CRONACA- Pagina 403

Premio Vivaio Eternot, si raccolgono le candidature

di Silvana Mossano 

Non ci arrendiamo. Non possiamo fermarci. Non ancora. Purtroppo.

Magari fosse solo retorica l’anelito di giustizia e, ancora più, la speranza di una cura per debellare il mesotelioma! Magari fosse finita questa tragedia, per avere il diritto, e il sollievo, di non parlarne più!

Ogni anno, per ricordare – se mai ce ne fosse bisogno! – che di mesotelioma si continua a morire (non soltanto a Casale Monferrato, ma in tutto il pianeta) – si rinnova, il 28 aprile, la Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto. E, dell’amianto, il mesotelioma è il cinico braccio armato…

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https://www.silmos.it/premio-vivaio-eternot-2024-fino-al-19-marzo-si-raccolgono-le-candidature-per-assegnare-il-riconoscimento/

La Von der Leyen apre la finestra di Overton: la guerra è possibile

A cura di lineaitaliapiemonte.it

“La minaccia di guerra non è imminente ma non impossibile. Nelle prossime settimane presenteremo alcune proposte con la prima strategia industriale europea per la difesa. Uno degli obiettivi centrali sarà quello di dare priorità agli appalti congiunti nel settore della difesa. Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale”. Al via la fase 1 della finestra di Overton…

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Cerimonia di intitolazione della piazzetta “Guido Rossa”

Oggi primo marzo alle ore 11 presso il centro d’incontro Salvatore Scavello, in via delle Querce 23 bis, si svolgerà la cerimonia di intitolazione a Guido Rossa della piazzetta compresa tra via degli Ulivi 16 e via delle Querce 23 e 23 bis.

Guido Rossa, sindacalista, divenuto simbolo della lotta al terrorismo, venne ucciso dalle Brigate Rosse il 24 gennaio 1979.

Alla cerimonia interverranno Valerio Lomanto, presidente della Sesta Circoscrizione, Paolo Rossa, nipote di Guido Rossa, Paolo Terlizzi, responsabile della società di mutuo soccorso “Guido Rossa”, il giornalista e scrittore Enrico Camanni, la segretaria CGIL Torino Gabriella Semeraro, e Maria Grazia Grippo, presidente del consiglio comunale.

Mara Martellotta

La quinta fresa per il tunnel della Torino-Lione consegnata in Germania

Insieme alla sua gemella attraverserà la frontiera tra Francia e Italia

 

Schwanau (Germania), 29 febbraio 2024 – La quinta delle sette frese per lo scavo del tunnel di base della nuova linea ferroviaria Torino-Lione è stata consegnata oggi nella fabbrica della Herrenknecht in Germania al raggruppamento franco-italiano ELYOT, composto da Eiffage Génie civil (mandataria), Spie batignolles génie civil, Ghella e Cogeis.

Alla cerimonia di ricezione erano presenti il presidente e il direttore generale di TELT, Daniel Bursaux e Maurizio Bufalini, la Coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo, Iveta Radičová e la presidente francese della Commissione intergovernativa sulla Torino-Lione, Josiane Beaud.

Insieme alla sua gemella, consegnata lo scorso 21 dicembre, dovrà scavare il tratto più lungo e complesso del tunnel di base del Moncenisio: 18 km attraverso il confine tra Francia e Italia, dall’area di Villarodin-Bourget/Modane al sito di sicurezza sotterraneo di Clarea, nel punto più profondo del tracciato dell’opera.

Il tunnel di base del Moncenisio, in costruzione sotto le Alpi tra Francia e Italia, è l’elemento centrale della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione la cui realizzazione è gestita da TELT. Si inserisce nel cuore del Corridoio Mediterraneo della nuova rete europea di trasporti TEN-T.

Le caratteristiche delle TBM – Tunnel Boring Machine

I numeri e le caratteristiche di questa fresa “a gripper” sono gli stessi della sua gemella: una testa del diametro di 10,4 metri, 334 metri di lunghezza con un peso di 3200 tonnellate e una potenza massima di 4.900 kW.

Per scavare, la TBM si appoggia direttamente sulle pareti del tunnel, spingendo con i due gripper laterali. Quattro pistoni esercitano poi una forte pressione sulla tesa della fresa, che ruota e rompe la roccia grazie ai cutters di cui è dotata. Al centro della macchina, una trave di 50 metri consente di spostare e posare alla base della galleria travi curve di 25 tonnellate ciascuna, dove passerà tutta la rete dei sottoservizi. L’arco rovescio del tunnel, cioè l’arco capovolto posto alla base della galleria che ha la funzione di chiudere l’arco già realizzato in calotta, viene completato con un riempimento di calcestruzzo.

Concepita specificatamente per rispondere ai bisogni del cantiere CO5, questa fresa presenta diverse caratteristiche distintive, studiate sia per eseguire il primo rivestimento della galleria, sia per affrontare eventuali difficoltà geologiche. É dotata di un erettore di centine scorrevoli e di centine metalliche che consentono di accompagnare e bloccare eventuali movimenti del terreno oltre che di perforatrici destinate a realizzare dei sondaggi geognostici in avanzamento. Alcune bullonatrici, consentono inoltre di applicare bulloni ad attrito o autoforanti per il sostegno. Infine, sulla macchina si trovano anche dei laboratori per la proiezione del calcestruzzo.

Le due frese partiranno a poche settimane di distanza l’una dall’altra, scavando ognuna delle gallerie del tunnel di base dalla Francia in direzione Italia. Per il funzionamento di ogni macchina saranno necessarie 5 squadre da 25 persone l’una al lavoro su tre turni, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Il materiale viene poi evacuato su un nastro trasportatore che attraverso la pancia della fresa lo porta all’esterno. Le due TBM sono anche dotate di un laboratorio ad hoc che consente di pre-classificare i materiali di scavo, in vista della loro valorizzazione.

Dietro ogni fresa avanza un’altra macchina chiamata “Würm” (verme ndr), lungo 650 metri, che realizza il rivestimento di calcestruzzo definitivo del tunnel.

Scavare nel cuore della montagna

La scelta di questo tipo di fresa è dovuta a diversi fattori: il tipo di geologia che caratterizza le zone di scavo, formazioni relativamente compatte, omogenee e stabili; la grande profondità delle gallerie da realizzare, con oltre 2200 metri di coperture e i fenomeni geotecnici connessi, come distacchi o “colpi di montagna”. Senza dimenticare le alte temperature “naturali” presenti a queste profondità, messe inevidenza con il cunicolo esplorativo della Maddalena a Chiomonte che ha permesso di dimensionare questa nuova TBM.

Il cantiere operativo CO5

Il CO5 è il cantiere del tunnel di base del Moncenisio che attraversa sottoterra il confine tra Italia e Francia. Parte dalla discenderia di Villarodin-Bourget-Modane per raggiungere, attraversando il massiccio dell’Ambin, il sito di sicurezza sotterraneo di Clarea. In contemporanea ai 18 km di tunnel per le due canne che saranno scavati da frese gemelle (cioè 36 km totali), saranno realizzati anche 7,8 km di gallerie con metodo convenzionale. A questi lavori si aggiungono tutte le opere connesse e necessarie alla logistica. In totale, circa 15 km di gallerie verranno quindi realizzati con il metodo tradizionale, inclusa l’area di sicurezza sotterranea di Modane. Il cantiere occuperà circa 1.200 persone.

L’AI applicata alla prevenzione e alla lotta contro il cancro

Lions Club International lancia il nuovo service. In occasione dell’edizione 2024 di Just the woman I am

Nell’ambito della manifestazione Just The Woman I Am, I Lions Club International (Distretto 108ia1) dedicano le giornate del 1, 2, 3 marzo alla prevenzione medica, sensibilizzando il pubblico sulle nuove frontiere raggiunte dall’Intelligenza Artificiale applicata alla lotta contro il cancro.

Presso il villaggio della salute, in piazza San Carlo, oltre ai “classici” service offerti, quali: visite oculistiche e screening della vista, controllo nei, diagnosi precoce dislessia ed ecodoppler caroideo per patologie cardiovascolari, quest’anno ci sarà anche uno spazio dedicato alle tecniche radiomiche e all’uso dell’Ai in radiologia. Grazie all’equipe medica coordinata dal dottor Marco Grosso di Radiomics Lab, presente allo stand, si potrà vedere come l’applicazione dell’intelligenza artificiale e l’uso di nuove tecnologie permettano l’aumento di diagnosi precoci di patologie tumorali con ovvi benefici per la prognosi, le terapie e la qualità di vita dei pazienti. Un’opportunità resa possibile grazie all’appoggio e alla partecipazione dell’ASL TO3 in collaborazione con Radiomics Lab, coordinato dottor Marco Grosso, centro pilota piemontese per l’applicazione dell’Ai in medicina. Il laboratorio, che ha sede presso l’ospedale di Rivoli, è multidisciplinare e caratterizzato dalla presenza di medici, tecnici sanitari, informatici, giuristi e filosofi.

Le tecniche radiomiche rientrano nel campo dell’Intelligenza Artificiale come un “ramo dell’informatica che si occupa dell’acquisizione, ricostruzione, analisi e/o interpretazione di immagini mediche simulando il comportamento umano intelligente nei computer”. Le caratteristiche di imaging quantitativo, chiamate anche “caratteristiche radiomiche”, possono fornire informazioni più ricche sull’intensità, la forma, le dimensioni o il volume e la struttura dei fenotipi tumorali, utilizzando diverse modalità di imaging, come ad esempio, risonanza magnetica, TC, PET, ecografia, ecc.) Come spiega Elisa De Maria, past governator Lions Club International e referente dell’iniziativa Just the woman I Am: “L’idea di fondo è che le immagini mediche siano molto più ricche di informazioni di quanto l’occhio umano possa discernere. Con questo nuovo service vogliamo far conoscere a quante più persone possibile gli effetti positivi dell’intelligenza artificiale sulla nostra salute. Le recenti evoluzioni della medicina, alimentando la speranza e la corretta informazione”.

Borgo Dora: si accanisce a calci su un giovane riverso a terra

Gli agenti del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia hanno arrestato un cittadino marocchino di 33 anni gravemente indiziato di reati lesioni e resistenza a P.U.

Domenica pomeriggio, poco prima delle quattro, una volante viene inviata in Lungo Dora Napoli per la segnalazione tramite applicazione YOUPOL di attività di spaccio di sostanze stupefacenti in corso.

Al loro arrivo, gli agenti vedono un uomo prendere a calci un giovane riverso per terra. L’aggressore, accortosi della presenza della Polizia, cerca di allontanarsi dirigendosi verso il Ponte Carpanini. La vittima in stato di shock riferisce di aver avuto un diverbio con la controparte. Gli agenti intercettano il fuggitivo in Piazza Borgo Dora, quest’ultimo privo di vie di fuga brandisce una bottiglia di vetro tentando di colpire uno dei poliziotti che riesce a schivare i colpi. L’agente disarma l’uomo, un cittadino marocchino di 33 anni, ma questi oppone resistenza dimenandosi e cercando di colpire con calci e gomitate l’operatore di polizia. Nonostante la resistenza opposta, l’uomo viene messo definitivamente in sicurezza e tratto in arresto.

Un aiuto al progetto di vita delle persone con disabilità

Al via a Torino il primo master nazionale per la formazione di esperti nella progettazione personalizzata e partecipata 

Co-progettato da Università di Torino e Fondazione Time2, è il primo percorso di studi in Italia con l’obiettivo di offrire strumenti teorici e operativi per operare in maniera consapevole, autonoma, incisiva e inclusiva

Per la prima volta in Italia, al via il prossimo 8 marzo presso l’Università di Torino, il master dedicato alla formazione di nuove figure di sostegno: l’unico percorso nazionale realizzato per l’alta formazione di operatori esperti in costruzione e attuazione del progetto di vita personalizzato e partecipato delle persone con disabilità, rispettoso della convenzione ONU per i diritti delle persone disabili (CRPD). Un progetto che va incontro alla necessità di aggiornare le competenze degli operatori e di chi organizza i servizi per le persone con disabilità.

Il master nazionale in “Esperto/a in progettazione personalizzata e partecipata in attuazione della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità (CRPD)” è organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino; il nuovo percorso di studi, che prevede 35 posti, è stato co-progettato e finanziato dalla Fondazione Time2. Creata da Antonella e Manuela Lavazza, Fondazione Time2 è attiva dal 2019 per lavorare sui contesti e sulla loro accessibilità, con l’obiettivo di promuovere una cultura che favorisca i diritti dei giovani con disabilità e permetta loro di costruire un proprio progetto di vita indipendente.

Il master – che ha l’obiettivo di offrire strumenti teorici e operativi che permettano di operare in maniera consapevole, autonoma, incisiva e inclusiva – avrà una durata di 18 mesi per un valore di 60 crediti. Il costo, di 2.700€, sarà quasi totalmente coperto da 35 borse di studio offerte dalla Fondazione Time2 (una per partecipante) ciascuna del valore di 2000€ che ne permetterà l’accesso con la sola spesa di  700€.

Un percorso didattico che nasce in seguito all’approvazione della legge 227/21, intitolata “Delega al governo in materia di disabilità”, che permette di avviare un cambio di passo radicale nei confronti della conquista della cittadinanza delle persone con disabilità. Attraverso questa legge l’Italia si prepara a mettere in campo una riforma profonda dei servizi rivolti alle persone con disabilità, volta a superare in modo deciso assistenzialismo, custodia e istituzionalizzazione e rendere esigibili i diritti descritti dalla Convenzione ONU (CRPD).

Con un programma che tiene conto degli elementi giuridici e della conoscenza approfondita della suddetta Convenzione ONU, la formazione prevede lo studio di modelli interpretativi alternativi che prevedano l’interazione tra il mondo sociale e quello accademico con la formazione di processi di deistituzionalizzazione. Il percorso di studi si basa anche sulle metodologie di progettazione personalizzata, i percorsi di leadership e management di un gruppo di lavoro, gli approcci per il lavoro di comunità e quelli per l’inserimento efficace di lavoratori, tenendo conto anche di temi quali la multidiscriminazione e l’organizzazione dei servizi socio-sanitari.

«Fondazione Time2 agisce a diversi livelli per il cambiamento. Da un lato, offre opportunità concrete ai giovani con disabilità, dall’altro cerca di rimuovere le cause che limitano queste opportunità. Per questo abbiamo deciso di contribuire alla realizzazione del primo Master in progettazione personalizzata e partecipata in attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), realizzato con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Torino. Senza percorsi adeguatamente personalizzati e partecipati è difficile pensare che per i giovani con disabilità si realizzino le condizioni di uguaglianza e pari opportunità necessarie alla piena partecipazione alla società. Per ottenere questo c’è bisogno di esperti dotati di strumenti operativi utili a leggere le organizzazioni, orientarsi nei servizi sociali e sanitari e, conseguentemente, attuare interventi di tipo comunitario, progettando o modificando contesti di cittadinanza che consentano di sostenere la piena partecipazione delle persone con disabilità. Abbiamo ricevuto circa 120 candidature per 35 posti: questo è un dato rilevante che segnala come questi temi siano al centro del dibattito e dell’esigenza di formazione degli operatori. I 35 allievi potranno, grazie a Fondazione Time2, partecipare al Master favorendo di una borsa di studio che rende accessibile il costo del percorso. Anche questo è un obiettivo importante per noi: fare in modo che la formazione di alto livello non sia esclusiva», dichiara Samuele Pigoni, Segretario Generale di Fondazione Time2.  

Il corso è diretto da Cecilia MarchisioProfessoressa associata del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, che dichiara: «Per attuare la riforma in arrivo e rispondere alla giusta richiesta che viene dalle persone con disabilita e dalle loro famiglie, così come dagli operatori più attenti, è necessario formare professionalità nuove; servono professionisti e professioniste capaci di lavorare sui contesti per rimuovere le barriere che oggi impediscono alle persone con disabilitò di partecipare al mondo di tutti. Il master, che vanta fra i propri docenti i più qualificati e le più qualificate esperte nazionali sul tema, si propone di accompagnare la riforma dei servizi che discende dai decreti attuativi della 227/21, che stanno terminando l’iter di approvazione in questi giorni.  Gli operatori e le operatrici che il master formerà saranno in grado di accompagnare le proprie organizzazioni nella riorganizzazione, un passo necessario per adeguare i servizi al mandato di cittadinanza piena per tutti e tutte che la Convenzione ONU ci prescrive».

Il comitato scientifico è composto, oltre che da Cecilia Marchisio, da Barbara Bruschi, Vicerettrice alla didattica e Professoressa ordinaria del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione;  Natascia Curto, Ricercatrice presso lo stesso DipartimentoDaniele Piccione, Consigliere parlamentare del Senato della RepubblicaSamuele Pigoni, Segretario generale Fondazione Time2 Ciro Tarantino, Professore Associato dell’Università della Calabria.

Per ulteriori informazioni:

https://fondazionetime2.it/master/

https://www.dfe.unito.it/do/home.pl/View?doc=/didattica/master/progettazione_diritti_persone_con_disabilita.html

Acqua contaminata? Greenpeace presenta esposti alla magistratura

Riceviamo e pubblichiamo- Nei giorni scorsi Greenpeace Italia ha presentato degli esposti presso le procure territorialmente competenti di Torino, Ivrea, Alessandria e Novara, dove è stata accertata la contaminazione da PFAS (sostanze poli e perfluoroalchiliche) nelle acque potabili. L’organizzazione ambientalista chiede alla magistratura di prendere tutti i provvedimenti cautelari del caso per impedire che si continui a somministrare alla popolazione acque contenenti PFAS e per verificare se, considerato lo stato di inquinamento permanente di queste aree, sussistano le condizioni per ipotizzare i reati di disastro ambientale o innominato, e per omissione di atti d’ufficio conseguente il mancato rispetto della normativa sull’accesso agli atti.

LA NOTA DI GREENPEACE

«I nostri esposti confermano quanto la situazione PFAS in Piemonte sia fuori controllo. La Regione, il massimo organo sanitario, sembra non essere a conoscenza dell’operato delle proprie agenzie o si macchia di un reato per non rispondere alle istanze di Greenpeace. Nell’alessandrino gli enti pubblici hanno permesso per anni l’erogazione di acqua contaminata e si sono attivati solo dopo l’interessamento di Greenpeace e solo in alcuni comuni. Tutto questo è inaccettabile», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia. «Chiediamo alla magistratura di indagare perché finora chi dovrebbe garantire la sicurezza della cittadinanza si è limitato a cercare di sminuire il problema, sostenendo che i valori rilevati da Greenpeace sono nella norma. Il punto è che i limiti attuali ci espongono a dosi pericolose di queste sostanze. Esiste, infatti, un evidente scollamento tra le preoccupazioni della comunità scientifica e il limite imposto dalle norme europee, pari a 100 nanogrammi per litro per la somma di 24 molecole, che entrerà in vigore tra l’altro solo nel 2026».

Uno degli esposti riguarda l’operato della Regione Piemonte che all’istanza di Greenpeace di prendere visione degli esiti di analisi sulla presenza di PFAS nelle acque potabili, ha rispostotramite una missiva redatta dal Settore Servizi Ambientali in cui si legge che “le informazionirichieste non sono in possesso della Regione Piemonte”, rimandando alla Direttiva Europea 2184/2020 destinata a entrare in vigore solo nel gennaio 2026 e invitando l’organizzazione ambientalista a chiedere i dati ai gestori. Una risposta che non sembra corrispondere alla realtà dei fatti, considerando che ARPA Piemonte e ASL Alessandria, enti che fanno capo alla stessa Regione, da anni conducono analisi sulle acque potabili. Le possibili spiegazioni sono due: o il massimo ente regionale in materia ambientale e sanitaria non è al corrente dell’operato dei propri organi tecnici (ARPA e ASL Alessandria), oppure la Regione non ha rispettato la normativa vigente sull’accesso agli atti, rendendosi così responsabile del reato di cui all’art. 328 del codice penale.

Un ulteriore aspetto rilevato nella denuncia di Greenpeace riguarda la disparità degli interventi messi in atto dagli enti pubblici (Regione, ASL e ARPA) in presenza di contaminazione dell’acqua potabile in alcuni comuni dello Scrivia. Mentre a Montecastello i dati raccolti nell’estate del 2020 da ARPA Alessandria hanno permesso degli interventi a tutela della comunità residente, in altri paesi come Alzano Scrivia, Guazzora, Isola Sant’Antonio e Molino dei Torti, in cui sono stati riscontrati simili livelli di inquinamento, non è stato mai preso alcun provvedimento per tutelare la salute pubblica nonostante il problema fosse noto da tempo. Curiosamente, dopo appena nove giorni dalla richiesta di Greenpeace Italia di prendere visione dei dati sui PFAS nelle acque potabili, una nota inviata dall’ASL di Alessandria all’organizzazione ambientalista informa che “dal 7 agosto 2023 la rete idrica (nei quattro comuni, ndr) è stata posta sotto alimentazione proveniente dalla galleria filtrante di Tortona”, comune in cui, seppur con valori inferiori, il PFOA, una molecola del gruppo dei PFAS nota per essere cancerogena, viene abitualmente rinvenuta. Parallelamente, a Castelnuovo Scriva, dove i dati del 2023 mostrano livelli di contaminazione paragonabili, non risulta essere stato messo in atto un cambio di fonte di approvvigionamento.

Riguardo i dati della città metropolitana di Torino, l’organizzazione ambientalista invita la magistratura ad approfondire alcune questioni, valutando anche l’operato di Regione Piemonte, ASL e ARPA. I dati consegnati a Greenpeace Italia da SMAT – ente gestore del servizio idrico integrato per la città metropolitana di Torino – indicano la presenza di un PFAS specifico, il cC6O4 o C6O4 prodotto in Italia solo da Solvay Specialty Polymers di Alessandria. Nell’acqua potabile di quattordici comuni (Agliè, Avigliana, Baldissero Canavese, Bardonecchia, Bruino, Caprie, Cintano, Pavone Canavese, Pinerolo, San Maurizio Canavese, Susa, Torino, Venaus, Villar Focchiardo) è stato ritrovato il solo C6O4, con un picco di 66 nanogrammi per litro a Cintano, a pochi chilometri da Ivrea. È doveroso chiarire come questa sostanza inquinante prodotta dalla Solvay di Alessandria sia arrivata nelle acque potabili di Torino e di altri comuni molto distanti. Per quanto riguarda il PFOA, noto cancerogeno, la presenza è stata accertata in decine di comuni, inclusi alcuni della Val di Susa, per un totale di 125 mila persone potenzialmente esposte. Il valore più elevato è stato riscontrato da SMAT il 29 marzo 2023: 96 nanogrammi per litro nella rete potabile della frazione Madonna della Losa nel comune di Gravere, a oltre mille metri di altitudine. Ulteriori criticità si registrano in altri comuni come, ad esempio, Chiomonte, dove i valori di PFAS riscontrati nell’acqua potabile erano superiori ai limiti di sicurezza fissati nel 2017 nella zona rossa del Veneto. Anche per il PFOA, trattandosi di contaminazioni non da sottovalutare, è necessario individuare le fonti inquinanti.

Lancio di bici dai Murazzi: chiesti 14 anni per il ragazzo maggiorenne

Erano in cinque i ragazzi che la sera del 21 gennaio dello scorso anno lanciarono una bici di 20 chili dal parapetto dei Murazzi a Torino. Tre di loro, minorenni, sono già stati condannati per tentato omicidio, uno a nove anni e sei mesi, nove anni e quattro mesi all’allora 15enne  e sei anni e otto mesi alla ragazza che era allora minorenne.  Quell’atto criminale ha causato una paralisi irreversibile allo studente di medicina palermitano Mauro Glorioso, colpito dalla bici. Nei confronti del maggiorenne l’accusa ha chiesto oggi 14 anni in rito abbreviato,  sempre per tentato omicidio.

La classifica degli ospedali piemontesi in Italia e nel mondo

Questa la classifica World’s Best Hospitals 2024 di Newsweek e Statista

1° in Italia Gemelli di Roma
10° Molinette (165° al mondo e 1° in Piemonte)
23° Mauriziano (2° in Piemonte)
43° Giovanni Bosco (3° in Piemonte)
62° Cardinal Massaia Asti
88° SS. Annunziata di Savigliano
98° Santi Antonio e Biagio Alessandria
104° Sant’Andrea Vercelli
107° Santa Croce e Carle di Cuneo
110° Rivoli
118° Gradenigo
130° San Luigi Orbassano