ARTE- Pagina 94

La mostra The World of Banksy a grande richiesta prolunga fino al 30 aprile

Presso la stazione di Torino Porta Nuova

Grazie al successo della mostra The World of Banksy – The Immersive Experience presso Torino Porta Nuova, è stata prolungata la data di apertura fino al 30 aprile 2023. Questa decisione è stata fortemente condivisa da tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione, per venire incontro alle richieste dei visitatori che finora sono stati oltre 80.000, permettendo così ad ancora più persone di ammirare la grandezza dei 100 capolavori esposti in mostra.

Il percorso presenta oltre 90 opere di cui 30 murales a grandezza naturale realizzati da giovani street artist internazionali che raccontano il mondo del misterioso artista britannico, famoso per affrontare con ironia temi politici e di denuncia sociale. Vicino ai più iconici capolavori “Flower Thrower” e “Girl with Balloon” che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, trova spazio anche iBanksy, una speciale sezione video che ripercorre la storia e il messaggio sociale dei murales realizzati da Banksy in strade, muri e ponti di tutto il mondo.

La mostra dedica uno spazio esclusivo a The Untold Truth of Banksy, un documentario inedito sulla vita dell’artista. The World of Banksy – The Immersive Experience a Torino Porta Nuova è un’esperienza unica: la stazione è uno dei luoghi che più rappresenta la street art e il linguaggio universale di Banksy, in grado di arrivare al cuore, ai pensieri e all’anima di tutte le persone nel mondo.

I volti dei bambini di Doisneau nella letteratura

Incontro in collaborazione con Alliance Française Torino

 

12 gennaio | ore 18.30 | Gymnasium di CAMERA

 

 

Giovedì 12 gennaio alle 18.30, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, in collaborazione con Alliance Française Torino, ospita l’incontro I volti dei bambini di Doisneau nella letteratura. In compagnia di Chiara Ramero, ricercatrice specializzata in letteratura per ragazzi, il pubblico avrà l’occasione di scoprire opere letterarie che condividono quell’immagine dell’infanzia che ritroviamo nella fotografia di Robert Doisneau, in un racconto sui sogni e sui desideri dei bambini del Secondo Dopoguerra.

Soggetto ricorrente nelle fotografie di Doisneau, i bambini sono tra i principali interpreti dell’ottimismo e della positività di cui la fotografia umanista è impregnata e della quale Doisneau è superbo interprete. Ritratti principalmente in strada mentre giocano e fanno marachelle, Doisneau non ne sminuisce le attività, le tratta anzi con il massimo rispetto, raccontando attraverso i gesti dei più piccoli un importante spaccato di vita urbana.

Tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, la letteratura francese dedica molte delle sue pagine all’infanzia e all’adolescenza: personaggi o lettori, i bambini prima e gli adolescenti poi ottengono una considerazione crescente da parte della letteratura. L’albo illustrato vive la sua più grande rivoluzione, il fumetto conquista i giovani lettori, il romanzo per ragazzi inizia ad interessarsi a temi esplorati raramente prima di allora, le serie per bambini e ragazzi ottengono un successo editoriale strabiliante.

Da Caroline a Martine, passando per Babar o Il piccolo principe e fino al Petit Nicolas, la letteratura dà vita e voce a personaggi bambini e adolescenti desiderosi di svelare ai lettori il loro quotidiano, i loro interessi, le loro paure e i loro sogni. Quei bambini che Doisneau ha ritratto con gentilezza e stupore nei suoi famosi scatti che sono fruibili in mostra a CAMERA fino al 14 febbraio.

 

Intervengono:

Chiara Ramero, ricercatrice specializzata in letteratura per ragazzi, Università degli Studi di Torino, Université Grenoble Alpes e Alliance Française Torino

Walter Guadagnini, direttore di CAMERA

Ingresso a 3 Euro.

Per prenotazioni, www.camera.to.

Didascalia dell’immagine: Robert Doisneau, L’information scolaire, Paris 1956 © Robert Doisneau

Record di visitatori per le fotografie del leggendario Doisneau

8.500 visitatori a CAMERA nel periodo natalizio

per la mostra su ROBERT DOISNEAU

 

Record per singola mostra e record assoluto di visitatori nel 2022

 

 

Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Fino al 14 febbraio 2023 | Aperta tutti i giorni

 

 

Le fotografie del leggendario autore francese Robert Doisneau, esposte a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, continuano a riscuotere un grande interesse di pubblico come dimostrano gli oltre 8.500 visitatori di questo periodo natalizio, dal 26 dicembre 2022 fino all’8 gennaio 2023 compreso, per una media giornaliera di circa 600 persone.

Il totale dei visitatori della mostra – aperta a metà ottobre – a oggi è di 38.000 persone, cifra che rappresenta un record assoluto per le mostre di CAMERA, superando anche quella dedicata a Man Ray, tenutasi prima della pandemia.

Altro successo per il 2022 di CAMERA sono gli oltre 71.000 visitatori annuali che hanno superato il massimo raggiunto fino ad ora dal Centro Italiano per la Fotografia con 63.000 visitatori nel 2019.

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In un viaggio unico attraverso le strade di Parigi e della sua banlieue, nel cuore di quel “teatro della strada” oggetto di molti suoi scatti iconici e indimenticabili, la mostra, visitabile fino al 14 febbraio a Torino, racconta la storia, la vita e l’amore a Parigi in oltre 130 fotografie con immagini iconiche insieme a scatti meno noti ma altrettanto straordinari, selezionati fra gli oltre 450.000 negativi di cui si compone l’archivio Doisneau.

Che si tratti di fotografie realizzate su commissione o durante le lunghe giornate a girovagare per Parigi, Doisneau racconta il proprio tempo attraverso uno sguardo guidato dalla disobbedienza e dalla curiosità, indicati da lui come ‘i due requisiti principali di questo mestiere’. Non sorprende, quindi, quanto le sue immagini siano impregnate di un surrealismo ‘premeditato’, data la spiccata capacità nel comporre scene all’apparenza spontanee, come nel caso dell’iconica fotografia del bacio.  Con il suo obiettivo, Doisneau ha catturato con enorme libertà espressiva la vita quotidiana degli uomini, delle donne, dei bambini di Parigi e della sua banlieue, sapendo tradurne le azioni e i gesti, i desideri e le emozioni, tracciando uno spaccato realistico ed empatico dell’umanità del dopoguerra. È questo sguardo, assolutamente personale e talmente lucido da riuscire a toccare corde universali, ad avergli garantito un posto d’onore nella storia della fotografia del XX secolo, portandolo a essere uno degli autori più conosciuti al mondo.

L’esposizione, curata da Gabriel Bauret e promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, è accompagnata dal catalogo “Robert Doisneau”, edito da Silvana Editoriale.

Fondazione Torino Musei, 530 mila visitatori nel 2022

Dopo due anni di emergenza pandemica, il 2022 è stato contrassegnato da un progressivo ritorno alla frequentazione dei luoghi della cultura.

Nell’anno appena trascorso i nostri musei hanno raggiunto importanti risultati in termini di visitatori, ritornando quasi ai numeri prepandemia, con oltre 530.000 persone che hanno visitato il patrimonio e le mostre della GAM, del MAO e di Palazzo Madama oltre ad Artissima, la nostra Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea.

I visitatori registrati nel corso del 2022 sono stati 154 mila alla GAM, quasi 100 mila i visitatori del MAO e oltre 243 mila a Palazzo Madama, a cui si aggiungono gli oltre 33 mila visitatori in 4 giorni della ventinovesima edizione di Artissima, diretta per il primo anno da Luigi Fassi che si è riconfermata come vero punto di riferimento per il mercato dell’arte contemporanea internazionale ed è statadefinita dai media come la fiera più sperimentale, innovativa e interessante d’Italia e d’Europa.

I tre musei hanno realizzato nel complesso 18 mostre e organizzato180 eventi tra incontri, corsi di storia dell’arte, conferenze, concerti, performance, visite speciali e altro. I prestiti di opere sono stati 86 a beneficio di 31 musei e istituzioni italiane e internazionali, portando la ricchezza del nostro patrimonio fuori dai confini e permettendo di rafforzare i rapporti di scambio con importanti realtà culturali. IDipartimenti Educazione hanno visto la partecipazione di oltre 50 mila tra bambini, ragazzi, insegnanti, famiglie, persone con disabilità e adulti.

La Fondazione insieme alla Città di Torino ha realizzato la venticinquesima edizione di Luci d’Artista, tutelando e promuovendole installazioni esistenti. Ha allestito insieme agli artisti i tre nuovi progetti e portato all’antico splendore le opere danneggiate dal tempo.

LE MOSTRE E LE ATTIVITÀ

Alla GAM nel 2022 hanno riscosso successo di pubblico sia l’esposizione World Press Photo 2022 sia la mostra Ottocento. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento. Grande attenzione ha suscitato anche il progetto espositivo dedicato al lavoro di Atelier dell’Errore e Chiara Camoni Hic sunt dracones inaugurato lo scorso novembre in occasione della settimana torinese dedicata all’arte contemporanea. Preziose le esposizioni in Wunderkammer Carlo Levi. Viaggio in Italia: luoghi e volti in collaborazione con il Circolo dei Lettori, Flavio Favelli. I Maestri Serie Oro, progettovincitore dell’avviso pubblico PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Edoardo Sanguineti. Il volto del poeta in collaborazione con Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Studi Umanistici, Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti. Infine in VideotecaGAM si è concluso, con le ultime due mostre dedicate a Vincenzo Agnetti e Jannis Kounellis, ilciclo espositivo realizzato in collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia. L’estate ha visto protagonista il ciclo di incontri legato alla mostra Una collezione senza confini dedicato all’inclusione sociale e al coinvolgimento di nuovi pubblici. INCROCI è nato nell’ambito del programma “La democratizzazione della cultura” ideato e promosso dalla Phillips Collection di Washington DC e dalla Missione Diplomatica degli Stati Uniti in Italia. Gli incontri hanno permesso a culture e idee differenti di incontrarsi, con temi quali il disegno e l’intessitura, la cristalloterapia, la meditazione la pratica yoga e l’uso delle erbe per la cura del corpo.

Nella collaborazione con 19 istituzioni e musei italiani e internazionali, nel 2022 la GAM ha prestato oltre 50 opere che hanno viaggiato e si sono fatte ammirare in Italia e all’estero.

Al MAO il pubblico ha potuto apprezzare le mostre Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, Il Grande Vuoto, 稍息 Riposo! Cina 1981-84. Fotografie di Andrea Cavazzuti e Buddha10, che vanta la collaborazione con il Centro Restauro Venaria Reale e contributi scientifici di importanti studiosi provenienti da istituzioni internazionali quali l’Università di Singapore, l’Università di Chicago, il Montreal Museum of Fine Arts, il Museo delle Civiltà di Roma,l’Università Ca’ Foscari di Venezia e molti altri.

Il 2022 del Museo d’Arte Orientale ha visto l’arrivo del nuovo direttore Davide Quadrio, che ha impresso al museo una direzione più internazionale e contemporanea, in un’ottica di contaminazione culturale e apertura verso nuove tipologie di pubblico attraverso progetti come il t-space X MAO e il ricco calendario di performance musicali con artisti internazionali realizzate nell’ambito delle mostre temporanee. Per rafforzare il rapporto con l’Università di Torino, il museo ha anche avviato lo scorso ottobre il Corso di formazione di Cultura Materiale dell’Asia, realizzato in collaborazione con StudiUm, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. Per il Museo e per l’Università si tratta di un programma a carattere sperimentale e rappresenta il primo step di una collaborazione che potrà strutturarsi e ampliarsi nei prossimi anni, creando una connessione profonda fra i due luoghi di cultura.

A Palazzo Madama hanno riscontrato successo di pubblico le mostre Invito a Pompei realizzata insieme al Parco Archeologico di Pompei;Da San Pietro in Vaticano. La tavola di Ugo da Carpi per l’altare del Volto Santo in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro in Vaticano e Margherita di Savoia, Regina d’Italia. Importante è statoil progetto Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli, ideato in occasione del Comitato interministeriale per gli Affari Esteri che ha proposto l’esposizione, su stendardi sotto i portici di piazza San Carlo e di via Po, di sedici illustrazioni originali dedicate ai valori promossi dal Consiglio d’Europa di altrettanti grandi illustratori italiani. Il progetto, che rientra nel processo di sviluppo internazionale della Fondazione Torino Musei, ha ottenuto il patrocinio del Consiglio d’Europa, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura. L’esposizione è stata poi riallestita a Siena nel Cortile del Podestà, in occasione della campagna #InsiemepergliSDG organizzata dal Comune e dall’Università di Siena e promossa dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale con i partner FAO, UN SDG Action Campaign, Save The Children, CIHEAM Bari e Commissione Europea. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha indicato questo progetto quale strutturale agli 82 Istituti Italiani di Cultura all’estero, e sarà presentato in prestigiose sedi europee a maggio 2023 in occasione della Settimana Europea.

Per il quinto anno consecutivo, in collaborazione con Art Site Fest, il museo ha arricchito la sua programmazione con il progetto BruegelSuite, una video installazione di Lech Majewski, presentata alla 54° edizione della Biennale di Venezia. La Corte Medievale è stata riallestita con la presentazione di La porta della città. Un racconto di 2.000 anni, una narrazione visiva che accoglie il visitatore e lo accompagna nel percorso di visita al museo, cui ha fatto seguito una nuova guida aggiornata della millenaria storia di Palazzo Madama.Dal 21 dicembre 2022 con Textiles are back è stata riallestita, dopo sette anni di assenza, anche la Sala tessuti del museo, presentando una parte della collezione di tessuti e moda: un patrimonio di circa 4.000 manufatti, tra i più importanti in Italia.

Grazie al finanziamento dalla Fondazione CRT sono iniziati i lavori di restauro della facciata juvarriana e delle quattro monumentali statue in marmo di Brossasco, leAllegorie del buon governo sabaudo” che coronano la balaustra del corpo centrale.

Nel 2022 il museo ha prestato 33 opere a 11 musei e istituzioniitaliane e straniere.

ARTISSIMA 2022, tornata totalmente in presenza all’Oval Lingotto,ha indirizzato le proprie energie nella costruzione di un appuntamento di alta qualità e dall’impianto commerciale e internazionale, accogliendo le 4 sezioni consolidate – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions – e le 3 sezioni curate – Disegni, Present Future e Back to the Future che hanno avuto anche un’estensione digitale sulla piattaforma Artissima Voice Over. La fiera ha dato il benvenuto a oltre 650 collezionisti provenienti da 30 Paesi, quasi 8.000 VIP e 800 art professional, tra direttori di museo e curatori. Una dimostrazione di fiducia e rilevanza che continua ad essere accordata alla manifestazione anche in ambito internazionale.

Per i venticinque anni di LUCI D’ARTISTA, progetto della Città di Torino realizzato da Fondazione Torino Musei, la Fondazione oltre alla curatela scientifica del progetto e alla tutela delle opere ha lavorato per la realizzazione di tre nuove installazioni luminose di Giorgio Griffa, Renato Leotta e Grazia Toderi e ha coordinato gli importanti lavori di restauro e ripristino delle installazioni Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn situata sul Monte dei Cappuccini e Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio sul laghetto di Italia ’61riportandole alla condizione originale. Infine anche per l’edizione 2022, la Fondazione ha collaborato con l’Area Attività Culturali della Città di Torino per la curatela e realizzazione del Public Program“Incontri illuminanti con l’Arte Contemporanea”.

I PROGETTI SPECIALI DEL 2022

Accanto alle tradizionali attività di tutela e promozione del patrimonio della Fondazione Torino Musei, GAM, MAO e Palazzo Madama hanno contribuito alla realizzazione di alcuni importanti progetti in collaborazione con altre istituzioni culturali italiane e internazionali.

In occasione di Artissima i tre musei hanno ospitato So will yourvoice vibrate, progetto costituito da due installazioni sonore alla GAM con Riccardo Benassi (galleria Zero…, Milano) e al MAO con Charwei Tsai (galleria mor charpentier, Parigi, Bogotà) e una performance di Darren Bader (galleria Franco Noero, Torino) a Palazzo Madama.

Dopo essere stata esposta per la prima volta alla GAM, Sinfonia di Alessandro Sciaraffa, vincitrice del bando Italian Council 2020, a marzo 2022 si è trasferita con grande successo alla Fondazione e Galleria TSE Art Destination di Nur-Sultan, una delle realtà più dinamiche nell’arte contemporanea del Kazakhstan. Il progetto ha visto il coinvolgimento e il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Nur-Sultan rafforzando le collaborazioni tra il museo e le realtà culturali della capitale kazaka.

Il progetto espositivo del MAO Il Grande Vuoto andrà invece nel 2023 in mostra all’Italian Cultural Center di New Delhi e Bangalore.

Palazzo Madama nell’anno in corso ha avviato importanti progetti per portare “il museo fuori dal museo” coinvolgendo scuole, circoscrizioni, anagrafi, dipendenti comunali. Al fine di definire nuove linee di lavoro con il territorio sono stati attivati interventi come L’aula che vorrei, che ha coinvolto più di 200 studenti che hanno fatto lezione in museo e Miniature rivelate in collaborazione con le Biblioteche civiche della Città di Torino.

Come di consueto, i musei hanno aderito alle principali iniziative promosse dalla Città, proponendo aperture straordinarie e ingressi gratuiti o a tariffe agevolate in occasione di Eurovision Song Contest, del Salone del Libro, delle ATP Finals, della festa di San Giovanni, della Notte Europea dei Musei, del Ferragosto, delle Giornate Europee del Patrimonio, della Notte delle Arti Contemporanee e della giornata AMACI.

Palazzo Madama, oltre ad aver ospitato i Ministri delegati del Comitato interministeriale per gli Affari Esteri del Consiglio d’Europa con una visita al museo e cena di lavoro, nel 2022 è stato Media centre in occasione di Eurovision Song contest e Casa Italia durante le ATP finals.

Operazione “Grande bellezza”. Con Fondazione Crt rinascono quasi cento capolavori

CULTURA:  2,3 MILIONI 
Assegnati i contributi ai vincitori del bando “Restauri Cantieri Diffusi”
 
 Parte l’operazione “Grande Bellezza” della Fondazione CRT, che ha stanziato 2,3 milioni di euro per far rinascere 94 tesori artistici, architettonici e paesaggistici in Piemonte e Valle d’Aosta. I contributi, assegnati alle istituzioni e gli enti non profit vincitori del bando “Restauri Cantieri Diffusi”, permetteranno il recupero di beni mobili (dipinti, statue, arredi lignei, antichi libri e strumenti musicali), chiese e dimore storiche e, novità di quest’anno, anche parchi e giardini di particolare interesse culturale e botanico, sottoposti a tutela.
Oltre alle risorse destinate ai restauri, la Fondazione CRT ha messo in campo ulteriori 53.000 euro per azioni di valorizzazione e comunicazione, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dei beni, la loro fruizione e la partecipazione della comunità alle attività di cantiere.
L’operazione ‘Grande Bellezza’ della Fondazione CRT amplia il proprio raggio d’azione in due direzioni: la rinascita del patrimonio ‘verde’ accanto a quello storico-architettonico e il recupero della memoria collettiva di beni che appartengono a tutti”, afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.
L’apertura di 94 cantieri ‘targati’ Fondazione CRT ha un impatto culturale, ambientale ed economico positivo, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU: crea valore per l’arte e la natura, genera occupazione e libera ulteriori risorse per il territorio – circa 3 milioni lo scorso anno – grazie al meccanismo dell’Art bonus”, dichiara il Segretario Generale Massimo Lapucci.
Salgono così a 3.100 i beni rinati dal 2004 a oggi grazie alla Fondazione CRT, che ha stanziato complessivamente oltre 51 milioni di euro con il bando Restauri Cantieri Diffusi.
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Ecco una selezione di progetti beneficiari delle risorse del bando Restauri Cantieri Diffusi.
Nel Torinese sarà recuperata la bellezza di Villino Caprifoglio al Parco del Valentino: oggi sede dell’Associazione 1 Caffè onlus di Luca Argentero, il villino fu costruito per l’Expo del 1898 come casa del custode e, successivamente, poco prima della Seconda Guerra Mondiale, fu trasformato nella biblioteca del Parco. Questo intervento di recupero potrà contare anche sul contributo aggiuntivo della Fondazione CRT per la valorizzazione del cantiere.
Sempre a Torino sarà restaurato il Bastion Verde, padiglione settecentesco dotato di loggia a colonnine, che impreziosisce la cinta muraria dei Giardini Reali: anche questo intervento beneficerà di un ulteriore contributo della Fondazione CRT per la valorizzazione del cantiere.
Saranno inoltre oggetto di restauro le superfici architettoniche interne della Cappella delle Reliquie della chiesa di Santa Maria Maggiore in Borgo Vecchio di Avigliana e le antiche mura medioevali di Palazzo Santa Chiara a Chivasso.
Nel Cuneese la Fondazione CRT sosterrà, in particolare, il restauro delle volte del presbiterio e delle cappelle laterali della chiesa di San Secondo a Govone; la riqualificazione del Parco Borelli di Demonte, uno degli spazi verdi più interessanti e ombrosi del Piemonte, ricco di alberi e cespugli provenienti da tutto il mondo; la manutenzione straordinaria della copertura e della lanterna della chiesa di S. Chiara a Bra; il restauro della pavimentazione in cocciopesto policromo della Stanza di Michele Antonio al Castello della Manta, dove Fondazione CRT sosterrà anche le attività di valorizzazione del cantiere.
Nell’Alessandrino gli interventi riguardano, tra gli altri, il recupero del Giardino Archeologico di Palazzo Guidobono di Tortona, assegnatario anche del contributo della Fondazione CRT per valorizzare il cantiere; il risanamento conservativo e la manutenzione delle coperture delle ali del transetto e dell’abside della chiesa di San Eusebio a Caramagna Monferrato.
Nell’Astigiano sono in programma il restauro conservativo della copertura dell’Abbazia SS. Vittore e Corona a Grazzano Badoglio e il progetto MU.D.-Museo diffuso della Valle Bormida per la riqualificazione del Castello di Monastero Bormida e della Gipsoteca Monteverde di Bistagno.
Nel Biellese saranno recuperati gli affreschi della Via Crucis del Santuario Madonna della Brughiera a Valdilana, con un ulteriore contributo della Fondazione CRT per valorizzare il cantiere; previsti anche il restauro e il risanamento conservativo della facciata della chiesa parrocchiale di San Lorenzo a Ponderano.
Nel Novarese prenderanno il via il recupero del campanile della chiesa parrocchiale di Cureggio e il restauro dell’altare ligneo dell’Oratorio di S. Anna della Parrocchia Santa Maria Assunta di Caltignaga.
Nel Verbano-Cusio-Ossola saranno recuperate interamente la navata centrale della Collegiata di Sant’Ambrogio a Omegna e le facciate dell’oratorio di San Bernardino Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Malesco.
Il Vercellese potrà contare sui contributi della Fondazione CRT per il recupero della Sala Araba della Fondazione Museo Francesco Borgogna, una delle dieci pinacoteche più importanti d’Italia, dove sono esposte 450 opere della collezione che Antonio Borgogna donò alla città nel 1906; previsti anche il restauro e la manutenzione straordinaria delle coperture della chiesa parrocchiale di Vintebbio, una frazione del Comune di Serravalle Sesia, e il restauro dell’organo della chiesa di Sant’Agnese in San Francesco a Vercelli.
In Valle d’Aosta i restauri sostenuti dalla Fondazione CRT riguarderanno il soffitto ligneo e gli affreschi duecenteschi della Casa della Carità della Diocesi di Aosta e il reliquiario a cassa di San Grato del Tesoro della Cattedrale di Aosta.

Si spengono le Luci d’artista

Fino all’8 gennaio sarà possibile ammirare le Luci d’Artista che illuminano le strade e le piazze di Torino in una vera e propria mostra d’arte contemporanea a cielo aperto.

Per informazioni: https://lucidartista.comune.torino.it/
#torinotheplacetobe
#torino

Verso l’infinito. Due artisti a confronto, Rolando Rovati e Davide Tornielli

Informazione promozionale

Nella mostra aperta fino all’8 aprile presso la galleria Malinpensa by Telaccia

 

È  dedicata a due artisti, Rolando Rovati, e Davide Tornielli, l’esposizione dal titolo “Verso l’infinito”, ospitata dal 28 marzo all’8 aprile prossimo presso la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia.

Il percorso espositivo dell’artista Rolando Rovati è  espressione di un temperamento molto vivo e di un’autentica maestria interpretativa, che egli realizza con creatività irrefrenabile, unita a una magistrale ricerca ricca di effetti estetici, di simboli costanti e di un’espressione geometrica in cui la sicurezza tecnica è  unita aun marchio scenico di affascinante resa scenografica.

 

Il gioco dei colori caldi si accompagna nelle opere di Rovati a un’interessante originalità.

Vengono raggiunti risultati di sicura maturità artistica, unita alla consapevolezza dei mezzi espressivi utilizzati.

I rossi e i verdi compongono una sinfonia piuttosto suggestiva, in cui il timbro cromatico e l’armonia ritmica raggiungono un notevole punto di equilibrio.

La sua attività  artistica, che ha riscosso anche un notevole successo di pubblico e di critica, rivela un linguaggio moderno interpretato  alla luce di un sicuro simbolismo, altamente personale, che non passa di certo inosservato.

La capacità  di racconto, unita alla dinamica strutturale prospettica e all’espressione della materia mista su tavola, scandiscono l’opera di Rolando Rovati. L’artista compone le sue immagini accompagnandole a un elemento di meditazione  che rafforza un’idea progettuale di notevole risonanza.

L’elaborazione costante di nuove progettazioni strutturali e il loro legame  si materializzano in un’azione costruttiva di notevole campitura cromatica e di rara comunicazione emotiva. La stesura fluida della materia su tavola di legno attraversa un dialogo incessante, trasformandosi in emozione pura.

L’arte di Davide Tornielli va al di là  della resa della tecnica e del piacevole lirismo cromatico, diventando una realtà pittorica più interiore che esteriore, intrisa di contenuti e di valori.

Il suo mondo pittorico rivela  una verità  di espressione pura, che si trasforma in uno stato d’animo e in una struttura coerente in cui i movimenti cromatici giungono al limite dell’astratto, creando unimpatto visivo e simbolico di notevole effetto.

Tornielli traduce l’emozione con una manualità tecnica particolare e l’immagine della natura coglie una fantasia che si accende di una chiarezza cromatica unica e irripetibile. La magistrale stesura dell’olio a spatola su tela, la valenza materica e l’armonia compositiva avvolgono l’opera di una carica volumetrica graduale, capace di accrescere sempre più  il senso di interpretazione, l’immediatezza pulsante del colore, il segno del tratto dinamico e il rigore assoluto della tecnica.

L’immagine della natura che si coglie sulla tela di Davide Tornielli si carica di riflessività e di vitalità,  i bagliori intensi della foglia in oro e argento sono  capaci di cogliere diversi toni chiaroscurali, ottenendo un’unità di sintesi formale e un equilibrio esatto nella scansione degli spazi.

Il suo linguaggio è  condotto alla luce di una dinamica compositiva in costante equilibrio, con un’atmosfera cromatica pregnante di stile e di un significato che esplora in profondità l’animo umano.

MARA MARTELLOTTA

 

Galleria d’arte Malinpensa by Telaccia,  corso Inghilterra 51, Torino

Orario 10.30- 12.30; 16-19.

Chiusura lunedì e festivi.

Tel 0115628220

“Textiles are back”, tessuti preziosi cavalcano i secoli

La  Collezione di “Tessuti e Moda” di Palazzo Madama

Da mercoledì 21 dicembre

Si cavalcano i secoli.

Dai frammenti copti in lino e lana lavorata ad arazzo – i più antichi (VI – VIII secolo) – provenienti da Antinoe, città dell’Egitto romano fondata nell’anno 130 dall’imperatore Adriano in memoria del suo giovane “eromenos” Antinoo, fino ai due briosi vestiti in stile Charleston di sartoria milanese (databili intorno agli anni Venti del secolo scorso), passando per i magnifici tessuti medievali che documentano la produzione delle manifatture seriche del bacino mediterraneo e dei primi importanti centri manifatturieri italiani. Sono oltre 50 le opere della Collezione di “Tessuti e Moda” di “Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica” (comprendente circa 4mila manufatti e fra le più importanti d’Italia) tornate in bella esposizione, dopo sette anni a riposo, nella Sala ad esse dedicata al secondo piano del Museo di piazza Castello a Torino. “Si tratta di un allestimento – dicono i responsabili – che riproporrà a rotazione nuove opere della raccolta e che andrà periodicamente mutando, in modo da conservare la corretta conservazione dei beni”.

Beni di antico inestimabile valore, se si pensa che solo alla fine del VI secolo, l’industria della seta si insedia (dopo che per molti secoli era stata un segreto ben protetto della Cina) nel Mediterraneo orientale bizantino, estendendosi poi verso occidente a traino dell’espansione islamica, giungendo quindi nell’Europa cristiana ed entrando, in particolare sotto forma di doni diplomatici, nei palazzi imperiali e papali, nonché nei tesori delle cattedrali come involucro delle sacre reliquie. In Italia, la tessitura della seta data a partire dal XII e XIII secolo. Venezia, Lucca e Firenze, i principali centri. Da lì partono i “velluti operati”, lavorati con filati d’oro e d’argento e diretti verso le principali corti rinascimentali. Ne sono testimonianza a “Palazzo Madama”, un magnifico “telo cremisi” veneziano tagliato a due altezze, storicamente detto alto-basso, e un ampio “frammento di velluto” di seta rossa e oro filato dal tipico disegno tardo quattrocentesco dei fiori di cardo, già parte di una veste liturgica.

A documentare l’arte del ricamo cinquecentesco italiano, troviamo esposti tre manufatti di notevole importanza: la famosa “tovaglia con la raffigurazione dei Quattro Continenti”, attribuita alla ricamatrice milanese Caterina Cantoni, i cui lavori erano contesi dalle corti di tutta Europa; una tovaglia lavorata anch’essa in Italia, ma in ambito domestico, decorata da poetici motti d’amore” e un “repertorio di minuti disegni policromi di putti, delfini e leoni rampanti”; infine, un vivace ricamo raffigurante la “parabola delle Vergini sagge e delle vergini folli”, ricamate in seta su fondo in lana con gli abiti delle donne della Svizzera tedesca della fine del XVI secolo, lavoro femminile originario dell’elvetica città di Sciaffusa. Affiancati nelle vetrine storiche della sala, “teli da arredo” e “stoffe da abbigliamento” raccontano il mutare del gusto decorativo nei secoli, con un focus sull’abbigliamento e sullo stile del XVIII secolo, quando i motivi bizarre, a pizzo, a isolotti o a meandri si avvicendano rapidamente, seguendo la moda dettata da Parigi e dalle manifatture lionesi, che detengono ormai la palma dell’eccellenza. Numerosi tra questi tessuti, datati tra gli ultimi decenni del XIX e i primi del XX secolo, furono riprodotti in quegli anni da manifatture tessili italiane, in particolare dalla manifattura torinese Guglielmo Ghidini, fondata nel 1865 e che, vent’anni più tardi (con stabilimento alla Barriera di Casale, sull’attuale piazza Gozzano) darà lavoro a oltre trecento operai.

E ancora. Autentiche chicche in esposizione: un “giuppone”, unico capo seicentesco, ricamato con i nodi di Casa Savoia e un sorprendente “banyan”, veste da casa maschile, in seta dipinta in Cina e confezionata in Europa nel terzo quarto del Settecento. All’attualissimo “tema del riuso” ci avvicina, infine, un interessante abito degli ultimi anni dello stesso secolo, oggetto di un riadattamento per una neo-mamma, così da essere comodo per l’allattamento. La mostra è un gran bel “cadeau” di Natale.

Gianni Milani

“Textiles are back”

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica”, piazza Castello, Torino; tel. 0114433501 o www.palazzomadamatorino.it

Dal 21 dicembre

Orari: lun. e da merc. a dom. 10/18; mart. chiuso

Nelle foto:

–       “Telo”, Svizzera – Sciaffusa, 1580 – 1600, Palazzo Madama, Torino

–       Caterina Cantoni: “Tovaglia con la raffigurazione dei Quattro Continenti”, 1590 -1600, Palazzo Madama, Torino

–       “Frammento”, ManifatturaGuglielmo Ghidini, 1890 – 1925, Palazzo Madama, Torino

–       “Banyan”, 1760 – 1770, Palazzo Madama, Torino

–       “Abito”, 1790 – 1810, Palazzo Madama, Torino

Il “San Giovanni Battista” che (per ora?) è un prestito di Gian Enzo Sperone

Nelle sale dell’Accorsi, sino al 29 gennaio, nell’ambito della mostra “Rinascimento privato”

La mostra “Rinascimento privato”, che la Fondazione Accorsi-Ometto ospita nelle proprie sale torinesi sino al 29 gennaio, si è arricchita nei giorni scorsi di un San Giovanni Battista – un minuscolo agnellino poggiato sulla mano sinistra, i calzari legati alle caviglie, il vello che lo riscalda impreziosito da un mantello rosso e blu, un accenno di paesaggio sui due lati, un pavimento a losanghe in chiaroscuro – che nasce dagli studi preparatori alla mostra e che tenta di ricomporre il “mastodontico polittico”, un totale di dieci tavole che con le necessarie predelle dovevano abbracciare uno spazio centrale, una probabile Madonna col bambino, che il chivassese Defendente Ferrari, una delle figure più alte della pittura piemontese del primo Cinquecento, ebbe a dipingere, probabilmente nel decennio che corre tra il 1525 e il 1535.

Una tavola, quella del Battista, dalla lunga storia, come uno di quei fiumi carsici che si nascondono per poi improvvisamente riapparire. Dell’intero polittico si conosce l’esistenza di dieci tavole, ognuna delle quali a rappresentare un santo a figura intera, il pavimento a losanghe ad accomunarli. Se ne occupò Giovanni Romano nel 1970, riassumendone i vari passaggi da paese a paese, da famiglia a famiglia, da collezionista a collezionista. Una Santa Caterina la si ritrova a Francoforte nell’ottobre del 1920 ed è rivenduta ad un’asta berlinese dieci anni dopo; otto tavole compaiono da Christie’s nel 1951, con l’attribuzione a Macrino d’Alba e con probabilità da quella sede vanno ad abbellire il salotto dell’Avvocato Agnelli. Finché quindici anni dopo, è Pietro Accorsi ad acquistare dall’Avvocato le otto tavole, dividendole in seguito per venderne due a un collezionista privato, per la cifra di 9 milioni, il Battista  pronto a incamminarsi verso le stanze degli Zegna di Biella, mentre nel 1967 altre tre (“San Pietro”, “San Lorenzo” e Santa Lucia”) vanno a far parte delle collezioni dei Musei Civici di Torino. Le restanti, ancora oggi, risultano fuori degli occhi del mondo, in collezioni private.

Anche Luca Mana, che ha curato con Vittorio Natale e Serena d’Italia “Rinascimento privato”, mentre credo sudasse le classiche sette camicie per ricomporre, lui, le più di trenta opere e gli autori che avrebbero interessato le sale del Museo, ha incrociato a Maastricht il “San Giovanni Battista”: l’acquisto fattone da quello che a ragione viene considerato il maggiore collezionista italiano, spirito torinese e intraprendenza internazionale, gallerie a New York e in Svizzera, chi ha fatto conoscere da noi l’intera Pop Art americana e i nomi di Andy Warhol e Roy Lichtenstein e continua a costruire il parterre delle opere che gli allietano lo svegliarsi del mattino, Gian Enzo Sperone, ha fatto il resto. Un prestito, per ora, da porre accanto alle tre altre tavole che già arricchiscono la sala dedicata a Defendente, “San Giovanni Evangelista”, “Santo Stefano” e “Sant’Agata”.

“L’arte antica ha molti punti in contatto con il contemporaneo. È ancora in grado di dimostrare qualcosa” sottolinea Sperone che ha saputo negli anni – da quel suo primo acquisto, negli anni del liceo, di due piccoli oggetti barocchi tra i banchi del Balôn – mescolare i propri interessi tra le varie forme d’arte, vantando oggi più di seicento opere di oltre trecento artisti, accostando l’archeologia ai fondi oro, la pittura del Seicento all’Ottocento alle avanguardie storiche del Novecento, nella dimostrazione che non vi sono cesure ma soltanto continuità nella storia dell’arte e della cultura. Ottantacinquenne in splendida forma ed eleganza, Sperone racconta di come nell’ultima decina d’anni, al fine di donare a quella città che non ha mai dimenticato e gli è rimasta affettuosamente nel cuore parte della propria collezione, abbia tentato approcci, magari arrivati ad appuntamenti già fissati, con i responsabili della Venaria e di Palazzo Madama ma che tutto si sia risolto nel nulla. “Non c’è mai stato l’interesse che io mi sarei aspettato”. Forse è abituato ai pragmatici States, dove “un qualcuno che voglia donare delle opere d’arte lo vengono a prendere in limousine, per essere certi che si presenti, e si assicurano che il notaio sia ben presente all’appuntamento”. Alla Fondazione Accorsi hanno ogni riguardo nei confronti degli ospiti e delle loro intenzioni: e pochi giorni fa, in un gioviale clima prenatalizio, in un brindisi che pareva avviare a familiari chiacchierate più che a impettite trattative, per un attimo la parola prestito era cancellata per lasciar spazio e una più libera circolazione alla più amichevole donazione.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Defendente Ferrari, “San Giovanni Battista”, coll. Gian Enzo Sperone; Gian Enzo Sperone durante la presentazione dell’opera e il collezionista in compagnia di Luca Mana, direttore della Fondazione Accorsi-Ometto.

Arte e musica: Profumi, un abbinamento di bellezza con Fondazione Torino Musei e OFT

Da ottobre 2023 il programma è in corso fino al 1 giugno 2024

Una tradizione che si rinnova. Per il sesto anno consecutivo, Fondazione Torino Musei e OFT – Orchestra Filarmonica di Torino propongono il progetto di collaborazione che avvicina il pubblico dell’arte a quello della musica e viceversa.

Arte e musica: un abbinamento dal quale sprigiona bellezzaIspirati dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino, i tre grandi musei della Città di Torino – GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica – ogni sabato precedente il concerto propongono a rotazione un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.

 

L’iniziativa, alla sua sesta edizione, è a cura dei Dipartimenti Educazione della Fondazione Torino Musei e le visite sono condotte da Theatrum Sabaudiae.

 

OFT offre ai partecipanti alla visita guidata la possibilità di partecipare al concerto di riferimento acquistando il biglietto intero con poltrona numerata a 8 euro, anziché a 25 euro, salvo esaurimento dei posti disponibili.

Visite guidate a pagamento. Costo: 6 euro per il percorso guidato + biglietto di ingresso (ingresso gratuito al museo con Abbonamento Musei e Torino +Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com • è possibile effettuare l’acquisto anche on-line

Maggiori info su

https://www.oft.it/it/

https://www.fondazionetorinomusei.it/it

https://www.arteintorino.com/