CRONACA- Pagina 1520

Mascherine illegali, la GdF ne sequestra 400 mila

400.000 mascherine: a tanto ammonta il sequestro effettuato  dalla Guardia di Finanza di Torino.

Una vera e propria montagna di dispositivi di protezione importata illecitamente dai varchi doganali-aeroportuali (Malpensa e Ciampino) e illecitamente commercializzata in tutta Italia.

Torino, quartieri “Aurora” e “Parella”, Moncalieri, Orbassano, comuni della prima cintura torinese e Maddaloni nel casertano, questo è il teatro delle operazioni che ha visto i Finanzieri del Comando Provinciale Torino individuare gli ingenti quantitativi.

4 imprenditori cinesi sono finiti nei guai dopo aver, in concorso tra loro, introdotto in Italia containers di mascherine protettive tipo FFP2 e/o chirurgiche approfittando della situazione emergenziale connessa alla diffusione dell’epidemia da COVID 19.

La loro idea era quella di importare con le stesse modalità 5.000.000 di mascherine, nell’arco di una settimana; questo è quello che ha raccontato ai Finanzieri uno dei soggetti coinvolti nell’inchiesta (S.K., anni 26 laureatosi al Politecnico di Torino) che in caserma si è presentato a bordo di un’auto di grossa cilindrata, con vetri scuri e tanto di autista e interprete.

Sul punto basti pensare che due delle imprese coinvolte, infatti, hanno aperto la Partita Iva per il commercio all’ingrosso di dispositivi medici o protesi ortopediche proprio all’inizio del “periodo nero” ed in breve tempo, dichiarando falsamente in sede di controllo frontaliero che il materiale fosse destinato a “servizi essenziali” ovvero “pubblica utilità” hanno usufruito dello “svincolo diretto”.

Sedi legali e operative inesistenti, anzi nella stanzetta vuota del quartiere “Parella”, e precisamente in Via Giacomo medici, ove risulta la sede legale dell’azienda che ha importato merci per centinaia di migliaia di Euro, era presente solo uno scatolone con dentro 700 kit per diagnosticare il contagio da Covid-19, non conformi alla normativa in vigore relativamente alla produzione ed alla importazione.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torno, pedinando i vari spostamenti dei soggetti coinvolti e monitorando costantemente il flusso delle importazioni, grazie al contributo di personale del Nucleo Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino, hanno rinvenuto e sequestrato in poche ore l’ingente quantitativo citato.

A Moncalieri, presso il magazzino di un noto market cinese le prime 100.000 mascherine sequestrate, poi altrettante in un Ristorante Sushi di Orbassano, ovviamente chiuso per gli obblighi di questi giorni, dove al posto dei clienti, adagiati sopra le sedie, c’erano ben allineati numerosi scatoloni pieni di “Chirurgiche”.

E intanto un altro carico viaggiava in direzione di Napoli, ma ad aspettarlo a Maddaloni, c’erano i finanzieri campani, in stretto contatto con il reparto torinese, che lo hanno intercettato e posto sotto sequestro.

Ora tutto il carico finirà alla Protezione Civile grazie ai provvedimenti emessi dai Pubblici Ministeri Vincenzo Pacileo, Marco Gianoglio e Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica di Torino, che hanno coordinato le indagini.

L’operazione quindi, oltre ad evitare che il flusso commerciale finale fosse dirottato su speculatori economici, ha permesso di rifornire con l’enorme quantitativo di “mascherine”, grazie ai provvedimenti di requisizione del delegato dal Commissario per l’Emergenza Covid-19 sul territorio piemontese, gli Enti pubblici e/o assistenziali maggiormente in crisi in questo momento.

I carabinieri consegnano computer portatili ai bambini

Nei giorni scorsi  i bambini delle Scuole Medie che frequentano l’Istituto Comprensivo di Pavone Canavese (TO) e i ragazzi del Liceo Scientifico Gramsci di Ivrea (TO) hanno ricevuto una consegna speciale a casa.

A bussare, però, non è stato il postino, ma i Carabinieri della Compagnia di Ivrea con in mano un piccolo dono, strumenti informatici per lo studio a distanza forniti dai rispettivi Dirigenti Scolastici.

L’emergenza epidemiologica ha determinato inaspettati cambiamenti, anche nel settore scolastico, con la necessità di svolgere lezioni a distanza, utilizzando la tecnologia.

Nel momento in cui i Dirigenti Scolastici hanno recuperato dei computer portatili da assegnare ad alcuni dei propri studenti che ne erano sprovvisti (alcuni dei quali con disabilità), si poneva il problema di come procedere alla loro consegna, evitando la concentrazione di persone in violazione del doveroso principio del “distanziamento sociale”.

I Carabinieri di Ivrea hanno subito confermato la loro incondizionata disponibilità.

E così, nel pomeriggio di ieri sono stati proprio loro a ritirare i computer portatili dalla scuola e a bussare casa per casa, cercare studente per studente, consegnando nelle loro mani l’importante strumento tecnologico.

Un piccolo gesto di solidarietà alla popolazione, che è la piena espressione di quel dovere innato e imprescindibile di ausilio operato in tutte le sue forme dell’Arma dei Carabinieri.

Una consegna fuori dall’ordinario che i ragazzi ricorderanno con piacere, con la speranza che possa contribuire ad accrescere la loro “cultura per la legalità”.

Le nuove vittime del virus sono 95, in totale oltre 2000. Calano i ricoveri in terapia intensiva

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di mercoledì 15 aprile

1.628 PAZIENTI GUARITI E 1.437 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 1.628 (155 in più di ieri): 112 (+27) in provincia di Alessandria, 79 (+6) in provincia di Asti, 87 (+5) in provincia di Biella, 163 (+16) in provincia di Cuneo, 109 (+7) in provincia di Novara, 869 (+77) in provincia di Torino, 94 (+3) in provincia di Vercelli, 90 (+12) nel Verbano-Cusio-Ossola, 25 provenienti da altre regioni (+2)

Altri 1.437 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.064

Sono 95 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 30 al momento registrati nella giornata di oggi. Occorre ricordare che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi covid.

Il totale complessivo è ora di 2.064 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 413 ad Alessandria, 100 ad Asti, 134 a Biella, 145 a Cuneo, 201 a Novara, 845 a Torino, 113 a Vercelli, 89 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 18.446 (+673 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.464 in provincia di Alessandria, 905 in provincia di Asti, 717 in provincia di Biella, 1.800 in provincia di Cuneo, 1.747 in provincia di Novara, 8.753 in provincia di Torino, 850 in provincia di Vercelli, 906 nel Verbano-Cusio-Ossola, 210 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 358 (-11 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.406

Le persone in isolamento domiciliare sono 9.553

Le fiamme gialle sequestrano 50 mila abiti contraffatti

Aveva la sua base logistica a Monastir, in Tunisia e da lì distribuiva migliaia di capi di abbigliamento dei marchi più prestigiosi in tutta Italia. Marchi sì importanti, ma tutti falsi.

 

Per questo motivo, la Guardia di Finanza di Torino ha denunciato nei giorni scorsi un imprenditore italiano e sequestrato oltre 50.000 tra accessori e capi di abbigliamento con il marchio contraffatto

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Torino, dopo aver notato alcune importazioni anomale provenienti dalla Tunisia, “nuova frontiera della contraffazione”, hanno avviato le indagini che in breve tempo li ha portati ad individuare una fabbrica, vera e propria base logistica del falso, a Monastir dove venivano prodotti illecitamente migliaia di scarpe, borse, maglie, jeans.

A capo dello stabilimento un italiano sessantenne, originario di Migliarino nel Ferrarese, M.G. le sue iniziali, pregiudicato e già noto alla Guardia di Finanza per analoghe vicende.

I Finanzieri hanno scoperto come l’uomo importava illecitamente in Italia ingenti quantitativi di jeans e t-shirt falsiUna volta in Italia la merce veniva nascosta all’interno di alcuni depositi di Pesaro, dove un suo incaricato compiacente provvedeva alla vendita per il tramite di alcuni broker per ora sconosciuti. Un giro d’affari, quello scoperto dagli inquirenti, per oltre 2 milione di euro. Al meccanismo truffaldino si è giunti dopo alcuni mesi di indagini condotte dai Finanzieri del Gruppo Pronti Impiego Torino e coordinate dai magistrati Vincenzo Pacileo e Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica del capoluogo Piemontese.

 

L’ultimo dei marchi contraffatti, solo in ordine di tempo, “Andrew Charles” riconducibile al noto stilista Andy Hilfiger, fratello del ben più noto stylist americano Tommy, a cui appartiene il noto brand “TH” e marito di Dee Ocleppo, modella e designer di moda di altro noto brand. 

L’operazione si è resa possibile anche grazie agli elementi forniti dagli stessi stilisti, tramite il loro distributore italiano di Santhià (VC), atteso che il marchio “A C”, prevalentemente destinato al commercio online, è di recente produzione.

Ora M.G. dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria di contraffazione di marchi e frode in commercio, rischia sino a 4 anni. 

Duplice, questa volta, la finalità dell’operazione della Guardia di Finanza di Torino che, oltre ad arginare un fenomeno distorsivo del mercato, vedrà la merce sequestrata devoluta ad enti caritatevoli per la successiva consegna a persona bisognose.

Tenta di suicidarsi, salvato dagli agenti di polizia

Un uomo stanco della propria vita. Un uomo che lunedì pomeriggio ha trovato il coraggio di sedersi sul muretto
in direzione del fiume Dora Riparia, con le gambe al di là del parapetto e le mani pronte a darsi la spinta
fatale.
Urla di voler morire ma, mosso da quello che probabilmente è lo spirito di conservazione insito
dentro ognuno di noi, decide di chiamare il 112 NUE, riferendo agli operatori di voler compiere il più grave
tra i gesti. Gli agenti del commissariato Centro arrivati sul posto, rapidamente afferrano l’uomo per le
braccia e lo riportano sul lato strada, al fine di metterlo in sicurezza. L’uomo è stato successivamente
medicato dai sanitari del 118.

In Piemonte i guariti sono cento più di ieri, altre 93 nuove vittime

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di martedì 14 aprile

1.473 PAZIENTI GUARITI E 1.266 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 1.473 (101 in più di ieri): 85 (+2) in provincia di Alessandria, 73 (+4) in provincia di Asti, 82 (+8) in provincia di Biella, 147 (+17) in provincia di Cuneo, 102 (+3) in provincia di Novara, 792 (+53) in provincia di Torino, 91 (+6) in provincia di Vercelli, 78 (+8) nel Verbano-Cusio-Ossola, 23  provenienti da altre regioni.

Altri 1.266 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 1.969

Sono 93 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 25 al momento registrati nella giornata di oggi. Occorre ricordare che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi covid.

Il totale complessivo è ora di 1.969 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 389 ad Alessandria, 97 ad Asti, 131 a Biella, 137 a Cuneo, 194 a Novara, 803 a Torino, 107 a Vercelli, 88 nel Verbano-Cusio-Ossola, 23 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 17.773 (+527 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.384 in provincia di Alessandria, 870 in provincia di Asti, 703 in provincia di Biella, 1.762 in provincia di Cuneo, 1.640 in provincia di Novara, 8.383 in provincia di Torino, 841 in provincia di Vercelli, 893 nel Verbano-Cusio-Ossola, 205 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 369.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.335

Le persone in isolamento domiciliare sono 9.361

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 74.060 di cui 38.086 risultati negativi.

Un camper della salute alle Molinette

Il Fondo assistenza e benessere (Fab SMS) ha offerto, in comodato d’uso gratuito, alla Regione Piemonte uno dei suoi Camper della salute per aiutare i sanitari ad effettuare i tamponi Covid-19 presso le RSA.

CAUCINO E CAROSSO: GRANDE GESTO DI GENEROSITÀ  A SUPPORTO DELL’EMERGENZA COVID-19

Questa mattina, il camper è giunto davanti alla Città della Salute di Torino, dove l’assessore al Welfare, Chiara Caucino e il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso, hanno accolto la presidente dell’associazione Fab SMS, Marcella Borsani.

“Desidero ringraziare – sottolinea Caucino – la Società di mutuo soccorso, Fab, che da anni opera nel sociale e che oggi ha dimostrato, con questo gesto di grande generosità, ancora una volta l’importanza della collaborazione e dell’aiuto reciproco in momenti emergenziali. Insieme al collega Carosso abbiamo attivato questa Unità mobile per supportare l’azione di ‘tamponamento’ delle strutture più critiche, in aiuto dell’attività svolta dalle ASL”.

“Un ringraziamento anche alla DiaSorin per aver messo a disposizione la tecnologia medica, alle Molinette per il personale sanitario e alla Società di mutuo soccorso Fab per il camper. Insieme con l’assessore Caucino – evidenzia il vicepresidente Carosso – vogliamo dare un supporto rapido e incisivo sulla gestione dei tamponi nelle Rsa e aiutare la task force che, in collaborazione con le Asl e su segnalazione delle stesse, interviene proprio in questi casi. In queste situazioni la generosità dei privati ci aiuta a moltiplicare gli interventi”.

“Questo mezzo, grazie anche a un autista che sarà a disposizione della postazione itinerante, rappresenta un supporto nella lotta al Covid-19 ed è segno che stiamo lavorando con tutto ciò che abbiamo a disposizione, per il nostro Piemonte, affrontando in modo concreto questa emergenza”, conclude Caucino.

Fab nasce a Torino nel 2011 e opera in qualità di Ente del Terzo settore nell’ambito delle prestazioni socio-sanitarie e assistenziali e per diffondere i valori della cultura del benessere. I Camper della salute, di cui è dotata, sono utilizzati in numerose città del nord-Italia per prestazioni gratuite di prevenzione. Promuove e sostiene, inoltre, attività di carattere educativo, sociale, culturale e di ricerca.

Covid – 19, Inail riconosce come infortunio mortale il decesso di un operatore sanitario

L’Inail ha riconosciuto come infortunio mortale il caso un operatore sanitario di un ospedale torinese  morto  per infezione da coronavirus

Quando l’ l’istruttoria sarà terminata  l’Inail attribuirà l’erogazione di una prestazione economica ai superstiti a partire dal giorno successivo alla morte del lavoratore, oltre all’assegno per le spese funerarie. Verrà inoltre devoluta  la prestazione  una tantum prevista dal Fondo delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, di cui possono usufruire anche i lavoratori che non sono assicurati con Inail.

Arrestato borseggiatore seriale di cellulari

Agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale di Torino hanno eseguito oggi una custodia cautelare in carcere, disposta dal G.I.P. del tribunale di Torino, nei confronti di un borseggiatore seriale di telefoni cellulari.

La misura cautelare è frutto di un’indagine che è iniziata nell’ottobre 2019, a seguito di una denuncia di borseggio.

L’intensa attività investigativa svolta sul territorio, di cui è stata data comunicazione alla Procura di Torino, si è avvalsa dell’ausilio di strumenti tecnologici che hanno portato all’individuazione di un uomo di nazionalità serba. Il soggetto, sorpreso con telefono cellulare di provenienza furtiva nei pressi di Porta Palazzo, era già stato identificato dagli agenti della Polizia Municipale.

L’attività di investigazione, coordinata dall’autorità giudiziaria, ha portato all’accertamento di altri quattro reati effettuati dallo stesso uomo con lo stesso modus operandi tra i mesi di ottobre 2019 e gennaio 2020.

L’uomo operava a bordo dei bus sfruttando i momenti di maggior affollamento e individuando le proprie vittime specie se in possesso di telefoni cellulari di ultima generazione.

La Guardia di Finanza dona vestiti al Cottolengo

L’emergenza COVID19 ha attivato una catena di solidarietà a sostegno di ospedali e centri di assistenza per i più bisognosi.

La Guardia di Finanza di Torino, lo scorso weekend, ha consegnato alla “Piccola Casa della Divina Provvidenza” di Torino, più nota con il nome di Cottolengo, un migliaio di capi di abbigliamento sequestrati e sottratti al mercato della contraffazione nel corso di una recente operazione nel capoluogo pimontese.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, considerato che l’enorme quantitativo di materiale sarebbe andato distrutto, hanno chiesto la possibilità di devolvere in beneficenza parte degli articoli sequestrati; il Tribunale di Torino, accolta l’istanza e rilevata l’effettiva esigenza ed il sicuro utilizzo a fini umanitari della merce confiscata, ne ha disposto la devoluzione. 

La consegna del materiale, prevalentemente guanti, maglie, scarpe, è avvenuta presso la sede del Cottolengo nel quartiere Aurora a Torino, alla presenza dei religiosi che giornalmente, anche in questo difficile periodo storico, prestano la loro opera caritatevole per i meno fortunati.

L’Istituto Cottolengo, dal nome del suo fondatore, il sacerdote piemontese San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fin dai tempi della fondazione si è costituito in diverse comunità di ospiti e di religiosi, realizzando nel corso degli anni una varietà di servizi di assistenza ai bisognosi, privilegiando sempre le persone in stato di abbandono ed in difficoltà.

L’iniziativa della Guardia di Finanza di Torino, si pone, nel variegato quadro del costante impegno del Corpo a favore della collettività ove, a fianco alla lotta ad ogni forma di criminalità, trovano spazio diverse iniziative benefiche volte ad assicurare la vicinanza del Corpo ai più bisognosi in nome di una maggiore giustizia ed equità sociale. In tale “terreno comune”, termini come “lotta alla contraffazione” e “solidarietà” si fondono in un connubio ideale.