CRONACA- Pagina 1452

Era un falso allarme il caso sospetto di coronavirus ad Alessandria

AGGIORNAMENTO Gli esami clinici hanno confermato che la ragazza ricoverata non è affetta da coronavirus


L’ospedale di Alessandria, in una nota nella tarda serata di ieri ha precisato sulle condizioni della  giovane ricoverata:

“oggi pomeriggio è stata ricoverata nel reparto di Malattie Infettive una ragazza proveniente dalla Cina che presentava sintomi influenzali non gravi e non correlabili al coronavirus.

Come è previsto dalla procedura ministeriale è stata trattenuta e ricoverata in misura precauzionale, domani (giovedì) saranno disponibili i risultati dei test specifici”.

Si tratterebbe di una ragazza  italiana, 24enne, rientrata dopo sei mesi passati a Shanghai. Ora è in isolamento nel reparto di malattie infettive.

Più sicurezza sui treni. Oltre 300 convogli scortati

Il bilancio settimanale dei controlli della Polfer in Piemonte e Valle d’Aosta

 

4.244 persone controllate, di cui 1.113 stranieri, 142 minori e 1.029 con precedenti di Polizia.

13 gli indagati, 310 treni scortati , 111 i veicoli controllati, 30 i servizi lungo linea e 11 quelli di O.P.

Tale attività è stata effettuata dalle 260 pattuglie impiegate nelle stazioni piemontesi, dalle 129 a bordo treno, dalle 16 pattuglie antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori.

Questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle D’Aosta.

 

TORINO – Porta Nuova

Gli Agenti del Settore Operativo Polfer del principale scalo torinese hanno denunciato un cinquantunenne italiano per danneggiamento ed uso improprio di un estintore della stazione di Torino Porta Nuova. Il reo è stato individuato attraverso la visione delle telecamere di videosorveglianza presenti.

 

Due persone di nazionalità sudamericana sono state sanzionate per evidente stato di alterazione alcolica. Inoltre, uno dei due è stato denunciato per rifiuto di generalità in quanto, all’atto del controllo, non esibiva nessun documento identificativo. Dopo aver esperito gli accertamenti di polizia, è stato, poi, messo a disposizione del locale Ufficio Immigrazione.

 

Un giovane diciannovenne italiano residente nella provincia di Torino è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio, furto aggravato e danneggiamento. Il ragazzo, salito a bordo di un treno regionale in sosta al binario della stazione di Porta Nuova, ha scardinato dall’apposito contenitore il martelletto frangivetro in dotazione al convoglio ferroviario e danneggiato, poi, un finestrino. Rintracciato ancora a bordo treno, gli operatori Polfer hanno proceduto nei suoi confronti. A causa del comportamento del giovane, il treno ripartiva con circa 20 minuti di ritardo.

 

Novara

Il personale Polfer ha denunciato un ventitreenne gambiano, sprovvisto di documento identificativo, per aver fornito false generalità. Lo straniero, rintracciato all’interno del sottopasso ferroviario in tarda serata, è stato accompagnato presso gli uffici di polizia della locale stazione per l’accertamento dell’identità. All’atto del riscontro tramite il sistema SPAID, si è rilevato che il giovane durante il controllo aveva fornito agli operatori false generalità.

 

Alessandria

La Polfer in servizio presso la stazione ferroviaria, a seguito di segnalazione, ha rintracciato una donna affetta da gravi problemi psichici, a bordo di un treno regionale diretto a Torino.

 

 

La signora, accompagnata negli uffici di polizia, è stata successivamente affidata alle cure degli operatori del 118.

 

E’ stata, inoltre, denunciata una giovane studentessa residente nell’alessandrino, autrice del furto di un telefono cellulare dimenticato all’interno della tabaccheria di stazione. La proprietaria del dispositivo, anch’essa studentessa, ha riconosciuto l’autrice del furto, individuata anche grazie all’ausilio delle telecamere di sicurezza presenti all’interno dell’esercizio commerciale.

 

Musinè, domate le fiamme. A casa le famiglie evacuate

Aggiornamento: nella notte l’incendio è stato domato e una decina di famiglie evacuate dalle loro abitazioni ha potuto fare ritorno a casa

 

Mercoledì ore 21 Diverse squadre dei vigili del fuoco sono impegnate a spegnere un grosso incendio divampato alle pendici del monte Musinè, in località Brione di Val della Torre, nei pressi di Caselette. Si è reso necessario anche l’intervento di un elicottero.  Presenti i volontari Aib.  Le fiamme e il fumo, visibili fino a Torino, sono alimentati dal forte vento di queste ore e si sono avvicinate alle abitazioni  ma per ora non è stato evacuato il centro abitato.

 

(Foto Philip Colajanni)

Offre la droga ai poliziotti in borghese: arrestato

In manette pusher scoperti dagli agenti del commissariato Barriera Milano

 

Sono due gli arresti effettuati dagli agenti del commissariato Barriera Milano per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nelle ultime ore.

Il primo fermo avviene nel pomeriggio di domenica scorsa quando gli operatori, transitando in via Leinì, notano un uomo cambiare improvvisamente direzione. Insospettiti, si avvicinano al soggetto per controllarlo. Si tratta di un cittadino senegalese di 19 anni. Il giovane, alla vista dei poliziotti, preleva dalla tasca destra molteplici ovuli e li ingerisce, asserendo che gli operatori non avrebbero potuto arrestarlo non trovando nulla addosso. Perquisito personalmente, il pusher viene trovato in possesso di denaro contante per la somma di 90 euro e di due telefoni cellulari, utilizzati per l’attività di spaccio da lui condotta. Il diciannovenne, già colpito dal divieto di dimora nel comune di Torino e provincia e da un ordine di espulsione del Sig. Questore, viene arrestato.

Il secondo fermo, ad opera del personale del commissariato Barriera Milano, si concretizza nella tarda mattina di lunedì quando un uomo, cittadino nigeriano ventottenne, avvicina dei soggetti in corso Vigevano. Convinto di aver trovato degli acquirenti, offre loro della sostanza stupefacente che nasconde nel vano fendinebbia di un’automobile parcheggiata poco distante. Il ventottenne però non sa che i soggetti in questione sono agenti della Polizia di Stato in borghese che, dopo una breve colluttazione, arrestano l’uomo per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a P.U.

Il Comune condanna episodi di antisemitismo

La Commissione si è riunita oggi per la prima volta dopo l’istituzione da  parte del Consiglio Comunale
La Commissione Speciale per il “Contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza”, attraverso le parole della presidente Daniela Albano e del vice presidente Domenico Carretta, ha espresso “dura condanna per i gravi episodi di antisemitismo accaduti pochi giorni fa a Torino e in Piemonte. Sono fatti intollerabili per una società che vuole essere inclusiva, libera e democratica, tanto più in una città come Torino, Medaglia d’oro della Resistenza. Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle persone che hanno subito questi atti ignobili”.
La Commissione, riunitasi oggi per la prima volta dopo l’istituzione da  parte del Consiglio Comunale, ha stabilito di costituire un osservatorio sui fenomeni di razzismo, con il coinvolgimento anche di soggetti esterni, che rappresenterà uno strumento per esaminare, contrastare e condannare  i fenomeni di razzismo.

“Io non ci casco!” contro le truffe agli anziani

Presentata oggi a Palazzo Civico la campagna di comunicazione e sensibilizzazione anti-truffe pensata per gli anziani “IO NON CI CASCO!

La Polizia Municipale di Torino ha registrato negli ultimi anni un incremento di episodi di truffe ai danni degli anziani. Spiacevoli episodi che si presentano sempre più frequenti e che colpiscono in particolare le persone più mature, spesso ancora “in gamba”, ma impreparate ad affrontare quelli che sono dei veri e propri professionisti del raggiro.

Da qui è partita l’idea della campagna di comunicazione “Io non ci casco!”, pensata per mettere in stato di allerta le persone più anziane contro le truffe di cui troppo spesso sono oggetto. Un contributo concreto per prevenire tali odiosi fenomeni e un supporto istantaneo a cui fare riferimento in caso di necessità.

Questa importante campagna di comunicazione – ha sottolineato il Comandante della Polizia Municipale di Torino, Emiliano Bezzon –  non è indirizzata solo ai più anziani e fragili ma a tutti, perché tutti abbiamo genitori, nonni, parenti o anche solo vicini di casa che possono cadere vittima di truffe e raggiri. Quindi tutti dobbiamo impegnarci perché questo non avvenga e, quando malauguratamente accada, perché chi ne è rimasto vittima sia adeguatamente sostenuto”  

 

Semplice, immediata e divertente, la campagna è stata commissionata dalla Polizia Municipale di Torino, con un finanziamento del Ministero dell’Interno, e ideata e realizzata da DAG Communication, agenzia di comunicazione attiva in tutta Italia. L’obiettivo è chiaro: far sì che le persone si ritrovino immediatamente nel caso presentato. Protagonisti due volti amati dai torinesi, Margherita Fumero e Bruno Gambarotta, artisti di grande esperienza e con una solida notorietà sul territorio e non solo. I video e i pdf della campagna possono essere scaricati al link:     http://bit.ly/DAG_CampagnaAntiTruffe

Alla presentazione erano presenti la Sindaca, Chiara Appendino, il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, il Comandante della Polizia municipale, Emiliano Bezzon, Bruno Gambarotta e Margherita Fumero.

Nei tre spot video i due artisti si alternano alla porta di casa, a cui suonano finti tecnici del gas, sedicenti avvocati e insistenti poliziotti. Ma rimarranno tutti a bocca asciutta perché la matura coppia si rifiuta di aprire la porta e “non ci casca”.

La campagna toccherà il territorio torinese con spot video e radio, affissioni e una brochure informativa rivolta ai seniores e ai loro famigliari per aiutarli a comprendere gli atteggiamenti ambigui dei truffatori e aiutarli a stare all’erta.

Gli alpini della Taurinense ambasciatori di Aisla

Prende il via la collaborazione tra l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA) e il Comando delle Truppe Alpine


Gli Alpini sono da oggi ambasciatori dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica – AISLA per promuovere l’informazione, la conoscenza e la raccolta di fondi a favore dell’assistenza delle persone con SLA. Questa nuova alleanza è stata oggi celebrata con un concerto della Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense” dell’Esercito Italiano tenutosi all’Ospedale Niguarda di Milano, per le persone con malattie neuromuscolari del Centro Clinico NeMO e i pazienti del nosocomio, al quale hanno preso parte anche il cantautore Ron, testimonial e consigliere di Aisla, e Fabio Cusinato, musicista con SLA, che è divenuto noto per essere riuscito a dirigere un’orchestra di molti strumenti solo attraverso i movimenti dello sguardo e del capo.

L’iniziativa, organizzata anche per celebrare la prima Giornata della memoria e del sacrificio alpino, tenutasi il 26 gennaio, vedrà come prossimo appuntamento l’Esercitazione “Volpe Bianca” – Campionati Sciistici delle Truppe Alpine (CaSTA) in programma dal 8 al 13 marzo 2020 nel comprensorio sciistico del Sestriere durante il quale saranno riservati spazi ad Aisla per illustrare la sua missione e le sue attività a sostegno delle persone con Sla e della ricerca scientifica.

Dichiara Massimo Mauro, presidente di Aisla: “Ciò che accomuna le persone con SLA e le Truppe Alpine dell’Esercito è sicuramente la determinazione nel far fronte alle difficoltà e il coraggio di non considerarsi mai sconfitti. Il loro motto ‘Di qui non si passa’ rispecchia bene anche la ferrea volontà di chi ogni giorno si misura con la malattia cercando di non esserne sottomesso. Siamo grati del supporto che gli Alpini ci stanno fornendo: anche in queste occasione confermano di essere in prima fila laddove c’è chi ha bisogno di supporto”.

“Per le Truppe Alpine oggi è un momento speciale, perché inizia un percorso che porterà la Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense” ad essere ambasciatrice di solidarietà per un anno intero, testimoniando che essere Alpino significa anche essere a fianco di chi soffre” afferma il Generale di Divisione Ignazio Gamba, Vice Comandante per il Territorio delle Truppe Alpine “Essere Soldati vuol dire servire in armi la Patria con lealtà e orgoglio, ma anche onorare e rafforzare quei valori che poniamo in essere per il bene della comunità, e la giornata di oggi ne è testimonianza”.

La collaborazione tra AISLA e il Comando Truppe Alpine è nata dopo l’esibizione della Fanfara della Brigata “Taurinense” nella manifestazione “Risotto al Castello”, organizzata a Milano lo scorso settembre da Aisla, dal Centro Clinico NeMO e dall’Associazione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM). Da questo evento e da successivi incontri d’approfondimento è derivata la volontà degli Alpini di supportare in maniera continuativa AISLA. Nel corso dell’anno saranno sviluppate ulteriori iniziative che vedranno fianco a fianco l’Associazione e le Truppe Alpine dell’Esercito nel più stretto rapporto con la comunità militare fino ad arrivare alla XIII Giornata Nazionale SLA (20 settembre) ove il verde degli Alpini e il verde dell’Associazione si uniranno a testimonianza della comune solidarietà.

L’iniziativa si inserisce in quei momenti di solidarietà nei quali l’Esercito è da sempre impegnato a fianco della popolazione e l’impegno con Aisla è l’ultimo di una serie di collaborazioni con le realtà associative avviate gli anni scorsi, alcune addirittura decennali.

Nascondeva la droga nella canna fumaria

Nell’ambito dei controlli straordinari del territorio, personale del Commissariato Barriera Milano, in collaborazione con equipaggi del Reparto prevenzione Crimine e delle Unità Cinofile, ha effettuato un servizio di contrasto all’illegalità nell’area di giurisdizione del commissariato


Complessivamente sono stati controllati 3 esercizi pubblici, situati in c.so Novara, via Gaspare Spontini e via Lauro Rossi. Trentasei sono invece le persone identificate, alcune delle quali con precedenti di Polizia. 

In un palazzo di corso Vercelli gli operatori, nell’ispezionare le zone comuni dello stabile, hanno rinvenuto all’interno dell’intercapedine della canna fumaria un involucro contenente marijuana per un peso totale di circa 22 grammi. Scendendo di un piano, nella medesima posizione, viene ritrovato un calzino, al cui interno vi era un bilancino di precisione occultato in un pacchetto di sigarette e due diversi involucri. Uno degli involucri conteneva cocaina per oltre 100 grammi di peso, mentre il secondo circa 78 grammi di sostanza eroina.

La collezione filatelica di Bruno Segre donata alla Città

La Sala delle Congregazioni di Palazzo Civico ha ospitato oggi pomeriggio la cerimonia per la donazione della collezione filatelica dell’Avvocato Bruno Segre all’Archivio Storico della Città di Torino

La raccolta dell’Avvocato Segre comprende francobolli nuovi, perfetti, quasi tutti illinguellati, ordinati in 67 album iniziando dalle prime emissioni del Regno d’Italia (suddivisa in due parti: una riservata ai francobolli ordinari e commemorativi, l’altra ai francobolli di servizio, posta aerea, segnatasse, espressi, pacchi postali) per arrivare alle emissioni complete della Repubblica italiana sino a quelle del 2019.

Questa collezione ha un significativo carattere storico, perché riunisce quasi tutto quanto emesso dallo Stato italiano dal 1861, e anche commerciale, perché contiene molte rarità. Nel suo complesso, essendo il frutto di molti anni di ricerche, la donazione rappresenta un’acquisizione di elevata importanza culturale per la Città.

Alla cerimonia hanno partecipato l’Avvocato Bruno Segre, la Sindaca Chiara Appendino, il Direttore della Cultura, Emilio Agagliati e la dirigente delle Attività culturali, Monica Sciajno.

L’avvocato Bruno Segre è una figura molto conosciuta a Torino e ha contribuito a fare la storia della nostra città. Ha da poco festeggiato 101 anni, essendo nato il 4 settembre 1918. Si è laureato in legge il 15 giugno 1940, ma a causa delle leggi razziali non ha potuto esercitare la professione di avvocato; in quel periodo ha vissuto dando lezioni private e scrivendo articoli per vari periodici firmandosi con lo pseudonimo “Sicor”. Coraggioso antifascista, nel 1942 venne arrestato per disfattismo politico e detenuto per alcuni mesi nel carcere Le Nuove. Nel settembre del 1944 è stato nuovamente arrestato e condotto alla caserma di Via Asti, sede dell’Ufficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana, luogo di detenzione, tortura ed esecuzione dei prigionieri.

Una volta uscito, si è arruolato col nome di battaglia “Elio” nelle formazioni partigiane Giustizia e Libertà in Val Grana e ha partecipato alla liberazione di Caraglio.

 Dopo la Liberazione ha lavorato come cronista per «L’Opinione» e per altre testate giornalistiche. Segretario dell’Associazione torinese contro l’intolleranza e il razzismo, nel 1949 ha fondato «L’Incontro», giornale impegnato nel campo della difesa dei diritti civili, contro il razzismo e l’antisemitismo, per il disarmo e la pace nel mondo.

Negli anni seguenti si è distinto nella battaglia legale per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza; nel 1958 è stato rappresentante della provincia nel Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia Ospedali Psichiatrici e ha continuato a manifestare una forte spinta all’impegno nell’associazionismo laico seguendo tra le altre l’Associazione Nazionale Libero Pensiero Giordano Bruno, di cui è stato vice presidente e poi presidente dal 1996 al 2008. Si è impegnato inoltre come giornalista, militante e avvocato nella battaglia sul divorzio. Nel 1975 è stato eletto consigliere comunale di Torino nelle liste del Psi.

Bruno Segre ha dunque speso la sua vita per la difesa dei diritti umani, della pace, del laicismo combattendo ogni forma di razzismo e antisemitismo.

I rapporti con l’Archivio Storico della Città si sono andati rinsaldando in occasione della mostra “Torino sotto attacco. Dalle leggi razziali alla Liberazione”, per la quale ha accettato di rilasciare un’intervista, trasmessa nei locali della mostra, e ha prestato rari cimeli degli anni della guerra. È poi intervenuto di persona la sera del 12 aprile, in occasione della Notte degli Archivi, ospite d’onore della conferenza «Se noi taceremo, chi parlerà?» dedicata al ricordo delle persecuzioni razziali subite dagli ebrei torinesi nella seconda guerra mondiale.

“Crepa sporca ebrea”, scritta sulla casa di una torinese. La Digos indaga

Dopo il caso di Mondovì un nuovo episodio di antisemitismo, questa volta a Torino

La scritta “crepa sporca ebrea” è comparsa ieri sera sui muri di un palazzo di corso Casale, nella precollina torinese, dove vive una donna di origini ebree, figlia di una staffetta partigiana. “Una frase terribile, soprattutto nel Giorno della Memoria. Termini vecchi, passati, che però fanno ancora male”, dice all’Ansa la signora Maria, che ha presentato  denuncia in Questura. Sulla vicenda indaga la Digos.