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Chieri, il Comune consegna saturimetri ai medici

“Abbiamo consegnato ai medici di famiglia di Chieri 50 saturimetri acquistati dall’amministrazione comunale, per una spesa di 1.650 euro. 

Abbiamo così voluto mettere a disposizione dei nostri medici di medicina generale uno strumento semplice ma di grande importanza, perché consente di misurare e monitorare il grado di saturazione di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca del paziente.  I medici di famiglia sono stati lasciati soli a gestire questa situazione drammatica, eppure rappresentano il primo argine e il punto di riferimento per tante persone che si trovano in isolamento”: lo dichiara il Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero. “Nella nostra Regione sono stati attivati progetti di monitoraggio che consistono nel controllare a domicilio i pazienti positivi proprio attraverso i saturimetri, intervenendo tempestivamente non appena si registrano criticità a livello respiratorio. Quindi, uno strumento utile per la prevenzione e per poter intervenire nelle prime fasi della malattia, evitando l’ospedalizzazione. Con questa donazione abbiamo voluto dare un piccolo contributo per rafforzare la medicina territoriale, e un segnale di vicinanza ai medici di famiglia che da settimane lavorano in condizioni di estrema difficoltà”.

Coronavirus: i pazienti guariti sono 3762, ma ancora nuove vittime. Nelle Rsa 20 mila test

Sono 588 – circa l’80% del totale – le residenze sanitarie assistenziali monitorate in Piemonte con l’effettuazione dei tamponi virologici al personale e agli ospiti delle strutture: 20.642 in tutto i test eseguiti alla data del 20 aprile (sul totale di 102.082 realizzati a quella data sulla popolazione piemontese). Dei test nelle RSA 4.812 sono risultati positivi, 9.891 negativi, mentre 5.939 erano in attesa -al 20 aprile – dell’esito del tampone (fonte ASL).

 

Il monitoraggio in corso riguarda tutte le 750 strutture per anziani del Piemonte, che hanno più di 40 mila ospiti e circa 15 mila dipendenti.
Dai dati ricevuti dalle singole RSA, attualmente è risultato positivo al Covid-19 il 35% degli ospiti e il 23% del personale (percentuale riferita ai tamponi effettuati alla data del 15 aprile e comunicati dall’80% delle strutture).

 

decessi nelle RSA piemontesi, al 15 aprile 2020, sono stati 660 in più dell’analogo periodo del 2019: 397 sono risultati positivi al coronavirus.

 

«Circa 7 mila i tamponi effettuati tra il 14 e il 20 aprile – sottolinea il dott. Edoardo Tegani, responsabile sanitario dell’Area Rsa dell’Unità di crisi –. Un incremento importante in meno di una settimana, che continuerà nei prossimi giorni per potenziare al massimo il monitoraggio sia dei dipendenti che degli ospiti delle nostre Rsa».

 

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di venerdì 24 aprile

3.762 PAZIENTI GUARITI E 2.114 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 3.762 (333 in più di ieri): 333 (+16) in provincia di Alessandria, 138 (+13) in provincia di Asti, 173 (+17) in provincia di Biella, 403 (+26) in provincia di Cuneo, 305 (+23) in provincia di Novara, 1.919 (+187) in provincia di Torino, 203 (+13) in provincia di Vercelli, 239 (+36) nel Verbano-Cusio-Ossola, 49 provenienti da altre regioni (+2).

Altri 2.114 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.737

Sono 69 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 20 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo è ora di 2.737 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 521 ad Alessandria, 143 ad Asti, 155 a Biella, 214 a Cuneo, 241 a Novara, 1.175 a Torino, 152 a Vercelli, 107 nel Verbano-Cusio-Ossola, 29 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 24.050 (+731 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 3.151 in provincia di Alessandria, 1.358 in provincia di Asti, 903 in provincia di Biella, 2.291 in provincia di Cuneo, 2.175 in provincia di Novara, 11.765 in provincia di Torino, 1.070 in provincia di Vercelli, 971 nel Verbano-Cusio-Ossola, 222 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 144 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 253 (-8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.922.

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.262

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 127.108, di cui 66.429 risultati negativi.

Bardonecchia: in fiamme le casette del campeggio

Sono sei  le casette in legno bruciate nel campeggio di Melezet a Bardonecchia 

L’incendio è divampato  verso l’ora di pranzo. Sono intervenute sul posto diverse squadre dei vigili del fuoco.

Non si registrano  feriti:  il campeggio era vuoto per le norme di contenimento del covid-19..

Dimentica la droga sul taxi, arrestato

 Intorno alle 16 di lunedì, gli agenti del Commissariato Mirafiori notano un gruppo di cittadini stranieri che, guardinghi e con fare sospetto, dopo un breve scambio di battute, si dividono: due di loro rientrano nei cortili condominiali, il terzo prende un taxi, giunto nel frattempo. La pattuglia del commissariato seguequest’ultimo e, una volta fermato il taxi, il giovane, un cittadino marocchino di 35 anni, scappa per sottrarsi ai controlli.

La fuga però dura poco: i poliziotti lo fermano in via Onorato Vigliani. Oltre ad non avere documenti, il trentacinquenne nascondeva due panetti di hashish nel marsupio.

Le sorprese, però, non sono finite. Una volta portato l’arrestato in ufficio, gli agenti rintracciano il tassista per controllare l’abitacolo dell’auto, nel caso in cui il giovane avesse nascosto altra droga al suo interno, quando si era reso conto che la pattuglia della Polizia di Stato stava avvicinando.

In realtà i loro intenti vengono anticipati dal tassista stesso: giunto alla centrale di Porta Nuova, si accorge infatti che all’interno del vano porta oggetti del sedile posteriore, sono stati nascosti altri 8 panetti di hashish, e allerta la Polizia. Complessivamente, il cittadino marocchino stava trasportando un chilo di stupefacente, sequestrato poi dagli agenti del Commissariato Mirafiori.

Per il soggetto sono scattate le manette, oltre,ovviamente, alle previste sanzioni per l’emergenza COVID -19.

Ingegnere cade dal sesto piano: muore per montare una tenda

Avrebbe compiuto 72 anni domani, 25 aprile, l’ingegnere in pensione che è caduto dal terrazzo della sua abitazione, al sesto piano di corso Montevecchio, in zona Crocetta, morendo sul colpo. 

Dai primi accertamenti ieri pomeriggio  l’uomo stava allestendo  una tenda da sole,  è salito sulla scala e ha perso l’equilibrio. È precipitato su un’auto parcheggiata ed è morto sul colpo. La moglie che si trovava in casa ha avvisato i soccorsi ma non c’è stato più nulla da fare per salvarlo.

Presi i “nonni rapinatori”: assaltavano bancomat

I  Carabinieri di Torino eseguono misura cautelare nei confronti di 3 persone. Un consulente esterno era  esperto di esplosivi

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno eseguito una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo Criminalità Organizzata, Comune e Sicurezza Urbana nei confronti di tre individui, dei quali due ultrasessantenni già detenuti, ritenuti responsabili di concorso in furto aggravato e detenzione di materiale esplodente. Il risultato investigativo scaturisce da una attività d’indagine, condotta tra marzo e novembre 2019, nei confronti di un sodalizio dedito, in maniera seriale, ai furti in danno di istituti bancari e uffici postali, perpetrati mediante forzatura dell’ATM con l’impiego di ordigni esplosivi artigianali (cd “marmotte”) nelle province di Torino e Cuneo. Due dei destinatari del provvedimento giudiziario sono stati raggiunti in carcere dove si trovavano dal 14 novembre scorso poiché già arrestati in flagranza per un assalto al Postamat di Garessio (Cn) mentre il terzo, libero, è stato colpito da un provvedimento di obbligo di dimora. 5 in totale i furti contestati consumati a sportelli automatici di Poste Italiane e Istituti di Credito, 9 quelli delle autovetture impiegate per commettere gli assalti agli ATM. Fondamentale l’apporto tecnico di un “consulente”, esperto di armi ed esplosivi, dipendente di una armeria, il quale forniva sostanza esplodente da miscelare a quella già in possesso dei malfattori al fine di garantire la massima potenza deflagrante con piccole quantità di materiale. Le “marmotte” così confezionate venivano anche testate preliminarmente su vetri blindati di istituti di credito dismessi al fine di valutarne potenzialità ed efficacia dirompente. Nel corso delle indagini sequestrati chiodi a 4 punti, candelotti pirotecnici da svuotare per ricavarne polvere pirica, disturbatori di frequenze, bande chiodate, artifizi già pronti.

Rebecca ha vinto, sarà operata in Germania

La 14enne canavesana Rebecca ce l’ha fatta. La ragazzina di Forno Canavese, in attesa di un intervento chirurgico molto complesso che non può essere effettuato in Italia, verrà operata a Friburgo, dove sarà ricoverata il 4 maggio.

Il trasferimento in Germania era previsto nelle scorse settimane, ma era stato bloccato dall’emergenza sanitaria. La madre ha coinvolto nella battaglia governo, parlamentari e consiglieri regionali, riuscendo nell’intento. La notizia è stata data dalla stessa mamma, che ringrazia “tutti quelli che le hanno teso una mano in un  momento di sconforto e buio”. I

Porta Palazzo, il mercato (forse) riaprirà per due giorni di prova

La  decisione definitiva sulla riapertura del  mercato di Porta Palazzo non è ancora stata presa, ma  i banchi potrebbero riaprire la prossima settimana per due giorni di prova

La riapertura provvisoria sarà possibile se  l’evolversi del quadro sanitario e le disposizioni per il contenimento del contagio da Coronavirus lo consentiranno.

L’incontro del Comitato provinciale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza lunedì incontrerà i rappresentanti degli operatori mercatali per esaminare  le modalità organizzative degli spazi, di gestione dei flussi di clienti e le problematiche connesse all’ordine pubblico, in vista della possibile ripresa delle attività di vendita. Il progetto elaborato dagli ambulanti per la riapertura del mercato ortofrutticolo esterno  prevede il dimezzamento del numero dei banchi, la recinzione dell’area con accessi controllati attraverso varchi presidiati e un massimo di 2 clienti in contemporanea per ogni punto vendita. “Porta Palazzo fa da capro espiatorio delle carenze nella gestione del covid”, affermano gli operati del mercato che si dicono “arrabbiati” per il rinvio alla prossima settimana della riapertura in prova.

Ciclone cassa integrazione su commercio, bar e ristoranti. Rischio chiusura

Sul commercio e sulla somministrazione si è abbattuto un tornado

L’analisi è dell’ Ascom in base ai dati della Regione, aggiornati al 20 aprile, in relazione al ricorso alla cassa integrazione in deroga delle aziende fino a 5 addetti e delle imprese  grandi che non accedono ad altri ammortizzatori. 

 

Su circa 24.000 aziende piemontesi che hanno presentato domande di cig in deroga più di  17.000 sono del terziario, ovvero più del 70% del totale.  6.500  sono imprese del settore del commercio al dettaglio e circa 6.200 della somministrazione, tra pubblici esercizi e ristoranti, con oltre  25.000 lavoratori sospesi. In Torino e provincia si registrano  13.184  imprese di tutti i settori che hanno inoltrato  domanda per  33.671 addetti e  5.500.000 ore di sospensione dal lavoro.

“Dal turismo al commercio vediamo impatti traumatici su fatturato e occupazione. Il rischio è concreto: tutte le attività di commercio al dettaglio, tranne l’alimentare, dall’abbigliamento alle librerie, dai bar ai ristoranti, hanno chiuso l’attività”. Così il  presidente di Ascom Torino e di Confcommercio Piemonte, Maria Luisa Coppa.

Sequestrate 130 dosi di cocaina e hashish

 Durante i controlli per verificare il rispetto delle misure anti coronavirus, contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché prevenire episodi delittuosi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato nelle ultime ventiquattro ore 5 persone, sequestrando 130 dosi di stupefacente, per complessivi 110 grammi tra cocaina e hashish.

Sono finiti in manette un 29enne di origini algerine, fermato in via Malone subito dopo aver venduto una dose di hashish a un cliente. In tasca nascondeva altri 10 grammi

Un romeno di 21 anni, è stato bloccato in piazzetta operaie della manifattura tabacchi in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti; per non farsi controllare ha aggredito con calci e spinte i carabinieri costretti ad utilizzare lo spray al peperoncino in dotazione anche l’uomo è riuscito a rompere con una gomitata il vetro di una gazzella
In tasca nascondeva 10 grammi di hashish.

Un gabonese di 24 anni, nel quartiere pozzo strada, è stato fermato e nel giubbotto nascondeva 123 involucri pari a oltre 100 grammi di cocaina e 1000 euro in contanti.

Un italiano di 44 anni, insofferente da subito al controllo in corso Brunelleschi, con calci e gomitate ha infranto il finestrino posteriore di un’auto di servizio dei militari dell’Arma.

Un sorvegliato speciale 30enne , alla guida della sua autovettura priva di assicurazione, per sottrarsi al controllo è fuggito al controllo dei carabinieri e ha imboccato in contromano e a forte velocità numerose vie del quartiere San Salvario fino ad abbandonandola macchina in via Saluzzo per tentare invano di fuggire a piedi. I militari hanno fermato e arrestato l’uomo e vicino alla macchina hanno sequestrato due involucri termosaldati di cocaina.