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La formazione dell’Esercito torna sul campo

ADDESTRAMENTO  UNA  ACIES 2020 / Nei prossimi giorni, per la durata di tre mesi, circa 1000 frequentatori dell’Area della Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, provenienti dal Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, dall’Accademia Militare di Modena e dalla Scuola Sottufficiali di Viterbo, inizieranno l’esercitazione congiunta denominata “UNA ACIES 2020”. Le attività addestrative si svolgeranno contemporaneamente presso le Scuole d’Arma e di Specialità, nei Comandi vari , presso le vaste aree addestrative del poligono ed in parte anche nelle rispettive sedi di servizio per i corsi in e-learning tenuti dal Comando Trasmissioni e dalla Scuola Telecomunicazioni Forze Armate.

Le attività addestrative saranno un momento fondamentale per la verifica operativa delle capacità raggiunte a livello dottrinale dai frequentatori degli Istituti di Formazione. L’addestramento a favore di Ufficiali, Marescialli, Allievi Ufficiali ed Allievi Marescialli sarà costituito da varie attivitàl’ impiego dei principali mezzi e sistemi d’arma in dotazione alla fanteria e alla cavalleria, le procedure per la difesa nucleare biologica, chimica e ambientale, l’impiego dei mezzi e dei materiali del genio, il corso di protezione delle forze, sicurezza delle comunicazioni, cyber defence, il corso scorte tecniche, l’impiego dei mezzi mobili campali, il corso di pattugliatore scelto e di abilitazione al lancio con il paracadute ad apertura vincolata. La molteplicità delle attività addestrative di “UNA ACIES 2020” svolta dagli uomini e dalle donne dell’Area della Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito Italiano, costituiscono una rilevante occasione di crescita per i futuri quadri dell’Esercito, riuniti “in un’unica schiera”. Tutte le attività logistiche ed addestrative vengono condotte nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti in materia di pandemia COVID-19.

Maria La Barbera

Caliendo alla guida del Museo del Risorgimento

Si rinnova il Consiglio di Indirizzo del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino. Nuovo presidente è l’avvocato Mauro Caliendo.

Si è insediato il nuovo Consiglio di Indirizzo del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, l’organo che ricopre funzioni di indirizzo e controllo anche di merito sulle attività del Museo. Ne fanno parte l’avvocato Mauro Caliendo, indicato dalla Regione Piemonte, l’architetto Francesca De Filippi, docente del Politecnico di Torino, e il manager internazionale Giorgio Piumetti, entrambi in rappresentanza della Città di Torino, il professor Umberto Levra e la professoressa Ester De Fort, designati dall’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.

Come da Statuto, nella prima seduta è stato eletto il presidente: è Mauro Caliendo che succede ad Umberto Levra che ha guidato il Museo per sedici anni.

Cultore di storia, il neo presidente Mauro Caliendo è un avvocato di Asti. Ha quarantasette anni ed è stato sindaco di San Damiano d’Asti. “Sono davvero onorato di aver ricevuto un incarico di così grande prestigio e ringrazio la Regione Piemonte e la Città di Torino per la fiducia accordatami –commenta il presidente Caliendo – Per me è un sogno che si realizza, amo la storia e in particolar modo quella Risorgimentale, da cui direttamente deriva la nostra Italia di oggi. Ringrazio il professor Levra per l’importante lavoro svolto in questi anni e per la disponibilità ad essere ancora presente nel ruolo di consigliere. Sono certo che con tutte le persone che compongono il Consiglio di Indirizzo si creerà una preziosa collaborazione che non potrà che portare nuova energia ed entusiasmo al Museo”.

Oltre ai cinque consiglieri nominati dagli Enti pubblici, sono stati cooptati Paola Gribaudo, Presidente dell’Accademia Albertina di Torino, Alain Lombard, già Segretario Generale dell’Accademia di Francia a Roma e Direttore Generale Amministrativo del Musées d’Orsay, e Michele D’Andrea, già dirigente del Quirinale ed esperto di Comunicazione Istituzionale.

Il Consiglio di Indirizzo resterà in carica per i prossimi tre anni.

Le Fiamme gialle scoprono la maxi truffa dei 40 mila ricambi auto falsi

Sequestrata la stamperia dei ricambi d’auto falsi.  Due le aziende piemontesi coinvolte nella gigantesca truffa. Un giro d’affari milionario. I ricambi d’auto venduti in tutto il mondo.

È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino al termine di un’operazione terminata da poche ore che ha portato alla denuncia di due imprenditori del settore dell’ automotive ed al sequestro di oltre 40.000 pezzi di ricambio per auto contraffatti, tutti riportanti  marchi delle più prestigiose case automobilistiche.

I Finanzieri della Compagnia di Susa, che hanno condotto l’intervento coordinati dalla Procura della Repubblica Torinese, hanno individuato le due fabbriche del falso a Torino, nei pressi di Corso Francia e a Carmagnola (TO).

Ed è proprio in quest’ultima ditta, ubicata in una zona isolata in aperta campagna senza nessuna indicazione che ne indicasse la presenza, che i Finanzieri hanno scoperto un vero e proprio laboratorio del falso.

All’interno del capannone infatti, apparecchiature digitali all’avanguardia realizzavano ogni giorno migliaia di ricambi per auto e accessori riportanti i loghi di note case automobilistiche (anche storiche) ovviamente ignare di tutto e parti lese nella vicenda. Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Porsche i marchi più contraffatti.

Rilevante il giro d’affari legato all’attività truffaldina messa in piedi dai due imprenditori, vista soprattutto l’importante rete di clienti riscontrata dai Finanzieri nel corso delle indagini; i ricambi e gli accessori per auto “taroccati” venivano venduti non solo in Italia ma quotidianamente spediti in Belgio, Germania, Olanda e oltre oceano, Cile e Stati Uniti in primis.

Nel corso dell’operazione sono stati oltre 40.000 i ricambi contraffatti sequestrati dai Finanzieri, tutti pronti per essere spediti ad ignari acquirenti, convinti, nel corso degli anni, di ricevere pezzi originali come da ordine.

Cautelati anche tutti i macchinari industriali utilizzati per realizzare la frode; come detto, tutte apparecchiature digitali di ultima generazione finalizzate a realizzare prodotti che si avvicinassero il più possibile agli originali. Il tutto era allestito e organizzato per soddisfare le centinaia di ordini che le aziende ricevevano da tutto il mondo.

I due imprenditori, entrambi cinquantenni italiani, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Torino per contraffazione e frode in commercio.

Smantellato traffico illecito di rifiuti

Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Torino – Direzione Distrettuale Antimafia, a cura del Dott. Valerio Longi, le Fiamme Gialle
del Gruppo Aosta stanno dando esecuzione al Decreto di Sequestro Preventivo disposto
dal Giudice per le Indagini Preliminari, Dott.ssa Valentina Giuditta Soria, di un’area di circa
17.000 metri quadrati, ubicata nel Comune di Champdepraz (AO). L’ipotesi di reato è
quella di traffico illecito di rifiuti.

Il tutto trae origine da un procedimento penale instaurato presso la Procura della Repubblica
di Aosta, a cura della Dott.ssa Eugenia Menichetti, conclusosi con la formulazione, a carico
degli indagati, della richiesta di Decreto Penale per abuso edilizio e discarica abusiva.
L’intera area, di proprietà della società Alfatech S.r.l., è stata utilizzata per lo scarico
di oltre 10.000 tonnellate di fresato d’asfalto, materiale che, oltre a dover essere
smaltito in altro modo, è stato destinato a finalità e usi non consentiti dalla normativa
vigente, mantenendo, pertanto, la qualifica di rifiuto. Tale pratica illecita, oltre al
risparmio dei costi di smaltimento del conglomerato bituminoso, avrebbe anche
permesso la riqualificazione, mediante sollevamento del piano di campagna, di
un’area ubicata nel conoide del torrente Chalamy, il tutto in assenza delle prescritte
autorizzazioni.

Allo stato, risultano indagati Berger Luigi, Buillas Attilia, Berger Gianluca, Allietto Paola
e Berger Federica, i quali, legati da vincoli di parentela e forti della titolarità delle quote
societarie della Costruzioni Stradali B.G.F. S.r.l., della Servival S.r.l. e della Alfatech
S.r.l., hanno creato un articolato sistema di gestione del rifiuto, occupandosi, senza il
coinvolgimento di soggetti terzi, della creazione, del trasporto e del suo successivo deposito.
Sono in corso, dalla mattinata odierna, le operazioni di perquisizione finalizzate al
reperimento di ulteriori fonti di prova.

“Quartiere pulito” replica in Agosto

Riceviamo e pubblichiamo / Si è conclusa con un tuffo nel torrente ed una grigliata, la giornata dedicata a “Quartiere Pulito” una iniziativa promossa dall’associazione  volontari di Protezione Civile della Comunità di Scientology PRO.CIVI.CO.S. che domenica scorsa è tornata a fare tappa a Groscavallo, piccolo comune della Valle di Lanzo. 

 

“E’ stato un momento per ritrovarci e stare assieme, ma anche per proseguire quanto iniziato qualche anno fa in questa bellissima località – ha detto Beppe Tesio, presidente PRO.CIVI.CO.S. – Abbiamo raccolto principalmente cartacce, qualche bottiglia di plastica, qualche lattina e tanti mozziconi di sigaretta, ma la situazione sta migliorando molto rispetto a qualche anno fa.”

 

Anche il Sindaco Giuseppe Giacomelli ha espresso soddisfazione per una tendenza positiva con una visibile riduzione dei rifiuti abbandonati “segno che – continua Tesio – l’impegno di questo virtuoso Comune nel partecipare sostenendo attivamente iniziative come questa sta dando i suoi frutti.”

 

Il progetto ispirato alla guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard, La Via della Felicità,  intende sensibilizzare i cittadini ad un maggiore impegno nei confronti della protezione e miglioramento dell’ambiente.

 

“Torneremo ad agosto. Questa località lo merita e merita assolutamente di essere visitata da chiunque apprezzi i bellissimi paesaggi, scorci, passeggiate, panorami e natura che può offrire, sempre con grande rispetto delle sue bellezze e del suo delicato e meraviglioso ecosistema.”

Bici e monopattini, una pioggia di multe

Lunedi sera, tra le 21.00 e le 24.00 nella zona centro, il Reparto Radiomobile della Polizia Municipale ha svolto un servizio di polizia stradale finalizzato al controllo della circolazione dei velocipedi e nello specifico di biciclette e monopattini.

In sole tre ore di controllo sono state contestate ben 46 violazioni.

L’infrazione più ricorrente riguarda l’errata posizione su carreggiata occupata dai velocipedi durante la circolazione. Sono stati ben 17 i mezzi sanzionati ai sensi dell’art. 143 del Codice della Strada.

Così come per gli automobilisti, anche per i mezzi a propulsione muscolare viene fatta registrare la cattiva abitudine di attraversare gli incroci con semaforo rosso. Addirittura 13 i trasgressori sanzionati in sole tre ore.

Le restanti 11 sanzioni riguardano l’equipaggiamento dei velocipedi e la violazione dei più generici obblighi e divieti.

Il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, ritiene questi dati molto significativi e sufficienti per sostenere che “ci sono ancora troppe persone improvvisate che si approcciano e si cimentano nell’utilizzo di mezzi a propulsione muscolare ignorando le regole di base della circolazione. La conferma di quanto sostenuto è contenuta nelle 17 sanzioni in sole tre ore per occupazione errata della carreggiata. Alcune persone non sanno nemmeno che i velocipedi sono a tutti gli effetti dei veicoli e come tali devono rispettare le regole del Codice della Strada. Alcune delle persone fermate ieri sera non sapevano neanche che sui monopattini non si può andare in due, mentre altri fermati sul marciapiede ritenevano di essere nel giusto. Ciò significa che chi si mette alla guida di questi mezzi non ne è assolutamente informato sull’utilizzo. In quest’epoca digitale, un’idea potrebbe essere quella di creare dei semplici tutorial illustrativi e formativi che spieghino le regole di base dell’utilizzo in sicurezza dei velocipedi. Immagino dei semplici e brevi video della durata di un minuto che possano arrivare direttamente sul telefonino ed essere di facile consultazione”.

 

Badante lascia solo anziano per andare a bere

Nella tarda mattinata di sabato un anziano chiama il 112 NUE. E’ solo in casa e bisognoso d’aiuto. La persona che si prende cura di lui, un cittadino romeno di 42 anni, l’ha abbandonato per l’ennesima volta. Il badante è solito uscire per fare delle “commissioni”.

Giunti presso l’abitazione dell’anziano, i poliziotti allertano il 118. Nel frattempo rincasa il quarantaduenne.

L’uomo, in preda ai fumi dell’alcool, si rivolge alla vittima con fare aggressivo, nonostante la presenza degli agenti, minacciando di far saltare in aria l’abitazione con il gas. Lo straniero viene allora prelevato dagli agenti per essere accompagnato in Questura. Dopo aver ricevuto assistenza, la vittima racconta di vivere in un profondo stato di ansia dovuto alle frequenti violenze di cui è vittima da un paio di anni. Svariati gli episodi in cui il romeno ha alzato le mani su di lui, arrivando a tappargli la bocca con le mani per soffocare le sue grida d’aiuto. Spesso usciva di casa senza somministrare all’anziano le medicine di cui aveva bisogno, privandolo anche del suo cellulare al fine di impedirgli di compiere quella telefonata che la scorsa settimana ne ha permesso l’arresto per maltrattamenti in famiglia.

“Pacco bomba” con calabroni davanti alla sede di Aliud

Riceviamo e pubblichiamo / Serata movimentata a Borgo San Paolo, in via Sestriere 9, a causa di un allarme bomba seguito al rinvenimento di un pacco sospetto davanti all’ingresso della sede di Aliud Torino, organizzazione giovanile vicina a Fratelli d’Italia, composta dagli aderenti al Fuan – Azione Universitaria e ad Azione Studentesca.

Il pacco è stato posizionato nella prima serata del 7 luglio, proprio in seguito al lancio della conferenza di Aliud, prevista per il 18 luglio, in ricordo di Sergio Ramelli, studente del Fronte della Gioventù assassinato da un commando di Avanguardia Operaia.  Le immagini delle telecamere di zona hanno ripreso un individuo che, alle 20:40, giunto sul posto a bordo di un furgone, posizionava il pacco davanti alla serranda chiusa della sede e si allontanava velocemente.
Un clima politico arroventato circonda i giovani di destra negli ultimi mesi: il 30 maggio un banchetto di Aliud in pieno centro a Torino è stato circondato dagli aderenti dei centri sociali; il 25 febbraio scorso, invece, un volantino anonimo affisso di notte minacciava di “bruciare vivi con le proprie famiglie” gli aderenti ad Aliud; ancora lo scorso 12 novembre due aderenti di Aliud sono stati raggiunti da un agguato sotto casa da alcuni appartenenti ai centri sociali.
Fortunatamente, in seguito all’intervento del Reparto Artificieri della Polizia di Stato, il pacco è risultato contenere un nido di calabroni. Non è chiaro se l’intento fosse quello di intimidire, causando un allarme bomba, o di colpire il malcapitato che avesse aperto il pacco.
“E’ evidente che a Torino qualcuno stia cercando di alzare la tensione ed innescare uno scontro ideologico. – dichiara Enrico Forzese, Fratelli d’Italia – Se pensano di intimidirci o fermare le nostre azioni nei quartieri si sbagliano di grosso: con le loro azioni vigliacche non fanno altro che spronarci ad andare avanti.”
“Non è la prima volta che siamo oggetto di minacce, aggressioni e intimidazioni – continua Forzese – tutte seguite dal silenzio colpevole della giunta comunale, troppo impegnata a disegnare nuove ciclabili per porre un freno alla deriva terroristica dei centri sociali a Torino. E’ ora che l’Appendino e tutti i partiti prendano pubblicamente posizione: non possiamo aspettare che dalle parole si passi ai fatti e che le minacce si concretizzino.”
“Giorno per giorno, in ogni scuola, università, piazza e mercato continueremo a difendere il nostro diritto ad esistere, a proporre un’alternativa al Sistema Torino, tanto caro ai centri sociali, che protegge e tutela. – conclude Forzese – Evidentemente qualcuno si è sentito toccato dal grande successo delle nostre ultime iniziative nei mercati e nel quartiere, ma non deve temere: continueremo ad andare avanti e ad essere presenti in tutta la Città!”
Aliud Torino

Arrestato il trasfertista della truffa dello specchietto

È una delle truffe più note ma al tempo stesso più efficaci perché non fa leva sulla furbizia ma è quasi una rapina che spesso avviene ai danni di giovanissimi al volante, magari per le prime volte, o donne.

Stiamo parlando della truffa dello specchietto. Il meccanismo è facile. A bordo di un’auto, un uomo finge una collisione, lampeggia e tartassa con clacson ed epiteti l’ignaro automobilista al volante, lo costringe a fermarsi e si fa dare soldi per la riparazione dell’auto e per evitare una lettera all’assicurazione. Spesso le vittime credono che sia un favore per evitare l’aumento del premio polizza.

E’ accaduto  anche a Pinerolo.  Ha simulato di aver subito la rottura dello specchietto retrovisore della propria macchina, ma la prima volta gli è andata male ed è scappato ma ha tentato una seconda volta e gli è andata bene, anzi male perché è stato fermato e arrestato dai carabinieri.  E’ successo lunedì  alle 13 a Pinerolo in Via Piorino. Un arrotino italiano, residente a Noto, in provincia di Siracusa, di origini sinti, è stato arrestato per truffa dai carabinieri della Compagnia di Pinerolo. Dopo aver tentato alle 13:0, in via Des Geneys, di farsi consegnare ingiustamente una somma di denaro da un’automobilista, dopo averle fatto credere di aver subito il danneggiamento dello specchietto retrovisore della propria auto, l’uomo è scappato nel momento in cui la donna ha chiamato il 112 . Una pattuglia della sezione radiomobile è arrivata poco dopo e grazie alla descrizione della vittima, i militari dell’Arma sono riusciti a rintracciare il truffatore in via Poirino, mentre intascava 50 euro da un’altra donna. Nella rete dei carabinieri è finito anche un topo d’appartamento. È entrato in casa, ma c’era la proprietaria che ha urlato e l’ha costretto a fuggire a piedi. Un vicino di casa ha sentito le urla e ha visto il ladro scavalcare il balcone e fuggire a piedi e lo ha inseguito. Nel frattempo sono arrivati i carabinieri della Stazione di None e la polizia locale, avvisati dalla vittima al 112, che hanno fermato il ladro. Si tratta di un italiano di 52 anni

Oltre 2700 identificati nei controlli settimanali della Polfer

8 persone indagate e 2.723 identificati, di cui 772stranieri, 182 minori e 643 con precedenti di Polizia, 69veicoli controllati:

questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 284 pattuglie in stazione e  11 pattuglie antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori, 37 i servizi lungo linea e 20di Ordine Pubblico.

In particolare, ad Alessandria, un cittadino cinese, residente a Prato, è stato denunciato dagli agenti della Polfer per tentato furto. Lo straniero è stato sorpreso mentre cercava di rubare una bicicletta posteggiata nella rastrelliera del piazzale esterno della stazione. L’uomo è stato anche denunciato per rifiuto di fornire le proprie generalità.

Gli Agenti del Posto Polfer di Vercelli hanno denunciato un ventiseienne marocchino per detenzione di sostanza stupefacente. L’uomo che viaggiava a bordo del treno internazionale in arrivo da Parigi e diretto a Milano Centrale, è stato notato dal capo treno per il suo fare sospetto. Controllato dagli agenti è stato trovato in possesso di un sacchetto contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana.