Il progetto Incontri Illuminanti con l’Arte Contemporanea, avviato nel 2018 dall’Area Attività Culturali della Città di Torino con l’intento di attivare un public program legato alla rassegna Luci d’Artista, torna per l’edizione 2021/2022 continuando a promuovere progetti educativi e formativi che avvicinano ai linguaggi dell’arte contemporanea.
La quarta edizione del progetto, dal titolo TrasformAzioni – promosso dalla Città di Torino, da quest’anno è realizzato in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con la cooperazione dei Dipartimenti Educazione di GAM – Galleria Civica Arte Moderna e Contemporanea, PAV – Parco Arte Vivente – Centro sperimentale d’arte contemporanea, Fondazione Merz e Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea. Per la XXIV^ edizione di Luci d’Artista sono previsti quattro interventi, realizzati nelle Circoscrizioni 2, 3, 4 e 6 rivolti a pubblici differenti e collegati con la presenza, nei diversi contesti urbani, delle Luci: le opere luminose nello spazio pubblico sono facilmente accessibili e costituiscono una straordinaria opportunità per avvicinare i cittadini all’arte contemporanea nel loro contesto di vita quotidiana.
Programma del Dipartimento Educazione GAM
Sguardi Aperti
Il Dipartimento Educazione della GAM propone un percorso dal titolo “Sguardi Aperti” che si articola in una serie di appuntamenti realizzati insieme a diverse realtà attive nel territorio della Circoscrizione 6 e con l’Istituto Comprensivo Gabelli – Pestalozzi.
L’iniziativa nasce dalla possibilità che l’opera Vele di Natale dell’artista Vasco Are, inserita in un particolare contesto urbano, quello del mercato rionale di piazza Foroni, sia vissuta da commercianti, abitanti e passanti nel suo pieno valore artistico e sociale.
Nel mese di novembre il Dipartimento Educazione ha organizzato tre workshop di formazione con le insegnanti, realizzando un’istallazione inserita nel cortile della scuola Gabelli. Le insegnanti coinvolte si sono impegnate a riportare alle loro classi quanto appreso durante i workshop. Il risultato sarà visibile sui balconi e dalle finestre delle case dei bambini.
Tutto il progetto è reso possibile grazie alla collaborazione con i Bagni pubblici di via Agliè, l’Hub culturale di Via Baltea 3, il Flashback Lab a cura di Maria Chiara Guerra, alcune delle CaseBottega di cui Barriera in divenire coordinato da Cristina Pistoletto, come il collettivo Ventunesimo, i musicisti di Pietra Tonale e l’Associazione Culturale Neutopia.
Dal 10 al 15 gennaio 2022 – Piazza Foroni
COLLETTIVO VENTUNESIMO
Il Collettivo Ventunesimo promuove progetti partecipativi rivolti alla comunità locale. Per richiamare lo sguardo dei passanti sulle Vele di Natale di Vasco Are ne vengono tracciati i contorni proiettati dall’ombra sui muri delle case in diversi orari della giornata. Tale azione funge da meridiana, ponendo l’opera dell’artista in relazione con le superfici della piazza e guidando verso l’alto lo sguardo dei passanti. Le figure rappresentate contengono l’indicazione precisa dell’ora della proiezione dell’ombra di una Vela di Vasco Are.
Inoltre sulla pavimentazione nell’area del mercato di Piazza Foroni sarà disegnata una Rosa dei venti con gessi o colori non permanenti. Il disegno è tracciato sotto l’opera, così da fornire un riferimento concettuale allo spettatore. L’azione di pulizia della piazza con l’acqua del Po a fine mercato prevede la lenta cancellazione del lavoro. L’intervento è dunque volatile e temporaneo.
giovedì sera 13 gennaio ore 18:00 – 19:00
Concepire Piazza Foroni come un fiume Po metaforico, utilizzando l’elemento acqua recuperato dal fiume per riflettere le vele sulla pavimentazione. Questa azione rievoca l’idea originaria di Vasco Are, che aveva immaginato di sospendere l’opera sul corso del Po.
11 e 13 gennaio 2022 ore 18:00 – 19:00 – Piazza Foroni
ASSOCIAZIONE PIETRA TONALE
Questa azione si svolge in concomitanza alla performance del collettivo Ventunesimo.
Pietra Tonale è un’associazione culturale e collettivo di improvvisazione e sperimentazione musicale.
La performance si divide in due parti che avvengono contemporaneamente: un gruppo di 7 musicisti (voci, fiati e percussioni) sparsi sui lati della piazza per circondare e delimitare la zona delle luci, avranno il compito di rievocare l’atmosfera del fiume attraverso l’uso degli strumenti e la tecnica del field recordins, usando campionature del vociare del mercato e di un corso d’acqua, unendo dunque a livello sonoro gli elementi di una metafora: fiume e persone, corso d’acqua e fiume di gente.
Un altro gruppo di 3 musicisti, posizionati al centro dell’area delimitata dal primo gruppo, e quindi sotto le luci, suoneranno tre strumenti auto-costruiti che consistono in tre triangoli di legno alti circa due metri a riprendere la forma delle Vele di Natale. Il primo monta delle corde tese sull’intelaiatura, suonate per sfregamento con un archetto; il secondo, suonato in maniera percussiva, presenta una rete tesa a cui sono legati vari oggetti di recupero del mercato; infine sui lati interni del triangolo del terzo strumento sono attaccati dei campanelli, riprendendo l’idea originale dell’artista.
Dal 10 al 15 gennaio 2022 – Piazza Foroni
ASSOCIAZIONE CULTURALE NEUTOPIA
L’Associazione Culturale Neutopia propone un intervento di una settimana che interessa l’area di Piazza Foroni, interagendo con il mercato. Le poesie di Vasco Are sono stampate su carta velina trasparente, creando forme triangolari di dimensioni variabili che saranno installate dietro i banchi dei lavoratori del mercato. I negozianti inoltre distribuiranno ai clienti i “pocket poems”: brevi testi di Vasco Are stampati su piccole strisce di carta e tradotti in inglese, arabo, spagnolo, francese.
15 gennaio ore 17:00 – 18:00 – Piazza Foroni
Davide Galipò ed Elena Cappai Bonanni, poet3 attiv3 nel quartiere di Barriera di Milano, realizzano un reading poetico-musicale all’interno del mercato, sul lato est di Piazza Foroni tra il banco del pesce e il banco dei fiori. I temi sono il corpo e la corporeità, il lavoro, la merce e i vizi del sistema, la matria come alternativa a tutte le patrie, l’incontro come antidoto all’alienazione.
15 gennaio 2022 | ore 18:30 – Via Baltea 3
ASTRONAVE TERRA | FLASHBACK LAB
Asta benefica e Per la luce, oltre la piazza. Interventi a cura di Maria Chiara Guerra
Nel mese di dicembre, attorno al social table dell’hub culturale di via Baltea 3, come fossero in una tavolata conviviale, dopo aver conosciuto la biografia e l’opera di Vasco Are il gruppo degli Over ha realizzato un unico grande manifesto-racconto, utilizzando materiali per narrare la propria storia e la propria Barriera di Milano. Il manifesto è stato tagliato in rettangoli incorniciati come fotografie di famiglie. I piccoli quadri realizzati durante il workshop diventano oggetto di una asta benefica il cui ricavato è destinato ai pranzi sospesi, iniziativa già attiva in Via Baltea 3, con il coinvolgimento dei commercianti di Piazza Foroni, a sostegno di spese sospese.
Per la luce, oltre la piazza è la seconda tappa di AstronaveTerra, in cui le classi di alunni già coinvolte durante i giorni di Flashback visiteranno le Vele di Natale di Vasco Are.
Tutti gli eventi sono gratuiti, si svolgono all’esterno e sono aperti a tutti.
A realizzarlo è l’artista ‘Mono’ Carrasco. Eduardo ‘Mono’ Carrasco è il nome clandestino e provvisorio – ma tutto ormai lo chiamano così – di Hector Carrasco, nato a Santiago del Cile nel 1954, grafico, muralista, promotore culturale della ‘Brigada Ramona Parra’, vive in Italia dal 1974 anno in cui vi giunse come rifugiato politico dopo il golpe militare che rovesciò il governo democraticamente eletto di Salvador Allende per portare al potere Augusto Pinochet.
E’ lo stesso Carrasco a raccontare come nel comune monferrino sia ‘arrivato per caso, cercando in internet, dopo aver valutato alcune proposte di un’agenzia”.
Il calendario riporta 12 suoi lavori, uno per mese, realizzati nel comune monferrino e, comunque in Valcerrina, tra cui quelli che si trovano nel salone polifunzionale e quello della scuola materna ed elementare terminato proprio sul finire dello scorso anno, con la collaborazione degli alunni.
Intesa Sanpaolo espone dal 22 dicembre prossimo al 9 gennaio 2022 due capolavori di Cima da Conegliano, artista tra i maggiori esponenti della scuola veneta tra XV e XVI secolo. Entrambi i dipinti raffigurano la Madonna con il Bambino e provengono dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e dal Petit Palais di Parigi. Per la prima volta saranno dunque due gli “ospiti illustri” protagonisti dell’ormai tradizionale appuntamento espositivo torinese che la Banca organizza nel periodo delle festività invernali.

L’idea nasce in occasione della mostra “Animals”. Una sessantina di scatti a firma del gigante della fotografia, l’americano di Philadelphia Steve McCurry, realizzati nel 1991, in giro per tutti e sei i continenti del Pianeta, e ospitati fino al prossimo primo maggio – per la prima volta in Piemonte – nelle antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Luogo ideale per una simil mostra. Gli animali e la Palazzina juvarriana rappresentano infatti, da sempre, un binomio indissoluble, se si pensa che la residenza sabauda (proclamata nel 1997 dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”) fu eretta fra il 1729 ed il 1733 proprio per per essere adibita alla pratica tanto amata dai Savoia dell’attività venatoria. Cosa di meglio dunque che abbinare alla visita della mostra di McCurry, i primi appuntamenti family friendly del nuovo anno, alla scoperta di animali quali soggetti di decorazione pittorica propria da secoli della Palazzina o quali mirabilia ambientali da osservare con tanto di illustrazione scientifica in un’apposita passeggiata birdwatching che non mancherà di interessare grandi e piccini? Due gli appuntamenti: giovedì 6 gennaio “Ma quanti sono? Fritz, il cervo e tutti gli altri”, visita guidata sul mondo animale fortemente presente nelle decorazioni della Palazzina, e domenica 30 gennaio “Birdwatching, in Palazzina!” una passeggiata con laboratorio di birdwatching, guidata da un ornitologo, alla scoperta degli uccelli, dei loro canti e dei loro habitat. Ma andiamo con ordine.
Cinque anni soltanto, un quinquennio d’oro, dal 1928 al 1933, un pugno di estati e di inverni, l’inizio di un’avventura e il suo immediato declino, lo spazio ed un clima “artistico, propositivo, dialogante e provocatorio” in cui operarono sette artisti, il loro contrapporsi alle tendenze allora imperanti, il cubismo, l’espressionismo, nella vita sfrenata della capitale francese che in quel periodo era divenuta il cuore pulsante, il centro cosmopolita per eccellenza, l’immagine della cultura artistica e letteraria e lo specchio del fermento del pensiero, la culla di ogni movimento avanguardista. Erano “Les Italiens de Paris”, pronti a dimostrare che “Parigi era viva”, come oggi suona la mostra ospitata nelle sale della Fondazione Accorsi – Ometto (sino al 30 gennaio 2022 – titolo che si rifà all’omonima autobiografia di Gualtieri di San Lazzaro, scrittore, editore e critico d’arte, emigrato a Parigi -, a cura di Nicoletta Colombo e Giuliana Godio, con il ricco apporto di
alcuni tra i maggiori musei e Fondazioni italiani, dalla Collezione di Palazzo del Montecitorio – Camera dei Deputati alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia ai Civici Misei di Udine, dalle Gallerie degli Uffizi al Mart di Rovereto, dal Museo Revoltella di Trieste al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Filippo de Pisis” di Ferrara alla Banca Monte dei Paschi di Siena, sottolineando altresì la presenza di numerose collezioni private, molte decisamente contrarie a staccarsi dai propri tesori ma alla fine – dietro le affettuose premure delle curatrici – pronte ad acconsentire, alla luce della rarità e della bellezza del progetto.
di Léonce Rosenberg, affermato mercante d’arte, che la Grande Depressione americana del ’29, fatta sentire tutta la propria debolezza anche al di qua dell’oceano, mise in grave difficoltà, causa non superficiale e non ultima dell’affievolirsi, a poco a poco, del movimento.
ripudiare come “tentativi contraddittori” le precedenti esperienze pittoriche: da sottolineare capolavori come “Le arciere” del 1933, che sembrano uscite da un ipogeo dell’Italia centrale, “Le spose dei marinai” (1934) fino a spingerci al 1949 con “Ondine al sole”, dove “le donne si sono tradotte in simboli, in segni di una scrittura pittografica che rappresenta l’eternità della vita”.
Infine le opere di Mario Tozzi, forse il più teorico dei Sette, l’artista che fin dal 1924 si propone di divulgare nella capitale francese la conoscenza e l’apprezzamento della pittura italiana dell’epoca, guardando, attraverso i propri dipinti, fonte di suggestiva quanto intensa originalità, ad un ordine ricostituito, ad un classicismo ripensato in una rinascita vitale; guardando altresì a maestri come Cézanne (“Table garnie”, 1922) o spingendosi alla linearità esasperata e all’idealizzazione (“Le bonnet basque”, 1928, altro capolavoro della mostra), sino a contaminare, con differenti materiali, le proprie opere (“Personaggi in cerca d’autore”, 1929), illuminando una stagione che le stanze dell’Accorsi propongono al pubblico in tutta la sua intrigante bellezza.