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Scontro tra scooter e moto, morti sul colpo due centauri

Sono morti in due nello scontro frontale avvenuto  tra moto in Valle di Susa 

L’incidente si è verificato tra Gravere e Susa, sulla  statale 24.

Coinvolti uno scooter Tmax e una Yamaha R1 sulla quale  viaggiava una coppia, un uomo 41enne e una donna di 38 anni,deceduti sul colpo.  Sul posto l’elisoccorso del 118 e  i carabinieri per i rilievi, che stanno indagando sulla dinamica dell’incidente.

(foto archivio)

Autista Gtt non fa salire donna senza mascherina: in due lo aggrediscono con sassi e coltello

In corso Lecce l’autista di un bus  Gtt di Torino è stato aggredito da una coppia, un uomo  44enne e una donna di 42 anni, perché non aveva permesso di salire sul mezzo a una donna senza mascherina di protezione

L’uomo ha rotto la catena cdi sicurezza anti-Covid che  separa la cabina di guida dal resto dell’autobus, e la donna ha rotto  la parete divisoria in plexiglass.

Scesi dal mezzo, il 44 enne ha estratto un coltello e colpito violentemente  il finestrino dell’autista, mentre  la donna ha lanciato  sassi contro i vetri in direzione di un passeggero intervenuto in difesa dell’autista. Gli  agenti  della polizia intervenuti hanno arrestato la coppia e li hanno denunciati per interruzione di pubblico servizio. Lei era già stata  protagonista di un episodio analogo lo scorso anno. Lui  aveva con sé anche una pesante catena di metallo.

Corvi aggrediscono a beccate i passanti

Tanta paura ma pochi danni, per fortuna

Alcuni passanti sono comunque rimasti lievemente feriti, giovedì scorso, quando uno stormo di corvi impazziti, in pieno centro a Nichelino, ha iniziato ad aggredirli colpendoli ripetutamente a colpi di becco. Numerose le chiamate in Comune. Un bambino è stato colpito alla testa. Si è poi scoperta la ragione di tanta aggressività da parte dei volatili: un pulcino era caduto dal nido su un’aiuola sottostante e chiunque passasse nei paraggi veniva considerato dai corvi una potenziale minaccia per il loro piccolo.  Il pulcino è stato portato in un centro per la cura degli animali e la “minaccia“ per lui è per i passanti è stata sventata.

Chiesta conferma a 10 anni per la banda dello spray di piazza San Carlo

E’ stata chiesta dalla pg di Torino Elena Daloiso  la conferma della condanna in primo grado a 10 anni per tre dei quattro ragazzi componenti della ‘banda dello spray’

Il  gruppo di giovani di origine maghrebina aveva  messo a segno furti e rapine confondendo le vittime con spray urticante in piazza San Carlo nella drammatica sera del 3 giugno 2017, in occasione della proiezione della finale di Champions League. La  folla in preda al panico provocò una calca con oltre 1.500 feriti, due dei quali morirono successivamente per le conseguenze. La posizione del quarto imputato è stata per ora tenuta  separata in quanto il giovane è  positivo al coronavirus e non ha potuto partecipare all’udienza.

(foto: il Torinese)

Riaprono le aree giochi: occhio alle multe

Sono circa  trecento le aree gioco  sul territorio comunale di Torino. 

Da sabato 30 maggio in quasi tutte gli accessi saranno consentiti dopo la sanificazione  Le altre arre  saranno aperte invece  da lunedì.

La sanificazione sarà quotidiana e le forze dell’ordine vigileranno per fare osservare le regole definite  dalla Città in riferimento alle norme governative.

Chi infrange le regole rischia da 400 euro a 3 mila euro di sanzione.

Piemonte pronto a riaprire i confini

I dati  sul Piemonte “sono assolutamente positivi e ci spingono a riaprire i confini regionali dalla prossima settimana”.

Così Fabrizio Ricca, assessore  regionale alla Sicurezza, che aggiunge: “I dati in nostro possesso  ci tranquillizzano sul poter fare uscire i piemontesi e ci danno forza per il futuro”

Il sindaco di Chieri: “Dopo 3000 morti la priorità non può essere la birretta”

Pubblichiamo la lettera aperta del Sindaco ai cittadini chieresi

 

Abbiamo ritenuto opportuno adottare un’Ordinanza che pone alcuni limiti al consumo e alla vendita di bevande alcoliche. Non si tratta di un provvedimento ‘protezionistico’,  né alla base c’è una visione moralistica volta a stigmatizzare alcune abitudini soprattutto giovanili. Tanto meno si vogliono creare ulteriori difficoltà agli esercenti duramente provati da questi mesi di lockdown e dalle complesse misure di sicurezza che è necessario adottare in questa fase.

Tuttavia, negli ultimi giorni – e non solo nelle zone della movida torinese o in occasione del passaggio delle Frecce tricolori – abbiamo assistito ad assembramenti che sono tuttora vietati e a comportamenti irresponsabili. Vediamo un’euforia da post-lockdown che rischia di essere “contagiosa”, nel senso letterale del termine.

Sono convinto che nella Fase2 ciò che davvero conti sia il buon senso dei cittadini più che gli ordini e le sanzioni degli amministratori. Ma laddove si registra poco buon senso, tocca a chi amministra intervenire e provvedere. Come disse De Gaulle in una celebre frase, sarebbe troppo ambizioso sperare nella scomparsa degli ‘irresponsabili’ (ma lui usò un altro termine), da qui il compito ingrato dell’Autorità che deve fare in modo che gli ‘irresponsabili’ non facciano danni.

Innanzitutto, a NESSUNO VIENE IMPEDITO di bere alcolici all’interno di bar e locali, nei dehors o seduti ad un tavolino e a NESSUNO VIENE IMPEDITO di acquistare alcolici, se non nell’orario che va dalle 21 alle 7, il che non pare proprio essere un sacrificio insopportabile.

Quindi: possiamo farci la birretta con gli amici ma nel rispetto di alcuni limiti.

Adottare questi limiti e divieti mi è parso un atto dovuto ai 3mila piemontesi e più di 30mila italiani morti a causa del Covid19. Un atto di rispetto verso le famiglie che li piangono. Sono i nostri caduti, e come comunità dobbiamo non solo ricordarli ma fare tutto ciò che è necessario perché altre donne e altri uomini non si ammalino, non debbano essere intubati in un letto di terapia intensiva, non debbano morire da soli.

L’obiettivo dell’Ordinanza è quindi chiaro e semplice: bevi ma non fare assembramenti. Non puoi bere con gli amici per strada, non puoi stazionare nei pressi dei locali, non puoi trasformare parchi e giardini in improvvisati drink bar.

Sappiamo che Chieri non è san Salvario o Piazza Vittorio, ma conosciamo bene le criticità del nostro territorio. Senza scopi punitivi, abbiano fissato dei  divieti al solo scopo di scongiurare gli assembramenti a tutela della salute pubblica.

Se buon senso e responsabilità prevarranno, basterà un attimo per revocare l’Ordinanza. Lo stesso attimo che basta al virus per contagiarci e contagiare le persone che frequentiamo.

 

Alessandro Sicchiero

I lavoratori del Regio vogliono tornare a teatro

Riceviamo e pubblichiamo / Le Rsu del Teatro Regio e le OO. SS. di Torino non intendono entrare nel merito dell’indagine relativa all’inchiesta per presunta corruzione che vede indagato l’ex sovrintendente William Graziosi, sulla quale farà luce la magistratura.

I rappresentanti intendono esprimere unitariamente la volontà delle lavoratrici e dei lavoratori di convogliare tutte le energie verso un imminente rientro al lavoro e ripresa della produzione; tornare a cantare, a suonare, a fare teatro, ad assolvere gli scopi per cui il Teatro Regio esiste, rispondendo alla vocazione democratica e costituzionale della musica.

Inoltre, in questo momento difficile che vede la maggior parte dei dipendenti del Teatro sospesi dalle attività da oltre due mesi, con il contratto nazionale scaduto da quasi 15 anni e con gravi carenze occupazionali, le RSU del Teatro Regio di Torino e le OO. SS. si appellano al Comune, alla Regione e ai Soci Fondatori affinché i lavoratori non debbano essere vittime di cattive gestioni passate o future, né di scelte politiche incuranti delle funzioni e delle peculiarità delle istituzioni culturali.

Le OO. SS. territoriali e Le RSU del Teatro Regio di Torino 

A Torino arriva l’Intelligenza Artificiale per combattere il Covid-19

Una tecnica rivoluzionaria a disposizione dei radiologi di Città della Salute e UniTo, grazie all’accordo con Infervision, Commissione europea e Compagnia di San Paolo

 

Un algoritmo basato sulle tecniche di Intelligenza Artificiale che possa aiutare i medici radiologi a diagnosticare e monitorare le polmoniti da Covid-19 utilizzando le immagini delle TAC polmonari. Questa tecnica rivoluzionaria è alla base del progetto che è nato alla Città della Salute di Torino, grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Radiologia Diagnostica ed Interventistica, diretto dal professor Paolo Fonio, ed il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, diretto dal professor Guido Boella. Il progetto, attualmente in fase di sperimentazione nel capoluogo piemontese, è stato possibile grazie ad un accordo tra Infervision e la Commissione Europea, con la fondamentale partecipazione della Compagnia di San Paolo.

 

Infervision è un’azienda high-tech specializzata nell’Intelligenza Artificiale in ambito medico, il cui obiettivo è quello di accrescere le capacità diagnostiche dei medici allo scopo di aumentare l’efficienza di un sistema complesso come quello della sanità. L’algoritmo, che va visto come un supporto alla diagnosi, oltre a fornire informazioni dettagliate sul tipo di polmonite, è in grado di calcolare il volume di compromissione polmonare e di fornire una valutazione di prognosi, miglioramento o peggioramento della situazione del paziente.

 

Con il diffondersi della pandemia, Infervision ha lanciato un supporto specifico per contrastare il Coronavirus: l’InferRead CT Lung COVID 19. Si tratta di un prodotto che, grazie ad un sofisticato algoritmo, riconosce le polmoniti causate dal Covid-19, generando automaticamente un report strutturato sulla patologia. Un vero e proprio sistema di monitoraggio dell’epidemia, sviluppato grazie alla collaborazione di esperti provenienti dagli ospedali di Wuhan e Shenzhen. InferRead CT Lung COVID 19 assiste medici radiologi nel riconoscimento dei singoli casi di sospetta polmonite, oltre ad agire come vero e proprio sistema di sorveglianza territoriale. Grazie ai dati aggregati automaticamente dall’algoritmo, infatti, vengono prodotti report sullo sviluppo della pandemia in una determinata regione. Ad oggi, circa 50 ospedali sparsi nel mondo utilizzano questo tipo di strumento, con oltre 100mila TAC al torace analizzate dall’Intelligenza Artificiale Infervision.

 

Il sistema verrà sottoposto a validazione clinica utilizzando i dati forniti dalle apparecchiature TAC degli ospedali Molinette e CTO. Nella sperimentazione verranno valutati l’efficienza, la costo-efficacia, la sicurezza e le ricadute etiche e sociali di questa applicazione dell’intelligenza artificiale alla medicina.

La radiologia è una disciplina in cui l’attività del medico specialista da sempre è in stretta relazione con lo sviluppo tecnico-scientifico ed informatico: la prossima “rivoluzione” potrebbe derivare proprio dall’introduzione nella pratica clinica e nella gestione dei flussi di lavoro di applicazioni derivate dall’Intelligenza Artificiale.

 

La collaborazione tra Intelligenza Artificiale e medicina all’Università di Torino ha radici consolidate nel lavoro Dipartimento di Informatica, che, con il progetto Europeo DeepHealth, a cui aderiscono 22 partner internazionali, sviluppa applicazioni di Intelligenza Artificiale per la diagnosi medica da immagini. Nell’ambito dell’emergenza Covid-19 il Dipartimento ha già attivato iniziative di studio della IA per diagnosi, in collaborazione con la Città della Salute e gli ospedali Mauriziano, San Luigi e Maggiore di Parma e partecipa al coordinamento della taskforce Covid-19 della Rete europea CLAIRE per l’Intelligenza Artificiale (Confederation of Laboratories for Artificial Intelligence Research in Europe) dedicata alle immagini TAC e radiografiche.

 

“Questo progetto innovativo nasce in un contesto particolare e supporta i nostri professionisti nella migliore gestione clinica dei pazienti Covid.” dichiara il dottor Giovanni La Valle (Commissario Città della Salute di Torino)La collaborazione e l’integrazione tra diverse Istituzioni sono il valore aggiunto di questo risultato. Ringrazio UNITO e Compagnia di San Paolo, l’uno per la consolidata collaborazione in logica di partnership, Compagnia per la sempre alta e costante attenzione alla Sanità.”

 

“L’intelligenza artificiale avrà sicuramente un grosso impatto nel futuro delle cure mediche e darà un grande aiuto al lavoro “creativo” di analisi ed interpretazione del radiologo. Con questa collaborazione, UNITO si pone all’avanguardia nel campo della intelligenza artificiale per la salute” sostiene il Rettore professor Stefano Geuna.

 “La disponibilità di un algoritmo di intelligenza artificiale per l’analisi delle TC dei pazienti con sospetta polmonite da Covid” aggiunge il Prof. Paolo Fonio direttore del Dipartimento di Radiologia Diagnostica ed Interventistica della Città della Salute di Torino “rappresenta una opportunità unica nell’ausilio al Medico Radiologo per la formulazione di diagnosi sempre più tempestive ed accurate, non solo sulla presenza della malattia, ma anche sulla quota di compromissione del parenchima polmonare, fondamentale nella prognosi a distanza. La cooperazione di Unito e di Città della Salute e della Scienza di Torino, con il supporto fondamentale di Compagnia di San Paolo, rappresenta un modello virtuoso ed irrinunciabile per lo sviluppo della ricerca e per le sue applicazioni nella pratica clinica.”

Questa è una grande opportunità per il nostro territorio.” commenta Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San PaoloÈ un ulteriore tassello di un quadro in cui stanno emergendo importanti competenze specifiche in ambito di intelligenza artificiale, guidate in particolare dalle attività di ricerca degli Atenei torinesi.

La scelta della Commissione Europea di coinvolgere Torino in questa sperimentazione è anche frutto del dialogo costante tra la Fondazione e le Istituzioni europee. Un confronto che prosegue in un contesto in cui le attività della Fondazione si ispirano alle azioni promosse a livello europeo, anche in vista di Horizon Europe, programma in cui l’intelligenza artificiale avrà un ruolo importante. Proprio in quest’ottica – prosegue Profumo – è stato anche pensato il bando “Intelligenza Artificiale, uomo e società” recentemente promosso dalla Compagnia di San Paolo, volto a favorire la collaborazione tra gli attori che sul territorio lavorano sull’AI, sviluppato con un approccio in linea con la strategia italiana delineata dagli esperti del MiSE: attenta ai risvolti etici ed al rapporto tra l’intelligenza artificiale e l’uomo”.

 

 

 

35 anni fa la strage dell’Heysel

Oggi è il 35° anniversario dalla strage dell’Heysel. A pochi istanti dall’inizio della finale Juventus-Liverpool di Coppa dei Campioni che si tenne allo stadio Heysel di Bruxelles, nel 1985,  morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600.

La causa fu il  crollo di un muro per il troppo peso della folla, dopo che si era scatenata una zuffa  per la violenza degli hooligans.

“In 35 anni non abbiamo dimenticato neanche una delle 39 vittime della terribile notte che ha cambiato per sempre il calcio”

Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ricorda la tragedia del 1985. “Alle loro famiglie – aggiunge Appendino – mando l’abbraccio di tutta Torino”.

Scriva la Juventus  sul suo sito: “La parola Heysel è una di quelle che mai e poi mai potremo dimenticare. In memoriam 29-05-8”.