Stava consegnando del materiale nel golf club di Avigliana di cui è fornitore, il quarantenne che è stato accoltellato ed ora è ricoverato in pericolo di vita all’ospedale di Rivoli, dopo essere stato colpito da un fendente a un fianco. A colpirlo sarebbe stato un dipendente della struttura di 52 anni, forse per un diverbio sulla merce. L’aggressore è stato fermato dai carabinieri di Avigliana e Rivoli.
Dal 21 al 29 aprile 2024 la novena predicata dalla Famiglia Cottolenghina. Martedì 30 aprile la Celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Repole e la benedizione del nuovo Studentato «CStudio»
Le celebrazioni per la Festa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786 – 1842) di martedì 30 aprile 2024 quest’anno sono arricchite dal 90° anniversario della canonizzazione del Fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, proclamato santo il 19 marzo 1934 nella Basilica di San Pietro da Papa Pio XI, che definì il Cottolengo «il gigante della carità».
La novena
Da domenica 21 a lunedì 29 aprile 2024nella chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino (via Cottolengo 12), tutti i giorni, alle ore 17 si tiene la novena in preparazione alla Solennità del Santo Cottolengo di martedì 30 aprile. Predicano diversi rappresentanti della Famiglia Carismatica Cottolenghina sul tema della preghiera, a partire dagli Orientamenti Pastorali del Padre Generale Padre Carmine Arice per il 2023-2024 «Preghiera e cura della spiritualità, primo impegno della Piccola Casa».
La novena viene trasmessa in diretta streaming su www.cottolengo.org
La Festa martedì 30 aprile
Nella solennità di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, martedì 30 aprile 2024, le celebrazioni si aprono alle ore 7 nella chiesa della Piccola Casa di Torino (via Cottolengo 12) con la S. Messa presieduta da Mons. Alessandro Giraudo, Vescovo Ausiliare della diocesi di Torino.
Alle ore 8.30 Padre Carmine Arice presiede la Celebrazione eucaristica per la Scuola Cottolengo.
Alle ore 10.30 Mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, presiede la solenne Concelebrazione eucaristica. A seguire l’Arcivescovo benedice i locali del nuovo Studentato “CStudio” nella Piccola Casa, in via Ariosto 9, aperto lo scorso settembre. La celebrazione eucaristica delle ore 10.30 viene trasmessa in diretta streaming su www.cottolengo.org.
Alle ore 16 Padre Ugo Pozzoli, Vicario episcopale per la Vita Consacrata della diocesi di Torino, presiede la Celebrazione eucaristica nell’RSA Annunziata della Piccola Casa e, alla stessa ora, Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo emerito di Torino, presiede la Celebrazione eucaristica nella chiesa Beato Pier Giorgio Frassati della Piccola Casa.
Alle ore 17.30, infine, don Michele Viviano, salesiano, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, guida i Vespri solenni nella Chiesa della Piccola Casa.
«Quest’anno le celebrazioni per la festa del Santo Cottolengo hanno il gusto del ringraziamento per i 90 anni dalla canonizzazione», sottolinea Padre Arice, «celebrare, nella Chiesa, non significa solo ricordare, ma soprattutto rinnovare, cioè comprendere come oggi possiamo incarnare il carisma del fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, testimone della carità, ma prima di tutto della fede in Gesù Cristo. Questo presuppone, dunque, una comunione con il Signore ed anche una cura della preghiera e della spiritualità, su cui è incentrata la novena di quest’anno».
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Ferito all’occhio da un sasso tirato contro l’auto
Un nuovo episodio dopo quello dei giorni scorsi di lancio di sassi contro le auto in transito in corso Massimo d’Azeglio a Torino. I carabinieri della stazione San Salvario hanno fermato di nuovo il 25enne egiziano protagonista degli altri due episodi. Aveva appena lanciato una pietra contro una vettura rompendo il vetro anteriore e ferendo uno dei passeggeri alla mandibola e all’occhio destro.
Centinaia di ragazzi e ragazze nella mattinata di oggi, venerdì, sono tornati in piazza a Torino e in molte altre città per manifestare contro i cambiamenti climatici.
Il corteo si è svolto in via Nizza con partenza dalla stazione di Porta Nuova fino al grattacielo della Regione Piemonte.
Alla manifestazione hanno aderito anche Cgil, Cisl, Uil di Torino. Disagi per i mezzi pubblici deviati nella zona.
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Prende il via la prossima settimana la seconda fase dei lavori nel parcheggio D’Annunzio, posto tra l’omonima via e via Braccini, che hanno l’obiettivo di rendere più fruibile e al contempo anche più accogliente l’area di sosta.
L’intervento di sistemazione del piazzale – leggermente ribassato rispetto al piano stradale e situato nei pressi di ambulatori dell’Asl, residenze e uffici, e con una superficie di circa 7mila metri quadrati – era iniziato lo scorso mese di febbraio.
Da lunedì prossimo 22 aprile tornerà accessibile una parte dell’area interessata dalla prima fase dei lavori – la cui riapertura completa è fissata per lunedì 6 maggio – e gli stalli presenti, riorganizzati, saranno nuovamente a disposizione per la sosta dei veicoli.
Contestualmente, e fino alla conclusione del cantiere verrà chiusa la parte restante del piazzale che, dopo la riqualificazione degli spazi che prevede la sostituzione della pavimentazione esistente con il ripristino della permeabilità del terreno, la messa a dimora di nuovi alberi e l’inserimento di strutture ombreggianti, risulterà completamente trasformato.
In parallelo proseguiranno gli interventi sul parcheggio annesso alla sede degli uffici comunali di corso Ferrucci. Rimarrà invece sempre libera e accessibile da via Gabriele D’Annunzio l’area sottostante il giardino pensile dove non sono previsti lavori.
L’intervento, finanziato con risorse del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è parte del “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”, consentirà altresì di aumentare la resilienza degli insediamenti urbani soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme.
Torino Click
Un nuovo studentato nell’area ex Diatto
La residenza, chiamata Taurasia Living Torino, è stata realizzata da Patrizia SE, gestore di investimenti nel mercato immobiliare, si estende su 13mila metri quadrati di spazi residenziali distribuiti su cinque piani.
La struttura, già operativo da alcuni mesi, conta 582 camere singole, di cui 30 per disabili, un parcheggio interrato da 144 posti, con stalli disabili e colonnine di ricarica, spazi comuni come sale studio, palestra e sala cinema, lavanderia e un giardino di 6mila metri quadri che sarà aperto alla cittadinanza.
Il complesso ha ottenuto la certificazione LEED Gold, grazie all’adozione di una serie di accorgimenti per migliorare l’efficienza energetica, ridurre le emissioni di anidride carbonica e migliorare la qualità dell’ambiente.
Attualmente gli ospiti sono al 60% stranieri provenienti da Francia, Spagna e Turchia e al 40% italiani soprattutto del centro e sud Italia, principalmente studenti del Politecnico.
TORINO CLICK
In riferimento alla notizia del divieto di fumo all’aperto a Torino, Epat Ascom esprime la propria posizione su una norma che ha suscitato immediate reazioni nei settori del commercio che hanno un’attività sul suolo pubblico.
“Siamo sicuramente favorevoli ad una maggiore tutela della salute delle persone – spiega Vincenzo Nasi, presidente dell’Associazione torinese dei pubblici esercizi Epat Ascom – ma quanto apprendiamo dai giornali sull’imminente divieto di fumo all’aperto sta generando molte domande e dubbi tra gli operatori.
La delibera del Comune di Torino approvata in Consiglio, che non abbiamo avuto ancora la possibilità di vedere, pone il divieto di fumo in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza e in ogni luogo all’aperto ad una distanza inferiore di 5 metri da altre persone, senza il loro consenso esplicito. Questo significa includere anche i dehor dei ristoranti e dei locali.
La norma lascia interdette le categorie commerciali interessate, dal momento che non esplicita come avverrà l’applicazione nei luoghi di ristoro all’aperto e quali siano i doveri e le responsabilità degli operatori. Se alla fermata del bus nessuno controllerà se il divieto venga rispettato, tra i tavoli di un dehor chi dovrà controllare sarà naturalmente l’esercente, andando ad aggiungere un ulteriore onere e una nuova difficoltà a quelli già esistenti.
La pratica dell’obbligo di consenso tra i clienti, inoltre, rischia di generare tensioni e conflitti tra i clienti da dirimere, che si aggiungono alle molteplici sfide già presenti nella gestione giornaliera.
Un confronto preventivo con gli operatori avrebbe fatto affiorare fin da subito le difficoltà di questa norma. Non a caso i Paesi dell’Unione Europea, compresa l’Italia, si sono fermati di fronte all’ipotesi di fumo nei luoghi pubblici all’aperto e altre città hanno definito meglio le circostanze, dove il divieto esiste dal 2021, seppur con altri parametri, e dal 2025 si estenderà a tutte le aree pubbliche, escludendo però proprio i dehor.
Le categorie dei gestori di locali e dei ristoratori sono assolutamente disponibili a dare il proprio contributo per definire meglio le forme di applicazione e di controllo della norma per gli aspetti che li riguardano, auspicando che la città voglia riconsiderare il testo e la disposizione con l’obiettivo di arrivare ad una norma chiara, effettivamente realizzabile, e non foriera di dubbi ed oneri che, in caso di impossibilità di controlli pubblici, scarichi le responsabilità solo sugli operatori che utilizzano spazi all’aperto per le loro attività.
Mara Martellotta
“Officina Apprendisti”, un’iniziativa della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino, realizzata con il sostegno della Fondazione CRT
L’obiettivo è avvicinare i giovani al mondo della politica, spiegandone i vari aspetti attraverso un approccio e un linguaggio a loro misura, promuovendo il valore della democrazia come luogo del dialogo e della ricerca delle migliori condizioni per vivere, educando alla coscienza critica e alla cultura dell’approfondimento. E poi ancora, far conoscere il sistema delle istituzioni, parlare di valori, fornire ai ragazzi occasioni per esprimersi, ascoltando la loro voce per meglio comprendere ciò che pensano.
Un impegno di cui si fa carico l’Officina Apprendisti, una delle iniziative lanciate dalle Piccole Officine Politiche della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino che, attraverso un progetto realizzato con il sostegno della Fondazione CRT, quest’anno coinvolge complessivamente oltre quattrocento ragazzi di età compresa tra i dodici e i diciotto anni, perlopiù studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Torino e area metropolitana e giovani della scuola di formazione professionale.
La militanza nei partiti sempre più rara, un diffuso sentimento di sfiducia e di distanza rappresentano i segni evidenti della generale crisi nel rapporto tra cittadini e mondo della politica. Ripartire dalle giovani generazioni è quindi importante, poiché spesso sono capaci di offrire occasioni di cambiamento e sono anche fonte di speranza. Registriamo infatti, in queste occasioni, segnali d’interesse e di partecipazione quando i giovani stessi sono messi nella condizione di sentirsi protagonisti e non solo ricettori di contenuti.
“È importante – osserva monsignor Alessandro Giraudo, il Vescovo ausiliare di Torino – tener conto dei mutamenti avvenuti nelle idee e negli atteggiamenti dei giovani stessi. È cambiato il loro modo di approcciare e considerare le questioni sociali e, soprattutto, appaiono tutt’altro che indifferenti se avvicinati e stimolati nel modo giusto. Le iniziative dalla Pastorale sociale e del lavoro – sottolinea monsignor Giraudo – lo confermano e mostrano la forte esigenza di affrontare con le giovani generazioni i temi legati al sociale e al politico. Siamo altresì contenti di portare l’Officina Apprendisti come buona pratica all’interno del contesto della prossima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, che si terrà a Trieste dal 3 al 7 luglio”.
“’L’Officina apprendisti’, partita a pochi mesi di distanza dall’Officina impegnati, è un vero e proprio laboratorio di cittadinanza e di futuro ed è per questo che Fondazione CRT, da sempre a fianco delle iniziative che valorizzano e formano il capitale umano, sostiene questo importante progetto della Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino, da anni in prima linea nella formazione sociale e politica – afferma il Presidente di Fondazione CRT, Fabrizio Palenzona. È attraverso queste attività che i giovani possono riscoprirsi protagonisti attivi della società e delle istituzioni, con la speranza che le nuove generazioni trovino lo stimolo per portare idee nuove ed energie all’interno del dibattito politico”.
Il progetto, peraltro, “è in piena sintonia con le linee approvate dal Consiglio di indirizzo sul tema del contrasto alla povertà educativa – prosegue il Consigliere di Indirizzo di Fondazione CRT e Coordinatore della Commissione Cultura, Giampiero Leo –. Nello specifico il Consiglio ha molto insistito sulla necessità e urgenza di investire sulla formazione alla Cittadinanza attiva e alla politica”.
“Nei laboratori di politica di Officina Apprendisti, ma potremmo parlare anche di laboratori di “educazione civica”, – spiega Alessandro Svaluto Ferro, direttore della Pastorale diocesana Sociale e del Lavoro – si impiegano app che consentono di animare gli incontri, si svolgono lavori sui mezzi di informazione cartacei e virtuali, si utilizzano video e vengono organizzati incontri con testimoni significativi sia del passato sia del presente allo scopo di riflettere sui temi della democrazia e dei diritti, si organizzano ricerche per conoscere più in profondità il territorio dell’istituto scolastico che partecipa al progetto. Inoltre, tra le varie attività, vengono proposti giochi per insegnare il valore della cooperazione e simulare alcune attività svolte dal consiglio comunale. È nostro interesse avvicinare i giovani alla bellezza dell’impegno per il territorio, appassionandoli alla politica con la P maiuscola. Ringraziamo la Fondazione CRT per aver creduto fortemente in questa progettualità e per averci accolto nell’audizione con la Commissione Cultura, occasione di dialogo e scambio reciproco di considerazioni e di idee. Siamo pertanto fiduciosi di poter allargare la proposta ad altre realtà formative e giovanili anche nel corso del prossimo anno sociale e scolastico grazie al sostegno della Fondazione”.
Le Piccole Officine Politiche
Per avvicinare i giovani alle tematiche della politica, La Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino ha realizzato, a partire dal 2011, sei edizioni della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico, e, a partire dal 2017, l’esperienza della Scuola si è trasformata e ampliata in una serie di iniziative gestite sotto la denominazione di Piccole Officine Politiche, differenziate in relazione ai destinatari. Sono nate l’Officina Impegnati, rivolta a chi opera in politica; l’Officina Interessati diretta a coloro che sono attivi nel sociale, seguono le vicende politiche, ma non ne sono protagonisti; l’Officina Educatori per chi opera con i giovani nella formazione; l’Officina Aperta che è dedicata a tutti quelli che sono lontani dalla politica e l’Officina Apprendisti destinata alle giovani generazioni.