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Impediscono il controllo bloccando la porta con una spranga di ferro

I fatti accaduti scorso in zona Centro

E’ quasi l’una di notte quando un residente segnala al 112 NUE musica alta e schiamazzi provenire dall’interno di un esercizio commerciale. Agli agenti del commissariato Centro giunti sul posto il locale si presenta chiuso dall’esterno, fatta eccezione per una flebile luce che fa capolino dalle imposte nella parte superiore. Gli operatori bussano ripetutamente alla porta dell’attività, al fine di attirare l’attenzione dei presenti, ma solo dopo alcuni minuti la musica, udibile anche dall’esterno, cessa. Una voce maschile dall’interno del locale domanda chi abbia bussato, i poliziotti si qualificano. L’interlocutore nega loro l’accesso, nonostante le ripetute intimazioni ad agevolare l’accesso nel locale. La voce continua a proferire frasi di dissenso. Nel frattempo si distingue chiaramente il rumore metallico prodotto da una spranga in ferro che qualcuno all’interno sta utilizzando per bloccare la porta ed il trambusto riconducibile a persone che cercano di allontanarsi. Personale del commissariato si affaccia allora da un cancello chiuso, attiguo al locale, dal quale si intravedevano due soggetti uscire da una porta secondaria. Gli agenti, fatto accesso al vicino condominio, entrano nel cortile e bloccano i due individui. Uno di questi, cittadino italiano di 39 anni, viene riconosciuto come “la voce” che poco prima aveva impedito l’accesso. Una volta all’interno dell’esercizio, i poliziotti appurano l’effettivo bloccaggio della porta, al fine di ritardare il più possibile il loro ingresso e permettere contestualmente un rapido allontanamento delle persone presenti, come suggerito dai numerosi bicchieri contenenti rimanenze di bevande alcoliche e il rinvenimento di alcuni effetti personali abbandonati degli avventori.

Il trentanovenne è stato denunciato per resistenza a P.U.

Borgata Lesna dimenticata. Non solo dalla politica ma anche da Gtt

È sempre il solito annoso problema.Vengono prese decisioni importanti dalla politica cittadina e dalla GTT senza conoscere il territorio ma soprattutto senza coinvolgere le persone che lo abitano.

Entro il 2023 Borgata Lesna,un piccolo territorio di Torino nella circoscrizione 3 composto da 11 vie interne più quelle che determinano i confini,abitato da 10 Mila abitanti, perderà il capolinea del tram 15 creando un disagio di proporzioni enormi ai suoi cittadini.Andiamo con ordine con una piccola cronistoria:nel maggio del 2020 GTT firma un contratto con Hitachi Raul ed acquista,con contributi governativi,70 nuovi tram dotati di pianale ribassato, ultra moderni,bellissimi,capienti ma lunghi 28 metri!
A partire dal 2023, quando entrerà in funzione il nuovo piano del trasporto pubblico varato dalla giunta comunale, cambierà il capolinea del tram 15,quindi non ci sarà più l’attuale  in via Brissogne ed  il tragitto della linea verrà accorciato con conclusione all’ospedale Martini, in via Tofane  Questo perché l’attuale terminal non permette l’attestamento di due mezzi del nuovo tipo, prodotto da Hitachi che accodati sarebbero troppo lunghi.
Le domande immediate sono: perché si prendono queste decisioni senza coinvolgere il territorio cittadino che usufruisce quotidianamente del tram linea 15 con tutte le fasce d’età possibili ed immaginabili? perché la politica si sveglia in ritardo a cose già fatte senza informare i “suoi elettori” buoni e consultabili solo quando bisogna andare in cabina elettorale?
La Borgata non si arrende!lasciata sola a “combattere questa battaglia”ed essendo abituata a subire questo genere di soprusi siamo certi che farà valere le sue ragioni in campagna elettorale:l’autunno caldo è già cominciato!

Vincenzo Grassano

 

Troppi pregiudicati: chiuso un bar per 10 giorni

Provvedimento notificato venerdì pomeriggio

Un bar di largo Toscana è stato chiuso per 10 giorni. Il Questore di Torino ha disposto la sospensione immediata della validità delle licenze dell’esercizio poiché ritenuto abituale ritrovo di persone pregiudicate e /o pericolose. Gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna avevano segnalato il locale in quanto nei precedenti controlli di Polizia avevano identificato diverse persone con precedenti per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, ed erano intervenuti su segnalazione per la presenza di avventori oltre l’orario stabilito dalle vigenti normative in materia di contenimento del rischio epidemiologico. Qualche giorno fa, a seguito di un ulteriore controllo gli operatori hanno denunciato due cittadini per oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale. I due, nello specifico un ragazzo ed una delle esercenti del locale, avevano avuto un comportamento non consono all’atto del controllo sghignazzando e sbeffeggiando gli operatori durante le attività di controllo al fine di dare man forte ai presenti che tentavano di opporsi al controllo incoraggiati anche da alcuni condomini che si erano affacciati ai balconi.

Mega serra in appartamento Sequestrate 533 piante di marijuana

Bosconero: oltre 17 chili di sostanza vegetale

A seguito di attività investigativa, gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia hanno perquisito un’abitazione di Bosconero, avendo notizia che chi vi era domiciliato coltivasse e detenesse marijuana.

Nel corso dell’attività gli agenti hanno rinvenuto oltre 2400 euro in contanti, una decina di grammi di cocaina, materiale idoneo alla produzione e allo stoccaggio di marijuana, tra questo una lavatrice da campeggio modificata per estrarre polline e resina dalle piante di marijuana coltivate. Complessivamente gli agenti hanno sequestrato: 17 chili e mezzo di sostanza vegetale da cui si ricava il polline e/o la resina della marijuana; 270 grammi di infiorescenze e 140 grammi di polline/resina della stessa sostanza, oltre a 533 piante.

Gli agenti hanno poi appurato che l’uomo, un trentasettenne italiano, aveva modificato l’impianto elettrico al fine di ottenere in modo furtivo l’energia elettrica per alimentare la serra. Alla luce dei fatti, il trentasettenne è stato arrestato per la coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente e per il furto di energia elettrica. Il reo è stato anche denunciato in stato di libertà per falsità materiale commessa da privato in merito a documenti contraffatti trovati nella sua disponibilità.

 

Scippa il cellulare a una donna e continua la chiamata

Arrestato dagli agenti del Commissariato Madonna di Campagna

Quando gli agenti della Squadra Volante lo hanno fermato aveva appena scippato il cellulare a una donna che stava parlando al telefono. L’uomo, un trentaduenne cittadino marocchino, a bordo di una bici si è avvicinato alla donna e le tolto di mano lo smartphone, non pago del gesto ha anche salutato la persona all’altro capo del telefono, presentandosi e dicendole “bye, bye”.

Peccato, però, che pochi minuti dopo lo straniero si è imbattuto negli agenti del Commissariato Madonna di Campagna che transitavano in via Giachino. I poliziotti hanno visto il trentaduenne nei pressi di un centro commerciale che si allontanava a passo svelto tenendo con sé una bicicletta. Il comportamento ha insospettito i poliziotti che hanno fermato l’uomo trovandolo in possesso del cellulare sul quale poco dopo è giunta una chiamata che confermava che lo smartphone era provento di furto visto che se ne lamentava il furto poco prima avvenuto.

Il trentaduenne è stato arrestato per rapina e denunciato per ricettazione per il possesso della bicicletta del quale l’uomo non è riuscito a spiegare le ragioni del possesso.

 

Torino. Rider accerchiato e rapinato, i carabinieri arrestano due persone

I Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari,

 

emessa dal Gip di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana – nei confronti di 2 giovani, di 18 e 19 anni, ritenuti gravemente indiziati di rapina in concorso ai danni di un rider della società “Glovo”.
La vittima, il 25 novembre 2020, era stata contattata da uno degli indagati per effettuare una consegna a domicilio di generi alimentari ma giunta nei pressi dell’abitazione, in via Sansovino, veniva accerchiata, minacciata e spinta da alcuni giovani che la derubavano del cibo nonché del portafoglio contenente carte di pagamento e denaro contante. L’attività d’indagine, condotta dai militari della Compagnia To-San Carlo, ha consentito di individuare nell’immediatezza l’utenza telefonica dalla quale era partito l’ordine e l’account di posta elettronica registrato presso la Società “Glovo”, necessari per usufruire del servizio. Entrambi erano riconducibili ad uno dei due arrestati che aveva preso parte attiva nel reato. Successivi accertamenti hanno permesso di risalire al complice.

Rumori molesti da movida, il Comune condannato a risarcire i residenti di San Salvario

Condanna in primo grado al Comune di Torino per  una causa civile: dovrà  risarcire 29 abitanti di  San Salvario per presunti danni subiti a causa dei rumori della movida. La denuncia era riferita  al periodo dal 2013 al 2018, dalla precedente all’attuale consiliatura di Palazzo Civico.

L’amministrazione civica sta ipotizzando  di fare appello. Per il Comune i  problemi collegati alla movida “non sono riconducibili esclusivamente alla mancata adozione di un Piano dell’inquinamento acustico, come affermato nella decisione del tribunale, ma hanno carattere ben più ampio, con aspetti di ordine pubblico e di tutela delle attività economiche del territorio”.

La Città di Torino ricorda di avere “adottato nel tempo ordinanze e regolamenti e anche stipulato accordi con associazioni di categoria del commercio”

Anche un Canadair per domare le fiamme sul Musiné

E’ stato impiegato anche un aereo Canadair per spegnere l’ incendio che da ieri pomeriggio ha bruciato le pendici del monte Musinè a Caselette   

Il velivolo ha effettuato lanci di acqua sui due fronti del rogo alimentato dal forte vento.

In azione  anche un elicottero che scarica grosse quantità di acqua da un serbatoio da mille litri.

Trovato con quasi 300 grammi di cocaina “pura”

Riforniva i pusher di zona. Un arresto della Polizia per detenzione e spaccio di stupefacenti

L’attività investigativa degli agenti del Commissariato Barriera Milano ha consentito di trarre in arresto un cittadino nigeriano pregiudicato di 36 anni per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. Dalle indagini effettuate, si ritiene che l’uomo rifornisse diversi spacciatori della zona di sostanza stupefacente “pura”.

A fine febbraio vennero arrestati due cittadini stranieri per detenzione di stupefacente. In via Bra, all’interno dell’appartamento in uso ai due, furono trovate 131 dosi di eroina e cocaina, stupefacente che veniva smistato presso le fermate del tram di corso Giulio Cesare.  Nelle fasi antecedenti ai due arresti, gli agenti avevano notato anche un terzo soggetto, il trentaseienne, che era stato visto accedere all’abitazione in questione per poi uscirvi dopo poco tempo.

L’uomo in quella circostanza, senza documenti, veniva fermato da una pattuglia e accompagnato presso gli uffici di Polizia. In merito alla sua presenza all’interno dello stabile di via Bra lo straniero fornì spiegazioni evasive fornendo come domicilio l’indirizzo di una chiesa Evangelica. Una foto di un contatore del gas, nella disponibilità dell’uomo, però, ha portato gli operatori di polizia al reale domicilio che lo straniero aveva eluso nella logica.

Pensando che l’uomo potesse nascondere qualcosa nel suo alloggio, i poliziotti hanno perquisito l’immobile. Infatti, all’interno dell’appartamento in via Asinari di Bernezzo, intestato ad un prestanome, l’uomo deteneva quasi 300 grammi di sostanza stupefacente, 360 euro in banconote di diverso taglio, 4 telefoni cellulari e alcuni mazzi di chiavi. La cocaina è stata trovata in diversi sacchetti, e solo una minima parte era già stata suddivisa in dosi. All’interno della cucina è stato trovato un mixer con evidenti tracce di droga, mentre in un cassetto della scrivania del soggiorno, utilizzata come piano di lavoro, sono state trovate due boccette di insetticida, con molta probabilità utilizzata per tagliare la sostanza, oltre a diverso materiale per il confezionamento, tra cui una macchina per sottovuoto, forbici, accendini e un bilancino di precisione.

Covid, rivoluzione negli affitti a Torino

Fiaip: Il 10% va in vendita. Il 50% delle case per studenti e lavoratori fuori sede resta sfitto

Con la pandemia il mercato degli affitti subisce un profondo cambiamento. Non solo c’è un maggior numero di abitazioni in offerta con un calo dei canoni, ma anche la tipologia dei contratti è stravolta. Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) evidenzia una cruciale trasformazione del mondo locativo in città e registra una particolare conversione dell’uso a cui sono destinati gli immobili in affitto. Con il turismo messo al palo dal Covid, lo smart working e le lezioni on line, la locazione breve e quella transitoria hanno subito le trasformazioni maggiori.

“In generale il 10% di chi traeva un reddito da un’abitazione ha deciso di vendere, perché in difficoltà nel fronteggiare le spese”, precisa Luca Portinaro, delegato all’Osservatorio Fiaip Torino. “Nello specifico – prosegue – almeno il 60% dei proprietari di abitazioni affittate a turisti (contratto breve ndr.), studenti o lavoratori fuori sede (transitorio ndr.), ha cambiato tipo di affitto”.

L’affitto transitorio è quello che più di tutti subisce il calo di domanda. “Nel 50% dei casi gli alloggi locati a studenti e trasfertisti – spiega Portinaro – sono rimasti vuoti, come congelati in attesa di tempi migliori. L’altra metà invece è confluita nel residenziale a lungo termine. Si ricerca quindi un conduttore che non sia più un universitario o un lavoratore fuori sede, bensì qualcuno che viva la casa più stabilmente. Una locazione di lungo periodo con un canone più basso”. L’affitto può essere di tipo concordato, il classico 4+4 o 3+2 e riguarda soprattutto i trilocali o gli alloggi dalla metratura medio-ampia.

Mentre la locazione transitoria si converte a residenziale, quella breve rivolta ai turisti slitta nel transitorio. “Circa due terzi degli alloggi affittati come casa vacanze sono confluiti nel mercato transitorio”, sottolinea il delegato Fiaip. “Chi dispone di un bilocale, che prima della pandemia destinava al turismo, per recuperare parte delle spese e non lasciare l’immobile inutilizzato, è passato al contratto transitorio. Si tratta di alloggi di alto livello, ben arredati, accessoriati, in zone centrali o semi centrali, comunque ben servite. Entrando nella fascia della media durata – aggiunge Portinaro – questi immobili tendono a conquistare le preferenze in un mercato già ridotto all’osso. Per competere in questo comparto, i proprietari o investono sulla qualità del loro immobile o ne restano fuori”.

Quindi oggi negli affitti, oltre esserci una maggiore scelta, l’offerta è qualitativamente più alta. Nel nuovo scenario, complessivamente i canoni calano e chi cerca una casa in affitto o pensa di cambiare quella in cui abita, può trovare interessanti soluzioni a prezzi convenienti.