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Piemonte zona rossa, ecco tutto ciò che c’è da sapere

Un’ordinanza emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, classifica il Piemonte come “zona rossa”.

L’intero territorio è fatto rientrare nello “scenario di tipo 4” e con un livello di rischio “alto” previsto dall’art.3 del Dpcm del presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre.

Le disposizioni per il Piemonte

In tutto il Piemonte, dal 6 novembre e per un periodo di 15 giorni, si deovranno quindi osservare le seguenti disposizioni particolari:

Spostamenti. E’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territorio regionale e all’interno di esso, salvo se motivato da comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza, da giustificare con autocertificazione.

Sono comunque permessi gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza dove è consentita. E’ sempre ammesso il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.

Negozi chiusi. Sono chiusi i negozi di commercio al dettaglio ed i servizi alla persona, ad eccezione di alcune categorie: tra le altre, alimentari, edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie, fiorai, librerie, cartolerie, lavanderie, profumerie, parrucchieri e barbieri, negozi per bambini e neonati, di biancheria, di giocattoli, di prodotti informatici, articoli sportivi, ottica, ferramenta. Chiusi i mercati non alimentari.

Ristorazione. Chiusura per bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione di mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, con asporto e divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Scuola e Università. Le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente a distanza, ad eccezione delle scuole materne, elementari e del primo anno della media. Consentite le attività di laboratorio e quelle per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

E’ sospesa l’attività in presenza in Università e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.

Sport e attività motoria. Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto e tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva. E’ consentito svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro, con obbligo di indossare la mascherina.

Smart working. I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili, anche in ragione della gestione dell’emergenza.

Disposizioni per tutta l’Italia

In Piemonte sono anche in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre le misure previste dallo stesso Dpcm a livello nazionale:

Spostamenti serali. Bloccati dalle ore 22 alle ore 5 ,tranne quelli per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

Scuole. Nelle scuole aperte è obbligatoria la mascherina per gli alunni, tranne che per chi ha meno di 6 anni e per chi ha patologie o disabilità incompatibili con il suo utilizzo.

Trasporti pubblici. A bordo dei mezzi del trasporto locale e ferroviario regionale è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%.

Mostre e musei. Sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura

Centri commerciali. Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di farmacie, parafarmacie presidi sanitari, generi alimentari, tabaccai, edicole.

Sport. Continuano ad essere sospesi gli sport di contatto e l’attività di piscine e palestre.

Il commento del presidente Cirio

Mancano una visione complessiva e un metodo di valutazione oggettiva per tutti – afferma Cirio – Che fosse necessario irrobustire anche duramente le misure di contenimento al virus era evidente, tant’è che io lo avevo già anticipato con le ordinanze che avevano riguardato la scuola, la capienza del trasporto pubblico e i centri commerciali. E mancano anche le risorse: ristori immediati e esenzione delle tasse per le attività chiuse sono indispensabili”.

“Il fatto che il Governo abbia scelto sulla base di dati vecchi di dieci giorni – prosegue il presidente – rischia però di non tenere in considerazione tutti questi elementi, pone in una situazione più critica Regioni che sono in fase di miglioramento e non tiene invece conto del peggioramento di altre realtà del nostro Paese. In Piemonte l’Rt è passato da 2,16 a 1,91 grazie alle misure di contenimento adottate. Si riscontra una fragilità dell’impianto scientifico della classificazione: almeno 4 o 5 Regioni non erano valutabili, perché non hanno trasmesso tutti i dati. Chiedo che il Piemonte venga classificato per i dati reali, come le altre Regioni. Per questo ho chiesto una verifica“.

Arrestati tre malavitosi della ‘ndrangheta

La notte scorsa  i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato per associazione di tipo mafioso, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Corte d’Appello del capoluogo piemontese all’esito di pronuncia della Corte di Cassazione nell’ambito del processo cosiddetto “Minotauro”, tre appartenenti all’ ‘ndrangheta, dei quali uno ritenuto esponente di spicco della “locale” di Volpiano (pena definitiva anni 3 mesi 4 e gg 15 di reclusione), un altro al vertice della “locale” di Rivoli (pena anni 3 mesi 6 gg 13 di reclusione), il terzo inserito nella “locale” di Volpiano (pena anni 3 mesi 8 e gg 25 di reclusione).

Sosta a pagamento e ZTL sospese

Da giovedì 5 novembre a sabato 21 novembre 2020(compreso) è sospeso il pagamento della sosta nelle aree a raso delimitate dalla strisce blu. Lo prevede l’ordinanza firmata nel pomeriggio di mercoledì 4 novembre dalla sindaca Chiara Appendino.

Disponibile il comunicato stampa completo

Rimane sospesa la “ZTL Centrale(escluso ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana”) fino al 24 novembre 2020
Disponible l’ordinanza n. 94 del 26/10/2020

I carabinieri scoprono 100 mila euro di droga

Alcuni passanti hanno notato due uomini mentre con fare sospetto scaricavano dalla loro autovettura due grandi scatoloni e, con molta fretta, li lasciavano in un locale al piano terra di uno stabile del quartiere cittadino di Barriera Milano, per poi allontanarsi in fretta.

Un passante zelante, insospettito dal loro atteggiamento e dal forte odore emanato dai pacchi, ha annotato la targa dell’autovettura e l’ha segnalata ad una gazzella dell’Arma in transito nella zona. Sono state allertate altre pattuglie di carabinieri del Comando provinciale di Torino operanti nell’area periferica. È scattato un piano di controlli che ha consentito di intercettare l’auto a Beinasco, bloccata da un equipaggio della Sezione Radiomobile della Compagnia di Moncalieri.
I due occupanti, entrambi di 29 e 30 anni di Torino, sono apparsi subito nervosi e poco collaborativi con i militari. L’immediata perquisizione nella casa segnalata ai militari dell’Arma ha permesso di rinvenire le due scatole di cartone, contenenti decine di sacchi di plastica con venti chilogrammi di marijuana. Ogni busta era catalogata con un nome diverso, secondo la qualità della droga in essa contenuta: Critical, Dance hall, Elefant blue, Amnesia Hi – Pro, Amnesia hall 2, Amnesia Hy – Pro 2010, Critical+Lo2.
Entrambi sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
La marijuana sequestrata avrebbe potuto fruttare oltre 100.000 € al dettaglio.

Gli infermieri Nursing up: “Chiudere Dea del Martini crea code ambulanze”

Riceviamo e pubblichiamo

Nursing Up: “Chiudere il DEA del Martini sta mandando al collasso gli altri DEA. Ieri al Maria Vittoria 14 ambulanze in coda”

La situazione del DEA del Maria Vittoria, da ieri, dopo la decisione di chiudere il DEA dell’Ospedale Martini per la trasformazione in presidio Covid, sta esplodendo. È necessario intervenire subito perché il sovraffollamento, derivato dai pazienti che dal Martini si rivolgono al Maria Vittoria, non è più sostenibile.

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, chiede che i vertici dell’Asl Città di Torino e la Regione pongano immediato rimedio a questa situazione che potrebbe mettere a rischio la possibilità di fornire adeguate cure a chi si rivolgesse a queste strutture.

 

Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri, e il Segretario Aziendale Città Metropolitana di Torino del Nursing Up, Fausto Russo, spiegano: “Ieri, mercoledì 4 novembre, alle ore 17, ci sono state segnalate ben 14 ambulanze in coda all’Ospedale Maria Vittoria, in attesa di “caricare” i pazienti da trasferire in altri ospedali del territorio. Sempre ieri c’erano più di 100 pazienti che “stazionavano” al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria, la maggior parte positivi al Covid.

È una situazione allucinante che non crediamo si possa risolvere nei prossimi giorni senza che si intervenga subito”.

Proseguono Delli Carri e Russo: “La chiusura del DEA del Martini ha già dimostrato di creare e creerà grossi problemi al territorio. Non si può pensare di chiudere un DEA che fa 78.000 passaggi l’anno così, di punto in bianco, scaricando tutto sull’altro o sugli altri ospedali. O almeno, lo si può chiudere con una pianificazione ragionata sulla gestione degli oltre 200 utenti che vi accedono quotidianamente, in modo che possano trovare risposte alle loro esigenze di cura altrove sul territorio.

Il DEA del Martini è di fondamentale importanza perché risponde alle esigenze di cura di una vasta area della zona centro sud di Torino. La sua chiusura genera inevitabilmente una maggior affluenza nei DEA limitrofi che si trovano all’Ospedale Mauriziano, Moncalieri, Rivoli e Città della Salute. E abbiamo già visto che cosa è accaduto al Maria Vittoria ieri.

La verità è che si pagano oggi gli enormi danni derivati da anni e anni di tagli alla Sanità e al personale. A ciò si aggiunge quello che da giorni stiamo dicendo: le enormi necessità di personale che abbiamo con gli infermieri che non si trovano più, oltretutto con quei pochi rimasti che vengono “catturati” da chi offre loro condizioni migliori. Ci rendiamo conto che stiamo giocando col fuoco? Ci rendiamo conto che questa situazione potrebbe avere delle ripercussioni notevoli sul personale e anche sulla popolazione che rischia di non trovare immediata risposta ai problemi di salute che oggi sono di urgenza-emergenza?”.

Piemonte zona rossa, Campania no. Cirio: “Il governo spieghi la logica delle scelte”

Il governatore del Piemonte esprime il proprio stupore sulle scelte adottate dal governo che ha collocato il Piemonte in zona rossa, attraverso un post pubblicato questa mattina presto su Facebook

“Ho passato le ore a rileggere i dati, regione per regione, – commenta Alberto Cirio – a cercare di capire come e perché il Governo abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili. Perché si sia voluto assumere scelte così importanti sulla base di dati vecchi di almeno 10 giorni. Perché il netto miglioramento dell’Rt del Piemonte (sceso nell’ultima settimana grazie alle scelte di prudenza che la Regione aveva già saputo adottare) non sia stato preso in nessuna considerazione”.

Aggiunge Cirio: “Perché per regioni con situazioni gravi si sia usato un metro diverso. Voglio che mi si spieghi la logica di queste scelte. Il rispetto delle istituzioni fa parte della mia cultura. Ed io rispetto lo Stato. Ma anche il Piemonte merita rispetto. Lo meritano i Piemontesi e le tante aziende che forse non riapriranno. Ed io per loro pretendo dal Governo chiarezza”.

Servizi postali prenotabili su WhatsApp in 60 sportelli a Torino

Per facilitare l’accesso negli Uffici Postali è possibile prenotare l’operazione agli sportelli tramite l’App Ufficio Postale o via WhatsApp.

I sistemi di prenotazione a distanza che consentono di riservare l’accesso per tutte le operazioni sia finanziarie sia postali, sono disponibili in 60 Uffici Postali della città di Torino. In particolare  l’Ufficio Postale To 69 di Corso Unione Sovietica 79, è stato da poco dotato di un innovativo totem touch screen con un display riepilogativo nella sala al pubblico, che consente non solo di selezionare l’operazione da effettuare in base alle proprie necessità, ma anche di prenotare il proprio ticket pur non essendo fisicamente in ufficio, tramite l’applicazione “Ufficio Postale” e attraverso il numero WhatsApp 371500371 da memorizzare sul proprio cellulare.

Per prenotare l’operazione tramite l’App Ufficio Postale è sufficiente scaricare gratuitamente l’applicazione sul proprio smartphone, tablet o pc e selezionare il giorno e l’orario preferito per svolgere l’operazione. All’interno dell’ufficio, un’apposita segnaletica indicherà il punto di attesa per accedere al primo sportello disponibile.

Per richiedere il ticket elettronico con WhatsApp è necessario memorizzare sul proprio smartphone il numero 3715003715. Il cittadino dovrà avviare una chat e un operatore virtuale di Poste Italiane risponderà proponendo, tra le varie opzioni, la prenotazione del ticket.

Digitando poi il Comune, indirizzo e numero civico di riferimento, al cliente sarà proposto l’Ufficio Postale più vicino con l’indicazione del primo appuntamento disponibile per la prenotazione. Se il cittadino accetta, riceverà un codice di prenotazione che verrà mostrato sul display dell’ufficio postale al momento dell’appuntamento.

Il covid corre anche in carcere: “necessarie azioni urgenti”

Focolaio ad Alessandria e contagiati anche 2 bambini e una mamma all’ICAM di Torino

Si inseguono voci sui crescenti contagi nel mondo penitenziario. Anche il Garante dei Detenuti della Regione Piemonte, per avere un quadro realistico,  cerca di raccogliere i dati da varie fonti: una fonte – rilanciata dai social  – della UIL-PA Polizia Penitenziaria riferisce che  i positivi sarebbero 395 detenuti e 424 lavoratori (agenti e operatori vari). I detenuti positivi sarebbero concentrati in 53 dei 189 istituti penitenziario per adulti presenti in Italia, mentre i positivi tra gli operatori sarebbero distribuito un po’ovunque nel Paese. I dati sono confermati dal Garante nazionale che nel suo “Il punto”, newsletter bisettimanale registra che “il numero dei positivi è più che raddoppiato” dal 28 ottobre (quando erano circa 150 detenuti e circa 200 operatori) al 3 novembre.

In Piemonte (fonte PRAP) al 30.10.20 risultavano positivi 28 agenti/operatori: 9 Alessandria Don Soria, 1 Alessandria San Michele, 1 a Ivrea, 2 a Novara, 3 a Saluzzo 10 a Torino 1 a Vercelli e 1 ad Asti.

I detenuti piemontesi positivi secondo i dati di venerdì 30 ottobre erano anche essi 28, la stragrande maggioranza (26) ad Alessandria Don Soria, mentre 2 a Torino.

Alla casa circondariale di Alessandria Don Soria purtroppo si è registrato un decesso, il secondo in Italia dall’inizio della seconda fase della pandemia  (detenuto italiano di 71 anni con patologie pregresse morto sabato scorso presso la Clinica “Salus”, dopo una decenza in Ospedale). La situazione alessandrina è alla ribalta delle cronache nazionali ed è stata attenzionata anche dal Garante Nazionale che scrive, nel suo ultimo report: “Più problematiche appaiono quelle dove a partire da un singolo caso si è realizzata una rapida diffusione: è stata riportata anche dalla stampa la situazione della Casa circondariale di Alessandria, dove si è registrato il decesso di una persona e una espansione a più del 14% della complessiva popolazione detenuta (29 casi su 199 persone ristrette)”.

I dati sui contagi nella Casa di Reclusione di Saluzzo sono però, nel frattempo,  diventati di 8 agenti contagiati, mentre per ora i detenuti sono stati risparmiati.

Il Garante Nazionale ricorda come “in questo contesto, gli isolamenti precauzionali, doverosamente attuati per coloro che entrano in carcere, incidono numericamente in maniera consistente – oggi quelli in stanza singola sono ben quasi mille – e anch’essi vanno considerati nel valutare l’efficacia concreta che i provvedimenti adottati potranno avere […] il dato nazionale di questi giorni nel Paese indica una percentuale di 16,5 positività per ogni cento persone testate”.

I dati aggiornati all’ultima ora però aumentano anche i casi di Torino a 4 detenuti dell’Alta Sicurezza, dove continuano ad essere contagiati dal virus anche 1 mamma e 2 bambini minori all’ICAM (Istituto a Custodia Attenuata per mamme con bambini).Quest’ultimo allarmante dato e la morte del detenuto ad Alessandria riportano alla ribalta la necessità di provvedere quanto prima a rendere possibile l’esecuzione penale esterna per tutti quelli che già ne hanno diritto e per tutti coloro che rientrano nelle fasce deboli a rischio (anziani, persone con pluripatologie, diabetici, affetti da  problemi polmonari o alle vie respiratorie, ecc). Infine appare urgente ed improrogabile la verifica di soluzioni alternative al carcere almeno per le mamme con bambini, nell’attesa di un intervento mirato per la piena applicazione della legge 62/2011: realizzazione di una rete di Case Famiglia per mamme in esecuzione penale con figli al seguito.

Il Governo cambia idea, la zona rossa scatta venerdì

L’inserimento del Piemonte nella zona rossa non scatterà oggi, ma venerdì

La decisione di farlo slittare di 24 ore è del ministro Speranza che l’ha comunicato telefonicamente al governatore Cirio.

I commercianti e le attività produttive sono disorientati per la carenza di informazioni sulle nuove restrizioni, a proposito delle quali neanche le associazioni di categoria sono state messe in grado di conoscere modalità e dettagli. Fino alla conferenza stampa del premier di mercoledì sera.

Un IV Novembre in forma ridotta

“Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate”

Torino, 4 novembre 2020. Nel cortile della caserma Monte Grappa, sita in corso IV Novembre, 3 a Torino, sede della Brigata alpina “Taurinense”, in una giornata uggiosa, si sono ritrovate le più alte Autorità civili e militari della città per celebrare la commemorazione del giorno dell’Unita Nazionale e giornata delle Forze Armate. A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, quest’anno, la commemorazione si è svolta con una cerimonia sobria, rispettosa e non aperta al pubblico.

Alla presenza del Comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Generale di Divisione Salvatore CUOCI, del Comandante della Brigata alpina “Taurinense”, Generale di Brigata Davide SCALABRIN, della Sindaca di Torino, Chiara APPENDINO, dell’Assessore Maurizio MARRONE in rappresentanza del Presidente Alberto Cirio e delle altre autorità civili e militari della città, la cerimonia dell’alzabandiera, che rinnova l’incontro tra il Paese e le Forze Armate, e la deposizione di corone d’alloro al monumento dedicato ai Caduti si sono svolte esclusivamente in forma statica e nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del contagio da Covid-19.

Nel corso della cerimonia è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio MATTARELLA, il quale ha voluto ricordare ed onorare il sacrificio di tanti giovani che, uniti sotto il Tricolore, sacrificarono la loro vita nel corso della 1^ Guerra Mondiale per un’Italia libera e dare il giusto riconoscimento agli uomini e donne delle Forze Armate di oggi per la prontezza e professionalità che le contraddistingue dimostrandosi, ancora una volta, risorsa preziosa e insostituibile per fronteggiare ogni tipo di emergenza, in sinergia con le altre articolazioni dello Stato, dal contributo alla sicurezza, in Patria e all’estero, all’emergenza sanitaria ancora in corso.

Infine, non sono state svolte le consuete manifestazioni celebrative/espositive denominate “Caserme Aperte” e “Caserme in Piazza”, nonché le iniziative all’interno degli istituti scolastici.