DAL PIEMONTE – Un passante lo ha trovato morto ieri in un fosso nelle campagne di Borgo Ticino, nel Novarese. Ormai il 64enne era privo di vita e il personale del 118 non ha potuto che constatarne la morte. Sono intervenuti i carabinieri di Arona per ricostruire l’accaduto. L’uomo stava lavorando in un terreno di sua proprietà e ha avuto un malore.
Covid, il bollettino di martedì 4 gennaio
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 20.453 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 18.309dopo test antigenico), pari al 19,6% di104.228 tamponi eseguiti, di cui 88.753 antigenici. Dei 20.453 nuovi casi gli asintomatici sono 14.733 (72,%).
I casi sono così ripartiti: 17.048 screening, 2.655 contatti di caso, 750 con indagine in corso.
Il totale dei casi positivi diventa 533.902, così suddivisi su base provinciale: 44.794 Alessandria, 25.556 Asti, 18.427 Biella, 73.636 Cuneo, 41.649 Novara, 277.768 Torino, 18.457 Vercelli, 19.567 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.430 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 9.608 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.411(+57 rispetto a ieri).
I ricoverati in terapia intensiva sono 117(+5 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 97.332
I tamponi diagnostici finora processati sono 11.991.763(+104.228 rispetto a ieri), di cui 2.757.860 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 12.093
Sono 21, 2 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale diventa quindi 12.093 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.602 Alessandria, 731Asti, 451 Biella, 1.489 Cuneo, 968 Novara, 5.793 Torino, 558 Vercelli, 384 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 117 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
422.949 GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 422.949 (+5.033 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 33.850 Alessandria, 20.652 Asti, 13.935 Biella, 59.925 Cuneo, 33.880 Novara, 224.728 Torino, 15.149 Vercelli, 15.829 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.646 extraregione e 3.355 in fase di definizione.
Martedì 4 Gennaio, a partire dalle ore 18 in Piazza Castello e in concomitanza con Roma e Reggio Emilia, il collettivo Italiani per Assange scende in piazza per chiedere a gran voce la liberazione di Julian Assange. La data non è casuale ma cade nella ricorrenza della sentenza di primo grado che aveva bloccato l’estradizione di Assange dal Regno Unito agli Stati Uniti.
Il giornalista e attivista australiano è in un carcere del Regno Unito dal 2019. Il suo crimine? Aver rivelato crimini di guerra.
Formalmente l’accusa è quella di aver violato i termini della libertà su cauzione conseguenti ad accuse di stupro provenienti da due donne svedesi e successivamente in merito a una richiesta di estradizione proveniente dagli Stati Uniti che lo accusa di spionaggio.
In realtà, quello contro Julian Assange è un vero e proprio caso di persecuzione da quando Wikileaks, l’organizzazione informativa da lui fondata, ha rivelato crimini di guerra perpetrati dagli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan.
Wikileaks è un’organizzazione che dal 2006 riceve e divulga in modo anonimo documenti coperti da segreto di stato. Nel 2010, Bradley Manning, che oggi ha cambiato nome e identità e che da qui in poi chiamerò Chelsea, allora analista dell’esercito americano in missione a Baghdad, invia una serie di documenti all’organizzazione di Assange. Wikileaks pubblica un video intitolato Collateral Murder, visibile ancora oggi sul sito di Repubblica, che mostra tutta la barbarie di cui i soldati americani sono capaci. Chelsea Manning commette l’errore di rivelare ciò che ha fatto ad Adrian Lamo. Lamo è un hacker, un così detto black hat, ovvero un cyber criminale che buca i sistemi per il suo tornaconto personale. L’uomo è quanto di più lontano dagli attivisti che lottano per la libertà di stampa e la condivisione di risorse del web in modo gratuito. Non perde e tempo e denuncia Manning che viene arrestata subito dopo.
Julian Assange verrà invece arrestato con un sotterfugio. Due donne svedesi lo accusano di stupro. Non ci sono evidenze sulla violenza ma poiché in Svezia un rapporto anche consensuale ma senza l’uso di preservativo può essere considerato violenza sessuale, ecco che parte una richiesta di estradizione nel Regno Unito, dove all’epoca dei fatti Assange si trovava per una conferenza. Incarcerato e poi costretto ai domiciliari, l’uomo si rifugia nell’ambasciata dell’Equador a Londra ottenendone asilo politico. È il 2012 e Assange trascorrerà 7 anni in condizioni che le Nazioni Unite definiranno disumane.
Nel 2019 è arrestato nuovamente e portato nella prigione di Belmarsh, definita, per le condizioni rigide, la Guantanamo britannica.
Ho provato a riassumere in poche righe una storia tanto complicata quanto incredibile che Stefania Maurizi ha magistralmente raccontato nel suo ultimo libro “Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks.” A chi pensa che questa vicenda non riguardi tutti noi, consiglio vivamente la lettura. Non solo Maurizi ripercorre le tappe di una storia che mina la libertà di stampa e quel giornalismo d’inchiesta che mette alla luce abusi e soprusi. La giornalista spiega come mai l’Italia ha visto Berlusconi al potere per venti anni e qual è l’ingerenza di servizi segreti esteri come la Cia nella politica del nostro paese.
Nella prefazione all’edizione italiana, Ken Loach scrive: “Questo è un libro che dovrebbe farvi arrabbiare moltissimo. È la storia di un giornalista imprigionato e trattato con insostenibile crudeltà per aver rivelato crimini di guerra; della determinazione dei politici inglesi e americani di
distruggerlo; e della quieta connivenza dei media in questa mostruosa ingiustizia”.
Come al solito, dobbiamo studiare il passato, soprattutto quello recentissimo, per comprendere il presente e questo libro è uno squarcio su un muro di omertà che contribuisce a calpestare un diritto fondamentale dell’essere umano: la libertà di parola.
I Mambassa, storico gruppo di Bra, cantavano: “Voi non sparate sul cronista, nessuno lo verrà a sapere”. Chiedere a gran voce la liberazione di Julian Assange è il nostro modo per proteggere il cronista.
Loredana Barozzino
I funerali di Francesco Forte, ministro ed economista
Aveva 92 anni Francesco Forte, economista, docente universitario ed ex ministro delle Finanze e degli affari europei nei governi Fanfani e Craxi, morto l’altro ieri. Entrato nel Psli nel ’50, ha aderito al Psi, dopo la svolta riformista. Fu responsabile economico del Partito socialista e nel 1982, quando divenne ministro. “Ci lascia un grande intellettuale, un maestro. Un amico da oltre 40 anni. Il più bravo di tutti”, ha detto Renato Brunetta. I funerali martedì 4 gennaio nella chiesa di piazza Benefica a Torino alle 11,45.
Superata quota 8 milioni di dosi di vaccini
RIPRESE LE VACCINAZIONI AL MAXI-HUB VALENTINO DI TORINO
In Piemonte è stata superata la quota di 8 milioni di vaccini somministrati: con le 37.012 persone vaccinate ieri dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 8.020.368 dosi.
In particolare, 2.330 persone hanno ricevuto la prima dose, 4.232 la seconda, 30.450 la terza.
Complessivamente, ad oggi le terze dosi somministrate sono 1.453.409.
“Ieri abbiamo tagliato un altro traguardo importante e continuiamo a correre grazie all’enorme sforzo di tutta la nostra macchina vaccinale e dell’intero sistema sanitario, a cui siamo profondamente grati”, sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi.
RIPRESE LE VACCINAZIONI AL MAXI-HUB VALENTINO DI TORINO
Sono riprese questa mattina le vaccinazioni nel maxi-hub vaccinale del Valentino di Torino, che può effettuare fino a 2.000 somministrazioni al giorno.
La gestione è curata dall’azienda ospedaliero universitaria Città della Salute in collaborazione con l’Asl Città di Torino. Un centinaio i sanitari che vi prestano servizio.
“La riapertura del super hub del Valentino, che sarà a disposizione di Torino, ma anche del nostro Piemonte, è innanzitutto un buon segnale di una Regione attenta e previdente – ha sottolineato il presidente Alberto Cirio -. La struttura è stata allestita nella prima fase della pandemia per garantire posti letto con ossigeno, qualora fosse stato necessario per nuove ondate. Posti letto tutt’ora presenti all’interno delle moderne tende d’emergenza di proprietà della Regione che si trovano nel V Padiglione del Valentino e che possono entrare in funzione in 24 ore, se ci fosse l’esigenza di alleggerire gli ospedali. Ci auguriamo ovviamente che questo non sia necessario e intanto usiamo questo spazio, come fatto nei mesi scorsi, per correre con le vaccinazioni. Un maxi hub da 2000 somministrazioni al giorno che concorrerà a potenziare la nostra macchina vaccinale e a raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti di 50 mila vaccinazioni al giorno”.
Il presidente della Regione Cirio: “Premiata la capacità progettuale dei Comuni.
Queste risorse consentiranno di implementare e potenziare su molti interventi le risorse già messe in campo dalla Regione”.
Oltre 41 milioni di euro, a valere sui fondi del PNRR, per la città metropolitana di Torino. E’ quanto ha comunicato il Ministero dell’Interno, con una nota del 31 dicembre scorso, riconoscendo la bontà di ben 14 progettualità che i Comuni hanno presentato al bando previsto dalla legge di bilancio 2020, le cui domande scadevano il 4 giugno dello scorso anno, a sostegno di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.
“Sono risorse importanti che premiano, ancora una volta, la capacità progettuale dei Comuni piemontesi. Accanto alle risorse del PNRR alcuni interventi verranno cofinanziati dagli Enti locali, consentendo così di implementare e potenziare su molti interventi le risorse già messe in campo dalla Regione Piemonte – sottolinea il presidente Alberto Cirio -. Complimenti ai Comuni per questo importante lavoro”.
Ecco, nel dettaglio, le risorse:
– Carmagnola € 5.000.000,00 per 1 intervento;
– Chieri € 5.000.000,00 per 1 intervento;
– Giaveno € 1.412.381,70 per 2 interventi;
– Ivrea € 4.999.361,00 per 6 interventi;
– Pinerolo € 4.617.358,00 per 2 interventi;
– Torino € 20.000.000,00 per 2 interventi.
Da Fondazione CRT 20 nuove ambulanze
Covid, Torino e Piemonte in zona gialla
Il Piemonte è in zona gialla a partire da lunedì 3 gennaio, dopo 28 settimane in zona bianca.
“Siamo riusciti a lungo a mantenere la nostra regione in zona bianca grazie allo sforzo collettivo e all’effetto dei vaccini – spiegano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Il passaggio in zona gialla è frutto della crescita del contagio che si sta registrando a livello globale, ma testimonia anche come i numeri delle ospedalizzazioni in Piemonte siano ancora contenuti e, anche questo, è merito dei vaccini. Per cui, ora più che mai, ci appelliamo a chi ha ancora dei dubbi, perché il vaccino è la nostra unica arma per salvare la vita e le nostre comunità. Il grazie va a chi, nel nostro intero sistema sanitario, anche in questi giorni di festa sta continuando con noi a correre per somministrare le terze dosi, rendendo ancora una volta il Piemonte una delle regioni più efficienti nella campagna vaccinale, tre punti sopra la media nazionale. In queste ore è arrivato il nuovo anno e proprio in un momento in cui desideriamo tutti ritrovarci e stare insieme, non devono calare la prudenza e l’attenzione. Il Governo ha introdotto misure che riteniamo di buonsenso, perché avevamo chiesto che non fossero le persone vaccinate a pagare eventuali nuove restrizioni e così è stato. Ma ognuno di noi deve continuare a fare la propria parte per non mettere a repentaglio la propria sicurezza e quella dei propri cari. Prendetevi cura di voi”.
Vaccini, riapre il maxi hub del Valentino
lunedì 3 gennaio, ripartono le vaccinazioni al maxi-hub del Valentino. Alle ore 10 è previsto un punto stampa con il Presidente della Regione, Alberto Cirio, e con l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi.
FOCUS SULLE DOSI DISPONIBILI NEL MESE DI GENNAIO
In Piemonte per il mese di gennaio è prevista una disponibilità complessiva di circa 1.400.000 vaccini, sommando la disponibilità attuale di circa 700.000 dosi agli arrivi previsti entro fine mese.
Calcolando però l’uso di Moderna doppio, dal momento che per la terza dose di questo vaccino si utilizza la mezza fiala, la disponibilità reale è di circa 1.600.000 vaccini: un quantitativo più che sufficiente per coprire il target medio quotidiano fissato dal Commissario straordinario generale Figliuolo sia quello che la Regione si è posta autonomamente, di circa 50.000 somministrazioni al giorno.
In ogni caso, la struttura commissariale si è già resa disponibile, qualora necessario, a venire in supporto integrando le dosi.
A questi quantitativi si sommano poi anche 84.500 dosi di Pfizer pediatrico: nelle prossime settimane ne sono attese altre 216.000.
Il target complessivo potenziale in Piemonte dei 5-11enni è di 246 mila bambini. Al momento hanno aderito in 47 mila e ne sono stati già vaccinati quasi 15 mila.
L’obiettivo è completare tutti quelli che hanno aderito prima che ricominci la scuola dopo le feste
Covid e quarantene dei poliziotti: Siap chiede Ffp2
Covid-19 aumento esponenziale quarantene tra i poliziotti. Indispensabile rispetto norme di prevenzione e dotazione mascherine Ffp2