Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di domenica 3 maggio
6.132 PAZIENTI GUARITI E 2.540 IN VIA DI GUARIGIONE
Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 6.132 (188 in più di ieri): 518 in provincia di Alessandria (+ 0), 261 in provincia di Asti (+12 ), 321 in provincia di Biella (+2), 687 in provincia di Cuneo (+16), 534 in provincia di Novara (+6), 3.122 in provincia di Torino (+119), 288 in provincia di Vercelli (+5), 334 nel Verbano-Cusio-Ossola (+31), 67 provenienti da altre regioni (-3).
Altri 2.540 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.164
Sono 20 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 13 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 3.164 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 576 ad Alessandria, 187 ad Asti, 165 a Biella, 255 a Cuneo, 265 a Novara, 1.409 a Torino, 162 a Vercelli, 112 nel Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 27.507 (+ 190 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.592 in provincia di Alessandria, 1.620 in provincia di Asti, 980 in provincia di Biella, 2.544 in provincia di Cuneo, 2.374 in provincia di Novara, 13.839 in provincia di Torino, 1.145 in provincia di Vercelli, 1.056 nel Verbano-Cusio-Ossola, 247 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 110 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 169 (- 9 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 2484 (- 3 rispetto a ieri)
Le persone in isolamento domiciliare sono 13.018
I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 173.385 , di cui 93.939 risultati negativi.
Sono 7 gli arresti per maltrattamenti in famiglia e litigi in strada effettuati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino nelle ultime 72 ore
Il laboratorio della chirurgia maxillo-facciale del professor Guglielmo Ramieri alle Molinette è stato riconvertito per la stampa di visiere protettive in 3d da destinare al dipartimento di scienze chirurgiche
Grazie alle nuove tecnologie, un ingegnere da remoto è in grado di progettare le visiere e stamparle a distanza direttamente in reparto. Gli stessi file sono già stati “esportati” in altre strutture ospedaliere del mondo.
Il laboratorio è sorto lo scorso anno proprio per sperimentare nuove metodiche chirurgiche con il 3D in supporto, ad esempio per la ricostruzione dei volti, ma oggi si dedicherà alle necessità dovute all’emergenza covid.
Da lunedì obbligo di mascherina e ingressi differenziati per chi viaggerà sulla metropolitana di Torino
In questi giorni i tecnici Gtt stanno allestendo un percorso segnalato da frecce collocate sul pavimento in entrata ed uscita che indicano i sensi unici pedonali.
La freccia di colore verde è riservata a chi scende, quella blu per salire. Nelle varie fermate appositi pallini colorati sulle banchine indicheranno la distanza di sicurezza tra un utente e l’altro.
Anche su bus e tram sarà obbligatorio l’uso delle mascherine e saranno predisposte porte in entrata e in uscita.
Tir dalla Francia trasportava 30 chili di marijuana
Intercettato, i carabinieri arrestano due persone
Scaricavano 30 kg di marijuana, in sacchetti di alluminio, da un Tir proveniente dalla Francia, per nasconderli in una macchina parcheggiata a bordo strada.
L’autista del Tir, un romeno di 47 anni, abitante a Torino, e il destinatario dei preziosi sacchetti, un italiano di 51 anni, abitante a Torino, sono stati arresati. È accaduto questa notte vicino all’interporto S.I.TO. di Orbassano. Lo scambio di droga è stato scoperto dai carabinieri della Stazione di Orbassano durante i controlli per il rispetto delle prescrizioni connesse all’emergenza sanitaria.Il trafficante italiano quando ha visto ile pattuglie dei carabinieri avvicinarsi ha tentato di disfarsi dei 14 sacchetti, ma è stato bloccato assieme all’autista. I militari dell’Arma hanno sequestrato circa 30 kg di marijuana mentre l’autista aveva in tasca circa 5000 euro. Entrambi gli arrestati hanno riferito di essere estranei ai fatti e di aver ricevuto il “lavoro”, l’autista in Francia e il destinatario in Italia, da due sconosciuti che li hanno ingaggiati, rispettivamente per il trasporto e per il ritiro. L’autista ha aggiunto che la persona che gli ha commissionato il viaggio gli ha anche dato i soldi per un’eventuale multa per l’emergenza sanitaria. La droga era nascosta tra i cuscinetti in ferro che l’autista trasportava per conto di un’azienda torinese.
Rissa nei giorni scorsi, provvidenzialmente sedata da personale della Squadra Volante:
Sarà obbligatorio indossarla in tutti i luoghi chiusi con accesso al pubblico
Anche in Piemonte, da lunedì, scatta l’obbligo della mascherina da indossare in tutti i luoghi chiusi con accesso di pubblico. Lo ha annunciato il governatore Alberto Cirio anticipando quanto contenuto nell’ordinanza per la Fase 2 oggi alla firma. La mascherina sarà obbligatoria negli uffici e sui mezzi pubblici: qui saranno disponibili gratis per chi sale senza, così pure nei negozi e nei supermercati. Protezione obbligatoria anche per
chi fa visita a famigliari e congiunti, dove bisognera’ mantenere la distanza.
Nursing Up: “Distribuiti per coprire infermieri e operatori dell’Asl Torino. Continua la vergogna delle protezioni non adeguate”
Riceviamo e pubblichiamo / Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, denuncia l’ennesimo e a questo punto decisamente incredibile, oltreché inaccettabile, caso in cui al personale sanitario è stato dato come dispositivo per la protezione personale, per chi opera con pazienti Covid, un sacco da macellaio con due tubi di nylon come manica.
Si tratta di una inammissibile violazione del diritto di infermieri e professionisti della sanità ad avere sicurezza mentre sono al lavoro. Questi sacchi sono stati distribuiti ieri a tutti gli operatori dell’Amedeo di Savoia, che è “solo” la struttura punto di riferimento per l’emergenza Covid, e poi anche ai reparti Covid e non Covid degli altri presidi ospedalieri dell’Asl Torino. Si tratta dei sacchi che utilizzano i macellai sopra i vestiti quando trasportano le carni, senza le maniche. A parte, poi, sono stati consegnati anche dei “tubi sacchetto”, in nylon, per fare le maniche!! Ma siamo impazziti?
A due mesi e più dall’inizio della pandemia ancora non sono disponibili in numero adeguato i dispositivi di protezione adeguati e necessari per tutti i professionisti che operano nella sanità?
Ancora una volta siamo costretti a protestare per la sicurezza di infermieri e professionisti della sanità e sulla necessità di Dpi. Segnaleremo alla Procura, che ha già aperto dei fascicoli su quanto accaduto nella gestione dell’emergenza Covid a Torino, anche questa vergogna.
Spiega il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing UP, Claudio Delli Carri: “Sono attonito e arrabbiato per la leggerezza con cui ancora oggi si tratta la questione della sicurezza dei colleghi. Le segnalazioni che abbiamo ricevuto da chi opera all’Asl Torino, che ha ricevuto questi sacchi da macellaio per coprirsi, lasciano senza parole. È una vergogna inaccettabile! A ciò si somma il fatto che, alla Città della Salute, ci è stato segnalato che come copertura sulle divise per il pre-triage, sono stati distribuiti dei grembiulini di stoffa, simili ai poncho a righe che vengono utilizzai per la distribuzione del pasto giornaliero. Ma ci stiamo prendendo in giro? Sono settimane che diciamo che è imperativo dotare gli operatori dei dispositivi di protezione necessari, adeguati e certificati. E ancora oggi vengono distribuite questi materiali inadeguati?
Non tollereremo ulteriormente scelte di questo tipo da parte della Regione o da chi prende tali decisioni. La Procura ha già aperto delle indagini su quanto avvento in queste settimane nella gestione dell’emergenza coronavirus. Invieremo loro anche questa segnalazione a dimostrazione che la sicurezza per noi, che rischiamo la vita in questo momento di emergenza, nonostante i tanti discorsi e gli annunci, è ancora molto scarsa”.
Il Segretario Regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta
Claudio Delli Carri