ARTE- Pagina 68

Alla Pinacoteca Agnelli a partire da novembre la personale di Thomas Bayrle

 “Form Form Superform “ e la mostra “Vulcanizzato”, un confronto tra le opere di Canova e i manichini in serie di Lucy McKenzie

 

La Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli presenta la sua programmazione autunnale a partire dal mese di novembre, nei giorni in cui a Torino ci sarà il fermento per Artissima e prenderà il via l’art week torinese.

Nell’ambito della programmazione voluta dalla nuova direzione di Sarah Cosulich che guida l’istituzione dal maggio 2022, verrà ospitata la personale di Thomas Bayrle, da venerdì 3 novembre a domenica 31 marzo 2024. Il titolo della mostra è “Form Form Superform” a cura di Sarah Cosulich e Saim Demircan.

Bayrle rappresenta uno degli artisti tedeschi più prolifici della generazione del dopoguerra, molto noto per I suoi complessi pattern o sovrastrutture, realizzate a partire da persone, macchine e prodotti.

Affrontando temi chiave quali l’economia, il lavoro, il potere, la religione, la mostra “Form Form Superform propone al visitatore una narrazione retrospettiva dell’opera di Bayrle nella sua attrazione per il rapporto tra l’individuo e le dinamiche collettive della società.

Il percorso espositivo pone molta attenzione ai principali temi e iconografie dell’artista, tra cui figura l’automobile quale forma iconica e aspirazione individuale, come mezzo di spostamento, meccanismo, energia e consumo.

La mostra, che è stata prodotta specificatamente per la Pinacoteca, comprende anche un’opera nuova realizzata sulla Pista 500. Il progetto espositivo è accompagnato da un catalogo in italiano e in inglese, progettato come una lettura completa dell’opera di Bayrle, attraverso una selezione di interviste fatte all’artista. La Pinacoteca Agnelli proponendo sempre dal 3 novembre prossimo la terza edizione di “Beyond the Collection” progetto volto a riattivare la collezione permanente del museo. Protagonista sarà la mostra dal titolo “Lucy McKenzie e Antonio Canova. Vulcanizzato”, curata da Lucrezia Calabrò Visconti, in cui l’artista scozzese Lucy Mc Kenzie, nata a Glasgow nel 1977 e ora residente a Bruxelles, dialogherà con le opere di Antonio Canova ( 1757-1822), presenti nella collezione della Pinacoteca.

L’esposizione prende l’avvio da due opere, due gessi di Antonio Canova “Danzatrice con dito al mento “ e “Danzatrice con mani sui fianchi “, proponendo una riflessione sulla costruzione di simboli e modelli, in un confronto tra la statuaria classica, la scultura decorativa e i manichini utilizzati di solito nei display commerciali.

La mostra evidenzia il passaggio dall’ideale di bellezza diffuso dalla scultura canoviana fino all’ipercapitalismo del corpo tipico dei manichini in serie realizzati da Lucy McKenzie.

Il titolo dato all’esposizione “Vulcanizzato” ricorda l’immaginario infernale della cultura greca classica e si riferisce alla vulcanizzazione della gomma comune nell’industria manifatturiera come quella calzaturiera e in quella automobilistica. Vi è un’allusione alla trasfigurazione di simboli e significati tra ambiti diversi e al ruolo dei processi produttivi nella costruzione di mitologie collettive.

In occasione della settimana dell’arte la Pista 500 si arricchirà di quattro installazioni site specific. Queste installazioni accompagneranno il visitatore in una poetica esplorazione lungo la circolarità della pista, che da circuito chiuso si trasformerà in giardino aperto. Gli interventi all’aperto coinvolgeranno diversi linguaggi, da opere luminose o sonore a progetti di cinema espanso.

MARA MARTELLOTTA

L’omaggio all’artista catalano, dal titolo Mirò a Torino, in mostra al Mastio della Cittadella

Dal 28 ottobre a 14 gennaio

Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo curano l’esposizione 

organizzata da Navigare srl che raccoglie quasi 200 opere, tra collezioni private e prestiti dei Musei francesi. 

 

           Torino, 2023 – Presentata  al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella a Torino, la mostra antologica dedicata all’artista catalano Mirò. A quarant’anni dalla sua scomparsa l’esposizione, che comprende quasi 200 opere, celebra la sua prolifica arte improntata alla joie de vivre con una raccolta di opere datate 1924 – 1981, la maggior parte delle quali mai esposte al pubblico poiché appartenenti a privati e prestate grazie alla collaborazione delle gallerie francesi Lelong, Tamenaga, de la Présidence, e della svizzera Bailly.

La mostra, in programma dal 28 ottobre al 14 gennaio 2024, è prodotta da Navigare srl con la curatela affidata ad Achille Bonito Oliva con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled e di Vincenzo Sanfo, e patrocinata da Città di Torino, Regione Piemonte e dal Consolato di Spagna a Torino. Per numero della opere e per la completezza delle esposizioni, che rappresentano l’intero periodo artistico ed evolutivo dell’artista, si pone come la mostra più importante mai presentata in Italia sul pittore spagnolo.

           Parte preponderante dell’esposizione è composta da Litografie e altre opere grafiche, presenti anche nell’area dedicata alla Poesia, ai Manifesti per le mostre dell’artista e alla rivista Derriére le Miroir, mentre le aree Pittura e Musica presentano opere a tecnica mista, ceramiche dipinte e disegni. Un focus specifico ripercorre, poi, la trasformazione dei linguaggi pittorici sviluppata dall’artista catalano negli anni ’20.

       Esplosioni di colore, segni in libertà e una spiccata attitudine alla sperimentazione mantengono Mirò sempre in bilico tra figurazione e astrattismo, in un mondo fantastico che caratterizza ogni sua opera, come le 23 litografie (1950-1980), stampate da Fernand Mourlot al quale si devono anche le prestigiose stampe litografiche dei manifesti per le mostre di Mirò, oggetto di culto per i collezionisti. La mostra torinese ne presenta 11 (1968-1980), insieme a 7 litografie realizzate per la rinomata rivista d’arte francese Derrière le Miroir attiva dal 1946 al 1982. Le opere di Mirò per la rivista rappresentano un unicum, di grande lirismo, in cui l’artista di Barcellona, misurandosi con la dimensione del foglio litografico, deve contenere la sua esuberanza creativa in uno spazio predefinito.

        Mirò è stato un importante illustratore per libri di poesia e di racconti, traducendo la parola in colore e forma in una perfetta fusione. Dalla sua passione per le poesie di Tristan Tzara, tra i fondatori del movimento Dadaista, nascono le 16 bellissime illustrazioni in stampa litografica per la raccolta di versi Parler Seul (1950).

Di Mirò pittore, la mostra propone 27 opere a tecnica mista su carta, con acquerello, guazzo, carboncino, matita, olio, ma anche quella a inchiostro cinese e pastello a cera per il disegno Ubu Roi, il personaggio dell’opera teatrale di Alfred Jarry. Nella stessa sezione, anche 12 ceramiche, tra vasi e piatti, dipinti da Mirò.

 

Anche la musica è stata una intensa passione dell’artista. In esposizione ci saranno 18 bozzetti, disegni in facsimile, realizzati per la Biennale di Venezia 1980, dove Mirò fu invitato a realizzare scene e costumi per l’opera L’uccello Luce con musica di Silvano Bussotti. Completa il percorso una serie di fotografie, alcune delle quali realizzate da Man Ray, che ritraggono Joan Mirò in momenti di vita privata.

 

Mirò a Torino è co-prodotta da AICS – Comitato Provinciale Torino, e Diffusione Cultura Srl in collaborazione con Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria – Mastio della Cittadella, Difesa Servizi, Art Book Web. Da un accordo di partnership tra Navigare srl e Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta, tutti i possessori della card accederanno alla mostra in forma gratuita. Vettore ufficiale: Trenitalia. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 19:30; sabato, domenica e festivi dalle ore 9:30 alle ore 20:30. Biglietti online: ticketone.it. Sito internet: navigaresrl.com

Ultima occasione dell’anno per visitare il castello di Marchierù

Domenica 29 ottobre sarà l’ultima occasione dell’anno per visitare il castello di Marchierù, a Villafranca Piemonte, giacchè poi ne saranno chiusi i cancelli in attesa della primavera prossima per la nuova stagione 2024.

CASTELLO DI MARCHIERU ( Villafranca Piemonte * via S.Giovanni 77)

Visite guidate dai proprietari delle sale del castello, del parco, della cappella gentilizia e delle scuderie settecentesche ( ore 10/11/12*15/16/17 )

Alle ore 15/16/17 in collaborazione con la GALUP, divenuta riferimento nel mondo delle galuperie e del celebre panettone, gli Allievi dell’ Istituto alberghiero Prever di Pinerolo serviranno agli ospiti prenotati la MERENDA REALE, una “ cioccolata calda all’uso antico”

Prenotazione obbligatoria al 3394105153 /3480468636 (visita e cioccolata)

Contributo visita € 8 / bimbi fino a 10 anni gratis * visita + cioccolata € 15 / bimbi € 5

 

Torino ed il Piemonte tuttora costituiscono punto di riferimento per gli amanti del cioccolato in tutto il mondo. Qui all’inizio dell’ ottocento si dette vita ai cioccolatini di ogni tipo, e nel 1865, unendo al cacao la nocciola delle Langhe, nacque il “gianduiotto”, così chiamato dal nome della maschera torinese Gianduja, perché messo sul mercato in occasione del Carnevale.

Numerose sono le grandi aziende produttrici nate in questo territorio, ed accanto ad esse esistono in città ottimi artigiani, facendo sì che la provincia di Torino si configuri come il maggior centro italiano di lavorazione del cioccolato.

Fra questi grandi marchi industriali e artigianali spicca la pluripremiata GALUP con sede a Pinerolo, conosciuta ormai in ambito internazionale, che ora ha aggiunto alla lavorazione dei celebri panettoni anche quella dei “gianduiotti” assieme alle tradizionali “galuperie”

Ad essa ed agli esperti Allievi dell’ Istituto Alberghiero Prever dobbiamo la possibilità di offrire ai visitatori del castello una tazza di cioccolata calda, un tempo riservata esclusivamente ai più fortunati, che a tal fine utilizzavano preziose tazze e stoviglie come quelle che si potranno ammirare in esposizione.

 

Agostino Bonalumi alla galleria Mazzoleni

La galleria d’arte Mazzoleni dedica una personale, nella sua sede torinese, dal 1 novembre 2023 ad Agostino Bonalumi, il Teatro delle Forze ( ovvero The Theatre of the Forces), aperta fino al 4 febbraio 2024.

La mostra, curata da Marco Scotini e organizzata insieme all’archivio Bonalumi di Milano, si concentrerà su una delle più significative fasi dell’attività creativa di Bonalumi, dalla fine degli anni Sessanta attraverso gli anni Settanta, e inizierà presentando due dei meno conosciuti lavori di Bonalumi che richiedono un approccio multidisciplinare per la loro comprensione.

‘Agostino Bonalumi: il teatro delle forze’ mette in luce sculture e costumi creati per il musical di Goffredo Petrassi e per la Composizione Partita, per l’azione coreografica Rot di Domenico Gueccero, che si svolsero rispettivamente al teatro Romano a Verona e al teatro dell’Opera di Roma nel 1973.

Il titolo della mostra si riferisce alla macchina teatrale come oggetto, alludendo alle forme plastiche, una delle quali è incarnata in uno dei primi lavori di Bonalumi, nei quali è evidente una forza che nasce all’interno del lavoro, rovesciandone la superficie. Ogni lavoro nasce da un dialogo tra la pressione interna del corpo e la resistenza esterna che la superficie del canvas oppone.

Agostino Bonalumi nasce il 10 luglio 1930 a Vimercate, in provincia di Milano, compie studi di disegno tecnico e giovanissimo inizia a esporre da pittore autodidatta. Nel 1958 nasce il gruppo Bonalumi Castellani con una mostra alla galleria Pater di Milano, alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano e Losanna. Nel 1961 alla galleria Kasper è tra i soci fondatori del gruppo Nuova Scuola Europea. Nel 1965 Bonalumi presenta le sue opere in una mostra personale nella sua galleria di Milano, con catalogo di Gillo Dorfles e dal ’66 prende avvio la collaborazione con la galleria del Naviglio di Milano, che lo rappresenterà in esclusiva, pubblicando nel 1973 un’ampia monografia per le edizioni del Naviglio, a cura di Gillo Dorfles.

Nel 1966 è invitato alla Biennale di Milano con un gruppo di opere e nel 1970 con una sala personale. Dopo un periodo di studi nei Paesi dell’Africa mediterranea e negli Stati Uniti, si presenterà con una personale alla galleria Bonino di New York.

Realizza opere di pittura ambientale quali “Blu abitabile” per la mostra ‘Lo spazio nell’immagine’ a Foligno, nel 1968 il Grande Nero per una mostra personale al Museum am Ostwall di Dortmund, nel 1979 nell’ambito della pittura Ambiente a palazzo Reale di Milano l’opera ‘Dal giallo al bianco e dal bianco al giallo’ Qui l’ambiente è considerato attività dell’uomo, analizzato come attività primaria e psicologica, come nell’opera “Ambiente Bianco. Spazio trattenuto e spazio invaso” realizzato nel 2002 per la fondazione Guggenheim di Venezia.

Si è occupato di scenografia realizzando nel 1970, per il teatro Romano di Verona, scene e costumi per il balletto Partita, per la musica di Goffredo Petrassi e coreografie di Susanna Egri. Nel 1973 per il teatro dell’Opera di Roma ha realizzato scene e i costumi di “Rot”, musica di Domenico Guacceri, coreografie di Amedeo Amodio.

Nonostante la malattia con cui conviveva da tempo, Bonalumi ha proseguito con assiduità sviluppando la sua ricerca fino agli esiti degli ultimi anni e portando a compimento la realizzazione di un ciclo di sculture in bronzo su progetti risalenti alla fine degli anni Sessanta. Bruxelles, Mosca, New York e Singapore sono alcune delle capitali che hanno ospitato sue personali.

La mostra si sviluppa dal 1 novembre al 3 febbraio 2024 presso la galleria d’arte Mazzoleni a Torino in piazza Solferino 2

Mara Martellotta

 

Tornano fino al 14 gennaio 2024 le Luci d’artista a Torino

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Tornano dal 27 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024  le Luci d’artista a Torino nella loro 26esima edizione, trasformando il suo cielo in un museo di arte contemporanea a cielo aperto e regalando alla città una nuova opera

LUCI D’ARTISTA TORINO 26A EDIZIONE

Museo a cielo aperto 27 ottobre 2023 — 14 gennaio 2024

L’evoluzione del progetto, il nuovo curatore e una nuova installazione luminosa firmata dal grande maestro Giovanni Anselmo

Prende il via la ventiseiesima edizione di Luci d’ArtistaVenerdì 27 ottobre dalle ore 18.30, con la prima accensione in piazza Carlo Alberto, Torino torna a illuminarsi e trasforma ancora una volta il suo cielo in un vero e proprio Museo a cielo aperto fatto di installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.

Dallo scorso anno la Città di Torino, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio di Luci d’Artista, il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città, ha fortemente voluto che fosse la Fondazione Torino Musei, nell’ambito della sua missione istituzionale, a operare per la sua valorizzazione, rilancio e realizzazione.

Luci d’Artista è diventata quindi, nell’ambito del nuovo Piano strategico della Fondazione Torino Musei, la quinta linea culturale (insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima) con l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente, un Museo a cielo aperto, diffuso, che possa allargare i suoi classici confini invernali e natalizi e sia dotata di una programmazione attiva tutto l’anno, di un archivio storico, di un sito internet ricco e dettagliato, di una comunicazione continuativa e di una rete di collaborazioni nazionali e internazionali ramificata. Il tutto per valorizzare una collezione unica e straordinaria, e arrivare ad una sua visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile.

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è stata prevista, al pari delle altre linee culturali, una guida stabile del progetto e per la prima volta è stato chiamato un curatore, Antonio Grulli, con il compito di sviluppare e valorizzare la manifestazione portandola a un processo di completa evoluzione, immaginando un percorso che le permetterà di trasformarsi secondo le linee guida definite.

Luci d’Artista nasce nel 1998 per volontà della Città di Torino con la convinzione che l’arte dovesse contribuire al bene comune e abitare le vie, le piazze e i palazzi. Un percorso espositivo d’arte contemporanea inedito e a quel tempo innovativo, imitato in seguito da altre città italiane e straniere. Negli anni hanno contribuito alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali capaci di realizzare interventi entrati nell’immaginario collettivo, integrati alla perfezione nel tessuto urbano della città, della quale sono ormai un simbolo. Installazioni luminose capaci di arrivare a un grande pubblico di non addetti ai lavori. Ma non solo: nel momento in cui – verso la fine degli anni novanta – Torino ha avuto la necessità di ripensare la propria identità, proponendosi come la Città del Contemporaneo, le Luci d’Artista ne sono diventate naturalmente l’immagine in grado di veicolare con immediatezza il messaggio.

La manifestazione è progetto e patrimonio della Città di Torino, ed è affidata alla realizzazione di Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRT e Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. Main sponsor IREN S.p.A. con il supporto del Mercato Centrale Torino.

Le installazioni luminose – 27 luci delle quali 18 allestite nel centro città e 9 in altre Circoscrizioni –  saranno visibili dal 27 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024.

 

LA NUOVA INSTALLAZIONE LUMINOSA

Orizzonti di Giovanni Anselmo in piazza Carlo Alberto

Luci d’Artista si arricchisce di una nuova installazione luminosa firmata da un grande maestro, invitato da Carolyn Christov-Bakargiev e Riccardo Passoni rispettivamente direttori del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea e della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, che entra a far parte del patrimonio cittadino.

Orizzonti è il titolo della Luce ideata dal Maestro Giovanni Anselmo per la ventiseiesima edizione di Luci d’Artista. Nelle sue opere Anselmo presenta direttamente, esponendole e non rappresentandole, le energie del cosmo e della vita, e riflette su concetti come la gravità, l’equilibrio e le forze della natura. Per questa installazione luminosa, indicando i punti cardinali a partire dall’effettivo punto centrale di Piazza Carlo Alberto, l’artista mette in relazione un luogo di Torino con uno spazio più ampio, globale, geografico e infine cosmico, superando gli orizzonti stessi della città. Un intervento che nelle intenzioni dell’artista permetterà allo spettatore, così come al passante casuale, di andare “oltre” il mero dato spaziale in cui si trova a vivere in quel momento. L’installazione si compone di 4 luci di colore blu che rappresentano le parole Nord, Est, Sud e Ovest, i 4 punti cardinali. Le luci sono visibili contemporaneamente dal centro della piazza, così da permettere a chiunque passi di orientarsi, cercando la propria direzione nello spazio. L’installazione interagisce inoltre con la pianta ortogonale della città, riposizionandola in base ai punti cardinali.

 

LE LUCI. COLLOCAZIONI E RICOLLOCAZIONI

Le 27 luci si riaccendono tra le vie e le piazze di Torino e i cittadini e i turisti potranno alzare gli occhi e ritrovare le opere luminose nelle loro classiche location, oppure andare alla ricerca delle nuove collocazioni.

Torna in Piazza Palazzo di Città, completamente restaurata, Tappeto volante di Daniel Buren. Le altre nuove collocazioni riguardano le Vele di Natale di Vasco Are in Piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Volo su… di Francesco Casorati in via Garibaldi; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Ice Cream Light di Vanessa Safavi in via Borgo Dora. Cultura=Capitale di Alfredo Jaar si sposta sulla facciata del Museo della Resistenza, mentre Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi trova nuovo spazio lungo via Lagrange.

Una grande novità di quest’anno è la nuova illuminazione di Parco Michelotti, di fronte alla Biblioteca Geisser appena riaperta, con L’amore non fa rumore di Luca Pannoli.

Noi di Luigi Stoisa prende invece il posto, in via Po, di Palomar di Giulio Paolini, che quest’anno rientra all’interno di una prestigiosa collaborazione con le Scuderie del Quirinale a Roma, partecipando alla straordinaria mostra dedicata a Italo Calvino e portando in questo modo le Luci d’Artista di fronte alla sede della Presidenza della Repubblica Italiana.

Restano nelle collocazioni precedenti Mario Airò, Cosmometrie in Piazza Carignano; Nicola De MariaRegno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); Marco GastiniL’energia che unisce si espande nel blu in Galleria Umberto I; Carmelo GiammelloPlanetario in via Roma; Piero Gilardi, Migrazione (Climate Change) nella Galleria San Federico; Jeppe HeinIlluminated Benches in piazza Risorgimento; Rebecca HornPiccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini; Joseph KosuthDoppio Passaggio (Torino) sul ponte Vittorio Emanuele I; Renato LeottaIo, sono nato qui. in corso Spezia 70, tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Mario MolinariConcerto di parole in Piazza Polonia; Luigi NervoVento solare in Piazzetta Mollino; Michelangelo PistolettoAmare le differenze in piazza della Repubblica (facciata Tettoia Orologio); Grazia Toderi, “…?…” in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da Piazza della Repubblica) e Gilberto ZorioLuce Fontana Ruota sul laghetto di Italia ’61 (corso Unità d’Italia).

La Mole Antonelliana rimane la sede permanente del Volo dei numeri, un’opera divenuta “manifesto” della città dell’arte contemporanea, ideata da Mario Merz, grande maestro di rilievo internazionale di cui ricorre quest’anno il ventennale dalla morte.

 

INAUGURAZIONE DELLA NUOVA OPERA E ACCENSIONE DELLE LUCI

L’inaugurazione di Luci d’Artista 2023 sarà venerdì 27 ottobre dalle ore 18:30 con appuntamento in piazza Carlo Alberto per l’accensione della nuova luce Orizzonti di Giovanni Anselmo, con l’accompagnamento della Banda musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino. Dopo aver illuminato la prima installazione, si proseguirà alle ore 20 al Parco Michelotti, di fronte alla Biblioteca Geisser di Corso Casale 5, dove si accenderà L’amore non fa rumore di Luca Pannoli. All’inaugurazione parteciperanno le autorità cittadine, gli sponsor, i sostenitori e i partner che collaborano alla realizzazione della manifestazione.

 

UNA NUOVA IMMAGINE

Il nuovo percorso di Luci d’Artista sarà accompagnato da un’immagine e da una grafica coordinata nuova e accattivante, in grado di comunicare l’evoluzione di questo grande evento che la porterà a diventare un’istituzione di Arte Contemporanea vera e propria, la quinta linea culturale della Fondazione Torino Musei, la linea votata interamente all’arte pubblica. La nuova immagine coordinata, creata insieme a Studio Fludd (studiofludd.com), giovane studio di grafica torinese, trasmette immediatamente l’idea di una luce pura, cruda, che si materializza e prende corpo, fino a inoltrarsi nello spazio urbano, aprendo varchi, e diventando veicolo puro di comunicazione. È il dettaglio di una luce che potrebbe essere un neon, o un tubo led, e che riesce a farsi strada nella nostra città creando nuove possibilità e nuovi spazi per l’immaginazione.

 

IL SITO INTERNET DI LUCI D’ARTISTA

Nasce con questa edizione anche un nuovo sito di Luci d’Artista: lucidartistatorino.org

Un sito che dal 2024 diventerà la “casa” di Luci d’Artista, il luogo che terrà assieme questo inedito Museo a cielo aperto, e in cui sarà possibile consultare l’archivio storico della manifestazione con tutti i materiali (bozzetti, disegni, fotografie, video, corrispondenze, maquette) legati alle luci, di cui è iniziata la raccolta.

ACCADEMIA DELLA LUCE. Il nuovo Public Program di Luci d’Artista

novembre 2023 – giugno 2024

Il Public Program è una delle attività fondamentali di Luci d’Artista. Nato nel 2018 come programma didattico e di eventi volto alla cittadinanza torinese con lo scopo di rafforzare l’inclusività e allargare la platea dei fruitori, da questa edizione prende il titolo di Accademia della Luce. Nasce dalla necessità di un maggiore coinvolgimento dei torinesi, soprattutto degli abitanti delle circoscrizioni periferiche, sia rispetto a Luci d’Artista, sia nei confronti dell’arte contemporanea. Sono state per questo messe in campo con grande partecipazione una serie di attività educative curate dai Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni torinesi dedicate all’arte contemporanea in collaborazione con Luci d’Artista. Sono sempre sei i musei torinesi coinvolti: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione MerzFondazione Sandretto Re RebaudengoGAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e PAV Parco Arte Vivente – che grazie ai loro Dipartimenti Educazione promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio cittadino, con le famiglie e con tutti gli abitanti delle circoscrizioni periferiche, proponendo progetti che prendono avvio  con l’accensione delle Luci e proseguono nei mesi successivi.

Ma da quest’anno il Public Program riveste un ruolo ancora più importante per Luci d’Artista. L’Accademia della Luce è infatti il suo primo grande strumento di evoluzione.

Il primo atto è quello di offrire una linea curatoriale che permetta di tenere insieme le stesse attività educative, che seguiranno un tema specifico; per l’edizione XXVI il tema individuato è “Luce e parola poetica”, intorno al quale ruoteranno tutte le diverse attività.

Oltre alle proposte educative, a partire da questa edizione, anche gli eventi aperti a tutto il pubblico saranno coordinati con una precisa visione curatoriale.

Una delle necessità di Luci d’Artista, presentandosi come Museo a cielo aperto, è il superamento dei suoi classici confini invernali e natalizi. In questo modo Luci d’Artista potrà espandere i propri confini, le proprie sfere di azione, e far maturare le potenzialità presenti nella propria anima. Il concetto di “luce” non si applica solo alla luce elettrica e alla dimensione notturna, così come nel nostro calendario i momenti della tradizione volti a celebrare la luce non sono limitati al periodo del solstizio invernale. Anche il sole emana luce, escludere quindi questa fonte dalla possibile ricerca artistica di oggi equivale a privarsi di una gran parte di suggestioni e concetti. Mentre l’evento invernale è definito da una dimensione notturna (luce elettrica, presenza di opere fisicamente imponenti), l’evento estivo sarà definito da concetti diametralmente opposti, legati a una dimensione diurna (luce solare, interventi il più possibile effimeri e immateriali come possono essere le performance poetiche). Questa concentrazione degli eventi del Public Program in giugno permetterà a Luci d’Artista di diventare un’istituzione ancora più ecologica e soprattutto viva tutto l’anno.

Si è pensato quindi di concentrare gli eventi pubblici nei giorni attorno al 21 (solstizio d’estate) e al 24 giugno 2024 (San Giovanni Battista, patrono della Città di Torino). Si tratta di un momento speculare al Natale, legato a una serie di festività e celebrazioni religiose e pagane dedicate alla luce, al sole e al fuoco. In questa occasione saranno coinvolti un gruppo di sei poeti, italiani e stranieri, di differenti generazioni, invitati a lavorare sul tema della luce attraverso performance, readings, incontri. I sei poeti saranno: Francesco Balsamo e Mariagiorgia Ulbar, Allison Grimaldi Donahue (USA, vive a Bologna), Valerio Magrelli, Poesie per la Dora, Antonio Poppe (Portogallo), Patrizia Valduga.

Ma l’avvio delle attività sarà dato già nel mese di dicembre 2023, con una conferenza di taglio scientifico sull’opera e il lavoro di Giovanni Anselmo negli spazi della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Saranno coinvolti critici, storici dell’arte, artisti e galleristi che hanno incrociato la vita del maestro dell’Arte Povera.

Anche quest’anno, grazie alla collaborazione di City Sightseeing Torino, saranno realizzate iniziative speciali dedicate alle famiglie per scoprire la collezione di luci d’artista e favorire il senso di appartenenza alla Città e, in particolare, al proprio territorio, favorendo una maggiore fruibilità del patrimonio artistico collocato nello spazio pubblico.

Per la prima volta quest’anno vengono proposti, in collaborazione con Metrotrail4 itinerari di trekking urbano che abbinano Natura e Luci d’Artista 2023, per un Public Program sempre più ecologico e sostenibile. Una guida escursionistica ambientale accompagnerà i visitatori a scoprire ambienti ecologicamente rilevanti a Torino – come fiumi, parchi, giardini e semplici aiuole – percorrendo impensabili sentieri urbani verdi, punteggiati dalle installazioni di Luci d’Artista. La silente fauna notturna dei fiumi farà da contrasto con le luci stesse e la vita della città; alberi monumentali e giardini segreti segneranno la riscossa della Natura sulla metropoli.

Le camminate saranno lunghe indicativamente dai 6 ai 7 chilometri e dureranno circa 2 ore e mezza. Sono previste sabato 4 (ore 17:30); venerdì 10 (ore 20:30) e domenica 19 novembre (ore 17:30); sabato 2 (ore 17:30), mercoledì 6 (ore 20:30); mercoledì 27 dicembre (ore 20:30) e venerdì 12 gennaio 2024 (ore 20:30)

Per costi, itinerari e modalità di prenotazione: lucidartistatorino.org e www.metrotrail.it/luci-dartista

 

FISU World University Games Winter

Oltre al Public Program e alle collaborazioni con le istituzioni per l’Arte Contemporanea della città, Luci d’Artista è in grado di instaurare importanti rapporti con le principali realtà di Torino, soprattutto in occasione dei grandi eventi culturali e sportivi che la città, per sua vocazione, ospita ogni anno. In quest’ottica, prende vita una importante sinergia di lungo periodo con gli organizzatori dei Giochi Mondiali Universitari invernali di Torino 2025, manifestazione sportiva multidisciplinare un tempo conosciuta come Universiade. Si tratta di una manifestazione che è il corrispettivo dei Giochi Olimpici, ma è dedicata agli studenti universitari che eccellono anche nello sport: la prima edizione, fortemente voluta dall’allora presidente del CUS Torino Primo Nebiolo, si tenne nel 1959 proprio nel capoluogo piemontese. Un lascito imperituro perché Torino è da quel momento sede della Fiamma del Sapere e, ogni Paese che organizza i Giochi Mondiali Universitari, estivi o invernali, viene ad accendere la propria fiaccola nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino. Mancano 455 giorni e nel Road TO2025 si inserisce la 26a edizione di Luci d’Artista, che si aggiunge alle numerose attività del Comitato organizzatore di Torino 2025 insieme alle scuole della Regione Piemonte e della Città di Torino: un percorso che porterà nell’ottobre 2024 a una partecipazione dei Giochi Mondiali Universitari alla realizzazione di una Luce d’Artista che andrà a posizionarsi su una delle sedi delle gare sportive, per poi entrare a far parte negli anni successivi della collezione delle Luci della Città. Un’ulteriore eredità che Torino 2025 lascerà al territorio.

 

RECUPERO E RESTAURO DELLE LUCI

 

Continua senza sosta l’attività di recupero, restauro e ammodernamento delle Luci d’Artista. Il patrimonio di installazioni luminose è quanto di più fragile e delicato, per le loro stesse caratteristiche e per il loro posizionamento. Per questo ogni anno viene messo in campo un grande impegno al restauro e recupero delle luci, che permette, tra le altre cose, di renderle sempre più ecologiche e moderne.

Quest’anno, grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è possibile presentare il restauro di una luce permanente, complessa e articolata quale è L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini, il cui recupero permette al tempo stesso di dare nuova vita e nuova luce anche alla sua location: la Galleria Umberto I nei pressi di Porta Palazzo.

 

COSTELLAZIONE – LE LUCI OSPITI

 

Anche la sezione in passato denominata “Torino omaggia Luci d’Artista”, che comprende ogni anno le luci ospiti di Luci d’Artista, cambia pelle e prende il nome di Costellazione. Si tratta di una sezione che nella nuova visione curatoriale di Luci d’Artista avrà sempre più importanza e si configurerà come un vero e proprio programma collaterale di installazioni luminose affiancate alle Luci d’Artista ufficiali, diventando uno dei punti di forza della manifestazione e uno dei principali strumenti di espansione ed evoluzione. Nelle prossime edizioni si coinvolgeranno le principali istituzioni pubbliche e private della Città, chiamate a partecipare alla sezione Costellazione con luci pensate appositamente. Ma già da quest’anno un primo gruppo di istituzioni, che partecipano al Public Program, affianca le luci degli anni passati e ancora presenti in città offrendo un omaggio a Luci d’Artista: le nuove istituzioni di quest’anno sono la Fondazione Merz, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino; riconferma la sua partecipazione anche il PAV – Parco d’Arte Vivente.

Costellazione. Le nuove Luci ospiti

MOSADEQH di Shadi Harouni

MAO – Museo d’Arte Orientale, via San Domenico, 11

IN THIS ISSUE: STATEMENT CONCERNING THE INSTITUTIONAL HISTORY OF THE MUSEUM

di Khalil Rabah

Fondazione Merz, via Limone, 24

VISUAL PERSUASION di Paulina Olowska

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane, 16

GUIZZO BALENO di Mario Airò

Via Baltea, 3

STICKY EYES di Arthur Duff

Spazio alle Arti in Cavallerizza, Via Fratelli Vasco

MATER di Alessandro Bulgini

Ex Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino / Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee, Corso Lanza, 75

MIRAFLORA di Emanuela Ascari

Teatro della Parrocchia della Visitazione di Maria Vergine e S. Barnaba. Str. Castello di Mirafiori, 40

INTERNET VITTORIANO di David Reimondo

Corte Palazzo Cisterna, via Maria Vittoria, 12

Costellazione. Le Luci ospiti che si riconfermano

L’ALBERO DEL PAV di Piero Gilardi

Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31

SINTESI ‘59 di Armando Testa

Piazza XVIII Dicembre (Stazione di Porta Susa)

α-CROMACTIVE di Migliore+Servetto

Grattacielo Intesa Sanpaolo, corso Inghilterra 3

LUCE IN CATTEDRA di Polito in Light

Castello del Valentino, Corte d’Onore, viale Pier Andrea Mattioli 39

1706 di Luigi Nervo

Incrocio tra via Pianezza e via Foglizzo

ANATOMIA UMANA di Salvatore Astore

Corso Galileo Ferraris, Mastio della Cittadella, fronte via Cernaia

FLAMMARION di Oliviero Rinaldi

Italgas, largo Regio Parco e corso Palermo

L’ALBERO ORIZZONTALE DI PIAZZA MONTALE di Tavolo Vallette

Piazza Eugenio Montale

GIARDINO BAROCCO VERTICALE di Richi Ferrero

The Number 6 / Via Alfieri, 6

Contemporary Cello Week. EstOvest Festival 2023 al Museo Ettore Fico

Gesti. in collaborazione con Compagnia Simona Bertozzi-Nexus

sabato 28 ottobre 2023, ore 19.00
Museo Ettore Fico, Torino

Arianna Brugiolo, Rafael Candela, Valentina Foschi, creazione e danza

Simona Bertozzi, sguardo e cura coreografica

Annie Jacobs-Perkins, violoncello

Iannis Xenakis, Kottos per violoncello solo
Benjamin Britten, Suite n 1 per violoncello solo
Maurizio Azzan, where the here and now of nowhere is* per violoncello ed elettronica

*prima esecuzione assoluta (nuova versione)

Negli spazi del Museo Ettore Fico nascerà un nuovo episodio di confluenza tra musica e danza. Il progetto, posto nel cuore della Contemporary Cello Week e denominato Gesti, coinvolgerà la strumentista in residence EstOvest Festival 2023, lâ americana Annie Jacobs-Perkins, e tre giovani danzatori italiani in altrettanti quadri coreografici. In collaborazione con Nexus-Compagnia Simona Bertozzi, lâ appuntamento vuole rappresentare un approdo per significative creazioni musicali e nuove visioni coreutiche. Attraverso lâ utilizzo di brani musicali per strumento a solo mai accostati in precedenza alla danza, emergeranno nuove prospettive, nuovi Gesti.

Ingresso 9,00€
Gratuito con abbonamento musei.

MEF – Museo Ettore Fico, via Cigna 114, Torino

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

27 ottobre – 2 novembre 2023
SABATO 28 OTTOBRE 

Sabato 28 ottobre ore 10 – 13 e 14 – 17

ERBARIO IN BLU

Palazzo Madama – workshop di cianotipia

Il workshop, a cura di Giulia Gentilcore e Irene Lupia (in arte I Lupi Gentili), mette in rapporto arte e natura attraverso le possibilità della tecnica della cianotipia, un’antica tecnica di stampa fotografica che permette di realizzare immagini sui toni del caratteristico colore blu di Prussia, a seguito dell’esposizione di un supporto ai raggi UV.

Il laboratorio è aperto a tutti. Non richiede alcuna conoscenza fotografica o di legatoria; è dedicato a chi si approccia a queste tecniche per la prima volta e desidera scoprirne utilizzi e potenzialità, ama l’arte e la natura.

Gli esemplari vegetali raccolti nel giardino botanico di Palazzo Madama serviranno per realizzare stampe di piccole dimensioni utilizzando la luce solare, che verranno infine assemblate e confezionate attraverso una semplice legatura in un personale erbario.

Dopo una breve introduzione teorica e la visione di alcuni esempi, si inizierà con l’allestimento del laboratorio, preparando i chimici e rendendo le carte fotosensibili. Durante l’asciugatura delle carte si raccoglieranno piante e fiori nel giardino botanico di Palazzo Madama, che serviranno per creare le composizioni botaniche in cianotipia da finalizzare alla realizzazione di un erbario personale. Le stampe verranno assemblate in una struttura editoriale a fisarmonica che conterrà l’erbario, arricchito da appunti e disegni.

 

Giulia Gentilcore e Irene Lupia (I Lupi Gentili) sono due artiste visive specializzate in grafica d’arte presso le Accademie di Belle Arti di Brera e di Torino. Durante gli anni della formazione hanno deciso di creare un laboratorio dove poter seguire la comune vocazione. “La tana dei lupi gentili” è il nome del progetto, un gioco di parole che smentisce lo stereotipo del lupo, considerato da molti come l’animale cattivo per eccellenza, e nato dall’incontro dei cognomi delle due artiste. La loro attività ruota attorno alla grafica e alla stampa d’arte, mirando però ad aprirsi a diversi linguaggi artistici senza porsi troppi limiti. Entrambe vivono e lavorano tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, con sede presso gli spazi di un’ex officina meccanica nel centro storico di Borgo Ticino, in provincia di Novara.

 

Durata: dalle ore 10.00-13 e 14-17.00 (6 ore)

Costo: 120 € (materiali inclusi)

Prenotazione obbligatoria: t. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

DOMENICA 29 OTTOBRE

 

Domenica 29 ottobre 16.30

TERRIFICHE PARVENZE. Divinità irate nelle collezioni del MAO

MAO – visita tematica speciale

Ghirlande di teste umane, cadaveri come seggi e calotte craniche che fungono da ciotole sono solamente alcuni fra gli innumerevoli simboli apparentemente macabri che costellano l’immaginario tantrico buddhista e induista. Attraverso una selezione di opere d’arte indiana e himalayana, l’itinerario si sofferma su immagini e simboli strettamente connessi alla morte che, molto spesso, si trovano in associazione a divinità dalle fattezze terrifiche, illustrandone i particolari significati e funzioni, in un totale rovesciamento di prospettiva nel quale anche parvenze feroci e mostruose sono strumenti per allontanarsi dalle angosce del samsara.

Costo: 6€ a partecipante; costi aggiuntivi: ingresso alla mostra temporanea (gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte)

Info e prenotazioni: t. 011.5211788, prenotazioni ftm@arteintorino.com

 

 

MARTEDI 31 OTTOBRE

 

martedì 31 ottobre ore 18

MOSTRA GIANNI CARAVAGGIO. Per analogiam

GAM – inaugurazione nuova mostra

 

MERCOLEDI 1 NOVEMBRE

 

Dal 1 novembre

GIANNI CARAVAGGIO. Per analogiam

1 novembre 2023 – 17 marzo 2024 (inaugurazione 31 ottobre)

a cura di Elena Volpato

GAM – nuova mostra

La GAM presenta la mostra antologica di Gianni Caravaggio, artista entrato a far parte della collezione del museo sin dal 2001. L’esposizione si compone di un nucleo di opere realizzate nell’arco di quasi trent’anni di lavoro, dal 1995 ad oggi. Cinque nuove opere sono state prodotte per l’occasione.

Una di queste, una foglia di marmo nero, intitolata Quando nessuno mi vede, è stata collocata nel giardino del museo, all’ombra di un cespuglio. All’interno le fa eco una scultura di marmo verde, speculare alla prima, intitolata Alla luce del sole. Altre opere si rispondono l’un l’altra nel percorso, tracciando relazioni e rispecchiamenti.

Dall’intera mostra emerge il potere evocativo delle opere e delle immagini che, nel presentare se stesse, rimandano sempre anche a ulteriori immagini e ad ulteriori significati. Il pensiero che riconosce tali rimandi è il pensiero per analogiam, dove ogni forma è anche metafora e dove in ogni granello di materia si può riconoscere inscritto l’emblema del tutto. Il pensiero per analogia trova nel finito la memoria dell’infinito e nella più piccola realtà la presenza di quanto ci sovrasta: i visitatori troveranno tra le opere un panno posato a terra, una coperta nera ricamata di stelle bianche, disposte in un preciso ordine. Il loro disegno ripeterà la posizione delle costellazioni sopra Torino il 31 ottobre alle sei della sera, giorno e orario di inizio dell’inaugurazione. I visitatori si troveranno così inclusi in un perfetto rispecchiamento tra il microcosmo del ricamo e il cielo sopra il museo.

Info: https://www.gamtorino.it/it/evento/gianni-caravaggio-per-analogiam/

 

Mercoledì 1 novembre ore 12

RICONOSCERE I SANTI

Palazzo Madama – visita guidata tematica

In coincidenza della festa di Tutti i Santi, Palazzo Madama anche quest’anno propone un appuntamento dedicato. Un’occasione per soffermarsi insieme sugli attributi e gli atteggiamenti che la Chiesa, mediante l’opera degli artisti, ha voluto conferire a santi e sante della liturgia dell’anno, senza tralasciare i cambiamenti apportati nella devozione e nell’arte dallo spirito della Controriforma.

Attraverso una selezione di opere del museo di diversa epoca e impiego di materiali il percorso prenderà avvio da esempi lignei del 1200 per passare alle raffigurazioni su tavola del XV secolo di Gandolfino da Roreto, Macrino d’Alba e Gaudenzio Ferrari, opere in cui   primeggia l’impiego dell’oro per evidenziare il carattere divino dei Santi raffigurati. Il percorso procede con curiosi esempi di oreficeria fiamminga, come il piatto offertorio con testa del Battista del 1500 e suggestive raffigurazioni come il San Michele Arcangelo realizzato dal Bronzino. Tappa dopo tappa il percorso visivo permetterà ai partecipanti di creare una personale Biblia pauperum.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Mercoledì 1 novembre ore 16.30

TERRIFICHE PARVENZE. Divinità irate nelle collezioni del MAO

MAO – visita tematica speciale

Ghirlande di teste umane, cadaveri come seggi e calotte craniche che fungono da ciotole sono solamente alcuni fra gli innumerevoli simboli apparentemente macabri che costellano l’immaginario tantrico buddhista e induista. Attraverso una selezione di opere d’arte indiana e himalayana, l’itinerario si sofferma su immagini e simboli strettamente connessi alla morte che, molto spesso, si trovano in associazione a divinità dalle fattezze terrifiche, illustrandone i particolari significati e funzioni, in un totale rovesciamento di prospettiva nel quale anche parvenze feroci e mostruose sono strumenti per allontanarsi dalle angosce del samsara.

Costo: 6€ a partecipante; costi aggiuntivi: ingresso alla mostra temporanea (gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte)

Info e prenotazioni: t. 011.5211788, prenotazioni ftm@arteintorino.com

 


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.comhttps://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Torino capitale del Liberty trionfa a palazzo Madama in una grande mostra 

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Liberty Torino Capitale è il titolo della mostra che inaugura l’autunno espositivo a Palazzo Madama, Museo Civico di Arte Antica, nella sala del Senato dal 26 ottobre 2023 fino al 10 giugno 2024.

Curata da Palazzo Madama e dalla SIAT, Società degli Ingegneri e Architetti in Torino, in collaborazione con MondoMostre, l’esposizione raccoglie un centinaio di opere, che evidenziano il ruolo fondamentale che Torino ha avuto nell’affermazIone dello stile Liberty, un’arte che nella capitale sabauda travolse ogni aspetto della vita e della società, definendo un’esperienza tanto artistica, quanto architettonica , destinata a diffondersi con le sue suggestioni in tutto il mondo.

L’allestimento offre una prospettiva inedita sulle manifestazioni artistiche del Liberty e i visitatori avranno l’opportunità di comprendere I meccanismi di creazione architettonica e estetica, percependo il processo creativo di opere che spaziano dall’architettura al design di interni, dalle pitture alle sculture, lavor

rafico alla decorazione, dagli oggetti d’uso ai testi letterari, dalla poesia alla musica.

Tutti questi lavori sono caratterizzati dalla particolarità strutturale della natura, eterna generatrice di forme.

Durante i quaranta anni della Belle Epoque vi fu una fiducia illimitata nella scienza e un mondo senza più confini trovava la sua espressione in un nuovo movimento artistico filosofico capace di connettere ogni aspetto della vita con l’eleganza decorativa. La massima espressione a Torino, che ne diventa capitale, sarà raggiunta dal Parco del Valentino quale cornice ideale per esibire la produzione italiana in campo agricolo, artistico e industriale.

Il concetto sul quale la mostra di palazzo Madama si concentra è quello di metamorfosi, presentando una stagione europea di ricche trasformazione. Il passaggio tra l’Ottocento e il Novecento può essere, infatti, considerato un processo di trasformazione di natura estetica, sociale e geopolitica.

Cinque sono le sezioni in cui si articola la mostra, di cui l’esordio è consacrato all’eterno femminile, vale a dire all’immagine della donna che, al passaggio tra Otto e Novecento, emerge per potenza visiva e assume un nuovo ruolo sociale che l’esposizione ricolloca in una dimensione di eccezionalità. Lo dimostrano le opere di Boldini e Bistolfi, Corcos e Canonica. Da qui si passerà nell’ambiente privato della Casa Moderna, accolti dal bow window della palazzina Turbiglio, dove si potrà apprezzare la novità prorompente dell’elemento architettonico del panorama del Liberty torinese. Si potranno ammirare gli abiti di grande eleganza di un tempo, i complementi di arredo e gli accessori illuminati da un lampadario della Officina Mazzucotelli, prendendo coscienza del ruolo della danza e del movimento grazie a immagini quali il magnifico vaso portafortuna di Leonardo Bistolfi.

Da questo interno si è poi proiettati nelle vie e nei quartieri torinesi, città capace di applicare il Liberty a ogni tipologia edilizia. La Gran Via rappresenta il cuore dell’esposizione Internazionale del 1902, rievocato con opere originali allora esposte e i corrispondenti impianti iconografici, che non soltanto testimoniano i fermenti culturali del tempo, ma soprattutto indicano l’essenza della rivoluzione Liberty torinese.

Solo Torino è in grado di declinare questa storia nell’ambito dell’edificare, poiché il Liberty connota scuole e fabbriche, case popolari e eleganti ville, bagni pubblici e oltre cinquecento capolavori distribuiti su tutto il territorio cittadino

La quarta sezione, che si intitola “Nuovi linguaggi per una nuova società “, concentra la sua attenzione sull’industria dell’arredamento e degli interni e spazia dall’editoria scolastica alla grafica pubblicitaria e alle riviste, in un Liberty che diventa linguaggio unificante di un Paese e di una società, trovando il suo massimo esponente in Leonardo Bistolfi, protagonista assoluto dell’ultima sala intitolata “Dalla Sfinge a Città del Messico” percorso emozionante nel meccanismo della creazione artistica, che permette di seguire il farsi dell’idea dal primo schizzo al disegno, dal bozzetto al modello e al gesso preparatorio, dal marmo al bronzo dell’opera compiuta seguendo lo scultore nella genesi di alcuni suoi grandi capolavori.

Nel quarantennio della cosiddetta Belle Epoque, nei decenni di fiducia sconfinata nel progresso sicuramente diventa simbolo di quest’epoca il parco del Valentino. Con l’Esposizione Generale italiana del 1898 si crea la Fontana dei Mesi, una cascata di oltre 600 litri d’acqua al secondo, con due pennacchi lanciati a 20 metri di altezza. Carlo Ceppi, con una scenografia del tutto sorprendente rispetto al rigore della città sabauda, concepisce una fontana di forma neosettecentesca, in grado di conciliare nostalgie rococò a spunti Liberty, utilizzando il moderno cemento. A essa lavorano Luigi Contratti, Giacomo Cometti, Cesare Reduzzi e Edoardo Rubino, scultori protagonisti della grande stagione del Liberty, di cui Torino diviene la capitale indiscussa, riconosciuta per l’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa moderna, che si tenne tra l’aprile e il novembre del 1902, capaci di dare spazio ai massimi protagonisti dell’art nouveau in Italia e in Europa.

Torino sarà anche in grado di innestare sul suo territorio settecentesco una straordinaria avventura urbana e sociale, con l’arte del Liberty che ridefinisce la quotidianità della città.

L’architetto ingegnere Pietro Fenoglio crea capolavori quali Villa Scott, protagonista del film di Dario Argento ‘Profondo Rosso’, e Casa Fenoglio La Fleur ove tutto, dai telai delle finestre ai caloriferi in ghisa, dagli stipiti in legno alle maniglie delle porte, è stato disegnato dall’architetto.

Secondo Rossana Bossaglia “la casa Fenoglio-La Fleur resta per noi forse il più bell’esempio di architettura Liberty in Italia, certo il più puro nel senso di art nouveau”. Fenoglio progettò l’edificio come propria abitazione concedendosi, secondo il gusto francese dell’epoca, di farne una “casa-studio”, favorendo la massima espressione del suo spirito creativo, celando probabilmente l’intenzione di realizzare un vero e proprio modello estetico, nel pieno della gloriosa stagione del Liberty torinese.

Queste costruzioni introducono a un vasto insieme di ville nobiliari e palazzi destinati alla borghesia, che saranno il preludio per esperienze estremamente originali quali la realizzazione del villaggio Leumann, nato nel solco dello spirito del Nord Europa, fino ai caseggiati nei quartieri popolari, operai, artigiani e impiegatizi di Barriera di Milano, San Paolo fino ai bagni pubblici.

Le tecniche, i nuovi materiali quali il litocemento e le forme sinuose si applicano ad ogni contesto con grazia e semplicità. Il sistema decorativo conosce una ridefinizione sia nell’ambito delle dimore private, sia dello spazio urbano. Un esempio su tutti il monumento, esemplare del gusto dell’epoca, ad Amedeo di Savoia duca d’Aosta, posto all’ingresso del parco del Valentino nel 1902, con cui Calandra costruisce un capolavoro del Liberty come lo volle intendere nella rivista ‘L’arte decorativa moderna’, da lui fondata con Leonardo Bistolfi, Enrico Reycend, Enrico Thovez e Giorgio Ceragioli. Una rivista capace di sottolineare con la contemporanea Esposizione torinese, l’affermarsi di un nuovo stile.

La parola chiave intorno alla quale ruota la mostra di Palazzo Madama è metamorfosi. Il passaggio tra Otto e Novecento può essere considerato quale un grande passaggio di transizione estetica, sociale e geopolitica.

La mostra si avvale anche del contributo dato dalla campagna fotografica svolta dall’architetto Pino Dell’Aquila.

Liberty . Torino capitale 26 ottobre 2023- 10 giugno 2024

Palazzo Madama- Museo Civico d’arte Antica. Sala del Senato. Piazza Castello Torino

Mara Martellotta

Parlare d’arte al Castello di Rivoli

 

Un programma del Castello di Rivoli in collaborazione con Gallerie d’Italia – Torino
Da giovedì 26 ottobre 2023, ore 13-14
Gallerie d’Italia – Torino, Arena
Piazza San Carlo 156, Torino

Dopo il successo della prima edizione, dal 26 ottobre 2023 tornano i Lunch Talks @ GDI – Torino. Parlare d’Arte. Grandi artisti, grandi mostre, grandi temi, un nuovo programma di incontri a cura del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea in collaborazione con le Gallerie d’Italia – Torino.

Lunch Talks @ GDI – Torino. Parlare d’Arte. Grandi artisti, grandi mostre, grandi temi offre l’opportunità di avvicinarsi all’arte contemporanea. Con un’attenzione particolare alla fotografia, alla sua nascita ed evoluzione, e al rapporto che la lega indissolubilmente alle altre forme di arte, le tematiche che saranno affrontate durante questa edizione dei Lunch Talks sono l’occasione per conoscere le opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, approfondire mostre epocali che hanno ridefinito il concetto di arte, ed esplorare i nodi tematici che animano il dibattito culturale contemporaneo.

Gli incontri sono tenuti da Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli, Marcella Beccaria, Vice Direttore, Capo Curatore e Curatore delle Collezioni, e Marianna Vecellio, Curatore, che accompagneranno il pubblico in un affascinante viaggio nell’arte dei nostri giorni, condividendo le loro dirette esperienze e il loro continuo lavoro di ricerca.

I Lunch Talks propongono una nuova forma di “pausa pranzo”. Gli incontri avverranno, dalle ore 13 alle ore 14, negli spazi dell’Arena delle Gallerie d’Italia di Torino, in un ambiente rilassato e informale. I partecipanti riceveranno un lunch box a cura di Costardi Bros e potranno concludere l’esperienza con una visita alle mostre allestite alle Gallerie d’Italia di Torino.

Il programma è a cura del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea in collaborazione con Gallerie d’Italia – Torino.

Lunch Talks @ GDI – Torino
Parlare d’Arte.2
Grandi artisti, grandi mostre, grandi temi
a cura del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
in collaborazione con Gallerie d’Italia – Torino

26 OTTOBRE 2023 (h. 13-14)
Carolyn Christov-Bakargiev, Lee Miller e Artisti in guerra
Il lunch talk esamina le fotografie scattate da Lee Miller durante la Seconda Guerra Mondiale e presenta ulteriori artisti che hanno vissuto contesti bellici e che hanno decantato testimonianze anche fotografiche della guerra.

9 NOVEMBRE 2023 (h. 13-14)
Marcella Beccaria, Otobong Nkanga
L’incontro approfondisce l’arte di Otobong Nkanga e i modi in cui l’artista, a partire dai suoi primi lavori fotografici, affronta importanti tematiche quali lo sfruttamento delle risorse naturali e la distanza che in molti casi separa gli esseri umani dal pianeta che li ospita.

16 NOVEMBRE 2023 (h. 13-14)
Marianna Vecellio, Fabio Mauri
L’appuntamento è dedicato all’artista e intellettuale romano Fabio Mauri e approfondisce il suo rapporto con il cinema, e l’uso e il riuso di foto e film per raccontare la storia e la memoria dell’essere umano.

30 NOVEMBRE 2023 (h. 13-14)
Carolyn Christov-Bakargiev, Pensieri Atlantici sulla Biennale di São Paolo 2023
Pensieri Atlantici su Coreografie dell’impossibile, 35esima edizione della Biennale di São Paolo, a cura di Diane Lima, Grada Kilomba, Hélio Menezes e Manuel Borja-Villel e attualmente in corso. La storia e lo sviluppo dei punti di vista decoloniali da Okwui Enwezor a oggi.

7 DICEMBRE 2023 (h. 13-14)
Marianna Vecellio, Giuseppe Penone / Paolo Pellion di Persano, Jannis Kounellis / Claudio Abate, Giovanni Anselmo / Paolo Mussat Sartor e Marisa Merz / fotografi diversi. Per un’immagine della vita dell’arte, la fotografia nell’arte a cavallo fra gli anni sessanta e settanta
Il lunch talk affronta l’uso della fotografia nell’Arte povera, nell’Arte concettuale e nella Land art, a cavallo fra gli anni sessanta e settanta.

14 DICEMBRE 2023 (h. 13-14)
Marcella Beccaria, La luce nell’arte
Da Caravaggio in poi, un viaggio alla scoperta della luce nella storia dell’arte, senza dimenticare la nascita della fotografia quale originale forma di “scrittura di luce”.

Prenotazione obbligatoria: torino@gallerieditalia.com

Il costo dell’attività è di € 22 e include un lunch box a cura di Costardi Bros e il biglietto d’ingresso al museo.

Una straordinaria mostra dedicata al genio del colore Marc Chagall a palazzo Barolo

Ritorno della grande arte a palazzo Barolo dopo il successo dell’ultima mostra dal titolo “Da Monet a Picasso”. Dal 25 novembre al 25 febbraio 2024 sarà visitabile una mostra tutta dedicata al genio di Marc Chagall pittore del colore, dal titolo “Marc Chagall, gli stati dell’anima”. Il progetto espositivo torinese raccoglie alcuni dei capolavori del pittore di origine bielorussa, naturalizzato francese, che gli valsero il soprannome di “pittore poeta”, a partire dalle illustrazioni per le Favole di Jean de la Fontaine fino alle litografie dai colori vibranti. Si tratta di oltre settanta opere  legate tra loro dal tema dominante dell’amore, in tutte le sue espressioni e contraddizioni.

Nel percorso espositivo si possono riconoscere iconografie estrapolate  dalle fiabe popolari russe e dalla letteratura ebraica, animate da uomini e donne volanti , capre, cavalli, pesci e uccelli.

Marc Chagall, a differenza di altre correnti a lui coeve, non si interessò all’inconscio, ma rivolse la propria attenzione alla bellezza mistica, alla memoria, al mondo interiore e alla storia del suo popolo. Di origine ebraica chassidica, Chagall visse l’orrore della seconda guerra mondiale riproponendo nelle sue opere una marcata  gioia di vivere sia nei temi trattati, sia nei colori sgargianti utilizzati.

La mostra, prodotta da Next Exhibition, in collaborazione con Associazione Culturale  Dreams e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, accoglie numerose opere dell’artista, da “Maternità Suite” ai “Sette peccati capitali”, a “Le lettere invernali” e “Le Favole di La Fontaine”, per approdare ad opere ancora di maggior pregio quali “Daphnis e Chloe”, “La storia di Exodus” e “Celui qui dit les choses sans rien dire”.

La collezione esposta a palazzo Barolo è  la serie sicuramente di taglio più femminile del pittore, che ritrae donne forti e con personalità, che sono amate e che amano.

 

Dal 25 novembre al 25febbraio 2024. Orario 10-18.30.

Dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17.30. Sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18.30.

Lunedì chiuso

 

Mara Martellotta