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Covid-19 Sanzionati e chiusi circolo privato e minimarket

Martedì sera, personale della Polizia di Stato appartenente alla Divisione Amministrativa e Sociale della Questura di Torino ha proceduto ad un controllo presso un circolo privato sito in Torino, nel quartiere Borgo San Paolo.

All’interno del circolo era in atto una festa pubblicizzata nei giorni scorsi da alcune locandine.

Nel corso del controllo, gli operatori hanno riscontrato una serie di irregolarità amministrative, tra cui la mancata tenuta del registro delle presenze giornaliere dei soci – avventori, come disposto da ordinanza del Ministero della Salute.

In considerazione delle irregolarità rilevate, il presidente del circolo è stato sanzionato e il circolo è stato chiuso provvisoriamente per 3 giorni per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione.

Nelle stesse ore, personale del Comm.to San Secondo, ha sottoposto a controllo un esercizio di vicinato di via Guido Reni: il dipendente identificato al suo interno non era in grado di esibire la necessaria certificazione verde, pertanto a lui è stata contestata una sanzione di 600 €, mentre  al titolare che ha consentito il suo accesso sul luogo di lavoro senza verificare, una di 800 €. In considerazione di ulteriori violazioni  della normativa volta al contrasto alla diffusione del COVID–19, il locale  è stato sottoposto a chiusura per 5 gg.

I ciliegi Suzuki colorano Torino: 30 nuovi alberi per il giardino Piredda

Da oggi la città di Torino ha un nuovo polmone verde presso il Giardino Piredda, pronto a profumare l’aria e a tingersi di bianco e rosa a ogni primavera.

Ieri pomeriggio alle ore 14, l’Assessore alla Cura della Città e al Verde Pubblico della Città di Torino, Francesco Tresso, e il Presidente di Suzuki Italia, Massimo Nalli, hanno messo a dimora l’ultimo dei 30 ciliegi giapponesi donati da Suzuki al capoluogo piemontese. Le piante sono state acquistate con i fondi raccolti durante il Suzuki Green Friday dello scorso 26 novembre. Suzuki si è impegnata a destinare parte del fatturato delle divisioni Auto, Moto e Marine all’acquisto di alberi e la scelta è caduta sui prunus yedoensis, con la volontà di farne omaggio alla Città di Torino, che da sempre ospita la sede di Suzuki Italia e ha legami storici col Giappone testimoniati dal gemellaggio con la città di Nagoya, presso i quartieri generale Suzuki di Hamamatsu, in Giappone.

I ciliegi verranno posizionati a completare i filari perimetrali degli alberi già presenti nel giardino Piredda, area verde di circa 25 mila mq compresa tra corso Rosselli, via Isonzo e via Issiglio, nel territorio della Circoscrizione 3.

Il Suzuki Green Friday ha permesso di piantare tanti splendidi ciliegi giapponesi anche in numerose altre zone d’Italia. I Concessionari della rete Suzuki hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa e, di concerto con Suzuki, hanno piantato almeno un ciliegio nelle loro città. Il bosco diffuso creato dalla rete ufficiale ha portato colori e fragranze dal “sapore” giapponese in molte città, dando loro una piccola boccata d’ossigeno con un abbattimento totale annuo stimato in più di 3500 kg di Co2.

“Ringrazio Suzuki Italia per questa donazione, testimonianza di un impegno concreto verso l’ambiente e di grande attenzione verso la nostra città” ha commentato l’assessore Francesco Tresso, che ha aggiunto: “I ciliegi andranno ad arricchire la varietà di alberi presenti nel giardino Piredda e i suoi frequentatori potranno godersi lo spettacolo della loro fioritura ad ogni primavera. È anche grazie all’attivazione di sinergie con partner privati come Suzuki che possiamo realizzare al meglio il nostro programma di azioni per la valorizzazione e la cura del verde pubblico, un bene prezioso e una grande risorsa della nostra città”.

“Ogni nostro atto determina il futuro del nostro pianeta, nel bene e nel male. Il contributo odierno di Suzuki, che con la tecnologia Suzuki Hybrid è protagonista della mobilità sostenibile, ci fa riflettere sugli sforzi da compiere ogni giorno per preservare l’ambiente e il pianeta in cui viviamo.” ha ricordato a margine dell’evento Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Italia, che ha quindi aggiunto: “Fin dalla sua fondazione Suzuki si è data l’obiettivo di migliorare la vita dei suoi clienti e di contribuire a creare una società più prospera. Nel perseguire questo scopo, ispirandoci ai valori tradizionali della cultura giapponese, rispettiamo il pianeta, le regole e i principi che stanno alla base della convivenza civile. I fiori di ciliegio sono il simbolo di benessere, di armonia interiore e di equilibrio con l’universo che ci circonda”.

Reumaclinic, un aiuto al paziente reumatologico

Il giorno 14 marzo, l’associazione di pazienti AAPRA ha presentato il proprio progetto REUMACLINIC alla Direzione e ai clinici della reumatologia universitaria dell’Ospedale Mauriziano Umberto I°.

Tale progetto prefigge un percorso multidisciplinare e socio-assistenziale a vantaggio del paziente reumatologico.

La reumatologia universitaria dell’Ospedale Mauriziano di Torino, diretta dalla prof.ssa Annamaria Iagnocco, docente presso la facoltà di medicina e chirurgia di Torino, dal 28 marzo intraprenderà per i pazienti reumatologici afferenti alla struttura il percorso socio-assistenziale REUMACLINIC in collaborazione con l’associazione pazienti AAPRA.

segreteria@aapra-onlus.it

In stazione ragazzo “agganciato” da un treno in partenza

Un giovane ventenne, mentre camminava  su una banchina della stazione di Chivasso, è stato agganciato da un treno in partenza: lo zaino si è impigliato in un vagone. Il ragazzo è caduto ma fortunatamente il treno convoglio si è subito  fermato. Il giovane non ha riportato ferite. Il treno è ripartito pochi minuti dopo.

Il primo Centro Alcologico (CAM) di Torino inaugurato all’ospedale Mauriziano

E’ stato inaugurato il primo Centro Alcologico di Torino, presso l’ospedale Mauriziano di Torino. Un Day Hospital dedicato a persone con Disturbo da Uso di Alcol (DUA).

All’evento erano presenti il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il Direttore generale Maurizio Dall’Acqua, il Direttore sanitario Maria Carmen Azzolina, il Presidente ACAT Torino Centro Ivana De Micheli ed il Presidente APCAT Antonio Massari.  

Il Centro lavorerà sul territorio in collaborazione con i Servizi di Alcologia dei Dipartimenti delle Dipendenze delle ASL Città di Torino e provincia, con la AOU Città della Salute e con le Strutture ospedaliere del territorio. Si tratta di un Centro multidisciplinare promosso dall’ACAT Torino Centro (Associazione Club Alcologici Territoriali), Associazione presente sul territorio da oltre 30 anni, che si occupa di persone con disturbo da uso di alcol secondo l’Approccio ecologico – sociale del professor Vladimir Hudolin. Il Centro è stato sostenuto dalla Direzione dell’ospedale Mauriziano e dalla Regione Piemonte.

Afferente al Dipartimento medico (diretto dal dottor Claudio Norbiato), è ubicato presso il piano terra del Padiglione 2A ed è composto dall’équipe medica del dottor Sarino Aricò e del dottor Marco Iudicello e da un’équipe infermieristica e prevede inizialmente un’apertura nei giorni di mercoledì e venerdì. L’accesso è libero su prenotazione al numero dell’ambulatorio dedicato 011/5082884.

L’équipe medica del Centro, coordinata dal professor Fabrizio Bert della Scuola di Medicina dell’Università di Torino, terrà inoltre, all’interno del Corso di laurea in Medicina, per gli studenti del 5° e 6° anno, un corso di Alcologia.

La necessità di un riferimento come il Centro Alcologico Mauriziano nasce dalle esigenze che si sono evidenziate anche a livello dell’Associazione e che sono state tra gli argomenti trattati nella Conferenza Nazionale Alcol, fortemente voluta dal Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa ed inaugurata dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Emerge un dato allarmante rispetto al consumo di alcol tra i giovani, che è notevolmente aumentato con conseguenze, non solo sul piano della salute, ma anche su quello dei comportamenti aggressivi.

Durante il lockdown, nonostante le difficoltà evidenti dei Pronto soccorso, si sono registrati in Piemonte (anno 2020) 185 ingressi in P.S. di minori sotto i 17 anni tra maschi e femmine (con una maggiore percentuale tra le femmine), con diagnosi completamente attribuibile all’alcol, ed ulteriori 350 ingressi di soggetti tra i 18 ed i 24 anni (età comunque a rischio), per un totale nell’anno di circa 3.500 ingressi in P.S. di persone in evidente stato di intossicazione alcolica.

Secondo l’ISTAT, sempre nell’anno 2020, il 4,3% dei minori tra gli 11 ed i 17 anni consuma alcol tutti i giorni.

I dati rilevati nel periodo della pandemia sono di un aumento del 180-190% della vendita di alcolici su piattaforme dedicate con consegna a domicilio, con conseguente manifestazioni di problemi alcolcorrelati.

Al numero dell’Associazione (3338009993), sempre attivo, sono pervenute in questi ultimi mesi numerose richieste di aiuto proprio da persone con target di età sempre più giovane. Si è visto un aumento, a differenza degli anni precedenti, del 60-70% delle richieste di aiuto, tenendo conto di un target di età sempre più giovane.

Terremoto avvertito oggi nel Torinese

Oggi una scossa di terremoto è stata avvertita alle 14, 30 circa nella provincia di Torino. E’ stato un evento di magnitudo ML 2.1, a 6 km nordovest da Rubiana ad una profondità di 7 km. L’evento è stato localizzato a 30 km da Torino, 34 km da Moncalieri, 75 km da Asti e 88 km da Cuneo.

Covid, incidenza bassa ma casi in aumento nell’ultima settimana

Nella settimana 14-20 marzo in Piemonte il numero dei nuovi casi risulta in aumento rispetto alla settimana precedente e la percentuale di positività dei tamponi è al 17%.

L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 0.78 a 1 e l’incidenza si attesta a 433,0 casi ogni 100 mila abitanti (era 375,8), con un valore che risulta oggi il più basso in Italia (il valore nazionale è di 856,0 casi ogni 100mila abitanti).

Resta costante il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva che si attesta al 3,7% e quello dei posti letto ordinari all’ 8,4%. Il Piemonte, insieme a Veneto e la Lombardia, è una delle regioni più grandi con l’occupazione ospedaliera più bassa a livello nazionale, sotto il 10%.

Eurovision Song Contest 2022: sarà l’area del Parco del Valentino a ospitare l’Eurovision Village

La Città di Torino, in accordo con Ebu – European Broadcasting Union e Rai S.p.A, ha individuato nel Parco del Valentino, suggestivo polmone verde e tra i preferiti dai torinesi, l’area ideale per il posizionamento di Eurovillage. La Giunta comunale questo pomeriggio ha approvato la delibera.

La manifestazione, che avrà prevalentemente carattere culturale e di promozione della città, si svolgerà nel totale rispetto delle aree del parco mantenendone la fruizione pubblica fatto salvo il limite dettato dai piani di sicurezza.

Il format di Eurovision Song Contest prevede che accanto al Parco Olimpico – venue principale della 66ª Edizione individuata dal masterplan presentato in fase di candidatura e composta dal Pala Olimpico (dove si realizzerà lo show) dalla Delegation Bubble e dal Press Center – la Città realizzi un Eurovision Village, luogo di intrattenimento ad accesso gratuito per cittadini, turisti e ospiti dell’evento internazionale.

All’interno dello spazio, un vero e proprio ‘villaggio’ che dal 7 al 14 maggio vedrà coinvolti anche gli sponsor e i partner istituzionali dell’evento, sarà predisposta un’area spettacolo (attrezzata con palco e videowall) dove si alterneranno artisti del territorio e in gara.

Due maxischermi, inoltre, permetteranno di assistere alla diretta delle semifinali di martedì 10 e giovedì 12 maggio e alla finalissima di sabato 14 maggio.

A gestire l’area – allestimento e programmazione culturale – sarà la Fondazione per la Cultura Torino.

Gli appuntamenti di Eurovillage saranno organizzati nel rispetto delle disposizioni vigenti per l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Il bollettino Covid di giovedì 24 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 3.086 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 9,6di 32.308  tamponi eseguiti, di cui 28.417 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 1.034.984, così suddivisi su base provinciale: 88.316 Alessandria, 47.643 Asti, 39.721 Biella, 135.875 Cuneo, 78.075 Novara, 549.398 Torino, 36.828 Vercelli, 37.767 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 5.150 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 16.211 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 23 (invariato rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono569 (+ 7 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 50.251

I tamponi diagnostici finora processati sono 16.330.720 (+ 32.308 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.172

Sono 3, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.172 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.773 Alessandria, 788 Asti, 501 Biella, 1.598 Cuneo, 1.058 Novara, 6.288 Torino, 607 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

970.969  GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 970.969 (+2.274  rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 81.893 Alessandria, 44.962 Asti, 37.820 Biella, 129.097 Cuneo, 74.556 Novara, 519.571 Torino, 34.563 Vercelli, 35.242 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.951 extraregione e 9.314 in fase di definizione.

Nasce in Piemonte l’Ossservatorio nazionale suicidi

Una società che non ha paura di parlare del suicidio è una società in cui chi soffre non ha paura di chiedere aiuto. Per questo è al via la creazione dell’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), un Centro Studi per la cura delle depressioni e la prevenzione del suicidio ma soprattutto un luogo di consapevolezza, partecipazione e solidarietà sociale.

Ogni anno nel mondo si suicidano circa 1 milione di persone: 1 persona ogni 40 secondi. Per questo occorre fare luce sullo stigma insopportabile che molto spesso viene taciuto, nascosto, lasciato sprofondare nel buio. La luce racchiude la ragion d’essere dell’Osservatorio Nazionale Sucidi: da una parte quello di far vedere persone e famiglie che soffrono, dall’altra eliminare lo stigma sociale che li confina nel buio e nel silenzio che li fa scomparire. La luce rappresenta la speranza per chi crede di non avere più una ragione per andare avanti. È simbolo di rinascita. ONS farà luce dando vita al Centro Studi ONS per creare una società più consapevole, aperta e solidale, dove chi soffre non è più lasciato al buio.

 

Vogliamo creare un luogo dove la consapevolezza generi sensibilità e attenzione al fine di sviluppare strumenti che siano in grado di svolgere una funzione preventiva e terapeutica nel contrasto al fenomeno dei suicidi, creando una cultura della vita che sia responsabilità collettiva” – dichiara Raffaele Abbattista, ideatore di ONS. “Vi presentiamo l’Osservatorio Nazionale Suicidi, vi presentiamo l’Operazione Nuova Speranza”.

 

In Italia gli ultimi dati ISTAT disponibili sul suicidio risalgono al 2019. In questo anno i suicidi sono stati 3.680 con un’incidenza di vittime maggiore al Nord. Nella sola regione Piemonte il tasso di mortalità per suicidio è dello 0,82 per 10.000 abitanti. Per considerare l’andamento complessivo della salute mentale degli Italiani ci si può anche riferire al consumo di farmaci antidepressivi come indicatore indiretto. Secondo il Rapporto sull’Uso dei Farmaci in Italia del 2020 si stimano 3 milioni di depressi, tra depressione maggiore e altre tipologie di disturbi depressivi e circa il 6% delle persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni hanno riferito sintomi depressivi e percepiscono una compromissione del proprio benessere psicologico. Durante la fase più dura della pandemia diversi psichiatri hanno lanciato un allarme, presentando dati in crescita di suicidi legati alla crisi sanitaria, sociale ed economica causata dal Covid.19. Si stima che il Covid-19 abbia generato nel mondo 53,2 milioni di nuovi casi di disturbo depressivo maggiore, con un incremento del 27,6% rispetto al 2020.

 

L’Osservatorio Nazionale Suicidi nasce da un’idea di Antonio, Nunzia e Raffaele che hanno deciso di ricordare il loro figlio e fratello Giuseppe, trasformando il dolore di una perdita in un nuovo modello di speranza. La famiglia ha dato vita al “Comitato per la Fondazione Giuseppe Abbattista” con lo scopo di supportare il progetto ONS nella sua totalità. Il centro studi ONS sarà un punto di riferimento nazionale sull’approfondimento e la divulgazione dei temi inerenti la depressione e il suicidio. Il progetto prevede la nascita di una struttura dove offrire ai pazienti e alle loro famiglie una proposta ambulatoriale capace di soddisfare le loro esigenze, sia attraverso percorsi multidisciplinari da effettuare presso gli ambulatori, sia con la possibilità di ricevere terapie presso day hospital. Attraverso gli studi medici e i laboratori sarà possibile svolgere visite ed esami, sia in modalità privata sia in supporto al Centro di Salute Mentale territoriale secondo accordi definiti in fase di realizzazione del progetto. La struttura, inoltre, sarà dotata di un centro diagnostico capace di eseguire esami clinici finalizzati alla ricerca e al miglioramento dell’approccio terapeutico.

 

Sarà il Piemonte la casa del Centro Studi ONS proprio per dare un segnale di luce ad uno dei territori italiani dove la media del tasso di suicidio è più alta ed è fondamentale lavorare di concerto con le istituzioni locali al fine di creare un legame forte e risposte concrete per il territorio.

 

Il Centro studi ospiterà inoltre un coworking medico-scientifico che sarà allo stesso tempo uno spazio di riflessione e di confronto per mettere a disposizione dei professionisti uno spazio dedicato all’interno del quale potranno dedicarsi al proprio lavoro in assoluta riservatezza, ma anche un catalizzatore per generare nuove idee e riflessioni. All’interno della struttura sarà presente anche una biblioteca, un luogo accessibile a tutti dove approfondire, studiare e ricercare nozioni e informazioni, uno spazio studi ed eventi riservato all’organizzazione di eventi e momenti formativi e a tavoli di lavoro tematici.

 

In ultimo ONS vuole dedicarsi anche ad un altro importante ambito: quello dell’alta formazione. Saranno strutturati all’interno dell’istituto un Master in sociologia che abbia come finalità quella di fornire strumenti per indagare le criticità del tessuto sociale che possano portare la persona e sentirsi non considerata; un Master in Psicologia orientato alla formazione di figure professionali che sappiano supportare non solo il paziente ma anche i sopravvissuti: le famiglie che affrontano una perdita legata al suicidio. Infine, un Master in giornalismo dedicato alla narrazione del tema del suicidio e dei fatti di cronaca ad esso legati.

 

Chiara Caucino, Assessore regionale alla famiglia e alle fragilità: «Il fatto che, nel mondo, si tolga la vita, mediamente, una persona ogni 40 secondi rappresenta un dato inaccettabile, ma anche uno stimolo per affrontare con convinzione ed efficacia un tema che, in passato, era stato trattato in maniera forse superficiale o ritenuto, da alcuni, quasi ineluttabile. Al contrario – prosegue l’esponente della giunta regionale – la scienza ci dice che una prevenzione tempestiva è in grado di prevenire migliaia di suicidi, ed è nostro dovere, come Istituzioni, andare in questa direzione. Per questo auspico che dell’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), un Centro Studi per la diagnosi e la cura delle depressioni, in Piemonte, possa avvenire nel più breve tempo possibile e fin da ora posso garantire che offrirò tutto il mio sostegno all’iniziativa, sensibilizzando anche, in questo senso, tutta la giunta regionale. Il mio ringraziamento va a Raffaele Abbattista, ideatore di ONS, per aver colto nel segno e per aver posto le basi per un’iniziativa che, sono certa, sarà in grado di fare la differenza e di salvare numerose vite umane»

 

Roberto Merli, Direttore Struttura Complessa Psichiatria ASL Biella: «Il suicidio appartiene alla storia dell’essere umano. Considerate le dimensioni del fenomeno e la stretta relazione con molti aspetti della sofferenza umana, esso non dovrebbe essere considerato un problema filosofico, ma un’importante questione sanitaria e sociale e quindi pertinente alla salute pubblica. Affinché si possa organizzare un’azione preventiva in ambito suicidario, è indispensabile conoscere sempre di più e meglio i numerosi elementi in gioco. Recentemente, la pandemia da COVID-19 ha contribuito ad aggiungere ulteriori fattori di rischio suicidario, colpendo direttamente o indirettamente alcuni settori cruciali, come quelli della scuola e del lavoro. Mirate misure di sostegno da parte degli amministratori pubblici giocano nella prevenzione del suicidio un ruolo fondamentale. Anche il sistema sanitario, attraverso i Servizi di Salute Mentale, può intervenire a sostegno della prevenzione e del superamento delle crisi suicidarie, soprattutto quando si riesce a creare un lavoro di rete con altre agenzie pubbliche e private, ed a compiere un’operazione culturale di formazione ed informazione sull’argomento rivolta sia ai professionisti della salute sia al pubblico. »

 

Raffaele Abbattista, Ideatore di ONS: «Il silenzio è il rumore più violento che l’essere umano possa udire. Il buio il luogo più impervio in cui ci si possa perdere. Per questo immaginiamo uno spazio dove la luce vinca sul buio e il dialogo sia consapevolezza. un luogo dove far sorgere ONS – Operazione Nuova Speranza: un simbolo di rinascita della comunità, voglio pensare alla possibilità di uno studio sul campo capace di sensibilizzare tutti i cittadini creando una coscienza rispetto al tema dei suicidi. Vogliamo creare un Centro Studi a porte aperte, dove tutte le istituzioni le Associazioni e gli Enti del Terzo Settore, che lavorano su questi temi, possano trovare casa. Il suicidio non è una questione strettamente personale o familiare, la sua prevenzione non è responsabilità esclusiva del sistema sanitario nazionale, riguarda la società nel suo complesso. Riguarda ciascuno di noi. Dobbiamo lavorare perché il suicidio non sia silenzio e chiedere auto non è vergogna!»