CRONACA- Pagina 1279

Ruba un’auto e tenta di travolgere il proprietario

Arrestato dalla Polizia di Stato dopo aver danneggiato altre autovetture

Sabato notte, un cittadino marocchino di 33 anni si è avveduto di un’autovettura parcheggiata e con le chiavi nel quadro, in via Genova: vi è salito a bordo ed ha quasi travolto il proprietario che si trovava a pochi metri, per poi allontanarsi sgommando.

Una volante della Polizia di Stato in transito ha assistito in diretta all’episodio e pertanto si è messa all’inseguimento del ladro, che intanto si dirigeva verso via Finalmarina, e successivamente, nel tentare un repentino cambio di direzione di marcia, perdeva il controllo del mezzo andando a collidere con alcune auto parcheggiate su via Ventimiglia. Nonostante il forte urto, il ladro è sceso dall’auto con grande agilità ed ha continuato appiedato la sua fuga, fino a quando i poliziotti non lo hanno raggiunto, fermandolo definitivamente. L’uomo, sprovvisto di documenti, irregolare sul territorio nazionale, è privo di patente di guida poiché mai conseguita. Inoltre, mostrandosi visibilmente sotto l’effetto di sostanze alcoliche, è stato sottoposto all’alcol test, che ha avuto esito positivo. Per lui è dunque scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza oltre all’arresto per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Sposato con tre figli molesta donna sul bus 72

Nel pomeriggio di ieri, martedì 11 febbraio, la pattuglia in abiti civili del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale di Torino era impegnata nei servizi di vigilanza e prevenzione a bordo della linea 72

 

E’  intervenuta in flagranza del reato di molestie verso una giovane di origini moldave.

L’autore del reato, cittadino italiano coniugato e con tre figli, è stato immediatamente fermato e indagato in stato di libertà.

La vittima, che durante la condotta criminosa non aveva saputo reagire, al termine dell’intervento della Polizia municipale è scoppiata in un pianto liberatorio, ringraziando per l’intervento a suo favore.

Dopo aver perso il cellulare devasta la casa e picchia la compagna

Domenica, all’ora di pranzo, gli agenti della Squadra Volante intervengono in un alloggio del quartiere Madonna di Campagna per la segnalazione di una lite in famiglia tra una donna e un uomo

Giunti sul posto, gli agenti trovano la donna, con diverse ecchimosi sul volto, a casa della vicina. Quando i poliziotti entrano nell’alloggio della coppia, la casa è a soqquadro, per terra ci sono cocci di vetro e un pezzo di bastone.

 

Addosso all’uomo, il compagno della vittima, gli agenti rinvengono un coltello a serramanico. Nella camera da letto gli agenti, riposti nei mobili, trovano un machete, tre coltelli, un coltellino modello svizzero e due tirapugni.

Dai racconti, gli agenti appurano che, quella mattina, l’uomo, nervoso per aver smarrito il cellulare, inizia a imprecare contro la compagna lanciando per terra piatti e bicchieri. Vista l’aggressività, la donna si rifugia in camera da letto sperando che l’uomo si calmi, cosa che però non accade. Anzi, quest’ultimo pretende che la sua compagna pulisca la cucina dagli oggetti andati in frantumi. Anche se la vittima asseconda la richiesta, il compagno prima l’afferra per il collo poi la spinge facendola cadere per terra e colpisce ripetutamente la donna fino a provocare la rottura dell’ingessatura che la vittima aveva alla gamba. Non pago, prende i cellulari della vittima e con un martello li manda in frantumi.

 

Dopo una pausa apparente, il reo, prima divelle una porta, poi torna ad aggredire la sua compagna. In questa circostanza la donna utilizza contro l’aggressore un taser che la stessa aveva comprato temendo per la propria incolumità, alla luce dei comportamenti del compagno e del fatto che questi collezioni armi. Trovandosi vicino alla porta di casa, la parte lesa urla per chiedere aiuto, riuscendo al contempo ad allontanarsi dall’alloggio rifugiandosi dalla vicina.

Dalle parole della vittima, i poliziotti appurano che il vissuto di maltrattamenti andava aventi da tempo, circa due anni, soprattutto da quanto l’uomo aveva iniziato a fare uso di alcol. Spesso i litigi, per futili motivi, si trasformavano in aggressioni fisiche. In una circostanza la donna era stata lasciata a dormire tutta la notte fuori di casa sul pianerottolo.
L’aggressore, un italiano di 40 anni, per i fatti narrati, viene arrestato dagli agenti della Squadra Volante per maltrattamenti in famiglia.

“Portate il coronavirus”. Ragazzi cinesi presi a bottigliate in borgo Vittoria

Una coppia di giovani cinesi venticinquenni è stata aggredita nella notte di lunedì, in borgo Vittoria

“Andate via, siete la causa del coronavirus”: così sono stati apostrofati da due ragazzi sui 18 anni, italiani, che prima li hanno insultati e poi li hanno presi di mira con un lancio di bottiglie.

I due cinesi, che lavorano in un supermercato in zona non hanno riportato ferite ma certo si sono parecchio spaventati. I carabinieri indagano sui responsabili dell’aggressione.

La frode della finta “pura lana vergine”. Sequestrati 25 mila capi sintetici

Le etichette “parlavano” di pura lana vergine, ma della calda e pregiata fibra non c’era traccia, i tessuti erano composti interamente da poliestere e poliammide

Per questo motivo la Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato nei giorni scorsi oltre 25.000 capi d’abbigliamento confezionati con filato acrilico e falsamente etichettati come filati di pregio.

I “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Torino, insospettiti dai prezzi troppo convenienti di alcuni capi di abbigliamento di pregio in vendita in un negozio del capoluogo Piemontese e distribuiti da alcuni grossisti di Lacchiarella, nel milanese, hanno avviato le indagini, supportate dalle analisi scientifiche effettuate da un Laboratorio Chimico specializzato nel settore tessile. Gli esiti degli esami hanno confermato i sospetti dei Finanzieri svelando la reale composizione dei tessuti spacciati per lana ma in realtà composti, come detto, in fibre sintetiche.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Alessandro Aghemo, hanno portato i Finanzieri torinesi sino a Prato, dove sono stati individuati gli importatori della falsa merce e dove gli inquirenti hanno perquisito opifici e depositi in cui  venivano occultati i falsi capi di abbigliamento.

25.000 i capi d’abbigliamento rinvenuti, praticamente il contenuto di 4 containers.

Questo è lo “score” relativo al sequestro: maglioni, sciarpe e berretti con false indicazioni merceologiche, 200.000 etichette e imballi già pronti per essere immessi sul mercato illegale.  Un “fiume di falsa lana” per una frode che si aggirava intorno ai 5 milioni di euro.

Macchine per cucire, etichettatrici, imbustatrici, stiratrici tutte le apparecchiature industriali erano in funzione a pieno regime per il confezionamento, ora è tutto sotto sequestro per il reato di frode in commercio.

Due gli imprenditori di origine cinese denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati contro l’industria e il commercio.

Sono ora in corso ulteriori accertamenti in relazione all’origine ed alla provenienza di decine di migliaia di “pashmine” in seta, il cui tessuto importato dalla Cina, senza subire radicali trasformazioni, tranne una semplice stampa colorata, una volta confezionato è stato imballato con indicazioni “Made in Italy”.

Duplice, questa volta, la finalità dell’operazione della Guardia di Finanza di Torino che, oltre ad arginare un fenomeno distorsivo del mercato, vedrà la merce sequestrata devoluta ad enti caritatevoli per la successiva consegna a persona bisognose.

Bardonecchia, i carabinieri arrestano la “banda delle seconde case”

Svaligiavano le abitazione private dei condomini di Bardonecchia. Entravano all’interno delle seconde case scardinando le porte d’ingresso e mettevano a soqquadro le stanze. Con questa accusa, ieri, i Carabinieri della Compagnia di Susa hanno arrestato in flagranza di reato 3 persone straniere, di cui 2 minori. L’arresto è stato possibile grazie alla tempestiva segnalazione della custode di un condominio che, sentendo rumori sospetti al secondo piano del palazzo ed andando a verificare se fosse tutto tranquillo, si è ritrovata davanti i tre soggetti all’interno di due appartamenti. I malviventi, vistisi scoperti, hanno lasciato la refurtiva sul posto scappando giù dal balcone. Uno di loro ha anche spintonato la donna per guadagnarsi la fuga. Le immediate ricerche dei Carabinieri hanno permesso di rintracciare i ladri alla stazione ferroviaria del paese, nascosti all’interno di una carrozza e pronti per tornare a Torino. Uno dei due ladri, durante il furto, si era addirittura vestito con l’abbigliamento trovato all’interno dell’armadio di uno dei proprietari di casa. In prossimità del giardino del condominio sono stati trovati anche diversi mazzi di chiavi ed una cassaforte, asportata presso un ristorante del centro, presumibilmente parte del bottino dei tre catturati. Le tre persone sono state arrestate con l’accusa di furto in abitazione in concorso ed aggravato e sono stati condotti  al carcere di Torino in attesa di giudizio. Sono in corso accertamenti per verificare altri simili episodi avvenuti in tutto il territorio della Val di Susa.

In piazza contro l’antisemitismo

La manifestazione si terrà in piazza Palazzo di Città lunedì 17 febbraio alle ore 18

In piazza contro l’antisemitismo. Dopo gli episodi di intolleranza dei giorni scorsi, ultimo quello della scritta “Jude” sulla porta di Marcello Segre, la sindaca Chiara Appendino, il presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari e i capigruppo di Palazzo Civico hanno indetto una manifestazione cittadina. L’obiettivo è “stigmatizzare gli episodi avvenuti e ribadire i valori dell’Antifascismo, che sono nel cuore di questa comunità”. La manifestazione si terrà in piazza Palazzo di Città lunedì 17 febbraio alle ore 18. Invitati il presidente della Comunità Ebraica, Dario Disegni, Marcello Segre e Maria Bigliani, mentre  l’Anpi  porterà la testimonianza di un partigiano. Il Comune si propone  una manifestazione “di  riaffermare il forte impegno di questa Città contro ogni forma di prevaricazione e di violenza”.

Donna pusher gestiva market droga h24

E’ stata arrestata dai Carabinieri. Sequestrati 460 grammi di marijuana, 300 grammi di hashish, già suddivisi in panetti,

 

I carabinieri della Stazione di San Giorgio Canavese (TO) hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio, una donna, S.G., di anni 27, residente a Favria.

Dopo aver scoperto che la donna gestiva il traffico della droga in paese, i carabinieri hanno perquisito la sua casa e hanno scoperto un market della droga aperto h24. Sequestrati 460 grammi di marijuana, 300 grammi di hashish, già suddivisi in panetti, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Ivrea la donna è stata collocata ai domiciliari.

Gregge di pecore decimato dai lupi

Gli agenti del nucleo faunistico-ambientale della Città Metropolitana di Torino sono intervenuti domenica scorsa a San Raffaele Cimena

 

Sei le pecore, di cui cinque morte e una ferita, sono state attaccate  da uno o più lupi.

Sono in corso  accertamenti da parte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Piemonte. L’attacco è avvenuto all’interno di una recinzione sulla quale  sono stati ritrovati alcuni peli, che saranno utili per individuare la specie. Nel frattempo le analisi effettuate sulla lupa  morta a gennaio a Gassino hanno stabilito, come si pensava,  la morte per soffocamento dovuta ai morsi ricevuti da esemplari di lupi.

Assolta la mamma di Gabriele Defilippi, condannato per il delitto Rosboch

La Corte di assise d’appello di Torino conferma  l’assoluzione di Caterina Abbatista, la madre di Gabriele,  dall’accusa di concorso in omicidio

Fu scoperto nel 2016 l’assassinio di Gloria Rosboch, insegnante di lingue Castellamonte.

Al momento della sentenza la donna è scoppiata a piangere.  Gabriele Defilippi (nella foto) venne  condannato per l’omicidio in un processo parallelo. Abbattista era già stata assolta in primo grado a Ivrea dall’accusa di omicidio. La corte ha  diminuito da 14 mesi  a un anno la condanna per la truffa ordita dal figlio ai danni dell’insegnante. Anche per questa vicenda la donna aveva negato ogni complicità.