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Accoltella collega alla schiena È grave al Cto

Un collega di lavoro lo ha accoltellato alla schiena questa mattina a Roletto, nel Torinese. La vittima è un uomo di 43 anni ora  ricoverato  al Cto di Torino in gravi condizioni, ma non sarebbe  in pericolo di vita. I carabinieri hanno arrestato l’aggressore, un uomo di 46 anni, che ha problemi psichici ed è seguito dai servizi sociali. L’operaio è stato colpito alle spalle violentemente  tanto che il coltello si è spezzato nella schiena. Gli altri lavoratori sono riusciti a bloccare  l’aggressore, fino all’arrivo dei carabinieri.

Reale Mutua socio fondatore rinnova l’impegno con il Teatro Regio

Si è svolta questa mattina al Teatro Regio un incontro con la stampa cui hanno partecipato Stefano Lo Russo Sindaco di Torino e Presidente del Teatro Regio, Mathieu Jouvin Sovrintendente del Teatro Regio, Luigi Lana Presidente di Reale Mutua Assicurazioni e Luca Filippone Direttore generale di Reale Mutua Assicurazioni.
Nella foto, da sinistra a destra: Luca Filippone, Stefano Lo Russo, Luigi Lana e Mathieu Jouvin
A fronte della modifica dello Statuto della Fondazione Teatro Regio di Torino, che ha ridefinito nell’ottobre 2021 i parametri per la qualifica di “Socio Fondatore”, Reale Mutua ha rinnovato l’accordo con l’istituzione artistica più prestigiosa della Città di Torino mantenendo la carica acquisita nel 2012, con un impegno di 700 mila euro l’anno, per i prossimi tre anni.

La prosecuzione di questa intesa rimarca, da parte di Reale Mutua, la volontà di sostenere il progresso culturale del territorio locale e, nello specifico, di credere fermamente nei valori e nelle iniziative promosse dal Teatro Regio.

Oltre all’oramai tradizionale supporto al programma della stagione operistica, Reale Mutua affiancherà un piano di sponsorizzazione che vedrà coinvolti gli spazi della Città e del Gruppo assicurativo, con l’impegno di diffondere la cultura della musica e dell’arte.
La prosecuzione di questo impegno si basa su solide radici: Reale Mutua e il Teatro Regio hanno collaborato durante gli anni per mettere in atto progetti e iniziative che potessero impattare positivamente sulla collettività, con particolare riferimento al difficile periodo della pandemia.

«Valori condivisi, impegno sociale, amore per la musica e la cultura sono le assi portanti del nuovo accordo stretto con Reale Mutua. – afferma il sovrintendente Mathieu JouvinIl Teatro Regio sta costruendo la sua nuova storia attraverso un rinnovato rapporto di fiducia con il pubblico e un consolidamento dei rapporti con le più rilevanti realtà economiche della Città.  Avere accanto un Socio importante come Reale Mutua ci permette, con orgoglio e consapevolezza del ruolo primario del Regio all’interno della comunità culturale, di continuare il cammino verso un costante miglioramento dell’offerta artistica».

Il Sindaco Stefano Lo Russo, Presidente della Fondazione Teatro Regio aggiunge: «Il rinnovato e accresciuto impegno del gruppo Reale Mutua nel Teatro Regio di Torino è la conferma del forte legame del gruppo con la città dove è nata quasi due secoli fa. Questo nuovo legame con la Fondazione Teatro Regio di Torino, consentirà al Teatro di avere una maggiore solidità dal punto vista finanziario ma, soprattutto, guardare al futuro con nuovi importanti progetti culturali».

«Ci fa molto piacere dare seguito alla nostra collaborazione con il Teatro Regio, punto di riferimento del panorama musicale internazionale, con cui da anni ci impegniamo per promuovere la cultura in ogni sua forma – ha dichiarato Luigi Lana, Presidente di Reale Mutua – crediamo che investire nella musica, coinvolgendo il territorio e tutti i nostri stakeholder, sia il miglior modo per supportare il tessuto artistico e culturale della nostra Città, per generare valore attraverso impatti sociali positivi».

Fondata a Torino nel 1828, la Società Reale Mutua di Assicurazioni è la più importante Compagnia di assicurazioni italiana in forma di mutua. È capofila di Reale Group, un Gruppo internazionale nel quale operano oltre 3.800 dipendenti per tutelare oltre 4,7 milioni di Clienti in campo assicurativo, bancario e dei servizi. Reale Mutua offre una gamma molto ampia di prodotti, sia nei rami Danni sia nei rami Vita. I suoi Soci/Assicurati sono più di 1,4 milioni, facenti capo a 360 agenzie presenti su tutto il territorio italiano. La Società evidenzia un’elevata solidità, testimoniata da un Indice di Solvibilità (SolvencyII), calcolato con il Modello Interno Parziale, che si attesta al 390% (Year End 2021).

Nonno Gelo a Torino

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

L’influenza sta galoppando oltre il Covid, molta gente ne è stata colpita. È nevicato e la temperatura è molto rigida. Il sindaco di Torino Lo Russo si ostina a limitare a 13 ore il riscaldamento, ignorando anche anziani, bambini e malati. In urss invece del Natale si festeggiava Nonno Gelo. Temo voglia farci passare il Natale in casa al freddo o a spendere cifre astronomiche in stufe elettriche, con un dispendio energetico notevole. Strano che un bravo perito industriale come Lo Russo non capisca queste cose. Sarebbe meglio che si occupasse di meno del Pd e del suo nuovo leader e di più dei cittadini al freddo. Tredici ore sono poche e che comportano interruzioni del Servizio che penalizzano fasce di inquilini. Intanto c’è chi usa il riscaldamento autonomo, ignorando i divieti del sindaco Lo Russo che forse rimpiange il gelo sovietico o ritiene che Torino abbia lo
stesso clima di Palermo.  Vorrei poter controllare se le tredici ore vengono rispettate anche nel suo studio di sindaco. Ci sta facendo tornare ai tempi del sindaco comunista Coggiola all’indomani della seconda guerra mondiale.

Bimba di tre anni precipita da intercapedine delle scale nel centro commerciale

Era con i genitori al Green Pea vicino al Lingotto in via Nizza una bimba di tre anni che è caduta in un’intercapedine della scala . Ha riportato alcune fratture e un trauma cranico.

E’ ricoverata al Regina Margherita ma non è in rianimazione. Sarà tenuta sotto osservazione e la prognosi al momento resta riservata.

Da ricostruire la dinamica dell’incidente: la piccola sarebbe caduta per alcuni metri infilandosi in uno spazio aperto.

L’ ufficio stampa di Green Pea a proposito dell’incidente ci  ha inviato una dichiarazione  dell’AD Francesco Farinetti.

“A proposito dell’incidente verificatosi nel pomeriggio di ieri da Green Pea, ci preme precisare che la bambina, dell’età di 3 anni, è caduta in un’intercapedine della scala tra il terzo e quarto piano dello store, non dalle scale mobili. Siamo in stretto contatto con la famiglia. La piccola, a seguito di tutti gli accertamenti medici, risulta fuori pericolo”

“Premio Donna di Eccellenza 2022” alla startupper Arianna Ortelli

AIDDA Piemonte incoraggia la forza e la creatività delle giovani imprenditrici

 È stato attribuito con una scelta unanime il Premio Donna di Eccellenza 2022 che AIDDA Piemonte assegna all’imprenditrice o alla manager che abbia dedicato il suo impegno allo sviluppo di attività imprenditoriali con una specifica attenzione alla realtà sociale in cui opera. La vincitrice 2022 è Arianna Ortelli CEO e cofondatrice di NovisGames, startup innovativa a impatto sociale, che ha creato una piattaforma di gaming utilizzabile anche senza la vista, adatta quindi all’uso da parte degli ipovedenti.

AIDDAa 61 dalla la fondazione nel 1961 a opera di un gruppo di imprenditrici e manager persuase che unendosi e operando insieme avrebbero potuto contribuire con più determinazione allo sviluppo della società e in particolare della condizione femminilequest’anno ha voluto concentrare l’attenzione sulle giovani donne che operano in Piemonte. È con questo focus che è emersa l’eccellenza della giovane startupper che ha svolto il suo percorso formativo e lavorativo a Torino.

Novis Games, la start up avviata con due colleghi nel 2018, sta muovendo i suoi primi passi nel mercato del gaming indipendente con le sperimentazioni in corso da parte di più di 50 sviluppatori che ne testano la funzionalità operativa. Già nel 2023 è previsto di poter ottenere l’interesse dei maggiori player che distribuiscono videogiochi, attraverso i quali la funzionalità dedicata agli ipovedenti può finalmente diventare una realtà.

La motivazione di Eccellenza attribuita dalla giuria del Premio riguarda la capacità dimostrata da Arianna Ortelli di costruire il suo percorso professionale a partire da una attività imprenditoriale e di saper coniugare innovazione tecnologica e impegno sociale.  La chiarezza degli obiettivi e la determinazione nel realizzare un progetto in grado di migliorare le condizioni di disagio delle persone interpretano i valori che AIDDA desidera promuovere attraverso l’esempio che Arianna Ortelli esprime.

“Siamo davvero onorati per questo riconoscimentodichiara la giovane imprenditrice premiata Arianna Ortelli Non si tratta solo di una vittoria per me e per il team di Novis Games: questo traguardo è una dimostrazione importante di come la sostenibilità, non solo economica, ma anche sociale e ambientale, sia un vero e proprio motore per lo sviluppo di modelli di business innovativi. Siamo orgogliosi di poter essere una dimostrazione positiva, soprattutto perché siamo una realtà giovane, in un settore che è ancora ostacolato da barriere e pregiudizi: aver scelto di raccontare la nostra storia vuol dire lanciare un messaggio positivo, di speranza e di coraggio, a tutte i ragazzi e le ragazze che, come noi, vogliono mettersi in gioco, mettendo al centro del loro progetto le proprie ambizioni e passioni”.

Marisa Delgrosso, Presidente della delegazione Piemonte giunta alla conclusione del suo secondo mandato commenta così il premio che vuole illuminare l’imprenditoria femminile italiana che nasce a Torino: “In questi sei anni vissuti a contatto con le più brillanti realtà imprenditoriali femminili del territorio ho visto davvero emergere una nuova generazione di donne animata da una assoluta determinazione a realizzare sogni e progetti. Donne preparate che lavorano su obiettivi ambiziosi e meritano sostegno e spazi di visibilità. È questo sostegno che vogliamo esprimere attraverso il Premio Donna di Eccellenza ed è il mio personale messaggio di commiato lanciato a chi di noi ha più esperienza perché sappia incoraggiare e stimolare le giovani donne a creare aziende eque e sostenibili.”

Alla palazzina di caccia con i “custodi del futuro”

Lunedì 26 dicembre, ore 15.45

Palazzina di Caccia di Stupinigi

I custodi del futuro

Unattività per famiglie alla scoperta delle azioni utili alla conservazione preventiva del nostro patrimonio

Le residenze storiche sono organismi fragili e preziosi e il prendersene cura, con azioni costanti e continue, è alla base del loro stato di buona salute. Lunedì 26 dicembre, in un giorno di festa, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi è in programma unattività per famiglie alla scoperta delle azioni utili alla conservazione preventiva del nostro patrimonio e cioè quali piccole azioni e buone pratiche si possono adottare per prendersi cura della bellezza.

Lattività è organizzata dai Servizi Educativi della Palazzina di Caccia di Stupinigi, in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.

INFO

Lunedì 26 dicembre, ore 15.45

I custodi del futuro

Durata dellattività: 1 ora circa

Prezzo: 5 euro, oltre al costo del biglietto

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011.6200634

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

In memoria di Giovanna Spagarino Viglongo

(Nizza Monferrato, 1923 – Torino, 2022)

Al centro della Cultura torinese, una donna elegante, una signoracresciuta modesta e in umiltà.

Un insegnamento per le generazioni future che sapranno seguire il suo esempio e, comunque, un ricordo, anche se piccolo: il nostro!

Giovanna Spagarino Viglongo era la decana degli editori italiani e si è spenta, con l’inizio della Novena di Natale, poco più di un mese dopo il suo novantanovesimo compleanno. Monferrina di nascita, in tenerissima età si era trasferita a Torino, dove la madre, rimasta vedova, fu esempio efficace di tenacia e di lotta nelsistemare figlie e figli rimasti troppo presto senza il padre. Spesso, soprattutto negli ultimi anni, quando limitammo i nostri contatti auna telefonata per fine settimana, mi diceva della sua infanzia torinese nel quadrilatero romano così come delle sue andate in Monferrato in età ancora giovane per visitare i suoi parenti. Mi parlava degli ambienti, dei personaggi, e, con un racconto fluido e vivace come le scene di un film, si soffermava sui particolari più minuti della vita di allora. Bastavano pochi tocchi a rendere vivace e espressivo il racconto. Mi diceva della madre laboriosa e intraprendente, dei fratelli birichini, delle visite con accompagnamento, a volte ripetuto più di una volta, di quegli ospiti illustri che erano venuti a casa loro, dei meno illustri vicini di casa, poi dei mercati, del brulichio delle vie… e tutto era un formicolare di rinascita che la sua parola vivacizzava, malgrado i ricordi si allontanassero sempre più nel tempo.

Spesso, nel chiudere con lei una conversazione, mi lasciava il rincrescimento per non ricordare tutto ciò che mi aveva raccontato(perché non avevo preso appunti!?) e perché quelle testimonianze sarebbero sfumate troppo in fretta, perdendo tutta l’attenzione che si meritavano ma sono rimaste le impressioni, quelle sì, e una frase sua la conservo, perché davvero mi è cara: la vecchiaTorino rimase viva finché i vecchi torinesi la vissero con semplicità, frugalità e dignità! Poi, ancora, ricordo scene, anche popolari, dai suoi ricordi e anche i suoi cenni agli scritti di Gozzano, o di Salgari. Il suo racconto richiamava in vita quel mondo culturale torinese con il quale, fin da giovanissima, lei era vissuta a contatto, ben prima che la vita la coinvolgesse nell’attività politica editoriale e culturale del marito, il compagno di Gobetti e di Gramsci, Andrea Viglongo. C’era una forte valenza umana in tutti i personaggi che nominava, e la sua evocazione rendeva sempre una buona testimonianza a tutti poiché, nel corso degli anni, li aveva avuti prossimi, e tutti avevano scambiato qualche parola anche con lei, successivamente nel passare per le sedi della libreria Viglongo, a Torino. Tutti mantenevano dunqueun loro spazio ancora molto vivo. Ecco allora la memoria storicadella Signora Viglongo, e, con lei allora, tra gli altri, Norberto Bobbio, i parenti di Emilio Salgari, l’autore al quale la Casa Editrice aveva dedicato tanta attenzione, e Nino Costa e tanti altri autori, anche in piemontese… così, grazie alle sue parole, anche gli autori che non aveva mai incontrato prendevano vita.

Era stato per i miei interessi letterari piemontesi che lavevocercata, sul finire del Novecento, quando ancora raccoglievo notizie per il profilo storico di mio cugino Bono e, proprio su quegli argomenti, si improntò la nostra prima conoscenza. A ragion del vero però le nostre chiacchere non erano affatto monotone né tanto meno monotematiche. Lei era animata da una gran voglia di capire e di sapere, per cui era impossibile non dirle anche altro, ed io, con i miei argomenti, oggetto di ricerche durate spesso alcuni lustri, accettavo volentieri di parlargliene, perché da lei avevo sempre qualche riscontro, qualche cenno degno di attenzione, fosse anche solo un ragguaglio come quando mi descrisse il conte Patetta, dando all’aspetto fisico dell’intellettuale i cenni allusivi alla sua originalità, vale a dire, della sua stravaganza

Così, siccome era sempre attenta e sempre voleva sapere quello che stavo facendo, fu anche molto abile nell’indirizzarmi, almeno un paio di volte, perché indagassi argomenti nuovi sui quali era pronta, suscitato in me l’interesse, a fornirmi qualche traccia che potesse garantirle il mio interesse. Ecco nascere allora i miei approfondimenti su Maurizio Pipino, il medico che, nel Settecento, aveva affrontato studi linguistici sul piemontese, confluiti poi in una grammatica e un dizionario, o quelli intorno al passaggio di Cristina di Svezia per la Torino secentescaApprofondimenti che, scritti da me, avrebbero trovato spazio nelle pagine dell’Almanacco Piemontese, che allora ancora Viglongo pubblicava, oppure anche quegli altri ultimi, di circa dieci anni fa’, ispirati dai lacerti di un libro di Giuseppe Gaia, giornalista giramondo fin de siècle, che avrebbero formato l’ossatura per le pagine che mandai in stampa per i suoi novant’anni. Argomenti che, se mi distrassero un po’ da quegli altri che occuparono più lunghi periodi della mia vita, ebbero il pregio di offrirmi qualchevivacità, dandomi anche un esempio bellissimo della sua, e di come fosse grande la sua professionalità editoriale nell’intendere la collaborazione con i suoi autori. Fu un contatto vivace, che, oso credere, proficuo per entrambi, e che diede ai nostri ultimi incontri, anche se solo verbali, un senso molto ricco per i tanti aspetti intellettuali. Era contenta che io la aggiornassi sugli sviluppi delle mie ricerche e sugli esiti dei miei studi. Stava a sentire con lo stesso entusiasmo con cui io ascoltavo lei evocare il passato, anche quello più domestico e famigliare, perché, ero certoche, se mi avesse aggiunto anche solo qualche parola, avrei arricchito di luci preziose i personaggi di cui le parlavo (questo è sempre importante, in particolare quando ci si impegna, come ho fatto per anni su argomenti genealogici e di storia famigliare). Aveva poi sempre qualche risorsa in più quando mi diceva che aveva ritrovato un foglio, qualche pagina, un libro, e che l’aveva messo da parte per me, perché toccava argomenti di mio interesse. Questo, lo so bene, lei lo faceva per tanti studiosi dei quali taluni li aveva incontrati all’inizio dei loro studi, mentre altri li aveva presi già famosi professori universitari, ora sempre lei, con un sorriso, offriva a tutti il suo ausilio prezioso, senza che neppure le fosse stato richiesto La cultura è vero, diceva Don Franco Monetti, non è oggetto di commercio, ma la si offre, la si dona!

Ma aggiungiamo un ultimo ricordo a questa pagina. Nel 2002, alla morte di mia madre, qualche giorno dopo, lei mi cercò e, con tutta la sua squisita delicatezza, si fece presente, offrendomi la sua attenzione e le sue premure, con queste parole: «Ho saputo della sua mamma e volevo ricordarle che, se ha piacere di fare due parole nel suo ricordo, alla sera io sono sempre qua e rispondo volentieri allo stesso numero dell’ufficio…» perché, da quelle parole, seguirono vent’anni di premurose attenzioni e un affetto che oggi lasciano qui una commozione profonda

Carlo Alfonso Maria Burdet

Detenuto a capo di protesta collettiva in carcere

 UN ALTRO INCENDIA LA CELLA. LA PROTESTA DEL SAPPE 

Ancora un fatto violento all’interno delle carceri piemontesi, ancora alta tensione nella struttura detentiva di Vercelli.

Mario Corvino, vicesegretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, racconta quanto avvenuto ieri nel carcere del capoluogo regionale: “Nella giornata di sabato, presso la Casa circondariale di Vercelli, si sono vissute ore di grande tensione per due fatti distinti che hanno visto coinvolti diversi detenuti. La prima è avvenuta quando un detenuto di origine campana, che aveva effettuato il video-colloquio con la convivente, pretendeva di avere il pacco che la stessa gli aveva spedito con il corriere ma che ancora non era arrivato a Vercelli. L’uomo forse pensava che i poliziotti non glielo volessero dare ed ha iniziato a dare in escandescenza, prima minacciando i poliziotti e scagliandosi contro armadietti e carrello porta viveri poi incitando gli altri detenuti a non entrare nelle celle. Cosa effettivamente avvenuta e che ha creato grande tensione, anche perché sul posto non era presente il Comandante di Reparto col quale i detenuti volevano parlare. Solo dopo ore di alta tensione e mediazione, grazie anche al ricorso agli Agenti liberi dal servizio che sono intervenuti a supporto di quelli in servizio, la situazione si è normalizzata ma è stata una vicenda allarmante e incredibile per come è nata, senza alcun fondamento oggettivo”. Altro episodio accaduto in carcere l’incendio della cella da parte di un detenuto: “Qui un detenuto straniero ha messo a rischio la vita sua e degli altri ristretti dando fuoco al materasso della sua cella, al quale ha appiccato le fiamme dopo avere spaccato tutte le suppellettili. La mattina l’uomo era stato per una visita in carcere e pretendeva una terapia farmacologica diversa da quella indicata nella sua cartella clinica. Anche in questo evento, provvidenziale l’intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria, immediatamente intervenuti a tutela dello sciagurato e di tutti gli altri detenuti”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Vercelli che ancora una volta ha risolto in maniera professionale ed impeccabile i due gravi eventi critici” e giudica la condotta dei detenuti che li hanno provocati “irresponsabile e gravissima”.

“Quel che è avvenuto nel carcere di Vercelli” conclude il leader del SAPPE “conferma la costante tensione detentiva che continua a caratterizzare le nostre carceri. A causa della gravissima carenza di personale, di mezzi di protezione personale e di mancanza di provvedimenti nei confronti di tali soggetti da parte dell’Amministrazione, la popolazione detenuta continua ad avere atteggiamenti di totale mancanza di rispetto nei confronti del Personale, infatti i casi di minacce, sputi e aggressioni ormai sono all’ordine del giorno. Il personale vive in uno stato di abbandono e di assenza totale di tutela: si avverte infatti un clima di malessere generale e di massima tensione. E, come sempre, è sempre e solo la Polizia Penitenziaria, con le sue donne ed i suoi uomini in prima linea 24 ore al giorno, a confrontarsi con questi disagi e con le conseguenze che questi producono. Come dimostra quel che è avvenuto a Vercelli”.

 

Come difendersi dalle truffe agli anziani: lo spiega la Polizia

SAPERE COME COMPORTARSI DI FRONTE AL RAGGIRO

NUOVO CICLO DI INCONTRI A CURA DEL COMMISSARIATO SAN PAOLO

 

Continua l’attività della Polizia di Stato finalizzata alla tutela delle fasce più deboli della popolazione. Nell’ambito della già avviata campagna del Dipartimento della Pubblica Sicurezza dal titolo “Più sicuri insieme”, volta a prevenire le truffe agli anziani, il Commissariato di P.S. San Paolo, in collaborazione con la Circoscrizione 3 della Città di Torino, ha avviato, già dalla scorsa estate, un ciclo di incontri informativi per sensibilizzare la popolazione sul tema.

Non è un mistero che le persone anziane siano spesso oggetto di “attenzioni particolari” da parte di soggetti che, anche approfittandosi della loro solitudine e del loro stato di salute, talvolta non eccellente, cercano con l’inganno e col raggiro di impossessarsi di denari e preziosi, custoditi principalmente in casa.

E’ dunque di fondamentale importanza sensibilizzare i nostri anziani, portandoli a conoscenza dei diversi stratagemmi utilizzati dai malintenzionati, i quali non esitano a spacciarsi per appartenenti alle Forze dell’Ordine, assicuratori, tecnici del gas, dell’acqua, dell’energia elettrica, ufficiali giudiziari, corrieri per consegne pacchi, pur di carpire la loro fiducia e introdursi nelle loro case.

Ed è proprio l’aver dato la propria fiducia a terzi e ritrovarsi poi derubati, a generare spesso, nella vittima, un forte senso di colpa e di vergogna: oltre al danno materiale, l’anziano dovrà dunque confrontarsi anche con strascichi di natura psicologica, talvolta lunghi e difficili da sanare.

Giovedì pomeriggio, al Centro Incontro Anziani di via Francesco de Sanctis 10-12 erano presenti oltre 80 persone, entusiaste dell’iniziativa che, oltre ad ascoltare hanno interagito molto.

Dalla platea, ad esempio, la domanda di un anziano: “Rischiamo di essere avvicinati anche fuori dalle nostre abitazioni? Se sì, dove? Cosa possiamo fare?”

Risposta: “Sì, l’approccio con la vittima designata può verificarsi sia nell’abitazione che in ambiente esterno. I luoghi dove accade più di frequente sono gli uffici postali, quelli bancari, mercati, farmacie e supermercati.

È importante osservare l’ambiente circostante e, se avete il sospetto di essere seguiti o osservati, dovete chiamare il 112.  Se vi trovate, ad esempio, all’interno di un ufficio postale o bancario, è opportuno parlare di questa vostra percezione con il personale dell’ufficio o con quello preposto alla vigilanza.

Se invece siete in strada è opportuno che avviciniate un appartenente alle forze dell’ordine, oppure è consigliabile che entriate in un esercizio commerciale, in modo da trovare una compagnia sicura. 

 

Altra domanda: “Se una persona viene in casa e ci dice di essere un poliziotto, come facciamo a capire che in realtà è un truffatore?”

Risposta: ”In primo luogo, se si tratta di personale in divisa, potete osservare all’esterno della vostra abitazione se c’è una macchina con colori di istituto. 

Se questa persona afferma di essere personale in borghese, occorre chiedere qual è l’ufficio di appartenenza e successivamente contattare il 112 per verificare che personale appartenente a quell’ufficio sia stato mandato nel nostro stabile.

In ogni caso, quando la conversazione volge sul denaro o oggetti preziosi che abbiamo in casa, bisogna contattare il 112. 

Il modus operandi delle forze dell’ordine non prevede richieste di tale tenore.

Condivisione esperienze: “Mi è capitato di ricevere una telefonata da una donna che si fingeva mia nipote. Ad un certo punto mi ha chiesto del denaro per fare fronte a spese mediche e lì ho ricordato quanto riferito dalla Polizia di Stato nello scorso incontro.

Nel momento in cui la conversazione si è spostata sul denaro ho capito che si trattava di un tentativo di truffa!”

Questi incontri seguono quello dello scorso giugno in circoscrizione e continueranno nei prossimi mesi, in date che verranno opportunamente pubblicizzate.

Apre le porte il nuovo centro prelievi a Rivoli

Sarà inaugurato lunedì 19 dicembre alle ore 12,00 il nuovo Centro Prelievi di via Leumann 1/O a disposizione dei cittadini di Rivoli già dalla mattina di lunedì alle ore 8,00, che si aggiunge agli altri centri del territorio, presenti presso l’Ospedale di Rivoli e l’RSA Bosco della Stella di corso Francia. Il centro prelievi, ad accesso diretto, osserva il seguente orario: dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,00 alle 9,30 e dalle 10 alle 13 per attività amministrative.

Sarà Franca Dall’Occo, Direttore Generale dell’ ASL TO3 insieme al Sindaco di Rivoli Andrea Tragaioli a tagliare il nastro della nuova struttura costituita da una sala d’ aspetto, box prelievi, spazi per l’attività amministrativa e per i servizi di scelta e revoca del medico, assistenza protesica, ritiro referti, esenzione per reddito e patologia, consegna contenitori per campioni biologici.

La nuova allocazione è provvisoria. Rappresenta il passaggio intermedio fra la dismissione del Poliambulatorio di via Piave e la nuova Casa di Comunità che verrà realizzata in corso Francia 98 come da piano di programmazione approvato nell’ ambito del PNRR.

“La sanità territoriale è in grande trasformazione. – afferma il Sindaco Andrea Tragaioli – La volontà dell’ Amministrazione Comunale e mia in quanto Presidente della Conferenza Sindaci dell’ ASL TO3, è quella di assicurare ai cittadini i servizi sanitari di cui necessitano. Sono orgoglioso di mettere a loro disposizione  questa sede garantendo agli utenti ed agli anziani la possibilità di effettuare i prelievi e di avere un riferimento per ricevere l’ assistenza fondamentale. L’ apertura di questa sede, vuole rappresentare una certezza: quella di garantire ai cittadini l’offerta di salute.”

 

“La riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio del distretto Area Metropolitana Centro – spiega Franca Dall’Occo, Direttore Generale AslTo3 – prevede innanzitutto la garanzia della sicurezza di tutti gli edifici interessati dalla riorganizzazione e poi, nel dettaglio, la realizzazione di una Centrale Operativa Territoriale a Collegno e 3 case di Comunità fra cui quella di corso Francia 98 a Rivoli a cui si aggiungono Collegno e Grugliasco. Sono i nodi di una nuova rete che, insieme all’Ospedale di Rivoli, è di riferimento per tutto il Quadrante nord ovest dell’area metropolitana di Torino e per le altre strutture sanitarie già presenti sul territorio con lo scopo di rafforzare e rendere più capillare possibile l’assistenza ai cittadini”.