CINEMA- Pagina 3

Cogli l’attimo al Museo del Cinema con Club Silencio

L’Associazione Culturale Club Silencio di Torino in occasione della ripresa delle  manifestazioni volte alla valorizzazione e promozione del patrimonio artistico-culturale italiano promuove un nuovo format di eventi ideato nel rispetto delle  misure di sicurezza in vigore: Golden Hour – Cogli l’attimo. 

 
Il prossimo appuntamento sarà sabato 18 luglio dalle 18 alle 02 al Museo del Cinema per celebrare insieme i primi 20 anni del museo
Si tratta di un evento ad ingresso gratuito con obbligo di accredito online per garantire il corretto scaglionamento dei partecipanti nel rispetto della distanza interpersonale. 
Sarà possibile visitare gratuitamente il museo e due mostre temporanee, godendosi un momento di relax dal tramonto a notte inoltrata, e assistere ad una performance musicale in streaming e alle proiezioni sulla facciata della Mole e in Sala del Tempio delle pellicole di grandi registi.
Per chi volesse gustare un drink fresco in compagnia, sarà possibile acquistarlo presso uno dei corner bar presenti nella Sala del Tempio e nel cortile all’aperto della Mole.
 
Di seguito il link all’evento FB:  https://www.facebook.com/events/378644989765950

“Morricone, sei stato un gigante. L’ultimo dei mohicani”

Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema ricorda così il maestro Ennio Morricone

“Hai messo in musica l’umanità: il buono, il brutto, il cattivo. Non ti sei mai svenduto per un pugno di dollari o per qualche dollaro in più. Hai accompagnato il Novecento senza mai piegare giù la testa. Sei stato un gigante ma non ti sei mai sentito fra gli intoccabili, piuttosto l’ultimo dei mohicani. Ora che hai portato a termine la tua mission su questa terra, raggiungi il tuo nuovo cinema Paradiso”.

Il Museo nazionale del Cinema rende omaggio a Ennio Morricone

Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio al Maestro Ennio Morricone proponendo da oggi, dalle ore 18:30 alle ore 19:30 e fino al 20 luglio 2020, la diffusione delle sue musiche più famose nella zona pedonale antistante la Mole Antonelliana.

Premio Oscar alla carriera nel 2007, Morricone ha composto alcune delle colonne sonore più famose della storia del cinema mondiale di tutti i tempi, creando un legame indissolubile tra immagini e musica. Con la collaborazione di Iren.

L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020’, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino www.torinocittadelcinema2020.it

La Mole si “anima” per San Giovanni

Con la festività  entrano nel vivo i festeggiamenti per 20 anni del Museo Nazionale del Cinema e della Film Commission Torino Piemonte

24 giugno 20 luglio  dalle 21:00 alle 23:30

La Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema, dal 24 giugno al 20 luglio 2020 diventa per la prima volta un cinema a cielo aperto, grazie a uno spettacolo di videomapping altamente innovativo, rivolto al grande pubblico e di livello internazionale.

Tutti i giorni, dalle 21:00 alle 23:30, i quattro lati della cupola della Mole si animano contemporaneamente con uno spettacolo, della durata di 20 minuti, che non ha eguali; un omaggio alla Torino cinematografica, al cinema italiano e alle grandi star internazionali di tutti i tempi, in un montaggio serrato e visionario realizzato da Donato Sansone grazie al supporto tecnico di Iren, sponsor dell’evento.

Entrano così nel vivo i festeggiamenti per celebrare i 20 anni del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e di Film Commission Torino Piemonte, un doppio compleanno che ribadisce la vocazione cinematografica di Torino, culla degli albori della Settima arte, solidamente ancorata alla propria vocazione ma da sempre aperta alla sperimentazione dei nuovi linguaggi audiovisivi.

A partire dal giorno dedicato a San Giovanni, patrono della città, la Mole, gioiello architettonico progettato da Alessandro Antonelli, una sorta di “archistar” ante litteram, diventa una torre cinematografica, un inusuale faro luminoso, e grazie al contributo del Gruppo Iren per la prima volta si trasforma in uno schermo multimediale per proiettare immagini in movimento.

“È uno spettacolo studiato come momento perfetto per comunicare la ripartenza della cultura e delle idee innovative e per promuovere Torino come città del cinema – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. È allo studio un sistema di diffusione della musica, e un’apposita campagna social e web, con fotografie e riprese con i droni, diffonderanno e promuoveranno a livello internazionale le immagini di una Torino ‘cinematografica’. Inoltre, il progetto entrerà a far parte, come “opera” audiovisiva, del patrimonio del Museo e potrà in futuro essere aggiornata e riproposta insieme ad altre opere di videomapping create da grandi registi ma anche giovani artisti”.

“Con questo evento la Mole Antonelliana diventa il tempio del cinema sia all’interno, con il suo spettacolare museo, che all’esterno, con il videomapping visibile da tutta la città – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. 20 anni sono un traguardo importante, che festeggiamo consapevoli che le sfide da affrontare sono ancora tante, ma forti del sistema cinema che caratterizza Torino. La coincidenza con un momento storico non facile e assolutamente non previsto ci rende ancora più determinati nel rendere questo museo sempre più partecipativo e innovativo, vicino agli oltre 10 milioni di visitatori che in questi 20 anni hanno varcato la soglia della Mole Antonelliana per lasciarsi incantare dall’affascinante mondo della Settima Arte”.

Il presidente di Film Commission Torino Piemonte Paolo Damilano aggiunge che “oggi è ancora più importante valorizzare la storica vocazione del cinema torinese e mostrare al contempo il ruolo chiave che questo settore ricopre per il rilancio dell’industria culturale del nostro territorio. Ci congratuliamo con il Museo Nazionale del Cinema per l’ideazione di questo spettacolo che dà il via ad una serie di progetti che ci vedranno collaborare in vista del week-end del 20 luglio, quando le rispettive 20 candeline verranno spente”.

Il Gruppo Iren, da sempre attento al sostegno del patrimonio artistico e culturale dei territori in cui opera, ha voluto dare il proprio contributo per celebrare questo importante traguardo del Museo del Cinema” dichiara il presidente di Iren, Renato Boero. “In questo particolare momento storico inoltre la capacità di adattarsi ed evolversi attraverso lo sviluppo di nuove ed innovative tecnologie digitali risulta una opportunità vincente per arricchire tutte le iniziative di carattere culturale offerte dal territorio, consentendo nello stesso tempo una fruizione diffusa delle stesse ed un’ulteriore valorizzazione del patrimonio artistico collettivo.

Lo spettacolo

Il videomapping è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte e si avvale della regia e del genio creativo di Donato Sansone. Sponsor dell’evento è Iren.

Le proiezioni alternano diversi elementi e varimateriali, molti dei quali appartenenti alle ricche e prestigiose collezioni del Museo Nazionale del Cinema: foto, manifesti e oggetti si avvicendano a sequenze e elementi di computer grafica, in un crescendo emozionale che coinvolge fino all’ultimo frame.

Si parte dall’omaggio al cinema torinese e italiano, per poi arrivare alle grandi star. Le fotografie animate dei volti bellissimi delle attrici e degli attori noti al grande pubblico – da Sophia Loren a Marcello Mastroianni, da Claudia Cardinale a Vittorio Gassman, da Massimo Troisi a Ornella Muti, da Ugo Tognazzi a Monica Bellucci – si incontrano con i manifesti che hanno scandito la storia del cinema italiano: la bellezza dei loro sguardi si interseca con il tributo al regista italiano più visionario, Federico Fellini, nell’anno del centenario della sua nascita.

A questi si aggiungono memorabili sequenze di film girati a Torino, da Cabiria a The Italian Job,fino alla sezione dedicata alle icone cinematografiche internazionali: da King Kong a Spiderman, dall’agente 007 a Indiana Jones, da Vito Corleone al perfido Darth Vader.

Un altro omaggio a Torino viene raccontato daglielementi chiave che la connotano: l’acqua che riempie la Mole trasformandola in acquario è un omaggio al fiume Po, in cui nuotano personaggi ironici e legati all’immaginario infantile, le automobili che si inseguono in maniera rocambolesca attorno alla Mole e infine il volo con le sequenze più vertiginose che contraddistinguono i film d’avventura.

Non poteva mancare l’amore romantico, con i più bei baci della storia del cinema, e i momenti di festa, in omaggio al doppio compleanno, con proiezione di fuochi d’artificio.

Si tratta di uno spettacolo tecnologicamente avanzato, che prevede l’utilizzo di 8 videoproiettori a led posizionati sui palazzi adiacenti che proiettano simultaneamente sui 4 lati della cupola; la sincronizzazione delle immagini che partono dalle quattro postazioni avviene con dei trasmettitori wireless che dalla Mole Antonelliana diffondono il segnale via radio e, grazie alla mappatura architettonica dell’edificio – mai fatta prima –, sarà possibile assistere a inediti giochi di luci e colori.

La proiezione sincronizzata delle immagini video è possibile grazie all’investimento tecnico di Iren,basato sull’installazione di 8 video proiettori da 20 mila Ansi Lumen, con tecnologica 3 chip DLP con lampada allo Xenon da 3000 watt. Nello specifico, ad ogni lato della cupola della Mole sono dedicati due proiettori, in grado di lavorare in stack, ossia in contemporanea, le immagini video per permettere maggiore visibilità e nitidezza delle immagini stesse.  

I proiettori sono stati posizionati a coppie sul balcone dell’Istituto Madre Cabrini delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, sulla sommità del palazzo della Rai, sulla sommità di Palazzo Nuovo – Università degli Studi di Torino e su un balcone di una casa privata con affaccio sulla MoleAntonelliana.

Sono stati installati, inoltre, 4 media player Dataton, ossia 4 server in grado di fornire multiuscite video per permettere la riproduzione sincronizzata dei contenuti multimediali e una regia workstation posizionata all’interno della Mole. Infine, la sincronizzazione effettiva avverrà tramite l’utilizzo di 4 router LTE che, mediante una connessione a bassa latenza che permette una velocità di comunicazione superiore allo standard e un controllo in diretta dei 4 proiettori, farà comunicare tutte le macchine all’interno dello stesso network, per poter lavorare in modo sincronizzato.

L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020’, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino, partner Intesa Sanpaolo, media partner Rai.

Carla Bruni: la diva torinese che incantò il mondo

Bella «come una Diana cacciatrice con gli artigli di velluto», come la definì sagacemente non molti anni or sono Jacques Séguéla, leggendario pubblicitario e collaboratore di quella vecchia volpe di Nicolas Sarkozy, «noiosa», come la ricorda l’arcinota (e ben più trasgressiva) compagna di sfilate Kate Moss.

Carla Bruni, la conturbante Carlà internazionale dalle gambe chilometriche, è ancor oggi una delle top model italiane più amate e conosciute di sempre (seconda solo alla femme fatale per eccellenza, Monica Bellucci, anche lei emigrata in Francia per consolidare la sua fama di vamp ammaliatrice).

Supermodella, cantante, ex Première Dame di Francia, nonché appartenente a una delle famiglie più agiate e potenti della raffinata Torino (proprietaria, tra le altre cose, del castello di Castagneto Po), la giovane Carlà impiega poco a farsi conoscere. A 19 anni abbandona gli studi alla Sorbona di Parigi, città in cui si trasferì alla tenera età di 7 anni, per intraprendere a tempo pieno la remunerativa carriera di modella, sfilando per le più prestigiose case di moda tra cui Christian Dior, Karl Lagerfeld, Yves Saint-Laurent e Chanel, arrivando a sfiorare gli 8 milioni di guadagno all’anno. Nel 1998 calca la sua ultima passerella, preferendo alle estenuanti (senza dubbio) sessioni fotografiche una più tranquilla carriera musicale. Il talento c’è ma non si vede. Intanto a una festa conosce il futuro Presidente francese, Sarkozy, che coglie al volo l’occasione di sponsorizzarsi a livello mondiale chiedendole dopo pochi mesi di frequentazione, tra uno champagne e l’altro, di sposarlo. Carlà sembra accettarlo così com’è, gambe corte incluse. L’unica cosa a cui dovrà dire addio sono i tacchi alti. La ricca ragazzina viziata dell’alta società torinese ha scalato la vetta più alta ed è diventata Première Dame. In barba a tutte noi. A ogni modo, alla fine della fiera, non sono certo stati i suoi anni all’Eliseo a passare alla storia. Che dire di quella femminilità graffiante che esibiva senza remore sulle passerelle più importanti del mondo negli spensierati anni 90? Per rinfrescarvi la memoria, eccovi una carrellata dei suoi momenti migliori nello sfavillante e deliziosamente ipocrita mondo della moda. Un plaisir pour les yeux!

Ilaria Losapio

immortal-beauties.com

Carla Bruni: the diva from Turin who enchanted the world.

Beautiful like «Diana the huntress with velvet claws», as cleverly claimed few years ago Jacques Séguéla, legendary advertiser and collaborator of that wily old fox Nicolas Sarkozy, «boring», as described by the well known (and far more transgressive) colleague Kate Moss. Carla Bruni, the seductive model with neverending legs, is still nowadays one of the most famous and most beloved Italian top models (along with the femme fatale par excellence, Monica Bellucci, who moved to France to strengthen her fame of charmer vamp). Supermodel, singer, former First Lady of France, also belonging to one of the richest and most powerful families of the refined Turin, in Northern Italy (owner of Castagneto Po’s castle), the young Carla reached fame quite quickly. At 19 she abandoned the studies at the Sorbonne of Paris to start a very profitable modeling career, working for some of the most prestigious couturiers like Christian Dior, Karl Lagerfeld, Yves Saint-Laurent and Chanel, earning millions of dollars per year. In 1998 she walked her last runway, preferring a career in music to the chaotic fashion industry. There’s talent but you can’t see it. Meanwhile, at a party, she meets the future President of France, Sarkozy, who immediately seizes the opportunity to gain global visibility by asking her to marry him. Carla seems to accept him as he is, short legs included. She’s only asked to stop wearing high heels. The rich, spoiled girl from Turin’s high society has finally reached the top of the mountain becoming First Lady. A lesson to us all. Anyway, eventually, she didn’t pass into history for her years at the Élysée Palace. What about that scathing femininity she showed off without hesitation on the most important runways during the carefree 90s? To refresh your memory, we have collected for you some of her best moments in the sparkling and delightfully hypocritical world of fashion.
Un plaisir pour les yeaux!

 

Nelle foto:

Carla by Steven Meisel, 1993

Karen mulder, Linda Evangelista e Carla Bruni con Gianni Versace, primavera-estate 1992. Bertrand Rindoff Petroff/Getty Images

foto di Helmut Newton, agosto 1992 

Condé Nast archive

I vincitori del “Videogiro”

Si è svolta domenica 14 giugno la premiazione dei vincitori del contest videociclistico a tappe VIDEOGIRO, la cui prima edizione ha coinvolto 7 città tra Piemonte e Liguria: Almese (TO), Candelo (BI), Carmagnola (TO), Collegno (TO), La Spezia, Malesco (VB) e Saluzzo (CN).

Nel corso della diretta Facebook sulla pagina di Sìnémàh, primo circuito italiano di sale cinematografiche e festival dei territori di provincia, sono stati svelati i nomi dei corti vincitori selezionati dal pubblico attraverso il voto on line e dai gestori delle sale cinematografiche coinvolte.

 
La somma dei voti assegna il primo premio di 1.000€ a Ysangarda di Giacomo Piumatti, girato nella Baraggia di Candelo (BI), il secondo premio di 400€ a  Catene di Gabriele Testagirato a Saluzzo (CN) e il terzo premio di 100€ a Sorridi, tanto è lo stesso di Riccardo Fedelegirato a Carmagnola (TO).

Videogiro è un evento speciale all’interno di Open Cinema, progetto operativo della Compagnia di San Paolo curato da Itinerari Paralleli. Videogiro è stato curato per Open Cinema dall’Associazione Piemonte Movie – che da sempre opera per la promozione e diffusione del cinema realizzato in Piemonte.
 
Tutti i corti partecipanti sono disponibili al pubblico a questo link: http://sinemah.net/videogiro/ 

Film sotto le stelle: il cinema estivo sarà all’aperto

La vecchia tradizione del Cinema all’aperto, ormai quasi dimenticata, questa estate  verrà rispolverata anche a Torino

Sarà una necessità dovuta al distanziamento sociale previsto dalle nuove regole anticovid, ma chissà che non diventi una nuova tendenza connotata da un pizzico di romanticismo

I principali spazi per il cinema sotto le stelle a Torino saranno,  a partire da luglio:

il Parco del Valentino, la storica Piazzetta Reale, il Parco Dora, il Parco Peccei e Spazio 211.

Location equamente suddivise tra centro e periferia per dar modo a tutti i torinesi di godere qualche serata di fresco (si spera) e di buon cinema

“Moka Noir”, in un film la storia della crisi di pentole e caffettiere

La 19esima edizione del GLocal Film Festival di Torino svoltasi di recente ha ospitato  l’anteprima regionale del documentario “Moka noir: a Omegna non si beve più caffè” del regista svizzero ticinese Erik Bernasconi con la sceneggiatura di Matteo Severgnini, giornalista e scrittore omegnese.

 

La rassegna, ideata dall’Associazione Piemonte Movie che ogni anno porta in sala il meglio della produzione cinematografica piemontese, anche quest’anno ha dato visibilità al cinema “di casa nostra”, contribuendo a dare il giusto spazio a quei film che nel loro percorso hanno incrociato il Piemonte.

In “Moka Noir”, un regista-detective con un’indagine, ironicamente condotta in stile poliziesco, ricerca il colpevole della scomparsa del polo industriale del casalingo di Omegna, sul lago d’Orta. Matteo Severgnini, in una intervista ha dichiarato di aver “sentito il bisogno di narrare ciò che stava accadendo alla mia città. Vedevo e vedo tuttora molta gente tirar sera per le vie di Omegna, e non parlo solo dei pensionati e degliumarell, i vecchietti che osservano i lavori nei cantieri, ma anche di giovani e persone in età da lavoro, e ho cominciato a interrogarmi su questo fenomeno da imputare, ovviamente, alla crisi industriale, alla chiusura delle fabbriche del settore casalingo che hanno fatto la storia di Omegna e dell’Italia intera”. Già qualche anno fa raccontò la vita di Alfonso Bialetti e la sua invenzione in un audiodocumentario della RSI, la Radiotelevisione svizzera intitolato “L’invenzione della mok”, sostenendo come “l’invenzione della moka non abbia modificato soltanto il modo di fare il caffè, ma abbia anche influenzato nel profondo la socialità degli italiani”.

Una storia dalle radici lontane e originalissime. “ La moka venne inventata nel 1933 da Alfonso Bialetti – afferma Severgnini – reduce da esperienze migratorie e ispirato dalla moglie che faceva il bucato con la lisciveuse, l’antesignana della lavatrice; uno strumento, dotato di una sorta di caldaia e di un tubo, il cui funzionamento ricorda in parte proprio quello della moka”. “Moka noir” è stato pensato come una sorta di scatola cinese, come una storia che contiene altre storie e che hanno portato gli autori a pensare al territorio come ad una persona, un tempo in buona salute e dotata di una certa vitalità, che era stato uccisa. A partire da questa metafora è stato quasi naturale costruire il film come un’inchiesta di polizia in stile giallo-noir. Un modo originale per raccontare la storia di una realtà che la crisi ha ridimensionato drasticamente l’economia di quella che un tempo è stata la capitale italiana dell’industria del casalingo. Omegna, conosciuta come paese di pentole e caffettiere che ha dato i natali a Gianni Rodari, ha vissuto l’intero ciclo ascendente di questo settore che segnò per alcuni decenni la storia industriale dell’area attorno al lago d’Orta. Un successo che affondava le sue radici nel boom economico, sui consumi di massa e la competitività in termini di costo del prodotto. Realtà come Bialetti, Girmi, Lagostina e Alessi   dominarono il mercato, entrando nelle case e nelle cucine degli italiani. Le stesse imprese operavano in un distretto territorialmente ben definito e risultavano fortemente ancorate a tradizioni industriali legate ad alcune famiglie che avevano fatto leva sulla capacità inventiva, l’innovativo design e l’abilità manifatturiera per costruire il loro successo. La globalizzazione , la saturazione dei mercati con prodotti di minor qualità a prezzi modesti creò problemi enormi agli elettrodomestici marcati Girmi, alle pentole a pressione Lagostina e alle caffettiere Bialetti   dell’indimenticabile “omino coi baffi”   al punto che , dagli anni ’90 in poila crisi diventò sempre più evidente. Tra le realtà storiche solo Alessi, con un impegno caparbio che accompagna l’assoluta qualità dei prodotti, ha tenuto alta l’immagine e la storia di un settore che un tempo era una monocultura industriale capace di influenzare economia e sviluppo sociale dell’intera zona.

Marco Travaglini

Il Lovers Film Festival lancia l’iniziativa Lovers on line

Si svolgerà dal 30 aprile al 4 maggio, nei giorni originariamente destinati all’edizione 2020.

Lovers on line #cimanteniamoinlinea è una rassegna cinematografica completamente gratuita pensata per continuare a restare in connessione con gli autori, il nostro pubblico e la comunità lgbtq+ in questo momento di emergenza sanitaria.

Ogni giorno, per i 4 giorni di rassegna, verranno messi online gratuitamente due lungometraggi (fiction e documentario) e due cortometraggi italiani passati sugli schermi del più antico festival sui temi LGBTQI (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) d’Europa e terzo nel mondo nelle precedenti edizioni. I link gratuiti e visionabili per l’intero periodo (dalle ore 11:00 di giovedì 30 aprile fino alla mezzanotte di lunedì 4 maggio) saranno comunicati sul sito del Lovers Film Festival e sulle pagine Facebook e Instagram.

Fra i titoli selezionati: Riparo (Italia, 2007, 100′) di Marco Simon Puccioni con Maria De Medeiros e Antonia Liskova – il secondo lungometraggio del regista italiano presentato al Festival del Cinema di Berlino nel 2007 nella sezione Panorama, ha come tema centrale l’amore tra due donne, l’operaia Mara e la borghese Anna, e affronta efficacemente il tema della convivenza fra le diversità –  e Come mi vuoi di Carmine Amoroso con Enrico Lo Verso, Monica Bellucci, Vincent Cassel e Urbano Barberini: film d’esordio di Amoroso a tematica transgender che ha fra i suoi interpreti anche Vladimir Luxuria.

“Un festival di cinema è molto più della somma delle singole parti – sottolinea la direttrice del festival Vladimir LuxuriaE’ la sala piena e le luci che si spengono poco prima dell’inizio dei titoli di testa, è il pubblico che sfoglia un programma costruito con passione e competenza in mesi e mesi di ricerca, è la costruzione continua di un lessico culturale, è il lavoro imprescindibile di tutte le persone che compaiono nei titoli di coda, è la passione dei nostri volontari, è il pubblico, è un luogo dove essere comunità, è sentirsi plurali. Continuiamo il nostro lavoro fiduciosi di poterci rincontrare presto nelle nostre sale per continuare tutti i discorsi che avevamo iniziato. Cogliamo l’occasione – continua Luxuria a nome di tutto il gruppo di lavoro – per ringraziare con moltissimo affetto le autrici e gli autori che hanno deciso di aderire a questa iniziativa rendendo visibile gratuitamente il proprio lavoro”.

 

“I festival cinematografici sono una realtà importante del nostro Paese e siamo tutti al lavoro per trovare soluzioni – afferma Enzo Ghigo, Presidente del Museo Nazionale del Cinema. In un momento di grandi cambiamenti dobbiamo tutti fare quadrato e portare avanti il bene comune. Sono convinto che anche il Lovers Film Festival ne uscirà rafforzato mantenendo salda la sua carica identitaria, in attesa che si riaprano le sale cinematografiche”.

 

“Il Museo Nazionale del Cinema in questo momento sta trasferendo online tutte le sue attività – racconta Domenico De Gaetano, Direttore del Museo Nazionale del Cinema. Il progetto Lovers on line #cimanteniamoinlinea è una bella iniziativa che conferma l’importanza del festival e il lavoro che la direttrice Vladimir Luxuria e il suo team stanno portando avanti, in attesa dell’evolversi della situazione”.

Il Lovers Film Festival dal 2005 è integrato nel Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del MiBACT, della Regione Piemonte e del Comune di Torino.

L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020. Un film lungo un anno, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino. www.torinocittadelcinema2020.it

Cinema delle Valli, vince Papetti

La scorsa settimana, sulla pagina Facebook del Cinema delle Valli di Villar Perosa (TO) si è tenuto un contest che ha sottoposto alla votazione degli utenti i 9 video-teaser partecipanti al progetto Torino Factory, promosso dall’Associazione Piemonte Movie (che gestisce la sala comunale) con la direzione artistica del regista Daniele Gaglianone e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.


Gli utenti si sono espressi in favore di Tommaso Papetti, autore del video-teaser LITTLE NOIR. Sarà quindi tra le vie della cittadina della Val Chisone che si svolgeranno le improbabili indagini di Chico Pipa, giovane e precario aspirante detective. Le altre troupe partecipanti ambienteranno i propri lavori nelle 8 circoscrizioni torinesiQuando i lavori saranno conclusi, la giuria di Torino Factory decreterà il vincitore del glocal video & lab contest.

Tommaso Papetti, classe 1993, si è formato all’Albe Steiner di Torino e successivamente si è laureato in produzione e regia presso la Scuola Internazionale di Cinematografia di Cuba, nata negli anni ’70 da un’idea di Gabriel García Márquez, il grande scrittore colombiano scomparso nel 2014.

 

Nei prossimi mesi, compatibilmente con l’emergenza sanitaria in atto nel nostro Paese, è previsto un incontro sul territorio con il regista e la sua troupe per pianificare la realizzazione del lavoro.