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Coronavirus: 865 pazienti guariti e 70 nuove vittime in Piemonte

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di giovedì 9 aprile

865 PAZIENTI GUARITI E 915 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 865 (133 in più di ieri): 56 (+6) in provincia di Alessandria, 45 (+4) in provincia di Asti, 44 (+5) in provincia di Biella, 90 (+9) in provincia di Cuneo, 42 (+13) in provincia di Novara, 473 (+77) in provincia di Torino, 59 (+13) in provincia di Vercelli, 41 (+6) nel Verbano-Cusio-Ossola, 15 provenienti da altre regioni.

Altri 834 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 1.487

Sono 70 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 21 al momento registrati nella giornata di oggi. Occorre ricordare che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi covid.

Il totale complessivo è ora di 1.487 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 279 ad Alessandria, 75 ad Asti, 97 a Biella, 105 a Cuneo, 153 a Novara, 605 a Torino, 76 a Vercelli, 74 nel Verbano-Cusio-Ossola, 23 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 14.671 le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.104 in provincia di Alessandria, 681 in provincia di Asti, 625 in provincia di Biella, 1.309 in provincia di Cuneo, 1.226 in provincia di Novara, 6.992 in provincia di Torino, 700 in provincia di Vercelli, 776 nel Verbano-Cusio-Ossola, 191 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.

I restanti 67 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 398.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 55.548, di cui 30.781 risultati negativi.

“L’ultima moda a Torino? Le contravvenzioni ai farmacisti”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Silvio Magliano, Capogruppo dei Moderati al Consiglio Comunale Torino

Mi sono giunte diverse segnalazioni di simili casi. Il titolare della Farmacia Leva di corso Stati Uniti, tra gli altri, è stato multato per aver posteggiato in uno stallo destinato al carico e scarico, deserto e naturalmente non utilizzato. Nell’assoluta convinzione che le regole valgano sempre e per tutti, mi chiedo se davvero non vi siano priorità più urgenti che tartassare persone che si stanno spendendo per garantire ai torinesi un servizio essenziale in queste settimane di crisi. Il buonsenso non dovrebbe andare in quarantena. Chiederò conto in Comune della situazione.

Multe ai farmacisti. Questa l’ultima moda che, parrebbe, spopola nella Torino del lockdown. Diverse le segnalazioni pervenutemi.
Un caso tra i tanti, particolarmente significativo: quello della Farmacia Leva di corso Stati Uniti. Il titolare, ogni mattina, deve vincere la prima “sfida” della giornata, che consiste nel trovare un parcheggio non troppo distante dal negozio, per evitare di dover camminare alla fine della giornata di lavoro, durata magari dieci o dodici ore, in strade deserte e già buie. Lo stesso vale per dipendenti, colleghi e colleghe. Non vi sono molte altre attività aperte, in zona, i residenti stanno a casa, le auto sono parcheggiate in strada. Tutte. Quando uno degli scorsi giorni, non trovando altra alternativa, si è trovato costretto a lasciare l’auto nel vicino stallo dedicato al carico e scarico, è stato puntualmente e ripetutamente multato.  Questo è, ripeto, solo uno dei numerosi casi di cui ho notizia. Il buonsenso non dovrebbe andare in quarantena: nessun sospetto che l’auto in questione potesse appartenere ai farmacisti? Le farmacie e i farmacisti svolgono, in assoluto e a maggior ragione in questa emergenza, un’attività fondamentale, garantendo assistenza e farmaci ai torinesi che ne hanno necessità. Nell’assoluta convinzione che le regole siano valide sempre e che lo siano per tutti, a prescindere dalle condizioni contingenti e dalle emergenze in corso, mi chiedo: davvero è questa la priorità in questo momento? Non ci sono azioni più urgenti che non elevare contravvenzioni ad auto posteggiate in posti riservati che nessuno utilizza, causa chiusura delle attività commerciali, per la loro finalità originale? Chiederò conto di questi episodi in Consiglio Comunale.

Il Turin Palace ospita i militari che allestiranno l’ospedale alle Ogr

Il Turin Palace Hotel, lo storico albergo situato nel centro storico del capoluogo subalpino, di proprietà di Reale Immobili e gestito dalla famiglia Marzot, accoglierà da stasera alcuni militari giunti a Torino per allestire l’Ospedale per i malati di Covid-19 presso le ex OGR. 

L’Aeronautica Militare dà un supporto inquadrato nell’ambito delle attività fortemente volute dal Ministro della Difesa per fronteggiare l’emergenza in atto. A Torino, in particolare, una task force infrastrutturale dell’Aeronautica Militare, composta da personale tecnico militare, sarà impegnata nella realizzazione dell’impiantistica elettrica e di illuminazione presso i padiglioni del polo. 

Alberto Ramella, Direttore Generale di Reale Immobili ha dichiarato: “Siamo onorati di poter essere al fianco della famiglia Marzot nel mettere a disposizione una nostra proprietà e quindi di poter contribuire insieme alle misure di potenziamento del servizio sanitario, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. È straordinario ciò che si riesce a realizzare facendo sistema, ciascuno con i propri mezzi e di questo non posso che dire grazie a tutti”. 

Piero Marzot, Titolare e Direttore del Turin Palace Hotel ha aggiunto: “Il Turin Palace Hotel ha ricevuto tanto dalla Città di Torino e dai Piemontesi. L’ospitalità che daremo in questi giorni significa ringraziare per quanto ci è stato dato e soprattutto sostenere chi è in prima linea nella lotta contro l’epidemia”. 

Luigi Icardi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte ha voluto esprimere la sua riconoscenza così: “Ringrazio Reale Immobili e il Turin Palace Hotel per la loro disponibilità nell’accoglienza dei militari impegnati nell’allestimento dell’ospedale nell’area delle ex OGR. Un altro segnale di collaborazione e di solidarietà concreta che ci rafforza nella nostra battaglia quotidiana contro il Covid-19”. 

Reale Group è un Gruppo internazionale attivo in Italia, in Spagna e in Cile attraverso la Capogruppo – Società Reale Mutua di Assicurazioni, la più grande compagnia assicurativa italiana in forma di mutua e le sue controllate. Offre soluzioni e tutela a circa 5 milioni di clienti in campo assicurativo, bancario, immobiliare e dei servizi; con oltre 3.700 dipendenti tra Italia, Spagna e Cile, Reale Group evidenzia una solidità tra le più elevate del mercato, testimoniata da un indice di solvibilità (Solvency II), calcolato secondo il Modello Interno Parziale di Gruppo, pari al 281,4% (Year End 2018).Reale Group nel 2018 ha chiuso con utile pari a 148 milioni di euro, con una raccolta premi di quasi 5 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente. 

Reale Immobili S.p.A., società di Reale Group, nasce nel febbraio del 2002 con l’obiettivo di gestire, conservare e valorizzare il proprio patrimonio immobiliare e di quello delle altre società del Gruppo, a cui fornisce servizi di consulenza. La Società ha sede a Torino, una filiale a Milano ed una a Roma. La mission di Reale Immobili è diretta alla valorizzazione del patrimonio attraverso costanti interventi di manutenzione e riqualificazione dei fabbricati storici e di prestigio, volti alla conservazione ed ottimizzazione della composizione del portafoglio immobiliare stesso. 

Sul sito della Regione la mappa del contagio nei comuni piemontesi

Da oggi, sul sito web della Regione Piemonte è possibile visualizzare la mappa del contagio da coronavirus covid19 in Piemonte, con il numero dei casi positivi, l’incidenza del contagio in rapporto ai residenti e la curva epidemiologica, comune per comune.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ringraziando i tecnici del Consorzio per il sistema informativo (Csi) di stanza all’Unità di crisi della Regione Piemonte che hanno messo a punto l’applicativo del sito.

«Nella gestione dell’emergenza – osserva l’assessore Icardi – abbiamo prestato fin dall’inizio la massima attenzione alla registrazione e documentazione dei dati dell’epidemia. Il punto di partenza è stata la realizzazione della piattaforma informatica covid Piemonte per condividere in tempo reale con prefetti, sindaci, operatori sanitari, forze dell’ordine e medici di base le informazioni su analisi dei tamponi, presa in carico dei pazienti, dimissioni, trasferimenti, acquisizioni straordinarie di personale, servizi e presidi medici e gestione delle quarantene. Il tutto nella massima sicurezza, tramite accesso con credenziali riservate. Grazie a questa tecnologia, siamo ora in grado di offrire anche ai cittadini una dettagliata rappresentazione dell’andamento dell’epidemia sul territorio, così che ognuno possa rendersi bene conto delle proporzioni del contagio».

Il nuovo applicativo è stato sviluppato dall’Area Cartografia e Territorio del Csi, attingendo direttamente alle informazioni della piattaforma Covid-19, dove vengono caricati giornalmente tutti i dati dell’epidemia in corso relativamente ai 1.181 comuni del Piemonte.

Sul piano tecnico, il progetto si avvale dell’infrastruttura per l’informazione geografica regionale che contiene l’insieme di dati territoriali, metadati, servizi e tecnologie di rete, politiche e accordi istituzionali, volti alla condivisione dei dati geospaziali a supporto dei processi decisionali.

Tutti gli elementi territoriali che fanno parte dell’infrastruttura possono essere rappresentati su Cartografia generale e tematica prodotta a partire dai livelli di base contenuti nella Base Dati Territoriale di Riferimento degli Enti.

La mappa del contagio covid in Piemonte è pubblicata all’indirizzo  https://www.regione.piemonte.it/web/covid-19-mappa-dei-contagi-piemonte  e la sua consultazione è libera da parte di tutti i cittadini.

Operatore sanitario insultato perché salta la fila al supermarket

Un operatore sanitario che aveva fatto   cinque ore di turno,  è passato all’ora di pranzo dal supermercato Pam del Lingotto prima di iniziare il servizio pomeridiano.

Come riporta il quotidiano Repubblica, si tratta di un  consulente psicologo trentenne che lavora in comunità terapeutica. Quando è entrato mostrando  il badge all’ingresso del supermercato  per l’ingresso preferenziale riservato a medici, infermieri e personale sanitario nel periodo di emergenza covid-19, è stato aggredito verbalmente da numerose persone in fila che lo hanno pesantemente insultato.  Succede anche questo

Cantieri stradali, il Comune interviene dal centro alla periferia con 7 milioni per vie e piazze

La Giunta Comunale ha approvato due progetti che prevedono interventi straordinari di manutenzione e riqualificazione di vie, strade e piazze cittadine.

Nel primo, suddiviso in 12 lotti manutentivi – dieci di carattere territoriale, corrispondenti quasi totalmente alle ex-Circoscrizioni amministrative della Città, uno finalizzato alle modifiche viabili relative a rinnovi semaforici e alla nuova posa e/o manutenzione delle barriere stradali tipo guard-rails e un ultimo mirato alla manutenzione delle pavimentazioni lapidee, in particolare della zona centrale aulica della Città – sono stati inseriti gli interventi per rifacimento di carreggiate, marciapiedi, banchine, aree di parcheggio e rete di smaltimento delle acque meteoriche su tutto il territorio cittadino.

L’elenco dei lavori da effettuare è stato elaborato sulla base di una mappatura realizzata grazie a segnalazioni di altri servizi comunali, di cittadini, commercianti, associazioni e delle Circoscrizioni: la spesa prevista è di 6 milioni e 800 mila euro.

Con una seconda delibera è stato poi approvato il progetto per ulteriori opere nel territorio delle circoscrizioni 1, 2 6, 7, 8 per una cifra di oltre 650mila euro, derivanti dai ribassi di gara. Con un analogo provvedimento, a dicembre dello scorso anno, erano stati impegnati altri 350mila euro per interventi nel territorio delle circoscrizioni 3, 4 e 5.

“Appena le condizioni lo permetteranno siamo pronti a ripartire con gli interventi di manutenzione della rete stradale, sbloccati dall’ordinanza firmata ieri dal presidente Cirio – commenta l’assessora alla Mobilità, Maria Lapietra – . Affinché possano tornare al più presto al lavoro, garantendo altresì la massima sicurezza per i propri addetti e nel contempo per i cittadini tutti, gli uffici comunali sono in costante contatto con le aziende monitorando la loro disponibilità alla riapertura e alla ripresa delle attività”.

(Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico) Foto archivio Il Torinese

La Guardia di Finanza scopre maxi frode delle mascherine

In pochi giorni ha importato illecitamente e immesso in commercio centinaia di migliaia di mascherine.

La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto il sistema truffaldino organizzato da un imprenditore trentaseienne di origini cinesi, titolare di un’azienda con numerosi punti vendita a Torino, che, approfittando della situazione emergenziale connessa alla diffusione del COVID 19, ha importato dalla Cina diversi containers di mascherine fornendo alla dogana false dichiarazioni con il solo fine di garantirsi uno “svincolo” rapido delle merci e, soprattutto, di superare  eventuali operazioni di requisizione.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, in collaborazione con il personale della Polizia Municipale e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, hanno perquisito l’azienda coinvolta dove hanno sequestrato oltre 20.000 mascherine filtranti per le quali, in sede di importazione, era stata falsamente indicata quale destinazione, alcuni comuni della provincia di Cuneo i quali, successivamente, le avrebbero destinate alla popolazione tramite la Protezione Civile.  Ad aggravare la posizione dell’imprenditore anche le diciture indicate sulla documentazione che accompagna la merce, che sempre al fine di sviare i controlli, riportavano la voce “capi d’abbigliamento” invece di articoli protettivi.

Effettivamente, una modesta quantità è poi finita a questi enti locali facenti capo al Comune di Caraglio (CN), “capo fila” per altri comuni tra di loro consorziatisi per questa necessità; ma altre 400.000 mascherine sono state rivendute ad aziende e privati in totale spregio delle direttive in questo momento in vigore.

Le mascherine importate illegalmente dall’imprenditore cinese sono state rinvenute anche in un’impresa di Settimo Torinese. Qua i Finanzieri hanno sequestrato oltre 25.000 dispositivi dove sulle scatole era ben chiara l’indicazione di destinazione: “Ospedale di Varese”. Il titolare dell’azienda è stato denunciato per ricettazione.

E così in pochi giorni i furbetti del “Qualcosa da dichiarare?” hanno intascato circa 1 milione di euro frodando così lo Stato. Ora dovranno rispondere di una sequela di reati: contrabbando aggravato, falso in atto pubblico, ricettazione, frode in commercio. Oltre 45.000, per ora, le mascherine sequestrate dai Finanzieri.

Le attività d’indagine sono state coordinate dalle Procure della Repubblica di Torino e Ivrea che consentiranno inoltre di procedere con le operazioni di requisizione, destinando così il materiale a contesti emergenziali attualmente in crisi.

Le indagini sono ancora in corso e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino si raccomanda di porre la massima attenzione nell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale; in questi giorni numerose aziende italiane hanno avviato delle produzioni lecite a prezzi concorrenziali che potranno garantire loro una ripartenza per il post emergenza.

Il virus ci rammenta che la vita dell’uomo è sospesa a un filo

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni    A meno di considerare il Coronavirus un castigo divino come il diluvio universale e la distruzione di Sodoma e Gomorra, alla base della pandemia ci sono delle cause scatenanti di origine umana. Dio è misericordia e il Dio delle vendette bibliche appare molto remoto, anche se certamente l’umanità si è così totalmente discostata da ogni etica naturale e religiosa da essere diventata una società profana, libertina e secolarizzata, molto lontana anche da quei princìpi laici di natura etica che molti vivevano <<Come se Dio non esistesse>>, per dirla con Ugo Grozio.

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Oggi il rifiuto di ogni regola etica ha travolto ogni riferimento e resta alla testimonianza dei cattolici il richiamo a certi valori oggi totalmente negletti. Le responsabilità dello scatenarsi del virus sono umane e andranno individuate, in parte sono le stesse di sempre cioè la mancanza delle più elementari regole igieniche sanitarie che in società come quella cinese non vengono applicate: un misto di società arcaica e di società altamente industriale che rivela forti, evidenti contraddizioni.

Con ciò non si vuole richiamare il determinismo storico che spiega gli accadimenti con un susseguirsi di cause ed effetti. A volte nella storia c’è anche la casualità che gioca ruoli determinanti. E c’è soprattutto il libero arbitrio dei protagonisti che, per quanto condizionati da altri fattori, agiscono con un quid di libertà individuale che li rende responsabili in prima persona almeno in una certa percentuale. Il virus ha archiviato per sempre quelle che Leopardi citava nella  Ginestra: <<le magnifiche sorti e progressive >> dell’umanità, l’illusione illuministica, ripresa dai Positivisti, di un progresso indefinito e incontenibile che avrebbe sconfitto gradualmente tutti i mali dell’umanità attraverso la scienza e la tecnica. Ci siamo resi conto che con gli ospedali pieni di morti certi miti con cui siamo convissuti erano e sono del tutto fallaci.

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La vita dell’uomo è sospesa ad un filo, è come la foglia autunnale di Ungaretti in tutta la sua fragilità. C’è chi ha paragonato la pandemia ad una guerra mondiale ed ha persino teorizzato che il Novecento, come ebbe inizio nel 1914 con la Grande Guerra,si è chiuso nel 2020 con la pandemia. Sono confronti azzardati e le guerre sono realtà diverse dalle epidemie, anche se nelle guerra del Peloponneso Tucidide descrive la guerra e la peste che insieme segneranno il declino della civiltà greca. Gianni Oliva ha lucidamente posto in evidenza come il dato più vistoso di questa crisi terribile che ci sta travolgendo sia  l’incapacità di dare una risposta globale (e non meramente nazionale) ad un fenomeno inedito che dovrebbe trovare le diverse Nazioni unite nel combattere il morbo.Al contrari, soprattutto i Paesi europei vanno in ordine sparso quasi la pandemia non li riguardasse tutti in pari maniera. Sembra tornare l’invito di Leopardi che sempre nella Ginestra parla di <<social catena >> tra gli uomini ,alleati contro le ingiustizie della Natura.

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Ci sono dei giornalisti che si ritengono anche degli storici come Paolo Mieli, che prevedono dopo la pandemia tempi migliori, di grande sviluppo, fondando questa ipotesi  sulla base che dopo certe calamità gli uomini hanno ripreso a vivere con rinnovato entusiasmo e con tenacia maggiore . Questo guardare con ottimismo al futuro di fronte a tanti morti e a tanti disastri economici appare purtroppo infondato perché neppure i dopoguerra hanno segnato in modo univoco la storia del dopo. Non vale neppure la distinzione tra le guerre vinte e quelle perdute perché le crisi postbelliche hanno riguardato Nazioni vittoriose e vinte indifferentemente. Pensare ad un periodo di nuovo slancio creativo con attività economiche boccheggianti che rischiano la chiusura, appare utopistico e velleitario perché in una società complessa come l’odierna i confronti che Mieli fa con il passato sono del tutto infondati non solo perché la storia non si ripete mai automaticamente,ma soprattutto perché l’economia contemporanea non ha dei precedenti con cui confrontarsi.

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Inoltre,  viene del tutto svalutata la miseria che sta già determinando la pandemia e la conseguente rabbia sociale che può scatenarsi da un momento all’altro. Un modello di sviluppo si è sicuramente inceppato, se non è del tutto entrato in crisi. E appare anche evidente il contrasto tra chi invoca il modello Genova (il ponte ricostruito senza guardare ai troppi formalismi che imbrigliano i cantieri) e chi come Carlin Petrini punta il dito contro il liberismo economico causa, a suo dire, di tutti i mali. Lo slogan “Tutto andrà bene” appare molto autoconsolatorio, ma privo di riscontri. Lo storico deve fermarsi a raccogliere fatti e riflessioni per scrivere la storia che oggi stiamo vivendo. Andare oltre e fare previsioni apparirebbe persino una mancanza di serietà in tempi che invece impongono ragionamenti austeri e severi, senza concessioni populistiche.

 

Indurre a sperare visioni ottimistiche che non abbiano fondamento nella realtà dell’oggi significa riproporre quella che Hegel definitiva la “pappa del cuore” e che Bobbio a volte mi citava come una scappatoia zuccherosa e sentimentale da evitare. Una scappatoia seducente e confortante ma anche ingannevole che l’uomo di cultura deve avere il coraggio di non perseguire ne’ per se’ ne’ per altri.

.Indurre a sperare visioni ottimistiche che n

Scrivere a quaglieni@gmail.com

Ex ballerina maltratta il suo anziano compagno

Arrestata cinquantaquattrenne dalla Squadra Volante

Una cittadina straniera di 54 anni, con precedenti di polizia a carico, è stata arrestata giovedì scorso per
maltrattamenti in famiglia. I poliziotti sono intervenuti in un alloggio in zona Lingotto per la segnalazione di
una lite in famiglia. Nell’alloggio erano presenti la cinquantaquattrenne e un anziano signore. La donna alla
vista dei poliziotti ha minacciato l’uomo e con ira si è rivolta in modo arrogante nei confronti degli agenti.
Dal racconto dell’anziano signore è emerso che alcuni anni aveva conosciuto la donna con la quale aveva
iniziato a frequentarsi con assiduità. Dopo un po’ di tempo, la donna si era trasferita a casa sua, dandogli
aiuto per le faccende domestiche. Da qualche mese, però, i comportamenti della donna erano cambiati e la
situazione degenerata. In più occasioni la cittadina straniera aveva insultato l’uomo avvilendolo per le sue
condizioni di salute, spesso questo accadeva quando la donna era in stato di ebrezza. In una circostanza, la
donna aveva anche colpito l’anziano con un pugno allo stomaco. Dopo l’ennesimo episodio in cui la donna
ha insultato l’uomo, la vittima le ha detto di trovarsi un’altra abitazione la donna è andata su tutte le furie e
ha minacciato l’uomo. Di qui l’intervento degli agenti della Squadra Volante che hanno portato all’arresto
della cinquantaquattrenne.

Gli infermieri chiedono un incentivo per gli operatori sanitari “in trincea”

 ” La Regione riconosca a infermieri e operatori sanitari un incentivo economico straordinario giornaliero, per lo straordinario impegno profuso nell’emergenza Coronavirus”

 

LA LETTERA / Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, ha inviato una lettera al Presidente Regione Piemonte, Alberto Cirio, all’Assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi e al Direttore della Sanità regionale, Fabio Aimar, in cui si chiede l’attribuzione di un compenso temporaneo e straordinario finalizzato a remunerare il disagio ed il rischio biologico a cui sono sottoposti in queste settimane gli operatori sanitari, del Servizio Sanitario regionale, sotto forma di incentivo.

Tale incentivo o “compenso Covid-19”, di carattere straordinario e temporaneo, andrà a compensare il disagio e lo stress derivato dal difficile compito svolto i questi mesi, ma anche il rischio biologico in cui sono occorsi tutti i lavoratori, sia infermieri sia professionisti della sanità, in relazione alla loro esposizione al rischio di contagio della malattia, nonché alle difficili condizioni operative conseguenti all’impatto sul sistema sanitario della nuova patologia.

L’incentivo dovrà essere riconosciuto a decorrere dal 23 febbraio 2020, data di emanazione del Decreto Legge n° 6 sulle misure straordinarie per il contenimento del contagio, e almeno fino al 30 aprile prossimo, con una eventuale possibilità di rinnovo.

Andrà calcolato in tre fasce, in rapporto al livello di esposizione al rischio, cui è connessa una analoga situazione di disagio (alto-medio-basso) e gli importi andranno intesi come giornalieri e corrisposti per ogni turno o giornata di effettiva presenza in servizio.

All’interno della medesima fascia, il compenso andrà riconosciuto in misura uguale a tutti gli operatori sanitari, indipendentemente dal ruolo e dalla qualifica che li caratterizza, visto che l’impatto, in termini di rischio per la salute e difficoltà a svolgere la propria funzione, è stato di fatto analogo per tutti.

Il compenso, inoltre, andrà riconosciuto al personale dipendente e, in modalità analoga, ai lavoratori interinali operanti nell’area sanitaria e al personale a contratto o convenzionato.

In sede di contrattazione, infine, verranno stabilite le cifre economiche da assegnare ad ogni fascia secondo le disponibilità dei fondi “speciali”.

Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, spiega: “È chiaro che nella situazione odierna, il salario accessorio normalmente regolato dal Contratto nazionale, non risulta più adeguato a riflettere le giuste esigenze di infermieri e operatori che si trovano ad affrontare una situazione eccezionale e assai complessa.

Abbiamo persone che affrontano un rischio altissimo per la salute e la vita senza che a loro venga riconosciuto economicamente ciò che fanno. È invece urgente inviare un segnale concreto a tutti gli operatori della sanità per ciò che stanno facendo e hanno fatto con un riconoscimento economico significativo, anche tenendo conto dell’altissimo numero di contagiati e, purtroppo anche di deceduti, nell’adempimento del proprio dovere.

Non siamo gli unici a pensare che tale riconoscimento debba essere attivato, visto che negli ultimi giorni sono tantissimi gli appelli da parte della società civile che domandano di attribuire riconoscimenti economici al personale che con spirito di sacrificio e civico servizio sta assolvendo alla cura dei malati Covid-19”.

“Mettiamo bene in chiaro una cosa – conclude Delli Carri -: quello che chiediamo non è un “contentino” per chi si è battuto e si batte in prima linea da settimane, ma è il giusto riconoscimento per ciò che persone straordinarie come gli infermieri e gli operatori hanno dato alla comunità, mettendo loro stessi e la loro salute a repentagli per la salvaguardia del bene e della salute della collettività.

Auspichiamo quindi che il Presidente Cirio e i vertici della sanità in Regione provvedano da subito ad attivare le procedure affinché tale incentivo venga riconosciuto ad infermieri e operatori nel più breve tempo possibile”.

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri