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Il congedo di Chiara Appendino: “Lascio una città migliore di quella che ho trovato”

Con un lungo post su Facebook la sindaca uscente di Torino, alla vigilia del ballottaggio che deciderà il suo successore a Palazzo Civico, saluta e ringrazia i torinesi. Ecco il testo integrale pubblicato sulla pagina Fb di Chiara Appendino

Quando ho iniziato questo viaggio ero una delle tante giovani donne che voleva cambiare il mondo e il modo migliore per farlo era partire dalla città che amavo. La mia Città. La mia Torino.

Ricordo gli sguardi preoccupati dei miei genitori, ricordo le rassicurazioni di mio marito. Quelle persone che ero certa mi sarebbero sempre state accanto, anche nei momenti più difficili. E avevo ragione.

Ricordo il pensiero di una bimba, Sara, che sarebbe arrivata, quel turbinio di sensazioni e responsabilità, ma la consapevolezza che l’impegno per la Città sarebbe stato un dono che facevo anche a lei e alla sua generazione.

Ricordo le notti insonni, gli abbracci, le strette di mano, amiche e non. Erano chiare entrambe, il corpo non mente mai.

Eppure, in cuor mio, sapevo che candidarmi era la cosa giusta da fare. Una scelta che rifarei altre mille volte, che mi ha dato tantissimo. E che, va detto, mi ha anche tolto qualcosa. Ma fa parte di questa bellissima missione.

Dal primo giorno del mio mandato ho percorso le strade di Torino in lungo e in largo. Ho abitato ogni parco, ogni mercato, ogni piazza. Ho fatto tutto il possibile per essere accanto ai cittadini, ai loro problemi, alle loro ambizioni, alle loro preoccupazioni, ogni singolo giorno.

Oggi posso dire, con un pizzico di orgoglio, che lascio una Città migliore di quella che ho trovato.
Una Torino che è più simile a quella che immaginavamo: più verde, più accessibile, più sostenibile, più attrattiva, più pronta al futuro.

Certo, ancora molto rimane da fare. 5 anni non sono sufficienti per completare ogni progetto. Tuttavia il percorso è tracciato, la strada è chiara e abbiamo posto dei punti di riferimento dai quali non si tornerà indietro.

Non è stato facile. Porterò con me per sempre ogni momento. Compresi quelli più bui, quelli in cui non ci sembrava possibile rivedere la luce e quelli in cui ho fatto compagnia all’alba.

Momenti come telefonata in cui mi dicevano, a pochissimi giorni dal mio insediamento, che il Salone del Libro sarebbe andato a Milano (e invece lo abbiamo tenuto qui). O la notte passata a battagliare con Tokyo per l’assegnazione delle ATP Finals. La decisione di non mandare in pre-dissesto il Comune a fronte di un bilancio disastroso che, invece, abbiamo scelto di risanare per tutelare scuole, strade, trasporti, verde pubblico.

Ma tutto questo sparisce davanti al resto.

E cos’è il resto?

È un cittadino che ti manda un video delle finestre aperte in estate ora che non ci sono più i roghi tossici del campo di via Germagnano.
È un imprenditore che ti invita a visitare la nuova palestra che ha aperto davanti all’ex-Villaggio Olimpico occupato, che ora è solo più un brutto ricordo.
È una mamma che finalmente ha un’area giochi nuova dove portare la figlia.
È un padre di famiglia in lacrime che grazie alla rete di Torino Solidale può affrontare il dramma della pandemia.
È una famiglia che finalmente viene riconosciuta grazie a una firma che prima non c’era.

Questi, e molti altri, sono i motivi per cui abbiamo lavorato ogni singolo giorno, senza tregua. Fino all’ultimo istante.

Ma per farlo, ovviamente, non sono stata sola. Nulla si fa da soli.

Lasciatemi concludere con dei più che doverosi ringraziamenti.

In questi 5 anni ho conosciuto migliaia di persone. Dai cittadini ai mercati e nelle piazze. In ufficio e ad eventi pubblici. In Italia e all’Estero. Nei Palazzi e nelle strade.

Mentirei se dicessi che mi ricorderò il nome di ognuno di loro ma, sono convinta, chiunque incontriamo nella nostra vita ci lascia qualcosa, un segno che ci portiamo dietro, nel bene o nel male.

Ci sono tuttavia persone a cui voglio dire grazie.

In primis alla mia famiglia. A mio marito, Marco. Non servono tanti giri di parole: senza di lui non so come avrei fatto. Per me è la prova che quando si vuole, insieme, si può affrontare qualsiasi sfida.

Un ringraziamento anche a mia figlia, Sara. Ho cercato di dedicarle tutto il tempo che ho potuto, ma inevitabilmente ha dovuto contendersi la mamma con la Città. Ho però imparato che non c’è fatica che il suo sorriso non potesse alleviare. Quando sarà più grande le racconterò di una bella avventura, anche se molte cose le sa già. Per esempio adora i nuovi autobus gialli e blu che “ha comprato mamma”.

Grazie ai miei genitori, a mia nonna, a mia sorella e a tutti i miei parenti più stretti. Sono certa che, insieme a me, come me, hanno vissuto ogni singolo momento, bello o brutto. Hanno gioito e hanno sofferto, sapendo quello che provavo come può solo chi ti ha visto nascere e crescere. D’ora in poi spero di dare loro qualche pensiero in meno.

A loro, alla mia famiglia, ora dedicherò tutto il tempo possibile. Con loro voglio recuperare il tempo perduto, voglio ritrovare la sensazione dell’intimità, l’emozione di una risata solo nostra, la spensieratezza di un pranzo o di una cena con il telefono – spento -.

Grazie alla mia Giunta e alla mia Maggioranza. Guardandovi indietro, siate orgogliosi di ciò che abbiamo fatto.
Con alcuni, in questi anni, si è creato un legame che va oltre la politica e che sono certa non perderemo.

Voglio poi ringraziare i dipendenti del Comune e della Città Metropolitana e coloro che più mi sono stati vicini.
In pochi sanno quanto è difficile far funzionare una macchina burocratica così complessa. E se ciò è vero per le funzioni ordinarie, pensate a quanto lo è quando – come abbiamo fatto – si affrontano azioni e sforzi straordinari.
So bene quale professionalità e quale impegno abbiate messo in campo e di questo non posso che esservene riconoscente.

Grazie a chi, in questi anni di mandato, ha rappresentato le Istituzioni poiché ho trovato persone con cui abbiamo condiviso la stringente necessità di collaborazione e di lavoro di squadra. Solo in questo modo abbiamo potuto raggiungere grandi risultati.

Grazie al mio fantastico staff, instancabile, che mi è sempre stato al fianco a ogni ora della notte e del giorno seguendo i miei ritmi e standomi vicino, soprattutto nei momenti più duri del mandato.

Grazie al MoVimento 5 Stelle, alla forza politica con cui mi sono candidata e che sento ancora come la mia forza politica di appartenenza, con cui condivido valori e obiettivi.
Mi sono sempre stati vicini nei fatti, abbiamo vissuto insieme innumerevoli traversie ma ho sempre avuto spalle forti su cui fare affidamento. I nomi sarebbero tanti, ma tra tutti lasciatemi ringraziare in particolare Beppe Grillo, Giuseppe Conte, Vito Crimi, Luigi Di Maio, Laura Castelli. Senza di loro molti obiettivi non sarebbe stato possibile raggiungerli.

Grazie infine a migliaia di torinesi che ci sono sempre stati, che ho sempre trovato, da cui ho sempre avuto modo di imparare, crescere, migliorare.
Grazie a coloro che, con le loro azioni concrete, con i loro gesti, hanno compreso e accompagnato il cambiamento. Scegliere di muoversi in modo sostenibile, fare meglio la differenziata, rispettare le regole per strada: è da qui che parte il cambiamento.

Sicuramente avremmo potuto fare di più ma, vi assicuro, abbiamo fatto tutto il possibile, forse, anche qualcosa in più. Di sicuro ci abbiamo messo cuore, passione e tutto il nostro impegno.

Torino continuerà a brillare se, e solo se, tutti insieme, continueremo ad amarla e a prendercene cura.

Grazie ❤️

Vandalizzata la lapide dedicata a Mario Soldati

Mario Soldati,  scrittore, regista e sceneggiatore torinese si tuffò – giovanissimo – nel Po in piena cent’anni fa, ai Murazzi, per salvare un coetaneo. Gesto che gli valse la medaglia d’argento al valore civile, ricordato da una lapide posta tempo fa dal Centro Pannunzio e dalla Città. Nei giorni scorsi adesivi e scritte murali vergate da chi sicuramente  neppure sa chi fosse Soldati, hanno deturpato la targa marmorea. L’atto vandalico è stato ignorato dalle istituzioni locali. C’è almeno da augurarsi che il Comune intervenga per restituire dignità alla lapide e, con essa, alla memoria di un grande torinese.

Hashish e marijuana, ritiro a domicilio

Arrestato ventiquattrenne italiano dagli agenti delle Pegaso

L’indagine è partita dai riscontri emersi da alcune chat telefoniche: gli indizi raccolti dagli investigatori delle Pegaso dell’UPG hanno condotto ad un appartamento di corso Francia utilizzato da un ventiquattrenne. Il giovane è un soggetto noto nei quartieri San Donato e San Paolo per rifornire di quantitativi rilevanti di cannabinoidi i suoi coetanei; questi ultimi dovevano recarsi sotto casa sua, dopo averlo preliminarmente contattato utilizzando esclusivamente applicazioni di messaggistica istantanea, con cancellazione del testo in un tempo ben determinato. Una volta sotto casa, il pusher verificava visivamente dalla finestra che l’acquirente fosse da solo e soltanto allora apriva il portone dello stabile. Pertanto, anticipando le sue mosse, i poliziotti, lo scorso venerdì sera, hanno fatto ingresso nello stabile individuato, con l’intenzione di attendere l’inquilino sospetto, del quale, però, non era noto l’appartamento occupato. Attorno alle 21.45, un soggetto corrispondente al sospettato faceva ingresso nel palazzo e prendeva l’ascensore, fermandosi ad un piano alto. Qui veniva fermato dai poliziotti  e, nonostante avesse in mano un mazzo di chiavi per aprire la porta dell’alloggio di fronte, negava di abitare in quel palazzo. La perquisizione dell’alloggio portava al rinvenimento di diversi contenitori trasparenti contenenti marijuana ed hashish, complessivamente oltre 100 grammi, oltre a tutto il materiale necessario per il confezionamento delle dosi. I poliziotti appuravano che il giovane aveva a disposizione due smartphone.  Uno di essi veniva utilizzato per fornire connessione all’altro (hot spot) in modo tale da non essere intercettato quando utilizzava la rete internet per comunicare in merito alla compravendita dello stupefacente. Il giovane è stato arrestato per detenzione  ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Giornate Fai d’Autunno, apre anche Palazzo Arsenale

Decima edizione. Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi

sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021

Visite a contributo libero in 600 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 300 città d’Italia. Tra questi, 42 beni delle Forze Armate in occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto

l’edizione 2021 è dedicata ad Angelo Maramai (1961-2021) già direttore generale del fai

IN PIEMONTE

Elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it

I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.

Torna la grande festa delle Giornate FAI, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale. Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro. Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.

Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro. Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in 42 loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati. Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Prenotazione online consigliata (salvo diverse indicazioni segnalate sul sito) su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. N.B. il programma potrebbe subire variazioni. La realizzazione dell’evento nelle singole Regioni dipenderà dal loro colore nella settimana dell’11 ottobre.
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.
Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19. In base alle disposizioni del D.L. 105 23/07/2021, l’accesso sarà possibile solo alle persone in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass). La certificazione verde è richiesta anche per l’ingresso ai luoghi di carattere naturalistico. Per i bambini al di sotto dei 12 anni il Green Pass non è obbligatorio.

 

Le Giornate FAI d’Autunno 2021 sono rese possibili grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate:
FinecoBank, una delle più importanti banche FinTech in Europa e fra le principali Reti di consulenza in Italia, è il prestigioso Main Sponsor dell’evento perché da sempre è impegnata nel valorizzare il patrimonio artistico e culturale del territorio.
Multicedi, impresa della grande distribuzione da sempre attenta ai territori in cui opera, per il primo anno è accanto alla Fondazione in qualità di Sponsor dell’evento.
Grazie inoltre a Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, costituita da Leonardo nel 2018, che nasce per favorire il dialogo con la società civile, promuovere la cultura industriale e d’impresa e valorizzare il proprio patrimonio culturale e museale; a Edison, storica azienda amica del FAI da sempre impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale, turistico e sociale presenti nel nostro Paese e a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che ha donato il suo prodotto per l’iniziativa.

L’evento si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura, di Regione Piemonte, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate che, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, concedono l’apertura, durante le Giornate FAI d’Autunno, di alcuni loro luoghi simbolo.

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana Rai di Sensibilizzazione dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dall’11 al 17 ottobre la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica a sostegno del FAI, per emozionare e coinvolgere sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva.  Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2021 anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.

Grazie di cuore alle 130 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 98 Gruppi FAI Giovani e 9 Gruppi FAI Ponte tra culture, attivi in tutta Italia. Ad affiancare i volontari ci saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti che desiderano attuare con i propri docenti un’esperienza sul campo come percorso formativo per le competenze trasversali e l’orientamento, o che hanno scelto autonomamente di mettersi in gioco in prima persona per raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del proprio territorio.

Un ringraziamento particolare per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione alla Protezione Civile, con la quale quest’anno festeggiamo i 15 anni di stretta collaborazione, all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e alla Croce Rossa Italiana per il prezioso supporto in questo periodo di emergenza sanitaria e per una partnership ormai consolidata negli anni.

Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Elenco completo dei luoghi aperti in PIEMONTE e modalità di partecipazione all’evento su:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=PIEMONTE
IMPORTANTE: Verificare sul sito i luoghi aperti ed eventuali variazioni di programma
in caso di condizioni meteo avverse

FAI Ufficio Comunicazione Stampa e Web – Francesca Decaroli tel. 338.1229565; f.decaroli@fondoambiente.it
FAI Ufficio Comunicazione Tv e Radio – Novella Mirri tel. 334.6516702; n.mirri@fondoambiente.it

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Selezione di itinerari e aperture in Piemonte

TORINO

Scuola di Applicazione
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 17
Durante le Giornate d’Autunno 2021 si potrà visitare eccezionalmente Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, di solito chiuso in quanto luogo militare. Unica testimonianza del complesso del Regio Arsenale, edificato nella prima metà del Settecento su progetto di Filippo Juvarra per ospitare dal 1783 le Regie Scuole di Artiglieria e Fortificazione, il palazzo, tra i più imponenti di Torino, è caratterizzato da forme grandiose e profilo regolare: un fabbricato quadrangolare di tre piani e otto padiglioni che poggia su strutture binate, decorato da finestre rettangolari e quadrate, sollevato dal porticato, ornato da una torre barocca e uno scalone a doppia rampa. L’istituto provvede alla formazione degli ufficiali dell’Esercito e, con circa 1.000 ufficiali frequentatori, circa 100 studenti civili, 118 professori universitari e 30 docenti militari, rappresenta uno dei poli didattici di eccellenza nel panorama italiano e internazionale. La scuola vanta con orgoglio l’eredità dei grandi personaggi che l’hanno frequentata: illustri intellettuali e scienziati, come Lagrange, grandi politici come Cavour e Menabrea e generali che fecero la storia d’Italia, da Lamarmora a Cadorna a Diaz e Badoglio. Tra gli spazi che si potranno scoprire durante la visita ci saranno il salone delle armi, la biblioteca, la cappella e lo splendido cortile d’onore, lungo 66 metri, restaurato e valorizzato nel 2021 grazie al rifacimento della pavimentazione, riproposta in pietra di Luserna, e alla nuova illuminazione a LED delle facciate interne.

Polo teologico – Palazzo del Seminario Metropolitano di Torino
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 17
Aprirà al pubblico il Palazzo del Seminario Metropolitano, oggi sede del Polo Teologico Torinese, fondazione nata nel 2013 dall’unione di tre realtà profondamente collegate: il Ciclo Istituzionale della Sezione parallela di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, università della Chiesa cattolica la cui sede è a Milano; l’Istituto Superiore di Scienze Religiose; la Biblioteca del Seminario Metropolitano. L’edificio è un grande complesso barocco costruito a partire dal 1711 per volere del rettore Pietro Costa e progettato da Pietro Paolo Cerutti, cui si devono il disegno del portale e delle ali di levante e di mezzanotte e da Carlo Ceroni per l’ala meridionale. Il palazzo è quasi sconosciuto al pubblico e l’attività svolta è nota perlopiù a coloro che intendono insegnare religione o assumere responsabilità pastorali specializzate. Durante le visite straordinarie delle Giornate d’Autunno 2021 si potranno scoprire il grandioso chiostro a doppio ordine, l’Aula Magna, dalle preziose sovraporte e la Cappella dell’Immacolata Concezione, completata nel 1774 e ampliata nel 1793, che custodisce numerose opere di autori vissuti tra l’inizio del Seicento e la metà dell’Ottocento e attivi in residenze sabaude e chiese piemontesi: dalle porte della sacrestia dipinte da Vittorio Amedeo Cignaroli, attivo per la corte sabauda alla Venaria, Stupinigi e Moncalieri, considerate suoi capolavori giovanili, alla statua dell’Immacolata Concezione eseguita dallo scultore toscano Giovanni Domenico Olivieri, presente a Torino tra il 1730 e il 1740; dalla volta della cappella affrescata dal modenese Giovanni Battista Alberoni, che tra il 1744 e il 1761 ebbe come committenti i Savoia per lavori nella palazzina di caccia di Stupinigi e nella reggia di Venaria; dai gradini lignei dell’altare maggiore, scolpiti nel 1766 dal piemontese Stefano Maria Clemente fino all’organo del celebre Francesco Concone. Infine, del monaco camaldolese di Orvieto, Gregorio Cartaro, in Piemonte all’inizio del Seicento, è il notevole ritratto del beato Ascanio da Ceva. Il percorso toccherà anche la Biblioteca, la più grande del Piemonte tra quelle ecclesiastiche, da sempre accessibile al pubblico, con la Sala Monumentale di Lettura.

Gran Loggia d’Italia degli Alam Regione Piemonte – Circolo Carignano
Ingresso dedicato agli iscritti FAI
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 17
Solitamente inaccessibile, aprirà in via eccezionale il Circolo Culturale Carignano, tempio massonico del ramo della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, in Piazza Castello, nel piano nobile di un palazzo seicentesco il cui accesso è attiguo allo storico caffè Baratti&Milano. Gli ambienti occupati dalla sede della Gran Loggia d’Italia presentano pregevoli tracce artistiche e architettoniche, dal tardo Seicento ai primi del Novecento come tre soffitti lignei a passasotto con motivi decorativi di gusto rococò, quali nastri, ramages, pelacette, ripresi nella decorazione “in stile” di fine Ottocento di porte e pareti nell’attuale salone delle conferenze. Al primo piano una grande targa accoglierà i visitatori: “Associazione Culturale Carignano. Massoneria Universale di Rito Scozzese Antico Accettato. Comunione italiana. Obbedienza di piazza del Gesù. Sezione piemontese”. Dietro la porta, oltre alle sale pubbliche, ci sono quattro templi segreti, ricchi di simboli esoterici, filosofici e religiosi, figure mitologiche e rappresentazioni astronomiche: dai dodici segni zodiacali al baldacchino dello scranno del Maestro Venerabile, su cui sono inscritte sette lettere – l’acronimo di “A Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo” – separate da tre punti, che rappresentano il triangolo, la sintesi del pensiero pitagorico, fino alle statue di Venere, Minerva e Ercole. Di particolare interesse è un fregio, risalente a fine Seicento, con immagini allegoriche allusive alla fortuna e alla virtù umana.

CHIVASSO (TO)
Regia Mandria
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 17.30
Durante le Giornate d’Autunno si potrà scoprire la storia della Mandria, a circa 30 chilometri da Torino, creata tra il 1760 e il 1770 per volere del re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia: un tenimento dipendente dalla Venaria Reale, dedicato all’allevamento dei cavalli, in particolare di cavalle e puledre destinate alla riproduzione per coprire i fabbisogni della Corte e dell’esercito. A questo scopo furono acquistati 767 ettari di terreno nella zona di Chivasso, Mazzè, Rondissone e Verolengo e fu costruita una nuova fabbrica progettata da Giuseppe Giacinto Bays; i terreni erano attraversati da viali alberati che si intersecavano nella corte d’onore. Le cascine che circondavano il fabbricato centrale vennero raccordate con un’ordinata rete di strade. Gli edifici furono realizzati in mattoni a vista e con coperture lignee “alla piemontese” con manto in coppi. Le scuderie erano collocate sotto ordinate e magnifiche sequenze di archi: quella delle femmine e delle fattrici con puledri era collocata a nord, circondata da pascoli più nutrienti, e quella degli stalloni a sud, in modo da non disturbarsi a vicenda. Il cortile centrale, vera e propria corte d’onore con funzione di rappresentanza, presentava una forma quadrata ed era pavimentato con “sternito di pietra riccia”: al centro fu realizzato, su disegno del regio machinista Mathej, un grande abbeveratoio circolare per i cavalli (del diametro di 17,5 metri circa e altezza di 1,54 metri). Per avere l’acqua, che serviva anche per irrigare i pascoli della tenuta, venne prolungata e allargata la bialera di Caluso, a una decina di chilometri dalla Mandria. Al centro del lato di ponente vi era il cosiddetto “castello”, destinato alla direzione del tenimento – direttore fu Giovanni Brugnone, che nel 1969 fondò la Scuola di Veterinaria di Torino – a cui fa pendant sul lato opposto un analogo edificio per ospitare il personale di servizio. A est, la chiesetta dedicata a Sant’Eligio, patrono dei maniscalchi, ha un delizioso interno ad aula unica, ornato nella volta di elegantissimi vasi e bracieri in stucco di gusto rocaille. Nel dicembre 1919 – dopo aver ospitato un campo destinato ad accogliere i volontari dell’esercito polacco, in via di formazione, arruolati tra i prigionieri dell’esercito austro-ungarico – la Mandria fu lottizzata e venduta a privati; attualmente una porzione di essa appartiene al Comune di Chivasso, mentre un’altra è di proprietà della Regione.

ROBILANTE (CN)
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 14 alle 18
Robilante si trova in una vasta conca pianeggiante circondata da castagneti, sulla sinistra del torrente Vermenagna, a circa 15 chilometri da Cuneo, raggiungibile in 9 minuti di treno attraverso un tratto della “Ferrovia delle Meraviglie”, vincitore dell’edizione 2020 del censimento FAI “I Luoghi del Cuore”. Durante le Giornate d’Autunno sarà proposto un articolato itinerario alla scoperta del territorio. Tra le tappe ci sarà il Museo permanente dedicato alla linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia (ingresso esclusivo per gli iscritti FAI), ospitato nei locali inutilizzati della stazione del paese, curato dall’associazione Ferroclub e inaugurato nel 2017: un museo dinamico in cui c’è spazio non solo per cimeli e fotografie d’epoca, ma anche per un vero passaggio a livello ancora attivo e una sala dedicata agli apparati di manovra e segnalamento ripristinati elettricamente. Aprirà, inoltre, il Museo della Fisarmonica, che racconta la storia di questo strumento in riferimento alla Valle Vermenagna e a Robilante, dove la musica e i balli – detti curenta e balet di ispirazione occitana – rappresentano elementi tradizionali molto sentiti. Sarà visitabile anche il Museo del Suono e della Comunicazione (ingresso esclusivo per gli iscritti FAI), con una collezione privata dal Settecento ai giorni nostri, tra cui fonografi del XVIII secolo, la radio galena con circuito OUDIN nel 1923, con bobina di rame e cuffia per ascoltare, e alcuni esemplari di radio rurale. Il percorso includerà anche una passeggiata alla Cascata delle Balme (dalle ore 10 alle 13, dalle ore 14 alle 17) tra i boschi di castagni che in autunno si vestono con i colori più belli del foliage, toccando una fra le tante cappelle di montagna che punteggiano il territorio, unendo così la natura all’arte popolare.

ALESSANDRIA
Ospedale SS. Antonio e Biagio
Ingresso dedicato agli iscritti FAI
Aperura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 10.30 alle 18
L’ospedale civile di Alessandria, detto ancora oggi dei Santi Antonio e Biagio, nasce dalla fusione, avvenuta per volere di papa Pio V intorno al 1567, di due ospedali preesistenti – l’Ospedale di Sant’Antonio, situato nel quartiere Gamondio, e l’Ospedale di San Biagio, situato nel quartiere Rovereto – e prese il nome di Spedal grande. Nel 1782 iniziò la costruzione della nuova sede dell’ospedale, tuttora in uso, che venne inaugurata nel 1790. Durante le Giornat d’Autunno si potrà ammirare la Quadreria dell’Ospedale SS Antonio e Biagio, costituita da una serie di ritratti dei benefattori dell’ente ospedaliero e da altre raccolte, attualmente collocata presso i locali della Direzione Generale: un interessante spaccato nella storia della moda e del costume piemontese dei secoli passati per l’eterogeneità di estrazione sociale e ruolo professionale dei personaggi raffigurati. Tra le “chicche” del patrimonio artistico dell’azienda ospedaliera: Le nozze di Cana, dipinto di Guglielmo Caccia detto Il Moncalvo (1568-1625) e i seicenteschi vasi di maiolica dell’antica farmacia dell’ospedale.

MIAGLIANO (BI)
Centrale idroelettrica
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 9 alle 18
Durante le Giornate d’Autunno sarà visitabile la Centrale idroelettrica, esempio di archeologia industriale recuperata e funzionante, che adotta una derivazione di acqua effettuata sulla sponda destra del torrente Cervo mediante una traversa fissa in pietrame e calcestruzzo, con longherine in ferro nel greto del torrente e con tavole in legno poste sul ciglio della traversa. L’acqua accede alla vasca di carico della centrale che viene immessa in una condotta in ferro per poi entrare nello stabilimento, scendere con un salto di 21.45m dalla vasca di carico allo scarico e alimentare due turbine tipo Francis ad asse verticale con potenza totale di 700 kW e portata massima totale turbinabile di circa 4 m3/s. Le turbine sono a 21m circa al di sotto dall’asse di carico. La turbina Francis è un particolare tipo di turbina composta da una voluta, da una girante e da un distributore. Nel distributore l’acqua incontra sezioni decrescenti, che servono per trasformare parte dell’energia di pressione in energia cinetica. L’acqua poi viene deviata dalle pale mobili della girante, su cui esercita una certa forza, che genera quindi potenza. Sullo stesso albero della girante della turbina è calettato un trasformatore, che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. Dopo la turbina, l’acqua viene convogliata all’interno del canale inferiore: il canale porta l’acqua a Tollegno alimentando le successive derivazioni della ditta Gima immobiliare s.r.l., dell’Idroelettrica del Cervo, della Filatura di Tollegno e del Lanificio di Tollegno.

ROBELLA (AT)
Castello
Apertura: sabato 16, dalle ore 14.30 alle 17.30; domenica 17, dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
Il Castello dei Conti di Robilant, circondato da un ampio parco con olmi, ippocastani, tigli, aceri, ailanti, alberi di Giuda, ciliegi, cipressi, noci, pini, querce e tassi, sorge sulla sommità del colle dove è insediato l’antico abitato di Robella, da cui si gode un’ampia visuale su tutto il Monferrato. È uno dei castelli della Contea di Cocconato, feudo fin dall’alto Medioevo, dei Conti Radicati: titolarità mantenuta per diversi secoli finché, morto il conte Eustachio Radicati, passò per eredità ai Nicolis di Robilant e agli attuali eredi in linea femminile.
Il primo nucleo duecentesco del castello si presentava in forma di rocca poligonale e corte al centro, mura a scarpa e torre quadrata coronata da merlatura guelfa. Di questo primo edificio sono ancora riconoscibili, nella facciata principale e nelle imponenti cantine, la muratura originale e, in una parete del cortile interno, le aperture ad arco bicromo, mentre la torre fu distrutta tra il Cinquecento e il Seicento. A partire dal XVI secolo la fortezza ha subito ampliamenti e importanti trasformazioni, assumendo sempre più l’aspetto di residenza signorie dalla pianta irregolare. Di questo periodo è la realizzazione della “sala magna” al piano terra, caratterizzata da un imponente soffitto a cassettoni. Nella seconda metà del XVIII secolo con la costruzione del corpo a nord, su progetto dell’architetto Filippo Castelli, l’edificio assume le sue dimensioni attuali. Castelli conferisce al complesso un carattere signorile, sul modello dei palazzi di città; la facciata “a mezzanotte” è caratterizzata da finestre disposte simmetricamente e sormontate da lunette aggettanti, mentre la terrazza nasconde l’accesso carrabile alle cantine. L’apertura nelle Giornate d’Autunno prevede la visita attraverso le sale al piano terreno della dimora privata che comprendono l’ingresso, la biblioteca con l’archivio e alcuni salotti fino alla sala da pranzo, ambienti eccezionali finemente decorati e arricchiti da arredi e ritratti. Gli iscritti FAI avranno l’opportunità di salire sulla terrazza della specola, alta 436 metri, voluta dal conte Eustachio Radicati nei primi decenni del XIX secolo e progettata dall’ingegner Carlo Bernardo Mosca, e potranno godere dell’immenso panorama a 360° sull’arco alpino, dal Monte Rosa al Monviso.

NOVARA
Conservatorio “Guido Cantelli”
Apertura: sabato 16 e domenica 17 ottobre, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 14 alle 17.30
Il Conservatorio “Guido Cantelli”, intitolato al direttore d’orchestra novarese prematuramente scomparso, si trova nella sede che ospitava il Collegio Gallarini, struttura settecentesca che, dopo essere stata un ospedale, legò le sue vicende a quelle della famiglia Gallarini, grazie a Francesco Antonio e a suo padre Antonio Maria, generoso benefattore che rese possibile la nuova destinazione dell’edificio a istituto di istruzione per giovani. Nel 1831 venne presentato un piano di ristrutturazione dell’edificio al consiglio comunale; le opere di rimodernamento, su progetto dell’ingegnere Stefano Ignazio Melchioni, furono molteplici e si conclusero nel 1844. L’edificio è a pianta quadrata con una corte interna suddivisa da una bassa manica longitudinale e da un corpo che si sviluppa verso ovest; la facciata è abbellita da un timpano e da lesene. In altezza si sviluppa su due piani con grandi ambienti coperti da volte in muratura. Durante il rettorato di don Ercole Marietti (dal 1854 al 1905), estroso sacerdote di Galliate che si dilettava di architettura, vennero realizzate le decorazioni in cotto sulle facciate, furono poste le tegole colorate, oltre all’aggiunta di innumerevoli elementi architettonici come le balconate, le edicole con statuette, i pinnacoli a cuspide, gli steli con grifoni, tanto piacevoli quanto fragili e quindi in parte successivamente rimossi. Nel 1880 fu costruito un ampio dormitorio sul lato di ponente, sede dell’attuale auditorium. Nel 1883 si allungò il refettorio e si costruì un locale adiacente all’abitazione del rettore provvisto di finestrelle da cui egli poteva comodamente controllare tutti gli accessi dai cortili interni stando seduto alla scrivania. Dal 1915 al 1920 il collegio fu utilizzato come ospedale militare, mentre nel 1945, su decreto prefettizio, fu requisito e occupato dai partigiani, che ai tempi avevano l’incarico di polizia ausiliaria. Dopo un periodo di decadenza, tra il 1982 e il 1986 fu ristrutturato e oggi all’interno dei suoi locali risuonano le note degli allievi del Conservatorio “Guido Cantelli”. Durante le Giornate d’Autunno si potranno scoprire ambienti solitamente inaccessibili e conoscere le trasformazioni dell’edificio nel corso dei secoli.

Vaccini, mancano all’appello circa 600 mila persone (di cui 150 mila over60)

IN PIEMONTE L’80% DEI PAZIENTI COVID IN TERAPIA INTENSIVA NON È VACCINATO
Dai dati aggiornati ad oggi in Piemonte l’80% dei pazienti Covid che si trovano in questo momento ricoverati in terapia intensiva non è vaccinato. In particolare, dei 20 ricoveri attuali in terapia intensiva 16 riguardano pazienti non vaccinati (8 uomini e 8 donne), altri 4 sono invece pazienti vaccinati ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse (2 uomini e 2 donne). Dei 177 ricoveri in terapia ordinaria i pazienti non vaccinati sono 93.

COPERTURA VACCINALE

In Piemonte l’85% delle persone con più di 12 anni ha aderito alla campagna vaccinale e di questi l’83% ha completato il ciclo con due dosi. Circa 100.000 persone hanno già ricevuto anche la terza dose.
Ad oggi mancano all’appello circa 600 mila persone (di cui 150 mila over60), un dato però in costante miglioramento se consideriamo che a fine settembre erano 100 mila in più e a metà agosto erano 250 mila in più.

DETTAGLIO ETÀ NON ADERENTI

– 300 mila hanno tra i 30 e 60 anni, l’età centrale a livello lavorativo

– a cui si aggiungono circa 65 mila ventenni e 75 mila sessantenni

Fuori dalle età lavorative ci sono anche:

– 70 mila over70

– 90 mila studenti tra i 12 e i 19 anni (sono gli ultimi ad aver iniziato le vaccinazioni, ma con una percentuale di adesione alta di oltre il 70%. Un dato che si riflette sulla buona situazione a scuola rispetto allo scorso anno, grazie anche all’adesione alla vaccinazione del personale scolastico che in Piemonte è del 94%).

INCREMENTO ACCESSI DIRETTI

Negli hub vaccinali del Piemonte si è registrato negli ultimi due giorni un incremento del 45,5% degli accessi diretti rispetto alle stesse giornate della settimana scorsa.

Assembramento irresponsabile e pericoloso in via delle Rosine

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il prof. Quaglieni

Per entrare alla discoteca di via delle Rosine ieri sera alle 22,30 c’era una coda incredibile di gente in attesa di entrare in un locale con una capienza quasi sicuramente molto inferiore. C’è da domandarsi se la Questura di Torino non abbia visto questo colossale, pericolosissimo assembramento. C’erano per strada perfino dei giovani sdraiati per terra con evidenti malesseri, forse dovuti all’alcool ingurgitato per non ipotizzare l’uso di droghe.  Uno spettacolo ripugnante e inquietante che può ricacciare indietro Torino dopo quasi due anni di pandemia. Sono rigorosi sui luoghi della cultura, ma sui luoghi del divertimento fatuo e inutile si consentono trasgressioni incredibili ai piacioni delle notti subalpine.

Occorre severità e decisione senza cedimenti e concessioni. Questi spettacoli offendono il sacrificio di chi è stato in casa per mesi. E‘ un affronto agli anziani rimessi in pericolo da episodi che andavano prevenuti e perseguiti. Non è possibile che in piazza Vittorio mi chiedano giustamente il Green pass per cenare, ma poi, per recuperare l’auto, mi debba immischiare in una situazione di pericolo di questo tipo. Se esiste un giudice a Torino e non solo a Berlino, è indispensabile un intervento durissimo. Per salvare la salute e la vita delle persone. Mi auguro che non si tratti di una festa di chiusura della campagna elettorale perché mi rifiuto di credere a tanta irresponsabilità.

Covid, il bollettino di venerdì 15 ottobre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 203nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 107 dopo test antigenico), pari allo 0,3% di64.502 tamponi eseguiti, di cui 59.390 antigenici. Dei 203 nuovi casi, gli asintomatici sono 120 (59,1 %).

I casi sono così ripartiti: 113 screening, 64 contatti di caso, 26 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 385.499,così suddivisi su base provinciale: 31.710 Alessandria, 18.430 Asti, 12.165 Biella, 55.589 Cuneo, 29.943 Novara, 205.246 Torino, 14.339 Vercelli, 13.739 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.590 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.748 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 20 (invariato rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 177(+2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.067.

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.524.184(+ 64.502 rispetto a ieri), di cui 2.268.582risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.785

Due decessi di persona positiva al test del Covid-19 ( 0 di oggi) sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.785deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.579 Alessandria, 720Asti, 435 Biella, 1.463 Cuneo, 949 Novara,5.630 Torino, 533 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 101 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

370.450 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 370.450 (+185rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.819 Alessandria, 17.530 Asti, 11.669 Biella, 53.583 Cuneo, 28.842 Novara, 197.994 Torino, 13.707 Vercelli, 13.285 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.502 extraregione e 2.519 in fase di definizione.

I bagni del parcheggio sotterraneo: un pessimo biglietto da visita per la città

Un lettore ci segnala il degrado dei bagni del parcheggio sotterraneo dell’ACI, sotto piazza San Carlo, il salotto della città.

Quei servizi igienici rappresentano per molti turisti e visitatori il primo approccio con Torino. Se consideriamo l’elevato numero di persone che posteggia l’auto proprio lì’ sotto, l’immagine che la città ne ricava non è delle migliori. Ci auguriamo che “chi di competenza” intervenga.

Presidio di lavoratori no green pass davanti ad Avio Aero

Sono diverse decine i  lavoratori privi di certificazione, gli esponenti del movimento ‘La Variante Torinese’ e di Si Cobas trovatisi questa mattina all’alba davanti ai cancelli della Avio Aero  a Rivalta, all’entrata del primo turno, per organizzare un presidio contro il green pass in azienda.

Altri presidi si terranno alla Pirelli di Settimo Torinese, all’Iveco di Torino e alla Gallina di La Loggia.

Affissi striscioni con le scritte:  “No al ricatto Green Pass nei luoghi di lavoro”  “Il lavoro è un diritto: tamponi gratis”.

Trasporto pubblico e green pass, le criticità

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LOBBLIGO DI GREEN PASS PER GLI AUTISTI MODIFICA SENSIBILMENTE IL SERVIZIO

La mappatura dei possibili disservizi legati alla mancanza del personale che da venerdì 15 dovrà essere munito di green pass pone criticità a macchia di leopardo in Piemonte

È confermata la possibilità di disagi sui mezzi pubblici legati allobbligo di green pass per gli autisti in vigore dal 15 ottobre, ma sarà circoscritta e definita con maggior precisione solo dopo i primi giorni di servizio. Lo rileva la ricognizione condotta dallAssessorato ai Trasporti della Regione Piemonte sulle aziende che prestano servizio di trasporto pubblico locale nella regione.

Alla richiesta dellAssessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi rispetto alle corse che potrebbero essere soppresse per mancanza di autisti muniti di green pass le aziende hanno infatti risposto segnalando, laddove possibile, quali siano le loro previsioni di disservizio. Ne emerge un quadro a macchia di leopardo, con criticità certamente presenti, ma non diffuse in maniera omogenea sul territorio regionale; si invitano perciò gli utenti a verificare orari e linee con il proprio operatore di servizio tpl prima di raggiungere fermate e stazioni.

Le difficoltà maggiori si riscontrano soprattutto nei grandi operatori, GTT e Trenitalia: in particolare, GTT, che, oltre alla metro gestisce circa 200 linee, con più di1.200 mezzi tra autobus, tram e treni conoltre 1800 conducenti a Torino e area metropolitana, segnala che,dai dati in suo possesso, in questo momento è stimabile una percentuale di assenze complessive tra il 10 e il 15%. Le criticità del servizio saranno gestite dando priorità alle corse più frequentate, a partire da quelle in orario scolastico e di ingresso/uscita dal lavoro. Il servizio verrà riprogrammato con aumenti degli intervalli sullelinee meno utilizzate con lobiettivo di non toglierelinee né saltare corse all’ultimo momento.

Trenitalia conferma che è stato predisposto un piano di intervento da attivare in caso di necessità, ricorrendo,ad esempio, a servizi sostitutivi pronti ad intervenire a supporto del servizio ferroviario; sono 27 in tutto i treniche subiranno una sospensione 

Grandabus, il consorzio con 14 operatori nel Cuneese, può contare su un livello di criticità moderato, dal momento che prevede 15 autisti sprovvisti di green pass in tutto il gruppo: se tale numero venisse confermato dai controlli, il servizio potrebbe non subire cancellazionidi corse, o comunque presentare modifiche molto circoscritte, ma se dovesse essere, al contrario,superiore alle previsioni la totale copertura non potrà essere garantita. Tra le aziende del consorzio, Bus Company rileva 8 autisti senza green pass e la copertura totale del servizio, sempre che i numeri vengano confermati.

Sempre nel Cuneese STP Società Trasporti Pubblici ha individuato 7 corse che potrebbero essere sospese.

Giachino, altro gruppo di rilievo, con base nellAstigiano, segnala un livello di criticità medio: il 15% degli autisti è sprovvisto di certificato verde, a cui si somma l8% di personale di guida attualmente assente per malattia. Le corse che potrebbero essere prioritariamente soppresse nel caso di massicce assenze di personale sono 44, di cui 6 potenziamenti e 15 scolastiche. Sempre nell’Astigiano, Gelosobusipotizza problemi su 17 corse ordinarie e una corsa di rinforzo.ASPgarantisce il servizio extraurbano, mentre per lurbano di Asti potrebbe esserci qualche disagio.

Nel Torinese sembrerebbero invece non aver problemi le linee operate da Chiesa, che prevede un regolaresvolgimento del servizio, mentre Gherri indica possibili criticità sulla linea 208 Bruzolo-San Didero-Bussoleno.

Nel Biellese l‘azienda di trasporto ATAP evidenzia la conoscenza di 25 dichiarazioni di indisponibilitàcorrispondenti al 13% del personale idoneo alla guida e al 15% del personale impiegato sui turni TPL. Se tali dipendenti domani esibiranno il green pass non ci saranno problemi, ma se dovessero esserci difficoltàlegate alla programmazione dei tamponi da parte dei singoli, che potranno comportare assenze comunicate con preavvisi minimi, sarà complessoindividuare a priori i servizi che potrebbero essere a rischio.

Nel Novarese e Verbano-Cusio-Ossola lazienda SAF è ottimista rispetto alla copertura completa del servizio in considerazione di un tasso del 2,27% del personale non dotato di green pass. È invece garantito il servizio da parte dellazienda Comazzi, mentre non vi sono ancoraprevisioni da parte di VCO Trasporti.

Anche se non ha un quadro preciso delle assenze, R.T.I. Novara/STNconferma la copertura dei servizi scolasticie nel caso di ulteriori assenze non pianificate saranno apportate modifiche alle linee a minore frequentazione, come Mortara-Novara, Cilavegna-Novara, Sillavengo-Novara.

NellAlessandrino, AMAG non può ancora dare indicazioni operative in merito al servizio dei prossimi giorni.

Travalica i confini della regione il servizio di Arriva, che opera tra Piemonte, Valle dAosta e Lombardia: lazienda comunica che nonsarà possibile garantire lassenza di impatti sul regolare svolgimento dei serviziper carenza di personale viaggiante e che potrebbero esserci disservizi sulle linee 1 Torino-Milano, 256Torino-Ivrea-Pont, 267 Torino-Piobesi-Carignano, 268 Torino-Aeroporto, 274 Bussoleno-Susa-Avigliana, 285 Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere, 905 Susa-Bussoleno-Oulx, 275/282 Torino-Pinerolo- Argentina, linea 44 urbano TO. Le linee indicate sono a carattere prevalentemente non scolastico.

Treni Trenitalia sospesi per mancanza di personale: