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Unesco, un grande progetto per la Sacra di San Michele simbolo del Piemonte

SI ALLARGA LA SQUADRA PER LA VOLATA FINALE: AL FIANCO DEL POLITECNICO LA CONSULTA DI TORINO, TERRE DI SACRA, IMPORTANTI PARTNER PRIVATI E FONDAZIONI

 

L’iter per far ottenere l’ambito riconoscimento Unesco al sito seriale Early Benedictine Settlements in Italy di cui fa parte la Sacra di San Michele è lungo e complesso, un percorso a tappe successive che richiede la predisposizione di una documentazione approfondita e rigorosa redatta da un Comitato Scientifico composto da esperti nello studio e nella valorizzazione del territorio e del patrimonio storico-artistico.

La candidatura dell’abbazia benedettina piemontese – recentemente indicata da National Geographic come una delle 23 mete spirituali da visitare in Europa – è stata promossa dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, in un progetto che la collega ad altri sette siti monastici in sei Regioni italiane.

Gli studi per il dossier di candidatura seriale sono stati seguiti da un gruppo di lavoro coordinato a livello nazionale dal professor Ruggero Longo della Scuola IMT Alti Studi Lucca. Per la parte relativa alla Sacra, al dossier di candidatura collabora un gruppo di lavoro interateneo coordinato da Enrico Moncalvo, referente scientifico per il sito clusino, già docente del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico.

In stretta sinergia agli studi di dossier, nel 2019 nasce “Terre di Sacra”:  un accordo tra Enti territoriali su iniziativa dell’allora sindaco di Sant’Ambrogio Dario Fracchia, attuale Presidente e che riunisce amministrazioni pubbliche locali e soggetti privati attivi sul territorio, quali Unione Montana Valle di Susa, i Comuni attigui alla Sacra (Sant’Ambrogio, Avigliana, Chiusa di San Michele e Valgioie), l’Associazione di Imprenditori Locali “Dai Impresa” e l’Associazione di volontariato “Amici di Sacra”.

In previsione dell’ultimo step della procedura, che consiste nella presentazione del Piano di Gestione – un articolato e complesso documento che illustra i meccanismi di protezione e valorizzazione dell’abbazia, implementandoli e monitorandoli periodicamente – la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, anche grazie ad un accordo di collaborazione già esistente stipulato con il Politecnico, ha deciso di sostenere direttamente la candidatura seriale.

 

Il sostegno alla candidatura, che riguarderà la promozione degli studi sul sito affidati al Politecnico di Torino, sotto la responsabilità scientifica di Giulio Mondini e Marta Bottero e al coordinamento di Enrico Moncalvo, e comporterà anche azioni mirate alla comunicazione, verrà rafforzato grazie all’imminente rinnovo del Protocollo d’Intesa tra i due enti.

Inoltre, numerosi partner del territorio hanno già manifestato l’interesse a fornire il supporto economico indispensabile alla finalizzazione della procedura e al coinvolgimento dell’opinione pubblica, delle amministrazioni, degli imprenditori locali, dei cittadini e delle loro associazioni.

Enrico Moncalvo, referente scientifico per il sito della Sacra per il Politecnico di Torino commenta: “Il valore immateriale assunto in epoca romantica dal fascinoso contesto sul Pirchiriano, e la sua presenza come riconoscibile landmark prealpino si contrappongono nel tempo al progressivo urbanizzarsi del contesto frapposto tra città e montagna, come un controcanto che ne assolve la funzione di riferimento storico-identitario e visivo, rimanendovi però in qualche misura estraneo. La Sacra e i segni visibili del paesaggio monastico antico, che di questo complesso insieme fanno parte, non possono quindi rimanere testimonianze alte, ma isolate; devono invece essere integrate in una percezione storico territoriale ampia, che arrivi – con le opportune discriminanti – fino alle testimonianze industriali degli ultimi due secoli”.

 

Giorgio Marsiaj, Presidente della Consulta per la Valorizzazione Beni Artistici e Culturali di Torino aggiunge: “Abbiamo accolto con favore la richiesta di partecipare alla promozione degli studi e delle azioni necessarie ai fini della candidatura seriale UNESCO della Sacra di San Michele, patrimonio emblematico del Piemonte.

A questo scopo – e con riferimento a quanto concordato e comunicato già nel 2019, in occasione del workshop: ‘Innovazione e Tecnologie per i Beni Culturali. Restauro e Fruizione’ organizzato e promosso dalla Consulta, con il Politecnico di Torino – formalizziamo oggi l’intenzione di sostenere la candidatura seriale, gli studi sul sito già affidati al Politecnico, grazie alla già stretta collaborazione tra i nostri due enti. A breve prenderanno dunque avvio i lavori per il Piano di Gestione della candidatura e, a seguire, altre azioni comuni e condivise, nell’ambito della didattica e dell’innovazione per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del nostro territorio”

“La Sacra di San Michele per il territorio su cui insiste e la circonda da più di mille anni non è solo un testimone di pietra muto ma una parte viva che parla al cuore e all’immaginario di tutti noi che almeno una volta al giorno leviamo lo sguardo per confortarci dal quotidiano, per trovare un momento di altezza e di bellezza – conclude Dario Fracchia presidente di Terre di Sacra – Tanto è vero che per la sua unicità è stata scelta come simbolo del Piemonte.  Quando si torna da un viaggio, il profilarsi all’orizzonte della sua forma ci indica che siamo a casa: la Sacra per noi della Valle di Susa è identità, cuore, passione, storia, casa, protezione e orgoglio: ecco perché da anni lavoriamo per il riconoscimento Unesco all’interno di una candidatura seriale di così grande prestigio e contenuto universali. Avere in questo percorso al nostro fianco la Consulta di Torino, il Politecnico, importanti imprenditori della Valle, Fondazioni, semplici cittadini  ed ora il coordinamento nazionale dei Sindaci di tutti gli otto siti ci incoraggia e dà fiducia per raggiungere l’ambito traguardo Unesco”.

Hervé Barmasse in dialogo con Mario Calabresi

Mercoledì 29 giugno alle ore 18.30 è in programma un nuovo appuntamento del ciclo di incontri #INSIDE alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo che avrà come protagonisti l’alpinista Hervé Barmasse in dialogo con Mario Calabresi.

Hervé Barmasse vive fin da bambino in armonia, quasi in simbiosi, con la natura e la montagna. È una guida alpina del Cervino, come tradizione della sua famiglia da quattro generazioni. Le sue ascensioni dalle Alpi all’Himalaya fino alla Patagonia, gli hanno permesso di maturare una forte consapevolezza del cambiamento climatico, dallo scioglimento dei ghiacciai, alla scarsità della neve, alle carenze d’acqua, tematiche di stretta attualità.

Attraverso filmati e immagini spettacolari che s’intrecciano con i suoi racconti Hervé Barmasse parlerà delle sue esperienze di vita, delle sue avventure tra le montagne del mondo, della sfida all’impossibile e di ciò che si nasconde dietro l’avventura dell’alpinismo, dove il coraggio delle decisioni è sempre intrecciato alla fragilità e alla paura dell’uomo. In parete come nella vita.

L’incontro è a ingresso libero su prenotazione all’indirizzotorino@gallerieditalia.com e intende affrontare un tema particolarmente sensibile specie in questo periodo. #INSIDE è un invito a entrare nelle Gallerie d’Italia per scoprire quanto di nuovo c’è in città e un modello di public program fisico e digitale dedicato alla scoperta di un luogo e di un concetto: l’immagine e la sostenibilità ambientale e sociale.

Hervé Barmasse

Alpinista, atleta del Global Team The North Face®, scrittore, regista di film di montagna. Hervé nasce ad Aosta il 21 dicembre del 1977 in una famiglia segnata da una lunga tradizione e passione per la montagna. Guida alpina del Cervino da quattro generazioni, il suo nome è legato a importanti ascensioni. Itinerari di grande difficoltà ed esposizione realizzati in tutto il mondo, come la via nuova aperta in solitaria sul Cervino, la prima ascensione della liscia lavagna granitica del Cerro Piergiorgio e la nuova via sul Cerro San Lorenzo in Patagonia, la prima salita del Beka Brakay Chhok in Pakistan e altre ancora. Sulla sua montagna di casa, la Gran Becca, Hervé ha lasciato in modo incisivo la sua traccia fino a diventare l’alpinista che, tra vie nuove, prime invernali e prime solitarie, ha compiuto più exploit. Recentemente si è reso protagonista di un’ascensione esemplare in Himalaya salendo in stile alpino la Parete Sud dello Shisha Pangma 8027m in appena 13 ore.

Esistenze resistenti. In memoria di Franco Sbragia e Giovanni Battisti

Giovedì 30 giugno – venerdì 1 luglio

EvergreenFest – Parco della Tesoriera – Corso Francia, 186/192 – Torino

Giovedì 30 giugno e venerdì 1 luglio il Parco della Tesoriera di Torino (Corso Francia, 186/192), nell’ambito dell’EvergreenFest, ospita «ESISTENZE RESISTENTI», evento organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, in collaborazione con Arci Valle Susa Pinerolo, e dedicato a Franco Sbragia e Giovanni Battisti, poligrafici de «La Stampa» e vittime della lotta al regime fascista.

Giovedì 30 giugno, alle ore 20, lo storico Giovanni De Luna (docente di Storia contemporanea all’Università di Torino, autore di numerosi saggi tra i quali La Resistenza perfetta, La Repubblica inquieta e Il Partito della Resistenza. Storia del Partito d’Azione) e il direttore del quotidiano «La Stampa» Massimo Giannini, moderati da Emiliano Paoletti, direttore del Polo del ‘900, animeranno il dibattito intitolato «1922-2022: Esistenze Resistenti»ricordando le figure diS bragia e Battisti e approfondendo i temi della marcia su Roma, del fascismo, della Resistenza e della Memoria.
Introducono l’incontro i saluti istituzionali e gli interventi dei rappresentanti di Aned Torino, Anpi Comitato Provinciale di Torino ed Istoreto.

Venerdì 1 luglio, alle 21, sul palco dell’EvergreenFest saliranno Bandabardò e Cisco: una delle band più longeve del panorama musicale italiano, con oltre 1500 concerti e più di 25 anni di attività, e la storica voce dei Modena City Ramblers, renderanno omaggio a Franco Sbragia e Giovanni Battisti con un concerto che è anche la tappa torinese del tour “Non fa paura”.

Attivisti ambientalisti si incollano con il super attack alle porte della Regione

Oggi un gruppo di attivisti di Extinction  Rebellion si è  incollato con super attack alle porte d’ingresso della Regione Piemonte, in Piazza Castello a Torino, bloccandone gli accessi. “Extinction Rebellion torna in azione per denunciare l’inadeguatezza della giunta regionale nella gestione dello stato di emergenza idrica, sintomo del collasso climatico che è qui e ora nella nostra quotidianità, e sta colpendo le nostre terre”.

Motociclista muore nello scontro con un’ambulanza

In corso Galileo Ferraris angolo corso Montelungo, per cause ancora da accertare,  si è verificato un grave sinistro stradale. Un uomo a bordo di un motociclo è entrato in collisione con un’autoambulanza e nella caduta ha riportato lesioni gravissime.

 Nonostante  tentativi di rianimazione, il motociclista di 64 anni non ce l’ha fatta ed è deceduto.

Sul posto è intervenuta la squadra Infortunistica del Reparto Radiomobile della Polizia Locale.

Un’altra notte all’insegna del degrado sul Lungo Dora Napoli

Un’altra notte all’insegna del degrado sul Lungo Dora Napoli nei 30 metri che precedono Ponte Carpanini.

Nonostante gli sforzi dell’associazione Sponde Sicure, che ripulisce periodicamente gli argini, l’immondizia aumenta.

Quando la situazione non è più tollerabile, qualcuno scende in strada e cosparge di olio i muretti affinchè nessuno vi possa stazionare.

La soluzione talvolta diminuisce l’affluenza di spacciatori e microcriminali che per qualche giorno scelgono altri luoghi. Fanno però poi ritorno, mettendo cartoni o tappeti sui muretti.

Perchè questa zona, tradizionalmente sede di spaccio in pieno giorno, non viene risanata?

Cosa fanno le autorità?

 

Non si può mettere dei presidi delle forze dell’ordine, esattamente come succedeva ai Murazzi negli anni 2000?

Loredana Barozzino

Negozi di artigiani artisti per rilanciare Barriera di Milano

Una mozione presentata da Antonio Ledda (PD), approvata  in Consiglio comunale, invita Il Sindaco e la Giunta ad avviare processi culturali e commerciali innovativi per creare nuove forme di presidio civico all’interno del quartiere Barriera di Milano.

Un progetto da realizzare con il coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria, sfruttando nel migliore modo possibile unità commerciali non utilizzate e locali sfitti da riconvertire in spazi dove allestire modelli riconducibili alla casa-bottega.

La possibilità, infine, di promuovere la dimensione di presidio territoriale quale promozione e sviluppo di comunità, anche attraverso l’utilizzo di tutte le risorse economiche e finanziarie pubbliche, disponibili.

Il provvedimento trae spunto dalla considerazione che il declino progressivo del commercio di prossimità è andato di pari passo con l’insediamento di nuove attività legate al piccolo artigianato caratterizzato da forte espressività artistica, emerso grazie alla possibilità di sfruttare l’eredità delle vecchie botteghe ormai dismesse, patrimonio di quel territorio.

Un processo di micro rigenerazione urbana, da replicare, che ha favorito l’attivazione di presidi civici all’interno del quartiere, grazie alla realizzazione di nuove attività di rilevanza economica in ambito culturale, del turismo, dell’artigianato, della creatività, del design e dell’innovazione.

La mozione è stata approvata con 28 voti favorevoli e 1 astenuto.

Legge tatuatori, opinioni divergenti in audizione

Da un lato le Confederazioni artigiane che rappresentano i tatuatori hanno chiesto che “il Piemonte si faccia promotore nazionale di una legge quadro nazionale per evitare diseguaglianze e disparità tra i tatuatori artistici e concorrenza sleale”. Lo ha chiesto Antonella Gualchi del Coordinamento regionale.

Dall’altro lato Rosangela Scaccianoce di Confestetica ha sottolineato come “l’attività di estetista sia già regolamentata, a livello nazionale, dalla Legge 1/90, che ne disciplina l’attività e ne prevede la formazione. Per questo chiediamo che la dermopigmentazione, di competenza degli estetisti, venga affrontata in maniera separata rispetto al tatuaggio artistico”.

Invece per Eugenio Arneodo, dell’Associazione tatuatori artistici, “si tratta di una proposta di legge importante per formare professionisti seri e preparati ed evitare gli improvvisatori. Chiediamo che il Consiglio regionale del Piemonte adotti questa proposta e dia il via a un percorso specifico per tatuatori che sia in grado di contrastare l’abusivismo diffuso e di tutelare la salute pubblica”.

Il provvedimento oggetto di consultazioni intende garantire, soprattutto dal punto di vista sanitario, chi si sottopone a tatuaggio o depigmentazione prevedendo corsi formativi e di aggiornamento per gli operatori e normandone l’attività. Prevede, inoltre, che la Giunta regionale, acquisito il parere della Commissione, individui, tra l’altro, i requisiti e i criteri di priorità per l’accesso a contributi per la realizzazione di tatuaggi con finalità mediche per ridurre il disagio psicologico delle persone che si sono sottoposte a interventi di asportazione e ricostruzione dell’areola mammaria.

Negli altri interventi Marina Caldaro di Dragonette Torino Onlus, con Paola Zaccagni e Micaela Musso di Associazione Dragonesse di Avigliana (To) hanno evidenziato quanto “il tatuaggio dell’areola, per chi sia stato operato alla mammella, rappresenti una tappa importante nel percorso di recupero e valorizzazione di sé”.

Fiorella Savoca di Donna Tea, Fulvia Pedani di Andos, con il presidente e la socia di Casa Breast Riccardo Bussone Monica Schina hanno evidenziato la necessità che “la Regione e la Rete oncologica si facciano garanti della formazione degli operatori destinati a tatuare l’areola delle pazienti e che venga istituito un registro a tutela delle stesse”. Anche in questo, hanno aggiunto, il Piemonte potrebbe farsi promotore a livello nazionale.

Paola Angela Stringa dell’Associazione Luca Coscioni ha ricordato che, trattandosi di una prestazione garantita dai Livelli essenziali di assistenza, il tatuaggio per le persone operate alla mammella dovrebbe essere garantito ovunque sul territorio nazionale senza lasciare al paziente l’onere di informarsi su dove poter esigere la prestazione.

Relativamente al limite di età per sottoporsi a procedure di piercing e tatuaggi, la garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Ylenia Serra ha evidenziato che “i 16 anni sono un’età consona, anche se alcune regioni abbassano tale limite ai 14 anni”.

Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, i consiglieri Sara ZambaiaGianluca Gavazza (Lega), Disabato (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

Marito e moglie muoiono a poche ore di distanza

Si può dire che siano rimasti insieme fino all’ultimo e insieme se ne sono andati. Adriana Lungo e Danilo Gaborin, moglie e marito di  75 e 78 anni, di Cuneo, sono deceduti a poche ore di distanza l’una dall’altro. Lui è morto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Carle, era malato da tempo. La moglie, ricoverata all’istituto  Climatico di Robilante è mancata ieri pomeriggio.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Gli animalisti: ma i botti non dovevano essere silenziosi?

Le associazioni animaliste protestano per lo scarso rispetto degli animali e delle persone fragili

 

Il “Tavolo Animali & Ambiente”, costituito dalle maggiori sigle animaliste ed ambientaliste, protesta per il mancato rispetto della promessa fatta dall’amministrazione comunale di Torino, di utilizzare fuochi dal limitato impatto acustico per la festa patronale di San Giovanni per il riguardo verso tutti gli animali.

In realtà il frastuono si è sentito a centinaia di metri da piazza Vittorio e addirittura è stato avvertito nelle periferie e anche fuori città, terrorizzando i tanti animali domestici.

I fuochi non sono stati assolutamente a basso impatto acustico, come promesso personalmente dal Sindaco Stefano Lo Russo, ma, come hanno affermato molti cittadini, “sembrava un bombardamento”.

Questa è stata una palese infrazione del regolamento che la stessa Città di Torino si è data per la tutela degli animali, dove al comma 23 dell’art. 9 si dispone: “È   vietato, su tutto il territorio del Comune di Torino, far esplodere petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in genere. L’attivazione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali, come previsto dallo stesso art. 9 comma 1, e comporta, quindi, responsabilità dei trasgressori. Eventuali autorizzazioni in deroga saranno valutate dalla Città.”

Quindi i “trasgressori” sono la Città di Torino ed il suo Sindaco?

Un documento firmato dal medico veterinario Dr. Enrico Moriconi, Garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte, ricorda che “gli studi hanno rilevato come i rumori inattesi e anomali, in genere, influiscano sulle condizioni di benessere degli animali, generando stati di stress, in quanto creano un ambiente con negatività molto critiche e sovente insuperabili.”

Gli animali di famiglia possono scappare e non ritrovare più l’abitazione da cui sono fuggiti. Ma non sono solo i cani e i gatti a soffrire e a fuggire terrorizzati con il rischio di incidenti. La reazione dell’avifauna è la fuga incontrollata : gli uccelli abbandonano tutti insieme i siti dove sono appollaiati, aumentando a dismisura confusione e disorientamento, con la possibilità di urti contro ostacoli o fra loro stessi, che facilmente provocano ferite gravi e anche la morte.

I fuochi artificiali producono rumori molto forti ed esplosioni improvvise, con un effetto negativo anche sulle persone fragili, quali neonati, bambini, anziani e malati.

Pertanto il “Tavolo Animali & Ambiente” esprime la sua più ferma condanna per il dimostrato scarso rispetto per gli animali e per tutti coloro che protestano per questo ritorno all’inciviltà e si augura che il Comune non solo non organizzi analoghi fuochi per il prossimo Capodanno ma, anzi, estenda i controlli nei giorni precedenti per contrastare anche quelli esplosi da privati, facendo così rispettare quanto previsto in merito dai regolamenti comunali n. 320 e n. 211.

Per il Tavolo Animali & Ambiente:

Rosalba Nattero

Presidente SOS Gaia