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Alle Molinette visiere in 3D prodotte in proprio

Il laboratorio della chirurgia maxillo-facciale  del professor Guglielmo Ramieri alle Molinette è stato riconvertito per la stampa di  visiere protettive in 3d da destinare al dipartimento di scienze chirurgiche

Grazie alle nuove tecnologie,  un ingegnere da remoto è in grado di progettare le visiere e stamparle a distanza direttamente in reparto. Gli stessi file sono già stati “esportati” in altre strutture ospedaliere del mondo.

Il laboratorio è sorto lo scorso anno proprio per sperimentare nuove metodiche chirurgiche con il 3D in supporto, ad esempio per la ricostruzione dei volti, ma oggi si dedicherà alle necessità dovute all’emergenza covid.

Le tecnologie informatiche hanno permesso di trasformare il lavoro normalmente svolto da un ingegnere fisicamente presente in ospedale in una postazione virtuale che consente di realizzare in remoto l’elaborazione dei progetti 3D e la modellazione dei dispositivi, mentre la stampa additiva continua invece ad essere realizzata all’interno del reparto.
In questo modo, grazie alla presenza di due stampanti 3D è stata avviata la produzione di visiere protettive, immediatamente disponibili una volta assemblate, destinate al personale medico ed infermieristico dei reparti chirurgici.
Queste visiere non sostituiscono le indispensabili mascherine, ma rappresentano una prima barriera in grado di proteggere gli occhi e le mucose della bocca, creando una schermatura per tutto il volto contro le infezioni da contatto.
Un piccolo contributo che può essere particolarmente prezioso per supportare il personale del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e che rappresenta un segno di solidarietà del laboratorio 3D verso il personale sanitario impegnato in prima linea.

Mascherine, ingressi separati e “pallini” sulle banchine. Ecco come cambia la metropolitana

Da lunedì obbligo di mascherina e ingressi differenziati per chi viaggerà sulla metropolitana di Torino

In questi giorni i tecnici Gtt stanno allestendo un percorso segnalato da frecce collocate sul pavimento in entrata ed uscita che indicano i sensi unici pedonali.

La freccia di colore verde è riservata a chi scende, quella  blu per salire. Nelle varie fermate appositi  pallini colorati sulle banchine  indicheranno la distanza di sicurezza tra un utente e l’altro.

Anche su bus e tram sarà obbligatorio l’uso delle mascherine e saranno predisposte porte in entrata e in uscita.

Tir dalla Francia trasportava 30 chili di marijuana

Intercettato, i carabinieri arrestano due persone

 Scaricavano 30 kg di marijuana, in sacchetti di alluminio, da un Tir proveniente dalla Francia, per nasconderli in una macchina parcheggiata a bordo strada.

L’autista del Tir, un romeno di 47 anni, abitante a Torino, e il destinatario dei preziosi sacchetti, un italiano di 51 anni, abitante a Torino, sono stati arresati. È accaduto questa notte vicino all’interporto S.I.TO. di Orbassano. Lo scambio di droga è stato scoperto dai carabinieri della Stazione di Orbassano durante i controlli per il rispetto delle prescrizioni connesse all’emergenza sanitaria.Il trafficante italiano quando ha visto ile pattuglie dei carabinieri avvicinarsi ha tentato di disfarsi dei 14 sacchetti, ma è stato bloccato assieme all’autista. I militari dell’Arma hanno sequestrato circa 30 kg di marijuana mentre l’autista aveva in tasca circa 5000 euro. Entrambi gli arrestati hanno riferito di essere estranei ai fatti e di aver ricevuto il “lavoro”, l’autista in Francia e il destinatario in Italia, da due sconosciuti che li hanno ingaggiati, rispettivamente per il trasporto e per il ritiro. L’autista ha aggiunto che la persona che gli ha commissionato il viaggio gli ha anche dato i soldi per un’eventuale multa per l’emergenza sanitaria. La droga era nascosta tra i cuscinetti in ferro che l’autista trasportava per conto di un’azienda torinese.

Forno e kebab chiusi e sanzionati: erano aperti il primo maggio

Erano regolarmente aperti, con clientela all’interno, nonostante il divieto di esercizio dell’attività commerciale per l’intera giornata del primo Maggio.
Si tratta di un forno gastronomia di via Genova e di un pizza Kebab di via Galliari.
All’interno dei due esercizi, durante il controllo avvenuto ieri mattina, gli agenti del Commissariato Barriera Nizza
hanno sorpreso alcuni clienti intenti ad acquistare del pane e degli alcolici, mentre altri clienti erano in
attesa di entrare, sul marciapiede. Ai rispettivi titolari, una cittadina rumena di 40 anni ed un cittadino
pakistano di 39, sono state comminate le sanzioni amministrative previste; inoltre, considerato che la libera
disponibilità dei locali avrebbe potuto dar luogo alla prosecuzione o reiterazione della violazione, gli
agenti hanno disposto la chiusura di entrambi gli esercizi per 5 giorni.

Azzannato dal pastore tedesco durante la rissa. Tre arresti

Rissa nei giorni scorsi, provvidenzialmente sedata da personale della Squadra Volante:

erano le 18 e 40 circa quando una pattuglia in transito su via Cernaia, quasi altezza della stazione Porta Susa,
nota correre, sotto il porticato dell’ex palazzo Rai, due persone e dietro a loro un terzo uomo,
armato di una sbarra di ferro, che libera un pastore tedesco al loro inseguimento. Il cane raggiunge
uno dei due, un trentasettenne di origine croata, e lo azzanna; questi, nonostante l’aggressione,
colpisce a calci e pugni la persona a lui vicina, un rumeno di 37 anni; il pronto intervento degli
agenti fa sì che il cittadino croato non riporto lesioni gravi, ma guaribili in 5 giorni s.c.
Il proprietario dell’animale, un cittadino italiano di 53 anni, con numerosi pregiudizi di polizia, è
stato disarmato della spranga ed invitato immediatamente a calmare il pastore tedesco ed a
trattenerlo. Sembra che il litigio fra i tre fosse nato pochi istanti prima, per futili motivi. La spranga
è stata recuperata dagli operatori e sottoposta a sequestro, il cane affidato alla moglie del
proprietario. I tre corissanti sono stati tratti in arresto per rissa in concorso e contestualmente
sanzionati per
aver violato le misure previste per la prevenzione della diffusione del Covid19.

Da lunedì mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi con accesso al pubblico

Sarà obbligatorio indossarla in tutti i luoghi chiusi con accesso al pubblico

Anche in Piemonte, da lunedì, scatta l’obbligo della mascherina da indossare in tutti i luoghi chiusi con accesso di pubblico.  Lo ha annunciato il governatore Alberto Cirio anticipando quanto contenuto nell’ordinanza per la Fase 2 oggi alla firma. La mascherina sarà obbligatoria negli uffici e sui mezzi pubblici: qui  saranno disponibili gratis per chi sale senza, così pure  nei negozi e nei supermercati. Protezione obbligatoria anche per
chi fa visita a famigliari e congiunti, dove bisognera’ mantenere la distanza.

Gli infermieri: “Ci hanno dato sacchi da macellaio come protezione”

Nursing Up: “Distribuiti per coprire infermieri e operatori dell’Asl Torino. Continua la vergogna delle protezioni non adeguate”

Riceviamo e pubblichiamo / Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, denuncia l’ennesimo e a questo punto decisamente incredibile, oltreché inaccettabile, caso in cui al personale sanitario è stato dato come dispositivo per la protezione personale, per chi opera con pazienti Covid, un sacco da macellaio con due tubi di nylon come manica.

Si tratta di una inammissibile violazione del diritto di infermieri e professionisti della sanità ad avere sicurezza mentre sono al lavoroQuesti sacchi sono stati distribuiti ieri a tutti gli operatori dell’Amedeo di Savoia, che è “solo” la struttura punto di riferimento per l’emergenza Covid, e poi anche ai reparti Covid e non Covid degli altri presidi ospedalieri dell’Asl TorinoSi tratta dei sacchi che utilizzano i macellai sopra i vestiti quando trasportano le carni, senza le maniche. A parte, poi, sono stati consegnati anche dei “tubi sacchetto”, in nylon, per fare le maniche!! Ma siamo impazziti?

A due mesi e più dall’inizio della pandemia ancora non sono disponibili in numero adeguato i dispositivi di protezione adeguati e necessari per tutti i professionisti che operano nella sanità?

Ancora una volta siamo costretti a protestare per la sicurezza di infermieri e professionisti della sanità e sulla necessità di Dpi. Segnaleremo alla Procura, che ha già aperto dei fascicoli su quanto accaduto nella gestione dell’emergenza Covid a Torino, anche questa vergogna.

Spiega il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing UP, Claudio Delli Carri: “Sono attonito e arrabbiato per la leggerezza con cui ancora oggi si tratta la questione della sicurezza dei colleghi. Le segnalazioni che abbiamo ricevuto da chi opera all’Asl Torino, che ha ricevuto questi sacchi da macellaio per coprirsi, lasciano senza parole. È una vergogna inaccettabile! A ciò si somma il fatto che, alla Città della Salute, ci è stato segnalato che come copertura sulle divise per il pre-triage, sono stati distribuiti dei grembiulini di stoffa, simili ai poncho a righe che vengono utilizzai per la distribuzione del pasto giornaliero. Ma ci stiamo prendendo in giro? Sono settimane che diciamo che è imperativo dotare gli operatori dei dispositivi di protezione necessari, adeguati e certificati. E ancora oggi vengono distribuite questi materiali inadeguati?

Non tollereremo ulteriormente scelte di questo tipo da parte della Regione o da chi prende tali decisioni. La Procura ha già aperto delle indagini su quanto avvento in queste settimane nella gestione dell’emergenza coronavirus. Invieremo loro anche questa segnalazione a dimostrazione che la sicurezza per noi, che rischiamo la vita in questo momento di emergenza, nonostante i tanti discorsi e gli annunci, è ancora molto scarsa”.

Il Segretario Regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri

I supermarket chiedono a tutti i clienti di fare la spesa con la mascherina

Chi non ha ancora trovato le mascherine dovrà farlo. Almeno se vuole continuare a fare la spesa.  In alcuni casi i supermarket provvederanno a fornirne una usa e getta a chi ne fosse sprovvisto

I grandi marchi della distribuzione organizzata a Torino e provincia hanno deciso che da lunedì la mascherina sarà di rigore.

In molti casi hanno già affisso avvisi all’ingresso dei supermercati per avvisare i clienti. Carrefour, Coop,  Bennet, Esselunga,  Conad, Unes, Crai e Lidl, così come praticamente tutti gli altri, seppur non ci siano decreti che obblighino in modo esplicito l’uso dei dispositivi sanitari per la clientela,  hanno deciso  di attuare  la regola dopo l’ultimo dpcm del 26 aprile che fa riferimento all’obbligo “di indossare la mascherina nei luoghi chiusi quando non si riesce a garantire la distanza di un metro”. Alcune catene di supermarket favoriranno l’uso del carrello anzichè del cestello per favorire il distanziamento.

Appuntamento con il pusher per riavere il cellulare

Venticinquenne nigeriano arrestato per tentata estorsione

Lunedì un cittadino contatta il 112 NUE riferendo di avere appuntamento nel pomeriggio con un
pusher. All’insolita dichiarazione dell’uomo segue il racconto di quanto accaduto nel corso della
mattinata.
Poco dopo essersi svegliato, questi si accorge che il suo cellulare è sparito. Dopo averlo cercato
inutilmente in casa, si rivolge ad i suoi familiari. Tra questi vi è il fratello, frequentatore saltuario
della sua abitazione nonché affetto da problemi di tossicodipendenza. L’uomo ammette di aver
impegnato il telefonino del fratello in cambio di una dose di sostanza stupefacente. A questo punto
la vittima decide di chiamare il pusher per tentare di riavere indietro il cellulare. Il pusher si dice
disposto a renderglielo al prezzo di 50 euro. I due raggiungono l’accordo e si danno appuntamento
davanti ad un bancomat in zona Barriera Milano, così che il proprietario del telefono possa
prelevare la somma utilizzando il codice pin annotato sul telefono.
A questo punto l’uomo si reca all’incontro, tenuto costantemente a vista dagli agenti della Squadra
Volante, e giunto nei pressi dell’istituto bancario telefona allo spacciatore. Tra le varie persone
presenti in quel momento, gli operatori individuano un soggetto pronto a rispondere alla chiamata.
Il pusher viene immediatamente bloccato e perquisito. Nella tasca della giacca viene ritrovato il
cellulare in questione, restituito al legittimo proprietario.
Il reo, cittadino nigeriano di 25 anni, è stato arrestato per tentata estorsione e denunciato sia per
detenzione di sostanza stupefacente, in quanto al momento della perquisizione gli agenti trovano
tra i suoi indumenti un ovulo contenente cocaina, sia per aver violato le misure contenitive da
Covid19.

Aggredisce il fidanzato con un collare per cani

I fatti accaduti in  Centro città Nella tarda serata di martedì scorso gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato una cittadina
brasiliana di 22 anni.
A richiedere l’intervento delle forze dell’ordine è stato il suo fidanzato che, in seguito ad una
violenta lite, era appena stato colpito dalla compagna con un collare di ferro per cani al volto ed al
torace. Alla vista dei poliziotti, la ventiduenne da in escandescenze. Offese nei confronti degli
operatori, lancio di oggetti, acqua versata sui dispositivi elettronici della vittima. La donna è ormai
fuori controllo. Dopo una breve colluttazione ingaggiata con gli agenti e gli operatori sanitari giunti
in ausilio, la giovane è stata arrestata per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Non nuova a questo tipo di episodi: la brasiliana, con precedenti specifici di Polizia, era già stata
arrestata nel 2016 per resistenza alle forze dell’ordine.