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Tim Roth al Museo nazionale del Cinema

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Il candidato all’Oscar per ‘Rob Roy’ visiterà la Mole Antonelliana e sarà protagonista di una masterclass

Lunedì 30 agosto 

Già protagonista al Festival di Cannes – che lo ha visto al fianco di Vicky Krieps in Bergman Island di Mia Hansen-Løve – e in concorso alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con Sundown di Michel Franco, il candidato all’Oscar Tim Roth sarà ospite del Museo Nazionale del Cinema di Torino, dove il 30 agosto alle ore 18:30 incontrerà il pubblico in occasione di una Masterclass nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana.

Nato a Londra nel 1961, Tim Roth nella sua carriera si è diviso tra cinema e serie tv, interpretando personaggi molto diversi tra loro, fortemente caratterizzati. Attore feticcio di Quentin Tarantino – magistrali le sue interpretazioni in Le iene e Pulp Fiction -, Roth nel corso della sua carriera ha lavorato con registi di fama mondiale quali Francis Ford Coppola, Michael Leigh, Tim Burton, Giuseppe Tornatore, Peter Greenaway, Woody Allen, Stephen Frears, e Robert Altman, giusto per citarne alcuni.

La consacrazione con il grande pubblico televisivo arriva nel 2009 con la serie tv Lie to me, dove interpreta uno non convenzionale psicologo di comunicazione non verbale, esperto in microespressioni, prossemica, linguaggio del corpo, mimica facciale e reazioni involontarie.

Debutta alla regia – alla quale, per sua stessa ammissione, vorrebbe dedicare più tempo – nel 1999 con il super acclamato The War Zone, presentato con grande successo di critica al Sundance Film Festival.

Nel corso della masterclass Tim Roth sarà accompagnato da Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, e da Grazia Paganelli.

Durante il suo soggiorno torinese, Tim Roth visiterà il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e Photocall. Attrici e attori del cinema italiano, la mostra fotografica a cura di Domenico De Gaetano e Giulia Carluccio, che ripercorre oltre un secolo di cinema italiano attraverso i corpi e i volti delle attrici e degli attori che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.

 

Tariffa unica solo museo € 11,00 + diritti di prevendita

Posti disponibili limitati, acquistabili online su www.museocinema.it da giovedì 26 agosto

Arrestato per violenze alla ex

Torino. Controlli dei carabinieri, arrestate tre persone

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare i reati contro il patrimonio e le violenze di genere, i carabinieri hanno arrestato tre persone.
A Torino, nel quartiere Pozzo Strada, è finito in manette un cittadino rumeno di 49 anni bloccato dai militari del Nucleo Radiomobile mentre rovistava all’interno di una autovettura parcheggiata in strada. L’uomo era riuscito ad introdursi nel mezzo manomettendo la serratura della portiera.
Sempre nel quartiere Pozzo Strada i carabinieri hanno arrestato un altro cittadino rumeno per atti persecutori. L’uomo, che già in passato si è reso responsabile di reiterate violenze nei confronti della ex fidanzata, è stato bloccato dopo aver per l’ennesima volta pedinato e molestato la donna.
Infine a Piscina (TO), i militari della Stazione di Cumiana hanno fermato un 19enne che si è reso responsabile di tentata truffa in danno di un 78enne. Il giovane a bordo di una autovettura ha simulato di aver subito il danneggiamento dello specchietto retrovisore laterale a causa di una manovra dell’anziano che era alla guida del proprio veicolo, chiedendogli i danni. Il pensionato, accortosi della tentata truffa ai suoi danni, ha attirato l’attenzione di una pattuglia dell’Arma in transito che in breve ha compreso la dinamica dei fatti e ha bloccato il truffatore.

Covid-19, gli aiuti del Piemonte volano a Cuba

E’ terminato dall’aeroporto di Malpensa l’invio degli aiuti del Piemonte a Cuba, per affrontare l’emergenza Covid-19.

Un sostegno concreto al Paese caraibico: in tutto 8 bancali di test antigenici e 4 bancali di farmaci, con spedizioni partite già a inizio settimana. La decisione era stata presa all’unanimità dal Comitato di Solidarietà il 3 di questo mese e ratificata sempre con voto unanime dall’Aula, in una riunione coordinata dal presidente del Consiglio regionale del Piemonte, che oggi sottolinea l’importanza pure simbolica di questo gesto, che però è soprattutto pratico e tangibile, nei confronti di un Paese che ha dimostrato la sua solidarietà quando abbiamo vissuto l’emergenza più acuta in Piemonte.

La Giunta ha quindi provveduto a inviare gli aiuti, con l’interessamento soprattutto dell’assessore alla Cooperazione internazionale e dell’assessore alla Sanità. L’assessore alla Cooperazione spiega che il nostro intervento è quasi doveroso anche alla luce dell’aiuto che il Piemonte ha ricevuto nell’aprile 2020 dalla Brigata sanitaria “Henry Reeve” inviata dal Ministero cubano della Salute pubblica proprio a Torino.

Il Comitato Solidarietà aveva impegnato la Giunta regionale per “interventi di soccorso a favore della popolazione di Cuba mediante l’invio al servizio sanitario di dispositivi di protezione individuale per il Covid-19 e, verificata la disponibilità con le Aziende sanitarie locali regionali, di medicinali, farmaci e attrezzature sanitarie” attraverso un lavoro di coordinamento attuato dal Dirmei-Asl Città di Torino.

Ferisce con un coccio di bottiglia cliente del ristorante

Un aggredisce con un coccio di bottiglia cliente di un ristorante

E’ successo qualche sera fa nella centrale piazza Emanuele Filiberto. Un cittadino nigeriano già noto alle forze dell’ordine per reati di rapina, lesioni e resistenza a P.U., ha infastidito alcuni clienti seduti a cena all’esterno di un ristorante della piazza. Il soggetto chiedeva del denaro con molta insistenza e  urtava le persone sedute ai tavoli. Pertanto, un avventore, nonché amico del gestore dell’attività, che aveva assistito al suo comportamento, è intervenuto in modo deciso facendogli attraversare la strada e dicendogli di non continuare a molestare le persone. Il cittadino nigeriano, apparentemente, seguiva le indicazioni ma ben presto ritornava davanti al ristorante e passando innanzi al cliente che lo aveva allontanato, con fare minaccioso gli diceva che l’indomani sarebbe tornato. Allontanato nuovamente dallo stesso avventore di prima e da un dipendente del locale, all’altezza di via Sant’Agostino il cittadino nigeriano  afferrava da un tavolino una bottiglia di vetro, infrangendola, e si scagliava contro l’uomo. Riusciva a ferirlo procurandogli un vistoso taglio al polso destro, che ha necessitato di 7 punti di sutura. Personale del Commissariato Centro ha rintracciato l’autore del fatto nella vicinissima via Milano mentre cercava di dileguarsi: il giovane, all’apparire dei poliziotti, rifiutava di fornire un documento di identità o di declinare le proprie generalità. Intuito che sarebbe stato portato in Questura ha allora opposto anche una forte resistenza agli agenti ed ha colpito con un calcio la Volante di Polizia, danneggiandola. Nella concitazione, il cittadino nigeriano ha causato delle escoriazioni alle braccia  ai poliziotti, che riuscivano a fermarlo definitivamente e lo traevano in arresto per resistenza a P.U., lesioni aggravate e danneggiamento aggravato.

Vaccini, in una settimana negli hub trentamila accessi diretti in Piemonte

Dal 18 agosto il Piemonte ha lanciato l’accesso diretto negli hub del territorio per tutte le fasce d’età. È possibile quindi presentarsi anche senza prenotazione in uno dei centri vaccinali (l’elenco si trova sul sito della Regione) e chiedere di essere vaccinati.

In una settimana sono stati già registrati 30 mila accessi diretti, in particolare più di 1/3 da parte di giovanissimi tra i 12 e i 19 anni.

Per accelerare le vaccinazioni di questa specifica fascia d’età il Piemonte aveva già previsto dal 26 luglio la possibilità per loro di vaccinarsi senza prenotazione, tre settimane prima dell’avvio dell’iniziativa a livello nazionale (previsto dal generale Figliuolo dal 16 agosto).

A un mese dalla partenza, finora in Piemonte gli accessi diretti dei 12-19enni sono stati quasi 50 mila. L’obiettivo è vaccinare tutti (studenti e personale) entro il 15 settembre, prima che inizi l’anno scolastico.

NB. Gli accessi diretti saranno possibili al momento fino al 15 settembre. È sempre possibile anche preaderire sulla piattaforma www.IlPiemontetivaccina.it per ricevere invece un appuntamento con data e ora.

Gino Strada: un gigante di coraggio e umanità

Il 13 agosto, all’età di 73 anni, è morto a Rouen in Francia Gino Strada, medico chirurgo fondatore e principale promotore della Ong “Emergency”. Gino Strada è stato un gigante di coraggio e umanità.

Era il 15 maggio del 1994 quando il dott. Strada, insieme alla moglie Teresa Sarti e agli amici Carlo Garbagnati e Giulio Cristoffanini, diede vita ad “Emergency”, avente la finalità di «garantire cure di qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà» e di promuovere «pace, solidarietà, sviluppo e rispetto dei diritti umani». Nel corso di 27 anni Emergency ha curato 11 milioni di persone in 19 Paesi e ha costruito 18 ospedali e centri medici in Sudan, Afghanistan, Iraq, Repubblica centroafricana, Sierra Leone, Uganda e Yemen. Sono migliaia i volontari, medici, infermieri, operatori socio-sanitari che lavorano con Emergency. In Italia Emergency ha aperto 13 ambulatori per curare i migranti e i clandestini e gli italiani in difficoltà. Ha scritto in prima pagina Massimo Giannini, direttore de “La Stampa”, che Gino Strada è stato «Il gigante buono che metteva paura facendo del bene». Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato: «Ha operato con professionalità, coraggio e umanità. L’associazione Emergency è il suo lascito morale». E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato: «Gino Strada ha invocato le ragioni dell’umanità dove lo scontro cancellava ogni rispetto per le persone». Carlo Petrini, fondatore e presidente di “Slow Food”, ha scritto: «Era un amico fraterno. Il Paese perde un personaggio che era l’incarnazione dell’altruismo». Lo scrittore, cantante e musicista Moni Ovadia ha detto queste toccanti parole: «Gino Strada mi ricorda i principi fondamentali dell’antropologia ebraica: noi tutti discendiamo da un solo uomo perché nessuno possa dire che il mio progenitore è meglio del tuo. Dunque chi salva una vita salva l’intero universo, e così progetta la salvezza di noi tutti». «Gino Strada – ha affermato il filosofo Massimo Cacciari – è stato un pezzo della nostra civiltà migliore. La sua è stata una missione universale, non predicava il bene ma lo faceva». L’architetto di fama mondiale Renzo Piano era amico di Gino e stava progettando un ospedale da costruire in Africa per Emergency, quando è arrivata la tragica notizia. In un’intervista pubblicata sul quotidiano “La Stampa” ha raccontato: «Gino era un poeta e un utopista. Le difficoltà lo rendevano ancora più forte. Mi ha chiesto: “Facciamo insieme un ospedale in Africa. Lo voglio scandalosamente bello”…». Quando si incontravano, Gino gli diceva: «Non la vedi la sofferenza del mondo? Non lo capisci che ti riguarda?». «Stare a fianco a Gino – ha confessato l’architetto Piano – mi ha aiutato a crescere e a diventare migliore». Ed ha aggiunto: «Gino Strada era un medico chirurgo. Un medico perché sapeva vedere l’altro. Conosceva la sofferenza. L’affrontava». Come chirurgo «era meticoloso, competente, preciso, sicuro, un uomo di scienza nel senso pieno del termine. Aveva sentimenti chiari e limpidi». In merito alle polemiche che sono state sollevate per il fatto che Gino Strada aveva curato anche i Talebani, Renzo Piano ha dichiarato: «Un medico non chiede soldi, provenienza, fede politica o religiosa. Un medico salva, un medico non lascia affogare le persone, un medico aiuta». «Penso alla sua visione», ha sottolineato Renzo Piano. «Quella sì che era politica. Insieme alla parola bellezza può trasformare tutto. Era un poeta e un utopista. Ma lui le utopie le realizzava e rendeva possibile l’impossibile». Nonostante i molti riconoscimenti internazionali per le sue opere umanitarie, Gino Strada è stato spesso criticato perché non aveva peli sulla lingua ed ha più volte denunciato l’industria delle armi ed i sostenitori della guerra. In diverse dichiarazioni pubbliche ha detto: «Non vi fate fregare, non esiste guerra giusta. Io non sono un pacifista, io sono contro la guerra». E a questo proposito, aveva chiesto di introdurre “l’abolizione della guerra” nella Costituzione italiana. Gino Strada è stato accusato di essere troppo duro, di essere troppo radicale, di non saper usare un linguaggio diplomatico, ma chi conosce i medici chirurghi, sa che non amano discutere, perché devono agire per salvare vite umane. Strada non era un personaggio da salotto, conosceva bene la sofferenza e le vittime dei conflitti armati, e non si faceva nessuno scrupolo a denunciare chi provoca le guerre. Nel suo ultimo articolo pubblicato da “La Stampa” circa la situazione in Afghanistan, dove è ancora operativo l’ospedale di Emergency e dove lui stesso è stato per sette anni, Gino Strada ha scritto parole di fuoco. Ha denunciato la follia della guerra di occupazione dell’Afghanistan, che è costata 241mila vittime civili e quasi 29mila bambini morti o feriti. Per finanziare quella guerra gli Stati Uniti hanno speso complessivamente 2mila miliardi di dollari e l’Italia 8,5 miliardi di euro. Denaro che è servito solo ad ingrassare l’industria delle armi. Se fosse stato utilizzato per la pace e lo sviluppo, oggi l’Afghanistan sarebbe una grande Svizzera. Negli anni dell’occupazione dell’Afghanistan Gino Strada ha scritto: «Credo che a nessun Paese, a nessun popolo piaccia essere occupato militarmente. Se domani mattina ci svegliassimo con mille militari, qui nel centro di Milano, che arrestano, bombardano, sparano, torturano, deportano, uccidono chi vogliono, penso che non saremmo felici. E trovo strano, invece, che quando siamo noi ad occupare altri Paesi, crediamo che quei popoli debbano accettarlo, anzi devono persino dirci “grazie!”. È questa una logica profondamente colonialista…». Considerando che l’asteroide 248908 è stato intitolato a Gino Strada, esprimiamo l’augurio che il suo coraggio e la sua umanità continuino ad essere un esempio che ci illumina dal cielo.

Antonio Gaspari, direttore www.orbisphera.org

Furto con scasso nella sede di Sicurezza e Lavoro. Attivata una raccolta fondi

Nella notte tra il 23 e il 24 agosto, probabilmente verso le 5 del mattino, una o più persone si sono introdotte nel Centro San Liborio – FabLab Pavone Torino gestito da Sicurezza e Lavoro in via Bellezia 19 a Torino in locali della Circoscrizione 1 della Città di Torino, sfondando una finestra e danneggiando un altro infisso.

 

 

Ingenti i danni. Oltre a serramenti, armadi e arredi danneggiati, sono stati rubati una decina di notebook di Sicurezza e Lavoro, compresi quelli ricevuti in donazione dalla Circoscrizione 1, utilizzati in particolare per le attività di coding con bambine e bambini promosse dal FabLab di Sicurezza e Lavoro, attrezzature elettroniche (Arduino, Raspberry, ecc) e 4 notebook, una bici e altri beni dell’associazione Eco dalle Città, che opera presso il centro con importanti progetti di recupero del cibo invenduto nei mercati, con il coinvolgimento di giovani migranti.

Monili in oro nell’imbottitura del casco

I fatti accaduti nei giorni scorsi

Sono passate da poco le 14 quando la pattuglia del commissariato Centro nota un soggetto, cittadino italiano di 19 anni, impennare sul proprio scooter al centro del viale in corso Vigevano. I poliziotti fermano il giovane e lo controllano. Dai primi accertamenti risulta sprovvisto di patente di guida, mai conseguita, e di copertura assicurativa sul veicolo.

Nel corso della perquisizione, gli agenti trovano un sacchettino di plastica, occultato nell’imbottitura del casco, contenente 5 collanine d’oro. Il diciannovenne non è in grado di indicare la provenienza dei monili, verosimilmente provento di furto. Con precedenti di Polizia per furto con destrezza, il reo è stato denunciato per ricettazione. Inoltre, in merito alle violazioni del Codice della Strada, è stato deferito per guida senza patente e sanzionato per la mancata copertura assicurativa.

Il bollettino Covid di giovedì 26 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 305 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 20 dopo test antigenico), pari all’1,9% di 16.192 tamponi eseguiti, di cui 11.093 antigenici. Dei 305 nuovi casi, gli asintomatici sono 100 ( 32,8%).

I casi sono così ripartiti: 30 screening, 182 contatti di caso, 93 con indagine in corso; 2 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali. Casi importati : 6 ( di cui 4 dall’estero)

Il totale dei casi positivi diventa quindi 375.495 così suddivisi su base provinciale: 30.622 Alessandria, 17.739 Asti, 11.815 Biella, 54.066 Cuneo, 29.259 Novara, 200.354 Torino, 14.037 Vercelli, 13.422 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.547 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.634 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 10 (- 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 142 (+ 5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3435.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.328.938(+ 16.192 rispetto a ieri), di cui 1.995.794 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.713

Due decessi di persone positive al test del Covid-19 (nessuno di oggi) sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.713 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.569 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 945 Novara, 5.597 Torino, 528 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

360.195 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 360.195(+ 175 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.734 Alessandria, 16.935 Asti, 11.228 Biella, 52.168 Cuneo, 28.047 Novara, 192.896 Torino, 13.375 Vercelli, 12.913 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.453 extraregione e 2.446 in fase di definizione.

Scherma e fitness, open day a “Villa Glicini”

Sabato 4 e Domenica 5 settembre, open day a “Villa Glicini” a Torino per conoscere e provare la disciplina della scherma e delle attività fitness organizzate.

Sabato 4 e Domenica 5 settembre, doppio appuntamento per lo storico Club Scherma situato all’interno di “Villa Glicini” in Viale Ceppi 5 a Torino ( di fronte all’ex discoteca Cacao). Gratuitamente per due giornate, il club dedicherà dei momenti di conoscenza e di avvicinamento alle attività sportive, rinnovate nell’organizzazione da poco tempo. Il pubblico interessato potrà così conoscere e scoprire la pratica della scherma e gli spazi fitness con i corsi di gruppo organizzati dai trainers della palestra fitness del Club Scherma Torino situata al primo piano del club.
Il progetto dell’ Open Day al club nasce dal desiderio di divulgare fra i bambini ed i ragazzi ( ma non solo, la scherma è una disciplina adatta a qualsiasi età) l’importanza dei benefici dello sport della scherma dove i movimenti veloci ma ampi, concedono all’organismo uno sviluppo muscolare generale e armonico; oltre che generare degli approcci mentali molto importanti non solo nella pratica dello sport in sé e per sé ma anche nello sviluppo delle relazioni personali, ed in ambito cognitivo.

All’interno della storica struttura torinese, famosa in tutta Italia per aver allenato e portato alle olimpiadi importanti schermidori a livello nazionale, e che sorge in un ambiente verde e rilassante, nel pieno del parco del Valentino, sono presenti sia le sale dove vengono praticate le vere e proprie discipline della scherma e sia la classica palestra, utilizzata non solo dagli atleti per i vari allenamenti ma anche da un pubblico esterno che può usufruire anche dei molteplici corsi di gruppo che i trainers professionisti, tutti laureati in scienze motorie, organizzano.
Dalle 10 alle 18 ci si potrà cimentare alla scoperta delle differenze tra fioretto, spada o sciabola, discipline che nelle recenti olimpiadi a Tokio abbiamo conosciuto grazie ai successi degli atleti azzurri. Saranno inoltre presenti gli insegnanti ed i maestri del club, ci si potrà allenare con alcuni campioni che hanno portato in alto il nome del Club Scherma nelle varie competizioni in giro per l’Italia, saranno organizzati dei mini tornei ludici ( assalti e circuiti) e vi saranno dei momenti di dibattito e di confronto coi capitani maschile e femminile della squadra di A1 nazionale.
Nella stessa fascia oraria, si potrà visitare la palestra, la sala attrezzi, la sala funzionale e i vari corsi organizzati e differenziati secondo le tre capacità condizionali fondamentali per raggiungere lo stato di benessere psicofisico ottimale: Forza, Flessibilità e Resistenza.

Modalità di prenotazione e richiesta informazioni
E’ necessario prenotarsi alle varie attività tramite la mail direzione@clubschermatorino.it o telefonando allo 011 6693383. Per ulteriori richieste di informazioni è possibile interagire sulle pagine social facebook e instagram del Club Scherma