CRONACA- Pagina 41

Giardino Madre Teresa: “Ora anche le risse con i cani”

L’ENNESIMA DENUNCIA DI ALESSI (CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7)

I cittadini che transitano nel Giardino Madre Teresa di Calcutta e soprattutto i residenti nelle case con i balconi in affaccio sul giardino CONTINUANO VEDERE UN LUOGO FUORI CONTROLLO
Quotidianamente nel quartiere si vive un clima di violenza e aggressività latente che rischia di esplodere da un momento all’altro, sotto gli occhi sempre più spaventati dei residenti. Tutto ciò viene alimentato dall’assenza di regole e norme di civile convivenza, sembra che tutto sia consentito in questo circolo vizioso di degrado.


IERI INTORNO ALLE 17,30 E’ ESPLOSA UNA VIOLENTA RISSA TRA I SOLITI GRUPPI CHE STAZIONANO NEL GIARDINO, AD UN CERTO PUNTO UN LORO CANE SEMBRAVA INSEGUISSE UNA PREDA (umana). Cani potenzialmente pericolosi sempre. Vetri rotti usati come armi. Poteva capitare ogni cosa. Sono poi intervenuti Polizia di Stato e ambulanza chiamati dai residenti sempre più spaventati e stanchi delle tante parole dell’Amministrazione della Città e fatti mai nessuno.
Ogni giorno ce n’è una nuova! MA LA RISSA DI IERI E’ COMUNQUE QUALCOSA DI INACCETTABILE!
Inaccettabile e pericolosa, LA VIOLENZA E L’AGGRESSIVITA’ CHE HANNO QUESTI GRUPPI DI PERSONE NEL RINCORRERSI E PICCHIARSI E’ SENZA LIMITI, come si può frequentare questo giardino senza timore? Come si possono portare i bimbi in un posto dove si respira fumo di cannabis, e non solo, anche a distanza?
Nei giorni scorsi è stato distrutto un tamburo nell’area giochi, è stata divelta dal terreno una centralina elettrica per il puro gusto di devastare le cose, la targa in memoria di Madre Teresa è sempre più rotta e da un momento all’altro può cadere, i manufatti in cemento tra poco faranno la fine di quelli al Giardino Alimonda (che sono stati tolti), infatti giorni fa hanno cercato di aprirli.
Prima si spendono 500 mila euro per riqualificarli e il Sindaco dice di restituire un luogo più verde e più vivibile, poi alcuni cittadini e forse anche parte della Circoscrizione7 li vogliono chiudere di sera, magari con un Patto di Collaborazione…..secondo me è un CORTO CIRCUITO DELLA CITTA’….UN CONTROSENSO. Sono più vivibili ma si vogliono chiudere di sera! BISOGNA RENDERLI VIVIBILI ALLA POPOLAZIONE ANCHE DI GIORNO con una progettazione seria. Tutto ciò è UN FALLIMENTO POLITICO dell’Amministrazione cittadina e circoscrizionale.
Insieme ai colleghi Giovannini e Caria, oltre a innumerevoli documenti nel Consiglio della Circoscrizione 7, abbiamo già scritto all’Assessore comunale alla Sicurezza ma senza avere risposte concrete.
La Città ha anche posizionato ben 6 telecamere anni fa, ma evidentemente servono solo davanti a un omicidio!
Un luogo dove l’anno scorso sono stati spesi circa 500 mila euro per la riqualificazione, purtroppo la Città non capisce che la sola riqualificazione urbana non basta, ma ci vogliono progettazioni a 360°.
Ricordo, come sempre che Il 7 marzo scorso, dopo l’inaugurazione della riqualificazione su FB, si leggevano i seguenti post, completamente fuori dalla realtà quotidiana, che cercano solo di nascondere le quotidiane situazioni inaccettabili:
LO RUSSO: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile. Un luogo che sarà un punto di incontro e favorirà l’aggregazione e la pratica sportiva all’aria aperta, grazie anche alla piastra sportiva e alla nuova area giochi, pensata per essere accogliente e inclusiva per tutte e tutti. L’inaugurazione di oggi è un segnale ulteriore della nostra volontà di puntare sulla zona di Aurora, e si inserisce pienamente in quella serie di progetti diffusi che stiamo mettendo in campo nelle nostre circoscrizioni in aree protagoniste di interventi particolarmente attenti anche ad aspetti di sostenibilità, inclusione e alle esigenze delle comunità e dei quartieri. #stefanolorussosindaco
DERI: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile. Dopo la rigenerazione dei giardini Michele Pellegrino e Alimonda un’altra area di Aurora è stata completamente recuperata. All’appello manca solo il giardino di via Saint Bon i cui lavori di riqualificazione partiranno tra poche settimane. Tutti gli interventi sono stati realizzati con fondi dell’Unione Europea.

PATRIZIA ALESSI

A4, Controlli sui camion: 2 patenti ritirate

La Polizia Stradale di Novara, in collaborazione con la sottosezione di Novara Est e del distaccamento di Arona, ha effettuato controlli sui mezzi pesanti in transito sull’autostrada A4 Torino-Milano. Le verifiche, scrive La Stampa,  hanno riguardato la regolarità dei mezzi, delle autorizzazioni e dei carichi, nonché il rispetto delle normative sui tempi di guida e di riposo degli autisti. Su 16 tir controllati, sono state comminate 9 infrazioni amministrative, con il ritiro di 2 patenti e 2 carte di circolazione. Sono state  rilevate anche irregolarità relative alla normativa ADR sul trasporto di merci pericolose.

Città della Salute: “Camici vietati al bar”, la replica dei sindacati

Riceviamo e pubblichiamo

“Camici al bar? Noi pensiamo alla sanità. E la direzione?”

La direzione generale della Città della Salute e della Scienza ha deciso di vietare l’uso di
camici e divise nei bar e nelle mense aziendali. Un principio condivisibile, perché l’igiene
è fondamentale, ma non ci facciamo certo impressionare da questo “grande
provvedimento”. Noi siamo lavoratori, non topi che scappano davanti al gatto.
Se la direzione vuole giocare, spieghiamo bene le regole: qui nessuno è contrario
all’igiene, anzi, siamo noi i primi a voler lavorare in un ambiente pulito e sicuro. Ma
sappiamo distinguere tra una regola ribadita per facciata e le vere priorità della sanità
pubblica.

Se davvero si vuole tutelare la salute, allora la domanda è una sola: quando si
affronteranno i problemi veri? O si continuerà a ignorare il convitato di pietra della sanità
pubblica, ovvero le condizioni di lavoro e di igiene nelle strutture ospedaliere?
– Ferie arretrate che si accumulano senza soluzione: ci sono medici che hanno migliaia
di ore di ferie non godute. Solo al CTO, la dirigenza medica ha accumulato 8.696,5 ore
di ferie residue, mentre alle Molinette si arriva a 38.566,5 ore. Se l’igiene è una priorità,
perché non garantire ai lavoratori il diritto al riposo per evitare personale esausto e
strutture sempre sotto pressione?

– Sanificazioni e DPI adeguati: perché si parla di camici nei bar ma non della mancanza
di presidi nei reparti?
– Personale sufficiente: perché si impongono nuove regole ma nessuno parla del carico
di lavoro insostenibile?
– Strutture dignitose: perché la direzione si concentra su dettagli di immagine, mentre i
pazienti affrontano reparti sovraffollati e attese interminabili?

Vogliamo parlare dei veri problemi di igiene e camici?

Parliamo di igiene? Bene, allora affrontiamola seriamente. Più di cinque anni fa sono
stati installati nei corridoi e adiacenti ai reparti armadi automatici per la distribuzione
delle divise, con l’idea che ogni lavoratore potesse depositare la divisa sporca e
prelevarne una pulita ogni mattina tramite il proprio badge. Questo sistema è in uso in
altri ospedali da anni – come negli Spedali Civili di Brescia – ma da noi non è mai
entrato in funzione.

I colleghi che lavorano su più presidi non hanno la possibilità di avere divise in ogni sede
e sono costretti a portarsi dietro il camice, con tutti i problemi igienici che ne derivano. Il
servizio di lavaggio presenta carenze croniche: i tempi di attesa per il lavaggio e la
consegna sono lunghissimi, i camici sono pochi, spesso riciclati e stracciati.
Per non parlare dei camici piombati: nei nostri ospedali non è mai stato istituito un vero
servizio di lavanderia per questi dispositivi, al contrario di quanto avviene in altre
strutture sanitarie (come nell’ASL TO5). Un DPI di sala operatoria non può essere
semplicemente pulito con una spugnetta, ma deve essere adeguatamente sanificato.
Anche sulle divise di sala operatoria siamo al collasso: le carenze sono evidenti, si cerca
di ovviare con materiale monouso, con costi esorbitanti e conseguenze anche
sull’impianto di aerazione. I filtri dell’aria si intasano di residui di tessuto monouso
scadente, compromettendo ulteriormente la sicurezza dell’ambiente di lavoro.
Ed ecco l’ossimoro ideologico: da una parte si impone una rigida regola sui camici nei
bar, dall’altra si ignora completamente la gestione dell’igiene dove davvero conta, nei
reparti e nelle sale operatorie. Si chiede rigore ai lavoratori ma si accetta il
pressappochismo nella gestione delle forniture e della sanificazione.

I veri problemi della sanità ignorati dalla Direzione
Se la Direzione fosse davvero interessata al benessere dei lavoratori e alla qualità
dell’assistenza sanitaria, allora affronterebbe i problemi reali, anziché concentrarsi su
misure di facciata.

Problemi che restano ancora oggi irrisolti:
– Ferie non godute
-Eccedenze orarie non recuperate
-Carenza di personale
– Pronte disponibilità illecite
– Imminente blocco delle convenzioni per la libera professione a causa di una Direzione
cieca e assente che non garantisce il diritto ALL’ALPI dei medici
– Ambulatori istituzionali carenti in personale ed apparecchiature
– Campagna mediatica del Commissario senza alcuna convocazione dei rappresentanti
dei lavoratori

Potremmo continuare a lungo, perché non abbiamo ancora visto un provvedimento
degno di attenzione. I problemi reali sono questi, e finché resteranno irrisolti,
continueremo a denunciare l’ipocrisia della Direzione.
Dunque, se vogliamo parlare di igiene, facciamolo fino in fondo. Il problema non è il
camice al bar, ma la gestione dell’igiene nei reparti, nelle sale operatorie e nei servizi di
lavanderia.

Le regole si rispettano, ma non siamo ingenui. Se la direzione generale vuole davvero
proteggere la salute pubblica, lo dimostri con azioni concrete.
Sottolineiamo che è con il nostro lavoro e condividendo con noi veri e grandi obiettivi
che si raggiungono risultati concreti.

Le Segreterie Aziendali Federazione CIMO-FESMED CGIL-FP

Torino in piazza per l’Europa

Nonostante una pioggia battente anche Torino è scesa in piazza a favore dell’Europa, realizzando una manifestazione che – a parte quella di Roma – è stata una delle più incisive e riuscite d’Italia. 

L’iniziativa è stata presa da un Comitato di cittadini volenterosi che tramite la portavoce, Rori Sforza, ha affermato che è giunto il momento in cui tutti i cittadini consapevoli devono fare la propria parte.  La richiesta rivolta agli organi di comunicazione, e ai  politici e alle istituzioni è stata chiara: “costruire gli Stati Uniti d’Europa per una Europa unita e federale” e, per intanto, sostenere tutte le iniziative dei Paesi e del Parlamento Europeo volte a creare la massima coesione fra gli Stati Europei in tutti i campi, a partire da quello della difesa comune. 

Insieme a tante cittadine e cittadini – tra cui molti giovani – sono stati presenti in piazza e sono intervenuti anche rappresentanti di partiti politici e istituzioni. Tra questi l’ex presidente della regione e parlamentare Europea Mercedes Bresso, con un forte intervento europeista e in sintonia con le posizioni pro – Ursula von der Leyen  del Partito socialista Europeo. In sintonia il segretario cittadino del P.D. Marcello Manzù, rafforzate da Andrea Turi di Più Europa e di Cristina Peddis di Azione che insieme hanno ribadito che la resistenza Ucraina e la libertà e l’indipendenza Ucraina sono quelle della stessa Europa, che altrimenti vedrebbe premiato il feroce neo imperialismo Russo di Putin e la spregiudicatezza e il cinismo di  Trump, con buona pace di un certo tipo di “pacifisti” alla Conte e alla Salvini.

Sempre sulla necessità di un Europa unita, ormai quasi unico faro di rispetto dei diritti umani e civili, della solidarietà e del progresso sociale e delle libertà fondamentali dovute ad ogni persona, è intervenuto Giampiero Leo, vice presidente del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte e portavoce del Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”.  Leo ha anche voluto ricordare, a fianco del profetico Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, il sogno europeo di De Gasperi, Schumann e Adenaurer, nel quale era compresa anche la costituzione della C.E.D. (Comunità europea di difesa).

Visione europeista solidale, umanitaria, ma altresì sostenitrice del diritto internazionale – così violentemente stracciato da Putin con l’invasione della Ucraina  – così ben interpretata e difesa dal grande Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Proprio con un lungo e caloroso applauso di stima e solidarietà a Sergio Mattarella sollecitato dalla Consigliera Regionale di Stati Uniti d’Europa, Vittoria Nallo, si è concluso l’happening con il desiderio e l’impegno di ritrovarsi presto a continuare questo lavoro.

Un telefono cellulare nella spazzatura del carcere

La notizia è stata resa nota dal Segretario Nazionale del SiNAPPe, Raffaele Tuttolomondo e riguarda l’ennesimo un nuovo ritrovamento di uno smartphone nel carcere di Biella. È stato scoperto nel corso del ritiro della spazzatura nell’area esterna. Il Sinappe richiama alla necessità di adeguata strumentazione per inibire l’utilizzo di telefonini “per evitare contatti non consentiti da parte dei detenuti a tutela della sicurezza degli stessi istituti e dell’ordine pubblico”

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Guardie ecologiche volontarie: un piccolo esercito di volontari

Un piccolo esercito di volontari ambientali, 209 persone formate ed esperte in campo ambientale e dislocate su tutto il territorio: 27 a Torino, 37 nella Valle di Susa, 36 nella zona Ovest, 29 nel Chierese-Carmagnolese, 31 nel Pinerolese, 25 nelle Valli di Lanzo, 7 nel Canavese, 13 nell’Eporediese e 4 nel Chivassese.

Sono 56 le donne e 50 i nuovi iscritti dal 2024, che hanno frequentato un impegnativo corso di formazione.
Sono le GEV, Guardie ecologiche volontarie della Città metropolitana di Torino, a disposizione del territorio per azioni di educazione ambientale nelle scuole, per supportare nell’applicazione dei regolamenti comunali per la tutela ed il benessere degli animali, di Polizia urbana, per la gestione dei rifiuti urbani e per attività di monitoraggio del territorio, anche, in caso di necessità, a supporto delle attività di Protezione Civile.
La Città metropolitana di Torino ha rinnovato nei giorni scorsi l’incarico di coordinatore delle GEV per il prossimo triennio a Massimo Ramello, che ha incontrato il consigliere metropolitano delegato all’ambiente Alessandro Sicchiero per presentargli le attività in corso.
Sono numerosi i Comuni convenzionati con la Città metropolitana per usufruire di questo servizio, da Almese ed Avigliana a Pinerolo, passando per realtà grandi come Moncalieri e piccolissimi Comuni come Varisella e Balme.
“Siamo molto orgogliosi di questi volontari ambientali” commenta Sicchiero, che ridarà vita alla convenzione attivata anni fa dal Comune di Chieri. “Offrono decine di migliaia di ore di impegno all’anno e rappresentano un bell’esempio di impegno civico. Le nuove GEV sono giovani che porteranno nuova linfa”.

Torino torna sul podio delle Neuroscienze piemontesi

Giulia Imbiscuso del IIS Santorre di Santa Rosa di Torino vince per la seconda volta le Olimpiadi delle Neuroscienze in Piemonte e vola alla finale nazionale di Roma

Biologia e anatomia del cervello, memoria e malattie del sistema nervoso: la più forte di tutti in neuroscienze è Giulia Imbiscusoultimo anno del corso di Biotecnologie sanitarie all’IIS Santorre di Santa Rosa di Torino, che si e imposta sugli altri 60 studenti in gara per la finale regionale delle Olimpiadi in Piemonte. E ha già le idee molto chiare sul suo futuro: Giulia – che ha già vinto la finale nel 2023 – vuole diventare ricercatrice e, dopo il diploma, proseguirà gli studi in biologia o medicina.

La finale regionale piemontese delle Olimpiadi delle Neuroscienze si è svolta oggi all’Istituto di Anatomia dell’Università di Torino.  Giulia – che rappresenterà il Piemonte alla finale nazionale di Roma in programma il 16 e 17 maggio – ha gareggiato con i finalisti di 22 istituti superiori provenienti da tutto il Piemonte:  Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli.

In tutta Italia sono oltre 200 le scuole iscritte alla quindicesima edizione delle Olimpiadi delle Neuroscienze, promosse dalla Società Italiana di Neuroscienze. In Piemonte – che con 22 scuole iscritte si aggiudica per il secondo anno il podio per il maggior numero di partecipanti – la gara è organizzata dalla prof.ssa Marina Boido del NICO – l’Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi e Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino.

«Trasmettere la passione per la ricerca e lo studio di questa affascinante materia per noi è il più grande risultato – commenta la prof.ssa Marina Boido, ricercatrice del NICO – Università di Torino – anche quest’anno vogliamo ringraziare i docenti che accompagnano gli studenti in questo percorso: vedere quanto impegno mettano nelle prove è sempre un’emozione fortissima. E chissà, magari un giorno Giulia diventerà una nostra collega, e avremo la soddisfazione di averla al nostro fianco in laboratorio».

NELLE FOTOGiulia Imbiscuso con le prof.sse Annarita De Luca e Federica Premoselli del IIS Santorre di Santa Rosa di Torino

Valanga in Alta Val di Susa, più persone coinvolte ma sono state salvate dall’elisoccorso

L’Elisoccorso regionale di Azienda Zero Piemonte e il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese sono intervenuti oggi per una valanga in Alta Val di Susa, nelle zone di Salbertrand e Pragelato, nel Torinese.
Nel primo intervento è rimasta ferita a una gamba una persona, ritrovata semisepolta, ma non è in pericolo di vita. Nel secondo intervento sono rimaste coinvolte tre persone anch’esse fuori pericolo.

Villanova d’Asti, un monumento al generale Claudio Graziano

Villanova d’Asti ha dedicato un monumento al generale degli alpini Claudio Graziano, di origini villanovesi, morto lo scorso giugno in tragiche circostanze. La commemorazione  ieri davanti al Municipio con l’alzabandiera, accompagnata dalla filarmonica comunale. Poi nella chiesa di San Pietro la messa e il corteo fino al monumento, alla presenza di autorità militari e civili, amici e colleghi del generale provenienti da ogni parte d’Italia. Nato nel 1953 il generale Claudio Graziano frequentò la Scuola di Applicazione di Torino e l’Accademia militare di Modena. Nel 2007 il segretario generale dell’Onu gli conferì il ruolo di Force Commander nella missione in Libano e il coordinamento degli aiuti umanitari. Dal 2015 al 2018 è stato Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal 2018 al 2022 è diventato Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fincantieri e di Assonave.   fr

‘Torino cambia’, un podcast per raccontare sostenibilità e transizione ecologica

Le sfide poste dal cambiamento climatico e l’importanza della trasformazione di Torino in una città più sostenibile e climaticamente neutrale fanno da filo conduttore per i sei episodi di ‘Torino cambia, per un futuro sostenibile’ il podcast realizzato dalla Città di Torino, in collaborazione con Politecnico di Torino, EST@energycenter e Urban Lab che, attraverso un linguaggio semplice e diretto, si propone di coinvolgere e sensibilizzare i cittadini condividendo conoscenze e buone pratiche.

“Torino cambia – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo -, come dice il claim della campagna che abbiamo scelto per raccontare le trasformazioni della città. Se ne accorgono i cittadini che spostandosi incontrano tanti cantieri destinati a cambiarne il volto. Ma il percorso intrapreso per farne un modello di sostenibilità, efficienza e vivibilità non passa solo attraverso la realizzazione di nuovi progetti o l’ammodernamento delle infrastrutture, ma è fatto anche di azioni e strumenti spesso meno conosciuti che, insieme a grandi e piccole azioni di sostenibilità che ciascuno può compiere, ci auguriamo contribuiranno al cambiamento, migliorando la qualità della vita di tutte e tutti”.

Un impegno, quello nella transizione ecologica, che la Città di Torino ha assunto nel 2022 presentando la propria candidatura alla Commissione Europea tra le 100 città pronte a ridurre le proprie emissioni climalteranti entro il 2030 e che ha portato alla redazione del Contratto Climatico di Città (Climate City Contract – CCC) già insignito del riconoscimento formale della Eu Mission Label.

‘Torino cambia, per un futuro sostenibile’ è un progetto della Città di Torino prodotto da OndeQuadre, la web radio del Politecnico di Torino e ActingOut con il sostegno di Iren.

“Siamo felici di aver partecipato concretamente alla realizzazione del podcast ‘Torino cambia, per un futuro sostenibile’. Questo progetto è infatti una delle tante iniziative attraverso il quale il Politecnico di Torino si apre alla città, contribuendo in modo attivo e propositivo al racconto di come il nostro territorio sta cambiando ed evidenziando quale ruolo ciascuno può avere per andare in una direzione maggiormente sostenibile – commenta il Rettore Stefano Corgnati – Invito quindi non solo cittadine e cittadini torinesi, ma anche tutti i nostri studenti e le nostre studentesse ad ascoltare queste puntate, in cui in modo scientifico e al contempo divulgativo vengono illustrate le tante trasformazioni in atto, quelle che li vedranno protagonisti in questi anni e nel loro prossimo futuro”.

Il formato divulgativo del podcast con interviste a ricercatori e docenti, amministratori, rappresentanti del Terzo Settore e cittadini accompagna l’ascoltatore alla scoperta delle iniziative e delle strategie messe in atto per far fronte alla crisi climatica. Una narrazione scientificamente rigorosa ma dinamica, che alterna tante voci per conoscere gli attori, le azioni e i settori coinvolti in questa sfida offrendo ispirazione e spunti pratici utili per fare la differenza nella vita quotidiana e all’interno della comunità.

Nei sei episodi della serie si parla di piano regolatore ed economia circolare, di biodiversità, agricoltura urbana, di mobilità sostenibile, di soluzioni nature-based, di energia e di educazione alimentare. E, poi, dell’importanza di costruire un futuro più sostenibile e responsabile, di come per la trasformazione sia decisivo un cambiamento culturale e il peso che ha in questo ogni individuo con ogni suo singolo piccolo gesto. L’ascolto di ‘Torino cambia, per un futuro sostenibile’ si propone di informare ma anche di essere d’aiuto per valutare l’impatto delle proprie azioni e prendere decisioni più consapevoli, adottando comportamenti responsabili che contribuiranno a un futuro più sostenibile. Si può ascoltare qui https://podcast.comune.torino.it/

Ospiti e temi delle 6 puntate

1. In questa prima puntata ci si immerge nel tema della crisi climatica e delle azioni concrete per consentire alla Città di Torino di raggiungere la neutralità climatica.
Con l’aiuto del prof. Francesco Laio del Politecnico di Torino, viene esplorato l’impatto delle città sulle emissioni e le soluzioni per un futuro sostenibile. Il sindaco Stefano Lo Russo racconta invece le politiche sul territorio e la strategia che Torino sta portando avanti in questa importante sfida, mentre gli studenti e le studentesse torinesi, protagonisti attivi del cambiamento, con iniziative come “Youth Climate Action” mostrano il loro impegno per diffusione di una cultura ambientale.

2. Nella seconda puntata si racconta il “Climate City Contract” di Torino, una missione per trasformare la città in un faro di sostenibilità e raggiungere la neutralità climatica.
L’assessora Chiara Foglietta racconta perché è fondamentale unire le forze di istituzioni, aziende e cittadini per affrontare le sfide della crisi climatica. Il prof. Ettore Bompard del Politecnico di Torino, spiega come la scienza e i dati possano rendere le nostre scelte più intelligenti e efficaci. Infine, il prof. Piero Boccardo, presidente di Urban Lab, illustra come rendere queste informazioni accessibili a tutti i torinesi. Perché ogni persona può essere parte del cambiamento.

3. In questa puntata viene esplorato il futuro della mobilità urbana.
Serena Lancione, Amministratrice Delegata di GTT, parla dell’impegno dell’azienda per ridurre le emissioni con una flotta sempre più elettrica e servizi pubblici efficienti. Irene Ronga, docente di Psicologia all’Università di Torino, spiega che cambiare le abitudini, come lasciare l’auto a casa, può migliorare la nostra vita e il nostro rapporto con la comunità.  Infine, Giulia Serracchioli, coordinatrice dei progetti della Casa del Quartiere di Mirafiori Sud, racconta come le iniziative locali, tra cui il progetto MiraFood, promuovano la sostenibilità alimentare e il coinvolgimento della comunità.

4. Come possiamo trasformare le nostre città in esempi di sostenibilità? In questa puntata vengono esplorati due temi cruciali: il sistema energetico e la gestione dei rifiuti.
Con Giuseppe Bergesio, amministratore delegato di Iren Energia S.p.A., si racconta come il teleriscaldamento e la riqualificazione degli edifici possano giocare un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni di CO2 a Torino. Maria Ferrara, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, accompagna dietro le quinte dei dati sull’energia consumata dagli edifici cittadini, spiegandoci il loro impatto sull’ambiente e le sfide del Climate City Contract. Infine, Pierandrea Moiso, direttore della Cooperativa Sociale Il Triciclo, esplora il potenziale del riuso: una pratica semplice che può rivoluzionare la gestione dei rifiuti, allungando la vita degli oggetti e riducendo gli sprechi.

5. In questa quinta puntata si esplora la progettazione urbanistica di Torino insieme all’Assessore Paolo Mazzoleni: il ruolo chiave del nuovo piano regolatore, un progetto che, dalla sua genesi fino al processo di partecipazione cittadina, sta tracciando la strada per una città più inclusiva e sostenibile. Un elemento fondamentale di questa trasformazione è la linea 2 della metropolitana, destinata a ridurre le emissioni e a ripensare la mobilità urbana in modo più green e moderno. Nel rendere Torino più vivibile e sana un ruolo fondamentale lo gioca il verde urbano. Marta Tuninetti, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, guida alla scoperta dei benefici degli alberi nella lotta al cambiamento climatico, mentre Sara Ceraolo, designer e sociologa, racconta i progetti dell’associazione ORME ETS, una rete di orti urbani che promuove il contatto con la natura, la condivisione tra cittadini e un nuovo modello di sostenibilità sociale e ambientale.

6. La sesta e ultima puntata del podcast invita a riflettere sul ruolo centrale dell’innovazione nella transizione ecologica della città di Torino.
Il Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, racconta il ruolo dell’Ateneo come punto di riferimento per la ricerca, l’innovazione tecnologica e le transizioni a supporto delle politiche pubbliche. Gloria Tarantino di 5T introduce invece al concetto di Mobility-as-a-Service (MaaS), una piattaforma che integra i diversi mezzi di trasporto disponibili in città in un’unica applicazione digitale. In questa puntata conclusiva viene anche tracciato un bilancio del percorso affrontato finora: dalle sfide della crisi climatica alle soluzioni messe in campo per una città più verde e resiliente. Torino si conferma come un laboratorio di innovazione, unendo la transizione ecologica e digitale per costruire un futuro più sostenibile per tutte e tutti.

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