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CRONACA- Pagina 1126

E’ morto Fantolino il “re delle uova”

E’ mancato a 88 anni il Cav. Franco Fantolino, imprenditore molto noto per essere stato fondatore dell’azienda “Uova Fantolino” di Cafasse.  La famiglia ne ha dato notizia ieri sui social dell’azienda.

“Il Cavalier Franco Fantolino – si legge nell’annuncio – nel 1961 aveva un sogno: lasciare la città e allevare le galline ovaiole. Ha preso la propria famiglia per mano guidandola su una strada nuova. Ha cominciato in piccolo ma ha sognato in grande, facendo in modo che il suo nome diventasse sinonimo di bontà e genuinità. Così facendo, ha nutrito intere generazioni”.

In cura al Regina Margherita i bimbi malati arrivati dalla guerra in Ucraina

E’ trascorso ieri il primo giorno in ospedale per i tredici bimbi malati oncologici ucraini arrivati grazie alla Regione Piemonte da Iasi, in Romania.

Sono ricoverati  all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. I bambini, alcuni malati di leucemia, sono molto provati per il lungo viaggio e per la sospensione a causa della guerra, delle terapie.

Con loro ci sono le madri e alcuni fratellini. Questi sono cinque, per i quali dovrà essere trovata una soluzione di ospitalità.

Auto finisce fuori strada: uomo muore per un malore

Oggi, a Nole,  era alla guida della sua Opel quando, probabilmente per un malore, la vettura  è uscita di strada. Prontamente sono intervenuti i soccorsi che hanno tentato di rianimare l’uomo, un 65enne, ma ormai era deceduto. Sul posto anche i vigili del fuoco e la polizia locale.

Cyber-guerra, anche a Torino e in Piemonte nel mirino gli aiuti umanitari

Allerta nelle aziende sanitarie e ospedaliere che “in virtù degli aiuti umanitari che si stanno ponendo in essere”  diventano  “obiettivo molto sensibile” degli attacchi informatici

In Piemonte, come nelle altre regioni, è stato diramato un alert dal Csirt, il Computer security incident response team, dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza.

Una comunicazione  con il testo sopra riportato è stata inviata a tutti gli ospedali del Piemonte dal Dirmei, il Dipartimento malattie infettive, che invita quindi ad “alzare al massimo i livelli di sicurezza”, ponendo “massima attenzione alle mail’’

Un milione di utenti per l’app di Iren

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Al via l’integrazione con IrenGO, l’app per la mobilità sostenibile

 

 

Reggio Emilia, 25 febbraio 2021 – IrenYou, l’app per i clienti Iren, raggiunge un milione di clienti attivi, con un tasso di adesione di 7 utenti unici su 10 e oltre 150mila operazioni effettuate alla settimana, e si integra con IrenGO, la soluzione digitale per la mobilità elettrica e sostenibile.

 

Traguardi raggiunti grazie alle numerose funzionalità offerte dalla piattaforma: dalla gestione di tutti i contratti/bollette attivi con la multiutility (luce, gas, acqua) alla possibilità di effettuare i pagamenti di tutti i propri servizi energetici (IrenPay) fino all’accesso diretto al proprio conto bancario con la possibilità di controllare le proprie spese energetiche. Un’integrazione di servizi che punta all’unificazione e all’ottimizzazione della customer experience e che si arricchisce di un ulteriore tassello: da oggi, tutti i Clienti del Gruppo Iren abituati a navigare IrenYOU, passando dalla sezione servizi troveranno anche IrenGO, l’app integrata per fruire tutti i servizi dedicati alla mobilità elettrica e sostenibile.

 

Oltre a rendere disponibili sul mercato soluzioni complete per l’e-mobility, dai veicoli leggeri alle flotte di e-car aziendali, dalle stazioni di ricarica per famiglie alle colonnine più evolute per aziende ed enti pubblici, IrenGO completa la gamma di soluzioni proposte con un’app innovativa, che rende facile e immediata l’esperienza di ricarica del proprio veicolo elettrico.

 

L’app IrenGO, disponibile anche in forma autonoma su Apple App Store e Google Play Store, consente di ricaricare veicoli elettrici in semplicità e autonomia. Le funzionalità sono complete:

  • ricerca della colonnina, fra stazioni IrenGO e quelle di altri operatori con cui esistono accordi di interoperabilità sono visibili e operabili oltre 22.000 punti di ricarica sull’intero territorio italiano;
  • pianificazione dei percorsi per capire dove e quante volte ricaricare la propria auto elettrica per arrivare a destinazione. La ricerca della colonnina è raffinabile tramite criteri quali tipologia di vettura, tipo di ricarica, costi, connettori, provider e presenza di strutture ricettive o di intrattenimento nelle immediate vicinanze;
  • notifica dello status delle stazioni di ricarica, per verificare col dovuto anticipo se la stazione è disponibile, occupata, in manutenzione o già prenotata;
  • registrazione delle ricariche effettuate e dei pagamenti effettuati.

 

I pagamenti delle ricariche avvengono tramite l’utilizzo di un wallet, un borsellino digitale interamente gestibile tramite l’app, in grado di effettuare i pagamenti ma anche di tenere traccia delle spese di ricarica sostenute. A completare il servizio c’è la tessera IrenGO, una carta precaricata tramite portafoglio interno all’app, che è possibile richiedere gratuitamente e che abilita la ricarica alle colonnine, anche senza l’utilizzo dello smartphone.

 

 

Barriera di Milano. Arrestato latitante colpito da mandato d’arresto europeo

Proseguono i controlli straordinari del territorio nel quartiere Barriera Milano: lunedì sera operatori del commissariato di zona, del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e del Reparto Mobile di Torino, hanno sottoposto a controllo una ventina di persona, tre delle quali, straniere, sono state denunciate in quanto inottemperanti alla normativa sull’immigrazione. Fra le persone accompagnate in Questura, anche un venticinquenne di nazionalità nigeriana, irregolare sul territorio nazionale e privo di documenti di identità.

Identificato mediante accertamenti dattiloscopici, dall’interrogazione delle banche dati emergeva che lo stesso era ricercato dalle autorità tedesche da circa tre anni poiché colpito da un Mandato di Arresto Europeo emesso dal Tribunale Distrettuale di Mannheim (Germania) per il reato di “riciclaggio”, delitto punito dalla legge tedesca con una pena che può raggiungere anche i 10 anni di reclusione.

Dalla lettura del mandato di arresto emergeva che, nel dicembre 2017, il giovane, spacciandosi per il fratello di un “governatore” nigeriano, avrebbe indotto un cittadino tedesco, dietro compenso, a ricevere sul proprio conto corrente rilevanti somme di denaro, dell’importo di svariate decine di migliaia di euro.

In uno degli episodi contestati, la somma di denaro, prossima ai 30.000 €, sarebbe stata provento di una truffa ad uno studio legale tedesco, realizzata mediante la consegna – con il pretesto di un incarico professionale – di un assegno a “vuoto” in sterline inglesi.

   In un secondo episodio, solo tentato, la somma di denaro – prossima ai 50.000 € –  sarebbe invece derivata da una truffa realizzata con la tecnica del c.d. “man-in-the-middle”, “l’uomo nel mezzo”. Strategia sempre più diffusa tra i criminali informatici, consistente nell’inserirsi nella corrispondenza email tra due operatori commerciali  comunicando al soggetto acquirente coordinate bancarie false. In questo caso, però, la banca aveva bloccato il pagamento.

Spacciava alla fermata del bus: arrestato

Lo scorso lunedì pomeriggio, transitando su corso Peschiera, poco dopo l’intersezione con via Capriolo, i poliziotti del Comm.to San Donato notano una cessione di stupefacente fra un cittadino straniero ed un soggetto di carnagione chiara. Fermatisi per un controllo, lo straniero, un ventottenne di nazionalità gabonese, oppone una prolungata resistenza nei confronti dei poliziotti, sia passiva, inizialmente, che attiva quando successivamente tenterà di colpirli con un pugno. Il ventottenne viene fermato, ma durante tali fasi concitate riesce a deglutire le dosi di droga nascoste nel cavo orale. Una volta negli uffici di polizia,  sul suo cellulare arriveranno diverse chiamate, molte in particolare da un soggetto italiano con il quale, gli operatori appureranno, egli aveva preso accordi perla cessione di eroina. L’uomo, che ha numerosi precedenti di polizia specifici per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ed inerenti alla sua posizione sul territorio nazionale,  è stato arrestato per  spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a P.U., ma anche denunciato per violazione della Legge sull’immigrazione  e per avere fornito false generalità agli investigatori.

Il bollettino Covid di domenica 6 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.108 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 6,9% di 16.151 tamponi eseguiti, di cui 13.622 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 992.412, così suddivisi su base provinciale: 82.273 Alessandria, 45.506 Asti, 38.429 Biella, 132.324 Cuneo, 75.086 Novara, 527.673 Torino, 35.298 Vercelli, 35.592 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.869 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.362 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 33 (1rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 69(+4 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 41.836

I tamponi diagnostici finora processati sono15.810.579 (+16.151 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.083

Sono 4, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.083 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.756 Alessandria, 782 Asti, 499 Biella, 1.596 Cuneo, 1.048 Novara, 6.242 Torino, 604 Vercelli, 422 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 134 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

936.761 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 936.761 (+1.036 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 77.446 Alessandria, 43.440 Asti, 36.682 Biella, 126.168 Cuneo, 72.211 Novara, 501.509 Torino, 33.225 Vercelli, 33.523 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.751 extraregione e 8.806 in fase di definizione.

Controlli nella movida torinese: chiusi locali in via Belfiore e via Berthollet

Nella notte fra sabato e domenica, personale della Polizia di Stato ha coordinato un servizio straordinario interforze disposto con ordinanza del Questore nelle zone del centro cittadino maggiormente interessate dalla movida, in particolare nell’area di Piazza Santa Giulia, San Salvario, Piazza Vittorio Veneto e Borgo Dora.

Nei confronti di due esercizi commerciali si è proceduto con la chiusura provvisoria. In particolare, in via Berthollet, si appurava la presenza di un assembramento di persone nei dehors all’esterno del locale e di avventori privi di dispositivi di protezione individuale sia all’interno che all’esterno, nonché il mancato rispetto delle linee guida in materia di distanziamento. Si elevavano, pertanto, le sanzioni previste con la chiusura provvisoria dell’attività. Veniva, inoltre, accertata la somministrazione di bevande alcooliche a soggetto minore.

In un locale di via Belfiore, invece, di riscontrava la presenza di 50 persone all’interno nonostante la capienza indicata fosse della metà. Diversi avventori, inoltre, non indossavano i dispositivi di protezione individuale. All’esterno del locale, inoltre, erano presenti circa 150 persone in attesa di accesso, molte prive di mascherina. Anche per questo esercizio scattavano le sanzioni previste e la chiusura provvisoria per 5 giorni.

Nel corso dell’attività, sono stati controllati altri 6 esercizi, in nessuno dei quali sono state riscontrate irregolarità.

La lentezza del trasporto pubblico torinese: 2 anni per cambiare un cartello sul tram

La sciatteria è un segnale inequivocabile di un atteggiamento complessivo.

E lasciare appeso per due anni un cartello scaduto è la dimostrazione pratica della disattenzione di Gtt nei confronti degli utenti torinesi. Poca cosa, certo, rispetto al costante rifiuto di controllare gli abusivi sulle linee dove le grandi risorse sono in maggioranza. Su quelle linee i controlli si effettuano esclusivamente nelle fasce orarie in cui è possibile imbattersi solo in pensionate italiane.

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