CRONACA- Pagina 637

Controlli della polizia stradale, centinaia di multe in tangenziale

Rilevate 374 infrazioni per superamento dei limiti di velocita’

Sempre più incisivi i controlli sul territorio della Polizia di Stato che presidia le nostre autostrade.

A partire dal 1 gennaio sulle tratte autostradali in gestione ad Ativa S.p.A. è operativa una riduzione dei limiti di velocità finalizzata al miglioramento della sicurezza del traffico. Tra le maggiori cause di incidentalità vi è infatti proprio l’eccesso di velocità.

Gli automobilisti dovranno fare attenzione a non premere troppo l’acceleratore. Rispetto ai precedenti 130 km/h, infatti, non potranno essere superati i 110 km/h.

Nei giorni scorsi, la Sottosezione autostradale di Torino, con sede a Settimo Torinese, ha svolto servizi mirati al rilevamento della velocità sull’autostrada A5 Torino-Aosta, sulla Bretella Ivrea-Santhià, sulle Tangenziali Nord e Sud di Torino e sul Raccordo del Pinerolese. Gli operatori si sono avvalsi di postazioni mobili opportunamente segnalate e di postazioni fisse collocate negli appositi box installati sulla tratta autostradale.

I risultati devono indurre tutti ad una guida più consapevole. In soli tre giorni sono state rilevate 374 infrazioni e in più di 30 casi, gli automobilisti hanno superato di oltre 40 km/h i limiti di velocità, vedendosi applicare la sanzione accessoria della sospensione della patente.

Topi d’appartamento fingono di dormire per evitare le manette

Due cittadini tunisini di venticinque anni sono stati arrestati dalla Polizia di Stato poiché gravemente indiziati di tentato furto in concorso.

L’intervento è nato dalla segnalazione di un uomo al NUE 112 che riferiva di aver visto due soggetti intenti a rompere la finestra di un appartamento di via Aosta per poi successivamente introdursi all’interno.

Gli agenti del Commissariato di P.S. Barriera Milano, giunti prontamente sul posto, hanno individuato il richiedente che li ha accompagnati sul retro dell’alloggio. Qui i poliziotti hanno notato la serranda divelta e la finestra danneggiata e, una volta entrati in casa, hanno trovato due giovani, nella camera da letto, che facevano finta di dormire. Sottoposti a controllo, venivano rinvenuti in possesso dei due tunisini un telefono cellulare e due collane di cui non riuscivano a giustificare la provenienza e verosimilmente frutto dell’attività illecita.

In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di tentato furto in concorso sono stati entrambi tratti in arresto.

Torino, il vero inverno arriva adesso. E martedì (forse) porta la neve

La causa scatenante del vero inverno sarà un nucleo di aria gelida che a inizio settimana  giungerà sull’Europa. Il  maltempo a Torino e in Piemonte sarà connotato da precipitazioni nevose sulle montagne. In particolare lunedì 16 gennaio l’aria gelida in alta montagna  farà scendere la quota neve a 400-500 metri. In pianura sarà poco nuvoloso con probabili nebbie. Le temperature a Torino e nella regione saranno  in netto calo, con minime fino a -3 gradi in pianura e massime non oltre i 5-7 gradi. Martedì aria fredda e temperature basse in città con possibili nevicate.

Ubriaco in auto va a sbattere contro altre vetture

A bordo di una Fiat 500, a Verolengo, un uomo di Chivasso ha guidato ubriaco tamponando numerose  vetture lungo la strada. Si è poi fermato nei pressi della farmacia. Della vicenda sono stati informati i carabinieri.

Operata a Torino è salva bimba di sei anni gravemente malata

Il caso di ipertermia maligna risolto all’ospedale ‘Maria Vittoria’ di Torino riguardava  una bambina di sei anni. È stata operata nei giorni scorsi e ora è all’infantile Regina Margherita per la completa ripresa della funzionalità renale e per le indagini genetiche. La piccola e’ affetta da una malattia genetica caratterizzata da una grave alterazione del metabolismo muscolare,  innescata dalla somministrazione di alcuni farmaci. La bambina era stata sottoposta ad un intervento chirurgico per una lesione alla lingua che tardava a cicatrizzarsi. Durante l’anestesia generale la bambina ha avuto una crisi di ipertermia maligna, una patologia con un’incidenza in età pediatrica di 1/15000 anestesie ed una mortalità dall’5% all’80%. Il caso è stato trattato con successo in sala operatoria.

Peste suina africana Gli agricoltori lanciano l’allarme

IN LIGURIA PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

7 gennaio 2022. Viene accertato il primo caso di peste suina africana (PSA) ad Ovada. “Un anno dopo – con 86 casi Liguria e 150 in Piemonte su un totale di 284 accertati in tutta Italia – siamo nel pantano.
Nessun abbattimento, nessuna risorsa. E soluzioni abbozzate e inconcludenti che fanno riferimento a dati indecifrabili se non contraddittori”, dicono gli agricoltori.
Nella stagione 2022/2023 i piani PRIU regionali prevedono che vengano abbattuti 50.000 cinghiali in Piemonte e 38.000 in Liguria.
“Ma rimaniamo sempre nel campo delle ipotesi irrealizzabili – chiarisce Stefano Roggerone, presidente Cia Liguria -. E’ un obiettivo impossibile da raggiungere visto che ad oggi nella zona rossa è stato abbattuto un numero di capi irrisorio rispetto agli obiettivi e NON sono state messe a punto neppure le battute di caccia. Le aziende vivono una situazione surreale: gli agricoltori continuano a subire danni dai cinghiali, gli allevatori hanno dovuto abbattere i suini (6499 maiali macellati in Piemonte, 286 in Liguria macellati: tutti sani) e ad oggi NON hanno visto un quattrino per il danno subito anche rispetto all’impossibilità di reintroduzione degli animali in allevamento, ancora bloccato visto il protrarsi dello stato di emergenza”.
I dati sono impietosi. E confusi.
Il numero totale (sottostimato) dei cinghiali è di 104.816 in Piemonte, in Liguria tra i 35.000 e i 56.000: due dati a dir poco sorprendenti per l’inusuale precisione da una parte e per la “forchetta” amplissima dall’altra.
“Si confida sull’attività venatoria, ma in Liguria i cacciatori attivi nella stagione 2011- 12 erano 20.524; dieci anni dopo sono 13.885. In Piemonte in vent’anni si sono dimezzati: oggi sono meno di 17.000. . Non è un caso che in questi anni l’obiettivo prefissato di capi da abbattere – a fronte oltretutto di una popolazione abbondantemente sottostimata – non sia mai stato raggiunto.
Nella Zona Rossa le regole che hanno imposto hanno portato ad uno “sciopero” dei cacciatori che NON hanno nessuna convenienza a fare le battute di caccia. Risultato: nella parte della Zona Rossa soggetta a maggiori restrizioni per le possibilità di infezioni, in Liguria sono stati abbattuti solo 98 capi, in Piemonte 346” aggiungono gli agricoltori.

Se si prende il totale dei capi abbattuti tra Zona Rossa e zone libere il dato è altrettanto allarmante rispetto agli obiettivi prefissati: in Liguria 10648 capi abbattuti rispetto ai 38.000 previsti; in Piemonte 9004 capi abbattuti rispetto ai 50.000 ipotizzati.
Non esiste una “logistica” della gestione delle carcasse. Di fronte ad un obiettivo di depopolamento di quasi 90.000 capi, si sarebbe dovuto mettere in piedi un coordinamento stretto tra tutti i soggetti coinvolti, per realizzare un’organizzazione strutturata – con celle, luoghi di lavorazione e laboratori – per gestire il sistema di smaltimento e le diverse situazioni di carni infette o sane.
“La recinzione – sulla cui effettiva utilità abbiamo più di un dubbio – aggiungono –  va a rilento: ad oggi sono stati installati 105 Km sui 170 previsti. NON si hanno certezze di quando l’opera verrà completata in una fase di forte ripresa dei casi”.
«È un’emergenza nazionale e come tale va trattata – spiega Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte -. Gli sforzi attuati finora NON sono stati sufficienti. Cia intende riportare la condizione naturale della fauna selvatica nel rispetto dell’attività degli imprenditori agricoli, che producono cibo e preservano il territorio. Insistiamo nel chiedere al nuovo Governo la revisione della legge in materia, 157/92, spostando l’attenzione dal concetto di “tutela” a quello di “gestione dei selvatici, anche per l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale».
E a proposito di sicurezza stradale in Liguria negli ultimi 5 anni i daini hanno causato almeno un incidente alla settimana, i cinghiali anche qualcosa di più. E anche in questi casi sono dati sottostimati, visto che in tanti non denunciano il sinistro. In Piemonte solo che nel 2021 la media è di due incidenti al giorno.
“Un pantano dove non si capisce chi ha veri poteri di coordinamento e decisionali. Ministero Agricoltura, Ministero Sanità, Regioni, ATC, Comprensori alpini: tanti i soggetti in campo con competenze che rimangono spezzettate. E’ stato nominato un commissario ma di fatto senza il potere effettivo di operare. Se rimane così la figura del Commissario NON serve a nulla”.
«Si tratta di definire le priorità che per Cia sono la tutela del territorio e dell’impresa agricola – sottolinea Daniela Ferrando, presidente provinciale di Cia Alessandria -. Le strategie finora adottate hanno cercato di conciliare le diverse esigenze
(ambientali, agricole, faunistiche), senza dare reale supporto a nessuna. La gestione della PSA riguarda l’economia di un vasto indotto, che sta pagando le conseguenze di un anno di burocrazia e rimpalli di competenze. Troppi organi su tanti livelli stanno intervenendo, tutti si rimbalzano responsabilità, creando ritardo: NON
possiamo più aspettare».
Dal 2018 al 2021 le domande di rimborso sono aumentate del 40%. Ma le risorse disponibili sono rimaste le stesse. Risultato: la maggior parte degli agricoltori rinuncia a chiedere il rimborso dei danni che Cia Liguria stima intorno ai 5 milioni annui ( si pensi solo alla distruzione dei muretti a secco), Cia Piemonte stima intorno ai 10 milioni.

“ In Liguria lo scorso autunno abbiamo raccolto oltre 6000 firme in strada per cambiare la legge regionale, garantendo rimborsi giusti e più tutele per il lavoro degli agricoltori – ricorda Federica Crotti, presidente provinciale Cia Liguria di Levante -. Ma NON sono stati fatti passi in avanti per dare soluzioni concrete e con la peste suina la situazione è ulteriormente precipitata. Nella Zona Rossa le aziende agricole e agrituristiche continuano da una parte a sopportare le conseguenze dei limiti imposti agli spostamenti anche turistici sul territorio, dall’altra vedono le proprie produzioni locali costantemente massacrate dai cinghiali che rimangono all’interno della recinzione ad oggi realizzata”.
Per “uscire dal pantano”, Cia Liguria e Cia Piemonte chiedono
– Rimborsi immediati per gli allevatori e certezza su quando si potranno riprendere le attività di allevamento sospese
– Nuove risorse per coprire i danni subiti dagli agricoltori e gli oneri per i piani di abbattimento
– Certezza su numero e tempistica degli abbattimenti dentro e fuori la Zona Rossa (compresi eventuali sistemi incentivanti)
– Chiarimento definitivo dei poteri del Commissario
– Revisione delle legge nazionale 157/92
– Adozione del “modello Umbria”
che ha liberalizzato l’utilizzo delle gabbie. Un
sistema che obbliga chi le adotta a segnalarne la presenza nonché la cattura
del cinghiale. E che ha dimostrato un’ottima percentuale di successo.

Auto si ribalta dopo uno scontro

Un automobilista di 44 anni ha perso il controllo della sua auto e si è scontrato con un altro veicolo La vettura si è poi ribaltata in viale Roma, a Novara. I vigili del fuoco  lo hanno estratto dalle lamiere. Ferito, è stato trasportato all’ospedale Maggiore di Novara dove è ricoverato in prognosi riservata.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Si lancia dal sesto piano ma atterra su un furgone e si salva

Si è lanciato dal sesto piano  dal balcone dell’appartamento in cui abita a Moncalieri. Ma l’uomo è finito su un furgone parcheggiato che ha attutito il colpo. Ora è ricoverato in gravi condizioni in ospedale. È in corso un’indagine i carabinieri.

Lo zio di una studentessa minaccia gli insegnanti

I carabinieri sono dovuti intervenire a Biella in corso Pella in un istituto di formazione. Sono stati chiamati per porre fine a un diverbio  tra i genitori di una studentessa e un professore, per via della condotta della ragazza. Nel frattempo lo zio della studentessa aveva minacciato gli insegnanti presenti.

NOTIZIE DAL PIEMONTE