CRONACA- Pagina 1693

Ragazzo confessa di avere ucciso il padre e bruciato il cadavere

Dal Piemonte / Era stato fermato dalla polizia per il ritrovamento del cadavere carbonizzato del genitore

Il figlio 23enne, è accusato  di avere ucciso il padre 61 enne e di aver bruciato il cadavere nel giardino della villa in collina di Casale Monferrato in cui abitava.

Il ragazzo ha poi confessato il delitto e si trova ora nel carcere di Vercelli. Dalle ricostruzioni emerge che i due litigavano frequentemente.

In manette per una serie di reati commessi in pochi giorni

In una settimana si è reso protagonista di una serie di reati, interrotta solo dalla sua partenza per la Sardegna, ma al suo rientro l’uomo, un trentaseienne cittadino italiano, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato San Paolo.

L’escalation criminale inizia il 20 luglio quando, in concorso con un’altra persona rimasta sconosciuta, il trentaseienne tenta di estorcere denaro a un esercente. Nella circostanza, dopo aver millantato di poter far convertire una patente straniera in italiana, dapprima chiede dei soldi alla vittima e poi infrange con un crick la vetrina del negozio del suo interlocutore.

Quattro giorni dopo, il reo, rapina una moto. Armato di un cacciavite, infatti, intima al proprietario del veicolo, che nel frattempo si era fermato per rispondere al telefono, di scendere dal mezzo e una volta raggiunto lo scopo fugge a bordo del veicolo. Il giorno successivo, il 25 luglio, ruba un monopattino a un suo conoscente. Il 26, invece, sottrae al proprietario un’auto e si rende anche responsabile del reato di resistenza a P.U. Il trentaseienne, alla guida del mezzo, per fuggire alla volante che lo insegue, compie una serie di manovre pericolose che alla fine causano anche un incidente stradale nel quale resta coinvolta la stessa volante al suo inseguimento. Ultimo atto, il giorno successivo, quando minaccia un barista di via Gorizia e si impossessa di una piccola somma di denaro.

A questo punto l’escalation criminale si interrompe e l’uomo parte per la Sardegna. Non si ferma, però, il lavoro degli agenti del Commissariato che indagano sui fatti, i quali risalgono all’unico autore di tutti i reati, grazie anche a un elemento emerso nel corso dell’indagine: un suo account social aveva come nickname “Ben Stiller”. A seguito dell’attività di polizia, l’Autorità Giudiziaria emette un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che gli agenti del Commissariato San Paolo, con i colleghi di Piombino, eseguono domenica scorsa non appena l’uomo sbarca in Toscana proveniente da Olbia.

Alzabandiera savoiardo a Superga

Il 7 settembre 1706, nel pieno della Guerra di successione spagnola, ebbe termine l’assedio durato centodiciassette giorni della cittadella di Torino ad opera delle truppe francesi. In quella data l’esercito piemontese a difesa della città comandato dal Principe Eugenio e dal duca Vittorio Amedeo II costrinse i nemici ad una fuga precipitosa.

Per commemorare tale data, di primaria importanza e grandezza nella vita e nella storia degli Stati di Savoia, Liberi Elettori Piemonte e Gioventura Piemonteisa hanno organizzato domenica mattina, 6 settembre, la ‘Arnavassion dij vot ed Soperga 2020’. L’evento si è svolto nello spazio antistante la Basilica di Superga con il raduno dei partecipanti da tutto il Piemonte e dalla Savoia, l’alzabandiera savoiardo, l’esecuzione dell’inno del Piemonte, l’intervento di alcuni partecipanti, l’ascolto della Santa Messa in Basilica. La celebrazione si è poi conclusa in forma conviviale.

Massimo Iaretti

Per un selfie donna torinese muore schiacciata da una trave

Una donna torinese di 43 anni, a Pisa,  per farsi scattare una foto dal fidanzato, si è aggrappata ad una pesante trave in pietra che cedendo l’ha schiacciata uccidendola. 

La vittima, Eleonora Parisi, abitava a Settimo. Dalle verifiche dei carabinieri la donna si sarebbe introdotta  in un noto stabilimento balneare dove si è appesa a una trave sorretta da due finte colonne romane. L’acceso all’area era vietato al pubblico.

A Torino torna la Festa dei Vicini

La Festa dei Vicini ritorna il 26 e 27 settembre 2020

Torna la Festa dei Vicini, un appuntamento atteso dai cittadini, in programma il 26 e 27 settembre, dopo il rinvio a causa dell’emergenza coronavirus. Un’occasione di festa per affermare i valori di buon vicinato e di mutuo aiuto per superare le difficoltà quotidiane. La manifestazione è promossa, come di consueto, dall’associazione “European Neighbours’ Day” con il patrocinio della Commissione Europea e da A.N.C.I. e Federcasa per l’Italia, su iniziativa e proposta di singoli gruppi, associazioni, comitati, laboratori, oltre alle Case del Quartiere Per partecipare all’organizzazione degli eventi, patrocinati dalla Città, è necessario compilare il modulo di adesione, scaricabile dalle pagine dedicate all’evento, che dovrà essere inviato entro il 10 settembre all’indirizzo email: festadeivicini@comune.torino.it

Oltre 8 mila euro di sanzioni a ristoranti ed esercizi

Controlli straordinari della polizia 

Venerdì  pomeriggio, gli agenti del commissariato San Secondo, nell’ambito di un servizio straordinario cui ha preso parte anche personale del Reparto Prevenzione Crimine ed una unità cinofila, hanno controllato alcuni esercizi pubblici al fine di verificare l’osservanza delle prescrizioni dettate per il contenimento da SARS-COVID19.

Il titolare di un esercizio commerciale in corso Rosselli 86 è stato sanzionato per la somma di 400 euro in quanto indossava il dispositivo di protezione individuale al di sotto di naso e bocca, durante la preparazione degli alimenti, dinanzi ai clienti. Durante l’ispezione dei locali, i poliziotti hanno accertato la presenza di un congelatore privo del termometro frontale, al cui interno erano conservati 10 kg di carne in pessime condizioni di conservazione, senza alcuna etichetta relativa alla data di confezionamento, alla sua scadenza ed alla provenienza. Inoltre, è stata riscontrata l’omissione del cartello informativo che indicava la presenza di un sistema di videosorveglianza. All’esercente sono stati comminati oltre 7000 euro di sanzioni amministrative.

Altri 800 euro di sanzioni sono stati elevati al titolare di un locale in via Monfalcone 25/E ed a un avventore presente: entrambi non indossavano alcuna mascherina.

Le discoteche vogliono riaprire in sicurezza

Con la mascherina da indossare sempre, i balli di coppia permessi  solo ai congiunti, lo  screening  all’uscita dai locali – queste le  proposte di Silb,  l’ Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo, riprese dall’Epat – le discoteche vogliono riaprire in sicurezza. 

Le proposte puntano ad evitare che sia prorogato lo stop alle discoteche deciso dalla conferenza Stato Regioni il 16 agosto e in vigore fino al  7 settembre. “L’opinione  che le discoteche siano state chiuse solo nel mese di agosto – osserva  il presidente di Epat Torino, Alessandro Mautino – non fornisce una adeguata  informazione all’opinione pubblica. Le  discoteche, eccetto quelle che hanno potuto per un breve periodo funzionare all’aperto, sono chiuse dal 23 febbraio, ovvero da oltre 6 mesi. E   nessuna azienda può sopportare una chiusura totale così lunga, senza cadere in uno stato di insolvenza. Riteniamo quindi necessaria un’attenta riflessione del governo sulla riapertura in sicurezza, accompagnata dagli opportuni indennizzi per il periodo perso”.

La polizia riporta al suo padrone l’amico a 4 zampe

Era fuggito di casa e stava creando disagio alla circolazione

 

Mercoledì mattina gli agenti del Commissariato di Rivoli  intervengono in via Gobetti per la segnalazione di un cane, privo di padrone, che sta creando problemi alla circolazione dei veicoli.

Dopo averlo recuperato, i poliziotti portano l’animale in commissariato per rintracciarne il proprietario, cosa che di fatto avviene.

Dopo averne accertato la proprietà tramite microchip, gli agenti restituiscono il cane al suo padrone, il quale lo stava cercando visto che l’amico a quattro zampe si era allontanato da casa.

Noto avvocato muore nello schianto in auto

Schianto nel pomeriggio sulla provinciale 134 tra Pralormo e Carmagnola, nella frazione di Ternavasso, nel comune di Poirino.

È morto l’avvocato Antonio Dionisio, di 82 anni,  alla guida di una Audi che  ha perso il controllo forse per un malore del conducente ed è finita prima contro  un albero e poi in un fosso. I soccorritori non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

Adescavano e truffavano anziani per giocare al casinò

Due  donne e il figlio di una di loro sono stati arrestati dai Carabinieri nel torinese

I Carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Ivrea su richiesta della locale Procura della Repubblica a carico di 3 persone (2 donne, una italiana e l’altra straniera, tradotte in carcere ed un giovane, figlio della prima, sottoposto invece ai domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, estorsione ed autoriciclaggio. La complessa attività d’indagine, condotta dalla Stazione di Agliè, nel torinese, dal gennaio al luglio 2020 ha consentito di documentare l’esistenza di un vero proprio gruppo criminale ed identificarne i componenti che, mediante artifizi e raggiri operati nei confronti di 5 vittime del luogo (per lo più anziani) si erano illecitamente impossessati (in talune circostanze anche con modalità estorsive) nell’arco temporale 2011/2019, di beni, denaro e altre utilità per un valore superiore ad 1 milione di Euro. Il progetto criminoso dell’associazione consisteva sostanzialmente nella realizzazione di una serie indeterminata di truffe ai danni di vittime a minorata difesa, appositamente individuate (due di loro sono state addirittura conosciute in una RSA di Valperga ove le due donne lavoravano come operatrici sanitarie, mentre le altre sono state adescate presso bar e sale da ballo del luogo). Il “modus operandi” era sempre lo stesso, una volta scelta la preda e carpita integralmente la sua fiducia (anche fingendo rapporti sentimentali), gli anziani venivano indotti a corrispondere cospicue somme di danaro con la falsa promessa di restituirli dopo aver incassato una cospicua eredità (fittizia), a seguito della morte di un fantomatico parente in Calabria (le somme richieste sarebbero dovute servire per “sbloccare” il rilascio della citata eredità, gravata da alcuni debiti). Per avvalorare il loro programma criminoso sovente ricorrevano anche all’intervento di un inesistente funzionario del Tribunale di Ivrea (pronto a confermare l’esistenza della cospicua eredità). Nel caso in cui la persona offesa dubitasse della ricostruzione sopra descritta, non esitavano ad estorcere il danaro con violenze e minacce. Gli indefiniti bonifici operati dalle vittime nell’arco temporale indicato, per un valore ampiamente superiore al Milione di Euro, venivano poi utilizzati dalla consorteria per l’acquisto di un immobile, di numerose autovetture (oltre a mantenere un alto tenore di vita, con l’acquisto di abiti firmati e ricorrenti spese voluttuarie), oppure reinvestiti in attività speculative di gioco d’azzardo presso il Casinò di Saint Vincent. I militari della Compagnia di Ivrea hanno, altresì, individuato ancora nella disponibilità dei tre truffatori 2 immobili, 3 autovetture, contante e titoli bancari che, su disposizione dell’A.G. eporediese, sono in queste ore oggetto di contestuale sequestro preventivo.