e dare una risposta alle famiglie che da tempo chiedevano un cambio di rotta. I risultati dell’ultimo osservatorio ci dicono che la strada intrapresa insieme è quella giusta perché l’aumento delle tratte e della richiesta significano una rinnovata fiducia delle famiglie. Il mio grazie più sentito va a tutte le persone che lavorano quotidianamente sul servizio per la Città, per la cooperativa di accompagnamento e per il consorzio che segue quotidianamente le tratte. Un grazie alle famiglie e al Comitato dei genitori, la cui collaborazione e il cui sprone sono essenziali. La sfida, adesso, non consiste solo nel proseguire con questi standard, ma nel migliorarsi costantemente, con informazioni in tempo reale tramite la webapp e semplificazione delle domande con la piattaforma online delle scuole. La situazione attuale, quindi, è anche la dimostrazione di quanto spesso i cambiamenti richiedano tempo.”

Partita lo scorso settembre con l’obiettivo di garantire agli studenti con disabilità la frequenza regolare delle lezioni scolastiche, la nuova gestione – affidata dal Comune di Torino inizialmente alla società 5T Srl (per la gestione) poi passata a gennaio 2022 al Consorzio AAT Autonoleggio Torino (sia per la gestione che per il trasporto) e alla Cooperativa A&T (per l’accompagnamento) – ha introdotto alcune importanti migliorie tra cui una nuova piattaforma per la programmazione dei passaggi e una flotta di nuovi mezzi completamente attrezzati. A queste, dal prossimo anno, si aggiungerà un’importante novità: ‘Argo, la tua guida sicura’. Si tratta di una webapp (per tutte le piattaforme) che sarà messa a disposizione delle famiglie e degli studenti per seguire, in tempo reale, l’orario di arrivo del mezzo di trasporto ottimizzando così i tempi ‘casa-scuola’ e i tempi di attesa del mezzo stesso. Il sistema sarà in grado di monitorare l’andamento del servizio. Ogni mezzo verrà dotato di smartphone o tablet, connessi col sistema operativo centrale, in grado di recepire disdette e rinunce e di monitorare la presenza a bordo degli utenti ridefinendo i percorsi in tempo reale e garantendo così maggiore efficienza.

Per la gestione dell’iscrizione di alunne e alunni, le scuole avranno a disposizione la piattaforma BBUs (https://bbus.consorzioaat.it/) a cui potranno accedere con le proprie credenziali. A tal proposito sono state organizzate sessioni formative e un call center a disposizione per aiutare le scuole a compilare l’anagrafica dei ragazzi.

Come l’anno scorso, la partenza del servizio sarà garantita dal secondo giorno di scuola.

Accordo tra SAA e CPD, Consulta per le Persone in difficoltà

SIGLATO UN ACCORDO STRATEGICO DI COLLABORAZIONE TRA SAA, SCHOOL OF MANAGEMENT E CPD, CONSULTA PER LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ

 

 

È stato appena firmato di protocollo d’intesa tra la SAA, School of Managementla CPD, Consulta per le Persone in difficoltà per lo sviluppo e lo svolgimento di attività di collaborazione in ambito di formazione, imprenditoria e innovazione sociale.

L’accordo è il frutto di un percorso iniziato già da tempo e che ha visto i due enti uniti nella realizzazione dell’Executive Master in Disability Manager, un’iniziativa che rientra nel progetto “Diversità, inclusione e pari opportunità” in collaborazione con CPD e Agenda della Disabilità, alla quale SAA School of Management aderisce.

Si tratta dell’esempio più importante in Italia di master universitario orientato alla formazione della figura del Disability Manager che prevista dal D.L. 76/2013 svolge il compito essenziale di garantire alle persone con disabilità nei luoghi di lavoro la piena uguaglianza con gli altri lavoratori.

Da oggi il rapporto tra i due enti si rafforza ulteriormente in favore di un maggiore ampliamento del novero delle attività e dei programmi formativi che li vedrà impegnati su questi temi così centrali per il miglioramento della vita di tutti.

Insieme si adopereranno per promuovere e veicolare ancora di più all’interno delle aziende i valori della cultura dell’inclusione a partire dall’università e quindi dalla formazione dei futuri manager.

I nuovi percorsi offerti saranno così concepiti per inserire nel tessuto lavorativo figure sempre più professionali che sappiano progettare e realizzare servizi e prodotti inclusivi oltre a metterli a disposizione su vasta scala proprio per i beneficiari più fragili visto che il target delle persone con disabilità è diventato ormai tra i più sensibili anche per il mondo profit unito a quello delle persone anziane che visto il tasso elevato di invecchiamento della popolazione italiana rappresenta una grande sfida per il futuro.

Da questo punto di vista la SAA considera fondamentale garantire l’accesso alla formazione e all’inserimento lavorativo alle persone con disabilità, fornendo competenze di alto profilo, pienamente riconosciute a livello professionale e salariale, a tutti coloro che saranno preposti a governare i processi di applicazione delle pratiche necessarie a rispettare i diritti di tutti, con il fine ultimo di favorire una società il più possibile inclusiva e solidale.

“L’attenzione di SAA a questi temi – dichiara Marcello Bogetti Direttore del Master– si è concretizzata in particolare nel  Master in Disability Management, realizzato in collaborazione con CPD, una proposta formativa innovativa e all’avanguardia su questo tema, che viene affrontato in maniera coerente con quello di grande attualità della Responsabilità Sociale delle Imprese, rispetto a cui SAA ha creato il Center for Business and Society, e con un taglio volto a sviluppare nelle imprese una sensibilità e concrete iniziative non solo per l’inserimento di disabili, ma anche per concepire prodotti e servizi sempre più inclusivi e rivolti a tutti. 

In questo nuovo filone di attività che rappresenta un importante passo in avanti rispetto al mondo della disabilità, la CPD dal canto suo si impegna a supportare il prestigioso ente universitario, sotto ogni aspetto istituzionale e progettuale, portando la propria esperienza e il proprio bagaglio di conoscenza, maturati in ben 35 anni di esistenza.

Questo accordo appena siglato è di grande portata – dichiara Giovanni Ferrero, direttore della CPD – perché tramite la SAA porterà nelle aziende una visione imprenditoriale maggiormente connessa al mondo dell’inclusione sociale come passo fondamentale per cambiare l’approccio nei confronti delle persone con disabilità. Queste ultime devono essere viste esattamente come tutte le altre che siano lavoratori, cittadini, utenti o clienti e non solo più da un punto di vista assistenziale, ma soggetti attivi per i quali sviluppare una piena occupazione e l’accesso a prodotti e servizi inclusivi. Oggi una persona con disabilità, messa nelle condizioni giuste all’interno di una azienda, può fare carriera come tutte le altre e attraverso il cambio di paradigma culturale sempre più necessario apportare benessere e innovazione all’ambiente stesso di lavoro”. 

 

SAA – School of Management è una delle più antiche business school italiane. Fondata nel 1957, si è da subito distinta per la sua capacità di anticipare i cambiamenti del tessuto socio economico e del mondo aziendale ed è per questo che ha ampliato la gamma di servizi offerti, dai corsi di laurea triennali e corsi di laurea magistrali che attirano studenti da tutto il mondo, alle attività post-graduate e alla formazione personalizzata per aziende ed enti del territorio. La scuola si contraddistingue per la sinergia tra l’eccellenza accademica, ricerca innovativa e formazione professionalizzante svolta da manager ed esperti.

SAA rappresenta un concreto laboratorio per la sperimentazione e lo sviluppo di metodologie formative innovative sia per la didattica universitaria sia per la formazione manageriale.

 

CPD – Consulta per le persone in difficoltà 

La Consulta per le Persone in Difficoltà è un Ente del Terzo Settore che offre una pluralità di servizi ai cittadini per favorire l’inclusione di tutti nella comunità: persone con disabilità ma non solo, anche persone che vivono situazioni di non autosufficienza e di fragilità economica, sociale e relazionale. 

Dalla sua fondazione – quest’anno ricorre il 35° Anniversario – ad oggi si dedica principalmente alla persona in quanto tale e alla sua cura specialmente se in una condizione di difficoltà e lo fa mettendo a frutto qualità umane e professionali, indispensabili per operare in questo settore come mettersi in ascolto, intercettare i bisogni, elaborare soluzioni innovative in modo rapido e fare rete. 

(www.cpdconsulta.it

 

Per ulteriori informazioni: segreteria@cpdconsulta.it

Roberto Saviano: il nuovo podcast su Falcone

Roberto Saviano presta nuovamente la sua voce per raccontare il retroscena di una storia di mafia. Questa volta si tratta di “Giovanni Falcone, la Vita” (edito e disponibile su Audible), presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino. Dopo aver pubblicato decime di saggi, romanzi e aver preso parte a numerose scritture di scenografia, Roberto Saviano sceglie nuovamente il podcast per raccontare la realtà di chi ha deciso di lottare contro la mafia. Lo scrittore considera il podcast come un mezzo con cui “non si può essere scontati per conservare l’emozione e il tono, ma anche non semplificare troppo”. L’intento quello di ricreare la “magia del racconto narrato dinnanzi al fuoco”. Il podcast indaga l’odio che Falcone suscitò nei suoi colleghi e il forte isolamento a cui fu sottoposto. Gli episodi sono arricchiti dalle testimonianze inedite dei suoi uomini più vicini tra cui quelle di Antonio Vassallo, Giuseppe Costanza, Giuseppe Di lello, Leonardo Guarnotta, Leoluca Orlando , Giuseppe Ayala, Claudio Martelli e Pietro Grasso. Abbiamo intervistato Roberto Saviano per capire cosa ha rappresenta per lui narrare questa storia.

Ha parlato spesso di coraggio nel suo racconto su Falcone. La sua scelta di vita la considera anch’essa come tale?

Ho sempre provato a scegliere e talvolta questo ha portato coraggio ma anche solitudine. In altri momenti è venuto naturale come un vero atto istintuale. Penso, in generale, che il coraggio sia una scelta perché comporta paura. Infatti hai la certezza che pagherai il prezzo, ma lo fai lo stesso. Provo sempre a scegliere con coraggio e a non restare in quella dinamica di “mezzo luogo” in cui non prendi posizione.

Nel podcast si parla anche del magistrato Rocco Chinniti, che diede una svolta decisiva nella lotta contro Cosa nostra. Era solito andare a parlare nelle scuole di mafia e ciò era visto ancora come un atto rivoluzionare. Ad oggi quanto conta parlare direttamente con i giovani della lotta anti-mafia?

E’ ancora molto efficace, ma non deve essere retorico. Potrebbe capitare a volte, ma bisogna portare delle storie e approfondirle. La lotta tra bene e male, se si racconta in modo scontato, non ha nessun ruolo formativo.

C’è qualcosa che consiglia per non banalizzare un discorso del genere?

Bisogna rendere complessa la narrazione e far capire come le regole delle organizzazioni criminali coincidano con quelle del capitalismo contemporaneo.

Lei parla non solo del gesto mafioso, ma anche la filosofia che c’è dietro. Come ci arriva?

Io credo che ci sia una filosofia dietro, ma questa cosa non è assodato o descritta. Bisogna studiare le dinamiche e le regole ed io ne sono ossessionato. Anche le fenomenologie e le caratteristiche antropologiche sono fondamentali per capire. Da tutto ciò ne traggo la “dottrina”. Successivamente ne ricavo le regole e il modo di stare al mondo che caratterizzano il mondo criminale. Il tutto per avvicinare le persone al loro mondo criminale e non solo al crimine o alla violenza.

Lo studio e i libri sono alla base del suo lavoro e sono una sua passione. C’è stato un libro che gli ha cambiato la vita?

Forse “L’uomo in rivolta” di Camus che quando lessi in adolescenza mi cambiò profondamente. Mi suscitò una voglia di rivolta, di girare i tavoli e mi motivò profondamente anche nella mia scelta futura.

Lei ha letto per un podcast un libro di Primo Levi. Come mai questa scelta?

Fu una decisione del produttore, sapendo che per me Primo Levi era fondamentale e leggero è stato incredibile, quasi un’esperienza fisica.

Valeria Rombolà e Francesca Bono