CRONACA- Pagina 1763

Altre vittime in Piemonte, in calo le terapie intensive. Nelle Rsa 34 mila tamponi

L’Unità di Crisi della Regione comunica che alla data del 27 aprile nelle residenze sanitarie assistenziali piemontesi erano stati effettuati 34.180 tamponi virologici al personale e agli ospiti, a fronte dei 140.996 eseguiti sul complesso della popolazione fino a tale giorno.

Dei 34.180 tamponi, 7.983 sono risultati positivi19.573 negativi6.624 erano in attesa dell’esito (fonte ASL).

Dall’analisi dei dati ricevuti dalle singole Rsa, sono quindi risultatipositivi al Covid-19 il 25,5% degli ospiti e il 21% del personale.

Le Residenze sanitarie assistenziali del Piemonte hanno più di 40.000 ospiti e circa 15.000 dipendenti.

 

Il bollettino della Regione delle ore 19 di giovedì 30 aprile

5.276 PAZIENTI GUARITI E 2.522 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 5.276 (365 in più di ieri): 461 in provincia di Alessandria (+15), 212 in provincia di Asti (+17), 277 (+22) in provincia di Biella, 592 (+43) in provincia di Cuneo, 438 (+37) in provincia di Novara, 2.679 (+200) in provincia di Torino, 268 (+12) in provincia di Vercelli, 282 (+14) nel Verbano-Cusio-Ossola, 67 (+5) provenienti da altre regioni.

Altri 2.522 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.086

Sono 54 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 15 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.086 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 568 ad Alessandria, 173 ad Asti, 163 a Biella, 243 a Cuneo, 258 a Novara, 1.378 a Torino, 160 a Vercelli, 110 nel Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 26.453 (+458 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.478 in provincia di Alessandria, 1.588 in provincia di Asti, 966 in provincia di Biella, 2.487 in provincia di Cuneo, 2.301 in provincia di Novara, 13.164 in provincia di Torino, 1.114 in provincia di Vercelli, 1.007 nel Verbano-Cusio-Ossola, 237 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 111 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 196 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.488 (- 133 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.885

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 158.762, di cui 84.362 risultati negativi.

In regola solo una lampada abbronzante su quattro

 Nei controlli dell’ Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) effettuati nei centri abbronzanti di Torino e del Piemonte  solo 1 lampada abbronzante su 4 è risultata conforme alle norme per  le radiazioni ultraviolette

E’ il dato che emerge dal rapporto pubblicato dall’agenzia relativo a 123 apparecchi per l’abbronzatura artificiale esaminati.  I controlli  hanno riguardato una trentina di centri estetici a campione, dove sono state analizzate le radiazioni emesse dai letti ad alta e bassa pressione, dalle docce solari ad alta e bassa pressione e dalle poltrone ad alta pressione. Le “non conformità” riguardano la frequenza delle radiazioni ultraviolette e i limiti delle dosi ammesse. Solo il 26% degli apparecchi  risulta conforme alla norma tecnica.

La protesta di medici e infermieri: “Noi, né eroi né missionari”

Numerosi medici e infermieri sono “scesi in piazza” scioperando per mezz’ora davanti ai rispettivi ospedali a Torino e in Piemonte, alla vigilia del Primo Maggio. Il flash mob è stato organizzato da Cgil, Cisl e Uil

Criticano la gestione della Regione sui tagli alla sanità avvenuti negli  anni scorsi e chiedono di poter lavorare in condizioni di sicurezza: sono ad oggi 200 i morti tra i sanitari.

“I professionisti non sono eroi né missionari, sono professionisti, gli stessi che erano stati bistrattati dal punto di vista dell’immagine ed economico”, affermano. E aggiungono:  “La Regione ha detto tante parole ma negli anni scorsi solo tagli del personale e zero turn over. Siamo  vecchietti che assolvono funzioni che dovrebbero essere ringiovanite. La mascherina non basta, serve  distanziamento fisico ma non sociale»

Sospensione Ztl fino al 31 agosto

Nuova proroga per i provvedimenti di sospensione della ZTL, fino al 31 agosto 2020, e della sosta a pagamento, fino al 30 maggio 2020.

Dal provvedimento sono escluse, la ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana” e i parcheggi “automatizzati” (a barriera) e quelli in struttura gestiti dalla GTT che continueranno ad essere a pagamento.

Le due ordinanze sono state firmate nella giornata dalla sindaca Appendino e pubblicate all’Albo Pretorio https://stilo.comune.torino.it/albopretorio/#/albo/53

La sosta sulle strisce blu ritornerà a pagamento da lunedì 1 giugno 2020.

Addio a Bravo, storico preside di Scienze Politiche

La famiglia Bravo ha annunciato la scomparsa del prof. Gian Mario Bravo, docente molto conosciuto dell’università di Torino.

E’ stato per ben  vent’anni preside della facoltà di Scienze Politiche (dal 1979 al 1998) di Palazzo Nuovo. Allievo di Firpo e Bobbio era ritenuto uno dei  maggiori studiosi del pensiero di Marx e Engels. Il  professore ordinario di Storia delle dottrine politiche è morto ieri all’età di 86 anni. E’ anche stato direttore scientifico della Fondazione Luigi Firpo, esponente della Fondazione Luigi Einaudi e presidente della Società italiana degli Storici delle Dottrine politiche.

Voci dal carcere

Enza Colavito proprio non ci sta e manda una lettera al suo avvocato, dall’eloquente titolo: voci dal carcere. La manda al suo legale Alessandro Paolini. Una lettera carica di rabbia e delusione per essere state lasciate sole, alle Vallette,  lei e le altre detenute

Dalle firme delle detenute si evince che molte non sono solo italiane. Provenienti dai paesi slavi e Nord Africa ed anche una francese. Nessun tampone è stato fatto e le distanze non possono essere rispettate. Gli arresti domiciliari sarebbero l’ unica soluzione. Respinte tutte le istanze presentate dall’avvocato Paolini con l’udienza del 15 aprile saltata per il coronavirus.

Per lei l’alternativa del 22 giugno, quando scadono i tempi per la carcerazione preventiva. Una lettera sicuramente dai toni duri che, mi sembra, stia nei limiti del civismo di una protesta comunque contenuta. Eppure la loro situazione appare preoccupante. Una delle firmatarie  ha la febbre,  è preoccupatissima e ha chiamato la guardia medica. Notizia preoccupante come  lo è, ancora  la lentezza nella nostra Regione nel fare i tamponi. Il Garante dei diritti dei detenuti del Piemonte ammonisce. Stanno aumentando i contagi in tutte le carceri piemontesi. Fuori controllo Alessandria, Saluzzo e soprattutto Torino. Concretamente: o intervenite subito, cioè oggi, o sarà troppo tardi domani. E francamente non si capisce perchè la macchina della giustizia perché non intervenga .Sempre Enza Colavito cerca di trasformare la sua disperazione in speranza appellandosi alla Costituzione: la presunzione d’ innocenza è, per l’appunto un diritto fondamentale. Essere arrestati perché si è indagati non è indice di colpevolezza. Purtroppo siamo un paese di forcaioli che vedono, anzi il più delle volte vogliono vedere la colpevolezza nell’arresto. Va bene tutto fin tanto che non ci riguarda da vicino. Se riguarda gli altri peggio per loro. Ma i diritti sono di tutti e per tutti. La Colavito  – incarcerata per le presunte connivenze con la criminalità organizzata che hanno portato alle Vallette anche l’ex assessore regionale Rosso – potrebbe inquinare le prove o fuggire? La vedo dura, viste le condizioni generali e la meticolosità delle indagini. Poi l’ ultima richiesta (respinta) degli arresti domiciliari era esclusivamente motivata per problemi di salute aggravati dal pericolo del coronavirus. Un atto umanitario che nulla ha che vedere con la colpevolezza. Verissimo che i reati contestati sono gravissimi. Ma è altrettanto vero che i diritti si applicano a chiunque. L’ umanità fa (o dovrebbe fare) parte della giustizia. Altra cosa è la cosiddetta clemenza della corte. Battuta sentita in più film degli anni cinquanta, fatta da difensori d’ufficio svogliati e distratti. Altra cosa è il diritto alla difesa. Ho avuto modo di sentire il Presidente dell’ Ordine degli avvocati quando mia figlia è diventata avvocato. Significando questo diritto ha raccontato un fatto storico a me totalmente sconosciuto. Un importante e famoso avvocato francese ha accettato la difesa di Luigi XVI nel processo che lo condannava alla ghigliottina. Ha accettato pur sapendo che sarebbe stato a sua volta ghigliottinato. Paradossi? Forse, probabile, ma serve a spiegare che nessuno, appunto, deve soprassedere ai fondamentali diritti degli individui.

Patrizio Tosetto

Furto di cellulare, carabinieri fermano baby gang di ragazzine

Hanno rubato il cellulare a un anziano e poi gli hanno chiesto il riscatto per riaverlo

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Torino Oltre Dora hanno fermato tre ragazze minorenni, tra i 13 e i 17 anni, di un campo nomadi della città, con l’accusa di furto aggravato ed estorsione. Ieri mattina, le ragazze sono state bloccate alla fermata del tram di corso Potenza, subito dopo essersi fatte consegnare la somma di 70 € da due coniugi ultrasettantenni quale riscatto per restituirgli il telefono cellulare rubato il giorno precedente.

Il furto è avvenuto all’esterno di un supermercato di Torino, dove le ragazze hanno accerchiato la coppia e distratto l’uomo e con la scusa di chiedergli l’orario gli hanno rubato il cellulare. La moglie del derubato ha immediatamente chiamato il numero del marito e dopo diversi tentativi le ha risposto una “bambina” che le ha chiesto 120 euro di riscatto per lo Smartphone. Dopo una lunga trattativa le parti si sono accordate per 70 euro. La coppia ha immediatamente informato i carabinieri, che si sono presentati all’appuntamento con i coniugi, ma a distanza. Subito dopo lo scambio, i militari sono intervenuti e hanno fermate le tre ragazzine. La 17enne è stata arrestata e accompagnata all’Istituto Penale Minorile “Ferrante Aporti” mentre le sue baby complici, non imputabili, sono state segnalate alla Procura per i minorenni, riaccompagnate al campo e affidate ai parenti. Agli anziani, sfortunati protagonisti della vicenda, tranquillizzati e rassicurati dai Carabinieri, sono stati restituiti il cellulare e la somma estorta. Particolarmente elevata è l’attenzione della Procura per i Minorenni di Torino a tutela delle persone anziane che, soprattutto in questo delicato momento di emergenza sanitaria possono essere vittime di odiosi reati predatori.

 

(foto archivio)

Coronavirus: i pazienti guariti sono quasi 5000, ma le vittime superano ormai quota 3000

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di mercoledì 29 aprile

 

4.911 PAZIENTI GUARITI E 2.538 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono  4.911 (287  in più di ieri): 446  in provincia di Alessandria, 195 in provincia di Asti (+10), 255 (+24) in provincia di Biella, 549 (+45) in provincia di Cuneo, 401 (+30) in provincia di Novara, 2.479 (+135) in provincia di Torino, 256 (+28) in provincia di Vercelli, 268 (+11) nel Verbano-Cusio-Ossola, 62 (+4)  provenienti da altre regioni.

Altri 2.538 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.032

Sono 66 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 14 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.032 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 564 ad Alessandria, 168 ad Asti, 162 a Biella, 236 a Cuneo, 257 a Novara, 1.346 a Torino, 158 a Vercelli, 110 nel Verbano-Cusio-Ossola, 31 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 25.995 (+457 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.354 in provincia di Alessandria, 1.557 in provincia di Asti, 964 in provincia di Biella, 2.471 in provincia di Cuneo, 2.266 in provincia di Novara, 12.938 in provincia di Torino, 1.102 in provincia di Vercelli, 1.005 nel Verbano-Cusio-Ossola, 233 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 105 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 199 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.621 (- 16 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.694

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 152.447, di cui 81.195 risultati negativi.

Spacca finestrino con la mano, le tracce di sangue lo tradiscono

Arrestato ventottenne italiano nel quartiere Santa Rita

Domenica notte un cittadino affacciato dal proprio balcone nota un soggetto armeggiare accanto al finestrino di un’autovettura parcheggiata. L’uomo allerta immediatamente il 112 NUE. Nel frattempo il reo, cittadino italiano di 28 anni, è riuscito ad aprire lo sportello dell’auto, rompendo il finestrino con le mani. Dopo aver rovistato nel portaoggetti del cruscotto, preleva un telefono cellulare e si da alla fuga. Poco dopo gli agenti della Squadra Volante incrociano in via Tunisi un individuo con le mani e gli indumenti sporchi di sangue. I poliziotti intuiscono possa trattarsidel soggetto appena segnalato dalla centrale operativa, feritosi in seguito all’azione delittuosa. Il ventottenne viene allora fermato e perquisito. Gli operatori, dopo aver rinvenuto il cellulare nella tasca della giacca, arrestano l’uomo per furto. Il ventottenne, con precedenti specifici di Polizia, viene inoltre denunciato per violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, di cui era destinatario da gennaio dello scorso anno, e per le prescrizioni atte al contenimento epidemiologico.

Bus, tram e metropolitana: si viaggerà in pochi e il 4 sarà “tagliato” a metà

Nella fase 2, (come e quando si saprà oggi dalla commissione a Palazzo Civico)  sui treni della metropolitana potranno viaggiare 50 o 60 persone per volta, su bus e tram al massimo  20 o 30 passeggeri in base alle dimensioni del veicolo. 

E’ quanto anticipa oggi la cronaca torinese del quotidiano Repubblica. Sui tram più lunghi potranno salire  40 persone. Probabilmente il 4, il tram più affollato, che attraversa la città da Falchera a Mirafiori, verrà  forse “tagliato” a metà per evitare scossoni all’interno e  assembramenti alle fermate. 

Gtt ha illustrato  ieri queste linee ai sindacati e oggi distribuirà le mascherine chirurgiche ai  dipendenti.  Non spetterà al conducente la responsabilità sui flussi dei passeggeri e  la porta anteriore dei mezzi continuerà a restare chiusa. Insomma dovremo fare affidamento sul senso di responsabilità di ciascuno. Davanti alle stazioni del metrò dipendenti dell’azienda contingenteranno gli accessi.