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A metà luglio il bando per la progettazione del nuovo ospedale “green” di Torino Nord Ovest

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Avrà tre blocchi collegati da gallerie vetrate, aree verdi e una connessione visiva con il parco adiacente e l’orizzonte delle vette alpine

Sarà pubblicato a metà luglio il bando di gara per la progettazione e realizzazione del nuovo ospedale Torino Nord ovest. L’ha definito il tavolo tecnico formato dai rappresentanti di Regione, Comune e Azienda sanitaria Città di Torino, con la collaborazione istituzionale del Politecnico di Torino che seguirà tutto l’iter di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale.

«Grazie a un serio lavoro di collaborazione tra i vari soggetti coinvolti procede a pieno ritmo l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Torino Nord ovest, a metà luglio infatti sarà lanciata la gara per la progettazione del nuovo presidio che risponderà a tutti i criteri di alta qualità sanitaria così come a quelli di carattere ambientale» spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. «Intanto prosegue il lavoro del commissario straordinario Marco Corsini per il Parco della Salute con l’obiettivo di arrivare, entro il mese di novembre, a una soluzione che consenta di proseguire il percorso di realizzazione dell’opera di cui si confermano i tempi previsti dal cronoprogramma e le dimensioni di quello che è a pieno titolo uno dei più importanti progetti strategici per Torino e per il Piemonte intero».

«Il piano di edilizia sanitaria – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi– sta procedendo in tutta la Regione nel rispetto dei tempi e con metodo, attraverso il coinvolgimento del territorio per l’individuazione delle soluzioni migliori. Con Azienda Zero e la collaborazione del Politecnico, la Regione è al fianco delle Aziende sanitarie a supporto delle loro necessità tecniche lungo l’iter di realizzazione dei nuovi ospedali».

«La salute delle torinesi e dei torinesi – dice il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – è un bene prioritario e l’offerta di qualità del sistema pubblico di alta qualità è una condizione strategica per la nostra città, cui il nuovo ospedale darà un contributo fondamentale. Siamo soddisfatti del lavoro che, in un clima di collaborazione istituzionale, stiamo portando avanti con la Regione, nel pieno rispetto del protocollo d’intesa firmato con l’Asl che come noto prevede che la nuova struttura ad alta complessità medica non interessi l’utilizzo delle aree limitrofe del parco e si impegna a mantenere il bilancio positivo in termini di suolo consumato. Seguiremo attentamente la progettazione anche in termini di qualità dell’architettura del nuovo edificio, che sarà dotato di impiantistica all’avanguardia e risponderà ai massimi standard di sostenibilità ambientale per l’edilizia ospedaliera. Peraltro l’offerta sanitaria complessiva sarà significativamente aumentata anche grazie al mantenimento a presidio sanitario dell’attuale Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia. Solo dall’integrazione tra alta e bassa complessità medica e da una sempre maggior integrazione della sanità pubblica con le politiche dei servizi socio-assistenziali può passare una offerta di welfare all’altezza delle sfide e dei bisogni delle cittadine e dei cittadini – prosegue il sindaco – Una volta in funzione il nuovo ospedale sarà attento anche al welfare aziendale per il personale sanitario e ausiliario con servizi che consentano di poter lavorare al meglio nell’interesse della città».

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saraccocommenta: «Lo studio relativo al nuovo ospedale di Torino Nord ovest è frutto della convenzione di collaborazione istituzionale tra Regione Piemonte, Azienda Zero e Politecnico di Torino. In questa cornice, grazie alle nostre competenze, sono state svolte attività di ricerca e conseguentemente messa a punto di linee guida per la realizzazione di un presidio ospedaliero caratterizzato da autorevoli componenti innovative in ambito sanitario e di rinnovata cura della Città e del territorio».

«Erano moltissimi anni che a Torino non si programmava un nuovo ospedale – spiega il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco – e il Maria Vittoria sconta dei limiti strutturali non più superabili, nemmeno con interventi straordinari. Il lavoro congiunto con la Regione e la serietà degli altri enti coinvolti, Comune e Politecnico, ci ha permesso di sbloccare rapidamente il tema della sede e di avviare un iter virtuoso che una volta completato garantirà le migliori condizioni ambientali e tecnologiche a pazienti e operatori. Ringrazio in particolare l’ufficio tecnico per la tenacia e la professionalità che sta mettendo in campo in questo progetto».
Per l’ospedale Torino Nord ovest, i primi studi progettuali, in base ai quali verrà proposto il bando nelle prossime settimane, hanno ipotizzato un impianto di tipo orizzontale con tre corpi trasversali separati da ampi spazi verdi con vetrate e gallerie di collegamento. «Il risultato dovrà essere “un edificio cerniera” – dice il professor Giorgio Garzino, coordinatore del gruppo di lavoro del Politecnico – capace di realizzare una interconnessione visuale che attraverso il parco metta in relazione la città e le montagne».

La proposta che andrà a gara pone la massima attenzione ai temi ambientali: il nuovo edificio dovrà avere bassi consumi energetici anche grazie a vari sistemi di autoproduzione, dai pannelli fotovoltaici alla geotermia. Saranno previsti luoghi di socializzazione a disposizione dei pazienti e dei propri cari e del personale sanitario, ma anche della cittadinanza. Particolare attenzione sarà posta alla informatizzazione e alla automazione del sistema sanitario, sia in termini terapeutici che di gestione. Sono state approfondite le tematiche legate alla compatibilità idraulica dell’area, definiti gli accessi pedonali e viabili, oltre alla dotazione di parcheggi pubblici.

L’iter amministrativo di approvazione del progetto prevede l’avvio di un accordo di programma istituzionale tra Regione, Comune e Asl che porterà all’approvazione del progetto, nel rispetto delle scadenze previste da Inail che prevede il completamento della progettazione entro la primavera del 2024.

Il pericolo del contagio della Francia in fiamme

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Domenico Quirico ,uno dei giornalisti più faziosi della pur faziosissima “La Stampa“ ha scritto: “L’ intifada dei disperati  delle banlieues manda in cenere la Fraternite’”.
L’ex ministro Andrea Riccardi dal canto suo ha affermato, riferendosi all’ Italia: “Non bisogna avere paura dei profughi: contribuiscono a costruire il futuro” perché nell’Italia della denatalità essi sono nuova forza- lavoro. Quanto sta accadendo in Francia, al di là della uccisione da parte di un poliziotto in un ragazzo sbandato di una banlieu- episodio che va condannato con fermezza quando sarà chiaro ciò che effettivamente è accaduto -rivela un forte disagio di immigrati di terza e quarta  generazione che godono della cittadinanza francese, ma non si sono mai integrati e non si riconoscono francesi, forse in parte per il fatto di essere musulmani, sicuramente perché si considerano succubi di uno Stato che ha smarrito l’idea della fratellanza stabilita dalla Rivoluzione francese. La Francia paga il suo passato coloniale più di ogni altro paese europeo perché l’Inghilterra imperiale  ha saputo agire con maggiore capacità politica anche perché la monarchia ha esercitato un ruolo importante di equilibrio e di moderazione. Il fatto che un indiano sia arrivato ad essere sindaco di Londra non è cosa di poco conto. La situazione francese è incandescente e i bagliori della rivolta non sono nuovi perché giunsero anche al terrorismo: pensiamo alla strage di Nizza. In Francia come anche in Italia non c’è un disagio ( che porta alla violenza ) non solo di immigrati, ma di  cittadini francesi con origine francese:  i gilè’ gialli ne sono un esempio. Letto in questo contesto il discorso di Riccardi appare un sogno utopistico  e neppure tanto cristiano visto che parla dei profughi come forza- lavoro. L’esperienza delle rivolte in Francia che si sono estese anche in parte in Belgio e in Svizzera , devono farci riflettere sull’accoglienza indiscriminata e anche sull’uso di una manovalanza straniera a basso costo, visto che noi italiani non siamo più disposti a fare certi lavori. L’assistenzialismo becero e antieducativo del reddito di cittadinanza  ha  consentito e favorito il lavoro in nero o l’assistenzialismo parassitario. Non troviamo neppure più camerieri per bar e ristoranti: una vera follia.
Nessuno in Italia ha cercato di integrare gli immigrati clandestini in arrivo da anni in modo incontrollato. Forse solo una parte della Chiesa cattolica lo ha fatto.
Ma l’esperienza francese – dove gli arrivi  di nuovi immigrati sono respinti – deve farci meditare. Anche noi potremmo dormire sopra un vulcano attivo che potrebbe eruttare violenze analoghe a quelle francesi. In certe barriere delle nostre città la vita per gli italiani è già oggi molto difficile perchè certe mafie straniere controllano già parte del territorio. Il governo nel prossimo futuro deve vigilare , prevenire e reprimere con tutta la durezza necessaria  . In certi casi non c’ è altra via per tutelare la democrazia contro la violenza dei rivoltosi. E purtroppo anche sui tempi lunghi è difficile pensare ad una integrazione ,come dimostra la Francia in fiamme. A dar ragione a Quirico e a Riccardi c’è il rischio di trovarsi anche noi come la Francia. Il razzismo qui non c’entra nulla, mentre c’entra il realismo della convivenza civile, della difesa della legalità e dell’etica della responsabilità.

Aereo colpito da un fulmine. Atterraggio di emergenza a Caselle

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Un aereo Easyjet in volo  da Edimburgo a Milano ha dovuto compiere un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Torino dopo essere stato colpito da un fulmine. I passeggeri stanno bene e la compagnia dice che il velivolo è progettato per resistere a tali eventi. L’aereo ha però subìto un danno elettrico al mezzo,  da qui la decisione dell’atterraggio. I passeggeri sono stati portati in pullman a Milano.

Condannato a 10 anni: spappolò intestino di un bimbo

E’ stato condannato a 10 anni di reclusione per tentato omicidio  l’uomo che  picchiava abitualmente il figlio di sei anni della sua compagna. Il 26enne  era stato arrestato nel gennaio del 2022 e il piccolo era stato ricoverato al Regina Margherita di Torino con l’intestino spappolato: in un intervento gliene tagliarono  via 30 centimetri.  Durante ricovero i medici avevano capito che i danni non potevano essere  provocati da una caduta. Una psicologa è riuscita a far parlare il piccolo che ha raccontato delle violenze dell’uomo.

Lapidi sprofondano al cimitero per lavori lasciati a metà

Diverse tombe del cimitero di Pianezza sono inclinate e cedono nel terreno, in particolare dopo le piogge dei giorni scorsi.  La causa sarebbe il mancato completamento di lavori di consolidamento dell’area iniziati tempo fa ma mai portati a termine.

(foto archivio)

Il 3 luglio riapre la strada dell’Assietta

Lunedì 3 luglio sarà interamente riaperta al traffico motorizzato la Strada dell’Assietta #SP173, sterrata da Pian dell’Alpe a Sestriere.
La chiusura al traffico motorizzato dalle 9 alle 17 dal km 6+900 (Colle Basset) al km 36 (Pian dell’Alpe) è fissata anche quest’anno nelle giornate di mercoledì e sabato nei mesi di luglio e agosto, a partire da sabato 1° luglio, giornata in cui la SP 173 sarà percorribile solo a piedi e in bicicletta. La Strada dell’Assietta resterà chiusa ai mezzi motorizzati anche domenica 2 luglio in occasione dell’Assietta Legend, corsa ciclistica in mountain bike con partenza e arrivo a Sestriere e  sabato 15 luglio per agevolare gli organizzatori della Festa del Piemonte al Colle dell’Assietta. Limitazioni anche domenica 16 luglio.

Citta’ Metropolitana di Torino

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http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/comunicati/viabilita/da-lunedi-3-luglio-aperta-ai-mezzi-motorizzati-la-provinciale-173-dell-assietta

Lavori in corso alle “Serre” di Grugliasco

LAVORI E NUOVA PAVIMENTAZIONE AL CENTRO COMMERCIALE

Sono iniziati i lavori per la sostituzione della pavimentazione al centro commerciale Le Serre. Per decoro e per questioni di sicurezza gli operai sono al lavoro per sostituire la pavimentazione rotta dopo anni di usura. Il tratto in cui si sta lavorando è quello lato via Spanna vicino ai negozi. Il cantiere proseguirà fino all’inizio di luglio.

Fenestrelle in festa con l’Avis

Ieri  l’Avis di Fenestrelle ha tenuto la tradizionale “Festa dei Donatori di Sangue” con la messa per donatori, familiari e in suffragio per gli avisini defunti; il corteo per Via Umberto I; l’omaggio floreale al cippo del parco Donatori di Sangue e il pranzo sociale.

Vita diocesana pinerolese

Piossasco al Colle del Lys

La Città di Piossasco ha partecipato alla manifestazione “Colle del Lys – 80 anniversario dalla nascita della Resistenza” organizzata dal Comitato Colle del Lys, ottenenendo il certificato di partecipazione per aver aderito all’esperienza di Eurolys.

Poste italiane, nel Torinese i servizi del progetto Polis

Arriva anche in provincia di Torino arriva  Polis, il progetto di Poste Italiane che punta a trasformare gli uffici postali nella casa dei servizi digitali, uno sportello unico che renderà semplice e veloce l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione in 7mila comuni al di sotto dei 15mila abitanti.

Sono sei   gli uffici postali interessati sono Agliè, Borgomasino, Caravino, Levone, Vico Canavese e Ciconio.

Da oggi i cittadini dei Comuni sopra riportati potranno fruire del servizio “Atti di Volontaria Giurisdizione” con la possibilità di presentare le istanze di “Nomina Amministratore di Sostegno” e “Rendicontazione Stato Patrimoniale Assistito”, secondo quanto contenuto nella convenzione firmata fra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero della Giustizia e Poste Italiane, quale soggetto attuatore.