Doppiofondo nell’auto per trasportare denaro
Aveva persino modificato gran parte dell’auto per creare quel doppiofondo dove trasportare l’enorme somma di denaro. Per questo motivo la Guardia di Finanza di Torino ha denunciato nelle scorse ore un trentenne, fermato alla guida della sua automobile alle porte di Torino.
I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, impegnati nei consueti controlli di prevenzione generale, hanno fermato l’uomo nei pressi di Moncalieri, comune della cintura torinese, alla guida di un SUV.
Le troppe stranezze nell’atteggiamento dell’uomo portano i Finanzieri ad approfondire il controllo dell’autovettura anche con l’ausilio delle Unità cinofile.
Ed è proprio approfondendo la vicenda che viene alla luce “l’opera” di ingegno ideata dal torinese, che aveva creato un vero e proprio doppiofondo ad hoc di oltre 3 metri di lunghezza che si estendeva lungo tutto il pianale della macchina. Per fare ciò l’uomo aveva sfruttato le sue qualità professionali di carrozziere riuscendo a smantellare l’intera autovettura e modificando addirittura il serbatoio del carburante diminuendone la capacità.
Quest’ultima operazione, tra l’altro, lo costringeva, come hanno poi ricostruito gli inquirenti ad effettuare numerose soste durante il tragitto.
Una volta “smantellata” l’auto, i Finanzieri hanno rinvenuto nel doppiofondo “fai da te”, una decina di involucri di cellophane all’interno dei quali erano custoditi oltre 60.000 euro in contanti e per i quali l’uomo non ha saputo fornire alcuna giustificazione circa il possesso.
Il trentenne torinese, già noto alle forze dell’ordine per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, è stato denunciato per ricettazione mentre l’auto e il denaro sono stati sequestrati.
La pioggia continua, il sole torna dopo il 18 giugno
Allerta gialla in Piemonte per i temporali previsti anche nelle prossime ore.
In questi giorni grandinate, allagamenti e piccole frane toccano tutte le zone di pianura della regione. Le condizioni di instabilità proseguiranno anche nei prossimi giorni con frequenti rovesci e temporali. Il bel tempo stabile si avrà solo dopo il 18 giugno, secondo quanto indicato da Smi, la Società Meteorologica Italiana.
Preso con la droga in tasca
Aveva cocaina e 5 grammi di eroina in tasca, carabinieri arrestano pusher
Domenica pomeriggio, tra piazza Alimonda e Via Sesia, nel quartiere Barriera Milano, i carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Torino hanno sorpreso un senegalese di 30 anni, irregolare sul territorio nazionale, vendere due dosi di cocaina a un italiano di 45 anni.
Alla vista dei militari dell’Arma, il senegalese e il cliente hanno tentato di allontanarsi, ma sono stati raggiunti e bloccati con l’ausilio di una seconda “gazzella”. Il cliente ha consegnato due dosi di cocaina e il pusher è stato perquisito e in tasca teneva 36 dosi di cocaina e 5 grammi di eroina pronti per essere venduti nelle vie e giardinetti della zona.
Il pusher è stato arrestato e il cliente è stato segnalato alla Prefettura.
Il Poli scopre rivestimento antivirus
Grazie alla partnership industriale con l’azienda GV FILTRI verranno prodotti filtri per le mascherine FFP in grado di annientare il Coronavirus
Un rivestimento applicabile su qualsiasi superficie con proprietà antibatteriche, antifungine e, soprattutto, antivirali in grado di annientare il Coronavirus. È questa la tecnologia inventata e brevettata dal gruppo di ricerca della professoressa Monica Ferraris del DISAT (Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia) del Politecnico di Torino.
Grazie ad un rivestimento a base di silice e nanoparticelle di argento a cui il team della professoressa Ferraris lavora da più di 10 anni, si potranno realizzare filtri più sicuri e più affidabili per l’eliminazione di eventuali patogeni esterni, tra cui il virus che provoca il Covid-19, come dimostrato dai test condotti dalla dottoressa Elena Percivalle presso Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e in fase di pubblicazione sulla rivista Open Ceramics.
La tecnologia ed il brevetto più recente (PCT/IB2018/057639, Monica Ferraris, Cristina Balagna, Sergio Perero) ad essa correlato hanno trovato l’interesse della GV Filtri di Baldissero Torinese, un’azienda specializzata da 30 anni nello sviluppo e produzione di filtri industriali. La sinergia tra Università ed Impresa ha reso possibile valorizzare i risultati della Ricerca pubblica aprendo la strada alla realizzazione di un prodotto innovativo ad elevato impatto economico e sociale.
L’accordo raggiunto tra Politecnico di Torino e GV Filtri è fondamentale per il completamento del processo di trasferimento tecnologico dell’invenzione, in quanto consente a GV Filtri di industrializzare lo sviluppo applicativo del rivestimento sui propri filtri industriali, con l’obbiettivo di portare la tecnologia sul mercato introducendo una significativa innovazione nei prodotti esistenti o creando prodotti completamente nuovi.
“Simili accordi” dichiara Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Torino, “rappresentano perfettamente gli esiti virtuosi di ciò che intendiamo per trasferimento tecnologico: il mondo della Ricerca deve dialogare con il tessuto imprenditoriale, in uno scambio continuo il cui risultato è molto di più della somma delle parti. L’innovazione ideata e sviluppata dentro l’Ateneo ha bisogno di essere accolta dalle aziende che hanno la costante esigenza di investire in soluzioni all’avanguardia: insieme infatti riescono ad ultimare un percorso che da soli non avrebbero avuto le forze di compiere. In questo senso, è particolarmente significativo il fatto che questo accordo sia stipulato con una PMI locale, che avrà modo di agire su svariati piani, dall’impiego di nuovo personale, all’attrazione di investimenti sul territorio e oltre”.
Marco Vicentini, Amministrato di GV Filtri aggiunge: “Il tessuto imprenditoriale Italiano, prevalentemente formato da micro e piccole imprese, da sempre ha difficoltà ad interfacciarsi con il mondo accademico. In questo percorso, a nostra opinione, l’impresa deve fare il primo passo. Noi ci siamo interessati ai lavori del Politecnico di Torino sui rivestimenti antibatterici e loro ci hanno prontamente accolti e supportati. Abbiamo il privilegio di lavorare con un gruppo estremamente competente e innovativo che sta portando un grande valore aggiunto alla nostra azienda. Crediamo profondamente nella collaborazione con il Politecnico di Torino e siamo certi che insieme potremmo generare un valore aggiunto per la città”.
“Lavoriamo a questo rivestimento da più di dieci anni” ha chiarito Monica Ferraris, Professoressa responsabile del gruppo di ricerca e co-inventrice del brevetto, “Sono stati fondamentali i finanziamenti prima regionali, poi europei, ed infine l’iniziativa per il finanziamento dei ‘Proof of Concept’ sostenuta dal Politecnico insieme a Compagnia di San Paolo; ma è grazie all’aiuto e alla competenza dei colleghi dell’Area Trasferimento Tecnologico e Relazioni con l’industria che i nostri contatti con i soggetti interessati al brevetto, GV Filtri in particolare, sono proseguiti in maniera così efficace.”
Gli studenti rientrano al Politecnico
I tesisti rientrano da oggi nei laboratori per completare il proprio lavoro di ricerca. Saranno 100 al giorno per poi crescere progressivamente
Da oggi, dopo più di tre mesi di sospensione delle attività didattiche a causa dell’emergenza Covid-19, laboratori e spazi del Politecnico di Torino saranno di nuovo frequentati dagli studenti.
Circa 100 tesisti sperimentali ogni giorno potranno infatti accedere nuovamente ai laboratori dell’Ateneo per completare il proprio lavoro di ricerca per la tesi di laurea. Il tutto nel rispetto delle misure di sicurezza e seguendo i protocolli adottati anche per i lavoratori che frequentano le strutture del Politecnico, tra cui la partecipazione obbligatoria a un corso di formazione on line relativo alle misure associate all’emergenza Covid-19.
“Lasciatemi dire che dopo tre mesi sono emozionato a rivedere gli studenti nei nostri corridoi, nei cortili e soprattutto nei laboratori”, dichiara il Rettore del Politecnico Guido Saracco: “Il Politecnico è una comunità fatta di docenti, personale amministrativo e, soprattutto, studenti: credo che sia fondamentale garantire anche a loro la possibilità di svolgere in presenza quelle attività che necessitano delle nostre dotazioni sperimentali, che ci caratterizzano come Ateneo tecnico e qualificano la formazione che offriamo ai nostri studenti come apprendimento strettamente legato alla ricerca fin dagli anni di studio”.
Oggi sono un centinaio, ma a settembre, con l’avvio del nuovo Anno Accademico, saranno molti di più gli studenti che potranno fruire di quella parte della didattica che l’Ateneo erogherà in presenza, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza. In particolare, saranno garantiti in aula e laboratorio seminari, esercitazioni con confronto tra studenti e docenti, classi progettuali, atelier di progettazione architettonica, team studenteschi, classi di problem solving / challenge (dove gruppi di studenti di diverse discipline risolvono problemi complessi e creano soluzioni innovative), laboratori sperimentali, tesi sperimentali, tirocini; anche per le lezioni frontali le aule saranno attrezzate in modo da poter garantire allo studente di seguire il corso allo stesso modo in presenza oppure online.
“La didattica on line, che sapremo comunque garantire con qualità e che ci permetterà di servire ottimamente anche chi non potrà muoversi verso di noi, non può sostituire completamente la ricchezza di quella in presenza e delle relazioni che si intessono nella nostra comunità universitaria, una comunità che va ben oltre i nostri spazi ma pervade l’intera città, ad esempio nei collegi e nei centri sportivi, con attività culturali, eventi e tante altre modalità”, continua il Rettore: “Premesso questo, voglio però assicurare a tutti coloro che sceglieranno di fruire della nostra didattica esclusivamente on line che il nostro preciso impegno e obiettivo sarà quello di offrire un’esperienza del tutto equivalente sul piano formativo rispetto a quella di chi seguirà in presenza”.
Per programmare l’avvio del nuovo anno, l’Ateneo ha quindi avviato un sondaggio sulle intenzioni di frequenza dal vivo o solamente on line per il prossimo anno accademico da parte dei suoi studenti.
Le oltre 14 mila risposte indicano che una grande maggioranza di studenti intende tornare in presenza al Politecnico già all’inizio del prossimo anno accademico, soprattutto tra gli studenti italiani. Per questo, gli Organi di Governo dell’Ateneo hanno stabilito di attuare tutte le misure possibili per massimizzare l’utilizzo delle 86 aule che saranno attrezzate per erogare didattica contemporaneamente in presenza e in remoto, come pure nel programmare la didattica in presenza anche al sabato. L’Ateneo chiederà inoltre agli Enti territoriali la concessione per il primo semestre del prossimo anno accademico di ulteriori e ampi spazi per didattica, in modo da fornire un servizio che sia il più esteso possibile.
Hanno allestito un grande recinto per simulare l’ingresso a scuola di 50 ragazzi in base alle regole sul distanziamento sociale.
Ed è emerso che solo per due classi non è sufficiente mezza piazza Castello”. La manifestazione è stata inscenata dai sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda, con gli insegnanti a fare la parte degli studenti. Ognuno di loro aveva un cartello al collo con le ragioni della protesta. Ma in piazza sono scesi anche anche bambini e genitori, una rappresentanza del coordinamento dei genitori e dei precari. La richiesta è che il governo investa risorse per creare spazi e assumere personale, altrimenti si teme un taglio del 50% del diritto all’istruzione garantito dalla Costituzione.
La sorella “garante” di un debito a sua insaputa
I fatti accaduti in zona Madonna di Campagna
Dieci camion, lunghi dieci metri, formeranno un treno lungo cento metri che percorrerà per tutto il giorno le vie del centro della città e i corsi piu’ importanti nella giornata di lunedì 8 giugno e davanti a tutti gli ospedali nella giornata di martedi 9
I dieci camion mostreranno su ambo i lati manifesti a vela 6 x 3 che ricorderanno allo Stato di “mantenere le promesse fatte, di onorare un impegno preso con i cittadini italiani ai quali anche ci rivolgiamo, scendendo direttamente nelle strade”.
Così dicono i rappresentanti del sindacato infermieri ricordando anche il primo flash Mob organizzato dal Nursind proprio a Torino in data 20 maggio che tutti ricordano, ha innescato una serie di proteste della categoria infermieristica in tutte le piazze Italiane segno che la misura è colma. Il Nursind , la piu’ grande rappresentanza sindacale infermieristica italiana sta portando avanti manifestazioni in tutte le piazze Italiane, da Torino, Ancona, Firenze, Genova, a quelle in programma a Milano, Bologna, Perugia, Pescara, fino a Bari e Palermo.
“Non ci interessano bonus e premialità che pure sarebbero dovuti arrivare, – aggiungono – chiediamo di poter rivedere la nostra struttura contrattuale, le nostre condizioni di lavoro per riconoscere e valorizzare la professione, garantire la tutela dei diritti che devono essere esigibili anche per noi, esigere una assistenza al cittadino sicura e dignitosa. In termini pratici, rivedere i nostri stipendi e le nostre indennità, rivedere le norme che regolano il nostro rapporto di lavoro attraverso una contrattazione separata dal comparto sanità, vista la peculiarità e la specificità della nostra professione, rivedere le dotazioni organiche e le modalità organizzative”.
I camion partiranno da Torino porta nuova alle ore 10 per giungere in piazza Vittorio Emanuele alle 10.15 da dove partiranno alle ore 10.30 per Via Po e tutte le piu’ importanti vie e piazze di Torino. “Non ci fermeremo qua, daremo degna rappresentanza agli infermieri italiani il cui valore non è mai stato riconosciuto nonostante quello che hanno fatto oggi, facevano ieri e faranno domani”.
Le persecuzioni erano iniziate nell’autunno scorso e da allora era stato un crescendo che aveva trovato l’unico momento di tregua durante il lockdown dei mesi scorsi.
Dall’ottobre scorso, un italiano di 43 anni, inizia a recarsi in un negozio del centro città rivolgendo le sue attenzioni verso una ragazza che lavora nell’esercizio. Dopo un po’ di tempo, all’incirca a dicembre, il quarantatreenne entra in negozio con più frequenza, quasi una volta al giorno. A volte fa acquisti ma più spesso cerca sola di parlare con la ragazza e in sua assenza chiede di lei ai suoi colleghi. La situazione, però, peggiora: spesso l’uomo bivacca difronte al negozio cercando di attirare l’attenzione della giovane, fatto che le provoca uno stato di agitazione.
L’ultimo giorno del 2019, lo stalker le fa consegnare un mazzo di fiori, qualche giorno dopo è la volta di un biglietto di auguri accompagnato da un cioccolatino. L’uomo si fa incalzante: va in negozio, dice alla giovane che vuole parlare con lei, l’aspetta quando esce dal lavoro, conosce anche il suo nome. La vittima gli chiede di essere lasciata in pace. A nulla serve la sua richiesta, l’uomo continua nei suoi comportamenti persecutori che provocano sempre più ansia nella giovane che non lavora più con serenità, temendo di incontrarlo una volta fuori dal negozio. In una circostanza, il reo arriva a minacciare anche un amico che era in compagnia della vittima. Il giorno della festa della donna le invia ancheun mazzo di mimose.
Il lockdown e la chiusura degli esercizi fanno sì che i comportamenti persecutori non si compiano. Il primo giorno di riapertura, però, lo stalker si presenta puntualmente stazionando tutta la giornata dinanzi all’ingresso del negozio. A fine turno la ragazza va a prendere l’autobus, l’uomo la segue e le borbotta delle frasi. Il giorno successivo il quarantatreenne si posiziona di nuovo nei pressi del negozio e fissa la vittima minacciosamente. La donna contatta il 112 NUE ma quando le forze dell’ordine arrivano lo stalker si è già allontanato.
Nei giorni successivi, il quarantatreenne ricompare; diventa sempre più minaccioso e in una circostanza mentre la vittima è seduta in un dehor le lancia contro un mazzo di fiori e se ne va. Giovedì scorso, l’uomo si approccia nuovamente in modo molesto alla ragazza, la quale chiama la polizia. Intervengono gli agenti del commissariato Centro che arrestano lo stalker per atti persecutori. Una volta in auto, l’arrestato continua a minacciare la vittima battendo i pugni sul finestrino della volante. L’uomo, con diversi precedenti a carico, proseguirà poi nel suo atteggiamento aggressivo indirizzandolo verso i poliziotti, fatto che gli varrà anche la denuncia per violenza o minaccia a P.U.