DAL PIEMONTE / In un bosco di Bellinzago nel Novarese, nei pressi di una pista di motocross, un bambino di 5 anni alla guida di una «minimoto» è finito violentemente contro una recinzione. Alcuni presenti hanno chiamato l’ambulanza. Il piccolo è stato trasportato all’ospedale Maggiore di Novara e le sue condizioni sono gravi.
(Foto archivio)
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 18.607 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 16.717 dopo test antigenico), pari al 18,3% di 101.414 tamponi eseguiti, di cui 86.784 antigenici. Degli 18.607nuovi casi gli asintomatici sono 13.573 (72,9%).
I casi sono così ripartiti: 15.547 screening, 2.407 contatti di caso, 653 con indagine in corso.
Il totale dei casi positivi diventa 628.232, così suddivisi su base provinciale: 52.350 Alessandria, 29.866 Asti, 22.015 Biella, 88.454 Cuneo, 48.763 Novara, 323.183 Torino, 21.772 Vercelli, 23.592 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.957 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.280 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 148 (+8 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.911 (+66 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 148.626
I tamponi diagnostici finora processati sono 12.523.418 (+ 101.414 rispetto a ieri).
I DECESSI DIVENTANO 12.191
Sono 13, 1 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale diventa quindi 12.191 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.609 Alessandria, 736 Asti, 454 Biella, 1.499 Cuneo, 976 Novara, 5.848 Torino, 563 Vercelli, 385 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 121 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
465.356 GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 465.356 (+12.330 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 38.795 Alessandria, 23.037 Asti, 15.600 Biella, 66.113 Cuneo, 38.498 Novara, 243.560 Torino, 16.331 Vercelli, 17.385 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.772 extraregione e 4.265 in fase di definizione.
DAL PIEMONTE
Gianfranco Caliri è morto a Biella a 55 anni.
Titolare di una ditta specializzata nella realizzazione di insegne era molto apprezzato come artigiano e per le doti umane e professionali.
Per anni è stato anche volontario della Croce Rossa come autista soccorritore di ambulanza e formatore nella sede di Biella.
Oggi nella chiesa di San Biagio i funerali alle ore 15.
(foto archivio)
Sono da poco passate le 19 in corso Rosselli quando gli agenti della Squadra Volante intervengono a seguito di una segnalazione del personale GTT.
Giunti sul posto, i poliziotti prendono contatto con l’autista della vettura che indica loro una passeggera, in stato di ubriachezza, che rifiuta d’indossare a bordo la necessaria mascherina. Nel mentre quest’ultima, una trentatreenne italiana, alla vista degli operatori cerca di allontanarsi, tentando di salire su un altro autobus presente in fermata.
Una volta bloccata, la donna, a gran voce, palesa nuovamente la volontà di non indossare alcun dispositivo di protezione, cercando così di attirare l’attenzione dei passanti. I poliziotti la invitano a tranquillizzarsi ma questa, con scatto repentino, si avventa sugli operatori, colpendone uno con dei pugni al volto.
Successivamente la trentenne ha continuato ad inveire contro gli agenti, sferrando anche calci al loro indirizzo.
La passeggera è stata arrestata per resistenza e violenza a P.U. Inoltre, è stata sanzionata per ubriachezza molesta e denunciata per oltraggio a P.U, interruzione di pubblico servizio, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e per aver rifiutato di dare indicazioni sulla propria identità personale in fase di controllo.
In questa quarta ondata il Piemonte, nonostante un numero di casi positivi molto più alto rispetto alle ondate passate, sta registrando un livello di ospedalizzazione notevolmente più contenuto. Un risultato frutto certamente della campagna vaccinale, ma anche della capacità del territorio di curare a domicilio i pazienti Covid con un quadro clinico non grave. In particolare, dagli ultimi dati del Registro Aifa, il Piemonte risulta al secondo posto delle Regioni italiane per l’uso degli anticorpi monoclonali.
Nella settimana dal 29 dicembre al 4 gennaio nella nostra regione ci sono state 475 richieste di prescrizioni, dato inferiore solo al Lazio che ha avuto 561 richieste. In totale, dall’inizio del monitoraggio ad oggi il Piemonte ha inviato 2.130 richieste di prescrizioni.
“Insieme al protocollo delle cure domiciliari e ai vaccini gli anticorpi monoclonali forniscono al Piemonte un’arma in più contro covid-19 nella fase precoce della malattia.- sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – È un’opportunità importante, perché consente di affrontare il virus in modo attivo, senza aspettare l’aggravarsi del quadro clinico del paziente. In questo caso, si tratta di una cura da praticare in ambulatorio specializzato o in ospedale, ma l’aspetto fondamentale rimane la corretta e tempestiva interazione tra il sistema di medicina territoriale e gli ospedali. Una strategia che in Piemonte sta dando risultati molto incoraggianti ed in cui abbiamo creduto fin dall’inizio”.
Per quanto riguarda gli antivirali, venerdi scorso è iniziato l’utilizzo delle 739 confezioni di pillole contro il Covid che possono essere somministrata a domicilio: il farmaco Molnupiravir della Merck, usato per la cura di chi viene colpito dal virus e si ammala. La pillola sarà prescritta ai soggetti maggiorenni ritenuti maggiormente a rischio di sviluppare una forma grave e dovrà essere somministrata nei primi giorni dalla diagnosi, pena la perdita della propria efficacia.
DAL PIEMONTE
È morto Giuseppe Marchetti, fondatore e per anni primario del reparto di Radioterapia del Santa Croce e Carle di Cuneo.
Aveva 76 anni ed era malato da tempo. Proveniente da Brescia, si era laureato in Chirurgia all’Università di Padova con specializzazione in Radiologia. Poi arrivo’ Cuneo dove dal 1980 al 2009 diresse la Radioterapia per le cure dei malati oncologici portando l’ospedale cuneese ai primi posti in Italia. Molto deciso ed energico, era stimato per la sua autorevolezza da collaboratori, colleghi e pazienti.
Da oggi l’obbligo di Super Green pass sui mezzi pubblici di trasporto
Polizia municipale e controllori Gtt, l’azienda del trasporto pubblico, intensificano i controlli a Torino in metropolitana, sui bus e tram.
Da questa mattina sono in corso verifiche sulla regolarità del certificato verde dei viaggiatori, soprattutto agli ingressi della metropolitana di Porta Nuova e Porta Susa, le due principali stazioni ferroviarie torinesi.
Qui vengono anche consegnate gratis mascherine Ffp2 ai passeggeri sprovvisti.
Nelle prime di controlli, scrive l’agenzia Ansa, le multe sono state soltanto due.
Presunti favori, assolto l’ex pm Padalino
L’ex pm di Torino Andrea Padalino, imputato con rito abbreviato davanti al gup di Milano per corruzione in atti giudiziari e abuso d’ufficio nell’inchiesta su presunti ‘favoritismi’ nella procura piemontese, è stato assolto
Per Padalino la Procura milanese aveva chiesto una condanna a tre anni.
Il giudice ha condannato due degli imputati a pene attorno ai due anni e ne ha assolti altri tre, oltre a Padalino, ora giudice civile a Vercelli.
Il Museo Storico Nazionale di Artiglieria e l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia organizzano giovedì 13 gennaio 2022 ore 19 presso il Mastio della Cittadella (corso Galileo Ferraris 0, Torino) l’ incontro con il fotoreporter Giorgio Bianchi
Giorgio Bianchi racconterà come si declina con i vari media un reportage. La presentazione sarà accompagnata da video, immagini e musica.
Nell’occasione sarà inaugurata una sua rassegna fotografica sui fatti della crisi ucraina, aperta al pubblico fino al 16 gennaio.
L’ incontro sarà introdotto da Maurizio Marrone, Assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte.
Giorgio Bianchi: fotoreporter, fotografo documentarista e regista italiano è nato nel 1973. Nella sua fotografia ha sempre prestato particolare attenzione alle questioni politiche e antropologiche e ha intrapreso una carriera da freelance per concentrarsi su una combinazione di progetti personali a lungo termine e incarichi dei clienti. Ha coperto storie in Siria, Ucraina, Burkina Faso, Vietnam, Myanmar, Nepal, India e in tutta Europa. Dal 2013 compie diversi viaggi in Ucraina, dove segue da vicino la crisi ucraina dalle proteste di Euromaidan fino allo scoppio della guerra tra l’esercito governativo e i separatisti filorussi. Nel 2016 ha iniziato a occuparsi del conflitto siriano. Ha vinto diversi premi internazionali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti di pubblico, e le sue foto sono regolarmente pubblicate su giornali e riviste, sia cartacee che online. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi festival internazionali e nazionali.
www.giorgiobianchiphotojournalist.com
9 gennaio 2022
L’attività si svolge nell’ambito delle iniziative organizzate nel triennio 2021 – 2023 In occasione del 100° Anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia.
INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO DEI POSTI CON PRENOTAZIONE entro il 11 gennaio a: infomuseoart@gmail.com
I posti sono limitati e dovranno essere confermati
Misure per la prevenzione del contagio da COVID-19: è possibile accedere solo se dotati di mascherina e Green Pass.
“Aziende sanitarie che non vogliono siano condivise con altre aziende sanitarie Piemontesi. Una vergogna che la Regione deve risolvere subito facendo rispettare la Dgr in vigore
“In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo dobbiamo denunciare un comportamento a dir poco inaccettabile da parte di alcune aziende sanitarie piemontesi che, in un periodo di carenza enorme di infermieri e di nuova emergenza negli ospedali, hanno deciso di non condividere con altre aziende sanitarie sempre della nostra regione le graduatorie concorsuali a cui attingere per assumere gli infermieri. Si tratta di un comportamento che contravviene in modo palese la Dgr regionale (la 1-2300 del 18 novembre 2020) che prevede “l’obbligo per le AASSRR di consentire… l’utilizzo delle graduatorie di concorso pubblico e di avviso pubblico da parte delle altre Aziende sanitarie della Regione Piemonte).”
Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, “esige che la Regione intervenga immediatamente imponendo alle aziende sanitarie di condividere le graduatorie con le altre aziende sanitarie piemontesi pronte a stipulare contratti a tempo indeterminato per soddisfare la grande necessità di infermieri in tutte le strutture del nostro territorio”.
Il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, aggiunge: “Questa specie di ‘guerriglia bambinesca tra aziende sanitarie’ che si ‘negano’ a vicenda gli infermieri è deplorevole. Sia perché contravviene una precisa direttiva regionale negando la possibilità che forze fresche di infermieri possano trovare la loro collocazione dove vi è la necessità, fatto ancora più grave con la nuova emergenza che stiamo affrontando. Sia perché gli infermieri non sono pedine o ‘oggetti privati’ di un’azienda sanitaria la quale poi impedisce alle altre di andare a proporre loro contratti che possono anche essere allettanti. Sappiamo per certo, ad esempio, che l’Asl Cn2 ha una graduatoria concorsuale di infermieri per stabilizzare a tempo indeterminato quelli che hanno un contratto a tempo determinato che non è intenzionata a condividere con le altre aziende pronte a offrire contratti.
La Regione deve imporsi obbligando le aziende a seguire le direttive regionali permettendo alle altre aziende di prelevare infermieri anche da graduatorie di aziende sanitarie diverse. La verifica urgente su questi fatti, verifica prevista anche dalla Dgr 1-2300 del 18 novembre 2020, è necessaria, irrimandabile e va fatta subito. Auspichiamo che una volta tanto la Regione riesca a essere veloce e risolutiva su questo incredibile problema. Infine, se tale Dgr non è stata abbastanza chiara per le aziende sanitarie piemontesi, la Regione emani subito una nuova direttiva più imperativa che sia definitivamente risolutiva per la problematica descritta”.