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I civich protagonisti della corsa di solidarietà “Aiuta chi ti aiuta”

La Polizia Municipale della Città di Torino, in questo particolare periodo, caratterizzato dalla recrudescenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, sostiene e promuove l’iniziativa del Presidente del Gruppo Sportivo del Corpo di Polizia Municipale volta al raccoglimento di  fondi a sostegno dell’Ospedale Amedeo di Savoia, presidio sanitario individuato come Covid Hospital della città di Torino, e della Protezione Civile, impegnata  in prima linea nella lotta contro il virus e nel  recente dissesto idrogeologico che ha colpito molti centri della Regione Piemonte.

La corsa di solidarietà “Aiuta chi ti aiuta”, sostenuta dalla Città di Torino e patrocinata dalla Regione Piemonte per la sua nobile finalità, sarà percorsa in solitaria da Massimo Re, dipendente della Polizia Municipale di Torino nonché Presidente del Gruppo Sportivo del Corpo. La sua corsa inizierà da Torino, non appena le condizioni della pandemia e le restrizioni del DPCM lo consentiranno, e percorrerà quasi 300 chilometri in sette giorni, in parte di corsa e in parte in bicicletta, attraversando vari comuni del territorio regionale.

Lungo il percorso, incontrerà le Autorità di Comuni e Province, promuovendo la raccolta fondi e raccogliendo le richieste e le criticità dei centri minori per poi portarle all’attenzione degli Enti competenti.

Obiettivo della corsa è anche quello di sensibilizzare quelle aziende del territorio che sono in grado di sostenere l’iniziativa benefica e altre realtà meno fortunate.

Tuttavia la vera Corsa della Solidarietà, quella più importante, alla quale tutti possono partecipare con una donazione, partirà già il 16 novembre, con l’apertura del canale internet della “Rete del dono” al quale collegarsi per dare il proprio contributo:

 https://www.retedeldono.it/iniziative/cardioteam-foundation/massimo.re/corsa-della-solidarietà

Quando le restrizioni lo consentiranno, la di Massimo Re corsa farà tappa nei Comuni di Carmagnola, Alba, Asti, Alessandria, Casale Monferrato, Stroppiana, Vercelli e Novara per poi fare ritorno a Torino:

I^ TAPPA          TORINO – CARMAGNOLA km 30,00

 

II^ TAPPA         CARMAGNOLA – ALBA (CN) km 36,00

 

III^ TAPPA        ALBA (CN) – ASTI (AT) km 30,00

 

IV^ TAPPA         ALESSANDRIA – CASALE MONFERRATO (AL)  km 78,00 (percorsa in bicicletta)

 

V^ TAPPA          CASALE MONFERRATO (AL) – STROPPIANA (VC) km 16,00

VI^ TAPPA         STROPPIANA (VC) – VERCELLI   km 65,00 (percorsa in bicicletta)

 

VII^ TAPPA       VERCELLI – NOVARA km 29,00

 

ESITI DELLA RACCOLTA FONDI A TORINO

Indagato per ricettazione e sostituzione di persona

Gli agenti della Sottosezione Polfer di Torino Porta Susa hanno indagato un ventiquattrenne iraniano per ricettazione e sostituzione di persona.

Il ragazzo ha esibito ai poliziotti una carta d’identità spagnola per la quale l’accertamento nella banca dati ha fatto emergere una nota di rintraccio emessa dall’Interpol.

Accompagnato presso gli uffici di polizia, l’uomo ha dichiarato un’identità diversa da quella riportata sul documento, precisando che lo stesso non era di sua proprietà, nonostante la foto presente ritraesse una persona molto somigliante a lui.

Gli accertamenti investigativi hanno permesso di constatare che in realtà il documento era rubato.

Il giovane è stato indagato per i reati di ricettazione e sostituzione di persona e associato presso il locale Ufficio Immigrazione non essendo in regola con la normativa sugli stranieri.

A suo carico è stato inoltre emesso il decreto di espulsione dal Prefetto di Torino e l’Ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.

Gli infermieri “tagliati”

Da eroi nella prima ondata Covid a “carne da macello” in questa seconda tornata.Gl’infermieri professionali sono stati dimenticati dalle istituzioni. In Piemonte accade la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso:ferie,congedi,permessi e riposo bloccati e non si sa fino a quando.

Parlando con alcuni infermieri in prima linea nei reparti torinesi emerge come regni il caos totale dal punto di vista organizzativo. Non sono stati incrementati i posti letto per i ricoveri intensivi, non sono stati potenziati i laboratori d’analisi, non sono stati assunti nuovi medici ed infermieri. La politica regionale ha lasciato soli i cittadini ed i sanitari. Lo stipendio degli infermieri italiani è uno dei più bassi d’Europa in contrasto con l’alta professionalità riconosciuta e apprezzata. Le indennità sono ferme a 25 anni fa. Indennità di turno 4 euro circa a presenza. Di terapia intensiva circa 4 euro a presenza. Indennità oraria notturna, circa 2 euro”.

Intanto tutti i giorni sulle reti di stato vanno in onda virologi, scienziati, immunologi litigiosi tra di loro, con chiare appartenenze politiche e preoccupati più d’apparire che d’essere utili nello spiegare, a noi poveri comuni mortali, quello che sta succedendo. Non era meglio far parlare soltanto uno di loro delegata/o dal governo e dal Comitato Tecnico Scientifico?

Vincenzo Grassano

Questa sera la Mole illuminata con il logo dei Civich

Era il 12 novembre 1791, quando il re Vittorio Amedeo III decise di riorganizzare il “servizio di polizia, politica e di sicurezza”, nonché l’ufficio del Vicariato, di sciogliere le Guardie del Vicario e di creare un nuovo Corpo detto delle “Guardie Civiche” (da qui l’appellativo Civich) a cui affidò mansioni speciali e ben determinate.

Con questo provvedimento Vittorio Amedeo III, per primo, comprese la necessità di definire le attribuzioni ed i compiti degli addetti alla polizia urbana e a renderli più partecipi della vita e dei problemi cittadini, tracciando la via verso la definizione dell’attuale Corpo di Polizia Municipale.

A distanza di 229 anni, pur essendo mutate le condizioni ambientali e sociali, aumentate le esigenze e le necessità della Città e i servizi richiesti, soprattutto in questo anno nel quale una devastante pandemia ha alimentato paure e insicurezze, restano immutati rispetto all’ormai lontano 1791, lo spirito di sacrificio altruistico dei Civich,  il desiderio di un migliore rapporto con i cittadini e la consapevolezza di svolgere un importante servizio che rappresenta un riferimento costante nel tempo.

I festeggiamenti sono stati rinviati a data da destinarsi a causa della pandemia e delle restrizioni imposte dall’ultimo DPCM, ma questa sera, la Mole Antonelliana si illuminerà alle ore 20 con una proiezione dedicata alla ricorrenza di questa importante data, per ricordare ai cittadini che, ogni giorno e ancor di più in questo particolare e difficile periodo storico, i Civich, oggi come allora, sono presenti sulle strade della città, per servire e per proteggere.

Sequestrati 29 milioni agli ex amministratori di Manitalidea

Al termine di complesse indagini per reati tributari, nel corso dell’operazione “PIAZZA PULITA”, la Guardia di Finanza di Torino ha dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo di denaro e beni per oltre 29 milioni di euro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ivrea nei confronti degli ex rappresentanti legali della MANITALIDEA s.p.a., società eporediese leader nella fornitura di servizi di facility management e consulenza gestionale.

Tra le ipotesi contestate anche il mancato pagamento ai lavoratori del “bonus di 80 euro, noto anche come “bonus Renzi”.

Le attività, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Ivrea, Dott. Giuseppe Ferrando, dirette dal Sostituto Procuratore, Dott. Alessandro Gallo, e condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino, conseguono alla denuncia degli ex rappresentanti legali della citata società per i reati tributari di omesso versamento di ritenute dovute o certificate e indebita compensazione dal 2016 al 2019, per un ammontare complessivo superiore a 29 milioni di euro.

Numerose le fattispecie ipotizzate a carico degli indagati, ritenute connotate da serialità e persistenza, che hanno portato all’emissione del provvedimento giudiziario.

Da un lato, sarebbero stati omessi per oltre 25 milioni di euro i versamenti dovuti al Fisco per le ritenute d’imposta operate dall’impresa sugli stipendi dei dipendenti e sui compensi dei professionisti, che il datore di lavoro effettua per conto del lavoratore.

Dall’altro, per abbattere le somme dovute dall’impresa all’Erario, sarebbero anche stati utilizzati crediti d’imposta non spettanti o inesistenti, per oltre 4 milioni di euro.

In sintesi, il meccanismo del credito d’imposta consente ad un’azienda di compensare i debiti fiscali con i crediti che lo Stato riconosce per talune tipologie di investimenti, spese o erogazioni.

In questo caso, le compensazioni sarebbero state effettuate facendo figurare crediti per attività di ricerca e sviluppo nel 2018 e 2019, senza dimostrarne con evidenze documentali l’avvenuta esecuzione, per quasi 3,5 milioni di euro.

Analogamente, sarebbero state effettuate compensazioni d’imposta per oltre 650 mila euro per l’inesistente erogazione degli 80 euro mensili del cosiddetto “Bonus Renzi” nella busta paga dei dipendenti, in mancanza dei relativi pagamenti.

In tal modo, la società avrebbe illecitamente “recuperato” le citate integrazioni stipendiali senza che tali somme fossero effettivamente giunte nelle tasche dei lavoratori.

A seguito della quantificazione degli importi complessivamente sottratti al Fisco, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino hanno avviato estese indagini finanziarie e patrimoniali finalizzate all’individuazione delle ricchezze illecitamente accumulate evadendo i tributi.

Nello specifico, la fase esecutiva della misura cautelare, particolarmente articolata nella ricerca e individuazione delle sostanze indebitamente sottratte alla collettività, ha consentito di sottoporre a sequestro le somme di denaro depositate in una cinquantina di conti correnti e rapporti finanziari presso numerosi intermediari, anche all’estero. Grazie all’attivazione, tramite il Comando Generale, II Reparto, dei canali di cooperazione internazionale, i finanzieri hanno infatti individuato e bloccato le disponibilità di un indagato su un conto corrente acceso presso un istituto di credito in Francia.

Sequestrati anche 7 immobili nelle province di Torino, Napoli e Latina, quote di 3 società con sede nelle province di Torino e Roma e 5 motociclette supersportive di valore.

Le attività in rassegna si collocano nell’ambito dell’azione quotidianamente svolta dalla Guardia di Finanza per la ricerca e repressione degli illeciti di natura economico-finanziaria, che producono effetti negativi sull’economia e ostacolano la libera concorrenza tra le imprese. Un impegno che rappresenta un importante elemento di garanzia per le aziende del nostro Paese che operano nel rispetto delle regole, versando le giuste imposte all’Erario e producendo sana occupazione.

Nuovo arresto per lo spacciatore della Rivoli bene

Tolto il nome sul citofono e sulla porta di casa nel tentativo di passare inosservato

E’ stato nuovamente pizzicato dagli agenti del Commissariato “Rivoli” il venticinquenne italiano  finito in carcere già lo scorso maggio quando era stato trovato in possesso di un ingente quantitativo di marijuana di elevata qualità e della somma di 18 mila € in contanti.

Il giovane, fermato dagli agenti lo scorso giovedì mentre si spostava a bordo della sua auto di lusso per raggiungere uno stabile sito in via Magenta, il suo nuovo nascondiglio, è stato trovato in possesso di 68 grammi di hashish, 24 grammi di marijuana e 900 € in contanti, divise in vari tagli. La perquisizione è proseguita nel sottotetto del palazzo nel quale il giovane stava per fare ingresso:  qui sono stati rinvenuti ulteriori 1.5 kg di marijuana, 9 panetti di hashish per quasi un kg di sostanza, 10 grammi di cocaina, 2 bilancini di precisione, materiale vario utile al confezionamento delle dosi. Inoltre, a casa del giovane, in Corso Torino, gli agenti hanno rinvenuto ulteriori 3700 € in contanti di dubbia provenienza, considerato che lo stesso non svolge alcuna attività lavorativa, e dell’hashish in barattolo. Il venticinquenne, per eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine, aveva omesso di indicare sul citofono e sul campanello di casa il proprio nome; è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Nursing Up: “direttiva regionale cancella le ore di riposo dopo turni massacranti”

Riceviamo e pubblichiamo/ “Si attivino subito le retribuzioni per le prestazioni aggiuntive ad almeno 50 euro l’ora”

Purtroppo, ancora una volta, dopo l’idea assurda di impiegare medici e altro personale con la funzione di infermieri, ci troviamo a dover rilevare il pressapochismo e la scarsa preparazione della Regione e del Dirmei (Il Dipartimento interaziendale sulle malattie ed emergenze infettive) nell’emanare direttive apparentemente senza il benché minimo criterio né la consapevolezza di ciò che stanno disponendo.

La nuova direttiva diffusa dal Dirmei, in relazione alla carenza enorme di personale e allo stato emergenziale che stiamo vivendo, per recuperare personale sanitario necessario a coprire i turni, impone a partire da oggi 11 novembre per il personale in servizio nelle aziende sanitarie regionali in tutti i ruoli, la sospensione di tutti i congedi ordinari, delle ferie e dei congedi di recupero.

 

Si tratta di una disposizione coercitiva assurda, emanata in base a non si sa bene quale autorità, che va a cancellare non solo le ferie, non solo ore di recupero per gli straordinari ma anche le ore dei riposi compensativi che sono vitali per non mandare in burn out il personale!

Ma è mai possibile che ancora una volta gli infermieri e i professionisti della sanità debbano pagare per l’incompetenza e l’impreparazione di chi prende decisioni senza avere contezza di che cosa tali decisioni comportino?

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, chiede un immediato intervento dell’assessorato regionale alla Sanità per rimediare a questa ennesima assurdità, e soprattutto chiede, a partire da oggi, che vengano riconosciute le prestazioni aggiuntive ad almeno 50 euro l’ora visto che da oggi, con la nuova direttiva, ogni azienda in pratica vi farà sempre ricorso.

 

Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri aggiunge: “È mai possibile che chi prende certe decisioni non sappia la differenza che c’è tra i recuperi per gli straordinari e le ore di riposo necessarie a tutelare la salute di infermieri e professionisti della sanità dopo turni massacranti e lunghissimi? È mai possibile che ancora una volta a pagare l’inefficienza e l’impreparazione di chi decide, siano gli infermieri e chi lavora negli ospedali, in base a direttive coercitive e assurde che incidono sulla vita del personale?

La verità è che questa classe dirigente della nostra sanità non ha portato a termine nessuna delle azioni che sarebbe stato suo dovere compiere. Nessuna azione strutturale è stata realizzata. Non è stato integrato il personale medico, infermieristico e di supporto che versava già in gravissima condizione di carenza prima dell’emergenza e più e più volte lo abbiamo detto. Non sono stati incrementati i posti letto per i ricoveri intensivi, sub intensivi, specialistici e di base. Non è migliorata, anzi è peggiorata, la rete del territorio né quella di risposta all’emergenza. Non sono stati potenziati i laboratori analisi. Non è stato pianificato uno straccio di efficace risposta sanitaria ad una seconda ondata pandemica che tutti sapevamo sarebbe arrivata. In compenso si sono lasciati i cittadini e i sanitari di questa regione ad affrontare la nuova emergenza sanitaria in condizioni ancora peggiori di quelle di marzo. È una vergogna”.

Prosegue Delli Carri: “Ovviamente noi, come infermieri e professionisti della sanità, daremo il massimo, sempre, anche oggi e nei prossimi giorni. Lo daremo per i nostri pazienti e lo daremo per i nostri colleghi. Ma la Regione ci deve rispetto, lo stesso che oggi noi, alla luce di questa ennesima assurda direttiva, non possiamo più contraccambiare.

Vista la disposizione che cancella ferie e turni di riposo a partire da oggi, in modo scriteriato, e genera automaticamente il ricorso da parte delle aziende alle prestazioni aggiuntive, noi pretendiamo che da oggi, 11 novembre, le prestazioni aggiuntive vengano pagate almeno 50 euro l’ora, senza che vi siano ulteriori slittamenti e discussioni. I fondi, come ad esempio proposto dal tavolo Stato-Regioni, possono essere reperiti trasferendo quelli che erano già stati riservati alla diminuzione delle liste d’attesa, progetto nel quale le prestazioni aggiuntive venivano appunto conteggiate almeno 50 euro l’ora. Ripetiamo, deve avvenire a partire da oggi. La Regione non si azzardi a fare finta di nulla”.

 

 

Morte cerebrale per la bimba sopravvissuta alla strage di Carignano

Era la sola sopravvissuta alla strage di Carignano, la piccola Aurora di due anni.

Ma nel pomeriggio è iniziata l’osservazione necessaria  prima di stabilirne la morte cerebrale, dopo che la bambina era stata ferita domenica mentre dormiva,  con un colpo di pistola alla testa, sparato dal padre. L’uomo, 40 anni, aveva ucciso anche il fratellino gemello Alessandro, la moglie Barbara, 38 anni, e il cane. Poi si era suicidato con l’ultimo colpo. Poco prima di causare la tragedia aveva chiamato suo fratello : “tra poco non ci sarò più.” L’omicida non si dava pace per la separazione in corso voluta dalla moglie.

Al via il processo per i fatti di piazza San Carlo

A Palazzo di Giustizia di Torino ha preso il via l’udienza del processo per il dramma di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017.

Tta le persone chiamate in causa anche la sindaca Chiara Appendino. L’udienza avviene con il rito abbreviato, nell’aula magna del tribunale  per garantire il distanziamento delle disposizioni anti Covid, ed è dedicata agli interrogatori e alle dichiarazioni spontanee degli imputati.

L’accesso è vietato  al pubblico perché l’udienza si celebra a porte chiuse. Da definire la posizione di decine di parti civili che non hanno raggiunto un accordo per il risarcimento.