CRONACA- Pagina 1010

Missioni Don Bosco da Torino al Congo

Ieri  sono partiti per i due Congo, Kinshasa e Brazzaville, il presidente di Missioni don Bosco, don Daniel Antúnez, e la fotoreporter della stessa Onlus, Ester Negro. Saranno ospiti della comunità salesiana, che li accompagnerà a conoscere da vicino, e a documentare per le migliaia di benefattori, le opere sostenute nei due Paesi.

È una prima risposta all’invito del cardinale Pietro Parolin il quale a inizio dello scorso luglio ha compiuto la visita pastorale a nome di papa Francesco (bloccato in Vaticano dall’acutizzarsi del male al ginocchio) nella Repubblica Democratica del Congo: “pace, fratellanza, gioia” sono state le parole chiave dell’omelia rivolta ai centomila partecipanti alla celebrazione eucaristica di Kinshasa.

La stabilità del Paese africano è compromessa da numerosi mali nella società, nell’economia, nell’ambiente. I salesiani sono uno dei punti di forza per uscire dall’attuale situazione in cui “la brama di materie prime, la sete di denaro e di potere chiudono le porte della pace e rappresentano un attacco al diritto alla vita e alla serenità delle persone”, come ha denunciato il segretario di Stato vaticano. Le punte avanzate delle missioni dei figli di Don Bosco operano in territori dove esistono lo sfruttamento minorile nelle miniere, il pregiudizio ancestrale verso chi nasce con anomalie fisiche, la violenza sulle giovani donne. Vivono ai confini con le aree soggette all’azione di gruppi armai antigovernativi: pochi giorni prima della sua uccisione il 22 febbraio 2021, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio era andato a salutare i salesiani e i cooperanti di Goma, nella regione “calda” del Kivu.

Sullo sfondo del Congo di oggi cade l’ombra scura della ricerca senza remore morali di nuovi giacimenti di coltan (la materia prima essenziale per l’elettronica) che vede coinvolte le multinazionali della telefonia e delle grandi migrazioni a causa dei combattimenti nel nord-est.

I missionari si dedicano alla crescita delle nuove leve per lo sviluppo del Paese con le loro scuole, i centri giovanili e le parrocchie. Sono radicati da 110 anni nel Congo democratico, da oltre 60 in quello repubblicano. Il viaggio di don Antúnez va a confermare dall’Italia salesiana l’impegno di far crescere le opere avviate e di affrontare nuove sfide: come quella della missione di Tshikapa di costruire, a ridosso dell’area diamantifera, una scuola primaria che dia opportunità di alfabetizzazione a quella metà di bambini che non può frequentare le scuole in città. Così come Missioni Don Bosco andrà a manifestare tutto il sostegno all’azione di p. Mario Perez che è il padre adottivo di centinaia di bambini accusati di stregoneria, e per questo sono perseguitati nei loro villaggi.

La descrizione del programma del viaggio del presidente Antúnez è nel sitohttps://www.missionidonbosco.org/news/il-primo-viaggio-missionario-di-padre-daniel-in-africa/

“Sirene morte” intorno alla sorgente del Po

Ieri  mattina, un gruppo di attiviste di Extinction Rebellion ha messo in scena una nuova singolare forma di protesta, sdraiandosi – vestite da Sirene morte – intorno alla sorgente del Po, a Pian del Re (Crissolo). L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione sulla gravissima siccità che l’Italia intera sta vivendo e, più in generale, sulle conseguenze tangibili che la crisi climatica sta causando anche nei territori piemontesi.

In lite con i vicini stacca il naso con un coltello al primo che incontra

I carabinieri hanno trovato in una via di Asti un uomo sanguinante con il naso quasi completamente staccato da un coltello. Il ferito, che passava di lì per caso,  ha detto di essere stato aggredito all’improvviso da un uomo che non conosceva. E’ stato individuato l’aggressore, un giovane del quartiere, il quale per contrasti nati per futili motivi con i vicini, la sera era sceso in cortile impugnando un coltello con cui aveva colpito la prima persona incontrata, totalmente estranea alla contesa. L’aggressore, colpito l’uomo con un fendente al volto, aveva fatto rientro nel suo appartamento lasciando a terra la vittima, con una ferita tanto profonda da causagli il distacco del naso quasi per intero oltre alla lesione del labbro e della guancia sinistra.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

E’ morto il decano dei negozi di abbigliamento

E’ morto all’età di 98 anni Remo Sarasso. Era il conosciutissimo titolare dell’omonimo negozio di piazza Cavour a Vercelli, decano dei negozianti dell’abbigliamento.  Sarasso lascia le figlie e i figli. Aveva aperto il suo primo negozio in via Gioberti, successivamente si era trasferito nella sede attuale che prima era occupata dalla pellicceria Cenotti.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Mai più Hiroshima e Nagasaki

 

Riflessioni, letture, canti e meditazione intorno al simbolo della pace

Sabato 6 agosto 2022 – ore 21 – Piazza Carignano – Torino

A 77 anni dai bombardamenti atomici sul Giappone la minaccia dell’uso delle armi nucleari è sempre più spesso utilizzata per consentire politiche aggressive e al di fuori del diritto internazionale.

  • Ricordiamo le vittime delle bombe atomiche
  • Ribadiamo il nostro NO alle armi nucleari
  • Chiediamo all’Italia di ratificare il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021

 

A 77 anni dai bombardamenti atomici sul Giappone, assistiamo ad un inquietante ritorno di interesse per le armi nucleari unito alla sempre più preoccupante escalation dei conflitti tra potenze nucleari. Attualmente gli Stati Uniti, la Francia, la Cina, la Russia, l’Inghilterra, India, Corea del Nord, Israele e Pakistan sono possessori “ufficiali” di armamenti nucleari. Questi ultimi quattro paesi non hanno aderito al Trattato di Non Proliferazione Nucleare, che dovrebbe in teoria regolamentarne e limitarne lo sviluppo.

La minaccia dell’uso delle armi nucleari è sempre più spesso utilizzata per consentire politiche aggressive e al di fuori del diritto internazionale.

In Italia sono custoditi diversi ordigni atomici, nelle varie basi Nato disseminate sul territorio.

Poiché l’esistenza stessa delle armi nucleari è universalmente riconosciuta come una terribile minaccia per la stessa sopravvivenza del genere umano, ICAN, l’organizzazione internazionale che ha promosso il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, è stata insignita del premio Nobel per la Pace 2017.

La questione del riarmo nucleare si pone nel contesto di un aumento generalizzato della violenza come metodologia d’azione: la violenza è sempre più accettata come metodo di risoluzione dei conflitti, siano essi personali, sociali o politici, dalle relazioni tra i singoli al livello internazionale.

Il 16 marzo 2022 la Camera ha votato un ordine del giorno che impegna il Governo ad “avviare l’incremento della spesa militare verso il traguardo del 2% del Pil“ (oggi è già all’1,5%).

Questo significa un aumento di 13 miliardi di Euro delle spese militari.

Occorre invertire la rotta, chiediamo investimenti nei settori della salute, dell’educazione, del lavoro e dell’ambiente invece che in quello militare.

Per queste ragioni chiediamo al nostro governo di lavorare perché queste armi siano ripudiate e di attivarsi perché vengano ovunque abolite; in questo contesto chiediamo che l’Italia ratifichi il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021, in coerenza con l’art.11 della nostra Costituzione.

 

Coordinamento di cittadine/i, associazioni, enti istituzioni locali contro l’Atomica, tutte le Guerre e i Terrorismi  –  AGiTe

Incidente stradale, auto cade dal cavalcavia di corso Bramante

Questa mattina, intorno alle 04.00 una Fiat 500 Abarth che percorreva il cavalcavia di corso Bramante in direzione di piazza Carducci, per cause ancora da accertare, ha sbandato ed è andata ad abbattere la ringhiera che delimita il cavalcavia cadendo nel vuoto.

Il conducente, un giovane di 22 anni, residente a Torino, è rimasto ferito ed è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Molinette.

Nonostante la caduta del veicolo da diversi metri di altezza, il giovane non è in prognosi riservata.

Sul posto è intervenuta per i rilievi la squadra Infortunistica stradale del Reparto Radiomobile della Polizia Locale.

Discarica a cielo aperto vicino al Sangone: area sequestrata per rischio di disastro ambientale

Nella mattinata odierna il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Torino, su richiesta della Procura della Repubblica di Torino, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo senza facoltà d’uso, emesso dal locale Ufficio GIP del Tribunale, di terreni ed edifici presenti nel Comune di Moncalieri (TO) Strada del Vignotto n. 37.

L’area interessata di circa 10.000 mq, proprio a ridosso del torrente Sangone e già dichiarata dal Comune di Moncalieri a forte rischio di dissesto idrogeologico, è difficilmente visibile dalla pubblica via a causa della folta vegetazione che, a partire dal 2005, ha invece facilitato l’illecito sversamento da parte di ignoti di qualsiasi tipologia di rifiuto, creando una situazione di degrado ed inquinamento che ha intaccato sia il terreno circostante che potenzialmente anche la falda acquifera e per cui sono in corso accertamenti tecnici.

Il sopralluogo effettuato dai militari ha portato alla luce ingentissimi quantitativi di rifiuti pericolosi (quantificabili in circa 1000 tonnellate) quali plastiche combuste, pneumatici, RAEE, scarti da demolizione, olii esausti e carcasse di autovetture che hanno del tutto saturato gli ambienti e gli edifici ormai abbandonati, creando il potenziale rischio di un disastro ambientale nel caso in cui si generasse un incendio anche di natura incidentale.

Per queste ragioni la Procura ha iscritto un procedimento penale a carico di ignoti e richiesto il sequestro dell’area volto ad evitare il reiterarsi di tali illecite condotte di abbandono di rifiuti.

I Carabinieri avvieranno delle accurate analisi per accertare lo stato di inquinamento ambientale e le diverse tipologie di rifiuti.

Le aree sequestrate risultano inserite nella lista dei c.d. siti orfani della Regione Piemonte

Colto da malore in piscina: 16enne muore in ospedale

Nel pomeriggio di tre giorni fa nella piscina Blu Paradise di via Gozzano a Orbassano un ragazzino di 16 anni che stava nuotando era stato colto da malore. È stato messo in salvo dai bagnini con le manovre di rianimazione cardiaca. Sul  posto il 118 con l’ambulanza e l’elicottero. Il giovane di Torino si era recato in piscina con una amica. È stato trasportato d’urgenza alle Molinette (nella foto) dove è stato intubato, in prognosi riservata, in gravi condizioni. Purtroppo il ragazzino non ce l’ha fatta nonostante le cure dei medici ed è morto ieri.

Lunedì apertura straordinaria ufficio passaporti

Al fine di agevolare ulteriormente i cittadini residenti nella provincia di Torino è stata  disposta dal Questore una ulteriore  apertura straordinaria dello sportello dell’Ufficio Passaporti della Questura, sito in Piazza Cesare Augusto 5, per la giornata di lunedì 8 agosto p.v. orario 14.30-17.30, dedicata esclusivamente alla presentazione dell’istanza per il rilascio del passaporto  di coloro che non sono riusciti a richiedere un appuntamento sull’Agenda on line e devono partire entro il mese di ottobre 2022.

In questa giornata l’utente può presentare l’istanza senza prenotazione dell’appuntamento sull’Agenda online del sito istituzionale della Polizia di Stato, recandosi presso l’Ufficio portando con se tutta la documentazione richiesta consultabile sul sito della Polizia di Stato all’indirizzo www.poliziadistato.it.

L’iniziativa è replicata per le stesse motivazioni evidenziate  quando sono state pubblicizzate  le due precedenti aperture straordinarie del 16 e 21 luglio u.s.: aumento esponenziale delle richieste di passaporto – fenomeno che ha interessato l’intero territorio nazionale – determinato, in particolare,  dal rinnovato desiderio di trascorrere vacanze all’estero dopo le restrizioni determinate dalla pandemia da covid-19, nonché dalla necessità di munirsi del documento per l’espatrio anche per  recarsi nel Regno Unito imposto dalla “Brexit” o, semplicemente, per rinnovare il passaporto scaduto in questi ultimi due anni ed averne la disponibilità per ogni evenienza.

Il rilascio  del passaporto avverrà secondo tempistica ordinaria, con facoltà, al momento di presentazione dell’istanza,  di delegare una persona di fiducia per il ritiro o di chiederne la spedizione al proprio domicilio tramite assicurata postale.

Nei casi di dimostrata urgente necessità,  riconducibile ai soli  motivi di salute,  di lavoro o studio,  la gentile utenza è invitata a consegnare  al momento della  presentazione dell’istanza la documentazione che attesti l’urgente necessità.

Caccia, “in Piemonte un cortocircuito legislativo mette a rischio la stagione”

Revel Nutini (Dlpa) chiede all’assessore Protopapa di rivedere la normativa, che impone obblighi “assurdi e irrealizzabili”.

Riceviamo e pubblichiamo

Porre rimedio a un cortocircuito legislativo che sta danneggiando in modo illogico l’attività venatoria. L’appello arriva dal vicepresidente del Comitato Dlpa (Difesa dei legali possessori di armi), Andrea Revel Nutini, a nome dei 34.069 membri. È rivolto all’assessore alla Caccia della Regione PiemonteMarco Protopapa.

“Ci troviamo in una situazione assurda – commenta Revel Nutini – creatasi con l’accavallarsi di leggi e deliberazioni, che di fatto ha prodotto un sistema che impedisce l’attività, in contrasto con le leggi nazionali”. Il danno è doppio in questo periodo, perché – aggiunge il vicepresidente Dlpa – “ai cacciatori viene anche richiesto un aiuto per contrastare la proliferazione dei cinghiali, in relazione all’epidemia di peste suina africana”.

Nella lettera aperta inviata all’assessore, “certo di un suo interessamento per risolvere l’errore che sta danneggiando indirettamente la stessa l’amministrazione regionale”, si fa presente che applicando alla lettera tutte le norme, diventa obbligatoria la cosiddetta prova di tiro per ciascuna singola arma posseduta e, d’altro canto, si riducono all’osso le strutture dove effettuare tali prove.

Si allega il testo della lettera aperta inviata dal vicepresidente Dlpa, Andrea Revel Nutini, all’Assessore Regione Piemonte, Marco Protopapa.

Oggetto: Prove di Tiro cacciatori e Emergenza Peste Suina Africana

Spettabile Assessore,

in qualità di vicepresidente del “Comitato DLPA – Difesa dei legali Possessori di Armi” e a nome di tutti i nostri 34.069 membri, desidero evidenziarLe quanto segue:

La legge Regionale Piemontese n. 5 del 19 giugno 2018 ha previsto all’art. 12 comma 6 l’obbligatorietà delle “prove di tiro per la caccia”, con modalità di esecuzione formalmente inapplicabili poiché riferite a vecchie normative, che negli anni sono mutate.

Tale erronea formulazione è stata ripetuta ed inasprita nella successiva Deliberazione della Giunta Regionale 16 maggio 2019, n. 130-9037 che ha specificato le modalità operative di tali prove, prevedendo l’assurda l’obbligatorietà per ogni singola arma detenuta.

L’erronea individuazione dei poligoni e dei soggetti “certificanti” tali prove, individua di fatto pochissimi soggetti abilitati, discriminandone altri, prevedendo inoltre titoli e abilitazioni che oggi sono sensibilmente mutate.

Ciò ha generato la messa in dubbio della validità della maggioranza di tali certificazioni, essenziali per l’operatività delle licenze di caccia, con gravi conseguenze per il settore, data l’imminente apertura della stagione venatoria.

L’attuale emergenza nazionale, particolarmente presente in Piemonte, relativa alla Peste Suina Africana ha generato misure straordinarie adottate dalla Regione in merito al contenimento dei cinghiali, per scongiurare il terribile pericolo della contaminazione dei suini domestici, poiché potrebbe provocarne l’abbattimento di centinaia di migliaia di capi, con danni incalcolabili per la filiera Piemontese. Tali misure rischiano pertanto di essere inapplicabili.

Riteniamo necessario e chiediamo un Suo rapido intervento, con una modifica della normativa o una sua eventuale ordinanza di sospensione, in attesa di ulteriori approfondimenti, in modo da risolvere velocemente il possibile blocco di tutte le licenze di selezione ed il regolare e necessario contenimento dei cinghiali.

Confidando nella Sua pronta risposta, le porgiamo i nostri migliori saluti.

Dott. Andrea Revel Nutini 

vice presidente Comitato Difesa Legali Possessori di Armi