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Torino, task force internazionale su salute e cultura

Alla Cavallerizza Reale esperti nazionali e internazionali hanno dibattuto e documentato l’impegno a cercare nuovi percorsi per la salute delle persone, attraverso i linguaggi e le pratiche culturali, la promozione della ricerca, la valutazione e lo sviluppo di competenze. Lanciata la prima task force internazionale sulla partecipazione culturale e l’espressione creativa per il ben-essere, promossa dalla Rete HPH: sarà a guida italiana

Sarà la prima task force internazionale a promuovere e studiare gli impatti della cultura sulla salute: è stata lanciata a Torino nella mattinata di ieri, mercoledì 5 giugno, all’evento intitolato “La cultura come risorsa per la salute. Salute & Cultura – L’altra dimensione della cura”, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale.

La giornata di studi, organizzata dalla Rete Piemontese HPH – Health Promoting Hospitals & Health Services, con le Reti Italiane e internazionali HPH, in collaborazione con CCW-Cultural welfare center, ha visto la partecipazione di esperti nazionali e internazionali per dibattere e documentare limpegno a ricercare nuovi percorsi per la salute, la qualità e dignità di vita delle persone, riconoscendo il valore attestato da un corpo crescente di evidenze e di raccomandazioni di policy OMS dei linguaggi e delle pratiche culturali.

“La Rete piemontese HPH ha proposto al network internazionale la creazione di una task force della Rete HPH su Salute e Cultura, che è stata approvata dall’assemblea generale il 17 maggio scorso, contestualmente a una seconda, centrale, sul ben-essere dei professionisti della sanità, che sarà sempre a guida italiana”, spiega Giuseppina Viola, referente Comunicazione e Formazione della Rete HPH Italia. La Rete HPH è stata fondata dall’OMS nel 1988 per orientare le organizzazioni sanitarie: promuove e diffonde principi raccomandazioni e standard riconosciuti a livello internazionale per gli ospedali e i servizi sanitari territoriali, sulla base dei principi della Promozione della Salute definiti nella carta di Ottawa (1986) e nei documenti successivi.

Le task force della Rete sono un riferimento per il supporto tecnico, organizzativo e scientifico sulla promozione della Salute” afferma Viola. “In questo caso, partendo dalla forte esperienza di progettualità sviluppate in Piemonte in alleanza e collaborazione tra i mondi della Cultura e Salute e dalle segnalazioni emerse da una recente ricerca nazionale che abbiamo condotto come rete, ci confrontiamo con i membri del network internazionale HPH. La task force internazionale HPH è quindi un salto di scala per azioni che possano rispondere a standard, con competenze mirate in medical humanities, ricerca valutativa, essere replicabili ed entrare stabilmente in protocolli di cura e prevenzione”.

La Professoressa Chiara Benedetto, presidente di MAMD-Fondazione Medicina a Misura di Donna, ente co-organizzatore della giornata di studi, dichiara: “L’Ente che presiedo, fin dagli esordi, nel proprio statuto evidenzia come asse strategico lo sviluppo di cooperazioni sistematiche e sistemiche tra ricerca scientifica, cultura e innovazione tecnologica per la creazione di contesti salutogenici di promozione della salute in una visione biopsicosociale, e nellaccompagnamento di percorsi di cura e gestione delle patologie. Dal 2011, nella Struttura Complessa Universitaria di Ginecologia e Ostetricia 1 del presidio ospedaliero S. Anna, nostra sede operativa, è stato attivato il programma di ricerca-azione Culture, Health and Social Changecon progettualità che hanno cambiato il volto e il clima operativo di un intero blocco ospedaliero: con le arti visive, sempre partecipate, e con la musica. Ne sono un esempio le Vitamine jazz” è il più grande e longevo programma di musica dal vivo mai realizzato in un ospedale (oltre 400 appuntamenti dal 2017), grazie alla generosità della comunità di artisti di Torino”.

“Pensare alla Salute in termini di ben-essere e di qualità di vita delle persone ci permette di considerare la cultura come uno degli elementi chiave per raggiungerla, per questo dal 2017 abbiamo avviato unindagine sul profondo rapporto tra Cultura e Salute”, afferma la responsabile della Missione Favorire partecipazione attiva, Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo, Sandra Aloia. “Questo ci ha portati allo sviluppo di unesperienza pionieristica di progettazione collettiva, di ricerca e formazione di operatori di diversi campi sul welfare culturale, per realizzare modelli replicabili e facilitare il dialogo con le istituzioni territoriali nellassumere idonee politiche pubbliche”.

Il Piemonte, con il network di realtà che da anni si adoperano per la promozione e la valutazione degli interventi culturali in termini di impatto sulla salute e che hanno sostenuto la due giorni torinesi di incontri e riflessioni sul tema, si può infatti considerare una sorta di laboratorio di esperienze nel settore.

Le evidenze sul ruolo della cultura nella promozione della salute

Il corpus delle evidenze scientifiche sul ruolo della Cultura nella promozione della Salute fisica e mentale, nella prevenzione delle malattie degenerative e nei percorsi di gestione e cura delle patologie è straordinariamente significativo. Nel 2019, OMS-Organizzazione mondiale della Sanità ha prodotto un report che riassume i risultati di oltre 3mila studi pubblicati fra il 2000 e il 2019, che hanno a che fare con la prevenzione delle malattie e la gestione della salute. Risultati che gettano le basi per un’efficace promozione della salute. “La partecipazione culturale e la fruizione delle arti si propongono come uno strumento potente per un nuovo welfare – sostiene il prof. Enzo Grossi, epidemiologo, ricercatore, socio di CCW-Cultural Welfare Center -, creando le basi per nuove politiche di ben-essere sociale e individuale. Il corpus delle prove scientifiche sul ruolo delle arti nella promozione della salute in soggetti sani e malati è impressionante, più di 10mila studi scientifici, oltre 3mila studi clinici randomizzati e centinaia di revisioni sistematiche e metanalisi, con i più rigorosi criteri di valutazione solitamente usati in campo farmaceutico. Tutto questo si può e deve tradurre in azioni politiche”.

In questa direzione, l’8 marzo 2020, il primo giorno del primo lockdown, per rispondere con impatto alle grandi sfide sociali acuite dalla pandemia, da esperti provenienti da diverse discipline è nato a Torino CCW-Cultural welfare center, il primo centro italiano di ricerca su Cultura e Salute, per accompagnare la ricerca valutativa, l’innovazione con la ricerca-azione e la costruzione di competenze e i decisori. Sottolinea Catterina Seia, presidente del CCW – Cultural Welfare Center. “Le politiche europee danno forti segnali di legittimazione alla relazione tra Cultura e Salute, indicata dall’Agenda Europea della Cultura 2030 come pilastro per le prossime decadi e il Piano di lavoro UE per la Cultura 2023-2026 include tra i 21 assi l’obiettivo di potenziare la partecipazione culturale. Va sostenuta la ricerca valutativa e costruite nuove competenze sulle medical humanities. CCW con la CCW School ha formato oltre 3000 professionisti in Italia e ha lanciato la terza edizione del Master Executive Cultura & Salute”.

“In questi anni il nostro Paese e più in generale il nostro Continente si stanno confrontando con fenomeni mondiali, di vasta portata, che hanno bisogno di risposte multidimensionali in termini di Salute (promozione, prevenzione, gestione e trattamento): l’invecchiamento della popolazione e la salute mentale dei giovani”, spiega Annalisa Cicerchia, Professoressa di Economia della Cultura all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Primo ricercatore ISTAT, Vice Presidente di CCW.

“L’invecchiamento della popolazione si accompagna in Italia all’“inverno demografico”: all’aumento della durata della vita si accompagna la denatalità. Si vive di più, ma non sempre in salute. Un numero crescente di over 75, soprattutto donne, vive in solitudine, con le conseguenze che l’isolamento comporta, dal declino cognitivo alla depressione. Tuttavia, prima che si renda necessario un trattamento medico convenzionale, ci sono lunghissime fasi in cui le risorse della comunità, la cultura possono svolgere un ruolo centrale, come indica la strategia delle Nazioni Unite per l’invecchiamento in salute: dalla musica alla lettura, ai film, al disegno, se possibile in un contesto di relazioni sociali. In Italia ci sono quasi 4mila musei e circa 9mila biblioteche: una rete di servizi culturali che è già una risorsa e non è difficile da attivare nella direzione di rispondere a queste domande.

Quanto detto per gli anziani – prosegue Cicerchia – vale per i grandi dimenticati, i ragazzi e in modo particolare le ragazze, la cui salute mentale è gravata da ipoteche oggettive di condizioni come la pandemia, la fragilità intensa, il bullismo e al cyberbullismo e ai problemi dell’ambiente, l’ansia per la guerra e l’incertezza del futuro. Una situazione che pone domande drammatiche, che non si possono trattare con la sola assunzione di un farmaco. Prima che necessitino di soluzioni di tipo psichiatrico o farmacologico, ci sono tante possibilità di intervento. L’esperienza della piattaforma di dialogo strutturato tra la Commissione Europea e il settore culturale Voices of Culture, che ha dedicato una sessione alla salute e al benessere mentale dei giovani, mostra che c’è già tanto in moto in tal senso: non solo si può fare, ma si fa”.

Come? Un possibile sviluppo è stato illustrato dal direttore del Centro nazionale per la promozione della Salute e prevenzione delle malattie dell’ISS-Istituto superiore di Sanità, Giovanni Capelli. “La prescrizione sociale, adottata nei paesi nordici e nel mondo anglosassone da tre decadi, è un mezzo che consente ai professionisti e ai servizi sanitari di utilizzare risorse non sanitarie presenti nella comunità per rispondere ai bisogni dei propri pazienti, migliorandone la salute e il ben-essere. Le prove scientifiche dimostrano che i fattori sociali, come per esempio l’istruzione, il reddito e le condizioni abitative influenzano i comportamenti sanitari e hanno un forte impatto sulla salute. È quindi necessario ripensare lequilibrio tra il modello di cura biomedico e quello sociale e psicologico nella pratica clinica, favorendo un approccio più personalizzato alle cure.

La prescrizione sociale lavora sui determinanti sociali della salute, riducendo potenzialmente la domanda di assistenza sanitaria e i relativi costi. Essa si rivolge in particolare alle persone che richiedono un supporto emotivo e sociale superiore a quello che può essere reso disponibile nellassistenza sanitaria, come per le persone con patologie croniche o socialmente isolate, con disturbi mentali o vulnerabili a causa dell’età o della condizione economica. Le risorse della comunità alle quali dare accesso al paziente tramite la prescrizione sociale vanno calibrate in base ai bisogni individuali, includendo l’attività fisica, le attività artistiche, occupazionali o di volontariato, il supporto per lesercizio dei diritti sociali, al credito o allalloggio. La prescrizione sociale ha grandi potenzialità anche per la promozione della Salute, in particolare per lo sviluppo infantile precoce e il supporto alla genitorialità. Vanno create le condizioni per attuarla, competenze e processi. Per questa ragione abbiamo tradotto con DoRS e CCW il manuale di Prescrizione sociale elaborato dall’OMS e lo stiamo diffondendo in Italia”.

 

Spinto con forza cade: uomo in gravi condizioni

Un uomo di 47 anni è  caduto nella tarda serata di ieri a Biella e si trova in gravi condizioni. Le ricostruzioni degli investigatori hanno condotto a pensare che la caduta sia dovuta ad un litigio avvenuto in strada, nei pressi di via Lanzo, nella zona posteriore lo stadio comunale. L’uomo sarebbe caduto perché spinto con forza ed è  ora ricoverato all’ospedale di Ponderano, nel Biellese. È stato tradotto in ospedale dai sanitari e la polizia ha iniziato a raccogliere testimonianze per ricostruire i fatti.

Scappano dal supermarket con 800 euro di spesa rubata

Due donne e un uomo hanno rubato merce per 800 euro in un supermercato di Asti e sono fuggiti su un’auto ma sono stati bloccati da una Volante della Polizia subito dopo il fatto. Gli agenti sono stati chiamati dai responsabili della sicurezza di un supermercato di corso Casale, accortisi che una donna aveva preso  merce dagli scaffali e poi era riuscita a fuggire senza pagare. All’esterno ad attenderla c’era un’auto con con i complici pronti a fuggire.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Radio Soccorso Stradale, una piccola realtà che fa le cose in grande

Radio Soccorso Sociale di Torino è un’associazione di volontariato aderente all’ANPAS e nel chiedere sostegno ai cittadini con la devoluzione del 5 per mille dell’imposta sul reddito individua i settori di riconosciuto interesse pubblico per finalità di utilità sociale in cui opera.

Radio Soccorso Sociale cerca nuovi volontari e manifesta come l’attività in cui si esprime vada oltre il semplice volontariato e sia un gesto di umanità che non solo aiuta gli altri, ma arricchisce profondamente la stessa vita di chi dona il proprio tempo.

La Pubblica Assistenza Radio Soccorso Sociale è stata fondata nel 2011 e è regolarmente iscritta al Runts, registro unico degli enti del Terzo Settore, è composta esclusivamente da volontarie e volontari che dedicano la loro passione e il loro impegno alla causa dell’Assistenza sociale, dell’accompagnamento di malati oncologici e di persone disabili.

Nello specifico Radio Soccorso Stradale si occupa dell’accompagnamento delle persone malate oncologiche presso il Coes ( Centro oncologico ematologico subalpino di Torino), l’Istituto di Candiolo e l’Ospedale San Luigi di Orbassano.

Su richiesta accompagna persone ricoverate presso strutture sociosanitarie al di fuori del Comune di Torino nei vari ospedali per visite mediche o esami ambulatoriali. Si occupa anche dell’accompagnamento dei bambini malati oncologici e leucemici provenienti da Paesi esteri in cura all’Ospedale Regina Margherita, assicurando anche il trasporto dagli aeroporti di Malpensa e Orio Al Serio in occasione del loro arrivo o partenza dall’Italia, nonché dell’accompagnamento degli stessi in occasione di soggiorni al mare o in montagna (Forno di Coazze) e in altre attività ludiche.

Tutto questo grazie a soli 22 volontari e volontarie attivi sul territorio. Nel 2023 il valore sociale della loro opera volontaristica è stato quantificato in oltre 126 mila euro. Sono stati percorsi più di 58 mila chilometri con le cinque auto in dotazione. I volontari hanno donato 6310 ore del loro tempo libero, di cui 4430 nel trasporto di pazienti e 1880 ore nella gestione organizzativa dell’associazione.

“Con Radio Soccorso Stradale è possibile trasformare parte del proprio tempo libero in un dono prezioso per chi sta affrontando momenti difficili – afferma la presidente di Radio Soccorso Sociale, Maria Grazia Ferusso – nel lanciare un appello per la ricerca di nuovi volontari. Il volontariato è un atto di generosità e di amore che arricchisce chi lo riceve, ma ancor più chi lo dona. Un aiuto per continuare ad aiutare”.

“Radio Soccorso Stradale rappresenta una risorsa fondamentale per la comunità in cui opera. L’impatto sociale di questa realtà, relativamente piccola, esprime il grande valore dell’azione del volontariato e indica come l’agire di ogni singolo individuo sia determinante e possa contribuire positivamente. Invito dunque la cittadinanza ad avvicinarsi alla nostra associata Anpas, facendo volontariato,arricchendo e conferendo valore sociale al tempo libero.

È possibile sostenere l’associazione Radio Soccorso Sociale destinando allo stesso il 5 per mille, semplicemente mettendo, in occasione della dichiarazione dei redditi, la propria firma nel pprima riquadro corrispondente al sostegno degli enti del Terzo Settore iscritti nel Runts, indicando il codice fiscale di Radio Soccorso Stradale 97742890011.

Mara Martellotta

Tentano furto su auto, il proprietario li insegue

Personale del Commissariato di P.S. Barriera Milano ha tratto in arresto un 43enne gravemente indiziato di tentato furto aggravato in concorso.

Sono le 19 quando un cittadino italiano esce da un centro sportivo e nell’avvicinarsi al proprio Suv parcheggiato in via Gottardo, attivando l’apertura centralizzata del veicolo, vede un uomo uscire precipitosamente dall’abitacolo dell’auto e fare un cenno a un complice che stazionava nei pressi, con probabili funzioni da “palo”.

I due si danno alla fuga, venendo inseguiti dal proprietario dell’auto lungo Corso Giulio Cesare, fino a quando una pattuglia della Polizia di Stato interviene, fermando uno dei soggetti in via Pergolesi.

L’autovettura, da un riscontro immediato, presentava il vetro deflettore posteriore sinistro rotto, mentre il sistema di navigazione integrato e radio display risultava visibilmente sottoposto a un tentativo di asportazione.

In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza emersi a suo carico, il 43enne è stato arrestato per tentato furto aggravato in concorso con persona rimasta ignota.

Un mega seggiolino da seggiovia domina Sauze d’Oulx da Clotes

SAUZE D’OULX – Dove poteva nascere la prima panca al mondo a forma di seggiolino da seggiovia se non a Sauze d’Oulx?

A dare il benvenuto alla stagione estiva è infatti il nuovissimo e gigantesco seggiolino da seggiovia che domina Sauze d’Oulx dai 1800 metri di Clotes. È l’ultimo progetto artistico del maestro Maurizio Perron di Jouvenceaux, che ne ha terminato il montaggio alla fine di maggio.

Maurizio Perron presenta la sua nuova opera d’arte, nata su idea di una “sauzina”: “Sauze è la patria dello sci. Qui facciamo sci da sempre e allora ecco una proposta per arricchire il paesaggio di Sauze. Chiaramente in terra da sci non si poteva pensare ad una semplice panchina, ecco allora che ho immaginato un grande seggiolino da seggiovia, in versione vintage, con tanto di sci in legno e con la scritta Sauze d’Oulx a capeggiare sulla traversa. Ho abbozzato un disegno ed ho predisposto un progetto per la realizzazione di un grande seggiolino che dominasse la valle. La scelta di posizionarla a Clotes è stata strategica in quanto questo è un punto panoramico da dove si può ammirare l’intero paese di Sauze d’Oulx e tutta la valle dal Seguret allo Chaberton (anche se per vederlo meglio ci sarebbero due alberi da abbattere). Poi questo è un punto strategico anche per lo sport sia invernale che estivo. Infatti da qui parte la pista di rientro a Sauze e qui passa la rete escursionistica per le camminate. In più questo spazio è comunale e quindi è stata più facile posizionarla”.

Maurizio Perron racconta anche come ha realizzato l’opera: “Si tratta di un’opera imponente larga oltre 4 metri e alta 7 metri alla cima del gancio del seggiolone. Per realizzarla ho utilizzato del larice che mi è stato fornito dal Consorzio Forestale e per realizzarla, viste le dimensioni, mi sono avvalso degli spazi presso il Consorzio Forestale perché non mi è stato possibile eseguirla nel mio laboratorio. Poi chiaramente l’abbiamo assemblata in loco ed ora è pronta per scattare tante foto ricordo”.

La presidente del Consorzio Fortur Serenella Marcuzzo plaude a questa nuova attrazione per Sauze d’Oulx: “Ancora una volta Maurizio Perron si è superato ed ha realizzato qualcosa non solo di unico, ma proprio di eccezionale. Un mega seggiolino da seggiovia è un’idea geniale che si adatta perfettamente al nostro territorio. La scelta di posizionarla a Clotes con vista su Sauze d’Oulx e sulla Valle porterà sicuramente tanta nuova visibilità al nostro paese, perché sarà impossibile resistere a farsi una fotografia una volta vista questa meraviglia. Ringraziamo Maurizio per questa vera e propria opera d’arte ed invitiamo tutti ad andare a vederla e a farsi una foto ricordo da Sauze”.

Ispettore libero dal servizio sventa rapina in farmacia

Nei giorni scorsi un ispettore della Polizia di Stato libero dal servizio, con il supporto della Polizia Locale, ha tratto in arresto un uomo per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale.

Il fatto si è  verificato nei pressi di una farmacia ubicata nel Comune di Cureggio, nel Novarese, ove un ispettore della Polizia di Stato, in forza alla sezione della Polizia stradale di Novara, sottosezione di Romagnano Sesia, libero dal servizio, si trovava a passare. L’immagine che gli si è presentata davanti agli occhi è quella di un individuo che usciva dal locale vestito con jeans e maglietta scura, che cingeva tra le braccia una borsa da donna di colore beige e si allontanava con passo spedito, seguito  dalla titolare della farmacia.

Avendo assistito all’evento l’ispettore si poneva all’inseguimento  e contattava nel frattempo la Polizia locale di Cureggio per ricevere aiuti. La titolare della farmacia, riconosciuto l’ispettore, richiedeva la sua collaborazione e questi che, nel frattempo, si era qualificato intimando al soggetto di fermarsi, riusciva a raggiungerlo e bloccarlo. Sul posto sopraggiungeva la pattuglia della polizia appena contattata.

Il fermato tentava una nuova fuga,  divincolandosi ed opponendo resistenza, prima di essere tratto definitivamente in arresto. La refurtiva veniva restituita alla legittima proprietaria, che riferiva alla polizia di aver sorpreso l’uomo all’interno della farmacia, nel retro bancone, intento ad aprire la cassa.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

A Candiolo il nuovo sistema robotico monobraccio Da Vinci Single Port

Sbarca all’IRCCS-Candiolo di Torino lo “state of the art” della chirurgia robotica

 

Una rivoluzione nella chirurgia su prostata e rene, richiedendo una singola incisione delle dimensioni di una moneta anziché le tradizionali quattro.
Questa innovazione riduce significativamente il tempo di recupero post-operatorio.
Ora disponibile presso l’IRCCS di Candiolo (TO), il sistema è stato utilizzato dal Prof. Francesco Porpiglia per operare con successo i primi pazienti.
“Grazie a questa eccellenza dei robot-chirurgici già oggi negli Stati Uniti oltre il 90% dei pazienti rientra a casa la sera stessa dell’operazione, il nostro obiettivo sarà la dimissione dopo aver trascorso al massimo una o due notti in ospedale”, dice Francesco Porpiglia.

(Prof. Francesco Porpiglia secondo da sinistra, con l’équipe di Urologia dell’Istituto di Candiolo)

L’Arma dei Carabinieri festeggia i 210 anni dalla sua fondazione a Torino

I Reali Carabinieri, corpo di polizia, ebbero i natali a Torino nella caserma Bergia di piazza Carlina, attuale sede del comando regionale, su iniziativa di Vittorio Emanuele I. .
Questa mattina al pala Gianni Asti si sono tenute le celebrazioni  le celebrazioni per il duecentodecimo anniversario della  fondazione dell’Arma  

Sono stati premiati i militari dell’Arma che nell’ultimo anno si sono distinti in attività particolarmente meritorie. In particolare un riconoscimento è andato all’istituto scolastico vincitore del concorso “l’amore vero non umilia, non ferisce, non uccide!” bandito nei mesi scorsi dal Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” in collaborazione con le istituzioni locali e incentrato sull’uguaglianza di genere.

“Promuovere l’educazione alla legalità delle nuove generazioni contribuisce a costruire i pilastri che sono le fondamenta della civile convivenza” ha ricordato nel corso del suo discorso il generale  di brigata Antonio Di Stasio, comandante della legione carabinieri che, rivolgendosi ai carabinieri schierati in formazione ha detto: “Siete una risorsa del Paese, una forza sana che sa affrontare anche le vicende più toccanti e dolorose senza mai dimenticare di mantenere l’uomo al centro della società. La ricompensa sta nelle continue attestazioni di stima che ci riservano i cittadini”.

I carabinieri della legione hanno effettuato nell’ultimo anno oltre 2mila 300 arresti in flagranza di reato,  1.359 i provvedimenti di custodia cautelare e quasi 250 mila i servizi di pattuglia.

I festeggiamenti dell’Arma proseguiranno domani, giovedì 6 giugno, alle ore 15 con la deposizione di una corona presso la lapide in onore dei Caduti dell’Arma all’interno della caserma “Chiaffredo Bergia”, sede della Legione Carabinieri.

Subito dopo verrà deposta una corona al Monumento Nazionale al Carabiniere, in viale dei Partigiani. Nella stessa giornata, alle ore 16,30, verrà deposto un omaggio floreale sulla lapide funeraria del Generale C.A. Giuseppe Thaon di Revel Santandrea, primo Comandante dell’Arma, in frazione Tarnavasso a Poirino.

TORINO CLICK

 

Alda Croce, Quaglieni: “Ripristinate la lapide vandalizzata”

Ecco la lettera che il prof. Pier Franco Quaglieni, presidente del Centro Pannunzio ha scritto al Comune per far ripristinare la lapide

 

Alla c.a. di Maria Grazia GRIPPO

Presidente Consiglio comunale Torino

 

Gentile presidente

In data odierna sono stato informato della sparizione della targa dell’intitolazione dei giardini di Piazza Adriano ad Alda Croce, figlia di Benedetto.

Ho pregato un collaboratore, membro del Comitato direttivo, di recarsi sul posto per verificare l’ulteriore atto vandalico nei confronti di una iniziativa del Centro (v. targa imbrattata intitolata a Mario Soldati, solo recentemente ripulita), il quale mi ha confermato la sparizione della targa, ritrovata poi, poco dopo, nella vicina erba incolta.

La cerimonia di inaugurazione del giardino Alda Croce, curata dalla Città di Torino da Lei presieduta su una proposta indirizzata personalmente al Sindaco, è avvenuta il 31 Marzo 2023  con la partecipazione di molti Soci e di altrettanti estimatori del Centro “Pannunzio”.

La pregherei cortesemente di intervenire per far ripristinare al più presto la targa oggetto del gesto vandalico che ancora una volta ha colpito il nostro Centro.

Certo del Suo interessamento colgo l’occasione per porgerLe cordiali  saluti.

Pier Franco Quaglieni