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Pizzicato mentre infrange gli arresti domiciliari

Viene arrestato per evasione

Negli scorsi giorni, personale dell’ufficio Misure di Prevenzione del Commissariato Barriera Nizza acquisiva informazioni ritenute attendibili in merito a un giovane di 20 anni, italiano, che sebbene sottoposto da oltre 2 mesi al regime degli arresti domiciliari, sembrava sottrarsi sistematicamente alla misura nottetempo, approfittando del buio per uscire ed incontrarsi con altri soggetti pregiudicati. A seguito di alcuni servizi di osservazione effettuati a debita distanza dal condominio in cui lo stesso è ristretto, la sera di giovedì 4 marzo, attorno alle 23, i poliziotti hanno visto scendere sotto casa il giovane: il ventenne inizialmente stazionava sotto il portone finendo di fumare una sigaretta. Poco dopo, calzato il cappuccio della felpa, si è incamminato lungo la via in direzione di piazza Bengasi.  Percorsi un centinaio di metri, è stato bloccato; non essendo in grado di fornire alcuna giustificazione in merito al suo allontanamento, è stato arrestato per evasione.

Nuove (più facili) modalità per ottenere lo Spid alle Poste

Basta scaricare l’app gratuita PosteID, registrare un breve video e inviare un bonifico di 1 euro che sarà restituito. Oltre 14 milioni di cittadini hanno ottenuto Spid con Poste Italiane

Poste Italiane ha aggiunto una nuova modalità per richiedere l’identità digitale PosteID abilitato a Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che consente di accedere in modo facile, veloce e sicuro ai servizi della Pubblica Amministrazione: dal modello 730 precompilato al cashback di Stato, dalla propria situazione previdenziale al fascicolo sanitario elettronico.

Per ottenere Spid da casa o in mobilità è sufficiente scaricare sul proprio smartphone l’app gratuita PosteID e seguire le istruzioni: i cittadini in possesso di un Passaporto italiano o di una Carta di Identità Elettronica dovranno riprendere con lo smartphone i documenti e il proprio volto e avvicinare il documento al cellulare per consentirne una lettura elettronica. Se si possiede una Carta di Identità Elettronica e se ne ricorda il PIN, la procedura è ancora più semplice: non sono richieste foto o video e l’attivazione è immediata.
Da oggi, inoltre, i cittadini che non sono in possesso di un Passaporto o una Carta Identità Elettronica possono concludere la registrazione eseguendo un bonifico SEPA standard, proveniente da un conto corrente italiano a loro intestato o cointestato, del costo simbolico di un euro, che gli verrà restituito al termine della procedura.

Anche chi dispone di una Carta Nazionale dei Servizi attiva o di una firma digitale può effettuare la registrazione dal portale posteid.poste.it e attivare l’identità in pochi minuti seguendo le istruzioni.

Sono inoltre sempre disponibili anche le altre modalità per ottenere Spid con Poste Italiane: presso uno degli oltre 12.800 uffici postali presenti sul territorio nazionale, anche nei più piccoli centri, oppure, per i clienti BancoPosta e Postepay che operano online, accedendo al portale posteid.poste.it con le proprie credenziali.
In tutti i casi, è disponibile un servizio di assistenza clienti che, sei giorni su sette, può fornire supporto per qualsiasi difficoltà.
Lo SPID viene rilasciato da Poste Italiane senza alcun costo sia se si sceglie di farsi identificare in Ufficio Postale sia se si scelgono le altre modalità online disponibili.
Sono già 14,7 milioni i cittadini italiani che hanno richiesto lo SPID con Poste Italiane (corrispondenti ad oltre l’80% del totale), compresi 3,7 milioni che vivono in comuni con meno di 5 mila abitanti. Negli ultimi mesi lo SPID ha avuto una crescita molto importante, con una media di circa 200.000 nuove attivazioni a settimana. Nel 2020 sono stati più di 110 milioni gli accessi ai servizi accreditati da parte di titolari del servizio PosteID abilitato a SPID di Poste Italiane.
Poste Italiane conferma dunque il suo impegno a fianco delle istituzioni e della Pubblica Amministrazione per supportare il percorso di digitalizzazione e modernizzazione del Paese.

 

Asfalto mancante e cordoli rotti in via Borgaro

Caro direttore, diversi cittadini ci hanno segnalato ed abbiamo constatato con sopralluogo insieme ad una delegazione di essi che il tratto di via Borgaro, tra largo Borgaro e via Val della Torre presenta asfalto disconnesso e mancante, inoltre i cordoli di marciapiede in all’incrocio con via Val della Torre sono rotti, è presente il transennamento, ma i lavori non sono mai stati eseguiti.

Abbiamo scritto alle istituzioni chiedendo che i lavori vengano effettuati in breve tempo, in questo tratto di strada transitano quotidianamente centinaia di cittadini, essendoci nelle vicinanze fermate del tram e la chiesa del Santo Volto, la sicurezza diventi priorità”.
Lo dichiara Marina Trombini, presidente dell’associazione Giustizia & Sicurezza.
“Ancora una volta siamo di fronte a marciapiedi pericolosi per i cittadini e lavori mai eseguiti dopo mesi dalla messa in sicurezza. Le istituzioni sono in letargo e i torinesi rischiano la propria incolumità ogni giorno, ennesima situazione imbarazzante e vergognosa, i lavori vengano effettuati subito.
 Paolo Biccari, cittadino attivo della circoscrizione 5

Lite a colpi di bottiglia: arrivano i carabinieri

Torino, Via Nizza. Intervento dei carabinieri blocca due extracomunitari che si sono affrontati a colpi di bottiglie di vetro evitando gravi conseguenze

Nella serata di ieri i carabinieri hanno impedito che una violenta lite tra due extracomunitari degenerasse in tragedia. Gli stranieri si sono affrontati a colpi di bottiglie di vetro e solo il pronto intervento di tre gazzelle dell’Arma ha evitato il peggio, tanto che uno dei due litiganti ha riportato profonde ferite al volto e al collo e ne avrà per 25 giorni.
I due sono stati deferiti a piede libero all’Autorità giudiziaria e dovranno rispondere del reato di lesioni.

Insediamento abusivo di nomadi: multati i proprietari dei terreni

Si è conclusa con l’allontanamento spontaneo dei nomadi che abusivamente avevano occupato la strada del Villaretto, nel tratto compreso tra strada Cuorgnè e l’interno di strada Molino del Villaretto, un’attività di monitoraggio e controllo portata avanti da alcune settimane dal  Reparto Informativo Minoranze Etniche della Polizia Municipale con il supporto del Reparto Radiomobile e del Comando Territoriale VI.

 

Alla fine del mese di febbraio, sull’area compresa tra i quartieri Falchera e Villaretto tenuta sotto osservazione dai Vigili, la cui destinazione d’uso è prevalentemente agricola, si erano insediati 18 roulotte e altri 25 veicoli con circa 70 persone al seguito, su due terreni di proprietà privata.

 

Dopo diversi accertamenti, a seguito di appostamenti e verifiche finalizzate a documentare l’attività di campeggio effettuata, che per configurarsi come violazione amministrativa deve risultare continuativa nel tempo (così come disposto dal recente aggiornamento della normativa Regionale gennaio 2021), è emerso che i nomadi si erano insediati sull’area con il consenso dei proprietari del terreni. Pertanto, lunedì mattina i ‘civich’ hanno provveduto a sanzionare due persone per l’illecito accertato, diffidandoli al proseguo dell’attività abusiva in essere sui terreni di loro proprietà.

 

L’intervento sanzionatorio ha innescato lo spontaneo allontanamento dei nomadi che, nel pomeriggio dello stesso giorno, hanno lasciato in blocco l’area occupata illecitamente, impedendo in tal modo sul nascere la formazione di un nuovo campo nomadi abusivo e rendendo vano l’intervento di sgombero programmato per il giorno successivo.

 

Per la prima volta la Polizia Municipale ha potuto applicare la nuova normativa Regionale riguardante la “Disciplina dei complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante” e, nello specifico, i Vigili hanno contestato due 2 violazioni amministrative ai proprietari dei terreni, una donna di 60 anni e un uomo di 31, entrambi di nazionalità italiana, che hanno autorizzato la sosta in maniera continuativa a mezzi mobili sprovvisti della prescritta autorizzazione, ai sensi della Legge Regionale n°5 del 22/02/2019 artt. 12 e 21, per un importo complessivo di 4.000 euro.

 

A poche ore dalla nascita ecco cosa percepiscono i neonati: uno studio dell’ospedale Sant’anna

A POCHE ORE DALLA NASCITA I NEONATI RICONOSCONO GIA’ IL LORO CORPO COME UN’ENTITà SEPARATA DAL MONDO ESTERNO

UNO STUDIO TORINESE HA MISURATO QUESTE STRAORDINARIE CAPACITA’

 

 

Una ricerca realizzata dal Manibus Lab del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e dalla Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute, in collaborazione con il MySpace Lab del Department of Clinical Neurosciences dell’Università di Losanna ed il Center for Neural Science della New York University, dimostra per la prima volta come i neonati siano in grado di associare stimoli sensoriali di modalità differenti e di distinguere se la sorgente di questi stimoli è vicina o lontana dal loro corpo, dimostrando così di possedere una prima forma di codifica dello spazio

 

L’ 8 marzo è stato pubblicato, sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), l’articolo intitolato Spatial tuning of electrophysiological responses to multisensory stimuli reveals a primitive coding of the body boundaries in newborns.

Lo studio internazionale realizzato dal Manibus Lab del Dipartimento di Psicologia dell’Università e dalla Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, in collaborazione con il MySpace Lab del Department of Clinical Neurosciences dell’Università di Losanna ed il Center for Neural Science della New York University, dimostra che pochi giorni di vita per un neonato sono sufficienti per sviluppare una integrazione multisensoriale efficiente. Nella vita di tutti giorni essere in grado di integrare stimoli sensoriali di modalità differenti in un evento coerente è un’abilità fondamentale, come ad esempio associare una voce ad un viso noto o ricollegare il suono della sirena all’immagine di una ambulanza in arrivo.

Per la prima volta, grazie all’elettroencefalografia (una tecnica di neuroimmagine non invasiva) è stato possibile misurare il correlato neurale di questo fenomeno. Con lo scopo di studiare come si sviluppa la rappresentazione dello spazio che circonda il corpo, è stato costruito un paradigma multisensoriale composto da stimoli uditivi (singoli suoni) che potevano occorrere vicino o lontano dal corpo e da stimoli tattili dati sul dorso della mano destra. Ciascuno stimolo poteva essere somministrato in isolamento (ad es. un singolo stimolo tattile) o associato ad un altro (ad es. uno stimolo uditivo dato vicino alla mano del bimbo e uno stimolo tattile somministrati simultaneamente). È stato osservato che i neonati non solo sono in grado di associare un suono ad un tocco in maniera efficace, ma che le risposte neurali osservate permettono anche di distinguere se il suono viene dato vicino o lontano dal corpo del bimbo. Questo risultato suggerisce che a poche ore dalla nascita i neonati siano in grado di identificare il loro corpo come un’entità separata dal mondo esterno e di possedere una prima forma di codifica dello spazio.

Questo risultato è importante perché per la prima volta chiarisce che, a differenza di quanto accade per altri mammiferi per cui si osserva un lento sviluppo dell’integrazione multisensoriale dopo la nascita, i neonati umani sono già in grado di associare un suono ad un tocco a poche ore di vita”, ha dichiarato Francesca Garbarini, Professoressa di Psicobiologia e Coordinatrice del Manibus Lab del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino. “Questo potrebbe essere dovuto alla lunga e ricca fase di gestazione che potrebbe aver già preparato lemergere di questo meccanismo alla nascita. Inoltre, le risposte neurali osservate mostrano che il bambino è in grado di distinguere se il suono viene dato vicino o lontano dal suo corpo. Questo aspetto rappresenta un prerequisito fondamentale per sviluppare i comportamenti difensivi (imparare a reagire a minacce che avvengono vicine al mio corpo), ma anche meccanismi relazionali (imparare ad interagire con gli oggetti intorno a me e con le persone che mi sono vicine).

 

Questa scoperta non fa che riaffermare limportanza delle interazioni, della presenza di un ambiente sensoriale ricco di stimoli e delle relazioni sociali nei primi giorni di vita: il breve momento in cui questo meccanismo di integrazione multisensoriale si sviluppa”, ha aggiunto Irene Ronga, Ricatrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e primo autore dello studio. “L’effetto descritto nel lavoro, se confermato da studi futuri, potrà rappresentare un possibile biomarker di sviluppo neurologico tipico le cui alterazioni potrebbero contribuire al riconoscimento precoce di  eventuali anomalie dello sviluppo”.

 

“Si pensava in passato che l’attività cerebrale dei neonati fosse sottocorticale, basata su fenomeni riflessi. Lo studio ha confermato come i neonati abbiano, fin dalle prime ore di vita, straordinarie capacità nel riconoscere gli stimoli provenienti dall’esterno, che oggi sappiamo possono plasmare lo sviluppo cerebrale già in queste fasi molto precoci della vita e, chissà, forse anche nel periodo fetale”  dice Enrico Bertino, Direttore della Neonatologia universitaria della Città della Salute di Torino, che insieme alla dottoressa Cristina Perathoner ha curato la parte clinica della studio. “Aiutare in modo favorevole la plasticità cerebrale, massima al momento della nascita, è il prerequisito per un favorevole sviluppo evolutivo e la costruzione di una futura capacità di relazione sociale. Particolare attenzione quindi, anche nell’era Covid, va posta nel salvaguardare la vicinanza e le favorevoli relazioni precoci madre / neonato / famiglia in questo periodo estremamente critico”.

Scoperta serra di marijuana in cantina

Torino. Controlli antidroga dei carabinieri, arrestati tre pusher e sequestrata una cantina adibita alla produzione di Marijuana

Torino, 6 marzo. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato tre pusher.
In particolare a Torino, nel quartiere Le Vallette, i militari dell’Arma hanno perquisito la casa di un operaio di 40 anni sospettato di essere uno spacciatore. Nella cantina della sua abitazione è stato trovato tutto l’occorrente per coltivare la cannabis, tra cui alcune lampade per l’illuminazione e il controllo della temperatura e ventole per la necessaria aerazione. Sono state sequestrare in totale 15 piante e diversi barattoli pieni di marijuana del peso totale di 1.100 grammi. L’uomo è stato collocato ai domiciliari.
Sempre a Torino, nel quartiere Le Vallette, i carabinieri hanno arrestato due gabonesi che sono stati sorpresi a vendere una dose di cocaina a un 28enne nelle adiacenze di una scuola, l’Istituto comprensivo “Parri – Vian”. Durante la perquisizione i due stranieri sono stati trovati in possesso anche di 300 euro in contanti, probabile provento dell’attività illecita. L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti.

Prova a vendere droga a poliziotti in borghese

Un arresto della Polizia per spaccio

È accaduto mercoledì sera. Gli agenti del Comm.to Centro stavano pattugliando l’area del Parco del Valentino in abiti civili, quando un ragazzo si è avvicinato offrendo loro sostanza stupefacente “buona”. Ignaro del fatto di avere davanti a sé due poliziotti ha estratto dalle tasche un involucro di marijuana e lo ha mostrato agli agenti che lo hanno prontamente fermato e arrestato per spaccio. L’uomo, un trentenne della Costa D’Avorio con precedenti di Polizia, senza fissa dimora e irregolare sul Territorio Nazionale, è stato trovato in possesso complessivamente di circa 18 grammi di stupefacente. Lo scorso dicembre era stato arrestato sempre dagli agenti del Commissariato Centro per furto con strappo e resistenza a Pubblico Ufficiale.

(foto archivio)

Studenti di nuovo in piazza contro la dad

La metà degli studenti delle scuole piemontesi è da oggi di nuovo in dad, situazione che ha suscitato  la protesta delle scolaresche in piazza Castello a Torino, di fronte al palazzo regionale.

 

I ragazzi che manifestano  seguono da lì le lezioni  “Ci chiudono le scuole, ma non ci dicono perché. E’ meglio un lockdown totale che chiudere soltanto la scuola”, affermano.

Tra loro anche Anita, la dodicenne che  ha ispirato la protesta contro le lezioni a distanza in tutta Italia.

(foto archivio M. Martellotta)

Controlli alla movida del weekend, verifiche su oltre 350 persone. Chiusi 4 locali

Non rispettavano le norme volte alla prevenzione del Covid-19.

 

Nello scorso fine settimana hanno avuto luogo,  sotto il coordinamento della Polizia di Stato, e con il concorso di personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, diversi servizi di controllo volti alla verifica del rispetto della normativa di prevenzione della pandemia da Covid 19, con particolare riferimento alle aree dove maggiormente è solita concentrarsi la movida.

Complessivamente, sono state oltre 350 le persone identificate durante i servizi, che hanno interessato le zone del centro città, Piazza Castello, via Po, Piazza Vittorio Veneto, via Roma, Piazza Carlo Felice, via Lagrange, Piazza Santa Giulia,  ma anche due grandi parchi cittadini, quali quello del Valentino e il Ruffini.  15 le persone sanzionate in quanto non portavano il previsto dispositivo di protezione individuale (mascherina) e 5 per divieto di mobilità, essendo state trovate al di fuori del Comune di residenza. Sono state elevate 7 contravvenzioni al codice della strada, sequestrata un’auto che viaggiava senza copertura assicurativa e ritirate 2 patenti di guida.

Numerosissimi gli esercizi commerciali sottoposti a controlli, circa un centinaio.

Di questi, tre sono stati sanzionati dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale  della Questura. Si tratta di 2 minimarket e 1 bar, ubicati in Corso Belgio, Corso Giulio Cesare e Corso Palermo, che somministravano o vendevano alcolici per asporto oltre l’orario di chiusura. Rimarranno chiusi al pubblico per 5 giorni. I titolari sono stati sanzionati in merito. Un quarto locale, sito in corso Moncalieri, è stato altresì chiuso lo scorso sabato per 5 giorni dai poliziotti della Squadra Volante in quanto, alle 19.45, erano ancora presenti all’interno ben 15 avventori, alcuni ai tavoli, altri al bancone del bar, tutti intenti a consumare bevande alcoliche.