CRONACA- Pagina 1336

Covid, il bollettino di venerdì 20 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 250 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 33 dopo test antigenico), pari all’1,2 % di 20.891 tamponi eseguiti, di cui 16.596 antigenici. Dei 250 nuovi casi, gli asintomatici sono 118 (47,2%).

I casi sono così ripartiti: 40 screening, 154 contatti di caso, 56 con indagine in corso; 2 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali; 3 importati ( 2 dall’estero, 1 da altra regione italiana).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 374.184 così suddivisi su base provinciale: 30.506 Alessandria, 17.688 Asti, 11.765 Biella, 53.856 Cuneo, 29.143 Novara, 199.674 Torino, 14.002 Vercelli, 13.370 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.543 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.637 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 13 (- 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 128 ( – 11 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.380.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.237.194(+ 20.891 rispetto a ieri), di cui 1.971.456 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.707

Un decesso ( nessuno oggi) di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.707 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 945 Novara, 5.594 Torino, 527 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

358.956 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 358.956 (+ 164 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.589 Alessandria, 16.896 Asti, 11.167 Biella, 52.070 Cuneo, 27.887 Novara, 192.291 Torino, 13.328 Vercelli, 12.835 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.442 in fase di definizione.

Damilano, Porta Nuova e la Tangenziale Est

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Premetto che egoisticamente un’ ipotetica chiusura di Porta Nuova come stazione ferroviaria centrale di Torino mi creerebbe evidenti  vantaggi nella mia quotidianità di vita.  

Quando studiai un po’ di storia del quartiere San Salvario  per una lezione che tenni  nella sede del quartiere e il cui testo è rimasto  in rete, constatai che uno dei motivi, se non il principale, di degrado  della zona circostante la stazione è stata ed è la stazione stessa . Non si tratta  certo  di un unicum perché in tutte le grandi città è così. A Napoli, è opportuno, arrivando in treno, infilarsi subito in un taxi, magari abusivo, perché l’aria stessa della stazione è irrespirabile. Io che abito  a qualche centinaio di metri da Porta Nuova, potrei migliorare le mie condizioni di vita, ma questo è un discorso individualistico che non ha nessun valore, anche se una parte di città potrebbe trarre un giovamento della chiusura della stazione, anche per la zona di via Sacchi sempre più abbandonata a sè stessa. Anche l’urbanista e deputato comunista Alberto Todros, uomo colto ed anche ironico (virtù quasi sconosciuta nel Pci) sosteneva con passione la tesi della città futura costruita sugli spazi liberati dai binari di Porta Nuova. I comunisti nel 1985 andarono al potere ma tra i mille errori che commisero in dieci anni,  non ci fu quello di chiudere Porta Nuova come stazione centrale. Commisero l’errore storico di bloccare la costruzione della Metro , condannando la città ad una mobilità sempre più insoddisfacente. Ma non seguirono Todros che  pure era allora un leader importante.
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Persi i contatti con Todros e non so se era rimasto sempre della sua vecchia idea fino alla sua scomparsa avvenuta nei primi anni Duemila. Il nuovo assessore  all’urbanistica post comunista del Sindaco Fassino, Ilda Curti, da quanto ricordo una simpatica e colta persona, ma del tutto digiuna della materia, ritirò  fuori dal cassetto l’idea di chiudere Porta Nuova , facendo di Porta Susa e del Lingotto le due stazioni cittadine. Un’operazione colossale che la crisi del 2008 obbligo‘  comunque ad accantonare  anche solo come un’ ipotesi  che  per altri versi non fu neppure  presa in considerazione dalle Ferrovie . Credo che il sano  realismo di Piero Fassino avesse obbligato a  ripensare ad un progetto faraonico che la stessa Curti oggi  definisce irrealistico“. Tra il resto è un’ipotesi che non considera il passante ferroviario, neppure terminato, che ha avuto dei costi altissimi; inoltre comprometterebbe gli sviluppi dell’alta velocità che risulta un obiettivo irrinunciabile per Torino. L’accenno che ha fatto Paolo  Damilano, candidato sindaco del Centro- destra,   alla chiusura di Porta Nuova destinata ad altro uso, in una intervista al “Corriere Torino“, andrebbe spiegato ed approfondito perché lanciato quasi come uno slogan rischia di creare delle perplessità e si presta a strumentalizzazioni. C’è già chi ci imbastisce sopra una polemica, parlando di possibile  speculazione immobiliare sull’area liberata dalle Ferrovie.
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Dedicare Porta Nuova  ad un hub culturale  con grandi eventi, a mercato dei fiori, ad Artissima, al turismo appare un’idea piuttosto discutibile che solo qualche architetto sognatore può  aver generato. Torino ha  già Torino Esposizioni inutilizzata da molti anni  e il Lingotto che sta morendo con al massimo due eventi annui in tempi pre -COVID. Penso che le parole di  Paolo Damilano, imprenditore concreto e non politico velleitario, siano state male interpretate. Nessuno che si sia occupato di trasporti, leggendo cosa scrivono gli esperti, può avere dei dubbi in proposito.  Tra l’altro, a  Porta Nuova è fissato  il punto di scambio tra le due linee del metro. Invece Damilano ha lanciato l’idea  della  Tangenziale Est di cui si discute da 50 anni. La tangenziale libererebbe  corso Moncalieri e Casale da traffico e inquinamento, dando finalmente compimento all’anello tangenziale rimasto incompiuto negli Anni 70. Questa è una proposta assai importante di Damilano che non ha stranamente  sollevato polemiche e neppure interesse. Invece rappresenta una scelta vincente che la città attende da decine d’anni. Una scelta strategica di grande importanza non solo per Torino, ma per tutta l’area collinare. Sarà interessante anche sapere il terzo sogno rimasto nel cassetto di Damilano, annunciato nell’intervista di Ferragosto.
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I partiti che sostengono la coalizione di centro – destra hanno l’obbligo di esprimersi su un programma comune. Non basta chiedere un voto contro grillini e Pd . Occorre assoluta chiarezza programmatica se si vuole trasformare le simpatie in voti. Mi permetto infine di esprimere un mio sogno nel cassetto, un sogno da semplice elettore: basta con la ZTL che voleva Appendino, basta con  le piste ciclabili che impediscono la circolazione, basta con  le zone pedonali folli  come quella di via del Carmine,  basta con i monopattini selvaggi. Al contrario, vorrei vedere  un piano dei trasporti fondato su una revisione radicale  del trasporto pubblico voluto dai grillini e su investimenti per una terza linea di Metro , non essendo sufficiente  la seconda che è rimasta lettera morta per cinque anni.
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scrivere a quaglieni@gmail.com
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(La foto di Porta Nuova è di Vincenzo Solano)

Telemedicina alla rsa Dalmasso

Presso la Residenza per anziani “Alberto Dalmasso” di Vinovo, gestita dal gruppo “Sereni Orizzonti”, è in corso di avviamento il progetto di telemedicina che si propone come obiettivo la riduzione del trasferimento degli ospiti in ospedale per effettuare esami di diagnostica quali elettrocardiogrammi, ecografie e piani di monitoraggio specifici. Gli esami verranno eseguiti direttamente in struttura e i referti letti da medici specialisti in collegamento 24 ore su 24.

Il progetto si avvale della partnership di Entheos, un’azienda che mette a disposizione i servizi di teleassistenza utilizzando le più moderne e innovative tecnologie di telemedicina. Grazie alla trasmissione per via telematica dei dati clinici rilevati, quest’ultima si rivela un metodo più che valido per la risoluzione di tanti problemi sorti nelle strutture sanitarie per anziani, per le quali il trasferimento in ospedale degli ospiti costituisce – come ha purtroppo dimostrato la pandemia del Covid-19 – un elevato fattore di rischio. Il gruppo “Sereni Orizzonti” ha condiviso finalità e ambito dell’iniziativa, approvato l’utilizzo di device certificati e utilizzato la cartella digitale con corretta applicazione delle norme sulla privacy. Altri step operativi saranno la definizione anagrafica degli operatori (medici e infermieri) che lavorano sulle cartelle cliniche degli anziani e la loro formazione su device con relativo utilizzo della cartella digitale.

Evade dagli arresti domiciliari. Rintracciato a Porta Palazzo

Ha tentato la fuga ma è stato bloccato dai poliziotti 

E’ durata qualche ora la fuga di un diciottenne marocchino sottoposto al regime degli arresti domiciliari in un alloggio di Barriera Milano; infatti, grazie a un controllo effettuato lo scorso giovedì sera da operatori del Commissariato Centro nella zona di Porta Palazzo, il giovane è stato identificato e rintracciato. Inizialmente, il ragazzo, che ha precedenti per reati contro la persona e la Pubblica Amministrazione, si è dimostrato collaborativo con gli agenti, ammettendo candidamente di essere “stanco” di stare in casa e di essere uscito per fare una passeggiata. Pochi istanti dopo, compreso che sarebbe stato nuovamente arrestato, il diciottenne ha cercato di fuggire correndo in direzione di corso Giulio Cesare. Nella concitazione, si è tolto le ciabatte, che probabilmente lo intralciavano nella corsa, ed è riuscito a percorrere diverse centinaia di metri, fin quando i poliziotti non lo hanno raggiunto, traendolo in arresto.

Arrestato per tentata estorsione: “Rivoglio il cane!”

Sabato mattina una cittadina chiama il 112 NUE, segnalando la presenza di un soggetto molesto che pretende da lei la restituzione di un cucciolo di cane.

Giunti sul posto, gli agenti della Squadra Volanti rintracciano l’uomo, cittadino italiano di 40 anni, davanti l’abitazione della donna. Questi riferisce di voler indietro il cucciolo, regalato alla proprietaria un mese prima, asserendo che questa non fosse in grado di mantenerlo in quanto, a suo dire, denutrito e mal tenuto. Le condizioni del cane appaiono ottimali agli occhi degli agenti. Ribadita l’intenzione di non voler assecondare la volontà dell’uomo, quest’ultimo decide di allontanarsi.

Dopo un’ora la donna allerta nuovamente il 112 NUE, riferendo che il quarantenne si era nuovamente palesato sotto la sua abitazione.

Alla vista della Volante, il reo tenta di allontanarsi, senza successo. I poliziotti ascoltano nuovamente la vittima che questa volta decide di aprirsi, rivelando il trascorso avuto con l’uomo. La fine della loro relazione lo aveva portato a rivalersi sul cucciolo, con parole e gesti che avevano scatenato nella donna un forte timore.

Durante la perquisizione, il quarantenne è stato trovato in possesso di un coltello da cucina di oltre 20 cm, occultato nei pantaloni.

Con numerosi precedenti di Polizia, sono scattate le manette per tentata estorsione ed una denuncia per porto di oggetti atti ad offendere.

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Torino e Piemonte restano in zona bianca

Pre-Report settimanale del Ministero Salute – Istituto superiore sanità

Nella settimana 9-15 agosto, in Piemonte, il numero dei nuovi casi segnalati risulta in crescita rispetto alla settimana precedente. La percentuale di positività dei tamponi resta al 2%, mentre l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi decresce passando da 1.35 a 0.99. Il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva cresce da 1% a 2%, mentre resta stabile al 2% quello dei posti letto ordinari. Aumentano i focolai attivi, i nuovi focolai e il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note. Il valore dell’incidenza e il numero dei ricoveri ancora contenuti concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.

Auto dei carabinieri evita scontro ma investe donna sul marciapiede

All’angolo tra  Grosseto e  via Chiesa della Salute, una donna è stata investita da una pattuglia dei carabinieri che ha dovuto evitare un’auto che le aveva tagliato la strada.

Nell’impatto la donna è rimasta ferita ma non in modo grave ed è stata trasportata all’ospedale Giovanni Bosco in  codice giallo. La  polizia municipale sta verificando la dinamica dell’incidente.

Dalle prime ricostruzioni, ieri alle 18,30, la donna era sul marciapiede quando  è stata investita dall’auto dei carabinieri che viaggiava con la sirena accesa e che ha sterzato improvvisamente per evitare un’altra vettura che le aveva tagliato la strada. L’auto dei militari è così finita contro il marciapiede e le è scoppiato uno pneumatico.

Il bollettino Covid di giovedì 19 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 254 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui45 dopo test antigenico), pari al1,7 % di 15.284 tamponi eseguiti, di cui 10.726 antigenici. Dei 254 nuovi casi, gli asintomatici sono 125 (49,2%).

I casi sono così ripartiti: 31 screening, 175 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 4 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali; 6 importati ( 5 dall’estero, 1 da altra regione italiana).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 373.934 così suddivisi su base provinciale: 30.477 Alessandria, 17.678 Asti, 11.751 Biella, 53.837 Cuneo, 29.126 Novara, 199.527 Torino, 13.995 Vercelli, 13.362 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.542 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.639 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 14 (uguale rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 139 ( + 3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.283.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.216.303 (+ 15.284 rispetto a ieri), di cui 1.967.169 risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.706

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.706 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.594 Torino, 527 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

358.792 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 358.792 (+ 210 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.558 Alessandria, 16.889 Asti, 11.165 Biella, 52.043 Cuneo, 27.874 Novara, 192.223 Torino, 13.323 Vercelli, 12.825 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.441 in fase di definizione.

Volante della polizia si ribalta dopo lo scontro con un’auto: donna gravissima

Questa mattina una volante della polizia si è ribaltata in corso Unione Sovietica, angolo via  de Cristoforis, dopo lo scontro violento  con un’altra vettura, una Kia Rio.

Gli agenti a bordo e la conducente dell’altra macchina, sono stati portai in ospedale. La  conducente della Kia ha 47 anni  ed è ricoverata in  codice rosso al  Cto. Sono invece meno gravi le condizioni dei poliziotti, codici gialli.

La polizia municipale sta cercando di chiarire la dinamica dell’incidente.

Le lezioni del fallimento occidentale in Afghanistan

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LETTERE AL GIORNALE


Caro direttore, seguo le vicende afghane da quasi trentanni, dapprima come ricercatore e giornalista e poi, più da vicino come practitioner di varie organizzazioni internazionali attive in Asia centrale.

Se sono stato anchio colto alla sprovvista dalla rapidità del crollo del regime di Kabul a Ferragosto, non ho mai avuto dubbi che questo sarebbe stato lesito finale della sciagurata invasione lanciata dagli USA nel 2001. Ricordiamo alcuni punti fondamentali. Durante lintervento sovietico in Afghanistan(1979-1989), gli USA hanno armato ed addestrato bande di fondamentalisti islamici provocando lesplosione deljihad (e del traffico deroina) a livello mondiale. Dopo che il paese sprofondò nel caos in seguito all’abbandono sovietico, sempre gli USA approvarono la presa del potere da parte dei talebani. Quando, in maniera a tuttoggi inspiegata in modo razionale, avvenne lattacco dell11 settembre, Washington decise dinvadere il paese senza uno straccio di prova che riconducesse i terroristi al regime dei Talebani.

Quella in cui gli europei sono stati coinvolti per ventanni è stata dunque una guerra d’aggressione senza alcuna base legale. Tale guerra gli americani lhannocondotta sulla pelle degli altri (lAlleanza delle minoranze afghane del Nord) o seppellendo le posizioni nemiche di bombe, ogni volta falciando decine di innocenti.

Gli americani si sono quindi ingegnati a mettere al potere una serie di dipendenti delle loro multinazionali, completamente scollati dalla realtà del paese. In parallelo, con lentusiastico sostegno dei vassalli europei, si è cercato di imporre in un paese di comunità agricole tradizionali il modello occidentale di stampo anglo-americano. In tal modo, gli occidentali hanno ripetuto lerrore sovietico, solosostituendo il liberismo al marxismo. Peggio che prima, la stragrande maggioranza degli afghani (non i dipendenti delle ONG mostrati dalle TV italiane) ha accolto con ripugnanza un modello di modernità che anche da noi sempre di più si rivela come fondamentalmente marcio, basato comè sulla mercificazione di ogni valore, la competizione quale regola onnipresente, un femminismo puritano anglosassone che crea odio verso gli uomini, pornografia di massa venduta come liberazione. Per non parlare degli eccessi LGTB, che suscitano orrore in tutte le società ad est della linea Varsavia-Istanbul.

Anche trascendendo dallavversione delle masse per gli pseudovalori occidentali, il tentativo di applicarli in Afghanistan nasceva morto nel momento in cui non si prevedevano sforzi per la costruzione di unarchitettura statale ed economica efficace per il nuovo protettorato. I sovietici questo lo fecero ed in effetti il regime da essi lasciato a Kabul riuscì a reggersi da solo per sette anni (19891996).

Sotto gli americani, nella corruzione regnante di governanti senza scrupoli al soldo dello straniero, le masse si sono riallineate ai rappresentati del vecchio ordine che per inciso avevano anche bloccato il narcotraffico, ridivenuto imperante durante loccupazione.

Per anni Washington e le sue ignave ancelle europee (i soli a credere nella retorica dei diritti umani) hanno cercato di corrompere quanta più gente possibile per portare qualcuno dalla loro parte. Costoro li abbiamo visti accalcarsi dietro gli aerei allaeroporto di Kabul.

Per noi europei la cosa più indicata da fare di fronte a questo disastro sarebbe di trarne le debite conseguenze e scuotersi da un torpore che ci porterà solo nuove tragedie.

Ventanni fa scrissi che l’Afghanistan, dopo essere stato la tomba del potere sovietico, annunciava l’inizio della fine dell’egemonia anglosassone sulla scena internazionale. Sottolineo anglosassone invitando chi legge a finirla con la retorica dellOccidente, che è solo unasovrastruttura ideologica per il dominio anglo-americano sul resto dellEuropa. Le immagini che arrivano da Kabul servano a riflettere sul fatto che strutture come la NATO non contribuiscono più a creare sicurezza ma producono al contrario linstabilità (basta guardare alla Libia) in cui lItalia è oggi immersa. I paladini dell“Occidente smettano di stracciarsi le vesti per le mogli dei funzionari defenestrati di Kabul ed inizino invece a concentrarsi sulla situazione delle donne saudite, martoriate da un regime a cui ilsistema a cui loro si vantano d’appartenere fornisce ogni genere di supporto. Traiamo dalla tragedia dellAfghanistan le giuste lezioni: se vogliamo evitare nuovi disastri per il futuro, dobbiamo tornare padroni del nostro destino. Anche perché, data la nuova guerra fredda che USA e Gran Bretagna alimentano contro la Russia, la principale potenza nucleare, i prossimi cataclismi causati dal vassallaggio atlantico saranno sempre più vicini a noi e potrebbero rivelarsi fatali.

Fabrizio Vielmini
analista Vision & Global Trends(https://vision-gt.eu)