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Nel giallo del commercialista ucciso con cinque colpi di pistola anche il nome di una donna

I carabinieri stanno svolgendo a ritmo serrato le indagini sul violento omicidio del commercialista e imprenditore Luciano Ollino, trovato morto nei giorni scorsi, ucciso da cinque colpi di pistola nella sua auto abbandonata sulla collina torinese dopo essere stato legato e imbavagliato.

Il giorno della sua uccisione Ollino aveva detto alle due figlie di avere un appuntamento pomeridiano: e non sarebbe mai più tornato a casa.

Le indagini puntano sulla vita lavorativa del professionista, molto attivo anche nel campo dell’edilizia. Aveva avuto qualche problema per abusi edilizi proprio nella zona collinare dive abitava, era di Moncalieri. Ma i carabinieri stanno setacciando anche la sua vita privata. Tra i tabulati telefonici e le agende di Ollino è spuntato il nome di una donna di vent’anni più giovane di lui che di anni ne aveva 60. Con lei aveva avuto una relazione poi interrotta, iniziata dopo la morte della moglie. Nulla a che vedere con il delitto, (i due non si vedevano più da mesi, a quanto sembra) ma gli inquirenti non possono trascurare alcuna pista, neanche nella vita privata.  Nel frattempo le tracce trovate sulla Bmw bianca dove Ollino è stato ucciso, saranno inviate ai Ris di Parma.

Nascondeva la droga in libreria

Erano impegnati in un controllo straordinario del territorio in zona Vanchiglia mercoledì mattina scorsa, i poliziotti del Commissariato Dora, coadiuvati dal locale Reparto Prevenzione Crimine e dalle unità cinofile, quando sequestrano una modica quantità di cocaina ad un cittadino italiano.

L’uomo è domiciliato in una via non distante dal Campus Universitario; gli agenti perquisiscono la sua abitazione, non trascurandone le pertinenze, tra cui un cantina: non trovano nulla. Ma il cane Naik segnala insistentemente la porta di un’altra cantina. E’ di pertinenza non di un alloggio ma di un esercizio commerciale, una libreria, cui è collegata tramite una scala interna. L’accertamento svolto all’interno del locale sottostante la libreria dà esito positivo: all’interno di una scatola di cartone, una busta sottovuoto contenente 415 grammi di marijuana; inoltre, un bilancino di precisione ed alcuni grammi di hashish. Il titolare dell’esercizio, un cittadino italiano di 41 anni, è collaborativo durante la successiva perquisizione domiciliare. A casa sua, nella mansarda, gli agenti hanno rinvenuto tre serre (grow box) di ampie dimensioni, complete di attrezzatura per la coltivazione dello stupefacente, filtri, lampade, ventilatori; un tavolo era approntato per il confezionamento delle dosi. Diversi barattoli in vetro, contenenti oltre 100 grammi di marijuana, sono stati rinvenuti nel salotto di casa. Infine, nel cassetto del comodino in camera da letto, la somma di 2500 € in contanti. L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente; la libreria è stata sottoposta a sequestro.

Maltempo, tregua solo domenica e lunedì. Poi pioggia fino al 20 giugno

Temporali, nubifragi, bufere di vento, e pure grandinate, persino la neve in montagna a 2500 metri. Nella prima parte del mese di  giugno è piovuto molto con  temperature sotto la media stagionale

Il meteo previsto indica  numerosi  altri giorni  di maltempo, solo con una breve tregua domenica e lunedì, quando sembrerà di essere in estate, con cielo sereno  e massime fino a 26-29 gradi.

E’ previsto qualche rovescio soltanto sui rilievi. Saranno due giorni caldi compresi tra due fasi temporalesche. Entro domenica sono previsti infatti temporali frequenti e rischio di altri nubifragi e grandinate sul nord-ovest. Una nuova  fase di instabilità è prevista tra il 16 e il 19 giugno, dal 20 temperature in aumento.

Maltrattamenti, quattro arresti dei carabinieri in 48 ore

Un bilancio che desta preoccupazione

Torino
Ha aggredito e picchiato la madre al culmine di un litigio. A Torino, i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un marocchino di 34 anni per maltrattamenti e minacce aggravate.
I militari dell’Arma sono intervenuti, dopo una segnalazione al 112, per una lite in strada. Sono stati alcuni passanti a chiamare i carabinieri.
Umiliazioni e prepotenze che duravano ormai da qualche tempo. L’uomo dopo aver litigato con la moglie, una 30enne marocchina, davanti alla figlia di 7 anni l’ha aggredita per l’ennesima volta.

Chieri
Ha minacciato di morte la convivente e ha tentato di picchiarla davanti al figlio 18enne di lei. E’ accaduto a Chieri. Un italiano di 51 anni è stato arrestato per maltrattamenti.
Il figlio della vittima, mentre la madre litigava con il convento, si è chiuso in bagno e ha chiamato il 112. I carabinieri sono arrivati immediatamente e hanno sorpreso la coppia che litigava. La donna, un’Italiana di 49 anni, ha denunciato ai militar dell’Arma che le violenze fisiche e psicologiche duravano ormai da molto tempo.

Ivrea
Ha denunciato il marito da cui si stava separando per le continue minacce di morte e aggressioni verbali
Aggressioni anche fisiche, al volto e alla spalla, anche davanti alla figlia minore della coppia.
La querela della vittima, un’impiegata italiana di 43 anni, ha permesso ai carabinieri di arrestare l’uomo, un italiano di 51 anni di Castellamonte, per maltrattamenti

Susa
Insulti, minacce di morte, botte e lesioni dopo ogni litigio, alla ex moglie.
L’uomo non ha mai accettato la separzione e dalla moglie. I fatti risalgono agli anni dal 2014 al 2017. Ieri i carabinieri della Compagnia di Susa hanno notificato a un italiano di 72 anni, abitante a Susa, un ordine di esecuzione pena emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura Generale della Corte d’Appello di Torino, perché deve scontare la pena di 2 mesi di carcerazione per maltrattamenti

Mamma si lancia dal terzo piano con la figlioletta per salvarsi dall’incendio

Madre e figlia, la bimba di due anni, sono rimaste  gravemente ferite lanciandosi dal balcone del loro appartamento al terzo piano di un condominio a Torino

Hanno tentato di salvarsi da un violento incendio divampato per cause in via di accertamento in un edificio  in via Rondissone 30, in  Barriera di Milano. Le due sono  state soccorse dal 118 e portate in ospedale in codice rosso.  I vigili  del fuoco, intervenuti con diverse squadre  hanno evacuato lo stabile e spento  l’incendio.

(foto archivio)

Inseguimento da film sulla tangenziale, trovati 10 chili di droga

Un folle inseguimento per alcuni chilometri in tangenziale. Arrestato con 10 kilogrammi di droga in auto.

Per oltre cinque chilometri ha cercato di seminare gli uomini della Guardia di Finanza di Torino che lo stavano inseguendo lungo la Tangenziale del capoluogo piemontese. Protagonista della movimentata serata, un trentenne torinese residente in Germania finito in manette.

La vicenda nasce nel tratto autostradale a sud del capoluogo piemontese, quando i Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, impegnati nei consueti controlli di prevenzione generale, intimano “l’alt” ad un’autovettura. In un primo momento l’auto sembra accostare, ma è solo una finta; l’auto, a pochi metri dai Finanzieri scappa imboccando la tangenziale.

Una folle corsa zigzagando tra le altre auto, repentini cambi di corsia per cercare di seminare alcuni equipaggi della Guardia di Finanza giunti a supporto dei colleghi.

Alcuni chilometri di pura follia quelli percorsi dall’uomo, dove non solo a messo in pericolo la sua vita ma anche quella dei numerosi automobilisti che a quell’ora percorrevano la tangenziale.

All’altezza di Riva presso Chieri, in un raro momento di scarso traffico, i finanzieri riescono a “chiudere” l’autovettura e bloccarla lungo la corsia di emergenza.

Una rapida perquisizione dell’auto permette agli inquirenti di capire fin da subito il motivo che ha scatenato l’intera vicenda: nascosti all’interno del bagagliaio, i Finanzieri e le Squadre Cinofile rinvengono circa 10 chilogrammi di droga suddivisi in 9 involucri di cellophane.

Il trentenne torinese, già noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati, tra i quali rapina, lesioni, violenza sessuale, molestie e ricettazione, è stato arrestato e rinchiuso presso il Carcere Lorusso-Cutugno di Torino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Droga a domicilio per battere la concorrenza

I  clienti ordinavano al telefono bottiglie di vino, i carabinieri eseguono tre misure cautelari

Ieri  a Torino e Nichelino  i carabinieri della Compagnia di Moncalieri (TO) hanno eseguito un ’ ordinanza di custodia cautelare (arresti domiciliari) – emessa dal G.I.P. di Torino su richiesta della
locale Procura della Repubblica – nei confronti di 3 indagati, ritenuti responsabili di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa, avviata nel mese di gennaio 2018 dalla Sezione Operativa della suddetta Compagnia, ha consentito di individuare diverse piazze di spaccio nei comuni di Nichelino, Trofarello, Moncalieri e Torino, e di documentare centinaia di cessioni di cocaina. La droga veniva consegnata da uno degli arrestati, nella maggioranza dei casi, direttamente a casa dei consumatori, dopo aver ricevuto le loro ordinazione telefoniche. I clienti non parlavano di droga ma ordinavano “ bottiglie di vino, ma di quello buono ” . Nel corso delle indagini sono gi à stati fermati 4 pusher, 2 arrestati e 2 denunciati, e sequestrate oltre 200 dosi di cocaina. E’ stato anche ritrovato il libro mastro della contabilità del gruppo, su cui sono annotati nomi, date e cifre della loro attività di spaccio. Sono circa 80 i clienti gestiti dai tre spacciatori italiani. Sono state, altresì, eseguite 3 perquisizioni domiciliari, nel corso delle quali è stato anche sequestrato un registro
dove gli indagati indicavano la contabilit à degli acquisti dei loro clienti.

Otto rinvii a giudizio per il grattacielo della Regione

Sono otto le richieste di rinvio a giudizio  presentate dalla procura di Torino in un filone di inchiesta sulla  costruzione del grattacielo del Lingotto destinato a ospitare gli uffici della Regione Piemonte.

La richiesta riguarda funzionari regionali  e amministratori di società fornitrici.

Per cinque delle persone coinvolte  è stato ipotizzato il concorso in un peculato per 15 milioni di euro versati dalla Regione per opere mai eseguite e  materiali che non risultano essere mai entrati nel  cantiere

Lo sconcio di Parco Michelotti

Dire che il degrado avanza a falcate è usare un eufemismo. Parco Michelotti, lungo il Po: che disastro. Uno dei più incantevoli posti della nostra città allo stato brado. Strutture senza tetto ovunque, sporcizia ovunque.

Siamo stati inutili profeti nel sostenere quattro anni fa che la situazione sarebbe peggiorata. Saranno contenti quelli che, appunto anni  fa, manifestava contro l’uso privato del Parco pubblico. Ci si sono fiondati i pentastellati ed il nulla impastato con il niente si è palesato. Che ricordi con lo Zoo, poi con Experimenta e le feste della sinistra sbrindellata, ma pur sempre
Feste.

Oggi degrado, degrado, degrado. Mi viene da singhiozzare. Quando arrivo in piazza Crispi piango a dirotto. Accampamento Rom. Sono stato politicamente corretto, ma la sostanza non cambia. Io ho pianto una sola volta,  residenti e ristoratori o commercianti piangono tutti i giorni. Arrivano da Napoli trovando maggior lavoro in Barriera. Piccoli furti e piccoli ricatti, e ragazzi Rom che circondano altri ragazzini per minacciarli. Insomma tutto nella norma. Carabinieri? Forze dell’ordine? Vigili Urbani? Fanno quel che possono, cioè poco o niente. Sicuramente non per volontà, ma per possibilità. Chi proprio non ci sta e non si dà per vinto è il padrone della Pizzeria Don Gennaro, tutti i giorni fa una telefonata di denuncia agli organi competenti. Esiste un numero e un nucleo dei Carabinieri che si occupa dei Rom. Ormai non gli rispondono neanche più. Le prime volte, gentilmente gli facevano presente che nulla potevano. Piazza Crispi  era uno dei cuori pulsanti di Barriera. Oggi, quando va bene, due banchetti di frutta e verdura. Che tristezza. Era talmente commerciale che la Banca SanPaolo fece una vantaggiosissima offerta economica al PCI di Barriera. Prima c’era un basso fabbricato di legno. Al suo posto un palazzone di 6 piani e la sede della Banca di zona. Intorno, mille attività artigianali. Non si vive di ricordi. Ma almeno ci fa un po’ respirare, visto che in questo presente proprio non ci riconosciamo. Tra le altre cose da Don Gennaro si mangia proprio bene, ed il servizio è buono. Se ricordo bene è una costola di Gennaro Esposito che con Cristina sono tra le prime pizzerie storiche di Torino. Mangiare bene rende felici, non bisogna esagerare, un po’ come tutte le cose, in medio stat virtus, con  senso del limite. In Barriera come al Parco Michelotti non c’era felicità tra le persone, e si è abbondantemente superato il limite. Non puoi e non devi convivere e sopportare simili comportamenti. Ne va anche della loro dignità, come della nostra. Basterebbe applicare quattro regole di elementare convivenza per ritornare ad essere, se non felici, almeno sereni. Ma sembra proprio che vogliamo l’impossibile.

Patrizio Tosetto

Pista ciclabile: ecco come cambierà via Nizza

La spesa di 300 mila euro a carico di Eataly. La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Mobilità Maria Lapietra, ha approvato il progetto esecutivo del nuovo tratto di pista ciclabile bidirezionale che lungo via Nizza da piazza Carducci raggiungerà via Biglieri, nella zona del Lingotto.

L’intervento consentirà di completare il tracciato di uno dei principali percorsi di ingresso in città e a servizio di aree universitarie, ospedali, centro espositivo del Lingotto, grattacielo della Regione e futura Città della Salute, identificato nel Biciplan come la direttrice 4.

Il nuovo tratto, della lunghezza di circa 1 chilometro, avrà una traiettoria pressoché parallela alla via Nizza che si svilupperà inizialmente, tra piazza Carducci e via Tepice, sotto gli alberi per poi spostarsi , proseguendo verso l’esterno della città, sul lato sinistro della via, a ridosso del marciapiede.

Lungo il percorso interessato dall’opera è previsto l’adeguamento degli impianti semaforici e l’inserimento di percorsi tattili per disabili visivi in prossimità degli attraversamenti pedonali con conseguente modifica parziale degli scivoli, ove necessario.

Elementi di arredo urbano e portabiciclette troveranno posto in alcuni spazi liberi e non idonei a ospitare la sosta degli autoveicoli. Altri stalli saranno ricollocati, allontanandoli dal tracciato della pista ciclabile, per garantire la discesa in sicurezza dai veicoli.

“Con l’approvazione del progetto per il nuovo tratto di pista ciclabile facciamo un altro passo avanti verso la trasformazione dell’asse di via Nizza in un viale moderno e funzionale, gradevole da percorrere e più sicuro per tutti gli utenti della strada”, commenta l’assessora alla Mobilità, Maria Lapietra.

La spesa prevista per l’intervento, che dovrebbe concludersi entro la fine del mese di settembre, è di quasi 300mila euro e sarà a carico della società Eataly Real Estate Srl.