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Sicurezza, più telecamere nelle zone a rischio di Torino

DA PALAZZO CIVICO  Nella seduta del 18 gennaio, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato due documenti che chiedono di implementare i sistemi di videosorveglianza in città.

Il primo documento – un ordine del giorno a prima firma Fabrizio Ricca (Lega Nord), approvato con 21 voti favorevoli, 3 contrari, 2 astenuti – invita Sindaca e Assessore competente a richiedere nei tavoli di lavoro da avviare, o avviati con la Prefettura, l’implementazione desistemi di videosorveglianza (telecamere), per aumentare la sicurezza di cittadine e cittadini nei quartieri di Barriera di Milano, Aurora e Borgo Vittoria, considerando che la Regione Piemonte ha stanziato fondi per i Comuni che intendono installare nuove telecamere.

Il secondo documento – una mozione a prima firma Raffaele Petrarulo (Lista Civica Sicurezza e Legalità), emendata da Carlotta Tevere (M5S), approvata con 21 voti favorevoli, 2 astenuti – impegna Sindaca e Giunta a valutare, nell’ambito del Progetto Argo, di concerto con il Tavolo di Osservazione per la sicurezza e la vivibilità della Circoscrizione 6, la Polizia Municipale, le Forze deIl’Ordine e la Prefettura di Torino, il posizionamento di telecamere in piazza Bottesini/Foroni; largo Palermo angolo via Sesia; via Scarlatti angolo via Montanaro; via Montanaro angolo corso Palermo; via Leinì angolo corso Giulio Cesare; corso Vercelli angolo via Elvo; piazzetta Montanaro; largo Giulio Cesare nord e sud.

Nei medesimi luoghi, la mozione impegna altresì Sindaca e Giunta a richiedere a Iren di potenziare l’illuminazione e la luminosità e a richiedere al Tavolo della Sicurezza un presidio fisso e mobile 24 ore su 24 per contrastare l’illegalità.

Nel dibattito che ha preceduto la votazione sono intervenuti diversi consiglieri e consigliere. Fabrizio Ricca (Lega Nord) ha spiegato che la Dcr del Consiglio Regionale del Piemonte del 15 dicembre 2020 mette a disposizione un milione di euro per l’acquisto di videocamere di sorveglianza per avere un maggiore controllo del territorio e ha proposto di installarle a Barriera di Milano, Aurora, Borgo Vittoria e Madonna di Campagna. Raffaele Petrarulo (Lista Civica Sicurezza e Legalità) si è detto emozionato per l’installazione delle telecamere a Barriera di Milano e Aurora, per cui si batte da anni. La consigliera Maura Paoli (M5S) ha proposto di approfondire il tema con esperti, per affrontarlo dal punto di vista tecnico, senza fare propaganda, mentre Carlotta Tevere (M5S), nell’annunciare il proprio voto favorevole a entrambi i documenti, ha spiegato che la Città aveva già deciso di ampliare il sistema di videosorveglianza. Eleonora Artesio (Torino in Comune) avrebbe voluto esaminare i documenti in Commissione, in particolare per quanto riguarda i criteri per accedere ai fondi regionali e gli ambiti territoriali per gli interventi. Secondo Monica Amore (M5S) sono indispensabili le telecamere in alcune zone degradate di Torino, anche per offrire un maggiore senso di sicurezza a cittadine e cittadini. Nell’annunciare il voto favorevole ai due atti, Silvio Magliano (Moderati) ha affermato che le telecamere, nell’ambito di una strategia integrata, sono uno degli strumenti per garantire maggiore sicurezza nelle periferie, sulle quali si era concentrata la campagna elettorale e che ora sono state abbandonate. Sarebbe necessario valutare gli investimenti con maggiore cautela e trovare soluzioni veramente efficaci, secondo Maria Grazia Grippo (PD), che ha annunciato di non volere votare gli atti. Daniela Albano (M5S) ha trovato interessanti le argomentazioni delle consigliere Paoli e Artesio e ha sostenuto che questi investimenti non servono a rendere più sicure le città e più sereni cittadini e cittadine. Non si può delegare il tema della sicurezza alle telecamere, per Viviana Ferrero (M5S), ma occorre una maggiore cura del territorio. La capogruppo Valentina Sganga (M5S) ha dichiarato di votare favorevolmente entrambi gli atti, che rientrano nel solco del progetto innovativo di sicurezza integrata condiviso dalla Città, mentre Francesco Tresso (Lista Civica per Torino), nell’annunciare la propria astensione, si è detto perplesso per gli atti, che esprimono la sicurezza in maniera obsoleta e riguardano soltanto le videocamere e non un sistema integrato. In conclusione del dibattito, la sindaca Chiara Appendino ha spiegato che la videosorveglianza è uno dei tanti strumenti che si inseriscono nel lavoro condiviso con altri enti, così come si sta facendo con il potenziamento dell’illuminazione e la riduzione della burocrazia: non è la soluzione a tutti i problemi, ma si accompagna a interventi sociali e culturali che la Città sta portando avanti.

Torino, 18 gennaio 2021

A folle velocità brucia il rosso poi finisce con una gomma a terra

Torino: Arrestato dalla Polizia di Stato per resistenza

Quando è stato notato dagli agenti era a bordo della sua auto. Stava percorrendo a folle velocità via Breglio in direzione via Saorgio quando ha anche superato l’intersezione con semaforo rosso. I poliziotti si sono immediatamente messi al suo inseguimento quando poco dopo, in via Orvieto con una gomma a terra, ha rallentato la corsa. Gli operatori della Squadra Volante hanno notato subito che l’uomo era in evidente stato di ebrezza. Emanava un fortissimo odore di alcol, aveva difficoltà di equilibrio e con un tono di voce molto alto non solo ha aggredito e minaccio i poliziotti ripetutamente, ma ha tentato anche di corromperli offrendo loro del denaro, 500 euro, affinché non prendessero dei provvedimenti nei suoi confronti. Diversi sono stati i tentativi di riportarlo alla calma e di sottoporlo al controllo con etilometro. Convinto dal suo avvocato telefonicamente si è così sottoposto al test che dava esito positivo. Nell’attesa per effettuare un nuovo controllo il ragazzo, un 32enne italiano, è andato in escandescenza, ha colpito con una manata al volto un agende spingendolo al suolo, ne è nata una colluttazione e con non poca fatica è stato bloccato. Dagli accertamenti è emerso che aveva diversi precedenti di Polizia a suo carico. Il trentaduenne è stato arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale, denunciato all’Autorità Giudiziaria per essere passato con il rosso e sanzionato amministrativamente per le diverse infrazioni commesse al Codice della Strada.

“Ruote ferme, pedoni salvi”: al via il progetto di sicurezza stradale

A metà del mese di dicembre, la Giunta Comunale ha approvato il protocollo d’intesa tra Il Corpo di Polizia Municipale e la  Onlus  AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada – per la realizzazione del progetto di sicurezza stradale “Ruote ferme, Pedoni salvi”.

 

Si tratta della prima applicazione in Italia sulla possibilità di impiego di persone sottoposte a condanna in attività di sicurezza stradale.

 

Grazie ad una Convenzione stipulata con il Ministero della Giustizia, AFVS collabora dal 2018 con il Tribunale di Torino e con l’UIEPE – Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna – di Torino, prendendo in carico gli indagati/imputati per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità ai fini della messa alla prova e/o condannati ai lavori di pubblica utilità quale pena sostitutiva.

 

Il progetto ha ricevuto anche il patrocinio dallo stesso Ministero della Giustizia “Ruote ferme, pedoni salvi” e si pone l’obiettivo di rafforzare, nelle persone accusate di condotte illecite, sentimenti di legalità e affermare la cultura del bene pubblico, nonché la diffusione di azioni volte alla sicurezza stradale atte a prevenire, educare e sensibilizzare la collettività con l’intento di ridurre l’incidentalità stradale. Attraverso l’affiancamento delle persone imputate/indagate/condannate al personale della  Polizia Municipale, si vuole inoltre valorizzare un contatto effettivo con la legalità rappresentata, stimolare il senso di responsabilità e favorire la comprensione della dimensione sociale e relazionale dei fatti illeciti.

 

Il protocollo d’intesa è dunque finalizzato all’istituzione di figure di riferimento, denominate “assistenti pedonali”, che possano collaborare con il Corpo di Polizia Municipale di Torino tramite servizi di vigilanza del territorio urbano, in particolar modo presidiando gli attraversamenti pedonali laddove risulti una scarsa illuminazione o un particolare volume di traffico, come ad esempio davanti alle scuole, agli Uffici Giudiziari, alle palestre, alle discoteche o a qualunque altro luogo di aggregazione sociale.

 

L’AFVS  effettuerà  una selezione preliminare tra gli indagati/imputati/condannati presi in carico e individuerà le persone in possesso dei requisiti d’idoneità per prendere parte al progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”. L’attività (non retribuita) in favore della collettività sarà svolta secondo le modalità indicate nell’ordinanza di sospensione del procedimento con messa alla prova nella quale il Giudice indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità, così come nella sentenza relativa alla pena sostitutiva.

 

La  Polizia Municipale organizzerà un breve corso di formazione rivolto agli utenti presi in carico di volta in volta dall’AFVS, mentre i luoghi da presidiare saranno concordati in base   alle esigenze di entrambi i soggetti coinvolti, prediligendo gli attraversamenti pedonali posti davanti alle scuole, agli Uffici Giudiziari, alle palestre e alle discoteche. I turni, invece,  dovranno essere stabiliti in base alle ore assegnate dal Giudice sulla base del programma di trattamento stilato dall’UIEPE di Torino.

 

Alle persone selezionate per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità, AFVS fornirà gli elementi di riconoscibilità (abbigliamento catarifrangente riportante la dicitura “assistente pedonale” composto da pettorina e cappellino) e l’attrezzatura prevista (paletta con led luminoso) che garantirà la visibilità e la sicurezza degli addetti.

 

 

L’ Associazione Familiari e Vittime della Strada  provvederà anche all’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, che sarà garantita tramite e con il sostegno dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro).

 

 

Le città – ricorda la Sindaca Chiara Appendinosono oggi il luogo dove è più alta la probabilità del verificarsi di incidenti e a farne le spese, spesso, sono i pedoni. Per evitare che ciò accada è necessario agire su più fronti: occorre sicuramente proseguire con la realizzazione di interventi sulle infrastrutture, ma serve anche continuare a spingere sull’educazione civica, sul rispetto delle regole e su una vera e propria diffusione più ampia possibile della cultura della sicurezza.

Da questo punto di vista il lavoro da fare è ancora molto – sottolinea la prima cittadina – e iniziative come  “Ruote ferme, pedoni salvi” rappresentano certo un contributo importante e concreto per cogliere l’obiettivo di rendere le nostre strade sempre più sicure per tutti”.

 

 

Il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, ha accolto con entusiasmo il progetto promosso da AFVS, ritenendolo unico nel suo genere e in grado di consentire alla gente di capire il senso profondo della sicurezza stradale attraverso azioni visibili e tangibili: “Questo progetto ha una duplice valenza sociale: da un lato, consente a chi ha sbagliato di rendersi parte attiva per gli altri e, dall’altro, permette ad ogni cittadino di cogliere un importante valore di testimonianza oltre che di pubblica utilità. Alimentare il senso di responsabilità per creare una cultura del bene pubblico, del rispetto della legalità e del senso civico attraverso azioni di pubblica utilità che hanno come obiettivo il miglioramento della sicurezza stradale ”.

 

 

Il Presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada, Giacinto Picozza: “Il Progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, elaborato dall’AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada ONLUS, nasce con l’intento di salvaguardare gli utenti più deboli della strada, ossia i pedoni. Figura centrale del progetto è l’Assistente pedonale, ovvero colui che presidierà gli attraversamenti pedonali, agevolando il transito dei pedoni. L’Associazione, in collaborazione con il Corpo di Polizia Municipale di Torino, metterà a disposizione della città, già nel mese corrente, 10 utenti che dovranno svolgere lavori di pubblica utilità ai fini della messa alla prova e/o condannati ai lavori di pubblica utilità quale pena sostitutiva in carico all’UIEPE di Torino, alla luce della Convenzione con il Ministero della Giustizia sottoscritta nel novembre 2018. L’intento del progetto è quello, da un lato di assicurare una maggiore tutela per gli utenti deboli della strada, dall’altro rieducare gli utenti in messa alla prova che hanno commesso un reato in violazione al Codice della Strada. Tale attività consentirà loro di interiorizzare la gravità del reato commesso e rafforzare sentimenti di legalità, affermando la cultura del bene pubblico. Il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi” è finanziato dal Fondo Vittime della Strada, istituito dall’Associazione, nel quale convergono le donazioni/versamenti nell’ambito della messa alla prova e giustizia riparativa”.

 

Evaso due volte in 7 giorni. Era sottoposto agli arresti domiciliari

Arrestato dalla Polizia di Stato 19enne tunisino pluripregiudicato

In 7 giorni ha infranto l’obbligo della misura degli arresti domiciliari per ben due  volte. La prima volta era stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, questa volta è finito in manette. Con precedenti per furto e rapina, anche aggravata, era stato posto agli arresti domiciliari a seguito dell’aggravamento dell’obbligo di dimora con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle ore 21 alle 6. Il ragazzo doveva trovarsi a Cuneo, dove era appunto sottoposto alla misura cautelare, ed invece è stato intercettato dalla Polizia a Torino.

Mercoledì pomeriggio si trovava in compagnia di un altro uomo quando, nei pressi dell’uscita del parco Sempione, è stato notato dagli agenti della Squadra Volante. Con indifferenza si è fermato abere ad una fontanella nella speranza di eludere il controllo, ma, quando ha notato il sopraggiungere dell’auto della Polizia, si è dato alla fuga all’interno del parco. Inizialmente ha provato a fuggire dentro il cantiere della ferrovia ma vistasi la strada sbarrata dalla volante si è diretto su via Cigna. Ne è nato un lungo inseguimento a piedi, durante il quale, incurante del pericolo, ha corso tra le auto in movimento e ha scavalcato la recinzione di un complesso di case popolari dove poi è stato fermato.

Sanità: gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione

Operazione “Molosso”all’interno delle ASL piemontesi.

La Guardia di Finanza di Torino ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria in relazione a fatti di corruzione e di frode nelle forniture pubbliche accertati nell’ambito dell’Operazione Molosso.

Il provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Torino, scaturisce dalle ulteriori risultanze emerse all’esito delle investigazioni svolte dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano che avevano portato, lo scorso mese di novembre, ad eseguire quindici ordinanze di misura cautelare nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.

In particolare, le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto, Enrica Gabetta, e dirette dal Pubblico Ministero Giovanni Caspani della locale Procura della Repubblica, durate quasi un anno, hanno preso il via dall’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino”, per un valore di circa trecento mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico, denominato “Bon Alive” (sostituto osseo) causato dalla condotta truffaldina di un’incaricata di un’impresa torinese che si avvaleva della “collaborazione” di un pubblico dipendente infedele il quale falsificava documentazione amministrativa in cambio di generose tangenti. In particolare, il collaboratore amministrativo modificava le “richieste d’ordine” al Provveditorato/Economato del Centro Traumatologico Ortopedico (Articolazione deputata ai pagamenti), apponendo firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze del prodotto medicale che, pur risultando essere stato pagato dal C.T.O., non veniva utilizzato nelle sale operatorie né, tantomeno, risultava stoccato nel relativo magazzino. L’analisi dei documenti acquisiti e le evidenze emerse a seguito di indagini tecniche hanno consentito di acclarare che il pubblico dipendente, dopo aver ricevuto il prodotto ordinato, successivamente provvedeva a riconsegnarlo alla rappresentante dell’azienda che lo aveva fornito.

A seguito degli interrogatori di due indagati, che hanno ammesso le loro responsabilità, sono emersi ulteriori gravi indizi di colpevolezza nei confronti del rappresentante legale della società torinese aggiudicatrice della fornitura del citato prodotto (già indagato nell’ambito dell’inchiesta per i reati di corruzione e frode nell’esecuzione dei contratti di pubbliche forniture).

Lo stesso, in particolare, avrebbe assunto l’iniziativa di corrompere il pubblico dipendente attraverso la consegna, in varie occasioni, di somme di denaro, ricoprendo così un ruolo centrale e di primo piano nella commissione dei reati contestati.

Le Fiamme Gialle del capoluogo piemontese hanno, pertanto, notificato all’indagato l’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria emessa dal Giudice per le indagini preliminari, il quale ha ritenuto fondato il pericolo di recidiva delle condotte illecite evidenziato dal pubblico ministero a carico dell’indagato.

 

Trattori a Carmagnola contro il deposito nucleare

Benedizione dei campi e marcia di oltre 150 trattori a Carmagnola per il “NO AL DEPOSITO DI RIFIUTI RADIOATTIVI A CARMAGNOLA”

Petizione in https://www.change.org/noscoriecarmagnola

 

Domenica 17 gennaio 2021 – ore 11 > 12:30

Abbazia di Casanova, piazza Antica Abbazia 3 a Carmagnola (TO)

 

Si è svolta la messa per celebrare Sant’Antonio abate, patrono dei contadini, con la tradizionale benedizione dei campi, degli animali e dei mezzi agricoli alla quale si è aggiunta una marcia di oltre 150 trattori nei limitrofi terreni individuati tra i papabili per il deposito di scorie radioattive

 

 

La celebrazione di Sant’Antonio abate a Carmagnola quest’anno ha assunto un significato particolare, dato il recente inserimento dei terreni agricoli circostanti tra aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale di smaltimento dei rifiuti radioattivi.

 

La frazione di Casanova vanta una storia unica, con la sua maestosa Abbazia cistercense del XII sec. con chiesa, monastero e cripta, vive di agricoltura ed è un luogo dove si coltiva da secoli la terra che offre prodotti di grande qualità come il peperone e il porro lungo dolce.

 

Domenica 17 gennaio in occasione delle celebrazioni di Sant’Antonio Abate – patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori – durante la Messa iniziata alle ore 11 nell’Abbazia di Casanova si è pregato per la tutela e la protezione della terra e del mondo agricolo e contadino.

Il parroco don Iosif Patrascan ha letto anche una lettera inviata dall’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia ai fedeli di Casanova e di Carmagnola per manifestare la sua sentita vicinanza.

In conclusione della celebrazione sul grande piazzale antistante l’Abbazia sono stati benedetti gli animali, i campi e la natura, i mezzi agricoli e tutti gli uomini e le donne che lavorano in ambito agricolo e naturalistico.

Infine, oltre 150 trattori hanno creato una suggestiva e rumorosa marcia nei limitrofi terreni individuati tra i papabili per il deposito nazionale di scorie radioattive.

 

Il tutto si è svolto con il dovuto distanziamento fisico nell’osservanza delle precauzioni relative al contenimento della pandemia da Covid-19.

 

Nei giorni scorsi a Carmagnola si è creato il Comitato Civico “NO AL DEPOSITO DI RIFIUTI RADIOATTIVI A CARMAGNOLA”, con portavoce il Sindaco Ivana Gaveglio, che ha lanciato una petizione online sulla piattaforma Change.org a questo indirizzo: https://www.change.org/noscoriecarmagnola

 

Raggiungendo un elevato numero di firme, la petizione verrà inviata alla Società SO.G.I.N. S.p.A., al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente con la richiesta di eliminare il sito di Carmagnola dal documento di proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il deposito.

 

Tutte le motivazioni del comitato si possono leggere nella pagina della petizione in change.org

Al Koelliker concluso il primo ciclo di vaccinazioni contro il Covid

È terminato sabato scorso il primo ciclo della campagna vaccinale contro il coronavirus, per gli operatori dell’Ospedale Koelliker di Torino. Alte le adesioni che hanno superato l’75%.

Tre giorni di attività a pieno ritmo hanno permesso di concludere la prima fase della somministrazione del vaccino contro il COVID-19, mRNA BNT162b2 (Comirnaty), prodotto da Pfizer e BioNTech.

La campagna vaccinale è stata promossa all’interno della Struttura tra il corpo medico, il personale infermieristico e OSS e tutti i collaboratori a diverso titolo.

La somministrazione della seconda dose, a distanza di 21 giorni, avverrà nelle giornate del 4, 5 e 6 febbraio e di conseguenza, entro la metà del mese prossimo, gli operatori Koelliker saranno completamente vaccinati e la Struttura avrà un ulteriore elemento di barriera alla diffusione del virus.

Grazie alla stretta collaborazione con la ASL di Torino e alla puntuale organizzazione della nostra Struttura – spiega la Dottoressa Paola Malvasio, direttrice sanitaria Koelliker – anche nel nostro ospedale si è avviata un’importante operazione di prevenzione e di sicurezza sanitaria. Siamo convinti dell’importanza del contributo di ognuno di noi alla complessa lotta alla pandemia. L’alta adesione del nostro personale alla campagna vaccinale è un’importante dimostrazione di consapevolezza e senso di responsabilità. Questo ulteriore traguardo si aggiunge alle numerose misure adottate presso la nostra Struttura per fronteggiare l’emergenza sanitaria, al fine di garantire ai nostri operatori e ai nostri pazienti standard di sicurezza sempre più elevati”.

Pusher arrestato e denunciato un minore

Torino. Vandalismo e spaccio di droga a minorenni. Intensificati i servizi di controllo del territorio nel comune di Villar Perosa. Carabinieri arrestano un pusher e denunciano un minore

Intensificati i servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale nel comune di Villar Perosa, nell’hinterland torinese, dopo che da inizio anno sono stati segnalati vari episodi di vandalismo in danno di edifici pubblici. Un pusher arrestato e uno denunciato in stato di libertà.
In particolare i militari della Compagnia di Pinerolo, coadiuvati da una Squadra di Intervento Operativo del 1° Reggimento CC “Piemonte” che sarà impegnata sul territorio anche nei prossimi giorni, hanno controllato due giovani, un 20enne e un minorenne, presso il Parco della Società Operaia di Villar Perosa. I ragazzi sono stati trovati in possesso di 11 grammi di marijuana. Una successiva perquisizioni nell’abitazione del maggiore permetteva di rinvenire ulteriori 75 grammi della stessa sostanza stupefacente, un bilancino di precisione, due grinder e circa 500 euro in contanti, verosimilmente provento dello spaccio.

Riempie il carrello della spesa con profumi, cibo e detergenti ma non paga

Controlli dei Carabinieri per contrastare i reati contro il patrimonio e lo spaccio di stupefacenti. Due arresti e tre denunce.

Torino, 15 gennaio. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto dei reati predatori e dello spaccio di stupefacenti disposti dal comando provinciale, i carabinieri hanno arrestato un pusher e un ladro e ne hanno denunciati altri tre in stato di libertà.
In particolare a Torino, i Carabinieri della Compagnia San Carlo, con l’ausilio di un’unità cinofila, hanno effettuato un servizio preventivo nel quartiere San Salvario, presso il Parco del Valentino, i Giardini Parri e la Stazione ferroviaria di Porta Nuova. Nell’occasione hanno arrestato per detenzione di droga un cittadino del Mali che alla vista dei militari ha deglutito alcune dosi di stupefacente che nascondeva in bocca. In tasca gli è stata trovata la somma di 610 euro, frutto dell’attività di spaccio. Sono stati inoltre denunciati un egiziano e due marocchini per furto. Hanno rispettivamente rubato prodotti da dei distributori automatici di via Galliani e da due negozi di abbigliamento.
A Caselle Torinese, nell’hinterland torinese, è stato arrestato un 21 enne del luogo per aver rubato articoli per un valore di oltre 500 euro all’interno di un supermercato. L’uomo è stato bloccato dal pronto intervento di una pattuglia dell’Arma dopo che aveva superato le casse self service pagando soltanto una bottiglia d’acqua e nascondendo il resto della merce sotto la giacca.

Il bollettino Covid di domenica 17 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 495 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 46 dopo test antigenico), pari al 5,7 % degli 8.643 tamponi eseguiti, di cui 3.771 antigenici. Dei 495 nuovi casi gli asintomatici sono 201 (40,6%).

I casi sono così ripartiti:94 screening, 281 contatti di caso, 120 con indagine in corso; per ambito: 15 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 46 scolastico, 434 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 216.788, così suddivisi su base provinciale: 19.311 Alessandria, 11.236 Asti, 7520 Biella, 30.050 Cuneo, 16.941 Novara, 112.961 Torino, 8206 Vercelli, 7676 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1114 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1773 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 164 (+ 2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2460 (4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.359

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.244153 (+ 8643 rispetto a ieri), di cui 976.308 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8400

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8400 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1275 Alessandria, 542 Asti, 349 Biella, 958 Cuneo, 698 Novara, 3843 Torino, 390 Vercelli, 266 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 79 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

193.405 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 193.405 (+ 590 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.761 Alessandria, 9708 Asti,6668 Biella, 26.882 Cuneo, 15.078 Novara, 101.788 Torino, 7263 Vercelli, 6672 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1007 extraregione e 1578 in fase di definizione