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Cinque giorni di eventi proposti da Camera

Dal 30 settembre al 4 ottobre CAMERA propone una cinque giorni di mostre, proiezioni diffuse, incontri, letture portfolio e visite guidate a CAMERA e in città; il tutto in forma gratuita e nel rispetto delle norme in vigore e del distanziamento interpersonale.

 

I festeggiamenti del quinto compleanno di CAMERA sono possibili anche grazie alla presenza di numerosi sponsor: K-WAY®, Culti Milano, CWS, Domori, Montenegro, Casa della piada, Birra GHOST, Squillari Arti Grafiche, Gruppo Promos, Le Officine Poligrafiche Mcl, Roundabout.
Le iniziative sono patrocinate dalla Città di Torino e in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design, Torino Fringe Festival, FIAF.

 

Il Programma dei festeggiamenti

 

MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE

> ore 17.00
Apertura al pubblico dell’installazione fotografica FUTURES. 2018-2020

FUTURES 2018-2020 è un progetto espositivo in spazio pubblico focalizzato sull’immagine fotografica contemporanea curato da Giangavino Pazzola. Le 20 finestre che affacciano su via delle Rosine e via Giolitti diventano un inedito display nel quale sono installate le opere degli artisti selezionati negli ultimi tre anni da CAMERA nell’ambito di Futures Photography – programma europeo di valorizzazione dei percorsi professionali di talenti emergenti, piattaforma all’interno della quale CAMERA coopera con 12 realtà internazionali. I 16 fotografi presenti in mostra sono: Umberto Coa (Palermo, 1988), Teresa Giannico (Bari, 1985), Vittorio Mortarotti (Savigliano, 1982), Armando Perna (Reggio Calabria, 1981), Lorenzo Pingitore (Torino, 1985), Anna Positano (Genova, 1981), Domenico Camarda (La Spezia, 1990), Francesca Catastini (Lucca, 1982), Paolo Ciregia (Viareggio, 1987), Irene Fenara (Bologna, 1990), Giaime Meloni (Cagliari, 1984) Marina Caneve (Belluno, 1988), Camilla Ferrari (Milano, 1992), Camillo Pasquarelli (Roma, 1988), Giovanna Petrocchi (Roma, 1988), Marco Schiavone (Torino, 1990).

> ore 18.00
Incontro | FUTURES. Il futuro prossimo della fotografia

Intervengono
Elisa Medde, editor in chief Foam magazine
Francesca Seravalle, curatrice e mentor
Giangavino Pazzola, curatore CAMERA e referente FUTURES
Walter Guadagnini, direttore CAMERA

Il primo incontro in programma per il quinto compleanno di CAMERA è dedicato alla fotografia contemporanea, alle sue evoluzioni e alla promozione dei giovani autori nell’attuale panorama artistico. Ospiti dell’incontro, coordinato da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola, rispettivamente direttore e curatore associato di CAMERA, è Elisa Medde – dal 2012 editor di FOAM Magazine – Amsterdam e Francesca Seravalle, curatrice e membro della giuria nell’ultima edizione del bando Refocus indetto dal MiBACT. A partire dal talents program FUTURES, realizzato da CAMERA in cooperazione con altre 12 realtà europee, durante l’incontro verranno messe a confronto strategie nazionali e internazionali di scouting, promozione e diffusione della creatività contemporanea.

 

GIOVEDÌ 1 OTTOBRE

> ore 11.00
Apertura al pubblico della mostra Gianni Berengo Gardin e la Olivetti  | Project Room, 1 ottobre – 15 novembre 2020

La mostra, realizzata da CAMERA e dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, con la collaborazione del Museo Civico P. A. Garda di Ivrea, è dedicata all’opera di uno dei più celebri fotografi italiani: Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930).

Curato da Margherita Naim e Giangavino Pazzola, il progetto espositivo evidenzia l’intensità del rapporto professionale tra il fotografo e l’azienda di Ivrea, attraverso un’accurata selezione pressoché inedita di oltre 70 fotografie d’epoca in bianco e nero, pubblicazioni e altri documenti d’archivio ripensati secondo una scelta curatoriale che delinea due nuclei: uno formale che indaga il tema del valore del progetto d’architettura (industriale, residenziale, sociale, ecc.); un secondo che più esplicitamente traduce un sistema sociale di relazioni dentro e fuori la fabbrica. Berengo Gardin, infatti, è uno tra gli autori che ha collaborato più a lungo con la Olivetti, descrivendo nei suoi servizi fotografici sia il valore sociale del progetto d’architettura sia l’organizzazione di un sistema di servizi sociali e culturali che animava la fabbrica e il territorio. La mostra è inoltre un omaggio che i due istituti culturali dedicano all’autore in occasione dei suoi 90 anni.

La mostra ha origine da un progetto di ricerca e studio bandito dall’Associazione Archivio Storico Olivetti nel 2018 e svolto da Margherita Naim attraverso l’analisi e schedatura dei documenti fotografici di Gianni Berengo Gardin conservati nei fondi della Società Olivetti, e si sviluppa all’interno di un protocollo di intesa tra il Dipartimento Archivi di CAMERA e l’Associazione, rivolto alla mappatura e alla valorizzazione dei fondi fotografici custoditi a Ivrea – all’interno della più ampia cornice del Censimento delle raccolte fotografiche in Italia realizzato da CAMERA su scala nazionale.

> ore 18.00
Incontro con Gianni Berengo Gardin

Intervengono
Gianni Berengo Gardin, fotografo
Giovanna Calvenzi, photo-editor
Walter Guadagnini, direttore di CAMERA

L’incontro di approfondimento collegato a 1965-1990. Gianni Berengo Gardin e la Olivetti, mostra dedicata dall’istituzione torinese e dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, con la collaborazione del Museo Civico P. A. Garda di Ivrea, è incentrato sull’opera di uno dei più grandi fotografi italiani del Novecento. Insieme a Gianni Berengo Gardin e al direttore di CAMERA, Walter Guadagnini, sarà al tavolo dei relatori anche Giovanna Calvenzi, photo-editor e studiosa di fotografia, al fine di ripercorre i passaggi principali del rapporto professionale tra il fotografo e la società di Ivrea. Partendo dalle committenze private, la conversazione andrà a toccare i momenti più significativi nell’evoluzione della poetica dell’autore in ambito industriale, spaziando tra campagne fotografiche sul territorio canavese e servizi realizzati negli stabilimenti Olivetti, senza trascurare il ruolo fondamentale dei progetti editoriali nella pratica artistica di Berengo Gardin.

> dalle ore 21.00
Esterno notte. Fotografie e proiezioni sulla città
Un evento partecipato e diffuso sulla città, dove mille e una proiezione di foto e video daranno vita a palazzi, case e cortili.

Esterno notte. Fotografie e proiezioni sulla città è una festa collettiva dedicata alla fotografia e all’immagine. La ricorrenza del quinto anno di attività di CAMERA è stata un modo per coinvolgere le istituzioni culturali torinesi e i cittadini in un evento di proiezioni diffuse per le vie del centro e delle periferie. Nella serata del primo ottobre finestre, balconi e affacci sull’esterno diventeranno la piattaforma da cui proiettare degli slideshows fotografici o progetti video. Il filo conduttore delle proiezioni è lo stupore, inteso come sentimento “riempitivo”, che pervade l’animo di chi lo prova, nella volontà di colmare, attraverso le immagini, lo spazio urbano lasciato vuoto nei mesi passati, ma anche di far dialogare una dimensione visiva che è sempre più digitale e smaterializzata con gli ambienti della vita fisica e tangibile di tutti noi. A questa iniziativa parteciperanno le principali realtà, enti, istituzioni e gallerie torinesi così come i liberi cittadini coinvolti da CAMERA attraverso una call pubblica.

 

a CAMERA
> ore 21.00
Sulla facciata della chiesa di San Michele Arcangelo in via Giolitti, CAMERA proietta una selezione di fotografie delle quaranta mostre realizzate nei suoi primi cinque anni da Boris Mikhailov a Man Ray, da Sandy Skoglund a Francesco Jodice.

ore 22.00 e ore 23.00
Nel cortile interno di CAMERA si presenta “Bersaglio”, la nuova installazione del collettivo multimediale SPIME.IM, progetto creato appositamente per festeggiare il compleanno. L’evento è organizzato in collaborazione con il Torino Fringe Festival.
La performance è prevista, in caso di condizioni meteo favorevoli, nel cortile di CAMERA e si inserisce nel calendario di appuntamenti del progetto CORTI.Lì.
Facebook del progetto: @CORTI.LIspazioetempoperessere

Grazie ad un sistema di analisi appositamente realizzato, le fotografie provenienti dagli archivi dei partner di CAMERA saranno interpretate in tempo reale come una partitura musicale, dando luogo alla creazione e alla manipolazione di eventi sonori direttamente estrapolati dalle immagini. Tale operazione consentirà di accostare al mondo visivo evocato dalle fotografie, un mondo sonoro che ne rafforzi il potenziale evocativo e sia con esse intimamente interconnesso. Un viaggio attraverso immagini iconiche, intervallato da crude istantanee di attualità, accompagnerà lo spettatore in un percorso sensoriale inedito.

Per partecipare alla performance è necessario prenotare a prenotazioni@camera.to. Verranno accettate le prenotazioni fino ad esaurimento posti disponibili.

 

VENERDÌ 2 OTTOBRE

>ore 19.30
Incontro con Paolo Pellegrin

Intervengono
Paolo Pellegrin, fotografo
Domenico Quirico, giornalista
Walter Guadagnini, direttore di CAMERA

Inarrestabile osservatore della nostra epoca, il noto fotografo della storica agenzia Magnum Photos Paolo Pellegrin ha viaggiato in tutto il mondo raccontando i conflitti, le emergenze umanitarie, le persone nella loro relazione con i luoghi e, negli anni recenti, con grande poesia ha anche immortalato la natura con uno sguardo potente e sofferente. In mostra alla Reggia di Venaria con Un’antologia, Paolo Pellegrin – vincitore di dieci World Press Photo Award e di numerosi riconoscimenti come la Leica Medal of Excellence, l’Olivier Rebbot Award, l’Hansel-Mieth Preis, il Robert Capa Gold Medal Award e nel 2006 il W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography – festeggerà il compleanno di CAMERA regalando al pubblico un memorabile incontro sul suo lavoro, sul rapporto tra fotografia e giornalismo e sulla fotografia nel sistema dell’informazione di oggi.

Paolo Pellegrin sarà disponibile dopo l’incontro per firmare le copie della monografia Paolo Pellegrin a cura di Germano Celant edita da Silvana Editoriale.

  

SABATO 3 OTTOBRE

ore 9.30-12.30 | 15.30-18.00
Letture portfolio in collaborazione con FIAF

CAMERA ospita Portfolio sul Po, tappa torinese della manifestazione Portfolio Italia, organizzata da FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche che ogni anno dà vita a questi momenti di confronto, molto seguiti dai fotografi di tutta Italia. Ad ogni tappa sono premiati due portfolio che concorrono alla selezione finale di una prestigiosa giuria.

Le letture inizieranno il sabato mattina, continueranno nel pomeriggio e la domenica mattina. Nel pomeriggio di domenica, dopo la riunione dei lettori per indicare i due portfolio selezionati, avrà luogo la cerimonia di premiazione.

Tra i lettori saranno impegnati anche Barbara Bergaglio, Giangavino Pazzola e Monica Poggi di CAMERA.

E’ possibile iscriversi sul sito www.fotocrdc.it. Ecco il link dedicato: https://www.fotocrdc.it/events/portfolio-italia-2020/ .

> ore 12.00 e ore 13.00
Visite guidate gratuite su prenotazione

Visite guidate alla mostra “Paolo Ventura. Carousel” in compagnia dell’autore Paolo Ventura

> ore 15.00
Visite guidate gratuite su prenotazione per i più piccoli

Visite guidate alla mostra “Paolo Ventura. Carousel” in compagnia dell’autore Paolo Ventura e di una mediatrice culturale che seguirà i bambini

 

DOMENICA 4 OTTOBRE

ore 9.30-12.30
Letture portfolio in collaborazione con FIAF

E’ possibile iscriversi sul sito www.fotocrdc.it. Ecco il link dedicato: https://www.fotocrdc.it/events/portfolio-italia-2020/ .

> ore 10.00 e ore 18.00
Visite guidate gratuite su prenotazione

Visite guidate alla mostra “Paolo Ventura. Carousel” in compagnia di Monica Poggi, curatrice di CAMERA

 

Per partecipare alle visite guidate è necessario prenotare a prenotazioni@camera.to entro il 2 ottobre.

 

 

 

 L’attività di CAMERA è realizzata grazie al sostegno di numerose e importanti realtà: Partner istituzionali Intesa SanpaoloEniLavazzaMagnum Photos; Partner Tecnici LeicaReale MutuaMitCws; Mecenati MpartnersSynergie ItaliaIrm; Mecenate e Partner didattica scuole Tosetti Value; Sponsor Tecnici ProtivitiCariocaDynamix ItaliaReala Mutua Agenzia Torino CastelloCsiaIstituto Vittoria TorinoLe Officine Poligrafiche MCL di Torino; la programmazione espositiva e culturale è, inoltre, sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo oltre a ricevere il patrocinio e il sostegno su specifiche iniziative di Regione Piemonte e Città di Torino.

 

Una parte importante è anche svolta dalla community degli Amici di CAMERA, privati cittadini, che sostengono, anno dopo anno, le attività dell’ente in qualità di Benefattori.

A Torino il dipinto monumentale di Saype attraversa la Porta Palatina

Dal 1° ottobre Torino accoglie la nuova tappa di Beyond Walls – Oltre i muri, il progetto di Land Art dell’artista franco-svizzero Saype sostenuto dal Gruppo Lavazza in collaborazione con il Comune di Torino e i Musei Reali Torino

 

Due mani che si tendono l’una verso l’altra e si stringono, in una presa che trasmette fiducia e aiuto reciproco: è questa l’immagine al centro del progetto Beyond Walls – Oltre i muri firmato dall’artista franco-svizzero Saype.

 

Città di Torino con questo progetto, conferma il proprio impegno sui temi della sostenibilità e della condivisione, consolidandosi come metropoli internazionale dalla spiccata vocazione culturale. Un messaggio di solidarietà e di fratellanza per un’opera dipinta sull’erba, che connette idealmente la città di Torino al resto del mondo. Dopo essersi fatta portavoce dei messaggi di rinascita e solidarietà con la campagna #TheNewHumanity, ora Lavazza ha deciso di supportare Saype, artista con cui condivide visione e valori che faranno da filo conduttore per il Calendario Lavazza 2021.

In parallelo, i Musei Reali si fanno sostenitori del progetto grazie alla volontà di connettere il patrimonio delle arti classiche alle espressioni artistiche contemporanee, contribuendo a realizzare uno dei più importanti interventi artistici su scala globale degli ultimi anni. Nella cornice del Parco archeologico della Porta Palatina di Torino, uno dei luoghi storici della città, Beyond Walls diventa un ulteriore tassello della “più grande catena umana della storia”, coprendo cinque continenti per un totale di oltre venti città diverse. Settima tappa di un progetto globale inaugurato a Parigi nel 2019 e che ha già toccato luoghi come la Tour Eiffel di Parigi, il muro di Berlino e il memoriale di Ouagadougou in Burkina Faso.

La scelta di accogliere l’opera presso una delle porte di accesso della città, soglia che delimitava i confini dello spazio cittadino dal mondo esterno, sottolinea il desiderio dell’artista di superare i muri fisici e mentali, invitandoci a intraprendere uno sforzo collettivo per sentirci parte viva di un unico ecosistema, responsabili di un fragile equilibrio che richiede la nostra cura e il nostro impegno individuale.

Ogni singola mano appartenente al progetto Beyond Walls, con i suoi dettagli che rimandano a etnie, provenienze, culture differenti rappresenta il caleidoscopio di un’umanità in continua evoluzione, che non è disposta a farsi fermare da restrizioni e muri e che si fa portavoce di tolleranza e inclusione. Inserito dalla prestigiosa rivista Forbes nell’elenco delle 30 personalità sotto i trent’anni più influenti nel mondo dell’arte e della cultura, Saype ha sviluppato la propria personale ricerca fondendo l’immediatezza e l’impegno sociale della street art alla consapevolezza della land art, dando vita a una grammatica artistica del tutto personale. Tutta l’opera dell’artista, nato a Belfort nel 1989 e formatosi da autodidatta, è realizzata nel totale rispetto della natura ed è costituita da dipinti di dimensioni monumentali realizzati sull’erba grazie all’utilizzo di pigmenti biodegradabili, ideati dall’artista stesso. I dipinti, di natura effimera e di grande impatto visivo, sono nati dall’esperienza maturata da Saype attraverso l’arte di strada, trasformatasi poi verso il linguaggio della land art, un movimento d’avanguardia nato alla fine degli anni ‘70, focalizzato sul dialogo tra gli artisti e la natura.

La visione di Saype rispetto al presente e alla responsabilità dell’arte è molto chiara: «Ci troviamo a un punto della storia in cui il mondo si sta polarizzando, e in cui molte persone si stanno ripiegando su se stesse. Tuttavia credo profondamente che sia solo rimanendo insieme che l’umanità possa rispondere alle più grandi sfide del nostro tempo.»

I suoi enormi dipinti, che hanno una durata media che varia tra i 15 e i 90 giorni, rappresentano un richiamo alla transitorietà dell’esistenza e alla relazione tra tutte le forme viventi e coniugano la trasversalità e la forza dell’arte urbana alla profondità e all’urgenza della land art, dando vita a una formula visiva del tutto originale.

La scelta di Saype – nome d’arte di Guillaume Legros, nato dalla contrazione di “say peace” – avviene in continuità con il percorso intrapreso da Lavazza. L’artista ha già collaborato con l’azienda in qualità di protagonista di uno scatto di Amy Vitale, curatrice del Calendario Lavazza 2019, che ha ritratto il suo dipinto Take Care for Future, realizzato in sinergia con il progetto “Colombia Breathes” della Fondazione Lavazza.

Con questa nuova opera, la Città di Torino e Lavazza si fanno portatrici di un messaggio di speranza, di ottimismo e di resilienza che parte dalla città di Torino e si apre a tutto il mondo. Hanno voluto che anche Torino fosse uno dei luoghi scelti da Saype per realizzare la propria opera, per sostenere e diffondere la ripartenza della città già rappresentante dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, dopo l’emergenza sanitaria.

Il progetto è un percorso che comprende anche la prima mostra personale dell’artista franco-svizzero presso le sale centrali della Galleria Sabauda dei Musei Reali. Beyond Walls. Torino 2020 ricostruisce poetica, carriera e tecnica dei “Foot Murales” che hanno reso celebre Saype in tutto il mondo e sarà visibile fino al 17 gennaio 2021.

 

Francesca Lavazza – Board Member Lavazza Group

In Lavazza siamo da sempre convinti della necessità che pubblico e privato lavorino fianco a fianco a favore della comunità. Il concetto di sussidiarietà va per noi oltre il significato di collaborazione e complementarietà. Significa costruire insieme un percorso valoriale in grado di produrre un impatto tangibile sulla società. In questo percorso di sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità, il Comune ci è sempre stato vicino in un rapporto consolidato che non esiterei a definire estremamente proficuo”.

“Beyond Walls è un’opera di grande forza visiva e immediatezza. Siamo convinti che l’arte e la sostenibilità siano linguaggi in grado inspirare e modellare il nostro futuro, per questo collaboriamo con artisti che fanno propri i valori della condivisione, del rispetto per l’ambiente e la positività, contribuendo a diffondere e affermare i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ormai parte integrante della visione e delle azioni del Gruppo Lavazza.» racconta ancora Francesca Lavazza.

 

Marco Giusta – Assessore dei Diritti, Creatività e Giovani Città di Torino

L’arte non solo accende un riflettore internazionale sul nostro territorio, raccontando la bellezza della nostra città, ma ci regala la possibilità di riflettere sui temi che accompagna. Saype è un giovane artista che ci ricorda che i giovani sono il futuro ma anche il presente, e la sua visione della società, più giusta, equa, sostenibile e senza confini ci restituisce la speranza di poterla immaginare, e quindi poterla realizzare. Un’opera d’arte quella di Saype che nella sua bellezza si fa portatrice di una visione del futuro, al di là dei muri, anche quelli invisibili, mani che si stringono e che uniscono al posto di dividere, ricordandoci che siamo tutte e tutti connessi e interdipendenti. Durante questo periodo straordinario e terribile abbiamo riscoperto il valore della comunità e della solidarietà. Da qui occorre ripartire per gettare le fondamenta per una società migliore. 

Ringrazio Lavazza per aver voluto nuovamente investire sull’arte e su Torino, i Musei Reali, la soprintendenza, il Duomo, gli uffici della città e tutti e tutte coloro che hanno collaborato all’iniziativa. E ovviamente ringrazio Saype per averci donato quest’opera potente e bellissima, che porta con sé la forza dell’idea di una società e di futuro più sostenibile, unito e giusto.

 

Enrica Pagella – Direttrice dei Musei Reali

I grandi dipinti sull’erba di Saype dimostrano quanto la pittura sia tutt’oggi un terreno di grande ricerca tecnica e visiva, le cui frontiere si ampliano traendo vantaggio dalle tecnologie aeree e dalle potenzialità di riverbero globale sui media, ma mantenendo sempre centrale il talento della mano e l’invenzione dell’artista.

I Musei Reali accolgono la sua opera torinese che porta con sé un importante messaggio di umanità e attenzione al rispetto dell’ambiente e che affronta con serietà la sostenibilità dello stesso intervento artistico.

 

Filippo Masino – Architetto e Curatore

Saype sviluppa con gioia e voglia di sognare il tema della connessione tra le persone, tra i luoghi e le culture, per veicolare attraverso l’immaginazione artistica una coscienza mondiale condivisa. Questo lo fa partendo dal concetto di monumento (dal latino moneo: ricordare, ammonire) e quindi di memoria del passato e raccomandazione per il futuro. Dalla Tour Eiffel al muro di Berlino, al memoriale degli Eroi di Ouagadougou e fino alla Porta Palatina, gli iconici monumenti dei padri diventano sorgenti di forza per un monumento nuovo dedicato alle generazioni di oggi – la grande catena umana dipinta – rappresentando così la loro consapevolezza della preziosa eredità, ma anche delle responsabilità che hanno di fronte alle sfide che le attendono.

 

Roberto Mastroianni – Filosofo e Curatore

Arte, impegno sociale ed eco-attivismo, sono queste le coordinate attraverso cui si muove l’azione di Saype.

L’artista è capace di dare forma a monumentali interventi pittorici, utilizzando i linguaggi della Street Art e

della Land Art, per dare vita a una forma innovativa di intervento artistico ecosostenibile completamente calato nella contemporaneità.

La figurazione che dialoga con gli spazi naturali, i codici dell’Urban Art, il rispetto per i cicli naturali danno forma a opere effimere dal grande impatto simbolico, che ricordano agli esseri umani quanto breve sia il loro passaggio su questa terra e quanto essi debbano essere rispettosi dei segni che lasciano dietro di sé.

La poetica minimale, l’impegno sociale, urgenza delle questioni poste dalla crisi climatica e ambientale fanno di Beyond Walls uno dei più importanti interventi artistici su scala globale degli ultimi anni.

 

Luisa Papotti – Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino

La Porta Palatina, riemersa isolata e silenziosa dalle grandi demolizioni del primo’900, ritrova grazie all’opera di Saype il suo ruolo originario di zona di confine, scambio e contatto. Opera d’arte ecologica ed effimera, ma non per questo meno eloquente, Beyond Walls riporta l’attenzione sul grande lacerto di mura romane, che ancora oggi divide e definisce i quartieri urbani, suggerendoci di farne il fulcro di una riflessione sul futuro della città. Ed aggiunge il proprio ai molti messaggi che i muri della città ci offrono, grazie anche all’iniziativa di Lavazza e Città di Torino.

 

Renato Boero – Presidente Iren

Il Gruppo Iren ritiene che l’arte, in tutte le sue molteplici espressioni, sia una straordinaria occasione di crescita culturale del territorio e, di conseguenza, un volano per lo sviluppo economico e sociale. Quando si presenta l’occasione di fornire un contributo, anche di natura tecnica, a forme espressive innovative e portatrici di valori in linea con l’identità aziendale, Iren risponde positivamente, nella consapevolezza che un lavoro sinergico fra aziende, enti e territorio possa produrre risultati di assoluto interesse.

 

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BEYOND WALLS. TORINO 2020 by Saype

A cura di Roberto Mastroianni e Filippo Masino

Torino, Musei Reali – Galleria Sabauda

1 ottobre 2020 – 17 gennaio 2021

Dal martedì alla domenica, orario 9-19

 

Nell’occasione della sua prima tappa italiana, promossa dalla Città di Torino e da Lavazza Group, i Musei Reali ospitano la prima mostra personale in Italia dell’artista franco-svizzero Saype, incentrata sulla restituzione dell’opera realizzata a Torino all’interno del più ampio progetto Beyond Walls.

Attraverso un percorso espositivo foto-video e installativo che si snoda in tre sale del piano aulico della Galleria Sabauda, viene ricostruita poetica, carriera e tecnica dei famosi Foot Murales realizzati da Saype in tutto il mondo, rendendo ragione dell’innovativo approccio ai materiali e alla creazione pittorica di grandi figure che ibridano i linguaggi della Street Art con i linguaggi della Land Art.

Saype: Say Peace. Questo è il nome scelto da Guillaume Legros, artista autodidatta classe 1989, che dopo un’attività adolescenziale da graffiti-writer è divenuto famoso in tutto il mondo per i suoi enormi dipinti sull’erba dedicati ai temi dell’umanità, della cittadinanza globale e della sostenibilità ambientale, realizzati con una tecnica pittorica da lui inventata che utilizza pigmenti biodegradabili.

Sicuramente uno degli artisti più conosciuti sulla scena globale con temporanea, nel 2019 è stato inserito dalla rivista Forbes tra le trenta persone più influenti al mondo sotto i trent’anni di età nel settore Arte e Cultura.

Il progetto Beyond Walls – Oltre i muri, iniziato a giugno 2019, ha l’obiettivo di realizzare simbolicamente la più grande catena umana del pianeta. I giganteschi dipinti realizzati sull’erba sono fatti di mani: mani che si intrecciano, che si stringono e si uniscono in uno sforzo comune, oltrepassando i muri che separano gli esseri umani e li racchiudono in spazi mentali o geografici.

Le pareti erette nella mente diventano partizioni fittizie, che vengono spazzate vie dal gesto artistico; e allo stesso modo si crea una breccia immaginaria nei muri reali, quelli di mattoni e cemento, costruiti dall’umanità dentro e contro sé stessa.

Le lunghissime catene non si dimenticano del valore della singolarità incarnata in ciascuna mano: attraverso specifici particolari dell’abbigliamento, gli accessori e il colore della pelle, ognuna di esse è portatrice di una sua individualità e di una storia da raccontare, e ci evoca una diversa provenienza sociale, geografica o etnica.

La mostra ospita la restituzione fotografica e descrittiva delle tappe del progetto sinora realizzate (Parigi, Andorra, Ginevra, Berlino, Ouagadougou, Yamoussoukro), in un ambiente immersivo affacciato sui Giardini Reali, la restituzione video del making of del progetto torinese e un’opera site specific di piccole dimensioni realizzata su materiale vegetale all’interno di una sala della Galleria Sabauda. Tutta la mostra dialoga con l’opera realizzata nel parco della Porta Palatina, visibile da uno spazio dedicato all’interno del Palazzo.

Oggi il progetto Beyond Walls approda a Torino, città che Saype definisce «una ville radieuse, una città cosmopolita con forti legami con l’Europa, che nell’apertura al futuro e nell’attenzione ai temi sociali e umani incarna una identità culturale vigorosa, e quindi una città ideale per aderire al progetto».

Per il suo messaggio universale ha scelto il parco della Porta Palatina, luogo di snodo tra il centro storico, il distretto delle Istituzioni e il brulicante quartiere di Porta Palazzo.

Sotto gli archi dell’antico monumento romano, in due millenni di storia sono passati milioni di persone di tutte le provenienze geografiche, economiche e sociali, portando con loro familiari, amici, merci e idee.

In questo luogo così ricco di storia e di segni, il progetto Beyond Walls assume quindi un particolare significato, in quanto si fa forte del loro valore simbolico di connessione tra Storia e storie, tra passato e presente, tra fuori e dentro la città, tra popoli stanziali e di passaggio, nonché di resilienza e mixité urbana: valori che trovano pieno riflesso nel progetto dell’artista franco-svizzero.

Il progetto espositivo è pensato per diventare elemento di un percorso che coinvolge Porta Palatina, Giardini Reali e Galleria Sabauda, creando un circuito virtuoso tra spazio urbano e spazio museale, e si presenta come un’altra ibridazione tra antico e contemporaneo presente all’interno dei Musei Reali, insieme all’installazione The Ballad of Forgotten Places di Botto&Bruno e la mostra TOward2030. What are you doing? allestite nello stesso piano della Galleria Sabauda.

Rivers, un progetto multimediale alla Gam

Martedì 29 settembre 2020 Ore 17.00 e ore 18.00 Collezione del ‘900 – GAM Torino

CasaBottega e GAM Torino presentano Rivers, progetto dell’artista multimediale, musicista e compositore Yuval Avital.

Rivers è una composizione-performance nella quale la Voce e il Gesto si intrecciano in un’esperienza spaziale e sensoriale, invitando il pubblico a immergersi e a ricercare un incontro intimo e umano.

I due elementi principali dell’opera sono due fiumi che si intrecciano, il fiume naturale e quello umano: un ensemble vocale (Crowd Music) composto principalmente da rifugiati non-musicisti che usano la loro voce come strumento di espressività e come “testimonianza d’arte”, e altoparlanti che riproducono elaborate registrazioni sonore delle acque correnti locali, registrate da Avital nei luoghi in cui la performance ha luogo.

Rivers è una performance strettamente correlata al laboratorio che la precede, quasi un piccolo percorso di trasformazione attraverso l’azione creativa, che avrà luogo dal 21 al 25 settembre negli spazi di Via Baltea 3 in Barriera di Milano a Torino e sarà condotto dal Dipartimento Educazione della GAM con Cristina Pistoletto(presidente di Responsability) e la supervisione di Yuval Avital.

L’intero progetto è co-prodotto da GAM Torino e da CasaBottega-Barriera in Divenire, e vedrà protagonisti i cittadini del territorio, tra cui rifugiati e richiedenti asilo, con il gentile contributo del resartMole 27. La performance sarà presentata martedì 29 settembre alla GAM negli spazi della rinnovata Collezione del ‘900 e mercoledì 30 settembre alle ore 18 in Piazza Foroni, Barriera di Milano.

In occasione della collaborazione con la GAM Yuval Avital donerà due opere della serie Rivers alla collezione del museo.

Yuval Avital. Nato a Gerusalemme nel 1977 e residente a Milano, è conosciuto per le sue installazioni sonore e visive, performance collettive che coinvolgono masse sonore nella creazione di rituali contemporanei, opere icono-sonore, quadri multimediali complessi e per lo sviluppo di progetti tecnologici, realizzati anche con l’apporto di intelligenza artificiale in spazi pubblici, siti di archeologia industriale, teatri e musei, sfidando le tradizionali categorie che separano le arti. Nelle sue opere totali e performance, nei suoi concerti e progetti immersivi si possono trovare, uno accanto all’altro, portatori di tradizioni rare e antiche, grandi solisti di musica contemporanea, folle di non musicisti, ballerini, strumenti tecnologici elaborati o appositamente creati, multiproiezioni video, stampe fotografiche, disegni e pittura. www.yuvalavital.com

CasaBottega è un distretto dell’arte e della creatività con sede in Barriera di Milano, pensato per giovani creativi e costruito insieme a residenti, commercianti, associazioni, enti artistici e culturali. Un intervento creativo di rigenerazione urbana che trasforma le serrande abbassate in laboratori artistici con annessa residenza: i giovani creativi (artisti/designer/maker) non diventano solo operatori commerciali del quartiere, ma attori strategici di presidio sociale, contribuendo così alla riqualificazione del territorio. Un laboratorio artistico diffuso che sperimenta nuove forme culturali per promuovere convivenza, coesione sociale, cittadinanza, contrasto alle discriminazioni. CasaBottega è anche Barriera in Divenire: un programma di interventi partecipativi di artisti nazionali e internazionali che animeranno con laboratori, performance e azioni il quartiere di Barriera di Milano. Il progetto CasaBottega è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del “Bando CivICa, progetti di Cultura e Innovazione Civica”. La Compagnia sostiene iniziative volte alla sperimentazione di nuove pratiche culturali capaci di agire sull’impatto civico: migliorare la convivenza e la coesione sociale, la qualità della cittadinanza, contrastare le discriminazioni, favorire la consapevolezza sui diritti individuali, civili e sociali, disgregare le disuguaglianze nella distribuzione delle opportunità che consentano alle persone di vivere in modo attivo e rispettoso del sé e degli altri.

CasaBottega è un progetto di Sumisura APS, Città di Torino – Area Giovani e Pari Opportunità – Torino Creativa, Circoscrizione 6, Ass. Responsability e Liberitutti s.c.s., realizzato in collaborazione con Italia che Cambia e Polo del ‘900.

PARTECIPAZIONE GRATUITA

Numero limitato di partecipanti solo su prenotazione.

Prenotazione obbligatoria entro lunedì 28 settembre al numero: 011 4429630

(dal lunedì al venerdì 9-12 – 14-16)

Informazioni: infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

www.yuvalavital.com

Newton, un provocatore alla moda

Non manca molto al termine della mostra temporanea “Helmut Newton. Works”, esposizione con la quale la GAM (Galleria d’Arte Moderna) di Torino ha aperto la stagione del 2020. La retrospettiva è stata promossa da Fondazione Torino Musei ed è stata prodotta da Civita Mostre e Musei con la collaborazione della Helmut Newton Foundation di Berlino.


Le sessantotto fotografie di
Helmut Neustädter, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Helmut Newton, dal 30 novembre 2020 lasceranno le silenziose sale della GAM, perciò questo mio articolo vuole essere prima di tutto un consiglio: se non lo avete ancora fatto, andate a vedere da vicino i lavori di uno dei grandi della fotografia.
Helmut nasce a Berlino, il
31 ottobre del 1920, in una famiglia che possiede una fabbrica di bottoni. Il bambino cresce nell’ambiente della borghesia berlinese degli anni Venti-Trenta del Novecento e poi frequenta la Scuola Americana a Berlino.
Fin da piccolo dimostra uno spiccato interesse per la fotografia, tanto che a soli dodici anni possiede già una sua personale macchina fotografica.


Quando vengono emanate le leggi razziali, Helmut è costretto a lasciare la Germania, perché è ebreo. Si rifugia allora a Singapore, dove lavora come fotografo per il “Singapore Straits Times”. In seguito, nel 1940, Helmut è espulso in Australia, qui per due anni lavora come raccoglitore di patate, finché nel 1942 si arruola nell’esercito australiano.
Nel 1945 cambia il suo cognome da Neustädter a Newton.

Nel 1948 sposa June Brown, attrice e fotografa meglio nota con l’appellativo di “Alice Springs”.
Terminata la guerra, Helmut lavora per varie riviste, tra cui “Playboy”. È a partire dagli anni Sessanta che l’artista decide di dedicarsi esclusivamente alla sua passione: la moda.

Anche Helmut sa che per realizzare i propri sogni bisogna andare a Parigi, ed è proprio nella capitale più romantica del mondo che inizia ufficialmente la sua carriera da fotografo di moda professionista: in poco tempo i suoi lavori appaiono in molte riviste quali “Vogue”, “L’Uomo Vogue”, “Harper’s Bazaar”, “Elle”, “GQ”, “Vanity Fair”, “Max” e “Marie Claire”.

È da subito evidente che il suo è uno stile inconfondibile: i suoi scatti sono velati da una patina erotica che spesso sfiora i tratti sado-masochistici e feticisti, le sue fotografie non possono passare inosservate, sono eccentriche e lussuriose, ma mai banali o volgari.
Helmut pare sovvertire gli stereotipi di genere, le sue donne sono forti e potenti ma al contempo condannate ad essere oggetti di desiderio, chiuse in composizioni quasi cinematografiche e iper-realistiche.

Sono andata pochi giorni fa, a visitare la mostra Helmut Newton. Works”, ovviamente armata di mascherina, accessorio ormai necessario e onnipresente per quasi ogni tipo di attività.
Era una giornata uggiosa ed erano quasi le 12.30, i momenti dedicati ai pasti sono da sempre i miei preferiti per visitare mostre o vedere un film al cinema: non c’è mai il rischio di trovare calca e, terminata l’attività, c’è sempre la scusante per uno strappo alla regola della dieta.


Una volta entrata alla GAM, alla biglietteria mi invitano con gentilezza a proseguire verso il primo piano, così salgo i gradini marmorei e arrivo in un battibaleno all’esposizione.
È stato Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation di Berlino, a selezionare le sessantotto fotografie esposte, estrapolate dalla assai più vasta produzione del celebre fotografo tedesco, naturalizzato australiano; i lavori sono stati scelti con grande senso critico e con il preciso scopo di fornire una panoramica della lunga carriera dell’artista.


Decisamente un’ardua impresa, lo stesso Harder ha così affermato a proposito di tale progetto: “
La fotografia di Helmut Newton, che abbraccia più di cinque decenni, sfugge a qualsiasi classificazione e trascende i generi, apportando eleganza, stile e voyeurismo nella fotografia di moda, esprimendo bellezza e glamour e realizzando un corpus fotografico che continua a essere inimitabile e ineguagliabile”.

In effetti, appena varcata la soglia della prima sala espositiva, si è subito sedotti dalla potenza degli scatti, alcuni a colori, altri in bianco e nero, tutti intelligentemente provocanti.
Davanti alle opere di Newton la reazione è sempre la stessa: l’osservatore si ferma, si sbigottisce, strabuzza gli occhi e, infine, sorride, magari scuotendo leggermente la testa.
Dei sui lavori colpiscono i corpi spregiudicati, che si mostrano al pubblico privi di pudore, molto spesso nudi, altre volte coperti di latex o PVC.

L’arte del fotografo tedesco è un cassetto con doppio fondo, dietro l’estetica della ricercatezza compositiva, oltre l’abile uso delle luci e ancora al di là del genio che sa come esaltare le forme, si nasconde un messaggio, una riflessione sui tempi e sulla società.
Una società che evidentemente non ha alcuna intenzione di cambiare.
Helmut è un istigatore, la sua sfrontatezza ben si evince dalle sue stesse parole: “Non m’interessa il buon gusto. (…) Mi piace essere l’enfant terrible”, non si fa dunque problemi a utilizzare per i suoi scatti donne succinte, così belle e perfette da essere facilmente confuse con dei manichini.


In mostra sono visibili gli scatti degli anni Settanta, in prevalenza copertine di Vogue; vi sono poi alcuni lavori realizzati per Mario Valentino e per Thierry Mugler, databili al 1998, e altre immagini iconiche, tra cui copertine di riviste di moda internazionali; l’ultima sala è dedicata ai ritratti delle celebrità, tra cui Andy Warhol (1974), Gianni Agnelli (1997), Catherine Deneuve (1976), e Claudia Schiffer (1992).
Tra le star è presente anche una non immediatamente riconoscibile Alba Parietti: la foto è stata scattata a Torino per l’“Espresso”, risale al 1996 e mostra una ricciola e curiosa fanciulla che osserva degli uomini distinti da dietro una bassa siepe. La donna è di spalle ed è visibilmente appena rientrata dalle vacanze: il segno dell’abbronzatura risalta sulla nudità del corpo.
L’esposizione non è poi così grande, così ho potuto fare una cosa che tanto mi piace: tornare indietro e soffermarmi sulle opere che più mi hanno colpito.

Tra le fotografie esposte, una di quelle che ho apprezzato di più è sicuramente il ritratto della bella e antica Marlene Dietrich (1901-1992). La “femme fatale” de “L’angelo azzurro” viene fuori dall’ombra, illuminata da una luce caravaggesca, si intravvede il trucco tipico delle dive dell’epoca, le sopracciglia sottilissime e l’ombretto scuro sulle palpebre, la sua eleganza si dissolve tra l’ingombrante pelliccia e il fumo della sigaretta.

Mi sono anche piaciuti gli scatti in cui i soggetti sono dei manichini: Helmut trasforma la materia inanimata in qualcosa di inquietante, osservando le stampe mi sono sentita prima incuriosita, poi imbarazzata, come se stessi guardando qualcosa che non avrei dovuto vedere.
Assai interessante è “X-Ray with Chain” (1994), una stampa alla gelatina d’argento. L’opera ha l’aspetto di una radiografia medica e mostra la posizione che assume il piede quando si indossano vertiginose scarpe con il tacco. Lo scatto è un monumento alla scomodità, ma d’altronde si sa “chi bello vuole apparire, un po’ deve soffrire”.

Alessia Cagnotto

 

 

Il mito? E’ contemporaneo

E’ la personale dedicata all’opera del giovane artista torinese Edgardo Maria Giorgi, curata da Ermanno Tedeschi e aperta dal 1 ottobre al teatro Paesana di Torino

È  dedicata al mito contemporaneo ed il titolo lo indica esplicitamente  la personale  dedicata all’artista torinese Edgardo Maria Giorgi, curata dal gallerista Ermanno Tedeschi presso il teatro Paesana in via Bligny 2, a Torino. Si inaugurerà il primo ottobre prossimo alle 18 e sarà aperta fino al 25 ottobre.

I personaggi della mitologia sono calati dall’artista nel mondo contemporaneo, esaltandone le stravaganze, i vizi e le virtù e dimostrando attraverso una raffigurazione fantasiosa che nulla è  cambiato in tremila anni di storia. Nelle opere di Edgardo Maria Giorgi emergono in modo evidente gli occhi quasi parlanti e la sinuosita‘ dei corpi delle figure rappresentate.

“I miei studi in architettura e la passione per il fumetto – spiegaEdgardo Maria Giorgi – mi hanno portato ad utilizzare nella mia espressione artistica un linguaggio basato sul contrasto tra il bianco e il nero. Le strutture dell’architetto statunitense  Louis Kahn, caratterizzate da linearità nell’uso dei materiali e pulizia delle forme,hanno influenzato la mia volontà,  di esaltare i giochi di luce che si possono ricavare sulla superficie. I miei disegni sono affiancati da un sistema d’illuminazione esterno, capace di creare contrasti tra luce ed ombra, che cercano di predominare l’una sull’altra per assumere il controllo dello spazio”.

“Il percorso tracciato da Edgardo Maria Giorgi – precisa il curatore della mostra Ermanno Tedeschi – costituisce un unicum in grado di unire passato e presente, attualizzando il mondo della mitologia greca classica, come avviene per personaggi mitologici di estremo interesse, quali il Minotauro (essere dalle sembianze di uomo e toro), Medusa, celebre per il suo potere di pietrificare qualunque soggetto di cui incontrasse lo sguardo, o Eracle, che incarnava la forza per eccellenza”.

Una ventina di disegni dell’artista consentono al visitatore della mostra di immergersi nel mondo mitologico greco, interpretato in chiave attuale e contemporanea. L’iconografia di Edgardo Maria Giorgi risulta a tratti dissacrante, ma sempre capace di stimolare la riflessione  sui temi dei nuovi miti e valori predominanti nella società contemporanea. Un esempio emblematico risulta dalla rappresentazione di Cerbero con i piumini,  in cui il colore evidenzia la simbologia presente; il soggetto è, inoltre, colto in un chiaroscuro ricco di contrasti, metafora delle stesse contraddizioni che dominano la società in cui viviamo.

Mara Martellotta

Per visite: teatro Paesana. Via Bligny 2, Torino.

Dal martedì  al sabato dalle 11 alle 19

Per informazioni  associazione.acribia@gmail.com

Visite guidate alla mostra Transmissions

Giornate Europee del Patrimonio: visite guidate alla mostra “TRANSMISSIONS people-to-people”

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che quest’anno propongono il tema Imparare per la vita, domenica 27 settembre 2020 alle ore 11 e alle ore 15 il Museo Nazionale del Risorgimento organizza due visite guidate con i fotografi Tiziana e Gianni Baldizzone, autori della mostra TRANSMISSIONS people-to-people, che è stata prorogata fino al 6 gennaio 2021. Curata da Tiziana Bonomo, l’esposizione presenta 60 fotografie di grande formato (di cui alcune inedite) di Tiziana e Gianni Baldizzone sulla trasmissione del sapere e sulla relazione maestro-allievo. Per oltre sette anni i due fotografi hanno viaggiato in Asia, Africa e Europa (senza dimenticare il Piemonte) per documentare l’universalità dell’atto umano di trasmissione e raccontare le storie di uomini e donne di mestiere che trasmettono tradizioni con spirito di innovazione contribuendo a preservare un patrimonio di diversità culturale.

Modalità di partecipazione: è necessario prenotare contattando il numero 011 5621147. La visita guidata ha un costo di 4 € a persona da aggiungere al prezzo del biglietto di ingresso. I possessori dell’Abbonamento Musei e di altre te pagheranno solo i 4 € della visita guidata

Gam, Palazzo Madama e Mao a 1 euro

Sabato 26 e domenica 27 settembre 2020 Ingresso a 1 euro alla GAM – Palazzo Madama e MAO Torino

 

Come ogni anno, la Fondazione Torino Musei aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio, il più partecipato degli eventi culturali in Europa, promosso sin dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea. L’appuntamento annuale ha l’obiettivo di far conoscere e apprezzare a tutti i cittadini l’enorme patrimonio di arte e storia che appartiene a ciascuno di noi, di incoraggiare la partecipazione attiva per la sua tutela e di riaffermarne la centralità e il valore non solo artistico, ma culturale e identitario.

 

Nelle due Giornate Europee del Patrimonio, sabato 26 e domenica 27 settembre i visitatori potranno quindi beneficiare dell’ingresso al prezzo simbolico di 1 euro alla GAM, a Palazzo Madama e al MAO: uno stimolo concreto a scegliere la cultura e la bellezza, oltre che un’ottima occasione per visitare le mostre in programma e le collezioni permanenti, tra cui il nuovo allestimento del Novecento alla GAM al suo primo giorno di apertura al pubblico.

Di seguito le tariffe speciali per sabato 26 e domenica 27 settembre:

 

  • GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Le nuove Collezioni del Novecento “Il primato dell’opera” e del Contemporaneo mostre FORMA/INFORME. La fase non-oggettiva nella fotografia Italiana 1935-1958 (prorogata all’8 novembre) e GIUSEPPE CHIARI (prorogata al 4 ottobre) – 1 euro (chiuse le collezioni dell’Ottocento).

Mostra HELMUT NEWTON. WORKS (prorogata all’8 novembre) – secondo tariffa ordinaria (compresa nel costo anche la mostra CAVALLI, COSTUMI E DIMORE. La riscoperta della “Fiera di Saluzzo (sec. XVII)” di Carlo Pittara (prorogata all’8 novembre)

La tariffa di 1 euro sarà applicata anche agli Abbonati Musei (escluso Newton).

 

  • PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica

Collezioni + mostra ARGENTI PREZIOSI. Opere degli argentieri piemontesi nelle collezioni di Palazzo Madama e ArtSite – 1 euro

La tariffa sarà applicata anche agli Abbonati Musei.

 

  • MAO – Museo d’Arte Orientale

Collezioni permanenti + nuova rotazione di kesa giapponesi “Petali e draghi tra i fili di seta” – 1 euro

La tariffa sarà applicata anche agli Abbonati Musei.

 

I musei osserveranno il consueto orario di apertura dalle 10 alle 19 (le biglietterie chiudono alle 18).

 

 

Programma degli appuntamenti:

 

 I Musei Reali festeggiano le Giornate Europee del Patrimonio Sabato sera ingresso a 1 Euro

Un ricco calendario di iniziative, laboratori e performance dal vivo

 

Sabato 26 e domenica 27 settembre i Musei Reali celebrano le Giornate Europee del Patrimonio con visite, incontri, laboratori e un’apertura serale straordinaria. “Imparare per la vita” è il tema proposto dal Consiglio d’Europa e rilanciato dal MiBACT per questa edizione della manifestazione internazionale, che ogni anno coinvolge in tutta Italia i luoghi della cultura e i musei statali: un richiamo ai benefici che derivano dall’esperienza culturale e dalla trasmissione della conoscenza nella società contemporanea.

 

Sabato 26 settembre

 

Il ruolo educativo dell’arte e l’alleanza tra scuola e museo sono i temi centrali dei due appuntamenti che i Musei Reali dedicano nella giornata di sabato ai progetti didattici condotti nella primavera 2020.

Dalle 10 alle 12, è previsto l’Incontro conclusivo del progetto “Quante storie in Galleria!”, con gli alunni della scuola primaria Rignon di Torino pronti a narrare le storie che ruotano attorno a due capolavori della Galleria Sabauda.

Dalle 15 alle 16, webinar online “Qui si fa arte! scopro, gioco, creo, imparo”, per raccontare il progetto che ha visto i Musei Reali collaborare con la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo e la casa editrice Pearson Italia nell’ambito del programma Riconnessioni, con il coinvolgimento dell’Istituto IC Pertini di Torino. Protagonisti i bambini e le nuove tecnologie, in un’esperienza che permette di imparare l’arte attraverso il digitale e giocare con le opere della Galleria Sabauda mettendo in campo creatività e ingegno, con un approccio innovativo e inclusivo. Partecipazione gratuita iscrivendosi al link: https://attendee.gotowebinar.com/register/8829839642752113424.

 

La giornata di sabato 26 settembre è anche l’occasione per visitare la Biblioteca Reale e scoprirne il prestigio. Dalle 14 alle 18 il pubblico, guidato da alcuni esperti, potrà ammirare gli affreschi della volta del Salone Monumentale. Un’opera di straordinaria bellezza progettata per il re Carlo Alberto dall’artista di corte Pelagio Palagi, dipinta a monocromo con immagini che celebrano i diversi campi del sapere e i grandi protagonisti delle scienze e delle arti. Ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria con almeno 24 ore di anticipo all’indirizzo: mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, e compilando il modulo presente alla pagina: https://www.museireali.beniculturali.it/scheda-di-registrazione-anagrafica-biblioteca-reale/.

 

Sabato sera, dalle 19.30 alle 22.30, l’apertura straordinaria con ingresso a 1 Euro offre la possibilità di riscoprire le architetture, gli ambienti, le collezioni dei Musei Reali e passeggiare nel Giardino Ducale, recentemente rinnovato e impreziosito da una scenografica illuminazione serale.

 

Laboratori

 

Sabato 26 settembre alle ore 14.30, il laboratorio “Dietro lo scavo, dentro il Museo” invita a immedesimarsi nel ruolo dell’archeologo e a collaborare con i professionisti dei Musei Reali. I partecipanti ripercorreranno tutte le attività che precedono gli studi ricostruttivi e l’esposizione dei reperti, al termine dello scavo: il lavaggio, la suddivisione dei materiali e la documentazione. Costo: 5 Euro adulti, 2 Euro 18-25 anni, gratuito 9-18 anni. Partecipazione fino a esaurimento dei posti disponibili (massimo 10 persone) con prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449 (dal lunedì al venerdì: ore 9.00-13.00) e via mail info.torino@coopculture.it. Consigliato abbigliamento sportivo e calzature chiuse. L’attività prevede contatto con l’acqua.

 

Attività nei Giardini Reali

 

Sabato 26 settembre

 

Alle ore 9.30, in una cornice del tutto eccezionale come quella dei Giardini Reali, sarà possibile praticare yoga con una lezione all’aria aperta, della durata di un’ora. Un’occasione unica per riscoprire sé stessi, riconnettendosi con la terra e l’ambiente circostante. L’attività si terrà ogni sabato di settembre al costo di 15 Euro. Per prenotazioni e informazioni, 011.19560449 o info.torino@coopculture.it. In caso di maltempo, l’attività si svolgerà al secondo piano di Palazzo Reale.

 

Domenica 27 settembre

 

Dalle 10 alle 13, i Musei Reali propongono la visita “Dai Giardini ai Musei: incontri con curatori ed esperti tra storia, arte e natura”. Un interessante percorso, un’insolita chiave di lettura, attraverso il quale scoprire la stretta relazione tra gli elementi naturali dei Giardini e le opere d’arte custodite all’interno delle sale museali. Attività gratuita.

 

Dalle 14.30 alle 17.30, le famiglie sono invitate a partecipare all’attività “Tessendo i colori del re”, ispirata ai tessuti preziosi che rivestono le pareti e i mobili negli appartamenti reali: un laboratorio all’aria aperta in cui sbizzarrirsi con la fantasia, dove adulti e bambini verranno guidati da una restauratrice nella realizzazione di piccolo arazzo. Attività gratuita adatta a bambini dai 6 anni di età. Partecipazione fino a esaurimento dei posti disponibili (massimo 12 persone) con prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449 (dal lunedì al venerdì: ore 9.00-13.00) e via mail info.torino@coopculture.it.

Dalle ore 14 alle ore 19, in collaborazione con le associazioni culturali Speculum Historiae, TerraTaurina, Okelum e Le vie del tempo, i Musei Reali propongono l’attività “Dai druidi al Grand Tour. Esperienze per imparare a vivere”. Il pubblico è invitato a riscoprire il ruolo che la formazione ha avuto nel tempo. Un viaggio nel mondo dell’istruzione attraverso canti e storie della tradizione orale, un excursus tra le figure dell’apprendista e l’insegnante, il pedagogo, il maestro artigiano o il mastro d’arme.

 

Sia sabato 26 sia domenica 27 settembre, in orario di apertura ordinaria, valgono le consuete tariffe d’ingresso. In caso di maltempo, le attività previste in giardino si svolgeranno in spazi alternativi, all’interno dei Musei Reali.

 

Domenica 27 settembre, inoltre, dalle 16.30 alle 18.30, nella Corte d’Onore di Palazzo Reale si terrà il concerto benefico a favore del service LIONS “Bambini Nuovi Poveri”. L’esibizione, promossa dal Lions Club International Distretto 108-la1, con il patrocinio della Città di Torino, vede la partecipazione dell’Orchestra Giovanile di fiati InCrescenDo e della Banda musicale del Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo: lionsbambininuovipoveri@gmail.com o telefonando al numero: 3923673237.

 

Visite speciali

 

Sabato 26 e domenica 27 settembre alle ore 15 l’itinerario “Benvenuto a Palazzo!” è visitabile con le guide di CoopCulture, alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale, con l’Armeria e la Galleria della Sindone, per scorgere il restauro “a vista” dell’altare della Cappella. Il percorso, della durata di circa un’ora, è visitabile in gruppi composti al massimo da 8 persone ciascuno, al costo di 7 euro oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali. Per una visita individuale, è possibile scaricare MRT, l’app ufficiale dei Musei Reali, comprendente l’audioguida completa con oltre 35 ascolti oppure acquistare al Museum Shop la nuova guida a stampa I Musei Reali di Torino pubblicata da Allemandi Editore e realizzata in collaborazione con CoopCulture.

 

Sabato 26 settembre il percorso prosegue nelle Cucine Reali al piano interrato di Palazzo Reale e nell’Appartamento della Regina Elena, al piano terreno, ogni ora dalle 10 alle 17. Le visite, della durata di un’ora, sono condotte dai volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale”. Il biglietto è acquistabile in cassa il giorno stesso al costo di 7 euro.

 

Le attività del Caffè Reale

 

All’interno della suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Sabato 26 settembre, in occasione dell’apertura straordinaria serale, sarà possibile gustare un aperitivo o una cena accompagnati da un sottofondo musicale. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537.

 

TOward2030. What are you doing?

 

Fino al 17 gennaio il pubblico potrà visitare l’esposizione dedicata al progetto TOward2030. What are you doing? Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto ha previsto la realizzazione di 18 opere murali ispirate ai Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. La mostra, curata da Roberto Mastroianni e Filippo Masino, presenta nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda fotografie e filmati degli artisti al lavoro, mentre nel Boschetto dei Giardini Reali sono riproposti gli scatti delle 18 opere d’arte urbana presenti a Torino, oltre ai lavori di alcuni artisti dei collettivi Il Cerchio e le Gocce, Monkeys Evolution e Truly Design, realizzati durante il live painting inaugurale con il coordinamento di MurArte Torino.

 

Le iniziative TOward2030. What are you doing e Cinema a Palazzo sono inserite nel programma “Torino a Cielo Aperto” (torinoacieloaperto.it).

 

 

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MUSEI REALI TORINO
museireali.beniculturali.it

La postura del consenso

MOSTRE, SPETTACOLI E DISCUSSIONI SULLA VIOLENZA DI GENERE AL CAP10100     “Postura in quanto è necessaria un’azione attiva da parte delle donne, che si pongano protagoniste decisionali delle loro vite; consenso perché bisogna necessariamente porsi all’interno di un contesto e in tale terreno far valere le proprie volontà”

Dal 24 al 26 settembre, l’emergente co-direttore artistico e organizzatore di eventi Luca Pellegrinelli ha istituito al Cap10100 (corso Moncalieri 18) il suo primo festival tutto al femminile: una rassegna in cui discutere su temi vivi e ancora troppo incombenti e insoluti quali violenza di genere, discriminazione di genere, differenze di genere, oltre a offrire la concreta occasione di dare voce a chi sta combattendo una lotta senza armi, ma con il solo mezzo della libera espressione, propria dell’arte. Donne di qualsiasi età, partecipi ognuna del proprio momento storico, esibiranno in un susseguirsi di eventi i loro prodotti artistici: mostre fotografiche del femminismo oggi (fotografa Isabel Rodriguez) e dei primi movimenti femministi (Liliana Branchesi), spettacoli teatrali, mercatini di poesia e oggettistica femminile, concerti live, conferenze con associazioni del territorio (tra cui Archivio delle Donne in Piemonte e Dueditanelcuore), rapsodie di versi, lettere private e interviste.

Luogo di sensibilizzazione e spazio d’arte, centro culturale sulle rive del fiume Po, l’intento è di creare una sinergia, un nuovo flusso di coscienza generazionale che possa apportare un reale cambiamento in questo mondo pieno di ferite.

Questa sera, giovedì 24 settembre, il gruppo filosofico torinese Rifrazioni, accompagnato da un gruppo orchestrale, proporrà al pubblico un evento simpodiale, in cui poter dibattere, in un colloquio simmetrico e orizzontale, sulle tematiche proprie del movimento femminista.
L’ingresso è gratuito, preferibilmente su prenotazione.

Venerdì 25 settembre, associazioni e personalità del territorio, quali Centro Studi e documentazione del pensiero femminile, l’Influencer Due dita nel cuore e Valentina Gallo, direttrice del Cap10100, convoglieranno il dibattito sul tema in una conferenza.
Alle 21.00 andrà in scena Clitemnestra o del crimine, monologo a cura di Viren Beltramo della compagnia GenoveseBeltramo, uno spettacolo di denuncia esplicita e cruda.

Sabato 26 settembre, la giornata tramonterà il suo sole nel culmine del Festival: a concludere l’evento sarà Decomposizioni, una rapsodia di versi, lettere private e interviste, tratte da produzioni e biografie di Anna Sexton, Alda Merini e Maria Fuxa. Tre poetesse che hanno vissuto la realtà ospedaliera psichiatrica, le loro parole restituiranno alle nuove generazioni la storia di molte donne, vissute o in seno all’amore di nuove donne.

Per informazioni e prenotazioni, consultare il seguente link: https://www.facebook.com/events/312304949872801

Tutti gli spazi saranno gestiti secondo la norma Covid-19.

Alessia Savoini

“Paratissima Talents” I 14 artisti più talentuosi in mostra al Galoppatoio

All’ex Accademia Artiglieria di Torino. Dal 24 settembre all’11 ottobre

Talento ne hanno da vendere. Insieme a capacità tecniche, creative e poetiche cristallizzate in opere che guardano in particolare alla ricca e variegata sfera del “contemporaneo” in un mix di grande suggestione e piacevolezza.

Sono i 14 artisti emergenti e più talentuosi premiati nella 15^ edizione di “Paratissima 2019” (la Fiera Internazionale degli Artisti Indipendenti organizzata da PRS-Paratissima Art Production sotto la direzione artistica di Francesca Canfora) svoltasi a Torino durante la settimana dell’arte contemporanea fra ottobre e novembre dell’anno passato. Selezionati fra i 338 partecipanti, questi magnifici 14 sono oggi riuniti nella mostra “Paratissima Talents” in programma da giovedì 24 settembre a domenica 11 ottobre negli spazi dell’ex Accademia Artiglieria, di Piazzetta Accademia Militare (dietro piazza Castello), a Torino.

Ad affiancarli, in apertura di rassegna, gli orsi monumentali dell’installazione “Convivium”, firmata da “Cracking Art”, il movimento artistico fondato ufficialmente a Biella nel 2001, noto in tutto il mondo per il forte impegno ecologista e per la creazione di installazioni urbane caratterizzate dall’utilizzo di opere raffiguranti animali (motivo ispiratore, in questo caso, il famoso M49, l’orso balzato alle cronache per le ripetute scorrerie in Trentino) realizzate in plastica rigenerabile colorata. A seguire, il complesso e coinvolgente iter espositivo ci presenta “Ambienti” di Eleonora Gugliotta, in cui il Padiglione “Charcot” dell’Ospedale Psichiatrico di Volterra viene rielaborato attraverso una sottile stratificazione di fili multicolore intrecciati a costituire “architetture tessili” che “lo traslano in una dimensione onirica e immaginifica”. Nodi e intrecci che sono anche base operativa dell’“Origine del mondo”, il grande sovradimensionato arazzo rosso di Grazia Inserillo, nato dal sapiente uso dell’uncinetto, magma di intensa cromia che nelle sue forme intende racchiudere, secondo l’intenzione della giovane artista palermitana, “riflessioni e istanze legate alla posizione della donna nella società contemporanea, alla propria terra e alla matrice sociale in cui vive”.

Ed è ancora un “filo rosso” quello che unisce e talvolta divide la “Ghost Family” di Letaz (Luigi Leto), mentre Valeria Secchi presenta l’autoritratto “Don’t trust the imitations”, parte di un progetto in cui l’artista sarda rielabora l’ossessione dei social, del selfie, reinterpretando con marcata ironia il rapporto fra “identità” e “virtuale”. Realtà ormai parte irrinunciabile del nostro quotidiano. Tutte da meditare anche le fotografie in bianco e nero di Carlotta Marchigiano così come i paesaggi naturali (pianeti vaganti in dimensioni “altre”) di Ilaria Franza o le essenziali sculture “di tendenza intimista” prodotte dalla cosentina Deborah Graziano con materiali eterogenei (dal gesso al pellame alla cera d’api) e l’installazione ispirata all’emozionale “tematica del nido” di Margherita Levo Rosenberg, psichiatra alessandrina specializzata in arteterapia. In “Ecosistema emotivo”, Gabriella Gastaldi Ferragatta ci presenta una serie di mezzi busti in vasi di vetro, in cui elementi organici – terra, acqua, fiori, piante e radici – si integrano perfettamente ai corpi a testimoniare la perfetta indissolubilità fra l’uomo e tutto quanto in natura lo circonda. Simbolici e visionari sono anche i “soggetti mitolgici”, “semidei decaduti” che nel progetto di rielaborazione grafica di Giuseppe Mascheroni trovano “un nuovo e più che mai attuale campo d’azione”.

A chiudere la rassegna le sculture antropomorfe di Marcello Silvestre raffiguranti immaginifici spazi urbani ispirati a “Le Città Invisibili” di Italo Calvino, accanto all’allegorica composizione di 240 volti di Salvatore Allibrio, all’opera del torinese ErreDueO ispirata al romanzo di fantascienza “Elsewhen” dello scrittore americano Robert A. Heinlein e all’intervento grafico – materico del messicano Oscar Brum su datate fotografie scattate dal nonno negli anni Settanta e rielaborate con colore, inchiostro, foglia d’oro e le stesse muffe e funghi cresciuti naturalmente sugli scatti di nonno Alfredo. Obiettivo, “contestualizzare i soggetti in un’atmosfera interdimensionale, ridefinendo la loro esistenza in chiave contemporanea”.

Gianni Milani

“Paratissima Talents”
“ARTiglieria”, piazzetta Accademia Militare 3, Torino
Dal 24 settembre all’11 ottobre
Orari: dal lun. al ven. 14,30/18,30 , sab. e dom. 10,30/18,30

 

Nelle foto

– Cracking Art: “Convivium”
– Eleonora Gugliotta: “Ambienti”
– Grazia Inserillo: “Origine del mondo”
– Valeria Secchi: “Don’t trust the imitations”
– Gabriella Gastaldi Ferragatta: “Ecosistema emotivo”