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Infarto lo stronca mentre corre al Valentino: “Ma i dissuasori hanno bloccato l’ambulanza”

Stava facendo jogging al  parco del Valentino quando si è improvvisamente accasciato.

A 49 anni, è stato colpito da infarto. Secondo le dichiarazioni dei testimoni l’ambulanza è stata bloccata dai dissuasori che fermano il traffico all’ingresso del parco in corso Massimo d’Azeglio e i soccorritori non hanno fatto in tempo a salvare l’uomo che è morto nel giro di pochi minuti.
I podisti che si trovavano sul posto hanno anche cercato un defibrillatore ma non lo hanno trovato nelle vicinanze. E’ accaduto domenica mattina a Torino.
(foto archivio V. Solano)

Cashback anche su bus e metro: con la card rimborso del 10%

La sindaca Chiara Appendino annuncia su Facebook “Una bella novità su cui abbiamo lavorato a lungo e che adesso possiamo dire essere ufficiale.

In sintesi, chi pagherà il biglietto sui mezzi pubblici di superficie o in metropolitana attraverso carte di pagamento si vedrà accreditato un 10% del costo, così come previsto dal cashback di stato.”
La prima cittadina di Torino afferma che “Questo è possibile grazie a un altro risultato che ha molto facilitato la vita degli utenti. Ovvero l’arrivo del pagamento contactless nella metro e su molte linee di superficie (che aumenteranno). Torino è stata la prima città in Italia a offrire questo tipo di servizio.

Volpiano, si cercano volontari per la distribuzione degli aiuti alimentari

È anche possibile sostenere l’iniziativa del Comune con una donazione

Dall’inizio della crisi sanitaria Covid-19 il Comune di Volpiano fornisce, in collaborazione con l’Unione NET, aiuti alimentari alle persone in difficoltà economica a causa della pandemia; il servizio prevede la distribuzione di pacchi con alimenti e beni di prima necessità attraverso la Caritas parrocchiale, ogni martedì dalle 9 alle 11.30 nei locali dell’Oratorio San Giuseppe (via Arduino 6). È possibile segnalare situazioni di disagio scrivendo a covid19@comune.volpiano.to.it o telefonando al numero 011.9954511.

Spiega l’assessora ai Servizi alla Persona Irene Berardo: «In questo momento abbiamo bisogno di nuovi volontari perché, contrariamente alla prima fase dell’emergenza, molte persone che prima erano a casa per l’interruzione delle attività economiche sono tornate al lavoro; perciò invitiamo tutti coloro che hanno disponibilità di tempo a contattare il Comune e offrirsi come volontari. È  anche possibile sostenere questa iniziativa con una donazione destinata specificatamente alle misure per fronteggiare, da un punto di vista sociale, questa difficile situazione». Il codice IBAN del conto corrente è IT62W0200831230000000799052, intestato al Comune di Volpiano (causale Covid-19).

Covid: “Nelle carceri situazione sotto controllo”

DA PALAZZO LASCARIS / “La situazione attuale nelle carceri piemontesi è sotto controllo, con 12 detenuti, 32 agenti e 2 operatori positivi, ma in contesti chiusi con problemi di sovraffollamento è difficile rispettare le regole del distanziamento e il rischio di focolai è sempre presente”, ha spiegato il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Bruno Mellano, al gruppo di lavoro della IV Commissione sulla gestione dell’emergenza Covid presieduto da Daniele Valle, che si è riunito per proseguire l’indagine conoscitiva che si concluderà nel mese di giugno.

“Per questo – ha continuato Mellano – è stata importante la decisione di una presa in carico più diretta e condivisa del contesto penitenziario da parte dell’Unità di crisi, individuando nel referente dell’area giuridico amministrativa, Antonio Rinaudo, il soggetto di riferimento”.
Dall’inizio della pandemia all’8 gennaio 2021 sono stati 277 i positivi al Covid 19, per lo più asintomatici, detenuti negli istituti penitenziari del Piemonte: i numeri più alti si sono registrati a Torino, Alesssandria e Saluzzo, mentre alcuni istituti sono stati esenti dal contagio. Durante la prima ondata, con 4500 detenuti (dato di febbraio 2020, oggi sono 4200) per una capienza effettiva di 3700 posti sull’intero territorio regionale, le difficoltà a garantire le misure di distanziamento sociale e la carenza di dispositivi di protezione individuale, hanno determinato un alto rischio di contagio per la popolazione carceraria, in molti casi affetta da pluripatologie. Positivi in quella fase anche 200 agenti della polizia penitenziaria.
Nella sua relazione Mellano ha sottolineato come la pandemia abbia fatto emergere con maggior evidenza l’esigenza di costruire un servizio organizzato di sanità penitenziaria, che necessita di investimenti di lungo periodo, con interventi di edilizia radicali e maggior raccordo tra le amministrazioni penitenziarie che gestiscono le strutture e le Asl, in capo alle quali è la gestione della sanità penitenziaria. Ci sono stati casi in cui la gestione dell’emergenza è avvenuta in sinergia, altri in cui le due amministrazioni hanno operato in autonomia l’una dall’altra, con risultati meno efficaci.
Per contenere la diffusione del virus nella prima fase è stato rallentato l’ingresso di nuovi detenuti, incentivando dove possibile il ricorso agli arresti domiciliari e l’affidamento ai servizi. Anche nella gestione dei positivi, si è fatto ricorso nelle situazioni che lo consentivano a strutture non detentive o al differimento della pena ai fini della cura. Sui tamponi non c’è stato un orientamento uniforme da parte delle aziende sanitarie: l’Asl Cuneo1 ha effettuato oltre il 40 per cento di tutti i tamponi della regione (990), mentre Biella e Asti ne hanno fatti in numero esiguo.
Inoltre, è stata sospesa l’attività di espulsione e rimpatri forzati del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di corso Brunelleschi, ripresa negli ultimi mesi soltanto con la Tunisia, mentre per quanto riguarda le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), quella di Bra non ha avuto contagi, quella di San Maurizio è stata invece interamente positivizzata, con l’unico caso nazionale di decesso per Covid.
Una serie di domande sono state poste dai commissari Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre), Domenico Rossi (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Alessandro Stecco (Lega) e dal presidente Valle.

Oggi 6818 vaccinati contro il Covid nella nostra regione

IL TOTALE DIVENTA  55.075 (66,5% DELLE DOSI DISPONIBILI)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 6.818.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 55.075 dosi, corrispondenti al 66,5delle 82.810 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

Il bollettino Covid di lunedì 11 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 634 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 47 dopo test antigenico), pari all’8,2% dei 7.707 tamponi eseguiti, di cui 3.103 antigenici. Dei 634 nuovi casi gli asintomatici sono 259, pari al 40,8 %.

I casi sono così ripartiti: 179 screening, 303 contatti di caso, 152 con indagine in corso; per ambito: 65 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 23 scolastico, 546 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 211.474, così suddivisi su base provinciale: 18.835 Alessandria, 10.926 Asti, 7.342 Biella, 29.264 Cuneo, 16.541 Novara, 110.325 Torino, 8.016 Vercelli, 7.415 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.101 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.709 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 117 ( +1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2705 ( +2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.685

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.140.102 (+ 7.707 rispetto a ieri), di cui 952.015 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.195

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.195 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.253 Alessandria, 521 Asti, 337 Biella, 942 Cuneo, 678 Novara, 3.747 Torino, 383 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

186.712 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 186.712 (+ 1032 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.080 Alessandria, 9.186 Asti, 6.460 Biella, 25.994 Cuneo, 14.400 Novara, 98.800 Torino, 7.005 Vercelli, 6.286 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 981 extraregione e 1.520 in fase di definizione.

Nuovo ospedale Asl To5: “la Regione cosa intende fare?”

SICCHIERO: “ORA LA REGIONE SI CONFRONTI CON GLI AMMINISTRATORI”

Il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero: “È giunto il momento di guardare al futuro. Si chiarisca subito il destino del Maggiore: servono investimenti sulla sanità chierese”

 

«La perizia del Politecnico di Torino giudica l’area di Cenasco, al confine tra Moncalieri e Trofarello, come tecnicamente idonea ad ospitare il nuovo ospedale unico dell’AslTO5. Prendiamo atto di tali risultanze, ringraziando i tecnici per l’approfondito lavoro. Ora spetta alla Regione Piemonte assumere la decisione finale. Quello che auspichiamo è che non si perda più tempo, i cittadini dei nostri territori hanno bisogno quanto prima di disporre di un presidio sanitario moderno ed efficiente»: con queste parole il Sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, commenta l’esito della perizia relativa idrogeologica, idraulica e sismica condotta dal Politecnico di Torino sull’area individuata come sede del nuovo ospedale dell’AslTO5.

«Non bisogna, tuttavia, dimenticare le criticità evidenziate dalla stessa perizia, a cominciare dalla ‘significativa suscettibilità a rischio di esondazione’ delle aree circostanti il sito, e un rilevante rischio di locali allagamenti. Criticità che richiederanno la realizzazione di idonee opere di difesa oltre che un’attenta e sistematica manutenzione per garantire la pulizia di rii e canali, per garantire l’accessibilità all’ospedale anche in caso di piogge abbondanti. Ciò detto, ora la Regione Piemonte ha in mano tutte le carte, e ci aspettiamo che quanto prima ci possa essere un confronto con gli amministratori locali sia in sede di Assemblea dei Sindaci dell’Asl sia in Commissione sanità. Nel passato, il chierese aveva evidenziato delle problematiche che dovranno comunque essere prese in considerazione, a cominciare dal nodo trasporti. Ma soprattutto, bisogna chiarire il destino delle attuali tre strutture ospedaliere, il Maggiore di Chieri, il S. Croce di Moncalieri e il S. Lorenzo di Carmagnola. Si era parlato a suo tempo di trasformarle in Case della Salute. Bene, purché alla fine non si ipotizzino dei semplici poliambulatori! Se il nuovo ospedale unico concentrerà le alte complessità, occorre che il Maggiore di Chieri possa dare risposta alle emergenze, garantire le basse e medie complessità, prendersi carico delle cronicità, il che significa potenziare davvero la medicina territoriale. È giunto il momento di guardare al futuro e di parlare degli investimenti necessari per la sanità chierese».

I carabinieri sventano rapina a mano armata in una ditta di Torino

Hanno sventato una rapina a una ditta, arrestando i tre banditi ancora sul posto e la pistola puntata al titolare.

I carabinieri del Comando provinciale hanno arrestato due uomini e una donna, di 30, 49 e 60 anni, residenti a Torino, per tentata rapina. Hanno fatto irruzione negli uffici di una ditta, operante nel campo delle telecomunicazioni, nel quartiere Pozzo Strada, e sotto la minaccia di una pistola, i tre rapinatori hanno tentato di farsi consegnare dal responsabile il denaro contante e i personal computer. La banda non è riuscita a portare a termine la rapina grazie al tempestivo intervento dei carabinieri della Compagna Torino Oltre Dora di pattuglia in quella via, intervenuti dopo aver sentito le urla della vittima.
I tre rapinatori sono stati arrestati e la pistola, risultata scenica, è stata sequestrata.

L’evasa chiama la Polizia Arrestata dopo una lite al supermercato

Se avesse voluto celare il suo status non avrebbe potuto fare di peggio.

In sequenza ha abbandonato i domiciliari, è andata al supermercato, ha aggredito  la cassiera e infine ha anche chiamato la polizia proprio a causa del diverbio. Al loro arrivo gli agenti del Commissariato Barriera Milano, dopo aver ascoltato le parti, ricostruito l’accaduto e fatte le verifiche del caso non hanno che potuto concludere l’intervento che con l’arresto per evasione della donna che lo aveva richiesto.

L’arrestata, infatti, una trentaseienne italiana ai domiciliari, venerdì mattina viola la misura recandosi presso un supermercato di via Cigna in compagnia di sua madre. Quest’ultima ha un alterco con una cassiera nel corso del quale interviene la trentaseienne che schiaffeggia la dipendente dell’esercizio. Interviene una guardia giurata che divide le due donne, trattenendo l’evasa che a causa del suo stato di agitazione cerca di divincolarsi per proseguire la lite. Alla fine la donna chiama anche la polizia per far valere le sue ragioni.

A novembre e dicembre, la donna era già stata denunciata per evasione in altre due circostanze.

 

Aggredisce il padre per denaro

Arrestato per atti persecutori

Nella serata della scorsa domenica, gli agenti della Squadra Volante intervengono in uno stabile del quartiere Barriera Milano dopo che un uomo ha contattato la Polizia per la presenza del figlio molesto che per l’ennesima volta, dall’esterno dell’alloggio, si è presentato e sta colpendo la porta d’ingresso dell’abitazione a calci e pugni.

Giunti sul posto, gli agenti trovano l’uomo che con insistenza suona il campanello e lo fermano, raccogliendo poi il racconto della vittima. Nel pomeriggio, il figlio si era presentato a casa dei genitori, sebbene avesse a carico il divieto di avvicinamento al luoghi frequentati dal padre e dalla madre. Era riuscito, infatti, a introdursi nel condominio e aveva poi bussato alla porta dell’alloggio. Il padre, pensando fosse un vicino, aveva aperto e al quel punto si era palesato il figlio che, in stato di astinenza da stupefacenti, aveva prima minacciato il genitore di consegnargli del denaro, dopodiché, dopo averlo spintonato e fatto cadere per terra si era allontanato, non prima di essersi impossessato di spicci e alcuni oggetti.

Nella serata, il reo era tornato, fatto che aveva portato questa volta  il genitore a chiamare la polizia. Alla luce dei fatti, il reo è stato arrestato per atti persecutori, denunciato per essere andato a casa dei genitori e per estorsione. Inoltre, è stato sanzionato amministrativamente per il possesso di sostanza stupefacente e per la violazione delle norme anti Covid.