CRONACA- Pagina 1626

I take away di cibo resteranno ancora chiusi

In Piemonte i take away di cibo rimarranno  chiusi anche dopo il 4 maggio. E non saranno neppure  consentiti gli spostamenti verso le secondo case seppur entro i confini regionali.

È quanto ha spiegato il governatore Alberto Cirio, dopo avere incontrato  il Comitato tecnico-scientifico regionale, composto da medici e scienziati. Dice il Presidente , come riporta il quotidiano Repubblica, che “è necessario in questo momento mantenere una linea di rigore che va di pari passo con la consapevolezza che il Piemonte ha bisogno di ripartire”.  In base alle valutazioni fatte ci sarebbero troppi rischi: il numero elevato di persone davanti agli esercizi commerciali per ritirare cibi da asporto potrebbe favorire i contagi. Restano invece consentite le consegne a domicilio.

Porta Palazzo, il mercato (dimezzato) riapre il 4 maggio

Riapre lunedì 4 maggio, orario 7-14, compreso il sabato, lo storico  mercato ortofrutticolo all’aperto di Porta Palazzo

L’incontro tra il Comitato provinciale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza e i rappresentanti degli ambulanti ha preso finalmente la decisione

L’assessore comunale al Commercio Alberto Sacco ha detto  che sarà effettuato un continuo monitoraggio per verificare che siano rispettati il posizionamento e il distanziamento dei banchi e  l’accesso regolamentato dei clienti. E’ previsto il dimezzamento del numero dei banchi,che passeranno  da 56 a 28 per la tettoia dei contadini e da 180 a 90 per la restante area. L’ingresso avverrà con accessi controllati attraverso varchi presidiati da volontari e la presenza sarà consentita, contemporaneamente a soli 2 clienti per punto  vendita. Per evitare assembramenti saranno anche soppresse temporaneamente le 4 fermate dei mezzi pubblici nella piazza. Gli ingressi, saranno in corrispondenza della Galleria Umberto I e di piazza della Repubblica 10, mentre i varchi di uscita in via Milano e corso Regina, al centro della piazza.

 

(foto Mario Alesina)

Pronti i test sierologici sul personale sanitario. In calo i ricoveri in intensiva, ma oggi altre vittime

Inizieranno lunedì 4 maggio i test sierologici sul personale sanitario (compresi medici di famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti convenzionati) di tutte le Aziende sanitarie del Piemonte.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, osservando che si tratterà di un’indagine a fine epidemiologico, con l’obiettivo di comprendere meglio le caratteristiche della diffusione del virus e di fornire fondamentali informazioni per lo studio della patogenesi e lo sviluppo di strategie mirate di prevenzione, anche riguardanti l’identificazione di coorti target di possibile vaccinazione una volta che tale tecnologia preventiva sia disponibile.

«Tutti gli esiti dei test – rileva l’assessore Icardi – saranno riportati dal CSI sulla piattaforma Covid grazie ad un’integrazione con l’ecosistema informativo della Regione che consentirà di recuperare in tempo reale le informazioni utili ai fini epidemiologici direttamente dai referti validati dai Laboratori analisi delle singole Aziende sanitarie. Vuol dire applicare un modello di automatizzazione che non ha precedenti, risparmiando agli operatori il caricamento manuale di decine di migliaia di esiti. Sul piano sanitario, gli esiti positivi verranno interessati da approfondimenti diagnostici, anche attraverso l’utilizzo dei tamponi».

Il piano di screening regionale avverrà attraverso l’utilizzo di un test immunometrico IgG (test sierologico per IgG neutralizzanti anti-SARS-CoV2).

Tramite la Società di committenza regionale Scr, sono stati acquistati con procedura d’urgenza 70 mila kit e la consegna dei lotti necessari da parte delle tre ditte assegnatarie, Diasorin Spa, Abbot Srl e Medical System Srl, è prevista per il 30 aprile. Al momento, si stanno raccogliendo i fabbisogni di ogni Azienda sanitaria per poter procedere al recapito delle forniture.

Intanto, l’Unità di crisi ha fornito alle Aziende sanitarie regionali le indicazioni per effettuare l’indagine, specificando che si dovrà procedere all’acquisizione del consenso informato e quindi al prelievo del sangue di tutti gli operatori, su base volontaria.

I campioni saranno processati da ciascuna Azienda nei propri laboratori, con le apparecchiature di cui già tutte dispongono, escludendo quindi il ricorso ai privati.

I referti saranno inseriti negli applicativi locali e importati nella piattaforma Covid appositamente predisposta dal Csi. L’elaborazione epidemiologica dei dati sarà quindi affidata al Seremi (Servizio di riferimento regionale di epidemiologia delle malattie infettive) di Alessandria.

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di martedì 28 aprile

4.624 PAZIENTI GUARITI E 2.429 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 4.624 (182 in più di ieri): 446 (+29) in provincia di Alessandria, 185 (+19) in provincia di Asti, 231 (+13) in provincia di Biella, 504 (+21) in provincia di Cuneo, 371 (+2) in provincia di Novara, 2.344 (+98) in provincia di Torino, 228 (+0) in provincia di Vercelli, 257 (+0) nel Verbano-Cusio-Ossola, 58 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 2.429 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.966

Sono 53 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 16 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 2.966 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 554 ad Alessandria, 158 ad Asti, 161 a Biella, 230 a Cuneo, 254 a Novara, 1.312 a Torino, 157 a Vercelli, 110 nel Verbano-Cusio-Ossola, 30 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 25.538 (+322 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.329 in provincia di Alessandria, 1.530 in provincia di Asti, 961 in provincia di Biella, 2.420 in provincia di Cuneo, 2.245 in provincia di Novara, 12.625 in provincia di Torino, 1.096 in provincia di Vercelli, 999 nel Verbano-Cusio-Ossola, 234 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 202 (-12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.637 (- 52 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.680

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 146.173, di cui 77.541 risultati negativi.

Legenda del bollettino allegato

E’ allegata al bollettino la tabella riassuntiva dei dati di oggi.

Per agevolarne la lettura, si riporta qui di seguito la legenda.

Totale test processati: sono tutti i test effettuati, compresi quelli ripetuti sulla stessa persona, ad esempio per accertare la guarigione virologica, e quelli processati ma in fase di refertazione

Totale casi negativi: sono le singole persone con una diagnosi negativa

Totale casi positivi: sono le singole persone con una diagnosi positiva

Legenda dei grafici allegati

Grafico 1. Nel grafico sono riportate le positività COVID-19 in Piemonte per giorno di diagnosi fino al 27 aprile 2020. La parte del diagramma colorata in blu rappresenta il numero di casi positivi riscontrati nelle Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani (pari al 34% del totale delle diagnosi del 27 aprile 2020).

Grafico 2. Nel grafico sono riportate le positività COVID-19 in Piemonte per giorno di diagnosi fino al 27 aprile 2020 esclusi i casi delle Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani.

I commercianti protestano: flash mob con serrande alzate e luci accese

Saranno un migliaio i commercianti che questa sera terranno le serrande alzate e le vetrine accese nei loro negozi di Torino, in particolare in centro città

Parteciperanno alla protesta anche molti bar e ristoranti di Torino che alle 21, per soli cinque minuti, prenderanno parte ad un flash mob promosso su scala nazionale, su base spontanea, ideato proprio sotto la Mole.

L’iniziativa nasce a seguito dell’allarme lanciato da  Ascom e Confesercenti per le migliaia di persone in cassa integrazione nel commercio in Piemonte e nel capoluogo.

Fazio, capo della task force: “In Piemonte la situazione dei contagi si sta normalizzando”

“Ritengo che la curva in Piemonte stia seguendo più o meno lo stesso andamento di altre realtà e la  situazione si sta normalizzando”

Parla Ferruccio Fazio, capo della task-force della Regione Piemonte,  già ministro della Salute, intervistato da Radio anch’io su Rai Radio 1.

Aggiunge Fazio: “i tamponi all’inizio non c’erano. In  Veneto  sì  perché Zaia è andato in controtendenza rispetto alle indicazioni del governo. Negli anni passati non hanno preparato adeguatamente il territorio, non avevano i medici di base e le strutture territoriali dove intercettare il virus prima che entrasse negli ospedali. Questo ha creato uno stress negli ospedali – dice l’ex ministro sulla situazione in Piemonte e Lombardia -. Il Piemonte è peggiorato negli anni. Ci deve essere un circolo territorio-ospedale-territorio”.

 

(Foto Fondazione Giglio)

Partorisce per strada nella notte

E’ stata soccorsa nel cuore della notte a Collegno  nella zona delle ex fonderie Mandelli

La donna di 31 anni, senza fissa dimora, ha partorito un bimbo. Di nazionalità romena, ha già altri due figli. Il marito ha chiamato i soccorsi e  sono intervenuti i carabinieri e il 118 che hanno assistito la coppia durante il parto. Mamma e figlio  sono stati portati all’ospedale Maria Vittoria, dove si trovano in buone condizioni.

I carabinieri vigilano sui luoghi della cultura

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale intensifica i servizi preventivi nei luoghi della cultura del Piemonte e della Valle d’Aosta durante l’emergenza COVID-19

In questo periodo di emergenza, sono stati rafforzati i servizi di controllo del territorio svolti dai militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale finalizzati a garantire
la prevenzione dei reati in danno dei musei, dei principali monumenti nazionali e delle chiese, aperte ai fedeli, ove sono custodite famose e preziose opere d’arte. Le pattuglie a piedi e automontate dei militari dello speciale reparto dell’Arma, in supporto all’Arma territoriale, contattano giornalmente i responsabili della sicurezza i musei piemontesi e valdostani per raccogliere informazioni su eventuali esigenze e criticità inerenti la sicurezza anticrimine dei luoghi di d’arte. In Piemonte e in Valle d’Aosta vi è un ricchissimo patrimonio culturale caratterizzato dalla presenza di 8 siti UNESCO, oltre 150 strutture museali, 90 aree archeologiche e più di 70 aree paesaggistiche riconosciute e vincolate. Dall’inizio del mese di marzo il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino ha svolto oltre 200 controlli alle sedi museali ed alle aree archeologiche presenti nel territorio di competenza.

A spasso con il cane spara contro la porta a vetri di un condominio

 Ha sparato contro i il portone d’ingresso di un condominio di Chivasso. Un italiano di 52 anni, disoccupato, con precedenti penali, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Chivasso per ricettazione, porto abusivo di armi, oltraggio e violenza o minaccia a pubblico ufficiale.

Ieri sera, l’uomo era a spasso con il cane e un passante lo ha visto visto estrarre una pistola e sparare un colpo contro la porta a vetri di un condominio.
Il testimone ha chiamato il 112 e l’immediato intervento dei carabinieri ha permesso di rintracciare lo sparatore. Era visibilmente alticcio e ha minacciato e insultato i carabinieri. In tasca nascondeva una pistola a tamburo, calibro 6,35, priva di matricola che è stata sequestrata. L’uomo ha dichiarato ai carabinieri di aver acquistato l’arma a Torino.
La pistola sarà inviata al Ris dell’Arma per verificare se sia stata eventualmente utilizzata per commettere delitti.
Le indagini dei Carabinieri proseguono per accertare la provenienza della pistola e per capire ricostruire la rete di collegamenti dell’arrestato.

In Procura nasce il pool di pm “antivirus”

Sono quattro i pubblici ministeri che seguiranno le indagini riguardanti L’emergenza sanitaria a Torino e in Piemonte. 

Ad oggi gli esposti giunti  alla procura di Torino sono circa quaranta. L’obiettivo è di verificare anche  eventuali responsabilità amministrative. Le indagini sono affidate al nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza e dei carabinieri del Nas. Dicono in Procura: “Il nostro compito non è punire o fare cacce alle streghe, ma dare risposte ai cittadini di fronte a questa emergenza straordinaria”.

Sono arrivati gli infermieri militari per le Rsa

Venticinque nuovi marescialli infermieri in ferma annuale del Corpo sanitario dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare destinati alle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) del Piemonte, sono stati accolti questa mattina nell’aula magna del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, a Torino, dal generale di Divisione Salvatore Cuoci, comandante dell’Istituto di formazione, dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Vincenzo Coccolo e dall’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, alla presenza del comandante della Brigata alpina Taurinense generale Davide Scalabrin, e del colonnello Fabio Zanichelli in rappresentanza dell’Aeronautica Militare.

Nel dettaglio, gli infermieri militari da domani saranno a disposizione delle Asl piemontesi di Alessandria, Asti, Cuneo 1, Alba (Cn2), Novara, Torino, Collegno-Pinerolo (To3), Ciriè-Chivasso-Ivrea (To4), Chieri-Carmagnola-Moncalieri (To5), Vercelli e Verbania, a supporto esclusivo delle case di riposo più in difficoltà sul territorio. 

«Siamo riconoscenti allo Stato maggiore della Difesa per il generoso e puntuale apporto offerto al Piemonte in questa drammatica emergenza del coronavirus – ha osservato l’assessore Icardi -, sappiamo che si tratta di un aiuto sul quale possiamo sempre contare, tempestivo, quanto altamente affidabile».

Dall’ospedale di Verduno all’Area sanitaria temporanea delle Ogr a Torino, dai servizi logistici e di movimentazione sul territorio alle operazioni di sanificazione nelle case di riposo, fino alla rete di 120 posti letto nelle caserme per l’isolamento domiciliare fiduciario, l’assessore Icardi e il commissario Coccolo hanno ricordato i principali fronti di impegno dei militari in Piemonte. Un intervento straordinario che sta coinvolgendo stabilmente oltre 700 uomini, tra Esercito, Aeronautica, Marina Militare e Arma dei Carabinieri, senza contare le mobilitazioni per le necessità occasionali.

L’ESERCITO IN PIEMONTE

Nello specifico, in Piemonte il contributo dell’Esercito nell’ambito delle tre linee operative (sicurezza, supporto sanitario e concorsi operativi) coordinato dal Comando Truppe Alpine, è garantito dai Comandi presenti su tutto il territorio regionale. In particolare, il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito e il Comando militare Esercito Piemonte hanno messo a disposizione della Regione rispettivamente i padiglioni della caserma “Riberi” e l’intera Base logistico addestrativa di Bardonecchia, per un totale di 120 posti letto, per alloggiare persone che non hanno possibilità di isolamento domiciliare, mentre gli alloggi del ex circolo ufficiali di corso Vinzaglio vengono utilizzati per ospitare i medici e gli infermieri civili che lavorano nei reparti Covid, arrivati anche da fuori Regione, e che ne hanno fatto richiesta.

La Brigata alpina Taurinense ha poi integrato, su richiesta della Prefettura di Novara, con 53 Dragoni del 1° Reggimento Nizza Cavalleria di Bellinzago Novarese, il dispositivo già in atto di “Strade Sicure” per l’attività di controllo sul territorio assicurato dai due Raggruppamenti presenti, su base rispettivamente del Reggimento Artiglieria a Cavallo di Vercelli e del 5° Reggimento Lancieri di Novara di Codroipo (UD).

In termini di concorsi operativi, la Brigata ha garantito il trasporto di materiali (DPI, tute protettive) e attrezzature sanitarie dagli aeroporti di Torino-Caselle e Milano-Malpensa ai magazzini regionali della Protezione civile di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, oltre che la movimentazione interregionale e la distribuzione di materiale sanitario a favore della Protezione civile piemontese, compresa l’area sanitaria presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino.

Infine, a seguito della richiesta avanzata dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, a partire dalla giornata del 25 aprile, la Brigata “Taurinense” al comando del generale di Brigata Davide Scalabrin, ha iniziato le operazioni di sanificazione nelle case di riposo maggiormente colpite dall’emergenza e che, entro il 10 maggio, prevede l’intervento su oltre 30 Rsa e circa 2.700 posti letto in tutto il Piemonte.

L’attività del personale medico e infermieristico militare di tutte e quattro le Forze Armate in supporto alla Regione, coordinata dal tenente colonnello Antonio Liguori (direttore del Poliambulatorio del Comando Militare Esercito Piemonte), è già in atto da settimane in molte province, a partire dal nuovissimo ospedale di Verduno e dal circostante territorio di Alba-Bra, dove già un nucleo di medici militari è impegnato nel sostegno ed nell’organizzazione delle Residenze sanitarie assistenziali, in forte sofferenza in questo periodo.

Inoltre, medici e infermieri con le stellette sono impiegati anche in altri nosocomi regionali come l’ospedale di Cuneo, presso cui opera un neurochirurgo, gli ospedali di Rivoli, Pinerolo, Vercelli, Alessandria, Saluzzo e l’Ospedale Oftalmico di Torino.

L’attuale dispositivo sanitario militare finora costituito da 19 medici e 29 infermieri, si è quindi potenziato ulteriormente da oggi, a seguito della richiesta di supporto da parte dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte, con l’arrivo dei nuovi 25 marescialli infermieri da impiegare nelle Rsa del territorio regionale.