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A Candiolo scoperti i primi due casi di variante indiana del Covid in Piemonte

I primi due casi in Piemonte di variante indiana nella forma meno aggressiva sono stati sequenziati oggi dal laboratorio dell’Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di Candiolo, con la collaborazione del gruppo bioinformatico dell’IIGM ente di ricerca della Compagnia San Paolo.

Per la precisione, osservano i ricercatori di Candiolo, si tratta della variante meno preoccupante tra quelle individuate con la denominazione “indiana”, in quanto priva della mutazione E 484 Q che invece permetterebbe al virus di sfuggire agli anticorpi, sia quelli generati dal vaccino, sia quelli generati da chi è guarito.

I contagiati sono una coppia di indiani quarantenni di rientro dall’India e residenti in provincia di Cuneo. Attualmente si trovano in isolamento domiciliare e le loro condizioni non destano preoccupazioni.

«Il sistema di tracciamento del contagio in Piemonte sta dimostrando di funzionare molto efficacemente – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, la comparsa delle varianti è inevitabile, ma fondamentale rimane limitare il più possibile lo svilupparsi della malattia, attraverso la campagna vaccinale, che sta entrando nella fase di interesse massivo».

Al momento, le mutazioni virali del Covid-19 riscontrate fino ad ora in Piemonte sono cinque: inglese, brasiliana, sudafricana, svizzera e indiana. Quella ampiamente più diffusa rimane l’inglese.

Covid, il bollettino di mercoledì 5 maggio: ricoveri in calo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 947 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 61 dopo test antigenico), pari al 4,7di 20.053 tamponi eseguiti, di cui 9. 406 antigenici. Dei 947 nuovi casi, gli asintomatici sono 397 (41,9 %).

I casi sono così ripartiti: 103 screening, 628 contatti di caso, 216 con indagine in corso: per ambito: 14 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 168 scolastico, 765 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 352.932 così suddivisi su base provinciale: 28.464 Alessandria, 16.872 Asti, 10.895 Biella, 50.775 Cuneo, 27.161 Novara, 189.217 Torino, 13.083 Vercelli, 12.506 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.461 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.498 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 175 (- 13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1896 (– 85 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.295

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.466.021 (+20.053 rispetto a ieri), di cui 1.520.130 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO11.352

Sono 22 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.352 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.537 Alessandria, 695 Asti, 420 Biella, 1.406 Cuneo, 930 Novara, 5.404 Torino, 503 Vercelli, 365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

327.896  GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 327.214 (+1318 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 26.056 Alessandria, 15.772 Asti, 9.919 Biella, 46.930 Cuneo, 25.319 Novara, 175.701 Torino, 12.144 Vercelli, 11.692 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.360 extraregione e 2.321 in fase di definizione.

Maxi operazione contro la ‘ndrangheta, arresti e perquisizioni nel Torinese

È in corso in Piemonte un’operazione della Dia  contro la ‘Ndrangheta, coordinata dalla Procura di Torino

Sono impegnati oltre 200 donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia  e un centinaio di unità di polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza.

L’operazione è  denominata ‘Platinum-Dia’, e secondo gli inquirenti  è “un duro colpo” alla ‘ndrangheta. Interessate  oltre all’Italia anche Germania, Romania e Spagna. Diversi gli  e le perquisizioni, emessi dal Tribunale di Torino su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) piemontese e coordinata dalla Direzione nazionale antimafia (Dna), in Italia ed in Germania, nei confronti di persone considerate affiliate alla criminalità organizzata. Si tratta di soggetti operativi  nel “locale” di Volpiano, nel Torinese, considerati terminale economico della famiglia Agresta di Platì  e nei confronti di esponenti della famiglia Giorgi, detti “Boviciani”, di San Luca, ritenuti responsabili di narcotraffico internazionale ed attivi in Piemonte, Calabria, Sardegna e, in Germania, nel Land del Baden Wùrttemberg, nelle località turistiche del Lago di Costanza.

No alla violenza di genere e domestica. Siglato il protocollo “Codice rosso”

Nella Sala “Aldo Faraoni”, il Questore della Provincia di Torino,  Giuseppe De Matteis, la Direttrice della Casa Circondariale di Torino, Rosalia Marino, e il Direttore della Casa Circondariale di Ivrea, Alberto Valentini, hanno sottoscritto un protocollo di intesa in materia di codice rosso.

L’iniziativa, che si inserisce nella campagna di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica promossa dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, permetterà alla Questura di conoscere in anticipo la data di scarcerazione delle persone detenute per reati di violenza di genere, così da  tutelare al meglio le vittime.

Inoltre, il protocollo mira a rafforzare la sinergia tra le istituzioni firmatarie al fine dell’adozione di misure di prevenzione personali nei confronti dei soggetti più pericolosi.

Ludopatia e ipersessualità per un farmaco. Pfizer risarcisce mezzo milione di euro

L’azienda farmaceutica Pfizer Italia è stata condannata a pagare mezzo milione di euro, tra danni morali ed economici, per gli effetti collaterali dovuti a un farmaco per la cura del Parkinson

Si tratta del Cabaser, che ha causato ludopatia e ipersessualità in un 60enne del centro Italia.

La decisione della Corte d’Appello di Milano, che ha confermato la sentenza di primo grado, è stata resa nota dallo studio legale torinese Ambrosio & Commodo, che ha assistito l’uomo.

Ubriaco a Borgo Vittoria minaccia la barista e scavalca il bancone per bere birra

Arrestato un trentatreenne dagli agenti della Squadra Volante

 

Sono le 16 di giovedì in zona Borgo Vittoria quando un cittadino romeno di 33 anni entra in un bar. L’uomo, dopo aver preso una birra, si allontana dal locale. Dopo pochi istanti rientra, in forte stato di ubriachezza, pretendendo di ricevere altri alcolici. Al diniego della barista, inizia a dare in escandescenze, insultandola e battendo i pugni sul tavolo. Intuito che il suo atteggiamento intimidatorio non avrebbe comunque sortito alcun effetto, il romeno scavalca il bancone con l’intenzione di avventarsi sulla dipendente che, spaventata, scappa sul retro in cerca del telefono per chiedere aiuto. Indisturbato, l’aggressore si serve da bere. Una volta terminate le “consumazioni”, staziona sul marciapiede, aggredendo i passanti. Uno di questi allerta il 112 NUE.

La pattuglia della Volante giunta sul posto, trova il trentatreenne intento ad ascoltare musica ad alto volume da una cassa portatile. Invitato dagli operatori a spegnere l’apparecchio, questi si mostra da subito poco collaborativo, riferendo che se avessero voluto arrestarlo avrebbero avuto bisogno di almeno 8 volanti. Dopo ulteriori tentativi di tranquillizzarlo, l’uomo spegne la musica ed esibisce i documenti, pur continuando a provocare i poliziotti nel tentativo di ingaggiare una colluttazione. Una serie di insulti e minacce di morte contro gli agenti termineranno con l’arresto del romeno per estorsione e resistenza a P.U.

Inoltre è stato denunciato per oltraggio, minacce e sanzionato perché colto in stato di ubriachezza in luogo pubblico e senza indossare la mascherina.

 

Tenta di rubare alcune bici con un cavatappi

Arrestato trentasettenne già sottoposto al regime di libertà vigilata

 

Giovedì sera l’inquilina di uno stabile in zona San Donato sente dei rumori provenire dall’interno cortile. La donna si affaccia dalla propria finestra e nota la sagoma di un uomo intento ad armeggiare accanto allo stallo per biciclette. Intuito quanto stesse accadendo, questa allerta il 112 NUE.

La volante del commissariato San Donato giunta sul posto rintraccia il soggetto, un cittadino italiano di 37 anni, ancora impegnato nel tentativo di rubare alcune biciclette servendosi di un cavatappi, una sella ed un cavalletto precedentemente trafugati.

Il trentasettenne viene immediatamente riconosciuto dagli operatori in quanto sottoposto alla misura della libertà vigilata, in carico allo stesso commissariato.

Scattate le manette per tentato furto e danneggiamento, il reo è stato inoltre denunciato per porto di armi oggetti atti ad offendere e sanzionato per violazione delle normative anticovid.

Bagni chimici vicino ai parcheggi taxi

La mozione presentata nel Consiglio comunale odierno, impegna l’Amministrazione a far sì che i tassisti possano utilizzare i bagni chimici in uso del personale Gtt.

Quindi si dovrà concordare con la categoria dei tassisti i punti dove installare i servizi igienici, coinvolgendo anche altre categorie (come autotrasportatori). Infine si chiede che nel caso in cui la città torni in zona rossa, si installino i bagni chimici in prossimità dei parcheggi dei taxi.
Il documento (approvato dal Consiglio comunale (con 29 voti favorevoli/29 presenti) considera che siamo ancora in un periodo di pandemia in quanto che resta il coprifuoco serale/notturno che crea criticità allo svolgimento dell’attività lavorativa dei tassisti, categoria che sta continuando a garantire un servizio pubblico ai cittadini (trasporto verso luoghi di cura, consegna farmaci a domicilio). La mozione (prima firmataria Federica Scanderebech, Forza Italia) rileva, infine, che in alcune città italiane (Milano, Roma) l’installazione dei bagni chimici nei pressi dei parcheggi dei taxi, è stata attivata a partire da marzo 2020.

(tdn) – Ufficio stampa Consiglio comunale

Biraghi, Raspini e Valmora: tre aziende piemontesi supportano il Giro d’Italia

Un segno concreto da parte del territorio a sostegno della ripartenza del Piemonte

A poco più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria che ha costretto a sospendere gli eventi e le manifestazioni sportive, il Piemonte è finalmente pronto per ripartire. Simbolo di questa ripartenza è il Giro d’Italia, arrivato alla sua 104esima edizione, che prenderà avvio proprio da Torino il prossimo 8 maggio per concludersi in piazza Duomo a Milano il 30 dello stesso mese, toccando anche Stupinigi, Novara, Biella, Canale, l’Alpe di Mera in Valsesia e Verbania. Il capoluogo piemontese, inoltre, sarà protagonista della Grande Partenza del Giro d’Italia e costituirà anche la tappa di arrivo della crono individuale dello stesso giorno.

 

Sono tre le aziende piemontesi che hanno scelto di supportare la storica competizione ciclistica: Biraghi, Raspini e Valmora, nel corso della conferenza stampa insieme a RCS Sport tenutasi questa mattina presso il Negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino, hanno spiegato alla stampa le motivazioni che le hanno spinte a sostenere la Corsa Rosa, accomunate tutte dalla volontà di fornire il proprio contributo alla ripartenza dei grandi appuntamenti aperti al pubblico.

 

Biraghi, azienda piemontese tra le più importanti realtà italiane della trasformazione casearia, ha rafforzato la propria collaborazione con il Giro d’Italia confermandosi Fornitore Ufficiale della manifestazione e Partner Ufficiale anche del Giro-E e del progetto Ride Green. In tutte le 21 tappe del Giro d’Italia, l’azienda sarà presente all’interno dei villaggi di partenza con il proprio furgone brandizzato presso il quale si potranno acquistare a un prezzo promozionale i Biraghini Snack e la Gran Ricotta Super Cremosa e dove saranno distribuiti omaggi e buoni sconto da utilizzare nei supermercati.

 

«Siamo orgogliosi di sostenere anche quest’anno un evento come il Giro d’Italia, forse la competizione sportiva più amata dagli italiani – dichiara Claudio Testa, Direttore Marketing e Strategie Commerciali della Biraghi S.p.A. –. Quest’anno il Giro d’Italia parla un po’ di più piemontese e siamo felici di poter testimoniare con la nostra presenza, ancora una volta, la vicinanza al territorio. Al tempo stesso però siamo onorati di poter raggiungere, grazie al Giro, l’Italia intera e di farci così conoscere meglio da tutti i consumatori della penisola. Abbiamo deciso di investire ancora di più quest’anno legando la nostra azienda anche al Giro-E e al progetto Ride Green, consapevoli che la sostenibilità sia un tema centrale a cui tutti devono guardare. Il Giro sarà auspicabilmente uno dei primi grandi appuntamenti sportivi aperti al pubblico del post-pandemia e noi, sperando che ne seguano tanti altri, saremo al suo fianco».

Raspini S.p.A., azienda leader nel settore dei salumi, è Fornitore Ufficiale della 104° edizione del Giro d’Italia. Un sodalizio storico che ha visto negli anni – edizioni 2004, 2005, 2006 e 2007 – Raspini S.p.A. al fianco di una delle più amate manifestazioni sportive italiane che, proprio nel 2007, ha preso il via dallo stabilimento piemontese. Per tutto il mese di maggio, e lungo tutto il percorso, Raspini sarà presente negli appuntamenti quotidiani con una mongolfiera brandizzata che accoglierà i ciclisti all’arrivo, ma anche con l’allestimento personalizzato “Giro d’Italia” di selezionati punti vendita del dettaglio tradizionale, oltre ad offrire momenti di gastronomia gourmet e iniziative golose da vivere ogni giorno, come in una festa che non finisce mai.

«È una collaborazione che va oltre la semplice partnership, è un filo rosso che si snoda negli anni e racconta l’Italia, attraversandola da Nord a Sud. Unisce ieri a oggi, parla del presente guardando al futuro, condividendo anche valori per noi importanti: il lavoro fatto bene, l’amore per la terra, la volontà e l’impegno – dichiara Edoardo Vernetti Direttore Generale di Raspini S.p.A.Sabato 8 maggio, il Giro d’Italia 2021 prende il via da Torino, capoluogo di una regione che così tanto ha dato al mondo dello sport e con la quale la nostra azienda ha uno speciale e privilegiato rapporto. Questa partenza è anche un momento altamente simbolico che rappresenta la voglia di rilancio del nostro Piemonte, concretizzata da Raspini tramite l’importante sostegno a questo apprezzato evento».

La Partnership di Acqua Valmora con il Giro d’Italia, iniziata nel 2019, si unisce all’entusiasmo per la ripartenza e si inserisce in un piano strategico di valorizzazione del brand attraverso un rafforzamento distributivo sul territorio italiano. L’acqua minerale di sorgente alpina, leader nel Nord Ovest, verrà apprezzata anche nel resto d’Italia grazie alla leggerezza ed alla purezza che la rendono ideale per chi voglia praticare sport e avere uno stile di vita sano. Oltre 100 mila bottiglie di Acqua leggera e pura a marchio Valmora disseteranno atleti, staff e ospiti in ogni tappa del Giro. Valmora sarà presente anche in tutte le aree Hospitality con il nuovo formato «Valmora Green» – 33 cl nella versione limited edition colorata di rosa in omaggio al Giro in una dimensione compatta ed ideale per lo sportivo e gli amanti del tempo libero. Qui si vede il percorso che l’azienda ha intrapreso per una maggiore sostenibilità di tutte le proprie attività con una particolare attenzione al territorio ed al mondo del riciclo. La Valmora Green è composta per il 30% da plastica riciclata RPET ed è riciclabile al 100%. Proprio in questi giorni l’azienda ha finalizzato anche le prime bottiglie con il 100% di plastica riciclata. Nelle città dove il Giro farà tappa, le Hostess Valmora, a bordo di una Toyota Hybrid brandizzata, faranno attività di sampling e di engagement con il pubblico per raccontare i valori e le proprietà dell’acqua minerale alpina.

 

«Essere partner di un evento sportivo così amato come il Giro d’Italia ci permette di trasmettere i valori del marchio Valmora facendo conoscere il nostro prodotto in nuove aree target attraverso numerose attività di sampling focalizzate sul consumatore finale – afferma Luca Ruffini, Direttore Generale della società Pontevecchio S.r.l. –. Alle regioni storiche come il Piemonte, la Liguria e la Valle d’Aosta oggi il nostro marchio è presente in Lombardia e ben radicato in Emilia Romagna, Toscana, Lazio ed anche in Sardegna. Una crescita aziendale che idealmente segue il Giro d’Italia nei diversi percorsi che ogni anno vengono selezionati concentrandosi in questa edizione numero 104 prevalentemente al Centro Nord Italia. I nostri progetti di sviluppo proseguono anche nel Sud Italia partendo dalla Puglia».

 

Paolo Bellino, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sport ha dichiarato: «Quest’anno il Giro d’Italia che parte da Torino, nel 160° Anniversario dell’Unità d’Italia, vedrà protagonista la regione in altre quattro tappe. Tre partner prestigiosi come Biraghi, Raspini e Valmora, con forte anima piemontese e ben radicate sul territorio nazionale, non potevano mancare a questo grande appuntamento. Siamo molto contenti che facciano parte della grande famiglia della Corsa Rosa».

 

Confartigianato: “si tollerano le folle ma è vietato il caffè al bancone. Artigiani e commercianti non sono untori”

“Di fronte alle trentamila persone accalcate in piazza Duomo a Milano per i festeggiamenti dello scudetto, i rave party e gli assembramenti che hanno caratterizzato questo ultimo fine settimana, dobbiamo trarre la logica conseguenza che la pandemia è finita. Per tutti, ma non per ristoratori, baristi, commercianti, artigiani e pubblici esercenti, per i quali valgono rigorosi limiti e restrizioni.

Così Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte

“Delle due l’una: o si sbagliavano prima o si stanno sbagliando adesso. O prima hanno esagerato con le chiusure, oppure ora stanno favorendo un irresponsabile ‘liberi tutti’, tranne che per alcune categorie imprenditoriali e professionali trattate come untori”, aggiunge.

“Guardando le immagini di Milano di domenica pomeriggio ci sarebbe da domandarci che fine abbiano fatto le muscolari promesse di rigorosi controlli a suo tempo fatte dalla ministra Lamorgese. Oppure, perché chi qualche mese fa invocava pattuglie di inquisitori per controllare e sanzionare commercianti ed imprenditori oggi invece taccia. Se non si è in grado di evitare scene annunciate come quelle di domenica, allora si lascino artigiani, commercianti ed imprenditori liberi di fare il loro lavoro, anziché persistere in ridicolaggini come il divieto di prendere il caffè al bancone. Per mesi e mesi i nostri imprenditori hanno subito il prezzo dell’apri-e-chiudi senza preavviso e programmazione, si sono sobbarcati i costi delle misure di contenimento (igienizzazione, plexiglass, ecc.), e oggi ci sentono umiliati ed offesi da uno Stato che tollera le feste scudettate e le folle in vie e piazze e si accanisce solo con chi lavora“, conclude Felici.