Coronavirus- Pagina 112

Dybala non è positivo al covid-19

Paulo Dybala non è positivo al virus. Lo comunica la Juventus, per smentire  “categoricamente” indiscrezioni circolate nelle ultime ore su alcuni giornali

Dopo il caso di Daniele Rugani, risultato positivo,  secondo le disposizioni sanitarie, il giocatore argentino è in isolamento volontario come il resto della squadra bianconera.

Il paziente “1” piemontese è guarito

 “Una buona notizia c’è”, dice il governatore Alberto Cirio annunciando in diretta Facebook, che il paziente “1” piemontese è guarito

Il  40enne torinese, manager in una multinazionale di Cesano Boscone da tempo ricoverato nella terapia intensiva dell’ospedale Amedeo di Savoia, infatti,”è risultato negativo: ha vinto la sua malattia”, aggiunge  Cirio.  Il presidente è ancora in auto isolamento dopo essere risultato positivo. “I dati ci dico che, senza restrizioni, il Piemonte oggi avrebbe trecento ospedalizzati in più. Ciò non significa che i contagi diminuiscono, per ora, ma che le misure adottate stanno funzionando”.

La Regione a sostegno del welfare per superare l’emergenza

La Regione Piemonte, oltre alle azioni e agli strumenti ordinari  a sostegno di cittadini e attività ha deciso di attivare una serie di misure straordinarie, così da fornire un ulteriore supporto alla comunità piemontese per superare l’emergenza sanitaria.

“Ho ritenuto indispensabile, in questo momento di grave crisi, non solo sanitaria ma anche economica – dichiara l’assessore al Welfare Chiara Caucino –  l’estensione delle misure di sostegno alle aziende private per l’attivazione di progetti di lavoro agile, in risposta alla domanda di conciliazione dei tempi vita/lavoro. Rendiamo possibile questa misura attraverso l’utilizzo delle risorse residue del voucher di conciliazione, a valere sul Fondo sociale europeo (FSE) di 2,6 milioni di euro, in aggiunta a quelle già originariamente presenti, per oltre 4,5 milioni di euro complessivi”.

Il 5 marzo scorso si è infatti concluso il Bando regionale “Progettazione e attivazione di interventi di welfare aziendale”, il cui obiettivo è lo sviluppo di un virtuoso sistema di welfare piemontese, coinvolgendo il tessuto imprenditoriale locale nella progettazione e attivazione di interventi di benessere aziendale e territoriale.

“Si tratta di un intervento – prosegue Caucino – oggi molto importante perché permetterà alle imprese che hanno presentato domanda entro i termini previsti, di poter avviare anticipatamente i progetti che prevedono l’attivazione di forme di telelavoro e smart working, indipendentemente dall’eventuale finanziamento del progetto”.

La Misura sostiene progetti di aziende singole o di reti, che implementino servizi strutturati in Piani di welfare, destinati ai propri dipendenti ed, eventualmente, a collaboratori. Sono 43 le imprese piemontesi che hanno aderito al Bando presentando proposte progettuali, ora in fase di valutazione.

“Considerata la rilevanza in questo momento di profonda necessità di aiuti e sostegno – conclude Caucino – l’introduzione nelle aziende del lavoro a distanza, e di altre forme di lavoro flessibile, diventa più che mai indispensabile. La Regione si impegna quindi a mettere a disposizione risorse per finanziare tutte le proposte di buona qualità progettuale”.

 

Tricolori e canzoni al balcone, un segnale di speranza

Anche a Torino, alle 18 di venerdì,  in molti sono usciti sul proprio balcone per cantare accompagnati da chitarre, in occasione del flash – mob  anti coronavirus lanciato sui social.

Per le strade (quasi) deserte della città risuonavano le note e le parole dell’inno di Mameli, di canzoni come Volare o Azzurro.

E sono apparse anche numerose bandiere italiane ed europee. Un segnale di speranza: insieme possiamo superare questo periodo drammatico. Andrà tutto bene.

Nella foto in alto la bandiera italiana e quella dell’Unione esposte su un balcone di via Nizza.

Coronavirus, al via la sperimentazione del nuovo test

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto la sperimentazione del nuovo test rapido proposto dalla ditta DiaSorin di Saluggia per la diagnosi del covid19

CORONAVIRUS PIEMONTE, 3 NUOVI DECESSI, 840 I CASI POSITIVI – SPERIMENTAZIONE NUOVO TEST – ACCORDO CON LE STRUTTURE PRIVATE – POSTI DI TERAPIA INTENSIVA – ACCESSO ALLA TERAPIA INTENSIVA – NUOVA DONAZIONE DELLA COMUNITÀ CINESE – NESSUNA DISINFESTAZIONE STRADE

TRE NUOVI DECESSI

Nel pomeriggio di oggi sono decedute altre tre persone risultate positive al test: 2 della provincia di Torino e 1 della provincia di Alessandria. Salgono così a 46 i morti con covid-19 in Piemonte.

BOLLETTINO CONTAGI ore 19 venerdì 13 marzo

Sono 840 in totale i casi positivi riscontrati in Piemonte, così suddivisi per provincia di domicilio: 305 a Torino, 136 ad Alessandria, 70 ad Asti, 48 a Novara, 48 a Biella, 40 a Cuneo, 29 a Vercelli, 29 nel Vco, 23 provenienti da extraregione. Altri 112 casi sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in ospedale sono 691, di cui 135 in terapia intensiva.

Sono 103 le persone in isolamento domiciliare, in quanto positive, ma le cui condizioni non richiedono cure ospedaliere.

I tamponi finora eseguiti sono stati 3105, di cui 2230 negativi.

SPERIMENTAZIONE NUOVO TEST

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto la sperimentazione del nuovo test rapido proposto dalla ditta DiaSorin di Saluggia per la diagnosi del covid19.

Attualmente la metodica impiega circa sei ore per fornire l’esito del test, mentre con la nuova indagine diagnostica i tempi si ridurrebbero a circa un’ora.

La sperimentazione verrà effettuata complessivamente con quattro postazioni di lavoro nei laboratori della microbiologia della Citta della Salute di Torino e dell’ospedale Amedeo di Savoia.

ACCORDO CON LE STRUTTURE PRIVATE

Su proposta dell’Assessorato alla Sanità, la Giunta della Regione Piemonte ha approvato, oggi, un provvedimento che consente a tutte le strutture private autorizzate di ospitare pazienti covid-19, in reparti e con percorsi separati, riconoscendo, oltre al valore della prestazione, anche un rimborso degli oneri sostenuti per la funzione covid-19.

In questo modo, le strutture private potranno soccorrere le strutture pubbliche nel garantire l’assistenza per i posti letto covid-19. Questi posti letto aggiuntivi covid-19 saranno finanziati principalmente dalle donazioni, fra cui quella della Compagnia di San Paolo per 4,7 milioni e da quelle che stanno pervenendo sul conto corrente regionale IT 29 H 02008 01152 000100689275, nonché mediante quanto raccolto dalle Aziende sanitarie regionali.

Allo stesso modo, viene consentito alle strutture autorizzate e accreditate (quelle che hanno un budget e già lavorano per il Servizio sanitario nazionale) di rimodulare ed estendere la propria offerta anche su posti letto accreditati, ma non contrattualizzati. Questo consentirà di supportare le strutture pubbliche che si dedicheranno prioritariamente alla cura di pazienti covid positivi.

Nei giorni scorsi, l’Amministrazione regionale aveva già autorizzato l’utilizzo del personale delle strutture private convenzionate (che oggi potrebbero avere un calo di attività) da parte delle strutture pubbliche, rimborsando i costi. In questo modo le strutture sanitarie pubbliche potranno disporre di più lavoratori.

POSTI DI TERAPIA INTENSIVA

In regime ordinario, il Sistema sanitario piemontese dispone di 320 letti di terapia intensiva. Per l’emergenza, una parte di questi sono già stati destinati ai pazienti covid positivi. Inoltre, sono stati appositamente creati ulteriori 100 posti riservati alle persone affette dal virus e ne sono prontamente attivabili altri 60, oltre a quelli ancora valutabili.

ACCESSO ALLA TERAPIA INTENSIVA

In merito alle polemiche, alle insinuazioni e ai “virgolettati” che qui si smentiscono integralmente, alimentate da alcune testate giornalistiche sui criteri di accesso dei pazienti ai trattamenti di terapia intensiva, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte fa presente, a scanso di equivoci più o meno interessati, che non spetta al presidente della Regione Piemonte, né tantomeno all’assessore regionale alla Sanità o al responsabile dell’Unità di crisi decidere in merito ai casi specifici.

Qualora si giungesse alla impossibilità di garantire a tutti i pazienti con indicazione alla rianimazione, il migliore trattamento, sarà necessario applicare criteri di accesso alle cure intensive, nei quali si dovrà tenere in conto della appropriata allocazione delle limitate risorse a disposizione.

Per quanto riguarda gli indirizzi da seguire in tale situazione limite, ancora non attuale, il Comitato Tecnico-Scientifico dell’Unità di crisi della Regione Piemonte condivide integralmente quanto riportato nel documento SIAARTI (Società italiana degli anestesisti) “Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili”.

L’esperienza osservata dimostra che la ventilazione invasiva non è necessariamente il primo target terapeutico in quanto un trattamento di supporto respiratorio non invasivo precoce (CPAP con casco in pazienti con saturazione < 95%) si dimostra efficace.

L’appropriatezza clinica e la proporzionalità etica del trattamento proposto (rapporto tra benefici della cura, qualità della vita e oneri sopportati dal paziente) dovrebbero essere proprie della normale pratica clinica, tuttavia assumono particolare rilievo in un periodo come questo, nel quale gli utenti sono bombardati da informazioni provenienti dai media, spesso contrastanti e non sempre scientificamente esatte.

NUOVA DONAZIONE DELLA COMUNITÀ CINESE

Continua la collaborazione tra la Regione Piemonte e la comunità cinese italiana, che con grande generosità sta dando un fattivo contributo per aiutare il sistema sanitario a   far fronte all’emergenza coronavirus in Piemonte.

Questa mattina, grazie all’iniziativa dell’Angi (Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese), con il contributo dell’Ambasciata italiana in Cina e del Consolato cinese di Milano, sono arrivati all’Ufficio doganale di Orbassano quattro tir carichi di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario. Il materiale è stato portato al deposito della Centrale 118 di Grugliasco, dove erano presenti alla consegna l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, e il coordinatore dell’Unità di crisi, Mario Raviolo, che hanno espresso ai donatori la gratitudine della Regione Piemonte.

I dispositivi, oltre 4.600 scatole contenenti 100.000 mascherine ffp2, ffp3 e n95, oltre a guanti, occhiali e tute protettive – che sono già in corso di distribuzione alle aziende sanitarie – sono stati raccolti nella regione cinese di Zhejiang, grazie all’impegno delle comunità locali e di oltre 500 volontari.

NESSUNA DISINFESTAZIONE STRADE

A seguito delle numerose notizie non corrette che pervengono ai Comuni sulla disinfestazione delle strade, l’Unità di Crisi Regionale comunica che non è mai stata impartita nessuna indicazione in tal senso

Girarrosti chiusi: “E’ un errore”

Si tratta di un errore nell’interpretazione della legge, dicono i responsabili dei Girarrosti Santa Rita, una delle più conosciute catene di rivendite alimentari di Torino, operativa da più di mezzo secolo

E’ giunto all’azienda, infatti, l’ordine di chiudere i punti vendita  a causa dell’emergenza Coronavirus. E il legale della società ritiene che la polizia municipale consideri l’ attività come  ristorazione e quindi proceda secondo il  decreto dell’11 marzo. Ma nei girarrosto i prodotti si preparano e si vendono e non si somministrano sul posto. La società ha quindi  inviato una  pec  al Comando della polizia municipale di Torino.

 

(foto: il Torinese)

Città della Salute: arriva La Valle, commissario dell’emergenza

Il dottor Giovanni La Valle è il nuovo Commissario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino

Lo ha nominato la Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla Sanità, Luigi Icardi. Attualmente il dottor La Valle era Direttore Sanitario della stessa Azienda.

Giovanni La Valle, 50 anni, laureato in Medicina e Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. Le sue esperienze professionali:

  • Dal 2002 al 2012 attività svolta presso AslTo3, come Direttore di Presidio degli Ospedali di Pinerolo, Dirigente Responsabile dei Presidi di Avigliana, Giaveno, Venaria, Susa
  • Da giugno 2012 a agosto 2016 Direttore Sanitario d’Azienda Asl To4
  • Dal novembre 2016 a giugno 2018 Direttore Sanitario d’Azienda Ospedale Policlinico San Martino di Genova
  • Da giugno 2018 Direttore Sanitario d’Azienda dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino

L’Assessore Icardi: “ Desidero congratularmi con il dottor La Valle per la nomina e gli rivolgo i miei migliori auguri per il nuovo incarico. Siamo in un momento di grande difficoltà generale per l’emergenza Covid 19, ma sono certo che ne usciremo grazie all’impegno di tutti. La Città della Salute e della Scienza e il dottor La Valle sono in prima linea in questa battaglia.”

Intesa Sanpaolo attiva servizio a distanza

Gestori e filiale on line a disposizione per verificare l’utilizzo del ‘servizio a distanza’ anche per altre attività bancarie

In riferimento alla sospensione di finanziamenti, mutui e prestiti personali annunciata nei giorni scorsi, Intesa Sanpaolo ha attivato un processo transitorio finalizzato a contenere il più possibile i momenti di contatto e incontro tra clienti – privati e imprese – e gestori.

Le limitazioni di movimento per le persone in questa fase di emergenza, insieme a situazioni personali di salute o la necessità di limitare qualsiasi contatto fisico non necessario, deve portare a considerare l’impossibilità del cliente di effettuare un incontro fisico con il proprio gestore di riferimento per attivare la sospensione del finanziamento. Per ovviare a questa criticità, il gruppo Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione della propria clientela una nuova modalità di gestione della richiesta di sospensione per un finanziamento, un mutuo o un prestito personale, grazie ad un processo di scambio di informazioni e documenti via telefono e email, direttamente tra il cliente ed il gestore. Il processo si applica solo a clientela conosciuta e dopo aver verificato i consensi privacy. Lo scambio degli originali potrà avvenire attraverso l’invio per posta o corriere. La sospensione delle rate dei finanziamenti in essere, per la sola quota capitale o per l’intera rata, può essere chiesta per 3 mesi, con eventuale proroga di ulteriori 3 o 6 mesi in funzione della durata dell’emergenza. “Si tratta di un ulteriore soluzione che vogliamo offrire ai nostri clienti che intendono richiedere la sospensione di un finanziamento e che non possano o non vogliono recarsi personalmente in filiale, spiega Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. Grazie alla collaborazione delle nostre persone ed agli strumenti tecnologici a disposizione, il nostro Gruppo vuole rassicurare e garantire, proprio in fase di emergenza, la tutela ed il servizio ai propri clienti ed al personale”. Intesa Sanpaolo ricorda che, in questa fase di emergenza, la disponibilità di servizi a distanza è allargata anche ad altri tipi di operatività bancaria. L’invito a tutta la clientela è di contattare il proprio gestore o la filiale online al numero 800.303.303 per verificare se l’attività di proprio interesse possa essere svolta anche tramite il servizio a distanza offerto da Intesa Sanpaolo, senza doversi recarsi in filiale.

Denunciati in 12 per mancato rispetto del decreto Coronavirus

Mercoledì sera, agenti del Commissariato Barriera Milano, coadiuvati da personale del Reparto Prevenzione Crimine e dalle Unità Cinofile, hanno proceduto ad un controllo nella zona di competenza volto anche alla verifica della posizione sul suolo italiano di alcuni cittadini stranieri nonchè del rispetto delle prescrizioni di cui al D.P.C.M., datato 9 Marzo 2020, in materia di “Emergenza epidemiologica da COVID-19”

Le persone complessivamente identificate durante il controllo sono state 24, 15 delle quali straniere.

12 persone sono state denunciate ai sensi dell’art. 650 del codice penale in relazione all’inosservanza del Provvedimento d’Autorità. Tutte, infatti, si trovavano fuori casa senza alcun giustificato motivo. In un caso, si tratta di tre cittadini rumeni intenti a chiacchierare seduti su una panchina di Corso Palermo, senza rispettare la distanza minima interpersonale.

All’interno di un esercizio di vendita di alimentari di corso Giulio Cesare è stata, invece, riscontrata la presenza di numerose persone all’interno; 3 persone erano ad un tavolino intente a guardare una trasmissione in televisione, su sedie l’una affiancata all’altra; altri 2 clienti si trovavano al di là del bancone insieme al gestore sempre intenti a guardare la tv, mentre altre 4 persone stavano consumando delle birre in piedi, tutti vicini; il tutto faceva emergere come di fatto il locale non si limitasse alla vendita di generi alimentari ma veniva ancora destinato alla somministrazione ed intrattenimento. Tutti gli stranieri sorpresi all’interno del locale, di nazionalità marocchina e nigeriana, sono stati denunciati per inosservanza del Provvedimento d’Autorità. Il gestore dell’esercizio è stato invitato all’immediata chiusura dello stesso.

Giovedì, invece, sempre personale del Comm.to Barriera Milano ha notificato ad un minimarket di Corso Giulio Cesare condotto da un cittadino bengalese la sospensione dell’attività per 10 gg, fino al 21.03.2020, disposta dal Questore di Torino in considerazione di quanto emerso durante alcuni controlli effettuati dalla Polizia di Stato all’interno dello stesso. Infatti, nelle immediate pertinenze del locale ed addosso ad un avventore dello stesso, sono stati rinvenuti e sequestrati, negli ultimi 15 giorni, oltre 200 grammi di sostanze stupefacenti (170 grammi di hashish e 40 di crack). Inoltre, il locale è abituale ritrovo di persone pregiudicate, che possono costituire pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Pertanto, il Questore ne ha disposto la sospensione della licenza per 10 giorni.

“La Voce e il Tempo” gratis online durante l’emergenza

L’edizione digitale in uscita il giovedì si scarica dal sito www.vocetempo.it

Durante l’emergenza Coronavirus, che costringe le persone a chiudersi in casa, il settimanale della diocesi di Torino “La Voce e Il Tempo” abbatte le distanze offrendo gratuitamente l’edizione digitale del giornale in uscita ogni giovedí: si scarica comodamente tramite il sito www.vocetempo.it